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lunedì 6 novembre 2023

Evento Mariano a Palmanova

 

PEREGRINATIO: 7 NOVEMBRE COINVOLTE LE SOTTOSEZIONI DI GORIZIA, TRIESTE E UDINE. MESSA PRESIEDUTA DA MONS. MAZZOCATO

Appuntamento martedì 7 novembre al Duomo di Palmanova

La statua della Madonna Immacolata di Lourdes sta percorrendo le varie regioni italiane nell’occasione dei 120 anni di fondazione dell’Unitalsi nazionale. L’ispirazione per la  “Peregrinatio Mariae” venne ai dirigenti romani presenti al santuario per il pellegrinaggio nazionale, ispirazione alla quale il Rettore Padre Michel Daubanes ben ha corrisposto, concedendo una immagine della Vergine. Il viaggio di Maria è iniziato, quindi, nel mese di settembre di quest’anno e continuerà fino a sabato 23 marzo 2024, quando verrà accolta dalla Sezione Unitalsi dell’Umbria e da lì farà ritorno al santuario di Lourdes.

La sacra immagine arriverà in mattinata a Palmanova, anche nel nostro Friuli – Venezia Giulia, il giorno 7 novembre (martedì) e rimarrà ospite del Duomo Dogale fino alla sera quando, dopo il saluto finale, verrà portata a Padova.
Nella nostra regione ci sono tre Sottosezioni unitalsiane: quella di Gorizia, quella di Trieste e quella di Udine, che si sono trovate concordi a celebrare la particolare giornata tutte e tre assieme in perfetta fraternità. Per questo Maria Immacolata attenderà tutti coloro che lo desiderano all’interno delle mura del magnifico tempio veneziano di Palmanova, allargando le proprie braccia in un’accoglienza materna.

Le tre Sottosezioni, considerata la straordinarietà dell’avvenimento, si sono fatte promotrici di un più vasto movimento invitando le parrocchie, le associazioni cattoliche, i movimenti di ispirazione mariana, coloro che si occupano in modo particolare di sofferenza e disabilità, i maggiori movimenti giovanili, a passare per Palmanova per un saluto, una preghiera alla Vergine Immacolata per se stessi, ma soprattutto per il bene, la salvezza e la pace tra i popoli.
Concluderà l’intensa giornata mons. Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine, che celebrerà la Messa di fine giornata, alle ore 19.00. Fin d’ora le tre Sottosezioni sorelle del Friuli-Venezia Giulia ringraziano il Parroco di Palmanova per la gentilissima disponibilità e quanti stanno lavorando per la buona riuscita di questa “Visita” di Maria in casa nostra.

Il programma
– ore 10.30: Accoglienza della Sacra Immagine;
– ore 11.00: Preghiera del Rosario – Sottosezione di Udine;
– ore 12.00: Celebrazione Santa Messa – Sottosezione di Gorizia;
– ore 13.00: Preghiera silenziosa;
– ore 14.00 – 15.00: Celebrazione dell’Ora Nona e preghiera silenziosa;
– ore 15.00: Preghiera del Rosario – Sottosezione di Gorizia;
– ore 16.00 – 17.00: Preghiera silenziosa;
– ore 17.00 – 18.00: Celebrazione dei Vespri e preghiera silenziosa;
– ore 18.00: Preghiera del Rosario – Sottosezione di Trieste;
– ore 19.00: Celebrazione Santa Messa presieduta da mons. Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine e concelebrata dai acerdoti che lo desiderano.
– ore 20.30 circa: Processione aux flambeaux e saluto all’Immacolata.

mercoledì 29 settembre 2021

Agenzia SIR giornata migrante e rifugiato a Udine

 

Giornata migrante e rifugiato: mons. Mazzocato (Udine), “continuare a trovare le forme possibili e intelligenti di accoglienza”

