collegamento orari cp

mercoledì 1 maggio 2024

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

 

LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA

Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domenica 5 maggio: l'Arcidiocesi di Udine accoglierà il suo nuovo pastore, mons. Riccardo Lamba, che succederà a mons. Andrea Bruno Mazzocato nella guida della Chiesa udinese. Lo svolgimento della giornata e le indicazioni.

Un passaggio del Testimone, con la maiuscola, perché si tratta dello storico avvicendamento tra due pastori della Chiesa udinese. Quel passaggio sarà domenica 5 maggio, in quella che si prospetta essere una giornata di grande festa per l’intera Arcidiocesi udinese, dai monti al mare fino alla città, che sarà il fulcro della celebrazione. È a Udine, infatti, che si trova la cattedra dell’Arcivescovo, sulla quale si sono avvicendati – nei secoli – Patriarchi e Arcivescovi. Il cerimoniale della giornata sarà particolarmente ricco e si articolerà in tre momenti.

 

L’arrivo in città e l’accoglienza dei giovani

Mons. Riccardo Lamba partirà dal seminario di Castellerio nel primo pomeriggio: scortato dalla polizia, entrerà in città e, transitando da piazza I maggio e da via Manin, si fermerà in piazza Libertà, dove alle 15.30 sarà accolto dai giovani dell’Arcidiocesi. La Pastorale giovanile diocesana ha invitato i gruppi delle Parrocchie a raggiungere piazza Libertà con striscioni colorati per dare il benvenuto al nuovo pastore; dopo una breve preghiera e alcuni saluti, i giovani e l’Arcivescovo formeranno un corteo verso via Vittorio Veneto e piazza del Duomo. All’esterno della Cattedrale, mons. Lamba sarà accolto dal picchetto d’onore delle forze armate – che a Udine svolgono di prassi all’insediamento della massima autorità religiosa cittadina – e, sul sagrato, avranno luogo l’accoglienza da parte dell’amministratore apostolico mons. Andrea Bruno Mazzocato e del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni. Dopodiché mons. Lamba si recherà all’Oratorio della Purità per indossare gli abiti liturgici.

 

Il momento centrale: la Santa Messa

Il momento culminante sarà la Santa Messa, che inizierà attorno alle 16.15-16.20 e sarà animata dalla Cappella musicale della Cattedrale di Udine. Alla celebrazione saranno presenti ben quattordici Vescovi, tra cui il patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia e i Vescovi di Lubiana e Capodistria, oltre ad alcuni vicari e delegati di altri Vescovi. Tuttavia all’inizio della celebrazione la cattedra sarà vuota: né mons. Mazzocato né mons. Lamba vi siederanno. Dopo il canto iniziale e il saluto dell’amministratore apostolico Mazzocato, il cancelliere darà lettura della Lettera apostolica con cui il Papa assegna al Vescovo Riccardo il governo pastorale della Chiesa di Udine. La solenne lettura ed esibizione della lettera si concluderà con il passaggio del bastone pastorale dal Vescovo Andrea Bruno al Vescovo Riccardo. Quest’ultimo poi salirà alla cattedra e vi siederà: da quel momento egli sarà a tutti gli effetti Arcivescovo metropolita di Udine, accolto dal suono delle campane a distesa e dal canto delle acclamazioni aquileiesi.

La Messa avrà quindi inizio con il segno della croce da parte del presidente della celebrazione, mons. Riccardo Lamba, e si svolgerà come di consueto. Le letture e le preghiere dei fedeli saranno proclamate nelle lingue della Chiesa udinese: italiano, friulano e sloveno, oltre che nelle parlate di Timau/Tischlbong e Resia/Reśija. La professione di fede invece sarà proclamata con il Simbolo aquileiese.

Prima della benedizione finale, il patriarca di Venezia mons. Moraglia, nella sua veste di Presidente della Conferenza Episcopale Triveneta, saluterà il nuovo Arcivescovo di Udine.

