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mercoledì 28 settembre 2022

Nuovi Vicari Parrocchiali: don Alberto a Palmanova

L’ARCIVESCOVO NOMINA NUOVI VICARI PARROCCHIALI A CODROIPO, PALMANOVA, TARVISIO, SAN DANIELE E SAN GIORGIO DI NOGARO

Diverse Collaborazioni pastorali - e in esse numerose comunità cristiane - potranno contare sul supporto di alcuni giovani sacerdoti, le cui nomine sono state annunciate nel fine settimana del 24-25 settembre. A Codroipo arriva don Gabriele Pighin, mentre don Alberto Paschini andrà a Palmanova. Don Matteo Lanaro farà servizio a Tarvisio, don Alberto Santi a San Giorgio di Nogaro. Resta a San Daniele don Davide Larcher. Le nomine saranno effettive dalla seconda metà di ottobre.

Hanno tra i ventiquattro e i trentacinque anni i giovani sacerdoti che l’Arcivescovo ha assegnato a nuovi incarichi pastorali in diverse Collaborazioni pastorali dell’Arcidiocesi di Udine. Quasi tutti i nuovi vicari parrocchiali sono stati ordinati sacerdoti lo scorso giugno e tutti loro sono sacerdoti diocesani. In queste settimane, i giovani sacerdoti si sono congedati dalle comunità che hanno accolto i primi mesi del loro ministero presbiterale; il loro servizio è ora dedicato a territori caratterizzati dalla presenza di numerose comunità, in supporto ai parroci delle stesse.

Di seguito riassumiamo le nuove nomine di vicari parrocchiali.

A Codroipo arriva don Gabriele Pighin

Nato nel 1996, don Gabriele Pighin è originario di Rivignano. Ordinato sacerdote lo scorso 26 giugno, dopo aver svolto servizio da seminarista nelle Parrocchie di Rivignano e Cividale, ha donato le primizie del suo ministero presbiterale nella Parrocchia di Reana del Rojale, operando anche nelle diverse comunità della Collaborazione pastorale del Rojale.

Don Gabriele ha già iniziato il suo servizio pastorale a Codroipo, in affiancamento al parroco, mons. Ivan Bettuzzi, e al vicario già presente in loco, don Carlos Botero Arias.

 

Palmanova accoglie don Alberto Paschini

Originario di Illegio, don Alberto Paschini compirà trent’anni a novembre. Ha prestato servizio pastorale a Illegio, Tolmezzo e Tarcento prima di essere ordinato sacerdote nel giugno 2018. Da allora ha svolto il suo servizio nella Collaborazione pastorale di San Giorgio di Nogaro, curando in particolare la Parrocchia di Porpetto e le vicine comunità di Castello e Corgnolo.

A Palmanova opererà accanto al parroco e vicario foraneo, mons. Angelo Del Zotto, nella cura pastorale della città stellata e delle Parrocchie di cui mons. Del Zotto è parroco: Bagnaria Arsa e Sevegliano, Ialmicco, Trivignano e Clauiano. La CP palmarina comprende anche le comunità non parrocchiali di Sottoselva, Melarolo, Merlana e Privano.

Don Paschini inizierà il suo servizio a Palmanova a metà ottobre.

 

Il tarvisiano abbraccia don Matteo Lanaro

Classe 1987, don Matteo Lanaro è originario della Parrocchia di Povoletto. Sacerdote da giugno scorso, dopo aver prestato servizio nelle comunità di San Giorgio di Nogaro e nella Collaborazione pastorale di Colloredo di Monte Albano, da pochi mesi presta servizio nella Parrocchia di Santa Maria Assunta di Fagagna, operando anche nelle vicine comunità di Villalta e Ciconicco.

Don Lanaro lascia le comunità collinari per supportare il parroco don Alan Gueijman Iacoponi nella vasta Collaborazione pastorale di Tarvisio, comprendente anche le Parrocchie di Malborghetto-Valbruna/Malborgeth-Wolfsbach/Naborjet-Ovčja vas, Ugovizza/Ukve, Camporosso/Saifnitz/Žabnice, Cave del Predil/Raibl/Rabelj, Fusine in Valromana/Weißenfels/Bela Peč, comprendenti numerose comunità non parrocchiali. Sarà accolto nelle nuove Parrocchie domenica 2 ottobre nella Messa delle 10 a Tarvisio.

