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mercoledì 19 febbraio 2020

Agenzia Fides 19 febbraio 2020

AFRICA/NIGERIA - Liberato p. Oboh, il prete nigeriano rapito la scorsa settimana
 
Abuja (Agenzia Fides) - È stato liberato nella serata di ieri, 18 febbraio, P. Nicholas Oboh, il prete nigeriano rapito la scorsa settimana nella regione sud-occidentale della Nigeria (vedi Fides 15/2/2020). “Sono lieto di informarvi che il nostro sacerdote rapito giovedì scorso, P. Nicolas Oboh, ha riguadagnato la sua libertà" ha detto un portavoce della diocesi di Uromi in un messaggio trasmesso via WhatsApp il 18 febbraio. “È stato rilasciato stasera" ha detto il portavoce. “Molte grazie per le vostre preghiere”.
Il rapimento di p. Oboh è l'ultimo di una serie di rapimenti e uccisioni in Nigeria di cattolici e di appartenenti ad altre confessioni cristiane. All'inizio di questa settimana, nello Stato di Borno un gruppo di militanti islamisti ha assalito alcuni veicoli, dandoli alle fiamme, uccidendo 30 persone, tra cui una madre incinta e il suo bambino. L'attacco ha anche distrutto 18 veicoli pieni di scorte di cibo per la regione.
Ricordiamo inoltre i quattro seminaristi rapiti dal seminario maggiore del Buon Pastore di Kakau, nello Stato di Kaduna, nel nord-ovest della Nigeria, da uomini armati nella notte dell'8 gennaio (vedi Fides 13/1/2020). Il più giovane di questi, Michael Nnadi (18 anni), è stato ucciso mentre gli altri tre sono stati liberati (vedi Fides 3/2/2020), ma uno si trova in ospedale in condizioni critiche per le ferite subite. (L.M.) (Agenzia Fides 19/2/2020)
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - La diocesi di Yopougon impegna i suoi sacerdoti a combattere la violenza e gli abusi sessuali
 
Abidjan (Agenzia Fides) - Impegnare i propri sacerdoti nella lotta della Chiesa universale contro gli abusi sessuali e a favore della protezione dei minori e delle persone vulnerabili. È l’obiettivo che si è dato Sua Ecc. Mons. Jean Salomon Lézoutié, Vescovo di Yopougon in Costa d'Avorio, che ha organizzato un corso di formazione sull'argomento per sacerdoti diocesani e religiosi, svoltosi il 13 febbraio.
Il corso si è tenuto presso il Centro Mons. Alexandre Chapoulie, ed è stato organizzato dal Centro per la protezione dei minori e delle persone vulnerabili dell’Istituto Cattolico Missionario (ICMA). Secondo p. Donatien Lolo, Vicario episcopale responsabile del clero diocesano, il corso di formazione “ci invita a raddoppiare la vigilanza e ad accrescere la prudenza nell'accompagnare i bambini e persino gli adulti, perché dobbiamo ricordare che rischiamo di distruggere le vite con gesti e comportamenti inappropriati e indelicati”. Ha poi aggiunto che “la formazione è un mezzo molto efficace per prevenire e combattere queste tristi pratiche che deturpano la Chiesa”.
Al termine del corso, seguendo la logica di "tolleranza zero" di Papa Francesco e della Chiesa universale per la prevenzione e la gestione in modo trasparente e rigoroso dei casi di abuso sessuale di minori o sulle persone vulnerabili, la diocesi di Yopougon ha adottato alcune misure che includono, tra le altre cose, l'offerta agli operatori pastorali di un codice di condotta contro l'abuso sessuale e per la protezione di minori e persone vulnerabili, elaborato dalla Conferenza Episcopale della Costa d'Avorio la cui convalida è in attesa di approvazione da parte della Santa Sede. Verranno inoltre creati nei prossimi giorni degli uffici di segnalazione per il sostegno sia delle vittima che del sacerdote accusato. Verranno infine aumentati i corsi di formazione e sensibilizzazione affinché tutti siano coinvolti in questa lotta. (S.S.) (Agenzia Fides 19/2/2020)

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ASIA/MALAYSIA - Pace, amore e fede: pietre angolari di una società armoniosa
 
