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venerdì 1 novembre 2024

UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro Mercoledì, 30 ottobre 2024

 PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 30 ottobre 2024

[Multimedia]

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Il testo qui di seguito include anche parti non lette che sono date ugualmente come pronunciate.

Ciclo di Catechesi. Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza. 11. “Ci ha conferito l’unzione e ci ha impresso il sigillo”. La Cresima, sacramento dello Spirito Santo

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!


Oggi proseguiamo la riflessione sulla presenza e l’azione dello Spirito Santo nella vita della Chiesa mediante i Sacramenti.

L’azione santificatrice dello Spirito Santo giunge a noi anzitutto attraverso due canali: la Parola di Dio e i Sacramenti. E tra tutti i Sacramenti, ce n’è uno che è, per antonomasia, il Sacramento dello Spirito Santo, ed è su di esso che vorrei soffermarmi oggi. Si tratta del Sacramento della Cresima o della Confermazione.

Nel Nuovo Testamento, oltre il battesimo con l’acqua, si trova menzionato un altro rito, quello della imposizione delle mani, che ha lo scopo di comunicare visibilmente e in modo carismatico lo Spirito Santo, con effetti analoghi a quelli prodotti sugli Apostoli a Pentecoste. Gli Atti degli Apostoli riferiscono un episodio significativo a questo riguardo. Avendo saputo che in Samaria alcuni avevano accolto la parola di Dio, da Gerusalemme inviarono Pietro e Giovanni. «Essi scesero – dice il testo – e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo» (8,14-17).

A ciò si aggiunge quello che San Paolo scrive nella Seconda Lettera ai Corinzi: «È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori» (1,21-22). La caparra dello Spirito. Il tema dello Spirito Santo come “sigillo regale” con cui Cristo contrassegna le sue pecorelle è alla base della dottrina del “carattere indelebile” conferito da questo rito.

Con il passare del tempo, il rito dell’unzione si configurò come Sacramento a sé stante, assumendo forme e contenuti diversi nelle varie epoche e nei diversi riti della Chiesa. Non è qui il luogo per ripercorrere questa storia assai complessa. Quello che il Sacramento della Cresima è nella comprensione della Chiesa, mi sembra descritto, in modo semplice e chiaro, dal Catechismo degli adulti della Conferenza Episcopale Italiana. Esso dice così: «La confermazione è per ogni fedele ciò che per tutta la Chiesa è stata la Pentecoste. […] Essa rafforza l’incorporazione battesimale a Cristo e alla Chiesa e la consacrazione alla missione profetica, regale e sacerdotale. Comunica l’abbondanza dei doni dello Spirito [...]. Se dunque il battesimo è il sacramento della nascita, la cresima è il sacramento della crescita. Per ciò è anche il sacramento della testimonianza, perché questa è strettamente legata alla maturità dell’esistenza cristiana». [1]

Il problema è come fare perché il Sacramento della Cresima non si riduca, in pratica, a una “estrema unzione”, cioè al sacramento della “dipartita” dalla Chiesa. Si dice che è il “sacramento dell’addio”, perché una volta che i giovani la fanno se ne vanno, e torneranno poi per il matrimonio. Così dice la gente. Ma dobbiamo far sì che sia il sacramento dell’inizio di una partecipazione attiva alla vita della Chiesa. È un traguardo che ci può sembrare impossibile vista la situazione in atto un po’ in tutta la Chiesa, ma non per questo dobbiamo smettere di perseguirlo. Non sarà così per tutti i cresimandi, ragazzi o adulti, ma è importante che lo sia almeno per alcuni che poi saranno gli animatori della comunità.

Può servire, a questo scopo, farsi aiutare, nella preparazione al Sacramento, da fedeli laici che hanno avuto un incontro personale con Cristo e hanno fatto una vera esperienza dello Spirito. Alcune persone dicono di averla vissuta come uno sbocciare in loro del Sacramento della Cresima ricevuto da ragazzi.