 

Don Alberto Santi a San Giorgio di Nogaro

Con i suoi ventiquattro anni, don Alberto Santi è il più giovane presbitero del clero udinese. Originario di Ursinins Piccolo, nella parrocchia di Buja, fino a ora prestava servizio nelle comunità della Collaborazione pastorale di Variano.

A San Giorgio di Nogaro si affiancherà al parroco e vicario foraneo mons. Igino Schiff, al vicario parrocchiale già presente, don Alex De Nardo e al collaboratore pastorale don Jude Chimee Obianigwe. Ai quattro sacerdoti spetta la cura pastorale delle Parrocchie di San Giorgio, Porto Nogaro, Villanova, Zellina, Marano Lagunare, Porpetto, Castello e Corgnolo.

Don Santi inizierà il suo servizio a San Giorgio di Nogaro nella seconda metà del mese di ottobre.

 

Resta a San Daniele don Davide Larcher

Continuerà il suo servizio a San Daniele il sacerdote venticinquenne, carnico di Imponzo, don Davide Larcher. Nella Collaborazione pastorale sandanielese don Larcher già opera accanto al parroco don Sergio De Cecco per la cura delle Parrocchie di San Daniele, San Giacomo e San Pietro in Ragogna, Muris e – più di recente – delle Parrocchie di Forgaria, Cornino e Flagogna, a cui si aggiungono le comunità non parrocchiali di San Rocco e Monteprat. Nella CP sono presenti anche don Agostino Pitto, vicario parrocchiale e don Stephen Phen.

sabato 13 agosto 2022

Il centrodestra di Palmanova è stato richiamato all’ordine da Trieste

Sanità: Santoro (Pd), centrodestra Palmanova richiamato all’ordine

“Il centrodestra di Palmanova è stato richiamato all’ordine da Trieste e ha obbedito, ma resta sbagliato non partecipare al Consiglio comunale straordinario. Una settimana fa i consiglieri d’opposizione si scagliavano contro la decisione di Asufc di chiudere tre reparti del nosocomio palmarino, chiedevano notizie del superospedale fantasma promesso da Fedriga, rassicurazioni per i malumori e le preoccupazioni interne ed esterne. Dopo aver espresso le nostre stesse preoccupazioni sulla sanità del territorio fanno dietrofront, dimenticano le macerie del presente e ricominciano a scavare nel passato, alla ricerca di improbabili responsabilità del centrosinistra. Le mani sulla sanità le ha messe Riccardi alla faccia dei territori, cominciando proprio dal punto nascita di Palmanova”. Lo dichiara la componente della segreteria regionale Pd Fvg e consigliera regionale Mariagrazia Santoro, in merito alle nuove prese di posizione del centrodestra di Palmanova (Udine), che ha annunciato di non partecipare al Consiglio comunale straordinario convocato sui temi della sanità. “Spiace ma non possono bastare i numeri – continua la consigliera regionale - né le ennesime promesse del DG Caporale. Perché non solo Palmanova è di fatto chiusa ma anche Udine è in sofferenza: proprio quello che volevamo evitare. Gli ospedali territoriali devono essere a servizio del territorio, non sedi staccare di Udine che le apre e chiude come sfiatatoi secondo le proprie necessità. La nostra battaglia per Palmanova è la stessa battaglia per Cividale, Gemona, San Daniele, Tolmezzo e Latisana: i servizi essenziali - conclude Santoro - devono essere vicini ai cittadini”.

mercoledì 27 luglio 2022

Prega per Don Paolo Vittor: Messa in suffragio Giovedì 28 luglio 2022

IL SIGNORE HA CHIAMATO A SÉ DON PAOLO VITTOR

All'età di 74 anni si è spento don Paolo Vittor, vicario parrocchiale a Palmanova e Ialmicco. Per volontà dello stesso don Vittor, l'annuncio della sua morte giunge dopo le esequie, celebrate martedì in forma privata nella cappella ospedaliera di via Chiusaforte, a Udine. Giovedì 28 luglio sarà celebrata una Messa in suo suffragio alle 18.30 nel Duomo di Palmanova.