Kuching (agenzia Fides) - La Chiesa cattolica nello stato del Sarawak, parte del Borneo malaysiano, è costantemente impegnata a promuovere l'armonia interreligiosa nella società. Come appreso dall'Agenzia Fides, nei giorni scorsi l'Arcivescovo di Kuching, Simon Poh, e don Felix Au, della diocesi di Kuching, in Sarawak, hanno partecipato come delegati al 12° Forum multireligioso annuale presso l'Islamic Information Center. Giunto alla sua 12a edizione, il Forum rappresenta un'occasione di scambio e di confronto importante per affrontare questioni e preoccupazioni esistenti nelle diverse comunità di fede in Malaysia. Quest'anno i rappresentanti di varie comunità religiose della regione si sono riuniti confrontandosi su di un tema che li ha visti tutti coinvolti: "Pace, amore e fede: pietre angolari di una società armoniosa".
Don Felix Au ha spiegato ai presenti la prospettiva di un cristiano e ha toccato l'importanza di amare Dio e il prossimo, per portare il "frutto dell'amore" che è la pace. "Amare Dio è il primo e il più grande di tutti i comandamenti" ha detto. "L'espressione pratica di amare Dio è strettamente connessa con l'altro grande comandamento: amare il prossimo come te stesso" ha rimarcato il sacerdote. Don Au ha anche fatto riferimento alla parabola del Buon samaritano, applicandola al contesto della Malaysia e auspicando che ogni cittadino "possa essere aperto, umile e rispettoso verso gli altri fratelli e sorelle". "L'obiettivo del dialogo religioso - ha detto - non è 'avere la meglio in una discussione' o convertire l'interlocutore, ma di arrivare insieme alla pace, alla comprensione e al maggiore rispetto reciproco".
Il leader Desmond Tan, rappresentante del Taoismo, ha condiviso il suo pensiero, rimarcando "l'importanza di creare armonia con la natura", mentre Gurdial Singh, in rappresentanza della religione sikh ha affermato che "coltivare l'amore in se stessi e l'amore per Dio sono le chiavi per raggiungere la pace". Il Forum ha anche accolto le opinioni dei rappresentanti di fede Baha’i e di Wan Muhammad Mujahid Bin Wan Alwi, che ha parlato della prospettiva islamica.
I leader presenti hanno concordato sul fatto che l'atmosfera di comprensione e unità, a livello culturale e religioso, che si vive negli stati del Borneo malaysiano (Sabah e Sarawak) può essere un buon esempio per la società della Malaysia peninsulare. E' importante anche che le autorità civili promuovano politiche e una prassi sociale di integrazione nella gestione della religione e delle relazioni interetniche nel paese, hanno affermato. Un aspetto importante, al fine di tutelare sempre l'armonia interreligiosa, è individuare e svelare se alcune questioni religiose sono manipolate da individui con una agenda personale o in cerca di consenso elettorale. I cittadini malaysiani sono chiamati a riconoscere queste trappole e a tenere alto il livello di tolleranza, rispetto e fiducia verso altre persone, di fede, cultura o etnia differente, continuando a cercare la comprensione reciproca per combattere idee estremiste e radicali. E' stato questo l'appello conclusivo lanciato dai delegati presenti.
La Malaysia è un paese multietnico, multiculturale e multi-religioso. La sua popolazione è composta da quasi 32 milioni di persone, di cui oltre il 60% sono musulmani etnici Maaya. I cattolici rappresentano il 4% della popolazione. (SD-PA) (Agenzia Fides 19/2/2020)
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ASIA/AFGHANISTAN - Scuola per i bambini Down: la missione delle suore a Kabul
 