Ma questo non riguarda solo i futuri cresimandi; riguarda tutti noi e in ogni momento. Insieme con la confermazione e l’unzione, abbiamo ricevuto, ci ha assicurato l’Apostolo, anche la caparra dello Spirito che altrove chiama “le primizie dello Spirito” (Rm 8,23). Dobbiamo “spendere” questa caparra, gustare queste primizie, non seppellire sotto terra i carismi e i talenti ricevuti.

San Paolo esortava il discepolo Timoteo a «ravvivare il dono di Dio, ricevuto mediante l’imposizione delle mani» (2 Tm 1,6), e il verbo usato suggerisce l’immagine di chi soffia sul fuoco per ravvivarne la fiamma. Ecco un bel traguardo per l’anno giubilare! Rimuovere la cenere dell’abitudine e del disimpegno, diventare, come i tedofori alle Olimpiadi, portatori della fiamma dello Spirito. Che lo Spirito ci aiuti a muovere qualche passo in questa direzione!

lunedì 27 maggio 2024

Comunione e missione per le Collaborazioni pastorali

 

L’Arcivescovo: «Comunione e missione per le Collaborazioni pastorali»


«Comunione e missione. Vi lascio queste due parole, per custodire le vostre diversità senza schiacciarle e per ricordarci che la missione stessa è ciò a cui siamo chiamati strutturalmente». Così mons. Riccardo Lamba, arcivescovo di Udine, ha affermato nella sua prima seduta del consiglio pastorale diocesano (CPD), svolta nella mattinata di sabato 25 maggio nei locali del seminario di Castellerio. Un’assemblea a cui è stata data parola a tutti i direttori le direttrici dei Consigli pastorali di Collaborazione presenti per l’occasione, a eccezione di alcune assenze giustificate da motivi di lavoro o salute. Presenti anche – come di norma – anche i Vicari foranei e alcuni dei direttori degli uffici pastorali dell’Arcidiocesi udinese.

Lo stesso mons. Lamba, presidente del Consiglio pastorale diocesano, ha aperto i lavori accennando ai suoi primi impegni in Diocesi «Sto iniziando a conoscere moltissime realtà, trovando accoglienza cordiale – ha spiegato -. Mi sembra di percepire, da parte di sacerdoti, religiosi e religiose, un grande lavoro a cui dobbiamo dare continuità».

Prima di dare voce ai vari direttori dei Consigli pastorali locali, il direttore del Consiglio diocesano, Michele Armellini, ha ripercorso i passaggi del CPD fin dalla sua reintroduzione, nel 2022, concludendo poi con una citazione del suo statuto: «Il Consiglio – ha ricordato il direttore – è organo consultivo permanente e segno della partecipazione e della corresponsabilità di tutti i battezzati all’unica missione salvifica della Chiesa. Non è cosa da poco».

La situazione della città e dell’hinterland

Mons. Riccardo Lamba ha ascoltato con attenzione i diversi interventi, raccogliendo molti appunti. Riassumendo quanto emerso su base foraniale, e partendo dal Vicariato urbano di Udine, l’Arcivescovo ha ricordato il suo recentissimo incontro con i sacerdoti dello stesso Vicariato, primo di otto appuntamenti nelle altrettante foranie.

Tra i direttori intervenuti, Marco Bressan (CP Udine sud est) ha ricordato come tra Laipacco, San Paolino e B.V. del Carmine: «Ci sia una gran percentuale di immigrati. Teniamo rapporti fecondi con realtà religiose diverse». Stefania Camana (Udine ovest) ha affermato che nella sua zona «Si soffre la poca disponibilità in alcuni ambiti pastorali, ma la carità, la più grande delle virtù, è ben animata e questo ci consola». La necessità di formazione è stata ricordata dal sig. Candotti, delegato della CP del centro cittadino, mentre Guglielmo Cocco per la CP di Udine sud ha evidenziato l’esigenza di «Lavorare sul senso di appartenenza alle comunità, anche da parte di chi vi fa servizio». Per la zona nord del capoluogo, Roberto Perini ha notato come la pastorale sia influenzata da «Un rapido turn-over di popolazione, anche grazie alla vicinanza con l’ospedale.»

