“Il 19 marzo scorso, festa di San Giuseppe, Papa Francesco ha donato a tutti i cristiani un documento molto bello sulla santità; è l’esortazione apostolica ‘Gaudete et exsultate'”.  La festa di Tutti i Santi, “che stiamo celebrando, mi sembra l’occasione opportuna per raccomandarvi la lettura di questo testo del magistero della Chiesa che ha come sottotitolo: ‘Esortazione apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo'”. Ha esordito così l’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato nell’omelia per la solennità di Tutti i Santi, celebrata in cattedrale. Evocando l'”exsultate” del titolo del documento pontificio e il frequente richiamo del Papa alla gioia dei santi, Mazzocato invita a riflettere sul  “segreto” di questa gioia che, come afferma san Paolo, è “figlia della speranza”. I santi, spiega il presule, “hanno uno sguardo acuto che buca l’orizzonte delle cose visibili che si chiude ermeticamente con la morte” e “riescono a guardare oltre, attraverso quella finestra di speranza che ha aperto Gesù con la sua morte e risurrezione e ascensione al Padre. Grazie a questa speranza, per i santi la morte diventa un passaggio e la meta è arrivare dove è giunto Gesù”. Per questo le tribolazioni della vita “diventano leggere perché sono sopportate con la forza serena della speranza”. “Guardando, oggi, ai santi possiamo accorgerci che i nostri occhi si sono ammalati e il nostro sguardo è diventato debole. Non riusciamo più a vedere oltre l’orizzonte della cose visibili perché si è chiusa la finestra della speranza nella vita eterna. Per questo – conclude – anche in Friuli, pur vivendo materialmente meglio di tempi passati, sembra si sia diffusa una certa nebbia di scontentezza se non, addirittura, di noia di vivere”. Di qui una preghiera alla Spirito Santo “perché rianimi in noi la virtù della speranza nella vita eterna”.