Nato a Palmanova nel 1947, don Paolo Vittor fu ordinato sacerdote nel 1974 dall’Arcivescovo mons. Battisti. Il suo primo incarico pastorale fu nella Parrocchia di Sappada, dove collaborò per cinque anni, prima di essere nominato – nel 1979 – parroco di Campolonghetto. Dopo undici anni di ministero, nel 1990 fu nominato parroco di Porto Nogaro, comunità che lasciò nel 1994. Dal 1996, e fino alla morte, ha svolto il suo ministero nelle comunità di Ialmicco e Palmanova, in qualità di vicario parrocchiale. In tempi recenti, don Paolo Vittor risiedeva nella Fraternità sacerdotale di Udine.

Don Paolo Vittor è stato anche un apprezzato insegnante di religione, ruolo svolto fino al 2014.

Per sua volontà, il funerale di don Paolo Vittor è stato celebrato in forma privata martedì 26 luglio. Una Santa Messa in suffragio della sua anima sarà celebrata pubblicamente giovedì 28 luglio alle 18.30 nel Duomo di Palmanova, città natale del defunto sacerdote. Dopo le esequie private, la salma di don Paolo procederà alla cremazione; le ceneri riposeranno nel cimitero di Palmanova.

mercoledì 29 giugno 2022

Cattolici e ortodossi celebrano insieme nella "Grotta di Pietro" la festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

ASIA/TURCHIA - Cattolici e ortodossi celebrano insieme nella "Grotta di Pietro" la festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo
 
Antakya (Agenzia Fides) – Anche quest’anno, nella città di Antakya - l’antica Antiochia sull’Oronte, attualmente in territorio turco - battezzati cattolici e ortodossi si apprestano a vivere intense occasioni di comunione nelle giornate del 28 e 29 giugno, nel contesto della memoria liturgica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Il centro delle celebrazioni condivise sarà ancora una volta la cosiddetta “Grotta di Pietro” (nella foto), l’antica chiesa rupestre sul monte Silpius, riaperta nel 2015 dopo un restauro durato molti anni.
Il padre cappuccino Domenico Bertogli, parroco cattolico di Antakya, anticipa all’Agenzia Fides i momenti salienti delle imminenti celebrazioni, occasione per cristiani di diverse confessioni di camminare insieme, con rinnovata fede, sull’esempio dei due Santi Apostoli.
Le celebrazioni si aprono martedì 28 giugno, alle ore 18, con la liturgia eucaristica in programma nella chiesa ortodossa di Antakya.
Mercoledì 29 giugno, alle 10, nel giardino della Grotta di San Pietro, le celebrazioni ecumeniche prenderanno avvio alla presenza dell’Arcivescovo Marek Solczyński, Nunzio apostolico in Turchia, del Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia, e del Vescovo Kostantin, inviato di Yohanna X Patriarca greco ortodosso di Antiochia. Le celebrazioni si apriranno con l’esecuzione dell’inno nazionale turco, e proseguiranno con letture in turco e arabo di brani tratti dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli, insieme a brevi riflessioni dell’Arcivescovo Solczyński, del Vescovo Bizzeti e del Vescovo ortodosso Kostantin, il tutto intervallato da preghiere e canti delle diverse comunità. La celebrazione prevede anche la preghiera comune del Padre Nostro e dell’Ave Maria in turco, la recita di una preghiera per la pace, la benedizione impartita dai vescovi presenti e la benedizione dei Pani benedetti, con il canto finale intonato dagli ortodossi. Dopo la cerimonia, cattolici e ortodossi condivideranno il pranzo in un ristorante. Nel pomeriggio, la comunità cattolica si ritroverà nel cortile della chiesa cattolica di Antiochia per la solenne concelebrazione eucaristica.
L'antica chiesa rupestre di San Pietro conserva ancora la fisionomia che le diedero i crociati, che conquistarono l'antica Antiochia sull'Oronte nel 1098. Ma già i bizantini avevano trasformato in cappella il luogo dove si incontravano i primi battezzati nei periodi di persecuzione, nella città dove per la prima volta i discepoli di Gesù furono chiamati cristiani e dove fu Vescovo San Pietro, prima di venire a Roma.
Il restauro terminato nel 2015 ha posto fine allo stato di abbandono in cui versava la Grotta di Pietro, reso ancora più avvilente da rozzi interventi precedenti. In anni passati, Patriarchi e Vescovi sono stati spesso presenti alle celebrazioni che vi si sono svolte in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo. (GV) (Agenzia Fides 28/6/2022)

giovedì 31 marzo 2022

Chiesa udinese in lutto per la morte di don Liliano Pacco: un prete della Bassa

 

Chiesa udinese in lutto per la morte di don Liliano Pacco


La chiesa udinese piange don Liliano Pacco, spirato oggi all’ospedale di Latisana.