Guardando all’hinterland, Michele Armellini (Pagnacco-Plaino) ha ricordato come «Lavorare per ambiti aiuta a integrare i vari aspetti della pastorale, non lavorare in parallelo». La dimensione della gioia evangelica è stata ben sottolineata nell’intervento di Alessandra Monasso (CP Tavagnacco), la quale ha ricordato che «La CP di Tavagnacco è nata sulla carità. Si vuole permettere a tutti di crescere, evitando che una Parrocchia più grossa inglobi le altre. La caratteristica della CP è proprio la gioia». Infine Gianni Londero (CP di Campoformido): «Il territorio è eterogeneo, da realtà semi-cittadine ad altre rurali. Cerchiamo di lavorare insieme soprattutto con i volontari».

Bassa friulana: tra carità e giovani

La prima a prendere la parola è stata Piera Burba, direttrice del CPC di Rivignano, che ha accennato ai profondi legami tra le varie Parrocchie della sua CP: «Le nostre parrocchie sono tutte la “mia” Parrocchia». Giorgio Bernardi (CP di San Giorgio di Nogaro) ha invece ricordato come il territorio presenti «Molte realtà di carità e volontariato, con cui si lavora insieme». Infine per la CP di Latisana, Daniele Castellarin: «Lavoriamo tanto con la catechesi di bambini, ragazzi e adolescenti. Oltre al GREST e agli incontri francescani».

Friuli centrale, si valorizzano le realtà presenti, “donandosi”

Risalendo verso il Friuli centrale, un quadro sintetico ma suggestivo è stato tracciato da Anna Signor (CP Mortegliano): «Abbiamo due comuni, molte comunità eteronegee: cerchiamo di farci dono a vicenda». Anche la vasta CP di Gonars punta decisamente sulla carità, come evidenziato dal suo direttore Silvano Buchini «Valorizziamo le numerose realtà caritatevoli della CP». Più difficoltosa la situazione del clero nella CP di Pozzuolo, come ha descritto la direttrice Alexandra Giuseppin: «Da subito si è creato un bel clima di collaborazione e aiuto. La CP è vissuta come una forza, anche se non tutti gli ambiti pastorali sono “coperti”. Purtroppo i problemi di salute dei sacerdoti ci mettono a difficoltà». Infine Mario Passon, CP di Talmassons: «Cerchiamo di ispirarci a Evangelii gaudium: “Il tutto è più della somma delle parti”. Ogni comunità è importante».

Medio Friuli in cerca di “equilibri pastorali”

Gli interventi per il Medio Friuli sono stati inaugurati da Marcella Zamparini, CP di Varmo: «Si è iniziata da poco una piccola collaborazione, le storie delle due realtà di Varmo e Camino al Tagliamento sono sempre state diverse ed è difficile iniziare». Manuela Vignando, delegata per la CP di Codroipo, oltre alla grande ricchezza di proposte della CP codroipese non ha nascosto alcune difficoltà: «Si lavora insieme, ci interroghiamo su come mettere assieme tante comunità piccole con una più grande». Infine Ivan Ganzini per la CP di Sedegliano: «È difficile passare dalla fase della condivisione alla fase di progettazione unitaria: significa trovare l’equilibrio tra le singole comunità e l’unità.»

