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venerdì 23 febbraio 2024

Monsignor Riccardo Lamba è il nuovo arcivescovo di Udine

 UDINE. Monsignor Riccardo Lamba è il nuovo arcivescovo di Udine. Secondo quanto si legge nel sito di informazione romano Silere non possum papa Francesco avrebbe nominato l’attuale vescovo ausiliare di Roma quale successore di monsignor Andrea Bruno Mazzocato.

L’ufficialità dovrebbe arrivare oggi dalla diocesi udinese nel corso di una conferenza stampa in programma alle 12 al centro Paolino d’Aquileia di via Treppo.

Monsignor Mazzocato ha retto la diocesi udinese con impegno e devozione per quindici anni, dal 2009 al 2024. Avendo compiuto 75 anni lo scorso 1 settembre, aveva già presentato la rinuncia per raggiunti limiti di età al Pontefice, rimanendo in carica fino alla nuova nomina.

Il percorso di Lamba

Monsignor Riccardo Lamba, 67 anni, è nato a Caracas, in Venezuela ed è rientrato in Italia, con la famiglia, nel 1965. Entrato in Seminario nel 1984, è stato ordinato presbitero per la diocesi di Roma il 6 maggio 1986. Dopo la laurea in Medicina, ha conseguito il Baccalaureato e la Licenza in Psicologia alla Pontificia università gregoriana. Dal 1989 al 1991 è stato assistente del Pontificio seminario Romano Maggiore.

Dal 1991 al 2000 è stato assistente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2000 al 2002 è stato Parroco di Sant’Anselmo alla Cecchignola, dal 2002 al 2018 di Gesù Divino Lavoratore e dal 2018 finora di San Ponziano a Roma.

Il 27 maggio 2022 papa Francesco lo ha nominato vescovo e gli sono stati affidati l’ambito della Chiesa ospitale e “in uscita” e il servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Dopo solo due anni come ausiliare di Roma, il nuovo incarico a Udine.

mercoledì 27 dicembre 2023

Vatican News 25 dicembre 2023

 

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Vatican News

Le notizie del giorno

25/12/2023

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Dalla Loggia delle Benedizioni Francesco pronuncia il tradizionale messaggio per la benedizione di Natale e rivolge un pensiero alla Terra Santa dilaniata dalle violenze: "Cessino le operazioni militari e si apra agli aiuti". Preghiere per Ucraina, Siria, Libano, Yemen, Corea, Africa. Il Pontefice ... 

SANTA SEDE

Il cardinale Krajewski a Betlemme per le celebrazioni del Natale
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Giunge al culmine la missione del cardinale elemosiniere in Terra Santa, dove ha trascorso le celebrazioni natalizie. Il porporato ieri alla Messa della notte ... 

Giovanni di Paolo (Siena 1398 ca. - 1482),  Natività e annuncio ai pastori, 1440 ca., Tempera e oro su tavola,  Scomparto di predella, © Musei Vaticani
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“Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia”. Come ricorda Papa ... 

Il presepe di Giotto
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Un volume della Piemme in coedizione con la Libreria Editrice Vaticana raccoglie una serie di testi, riflessioni, discorsi e omelie che il Papa ha dedicato alla ... 

CHIESA NEL MONDO

La Messa della Notte di Natale celebrata dal patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, nella Chiesa di Santa Caterina presso la Basilica della Natività
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Nella Messa della Notte di Natale, il patriarca latino di Gerusalemme parla del dramma della guerra che sta devastando la Terra Santa, e colpisce sia ... 

La consacrazione della nuova chiesa e santuario a Ciudad Chavez
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A dieci anni dall'inaugurazione del loro quartiere, inizialmente "privato di Dio", i fedeli hanno finalmente un loro edificio sacro, costruito con il sostegno ... 

A Santa Maria Maggiore il pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio
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Si rinnova anche quest'anno l'iniziativa della Comunità nella basilica di Santa Maria in Trastevere: menù natalizio per centinaia di poveri della Capitale. ... 

domenica 16 gennaio 2022

Vatican News 16 gennaio 2022

 

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Vatican News

Le notizie del giorno

16/01/2022

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Dio vuole per noi il meglio, ci vuole felici: così Francesco commenta all'Angelus il brano sulle nozze di Cana, precisando che il segno di cui si racconta "non è una guarigione straordinaria o un prodigio", ma un "gesto che viene incontro a un bisogno semplice e concreto di gente comune". L'invito ... 