Serve “una grande conversione di mentalità” che porti a considerare “le persone che entrano nella nostra vita e nel nostro territorio non come degli ‘altri’ a noi estranei, ma come dei fratelli e delle sorelle con i quali costruire un ‘noi’ comunitario, un’unica famiglia in un’unica casa comune. Tra di essi ci sono anche i migranti e i rifugiati che, a causa di tragiche vicende, sono giunti e continuano a giungere in Friuli. Questa Giornata mondiale a loro dedicata ci invita a non dimenticarli e a non considerarli come degli invisibili, ma a continuare a trovare le forme possibili e intelligenti di accoglienza, ognuno per la sua parte”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia che ha pronunciato ieri in cattedrale durante la messa che ha presieduto per la 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Richiamando le parole di Papa Francesco nel messaggio intitolato “Verso un ‘noi’ sempre più grande”, l’arcivescovo ha sottolineato che “la preoccupazione del Papa è giustificata perché esiste il rischio di dimenticare la spinta alla solidarietà che abbiamo avvertito e vissuto nei momenti più critici del contagio del virus. Quella è stata una sofferta lezione di vita da non abbandonare perché traccia una strada maestra su cui continuare a camminare”.
Mons. Mazzocato ha ricordato l’impegno per “accogliere nella Chiesa di Udine i fratelli e le sorelle cattolici che giungono da altri Paesi perché ci sentiamo realmente ‘uno in Cristo’, membra del suo unico Corpo che è la Chiesa”. “Di fronte a questa unità di fede – ha osservato – perdono importanza le differenze di pelle, di razza o di cultura”. Inoltre, ha proseguito, “viviamo un atteggiamento di fraterno dialogo con i fratelli immigrati ortodossi perché, come scrive il Papa, siamo convinti che questo può essere ‘un terreno fecondo per lo sviluppo di un dialogo ecumenico e interreligioso’”. Ma “il nostro dialogo – ha assicurato l’arcivescovo – si apre anche ai migranti e ai rifugiati altre religioni con lo sforzo, da parte nostra, di conoscere le loro tradizioni e con l’invito a loro di comprendere la ricchezza della nostra tradizione cristiana con la sua dottrina, le sue preghiere e i suoi simboli che da secoli professiamo ed esprimiamo”. “Per questa strada – ha concluso – possiamo creare quel ‘noi’ comunitario auspicato da Papa Francesco che non è fatto di piatta uniformità ma che, come egli descrive con felice espressione, è ‘a colori, arricchito dalle diversità e dalle relazioni interculturali’”.

domenica 31 maggio 2020

Agenzia sir: Aricolo sulla messa del Crisma sabato maggio 2020

“Questa messa del Crisma, che celebriamo in condizioni straordinarie, è un segno forte che il Signore Gesù risorto è in mezzo a noi e ci sta donando una grazia speciale per vivere il difficile tempo di prova che stiamo attraversando”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia dell’odierna messa crismale. “È una grazia per tutti noi, riuniti in cattedrale, e per la nostra Chiesa diocesana. Lo è, in particolare, per il nostro presbiterio, vescovo e sacerdoti, a cui desidero rivolgermi più direttamente come in un momento di dialogo fraterno, dialogo nel quale inserisco anche i diaconi”. Mazzocato ha osservato: “la condizione un po’ ‘monastica’ dei mesi scorsi è stata descritta con espressioni, a mio parere molto significative, quali: ‘è stato come un corso di esercizi spirituali’, ‘c’è stato più tempo per la preghiera, per la meditazione e per la lettura di libri di qualità spirituale’, ‘la sospensione del ritmo frenetico delle tante cose da fare ha permesso di rientrare in contatto profondo con se stessi’… Queste espressioni rivelano che il digiuno di attività e di rapporti non ci ha disorientati e messi in crisi ma, al contrario, ci ha portato a un maggior contatto con la nostra interiorità grazie al quale sono venute a galla domande importanti: che senso ha il mio essere prete nell’attuale contesto sociale? Una volta spogliato delle attività per le quali le persone mi riconoscono utile, che cosa mi resta? A che scopo sono prete? Qual è la mia identità e il mio compito proprio?”.
“Posso dire che queste domande sono affiorate anche alla mia coscienza in questo tempo e le ho considerate una vera grazia dello Spirito Santo perché mi aiutano ad essere onesto fino in fondo con me stesso non accontentandomi della considerazione degli uomini ma mettendo la mia coscienza davanti a Gesù Cristo”. “Questo tempo di deserto e di spoliazione può essere occasione favorevole per ritrovare l’essenziale del nostro essere preti; un’essenziale che abbiamo ricevuto da Dio e non dal riconoscimento delle persone”.