Friuli collinare: campanili e prime collaborazioni

New entry al CPD è Sandra Adamo, neo direttrice del Consiglio pastorale della Collaborazione di Fagagna: «Nel territorio ci sono due pievi, da sempre ci sono diverse storie. Stiamo iniziando a lavorare insieme da poco tempo, avendo un unico parroco». Sintetico e sincero l’intervento di Maurizio Panigutti per Colloredo di Monte Albano: «C’è molto campanilismo, collaboriamo nelle piccole cose. Sono qui per imparare». Carlo Schiratti per la CP di Majano ha ricordato come nel suo territorio «Alcune occasioni, come le feste patronali o i lustri di matrimonio, aggregano tutte le comunità». Infine Antonio Cividino per la CP di Coseano, ha concluso con un’esortazione: «Le comunità sono diverse e distanti. Nella visita pastorale la collaborazione è riuscita, ripartiamo da lì. Servono convinzione e porte aperte».

Pedemontana tra famiglie e giovani, laici protagonisti

Mentre mons. Lamba continuava a raccogliere appunti, Fernanda Bertoli della CP di Tricesimo ripercorreva il percorso del suo territorio: «Abbiamo dato vigore alle iniziative di preghiera, dentro e fuori dalle chiese. Tentiamo di coinvolgere soprattutto le famiglie». Dal canto suo, Tranquilla Fant della CP di Reana ha affermato come nel Rojale si dia «Priorità ai giovani: sono riprese molte attività, dall’oratorio ai campi. E i genitori ritornano». Difficoltosa la situazione del clero nella CP di Tarcento, tra lutti e malattie recenti, come ha affermato Paolo Senci: «Soffriamo l’assenza del parroco, mancato a gennaio. Nel frattempo portiamo avanti le diverse attività. Ci stiamo adattando alla celebrazione in assenza di presbitero». A concludere, Mario Clochiatti della CP di Povoletto: «Di fatto la CP è nata già da anni, le persone di varie Parrocchie si conoscono da molto tempo. Si collabora, nonostante i campanili forti».

Dal Friuli orientale l’invito alla profondità

Particolarmente eterogenea la situazione nella vasta Forania del Friuli orientale. Gabriella Nadalutti della CP di Manzano: «Lavoriamo insieme, con un unico parroco, ma si mantengono le specificità e le celebrazioni locali. Ci stiamo proponendo di coinvolgere maggiormente le famiglie». Anche nelle Valli del Natisone l’obiettivo è un maggior coinvolgimento, come ha espresso Fabrizio Floreancig: «L’obiettivo è coinvolgere sempre più i giovani delle varie comunità». Accorato l’intervento di Giulio Planu, CP di Buttrio: «L’associazionismo è una presenza forte sia nella nostra CP, ma anche del Friuli intero. C’è molto volontariato, ma c’è bisogno di trascendenza nel servizio». Un quadro a medio termine è stato tracciato da Gianfrancesco Santarossa (CP di Remanzacco): «Fotografando l’avvio della CP, nel 2018, e i tempi odierni, constatiamo un cammino interessante; siamo partiti dagli ambiti pastorali in cui c’erano le risorse per farlo». Infine ha preso parola Mauro Chiarandini della CP di Cividale: «Abbiamo tantissime comunità: non dobbiamo avere fretta, ci vuole tempo per conoscerci. Il progetto delle CP ci ha permesso di guardarci dentro, imparando a stando insieme con obiettivi condivisi».

Montagna alle prese con lo spopolamento

Alcune assenze giustificate hanno limitato la presenza di delegati dalla Forania della Montagna. Tra i presenti, Giorgio Sinigaglia della CP di Tarvisio: «È un territorio vasto, con tradizioni e lingue diverse e molto radicate nelle varie comunità. Vogliamo valorizzare queste specificità, operando però scelte comuni e condivise». Non così il territorio della CP di Paluzza, come ha affermato Marco Plozner: «Le comunità sono tante, ma rispetto al tarvisiano sono relativamente vicine. Il problema è lo spopolamento, per esempio a Timau sono nati 4 bambini in 5 anni, a fronte di 50 decessi».