Le disastrose conseguenze delle alluvioni nello stato di Minas Gerais
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Dopo la preghiera mariana, Francesco ricorda chi ha perso la vita nelle alluvioni provocate dalle intense piogge in dieci Stati brasiliani 

Locandina della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 2022
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Dopo l'Angelus, Francesco ricorda la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 2022, che si svolgerà dal 18 al 25 gennaio e che, ogni anno, coinvolge le ... 

SANTA SEDE E CHIESA NEL MONDO

Il patriarca di Cilicia dei cattolici armeni Raphael Bedros XXI Minassian
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Nella cattedrale armeno-cattolica di Sant’Elia e San Gregorio Illuminatore della capitale libanese, il patriarca di Cilicia dei cattolici armeni invita a ... 

Presentazione dell'Esortazione Pastorale della Conferenza episcopale venezuelana
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Nell’Esortazione Pastorale, resa nota al termine dell’Assemblea Ordinaria, la Conferenza episcopale parla della drammatica situazione sociale, economica e ... 

Bambini aiutati nelle terre di missioni grazie alle iniziative legate alla Giornata dell'Infanzia Missionaria
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Nata nel lontano 1843, l’Infanzia missionaria è lo strumento della Chiesa che si occupa dei territori missionari e si prende cura dei bambini che vivono nelle ... 

giovedì 18 novembre 2021

Agenzia fides 18 novembre 2021

 


AFRICA/UGANDA - Attentato a Kampala: “Gli ugandesi sono uniti nella preghiera”, dice una missionaria
 
Kampala (Agenzia Fides) - “La situazione a Kampala è ancora di stato di allerta. Il Parlamento resta chiuso e non si sa quando riprenderà le sessioni di lavoro. Le forze dell’ordine hanno invitato i cittadini a rimanere il più possibile a casa, limitandosi agli spostamenti necessari. Le immagini dei kamikaze che si fanno saltare in aria, mostrate nei telegiornali, sono davvero scioccanti ma, nonostante ciò, la vita continua: la gente deve portare a casa il pane quotidiano. Si devono superare paura e barriere, e la preghiera è un’arma straordinaria”. A riferirlo all’Agenzia Fides è Suor Fernanda Cristinelli, missionaria comboniana che opera in Uganda come responsabile del "Comboni Children Center" per il recupero di bimbi vittime di tratta nella capitale Kampala, parlando della duplice esplosione avvenuta in città nei pressi della Centrale di polizia e del Parlamento (vedi Fides 17/11/2021).
Il bilancio delle vittime è salito a 5 morti e 33 feriti, “anche se il numero delle vittime – rileva suor Fernanda - potrebbe essere superiore a quanto riportato finora, poiché cinque dei feriti sono in condizioni critiche”. “Le autorità ugandesi - conferma la religiosa - stanno indagando sugli attacchi e, secondo le rivendicazioni giunte finora, la responsabilità della violenza dovrebbe essere delle Allied Democratic Forces” (ADF), che si dice abbiano legami con lo Stato islamico”. In uno scenario di panico e di generale sgomento per la brutale violenza, “in queste ore concitate - riferisce la suora - la risposta dei fedeli è molto sentita: tutti gli ugandesi sono uniti nella preghiera”.
L’Uganda, solitamente risparmiata dal terrorismo, è stata teatro il mese scorso di una recrudescenza di attacchi: il primo è avvenuto il 23 ottobre, quando una bomba è esplosa in un ristorante di Kampala; due giorni dopo, il 25 ottobre, una seconda bomba è esplosa su un autobus che percorreva l’autostrada Kampala-Masaka; una terza esplosione è avvenuta il 29 ottobre nel distretto di Nakaseke, a 60 chilometri a nord di Kampala. I primi due attentai sono stati rivendicati dallo Stato islamico.
Su 47 milioni di abitanti, i cristiani in Uganda sono circa l'85% della popolazione (40% cattolici, 32% Anglicani, 10% Pentecostali, e gruppi di altre confessioni), mentre il 13% della popolazione è musulmano, mentre minoranze seguono culti tradizionali.
(ES-PA) (Agenzia Fides 18/11/2021)
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AFRICA/TANZANIA - "Impatto ambientale sullo sviluppo umano sostenibile": i Vescovi lanciano la Plenaria Amecea 2022
 