 

La Cattedra dell’Arcivescovo

La cattedra ospitata nella Cattedrale di Udine, qui con le insegne di mons. Andrea Bruno Mazzocato

Il momento ecclesiale più rilevante del rito di accoglienza e insediamento del nuovo Arcivescovo è la lettura della Lettera Apostolica di papa Francesco e l’insediamento in senso stretto di mons. Lamba, ovvero l’atto del sedersi alla cattedra.

Essa è il seggio su cui siede il Vescovo e dal quale presiede le celebrazioni e annuncia la Parola e che si trova nella chiesa detta, appunto, Cattedrale. La cattedra richiama una delle tre funzioni (o meglio: uno dei tre compiti, in latino munera) del Vescovo: il munus docendi, ossia la prerogativa episcopale di insegnamento delle Scritture e della dottrina (gli altri due sono il munus regendi, ossia il governo ecclesiale della Diocesi, e il munus sanctificandi, ossia la santificazione del Popolo di Dio). La cattedra, dunque, non è prima di tutto il tavolo di lavoro degli insegnanti, ma nella sua origine richiama comunque la docenza, l’insegnamento, che nella Chiesa spetta al Vescovo in virtù del Sacramento dell’ordine episcopale. Di conseguenza la “Cattedrale”, sede vescovile o arcivescovile, non è di per sé sinonimo di “basilica” o “duomo”.

 

Per partecipare alla Santa Messa

I fedeli potranno partecipare liberamente alla Messa: non sono previste iscrizioni né biglietti di accesso alla Cattedrale, nonostante saranno predisposte misure di sicurezza straordinarie. In Cattedrale ci saranno alcuni posti riservati alle numerose autorità presenti e ai parenti di mons. Riccardo Lamba, pertanto si consiglia ai fedeli di arrivare in Cattedrale in largo anticipo; i fedeli possono parcheggiare negli stalli pubblici: i parcheggi diocesani sono infatti riservati. I giovani che accoglieranno il Vescovo in piazza Libertà troveranno posto nelle cappelle laterali della Cattedrale. Non sarà possibile spostarsi dal proprio posto per scattare fotografie, salvo i fotografi e i giornalisti accreditati.

 

Indicazioni per i presbiteri e i diaconi

L’Ufficio liturgico diocesano, che cura la celebrazione di accoglienza del nuovo Arcivescovo, invita i presbiteri e i diaconi a portare con sé il camice e la stola bianca, accomodandosi poi nei consueti posti in presbiterio. Alcuni presbiteri, portando il proprio camice, si recheranno nella Sala della Purità (dietro l’omonimo Oratorio) per indossare la casula e prendere parte alla processione di ingresso:

  • il delegato ad omnia;
  • il cancelliere arcivescovile;
  • l’economo diocesano;
  • i canonici residenziali del Capitolo Metropolitano e del Capitolo dell’Insigne Collegiata di Cividale;
  • gli otto Vicari foranei;
  • i membri del Collegio dei consultori;
  • il rettore del Seminario.

Per i sacerdoti e i diaconi è disponibile il parcheggio del seminario arcivescovile di viale Ungheria. Il parcheggio della Curia, in via Treppo, è riservato ai parenti di mons. Lamba, ai numerosi Vescovi, allo staff diocesano di sicurezza e agli operatori dei media diocesani (tutti muniti di pass).

 

I saluti istituzionali con le autorità

Al termine della Messa i celebranti svestiranno gli abiti liturgici nell’Oratorio della Purità. L’Arcivescovo e le autorità invitate si recheranno presso il palazzo arcivescovile per un saluto istituzionale. Questo momento non sarà aperto al pubblico, ma ai soli invitati e ai giornalisti accreditati. Per l’occasione, domenica 5 maggio il museo diocesano (ospitato proprio nel palazzo arcivescovile) sarà chiuso al pubblico.

 

Dirette in radio e TV

La celebrazione di accoglienza del nuovo Arcivescovo di Udine sarà trasmessa in televisione e radio. Telefriuli proporrà una diretta televisiva dalle ore 15 alle 19, con il commento curato dall’Arcidiocesi di Udine. Anche TV12 trasmetterà in diretta la celebrazione.