Classe 1940, originario di Pavia di Udine, era stato ordinato nel 1966. Fu parroco di Bagnaria Arsa dal 1978 al 1999 e poi dal 2000 al 2010 di Bicinicco, Griis, Cuccana e Felettis. I funerali saranno celebrati lunedì 4 aprile alle 15.30 a Gonars 15.30, dove sarà anche tumulato.

martedì 15 febbraio 2022

I nuovi parroci a Fagagna e Colloredo.

 

I nuovi parroci a Fagagna e Colloredo.

https://www.friulioggi.it/friuli/nuovi-parroci-don-daniele-fagagna-don-artur-colloredo-13-febbraio-2022/


Cambio della guardia in alcune parrocchie del Friuli. Come ha preannunciato l’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, don Daniele Calligaris sarà il nuovo parroco di Fagagna, Ciconicco e Villalta.

Calligaris, classe 1960, è originario di Basaldella. Ordinato sacerdote nel 1992, in passato ha ricoperto gli incarichi di vicario parrocchiale a Latisana, a Tricesimo e a Buja, prima di essere nominato, nel 2011, parroco di Colloredo di Monte Albano, Treppo Grande e Vendoglio. Nel 2015 don Calligaris ha assunto anche la guida della Parrocchia di Caporiacco. Con l’avvento delle Collaborazioni pastorali, nel 2018, don Daniele Calligaris è stato nominato parroco coordinatore di quella di Colloredo di Monte Albano, oltre a vicario foraneo della Forania del Friuli collinare. Quest’ultimo incarico sarà mantenuto anche in seguito allo spostamento nelle comunità di Fagagna, Ciconicco e Villalta.

In queste ultime Parrocchie, don Daniele Calligaris succede a monsignor Adriano Caneva, classe 1933, che per motivi di età lascia la guida pastorale delle tre comunità. Caneva arrivò nella pieve fagagnese nel 1990, aggiungendovi nel 2015 la guida delle comunità di Ciconicco e di Villalta. L’ingresso di don Daniele nelle tre comunità avrà luogo nel pomeriggio di sabato 5 marzo a Fagagna, con una solenne celebrazione presieduta dall’Arcivescovo.

Proviene, invece, dalla Toscana il nuovo delegato a curare le quattro parrocchie finora in capo a don Calligaris. Si tratta di don Artur Kotowicz. Di origini polacche, ma in Italia fin dall’infanzia, don Kotowicz fu ordinato sacerdote nel 2007 per l’Arcidiocesi di Firenze. Ha svolto il suo ultimo servizio pastorale nelle Parrocchie di S. Martino alle Sieci (a Mulin del Piano) e di S. Andrea (a Doccia), entrambe nel comune di Pontassieve, nella città metropolitana di Firenze.

In precedenza, dal 2013 al 2018, don Artur ha svolto una breve parentesi di servizio pastorale nelle Parrocchie di Sant’Anna, Sant’Antonio di Padova e San Giacomo, in Diocesi di Brescia. Don Artur sarà accolto nelle quattro Parrocchie del Friuli collinare al mattino di domenica 13 marzo

Le comunità collinari potranno contare ancora sulla presenza del vicario parrocchiale don Paolo Greatti, che continuerà a svolgere anche il suo servizio di vicerettore del Seminario interdiocesano di Castellerio.


giovedì 16 settembre 2021

Un lascito ereditario del signor Fidenzio Del Pin(Dal Foglio della CP di Palmanova)

Pubblico questo avviso di vendita dal Foglio Parrocchiale di Palmanova che interessa anche i cittadini della zona di Porpetto o San Giorgio di Nogaro 

 

mercoledì 10 febbraio 2021

Don Oreste rosso, Bibliografia da http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/rosso-oreste/