Mwanza (Agenzia Fides) – "Abbiamo la responsabilità di evangelizzare prima noi stessi, in modo da poter cambiare il nostro atteggiamento nei confronti dell'ambiente e ricordare alle persone l'importanza di prenderci cura di ciò che ci circonda mentre evangelizziamo" ha affermato l'Arcivescovo Gervas Nyaisonga, Presidente della Conferenza Episcopale della Tanzania (TEC), in occasione della recente inaugurazione della XX Assemblea Plenaria dell'Associazione delle Conferenze Episcopali dell'Africa Orientale (AMECEA) che la Tanzania ospiterà a luglio 2022.
“La TEC sta coordinando i preparativi. Esortiamo a collaborare tutti i fedeli a livello diocesano e le agenzie governative - si legge in una nota pervenuta all’Agenzia Fides -, questo è il momento in cui mostriamo solidarietà come tanzaniani, per garantire una Plenaria di successo e per dimostrare che l'Africa è una” ha insistito il Presidente.
L’Arcivescovo Nyaisonga ha evidenziato l’importanza della tutela di tutto ciò che circonda l’uomo. “Questo pianeta è tutto ciò che abbiamo; se non lo proteggiamo, saremo in pericolo perché distruggere l'ambiente significa distruggere la vita umana. Siamo esortati come esseri umani, a cui è affidata la responsabilità di governare tutto il Creato di Dio, a riflettere su come possiamo rendere l'ambiente migliore per noi e per la prossima generazione.”
Il Presule ha inoltre confermato l’impegno della Chiesa cattolica nel paese a rendere la Tanzania verde, lanciando una campagna di rimboschimento familiare che consentirà ai membri di ogni famiglia di piantare tre alberi.
Nel documento dei Vescovi si evince inoltre che prenderanno parte alla Plenaria di 10 giorni i Vescovi di nove paesi dell'Africa orientale che rifletteranno sulla tutela dell'ambiente e assicureranno che la Madre Terra sia protetta dal degrado ambientale, in linea con il tema dell’incontro “Impatto ambientale sullo sviluppo umano sostenibile”.
Da parte sua, il Viceministro per il territorio, l'edilizia abitativa e lo sviluppo degli insediamenti umani, la signora Angelina Mabula, ha affermato che la campagna proposta dalla TEC aiuterebbe a salvare il paese dai pericoli della desertificazione. “Anche se il governo prevede di piantare 1.500.000 alberi in ogni distretto, non tutti potrebbero crescere, ma attraverso questa campagna crediamo che il successo della piantagione nel paese sarà visibile e il nostro paese sarà verde” ha detto la signora Mabula.
L'inaugurazione della Plenaria AMECEA è stata seguita da una cerimonia di piantumazione di alberi per illustrare la conservazione dell'ambiente. L’evento si è tenuto presso il centro di pellegrinaggio della Vergine Maria di Kawekamo nella diocesi cattolica di Mwanza. Ad inaugurarlo è stato l'Arcivescovo Nyaisonga, in collaborazione con il Segretariato AMECEA, rappresentato dal Direttore del Dicastero Pastorale AMECEA, don Emanuel Chimombo.
(AP) (Agenzia Fides 18/11/2021)
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ASIA/COREA DEL SUD - "L'amore nutre": solidarietà e gioia nel servire i poveri
 