L’emittente radiofonica diocesana Radio Spazio trasmetterà in diretta la celebrazione in Cattedrale dalle 15.30 (anche in streaming su www.radiospazio.it).

 

Un inserto speciale su La Vita Cattolica

Sono dodici pagine ricche di voci e attese quelle che il settimanale diocesano pubblica in supplemento all’edizione del 30 aprile. Pagine che parlano delle attese della Chiesa udinese e della società civile, in un Friuli che si appresta ad accogliere a braccia aperte “Il nuovo Pastore”, come recita il titolo del supplemento. Sul sito web del settimanale è disponibile qualche anticipazione.

 

 

Santuario di Sabbionera

 

SI RINNOVA IL PELLEGRINAGGIO VOTIVO DA RONCHIS AL SANTUARIO DI SABBIONERA

Come avviene ormai da molti anni, la Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo di Ronchis propone il Pellegrinaggio-voto a Sabbionera, località alla periferia di Latisana, vicino all’Ospedale. L’appuntamento è in programma domenica 5 maggio, con ritrovo dei partecipanti in Oratorio a Ronchis alle 8.15. La partenza della camminata-pellegrinaggio – occasione per condividere fatica, momenti di preghiera e pure qualche risata – è prevista alle 8.30, mentre l’arrivo al Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Sabbionera è programmato alle 10.30, orario in cui sarà celebrata la Santa Messa. Al termine, i pellegrini potranno far ritorno a Ronchis con mezzi propri.

 

La storia del Santuario

L’origine dell’edificio è fatta risalire al XVI secolo per iniziativa di alcuni abitanti del luogo. Il culto mariano della chiesa, inizialmente denominata Madonna della Sabbionera e solamente dall’inizio dell’Ottocento con l’intitolazione alla Beata Vergine delle Grazie, divenne popolare sia fra i latisanesi che fra gli abitanti dei paesi vicini e i battellanti del fiume; all’interno  dell’edificio, infatti, si trovano numerosi ex voto. Per oltre un secolo la sua storia è stata legata a quella dell’attiguo cenobio dei frati minori francescani, fondato nel 1638.

martedì 30 aprile 2024

The Shepherd (Italiano) | THE CHOSEN

Preghiera del I maggio di Massimiliano Kolbe

 Vergine Immacolata,

scelta tra tutte le donne

per donare al mondo il Salvatore,

serva fedele del mistero della redenzione,

fa' che sappiamo rispondere alla chiamata di Gesù

e seguirlo sul cammino della vita

che conduce al Padre.

regina degli apostoli,

rendici apostoli.


(Massimiliano Kolbe)