 Nato a Martignacco (Udine) il 14 aprile 1911, dopo l’ordinazione sacerdotale, il 21 luglio 1935, fu cappellano a Moruzzo (1935-1936), cooperatore a Palmanova (1936-1937), a San Giorgio di Nogaro (1937-1949) e a Codroipo (1949-1952), cappellano a Camino di Buttrio (1952-1958), parroco di Colugna (1958-1964), cappellano delle carceri di Udine (1964-1974), parroco di Caporiacco (1977-1983) ed infine di Rivolto (con servizio a Passariano) fin quasi alla morte, sopraggiunta in ospedale a Udine il 9 febbraio 2001, ovunque lasciando ampia traccia del suo cammino spirituale e musicale. Aveva iniziato la sua formazione musicale negli anni del seminario con don M. Roussel, diplomato alla Scuola superiore di musica sacra di Roma, studiando poi composizione con A. Illersberg a Trieste e canto pre-polifonico con padre Pellegrino Ernetti a Venezia, ma soprattutto approfondendo autonomamente la conoscenza degli autori antichi e moderni. Fu un grande animatore e divulgatore della musica, convinto delle possibilità di formazione culturale e spirituale in essa insite; per questo anche la sua opera di compositore fu incessante, variegata e intimamente legata alla sua terra e alla sua gente, tanto da meritarsi l’appellativo di «cantore dell’anima friulana». Ci ha lasciato più di trecento tra composizioni sacre e profane ed elaborazioni di motivi popolari, ispirate ai più diversi momenti spirituali, storici, esistenziali che si è trovato ad attraversare e scritte in uno stile personale, poco accademico, che comunque sapeva attingere alla tradizione musicale colta e popolare non solo friulana. Si tratta per lo più di composizioni corali perché R. fu sempre vicino ai cori e lui stesso ne diresse alcuni, incidendo con loro pure diversi dischi: la Côral di Feàgne, il Coro della SAF (Società alpina friulana), gli Amici del Malignani, la Cappella musicale del duomo di Cividale. Al centro della sua ispirazione è stata prima di tutto la musica sacra, che egli servì anche assecondando, con le sue proposte, il rinnovamento della liturgia voluto dal Concilio Vaticano II: una trentina sono le messe composte (su testo latino, italiano, ma anche friulano) a partire da quella In onore dell’Addolorata (San Giorgio di Nogaro, 1938) per finire con l’incompiuta Messe par furlan del 1982, decine i mottetti, inni, canti mariani, natalizi e sacramentali, due gli oratori… Tra le messe friulane merita menzione la Messe celtiche, costruita su motivi raccolti dalla voce del popolo e armonizzata a quattro voci dispari con accompagnamento d’organo; tra i canti mariani il più noto fu invece Suspir da l’anime, scritto nel 1940 su testo di A. Chiaruttini. Nel campo della musica profana rivestono un carattere particolare, per la perfetta simbiosi tra espressione poetica e musicale, le composizioni ispirate ad alcune liriche della poetessa friulana Novella Cantarutti (Sul fen da la tô cunaSvuaiGent da la GravaGlonsMadona da li’ creti’Peravali’Sâtu li’ Pieri’), insieme a molte altre che hanno goduto di grande fortuna: Aquilèe (E. Fruch), considerato quasi un inno regionale, Masse bêz (G. Michelutti), Cjampane bessole (G. Michelutti), Signôr dut rot (A. Picotti), ecc. Notevoli anche le sue numerose armonizzazioni di temi popolari friulani, resiani, istriani e sloveni, tra cui In chê dì da lis mês gnosisI siet pasDa pe da clevoSul puint di BraulinsSe savessis fantazzinisDa lipa ma! Kë bej nä jë? [Dov’è la mia bella?], Ta Ösöjska [La canzone di Oseacco], Vado in piazaJubka mopja, ecc.; ha scritto inoltre una trentina di brani per i bambini, da lui proposti al concorso “La cetra dei piccoli” di Cividale e ai festival “Il Grillo d’oro” di San Giovanni al Natisone e “La Sagre dai grîs” di Feletto Umberto. R. non disdegnò neppure la partecipazione al Festival della canzone friulana di Pradamano, ove più volte ottenne premi e segnalazioni. Si dedicò infine, sia pur con minore frequenza, alla ricerca musicologica curando l’edizione della commedia musicale di Rudolf Kubik Va, vilote puartade dal vint, di alcune opere di Iacopo Tomadini (66 Fioretti, quattro mottetti e due canzonette), autore che studiò con grande ammirazione animato probabilmente da una riconosciuta affinità spirituale, e della Messa di S. Faustino di Giovanni Battista Candotti. Della sua vasta produzione, solamente quarantacinque brani sono stati editi in un ponderoso volume antologico intitolato Svuai (1990), ai quali ne vanno aggiunti pochi altri stampati autonomamente. R. ha ricevuto il premio Nadâl furlan 1987.