Seoul (Agenzia Fides) - "L'amore nutre" è il motto e il titolo di un libro in cui il missionario degli Oblati di Maria Immacolata, padre Vincenzo Bordo racconta la sua straordinaria storia ed esperienza di prossimità ai poveri in Corea. Il missionario ha fondato e dirige a Seongnam, periferia di Seoul, la "Casa di Anna", centro di accoglienza per senzatetto e adolescenti senza famiglia, oltre a una mensa che da 30 anni nutre 800 senzatetto ogni giorno. Lì, oltre a offrire cibo, "distribuisce sorrisi, abbracci e preghiera", raccontano a Fides i volontari impegnati con lui. Padre Vincenzo è l'incarnazione della "Chiesa del grembiule", e il suo nome coreano è padre Kim Ha-jong, ovvero "Servo di Dio".
"Con cuore amorevole si prende cura della dignità degli esseri umani, dei più poveri" raccontano i suoi collaboratori. Il pasto alla mensa si svolge in un'atmosfera amichevole e luminosa, in cui "è l'amore a nutrire, prima di tutto, ogni essere umano" afferma padre Bordo, che ha pubblicato in lingua coreana il testo dove racconta la sua esperienza, dall'arrivo in Corea come missionario nel 1990, fino ad oggi. Tutte le entrate ottenute con la vendita del testo, saranno devolute ai poveri e ai senzatetto. "Ogni volta che si vende un libro, si offre un pasto ad un senzatetto. E' l'amore che nutre, insieme con il pane" rileva.
La accresciuta sensibilità della Chiesa coreana verso i poveri si è espressa con chiarezza nella "Giornata mondiale dei Poveri", indetta da Papa Francesco, celebrata il 14 novembre in tutte le diocesi. L'Arcidiocesi di Seoul ha ideato una serie di eventi per celebrare la Giornata dei Poveri, annunciando che non saranno gesti isolati o compiuti solo per un giorno all'anno.
“Spero che questo servizio possa essere un'occasione per tutti noi di renderci conto che siamo poveri e vulnerabili davanti a Dio. Noi, come una famiglia umana, siamo chiamati a mostrare solidarietà con i poveri, condividendo e tendendo le nostre mani a coloro che sono nel bisogno” ha affermato l'Arcivescovo eletto di Seoul, Mons. Peter Chung, impegnato nel corso della speciale Giornata, accanto al Cardinale Andrew Yeom Soo-jung e ad altri Vescovi di Seoul, nel servire pasti ai senzatetto alla mensa "Myeongdong Babjib", presso il complesso della Cattedrale di Seoul.
I Presuli hanno espresso gratitudine ai volontari che hanno preparato i pasti fin dalle prime ore del mattino. Sono 874 i volontari registrati, e tra loro 72 non cattolici, a turno impegnati alla mensa. Il Cardinale Yeom ha detto: "In questa Giornata siamo tutti invitati dallo Spirito Santo a unirci come sorelle e fratelli. Questa occasione speciale ci ricorda il fatto che siamo davvero Fratelli tutti, chiamati a camminare insieme come un'unica famiglia”.
'Myeongdong Babjib' è una mensa per i poveri gestita dal Movimento "One Body One Spirit", che ha sede proprio accanto alla Cattedrale di Myeongdong. Nella struttura si offrono pasti gratuiti ai senzatetto ogni mercoledì, venerdì e domenica. Secondo i dati registrati, oltre 70.000 senzatetto hanno visitato la mensa fino al 30 ottobre 2021. Accanto alla mensa vi è la "Clinica Raphael Nanum" gestita dalla Fondazione Raphael Nanum, struttura medica gratuita che ha iniziato la sua attività il 13 giugno 2021 in cooperazione con la "Myeongdong Babjib". La Clinica ha fornito servizi di assistenza sanitaria a 2.160 senzatetto negli ultimi 4 mesi.
(PA) (Agenzia Fides 18/11/2021)
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ASIA/IRAQ - Kurdistan iracheno, passi avanti nella lotta alle espropriazioni illegali subite da proprietari cristiani
 