Cenni biografici

Massimiliano Kolbe - al battesimo Raimondo - nasce l'8 gennaio del 1894 a Zdunska Wola non molto lontano da Lodz (Polonia), figlio di Giulio e Maria Dabrowska.
Nella sua adolescenza, si sente affascinato dall'ideale di San Francesco d' Assisi ed entra nel seminario minore dei Francescani conventuali di Leopoli.
Dopo il noviziato è inviato a Roma, al Collegio Internazionale dell'Ordine, per gli studi ecclesiastici. Nell'anno 1915 consegue il diploma in filosofia e nel 1919 in teologia.
Mentre l'Europa è sconvolta dalla Prima Guerra Mondiale, Massimiliano sogna una grande opera al servizio dell'Immacolata per l'avvento del Regno di Cristo.
La sera del 16 ottobre 1917, fonda con alcuni compagni la "Milizia dell'Immacolata". Il suo fine è la conversione e la santificazione di tutti gli uomini attraverso l'offerta incondizionata alla Vergine Maria. Nel 1918 è ordinato sacerdote e nel 1919, completati gli studi ecclesiastici, ritorna in Polonia per iniziare a Cracovia un lavoro di organizzazione e animazione del movimento della Milizia dell'Immacolata. Come strumento di collegamento tra gli aderenti al movimento fonda la rivista "Il Cavaliere dell'Immacolata". Nell'anno 1927 stimolato dal notevole incremento di collaboratori consacrati e dal crescente numero di appartenenti alla M.I., trasferisce il centro editoriale a Niepokalanow, o "Città dell'Immacolata", vicino Varsavia, dove saranno accolti più di 700 religiosi, che si dedicano all'utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale per evangelizzare il mondo.
 Nell'anno 1930 con altri quattro frati, parte per il Giappone, dove fonda "Mugenzai no Sono"(Clicca) o "Giardino dell'Immacolata", nella periferia di Nagasaki, e stampa una rivista mariana. Questa "città" rimase intatta quando nel 1945 esplose, a Nagasaki, la bomba atomica.
Nel 1936, rientra in Polonia, sollecitato dalla crescita della comunità religiosa e dall'espansione dell'attività editoriale: undici pubblicazioni di cui un quotidiano di grande ripercussione nella classe popolare con una tiratura 228.560 copie e il Cavaliere con un milione di copie.
Il primo settembre del 1939, scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Anche Niepokalanow è bombardata e saccheggiata. I religiosi devono abbandonarla. Gli edifici sono utilizzati come luogo di prima accoglienza per profughi e militari.
Il 17 febbraio 1941 padre Kolbe è arrestato dalla Gestapo e incarcerato nel carcere Pawiak di Varsavia. Il 28 maggio dello stesso anno è deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, nel quale gli viene assegnato il numero 16670.
Alla fine di luglio avviene l'evasione di un prigioniero. Come rappresaglia il comandante Fritsch decide di scegliere dieci compagni dello stesso blocco, condannandoli ingiustamente a morire di fame e di sete nel sotterraneo della morte.
Con lo stupore di tutti i prigionieri e degli stessi nazisti, padre Massimiliano esce dalle file e si offre in sostituzione di uno dei condannati, il giovane sergente polacco Francesco Gajowniezek.
In questa maniera inaspettata ed eroica padre Massimiliano scende con i nove nel sotterraneo della morte, dove, uno dopo l'altro, i prigionieri muoiono, consolati, assistiti e benedetti da un santo.
Il 14 agosto 1941, padre Kolbe termina la sua vita con un'iniezione di acido fenico. Il giorno seguente il suo corpo è bruciato nel forno crematorio e le sue ceneri sparse al vento.
Il 10 ottobre 1982, in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II dichiara "Santo" padre Kolbe, proclamando che "san Massimiliano non morì, ma diede la vita...". 

 

lunedì 29 aprile 2024

Preghiera di San Pio X

 Le nostre colpe, o Signore, ci offuscano l'intelletto e ci fanno trascurare il bene di amarti come meriti.

Rischiara la nostra mente con un raggio della tua luce divina.

Tu sei l'amico, il redentore, il padre di chi, pentito, torna al tuo cuore; e noi, pentiti, torniamo a te.


Gesù, speriamo in te, perchè sappiamo che la nostra salvezza ti costò la morte sulla croce e ti indusse a rimanere sino alla fine del tempo nel santissimo sacramento, per unirti con noi tutte le volte che vogliamo.

Noi, o Signore, per ringraziarti del grande amore che ci porti, ti promettiamo, con la tua grazia, di riceverti sacramentalmente quanto più spesso è possibile; di celebrare le tue lodi nella Chiesa e dappertutto senza rispetto umano.

Signore, ti supplichiamo, confidando nel tuo sacratissimo Cuore, di conservare nel tuo amore chi ti ama, e di chiamare tutti a riceverti quotidianamente sull'altare secondo il tuo vivo desiderio.

domenica 28 aprile 2024

vatican News: con il Papa a Venezia 28 aprile 2024

 

Non riesci a vedere la newsletter?  Guardala online

Vatican News

Le notizie del giorno

28/04/2024

Incontro con le detenute del carcere femminile della Giudecca
article icon

Nell'istituto femminile che ospita il Padiglione della Santa Sede per la Biennale prende il via la visita a Venezia. L’elicottero del Pontefice atterrato nel cortile. Dopo il saluto ad autorità e operatori della struttura, il Papa ‘abbraccia’ le recluse: “Avete un posto speciale nel mio cuore”. La ... 