martedì 9 febbraio 2021

Giornata per la vita a Palmanova

 Nella giornata per la vita si vendono le primule(simbolo di vita) fuori dalle chiese per ricavarne somme a favore dei Centri di aiuto per la vita, Quest'anno la parrocchia di Palmanova ha colorato le prinule e offerte ai fedeli per lo stesso scopo.



martedì 12 gennaio 2021

Una suora che viveva a Tarso dal 2013-Agenzia Fides News 12 gennaio 2021

 

ASIA/TURCHIA - Addio a suor Maria Concetta Mustacciu, la “custode” della Chiesa di Tarso
 
Tarsus (Agenzia Fides) – La pandemia da Covid-19 ha portato via un’altra silenziosa e amata servitrice della carità di Cristo in terra turca: lunedì 11 gennaio, a causa del contagio che sta mietendo vittime in tutta la Turchia, ha lasciato questo mondo suor Maria Concetta Mustacciu, della Congregazione delle Figlie della Chiesa, che dal 2013 viveva a Tarso, la città di San Paolo, come madre superiora della piccola comunità “Mater Gentium” (al centro nella foto, insieme alle consorelle Bianca Agnese Trabaldo e Maria Ballo). Di origine sarda, prima di espatriare in Turchia suor Maria Concetta aveva vissuto la sua vocazione religiosa per molti anni a servizio delle comunità parrocchiali nella città ligure di Sanremo. Poi aveva aderito senza riserve alla richiesta di iniziare una nuova, singolare avventura missionaria, nella città di nascita dell’Apostolo dei pagani.
A Tarso, nei tempi attuali, non ci sono comunità cristiane. Suor Maria Concetta, con le sue due consorelle, raccontava di Gesù ai visitatori e ai turisti che giungono a visitare la chiesa-museo dedicata a San Paolo, offrendo accoglienza e ausilio prezioso anche alle comitive di pellegrini cristiani che giungono fino a quella città nel sud della Turchia sulle orme dell’Apostolo, e chiedono di celebrare la liturgia eucaristica nel luogo di culto che porta il suo nome.
Suor Maria Concetta, insieme alle sue consorelle, uniche cristiane a Tarso, custodiva con la sua presenza, la sua preghiera quotidiana e la sua carità silenziosa, i “luoghi paolini”, nella città di nascita del grande missionario chiamato da Cristo stesso ad annunciare il Vangelo alle genti. Testimone dell’amore di Cristo in mezzo a un popolo di fede musulmana, suor Maria Concetta soccorreva senza sosta i poveri della città, ancor più in stato di bisogno a causa della pandemia, distribuendo vestiti da lei stessa puliti e rammendati, insieme ai pacchi viveri di Caritas Turchia. La sua vita ordinaria, condivisa con le sue anziane consorelle, suggerisce in maniera luminosa quale è la sorgente che alimenta ogni autentica avventura apostolica. “Che ci stiamo a fare qui?” diceva nel 1993 suor Maria di Meglio, appena arrivata a Tarso per iniziare la nuova missione affidata alle Figlie Della Chiesa. “Potremmo fare tanto bene in Africa o in Sud America - aggiungeva suor Maria -, come tante nostre eroiche consorelle… ma se noi andassimo via da Tarso, resterebbe spenta la lampada davanti al Tabernacolo. Sì, noi siamo qui per tenere accesa quella luce”. (GV) (Agenzia Fides 12/1/2021)
Suor Maria Concetta Mustacciu al centro nella foto

Un gruppo di pellegrini di Palmanova e altri paesi della Forania ha visitato Tarso nel 2014 e ha conosciuto  la suora e la testimonianza delle suore di quella piccolissima comunità in mezzo a una città di musulmani. Qui alcuni scatti fotografici della visita alla chiesa di Tarso dove visse San Paolo






Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...