Dohuk (Agenzia Fides) – Nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno prosegue senza interruzioni la raccolta di documenti e denunce sugli espropri illegali di beni immobili – case e terreni – subiti negli ultimi lustri da proprietari cristiani. Comitati locali hanno avviato le procedure per realizzare una mappatura dettagliata delle proprietà espropriate illegalmente e acquisire informazioni relative ai titoli di possesso dei legittimi proprietari e alle circostanze concrete in cui sono avvenuti gli espropri illegali.
Mercoledì 17 novembre Reber Ahmed, Ministro dell’interno nel governo della Regione autonoma, ha dato conto in una conferenza stampa dei riscontri avuti durante la visita da lui compiuta nel governatorato di Dohuk, per verificare sul campo le procedure di raccolta dati avviate dalla Commissione istituita ad hoc lo scorso aprile, su input del governo regionale, con l’intento di contrastare il fenomeno degli accaparramenti abusivi di beni immobiliari appartenenti per lo più a membri di comunità etniche e di fede minoritarie, a partire dai cristiani (vedi Fides 14/4/2021).
Il Ministro ha confermato ai media di aver avuto ragguagli incoraggianti sull’acquisizione di denunce e materiali acquisiti in questa fase istruttoria dai comitati costituiti in loco, e negli incontri avuti con i rappresentanti delle amministrazioni locali - compresi quelli del governatorato di Dohuk e della città di Zakho – ha confermato la risoluta intenzione del governo regionale di procedere a un integrale ripristino per via legale dei diritti di proprietà violati negli ultimi lustri a danno di cittadini cristiani e appartenenti ad altri gruppi minoritari. Il materiale raccolto dai comitati locali sarà sottoposto all’attenzione della Commissione governativa competente, che dovrà poi definire le procedure concrete per restituire ai legittimi proprietari terreni e case espropriati illegalmente, sia prima che dopo la caduta del regime di Saddam Hussein.
L’istituzione di una Commissione governativa ad hoc incaricata di verificare e frenare i sistematici espropri illegali subiti negli ultimi anni da proprietari cristiani nel Kurdistan iracheno (e soprattutto nel governatorato di Dohuk), ha concretizzato un input espresso dal Governo della Regione autonoma nell’agosto 2020. Il compito affidato alla Commissione è quello di raccogliere documentazione, ascoltando anche le istanze e le giustificazioni delle parti coinvolte, in modo da tracciare una vera e propria mappatura delle proprietà dei cristiani fatte oggetto di esproprio abusivo negli anni in cui tutta l’area nord-irachena viveva la drammatica esperienza connessa alle conquiste delle milizie jihadiste di Daesh e alla creazione dell’auto-proclamato Stato Islamico.
Gli espropri su vasta scala di terreni e beni immobiliari appartenenti a famiglie cristiane sire, assire e caldee della regione del Kurdistan iracheno, come riferito dall'Agenzia Fides, furono denunciati con particolare veemenza nel 2016 (vedi Fides 14/4/2016 e 7/7/2016). Secondo le denunce presentate, gli espropri illegali venivano messi in atto da concittadini curdi, che operavano singolarmente o in maniera coordinata con altri membri del proprio clan tribale. Già a quel tempo il dottor Michael Benjamin, direttore del Centro Studi Ninive, riferiva che nel solo Governatorato di Dohuk esisteva una lista di 56 villaggi in cui l'area di terreno sottratto illegalmente a famiglie cristiane era pari a 47.000 acri. Il 13 aprile 2016, alcune centinaia di cristiani siri, caldei e assiri, provenienti dalla regione di Nahla (Governatorato di Dohuk) avevano organizzato una manifestazione davanti al Parlamento della Regione autonoma del Kurdistan iracheno (vedi foto) per protestare contro le espropriazioni illegali dei propri beni immobiliari subite negli anni precedenti ad opera di influenti notabili curdi, già più volte denunciate senza esito presso i tribunali competenti.
Negli ultimi anni, gli espropri illegali hanno preso di mira in maggior parte terre e case appartenenti a cristiani che hanno lasciato l'area soprattutto a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, per sfuggire ai conflitti regionali e alle violenze settarie e tribali esplose con maggior virulenza dopo gli interventi militari delle coalizioni internazionali. (GV) (Agenzia Fides 18/11/2021)
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AMERICA/VENEZUELA - Elezioni: “non rimaniamo nella diatriba e nel conflitto, ma lavoriamo per superarli in nome di un bene più grande”
 