Visita pastorale a Venezia - Incontro con gli Artisti
article icon

Francesco incontra gli artisti della Biennale d’Arte di Venezia nella chiesa della Maddalena, ovvero la cappella del Carcere nell’Isola della Giudecca: “accanto ... 

Papa Francesco a Venezia all'incontro con i giovani davanti alla Basilica della Salute
article icon

Nel suggestivo piazzale antistante la Basilica della Salute affacciato sulla laguna veneta, incontrando il mondo giovanile, Francesco esorta le nuove ... 

Il Papa durante la Messa in Piazza San Marco a Venezia
article icon

Il Papa celebra la Messa in Piazza San Marco a conclusione della visita nella città lagunare. Circa 10.500 fedeli presenti. Nell’omelia l’invito ai cristiani a ... 

Il Papa a Venezia
article icon

Al Regina Caeli, al termine della messa in Piazza San Marco, a Venezia, il Papa leva un appello per Haiti: la comunità internazionale sostenga i lavori del ... 

1714302752631.JPG
video icon

In meno di due minuti la visita di Francesco nella città lagunare tra canti, alzaremi, spostamenti in motoscafo e l’entusiasmo della gente 

PODCAST

sabato 27 aprile 2024

V DOMENICA DI PASQUA (ANNO B) 28 aprile 2024

 V DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)


Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie;
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Alleluia. (Sal 97,1-2)

Si dice il Gloria.

Colletta

O Dio, che ci hai inseriti in Cristo
come tralci nella vite vera,
confermaci nel tuo Spirito,
perché, amandoci gli uni gli altri,
diventiamo primizie di un’umanità nuova.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (At 9,26-31)
Bàrnaba raccontò agli apostoli come durante il viaggio Paolo aveva visto il Signore.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Saulo, venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi ai discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo.
Allora Bàrnaba lo prese con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò loro come, durante il viaggio, aveva visto il Signore che gli aveva parlato e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli poté stare con loro e andava e veniva in Gerusalemme, predicando apertamente nel nome del Signore. Parlava e discuteva con quelli di lingua greca; ma questi tentavano di ucciderlo. Quando vennero a saperlo, i fratelli lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.
La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 21)
Rit: A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!

Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.

A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.

Ma io vivrò per lui,
lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!».

SECONDA LETTURA (1Gv 3,18-24)
Questo è il suo comandamento: che crediamo e amiamo.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 15,4.5)
Alleluia, alleluia.

Rimanete in me e io in voi, dice il Signore,
chi rimane in me porta molto frutto.
Alleluia.

VANGELO (Gv 15,1-8)
Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore ci assicura che qualunque cosa chiediamo al Padre, egli ce la concederà; con fiducia rivolgiamo a lui le nostre invocazioni.
Preghiamo insieme e diciamo: Padre, sia fatta la tua volontà.

1. Perché la Chiesa, sull'esempio della prima comunità cristiana, sia sempre aperta ad accogliere la novità dello Spirito, superando ogni diffidenza e paura, preghiamo.
2. Perché tutti i cristiani riconoscano di essere testimoni del Vangelo e siano sempre animati dalla forza dello Spirito Santo che ci viene continuamente donato, preghiamo.
3. Per tutti coloro che sono provati da situazioni di dolore, di malattia, di divisioni familiari, perché possano sentire sempre che rimangono uniti a Cristo, come i tralci alla vite, preghiamo.
4. Perché tutti noi in questo tempo pasquale gustiamo la gioia di essere figli di Dio, e la comunichiamo agli altri attraverso atteggiamenti di serenità e di sguardo positivo sul mondo, preghiamo.