Religiosi e religiose a servizio della Chiesa udinese

Al CPD siedono anche i rappresentanti degli istituti religiosi maschili e femminili. A esordire è stata suor Flavia Prezza, con un intervento accorato: «In Diocesi ci sono 260 suore, molte delle quali sono anziane e bisognose di assistenza. Eppure – ha ricordato con vigore – anche loro condividono il cammino delle CP, accompagnandolo con la preghiera: è un segno bellissimo. Le suore sono presenti in tantissime CP, con gioia.» Il padre francescano Floriano Broch, per il mondo religioso maschile, ha ricordato un generale «Calo di vocazioni, molto marcato tra i francescani. È però significativo che diversi religiosi celebrano la Messa domenicale nelle Parrocchie, garantendo l’Eucaristia».

L’Arcivescovo: «Il modello sono i 12 apostoli»

«Apprezzo tutto l’impegno di laici, consacrati e sacerdoti» ha detto infine mons. Riccardo Lamba. «Stiamo facendo un cammino impegnativo e difficile, ma abbiamo un modello: Gesù con gli apostoli. La loro collaborazione è stata a sua volta difficile, non sempre si trovavano tutti insieme. Lo spirito che li ha animati ha fatto sì che ancora oggi siamo qui».

Il Vescovo ha poi consegnato le due parole (comunione e missione), ricordando ai presenti che «Molti di voi lavorano in tutte le realtà della società civile. Dovunque siamo missionari con la nostra stessa presenza».

Mons. Lamba ha infine sottolineato il tema della formazione, richiamato da diversi interventi. «Non si va da nessuna parte se non ci si forma, si custodisce e si alimenta il rapporto con Gesù Cristo nella Chiesa. Ciò che avete iniziato, il percorso delle CP, va custodito senza smettere mai di alimentarsi».

Mons. Bettuzzi: «Iniziazione cristiana, ci stiamo tutti»

Ultimo a prendere la parola è stato mons. Ivan Bettuzzi, delegato episcopale per la pastorale. «Si sono conclusi da pochi giorni gli incontri del “terzo giro” nelle Foranie», ha ricordato. «Il progetto dell’Iniziazione cristiana, avviato con mons. Mazzocato, è stato accolto con responsabilità. Davvero “ci stiamo dentro tutti” ed è una bella notizia».

 

giovedì 16 maggio 2024

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..


Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.

Vangelo di Matteo 


venerdì 10 maggio 2024

ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO B) 12 maggio 2024

 


ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO B)

Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Alla Messa della vigilia:
Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore,
che ascende nei cieli eterni.
Sopra le nubi splende la sua bellezza e la sua potenza. Alleluia.

Alla Messa della giorno:
Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?
Come l’avete visto salire al cielo,
così il Signore verrà. Alleluia. (Cf. At 1,11)

Si dice il Gloria.

Colletta
Alla Messa della vigilia:
O Padre, il tuo Figlio oggi è asceso alla tua destra
sotto gli occhi degli apostoli:
donaci, secondo la sua promessa,
di godere sempre della sua presenza accanto a noi sulla terra
e di vivere con lui in cielo.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Alla Messa della giorno:

Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre,
per il mistero che celebra in questa liturgia di lode,
poiché nel tuo Figlio asceso al cielo
la nostra umanità è innalzata accanto a te,
e noi, membra del suo corpo,
viviamo nella speranza di raggiungere Cristo,
nostro capo, nella gloria.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure:
Dio onnipotente,
concedi che i nostri cuori dimorino nei cieli,
dove noi crediamo che oggi è asceso
il tuo Unigenito, nostro redentore.
Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno B):
Padre santo,
che conosci il cuore di tutti,
consacraci nella verità,
perché, rimanendo sempre nel tuo amore,
portiamo al mondo la testimonianza della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (At 1,1-11)
Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 46)
Rit: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

SECONDA LETTURA (Ef 4,1-13)
Raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)
Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 16,15-20)
Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nel giorno in cui Gesù risorto è tornato al Padre, innalziamo con fiducia le nostre preghiere nell'attesa del suo ritorno glorioso.
Preghiamo insieme e diciamo: Guarda i tuo figli, Signore.

