Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
È morto ieri mattina, a mezzo secolo esatto dal suo arrivo ad Alesso: aveva 91 anni. Mercoledì i funerali
TRASAGHIS. Il primo ottobre del 1973 era arrivato ad Alesso, assieme a don Paolo Varutti, per guidare la parrocchia di San Bartolomeo e quella di San Martino di Interneppo. Don Giulio Ziraldo è morto ieri, a cinquant’anni esatti dal suo insediamento in val del Lago: il sacerdote, da tempo malato, aveva 91 anni ed è spirato circondato dall’affetto di chi l’ha amorevolmente sostenuto negli ultimi anni proprio nella casa canonica di Alesso. I funerali saranno celebrati mercoledì alle 16 ad Alesso dall’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato.
Nato nel 1931 a Fagagna, entrò al Seminario di Castellerio nel 1943 e fu ordinato sacerdote l’8 luglio 1956. Fu impegnato nelle parrocchie di San Giorgio di Nogaro, Paderno, Subit, Prossenicco, Treppo Grande, ma il suo lungo ministero sacer
Pre GIulio guidò le tre comunità pedemontane fino all’agosto 2014, quando lasciò le parrocchie per limiti di età. L’Arcivescovo nominò don Ziraldo parroco in solidum, consentendogli così di restare accanto alle tre amate parrocchie.
«Faceva autenticamente parte della sua gente, senza mai sentirsi diverso – lo ricorda don Romano Michelotti, presidente di Glesie Furlane e parroco di Villanova di San Daniele –. Era innamorato della storia e della lingua friulane, celebrava regolarmente in marilenghe per convinzione profonda, per trasmettere con ancora maggior forza il messaggio del Vangelo». Don Ziraldo era stato guida di don Antonio Bellina e del gruppo di preti che hanno tradotto la “Bibie” in friulano, come ricorda il vicesindaco di Campoformido, Christian Romanini, a lungo impegnato con Glesie Furlane: “È una grande perdita, trasmetteva positività – lo ricorda –. È stato una grande risorsa del Friuli, sempre molto energetico nel suo impegno a favore della chiesa friulana».
Per anni era stato anche insegnante di religione alle scuole medie di Alesso, dove si era ulteriormente distinto come autentico punto di riferimento per i giovani della zona. «Mi ha fatto capire quanto fosse importante pregare nella lingua madre», ricorda suor Fides Bertoldi, punto di riferimento per i sacerdoti della val del Lago: «Era dotato di grande umanità, sempre sensibile ai problemi della sua gente – spiega –. Le visite negli ospedali e nelle case di riposo, tra malati e anziani, non mancavano mai: non ha mai perso il sorriso, neppure negli ultimi difficili anni».
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