Caracas (Agenzia Fides) – Domenica 21 novembre si terranno in Venezuela le elezioni regionali e municipali per eleggere i Governatori dei 23 stati in cui è suddiviso il territorio nazionale, i Sindaci dei 335 municipi, oltre ai consiglieri regionali e municipali. Al voto anche 69 comunità indigene, che votano secondo proprie regole i loro rappresentanti. Il 49% dei candidati è rappresentato da donne.
Per l’appuntamento elettorale, la Commissione permanente della Conferenza episcopale venezuelana ha pubblicato un messaggio intitolato "Oltre le elezioni regionali" in cui propone alcune considerazioni sulla realtà nazionale e sulle prospettive dopo il voto. “Il Venezuela come nazione è ferita nei suoi aspetti umani, sociali e istituzionali – è scritto all’inizio del messaggio -, in larga misura conseguenza di un modello politico autoreferenziale, di vocazione totalitaria, che abbiamo più volte definito come ‘moralmente inaccettabile’, per la mancanza di rispetto per i diritti umani, riconosciuta a livello internazionale, per la distruzione della struttura produttiva e per un impoverimento senza precedenti della grande maggioranza della popolazione”.
Di fronte a questo panorama, prosegue il testo dei Vescovi, "siamo consapevoli che l’argomento elettorale ha provocato apatia in una grande maggioranza della popolazione, arroganza in una minoranza, e ha portato a una frattura di molte opzioni politiche partitiche". "In ogni caso – evidenziano -, la cosa fondamentale non è rimanere nella diatriba e nel conflitto, ma affrontarli e lavorare per superarli, in nome di un bene più grande, che è un presente e un futuro più degni del popolo venezuelano, la nostra nazione". L’obiettivo della consultazione elettorale, sottolineano ancora, “non è solo scegliere un gruppo di autorità, ma inviare un segnale inequivocabile di determinazione e impegno per la rifondazione della vita, della libertà, della giustizia e della pace di 30 milioni di persone”.
I Vescovi ricordano che "spetta a ogni cittadino assumere in questa situazione, la decisione di partecipare o meno, essendo consapevole che qualunque cosa accada, avrà un grande impatto sul futuro della comunità, della regione e del paese, in quanto ci troviamo in un momento di particolare gravità, e per questo di suprema importanza e responsabilità trascendentale, personale, familiare e civile, di fronte a Dio e alla Patria."
I candidati che saranno eletti in questa situazione, dovranno assumersi la responsabilità di rafforzare l’integrazione e non l’esclusione, l’amicizia sociale e non la vendetta, la creazione di opportunità e non la chiusura di strade; devono operare in modo che le risorse raggiungano realmente i destinatari e non si perdano nella corruzione e nell'appropriazione indebita; dialoghino con tutti, principalmente con i più poveri ed esclusi.
Esortando a evitare le reciproche denigrazioni tra oppositori politici, i Vescovi ricordano che “il bene omune implica rispetto e un dialogo permanente con le comunità e le istituzioni sociali, anche se la pensano diversamente o provengono da un partito diverso da quello al potere". “C'è la possibilità e la necessità che attraverso questo processo elettorale emergano nuovi leader sociali che dovranno proporre alternative nuove al progetto accentratore del governo nazionale, ma dovranno anche cercare vie di incontro per il giusto sviluppo politico, economico e sociale delle situazioni particolari regionali e locali”.
Il comunicato ribadisce, nella parte conclusiva, la necessità di “una buona e nuova politica, dove la cosa più importante sia l’interesse per le persone, specialmente le più vulnerabili, e coordinare il nazionale con il regionale e il locale”. L’astensione non porta a generare i cambiamenti necessari, tantomeno un voto cieco che non tenga conto della drammatica situazione della nazione. E’ necessario “recuperare la politica come luogo di partecipazione, esercizio dei diritti democratici e protagonismo civico”. “Per tutto questo è indispensabile raddoppiare la speranza umana e Cristiana, nella dignità e potenzialità di ognuno dei venezuelani, e nella bontà e misericordia di Dio nostro Padre – esortano I Vescovi -. Se ognuno metterà il meglio di sé, costruiremo, dal calore dei focolari, dalla solidarietà delle nostre comunità e dalle tradizioni della nostra regioni, le basi per l'auspicata ricostruzione nazionale”. (SL) (Agenzia Fides 18/11/2021)
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Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...