sabato 10 novembre 2018

Cristianesimo e cultura: convegno

Mercoledì 21 novembre, alle ore 17.30 nella sala Scrosoppi del Seminario (viale Ungheria 22 a Udine), l’Istituto superiore di Scienze religiose “Santi Ermagora e Fortunato” di Gorizia, Trieste e Udine, lo Studio teologico di Castellerio e il Seminario interdiocesano inaugurano l’anno accademico 2018/2019.
Il programma prevede, in apertura, il saluto dell’arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato, moderatore degli Istituti teologici interdiocesani; interverranno poi il pro-direttore dell’Issr, don Federico Grosso, e il direttore dell’Ita, don Stefano Romanello, che introdurranno il tema e il relatore della prolusione.
Quindi il teologo Duilio Albarello (Facoltà teologica dell’Italia settentrionale) terrà la lectio magistralis dal titolo Cristianesimo e cultura: il senso e i gesti di un rapporto fecondo.
Al termine, consegna dei diplomi di laurea triennale e specialistica e del Premio Canciani.
Scarica invito locandina

lunedì 5 novembre 2018

Per affrontare i danni stringerci in una forte solidarietà

Maltempo: mons. Mazzocato (Udine), “per affrontare i danni stringerci in una forte solidarietà”



“Ci sono ora da affrontare i danni provocati dall’acqua e dal vento. Sarà più facile farlo se ci daremo tutti una mano stringendoci in una forte solidarietà che altre volte il popolo friulano ha dimostrato. Le istituzioni faranno sicuramente la loro parte con interventi straordinari. Ma la risorsa più efficace sarà la coesione nelle comunità aiutandosi l’un l’altro, con un occhio particolare per chi è più nel disagio”. Lo scrive l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nel messaggio inviato alle comunità della Carnia colpite duramente dal maltempo. Verrà letto anche in tutte le Messe che saranno celebrate nelle parrocchie del territorio. Il presule ammette di aver “seguito con apprensione e con la preghiera i giorni di prova che avete dovuto affrontare sotto la disastrosa ondata di maltempo che ci ha colpito”. Il presule racconta di aver tirato “un sospiro di sollievo” quando “ho saputo che non c’erano né vittime, né feriti”. “Se è stato evitato questo danno irreparabile – si legge nel testo del messaggio -, un particolare merito va riconosciuto anche al tempestivo ed efficace intervento delle istituzioni, dei corpi organizzati per il pronto intervento e di tanti volontari che nel momento del bisogno nel nostro Friuli non mancano mai”. Tra di loro, vengono indicati anche i “nostri parroci”, che “nei momenti di prova sanno essere punti di riferimento e infondere coraggio e speranza alle comunità”. Poi, l’auspicio che “questi giorni di prova siano una scossa che ci risveglia da un certo individualismo che ci sta prendendo”. “Ritroviamo la gioia di sentirci comunità formata da tanti cuori e tante braccia unite tra loro”. Infine, un ammonimento. “Per vivere una bella comunione abbiamo bisogno di cuori forti che non cedono all’egoismo”.

sabato 3 novembre 2018

Ognissanti, l'omelia dell'Arcivescovo di Udine

Ognissanti: mons. Mazzocato (Udine), “hanno uno sguardo acuto che buca l’orizzonte delle cose visibili”




“Il 19 marzo scorso, festa di San Giuseppe, Papa Francesco ha donato a tutti i cristiani un documento molto bello sulla santità; è l’esortazione apostolica ‘Gaudete et exsultate'”.  La festa di Tutti i Santi, “che stiamo celebrando, mi sembra l’occasione opportuna per raccomandarvi la lettura di questo testo del magistero della Chiesa che ha come sottotitolo: ‘Esortazione apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo'”. Ha esordito così l’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato nell’omelia per la solennità di Tutti i Santi, celebrata in cattedrale. Evocando l'”exsultate” del titolo del documento pontificio e il frequente richiamo del Papa alla gioia dei santi, Mazzocato invita a riflettere sul  “segreto” di questa gioia che, come afferma san Paolo, è “figlia della speranza”. I santi, spiega il presule, “hanno uno sguardo acuto che buca l’orizzonte delle cose visibili che si chiude ermeticamente con la morte” e “riescono a guardare oltre, attraverso quella finestra di speranza che ha aperto Gesù con la sua morte e risurrezione e ascensione al Padre. Grazie a questa speranza, per i santi la morte diventa un passaggio e la meta è arrivare dove è giunto Gesù”. Per questo le tribolazioni della vita “diventano leggere perché sono sopportate con la forza serena della speranza”. “Guardando, oggi, ai santi possiamo accorgerci che i nostri occhi si sono ammalati e il nostro sguardo è diventato debole. Non riusciamo più a vedere oltre l’orizzonte della cose visibili perché si è chiusa la finestra della speranza nella vita eterna. Per questo – conclude – anche in Friuli, pur vivendo materialmente meglio di tempi passati, sembra si sia diffusa una certa nebbia di scontentezza se non, addirittura, di noia di vivere”. Di qui una preghiera alla Spirito Santo “perché rianimi in noi la virtù della speranza nella vita eterna”.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...