1. Per la Chiesa, perché svolga con rinnovato entusiasmo il suo impegno missionario di annunciare il Vangelo fino ai confini del mondo, preghiamo.
2. Per il Papa, i vescovi, i presbiteri e tutti i missionari del Vangelo, perché possano promuovere sempre gli autentici valori del Vangelo, testimoniando l'amore, la verità, la giustizia e la pace, preghiamo.
3. Per coloro che stanno per ricevere la Cresima, completando così il cammino iniziato con il Battesimo, perché trovino nelle comunità cristiane testimoni autentici e sincera accoglienza alle loro domande e speranze, preghiamo.
4. Per tutti noi, perché il Signore Gesù possa illuminare gli occhi della nostra mente, per scoprire la grandezza della speranza alla quale ci ha chiamati e dell'eredità che ci è stata promessa, preghiamo.

O Signore risorto, che per tutti i tuoi figli hai preparato un posto nella tua casa, fa' che il desiderio del cielo ci renda solleciti nel compiere la tua volontà e attenti ai desideri dei fratelli che vivono accanto a noi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

sabato 6 gennaio 2024

Te Deum ...trovato in internet alla fine del periodo natalizio

 


 

Noi ti lodiamo, Dio * 
ti proclamiamo  Signore.

O eterno Padre, * 
tutta la terra ti adora.

 

A te cantano gli angeli * 
e tutte le potenze dei cieli:

Santo, Santo, Santo * 
il Signore Dio dell'universo.

 

I cieli e la terra * 
sono pieni della tua gloria.

Ti acclama il coro degli apostoli * 
e la candida schiera dei martiri;

 

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *

la santa Chiesa proclama la tua gloria,

adora il tuo unico figlio, *

e lo Spirito Santo Paraclito.

 

O Cristo, re della gloria, * 
eterno Figlio del Padre,

tu nascesti dalla Vergine Madre * 
per la salvezza dell'uomo.

 

Vincitore della morte, *

hai aperto ai credenti il regno dei cieli.

Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *

Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

 

Soccorri i tuoi figli, Signore, *

che hai redento col tuo sangue prezioso.

Accoglici nella tua gloria *

nell'assemblea dei santi.

 

Salva il tuo popolo, Signore, *

guida e proteggi i tuoi figli.

Ogni giorno ti benediciamo, *

lodiamo il tuo nome per sempre.

 

Degnati oggi, Signore, * 
di custodirci senza peccato.

Sia sempre con noi la tua misericordia: * 
in te abbiamo sperato.

 

Pietà di noi, Signore, * 
pietà di noi.

Tu sei la nostra speranza, * 
non saremo confusi in eterno.

 


 

Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.

Tibi omnes ángeli, *

tibi cæli et univérsæ potestátes:

tibi chérubim et séraphim *

incessábili voce proclamant:

 

Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *

Dóminus Deus Sábaoth.

Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuae.

Te gloriósus * Apostolórum chorus,

te prophetárum * laudábilis númerus,

te mártyrum candidátus * laudat exércitus.

Te per orbem terrárum *

sancta confitétur Ecclésia,

Patrem * imménsæ maiestátis;

venerándum tuum verum * et únicum Fílium;

Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.

 

Tu rex glóriæ, * Christe.

Tu Patris * sempitérnus es Filius.

Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *

non horruísti Virginis úterum.

Tu, devícto mortis acúleo, *

aperuísti credéntibus regna cælórum.

Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.

Iudex créderis * esse ventúrus.

Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *

quos pretióso sánguine redemísti.

ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.

 

Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *

et bénedic hereditáti tuæ.

Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.

Per síngulos dies * benedícimus te;

et laudámus nomen tuum in sæculum, *

et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto *

sine peccáto nos custodíre.

Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.

Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *

quemádmodum sperávimus in te.

In te, Dómine, sperávi: *

non confúndar in ætérnum.

 

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 24 novembre 2024

  XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Color...