Padre, nella tua volontà è la nostra pace. Tu, che ci hai fatto la grazia di diventare tuoi discepoli, fa' che, rimanendo uniti a te, possiamo portare molto frutto a lode della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE V
Cristo Agnello e sacerdote


È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Offrendo il suo corpo sulla croce,
diede compimento ai sacrifici antichi
e, donandosi per la nostra redenzione,
divenne altare, Agnello e sacerdote.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra
e le schiere degli angeli e dei santi
cantano senza fine l’inno della tua gloria: Santo, ...


venerdì 26 aprile 2024

Festa Diocesana dei chierichetti

 

MERCOLEDÌ 1° MAGGIO IN SEMINARIO TORNA LA FESTA DIOCESANA DEI MINISTRANTI

Mercoledì 1° maggio ritorna la “Festa diocesana dei ministranti”, appuntamento attesissimo da tutti i chierichetti (gli "zagos", in friulano) delle Parrocchie dell'Arcidiocesi di Udine. La festa si svolgerà nei locali del Seminario Interdiocesano di Castellerio, a Pagnacco, e vedrà la partecipazione di mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Da Pontebba e Tarvisio a Latisana, da Cividale a San Daniele, da Udine a Rivignano: a centinaia invaderanno i locali del seminario di Castellerio. Sono i ministranti delle Parrocchie dell’Arcidiocesi di Udine, che mercoledì 1° maggio giungeranno in Seminario da ogni dove per la tradizionale Festa diocesana loro dedicata. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze, con al seguito genitori e sacerdoti. E le immancabili “vestine” da indossare al momento della Messa. Una festa per tutti gli “zagos”, come vengono solitamente chiamati in friulano.

Il tema della giornata

Il tema di questa 38ª festa sarà «Alzati e consacralo: è lui!» (1Sam 16,12). Il motivo di questa scelta nasce dalla bellezza dell’episodio che mette in evidenza come la scelta di Dio non sia scontata; Lui non guarda all’apparenza, ma conosce a fondo il cuore dei suoi figli “Perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore” (1Sam 16,7). In Davide possono trovare un amico anche gli “zagos” i quali, stando accanto all’altare, possono sentire la stessa voce che ha invitato Samuele a consacrare, con l’olio della gioia, il giovane re Davide.

Dunque questo versetto è stato scelto sia per l’affinità con il tema dell’anno pastorale in corso, legato all’iniziazione cristiana, sia per il riferimento sacramentale e, infine, la chiamata vocazionale.

 

Il programma della Festa

La Festa si aprirà alle 9, quando i portoni di Castellerio si spalancheranno per accogliere i gruppi di ragazzi che si assieperanno ai piedi del grande palco costruito in seminario. Al mattino è previsto il lancio del tema, con alcune catechesi che i seminaristi offriranno ai ministranti suddivisi per età. Attorno alle 10, dopo la merenda, il frenetico indossare di vestine comporrà il lungo corteo che si snoderà tra le vie di Castellerio per giungere fino alla chiesa parrocchiale di Pagnacco, dove mons. Andrea Bruno Mazzocato presiederà la Santa Messa.

Immancabile la gara tra i cartelloni più belli, variopinti ed elaborati, che ogni gruppo è solito preparare prima della Festa.

I vari elementi della festa saranno coordinati dai seminaristi, ma sono molte le persone che stanno lavorando, da animatori di diverse Parrocchie agli scout.

Per partecipare alla festa è necessario che il referente del gruppo ministranti compili il modulo di iscrizione sul sito web del seminario entro e non oltre il 28 aprile 2024.

🔽 Locandina della Festa dei ministranti 2024

 

La novità: ad agosto il “Campus Zagos”

La Festa dei ministranti sarà l’occasione per lanciare una nuova iniziativa, chiamata “Campus Zagos”. Si tratta di un breve campo estivo di tre giorni in seminario, per ragazze e ragazzi dagli 11 ai 18 anni. Ci saranno incontri e animazione, preghiera e riflessione. Ma soprattutto ci si conoscerà di persona e si vivrà alcuni giorni in seminario. L’appuntamento è da giovedì 29 a sabato 31 agosto 2024. Tutte le informazioni saranno a breve disponibili sul sito web del seminario.


Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...