Kabul (Agenzia Fides) - “L’operato delle suore a Kabul continua in maniera instancabile. Sappiamo che tra qualche giorno dovrebbe ricominciare l’anno scolastico con circa un mese di ritardo. Al ritorno dalle vacanze invernali, infatti, la neve e il freddo avevano congelato le tubature per l’erogazione dell’acqua, ma ora il problema sembra essere stato risolto. Attualmente, le nostre tre suore si occupano dell’istruzione di circa quaranta bambini affetti da sindrome di Down. Gli studenti sono distribuiti in 4 aule, guidati da insegnanti locali. Le lezioni iniziano al mattino, intorno alle 8 e terminano il pomeriggio verso le 16”. E’ quanto racconta all’Agenzia Fides padre Matteo Sanavio, sacerdote della Congregazione dei padri Rogazionisti e referente dell’Associazione "Pro Bambini di Kabul". Si tratta di una realtà intercongregazionale (che accoglie, cioè, religiose di diversi Ordini) nata su iniziativa del sacerdote Guanelliano p. Giancarlo Pravettoni per rispondere alla richiesta di Giovanni Paolo II che, nel discorso di Natale del 2001, lancio un appello al mondo per salvare i bambini afghani.
“Le suore sono supportate in tutto dall’Associazione, che vive quasi esclusivamente di donazioni. Fino allo scorso anno avevamo dubbi sul fatto che potessimo continuare questo servizio nel 2020, ma abbiamo organizzato raccolte e cercato nuovi sostenitori. La Provvidenza dimostra sempre di non abbandonarci”, spiega p. Sanavio, che aggiunge: “Tutto sommato adesso la situazione è abbastanza tranquilla, non abbiamo notizie di disordini a Kabul. Il problema più grande resta quello di garantire un ricambio tra le religiose presenti nella scuola: a novembre erano rimaste in due e la situazione era piuttosto precaria, ma poi siamo riusciti a garantire nuovamente la presenza di tre sorelle”. Nel reperire le religiose, che giungono per un periodo di missione, vi è la necessità di suore che abbiano una cultura vicina a quella afghana o che, per lo meno, conoscano la lingua araba. Soprattutto bisogna trovare suore disposte a trascorrere due o tre anni della propria vita compiendo grandi sacrifici, in condizioni precarie.
In Afghanistan, dove l’Islam è riconosciuto come religione di Stato, la presenza cattolica fu ammessa all'inizio del Novecento come semplice assistenza spirituale all’interno dell’Ambasciata italiana a Kabul, con il primo sacerdote Barnabita. Nel 2002 è stata creata la “Missio sui iuris” da Giovanni Paolo II. Oggi la missione cattolica continua ad aver base nella struttura diplomatica ed è affidata al Barnabita padre Giovanni Scalese. Nella capitale afghana sono operative, inoltre, le suore Missionarie della Carità. (LF-PA) (Agenzia Fides 19/2/2020)
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ASIA/IRAQ - Gli Emirati Arabi (con patrocinio Unesco) finanziano la ricostruzione della chiesa di San Tommaso a Mosul
 
Mosul (Agenzia Fides) – Inizieranno entro aprile i lavori di ricostruzione e restauro della chiesa di San Tommaso a Mosul, devastata - ma non completamente distrutta - nel tempo in cui la metropoli irachena era sotto il controllo dei jihadisti dell’auto-proclamato Stato Islamico. La ricostruzione del luogo di culto cristiano, appartenente alla Chiesa siro–cattolica, viene presentata anche da commentatori locali come un segno della rinascita di Mosul: a sostenere l’opera di restauro sarà l’Unesco, grazie soprattutto a un cospicuo finanziamento fornito dagli Emirati Arabi Uniti.
Il progetto fa parte dell’iniziativa “Revive the spirit of Mosul”, lanciata nel 2018 e volta a raccogliere fondi per ricostruire monumenti e luoghi di culto che simboleggiano l’identità plurale, multietnica e multireligiosa della città nord-irachena, e che hanno subito gravi danni durante l’occupazione jihadista. Il programma di restauri ha ricevuto dalle autorità degli Emirati Arabi Uniti un finanziamento di 50 milioni di dollari.
Durante l’occupazione jihadista e nelle fasi di conflitto terminate nel dicembre 2017 con la riconquista di Mosul da parte delle forze armate irachene, la chiesa di San Tommaso aveva subito gravi danni alle mura esterne e al colonnato interno che separa le navate. La portata simbolica del restauro della chiesa di San Tommaso è stata sottolineata in un comunicato dell’Unesco, che descrive il luogo di culto cristiano come un emblema della storia di Mosul, che in passato è stata "crocevia di culture e rifugio tranquillo per diverse comunità religiose nel corso dei secoli". La chiesa si trova nella parte storica della città, sulla sponda orientale del fiume Tigri, ed è stata costruita nel 1859.
Dopo gli anni dell’occupazione jihadista di Mosul, e a più di un anno e mezzo dalla sua liberazione, proprio la chiesa di San Tommaso, ancora ingombra di macerie, ha ospitato giovedì 28 febbraio 2019 una “Messa per la pace” (nella foto) che ha registrato anche la presenza di musulmani e di membri di minoranze non cristiane, nel segno dell’auspicata riconciliazione tra le diverse componenti della popolazione locale. La liturgia eucaristica, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 1/3/2019), fu celebrata dall’Arcivescovo siro cattolico Boutros Moshi, e vide la partecipazione dell’Arcivescovo caldeo Najib Mikhail Moussa OP, insieme a diverse suore, sacerdoti, rappresentanti delle organizzazioni della società civile e gruppi di musulmani, yazudi, shabak, curdi e turkmeni.
Quella liturgia eucaristica rappresentò un passaggio importante del progetto sostenuto dall’Associazione Italiana "Un Ponte Per…", progetto volto a sostenere iniziative e processi di riconciliazione tra le diverse componenti della popolazione e il superamento delle ferite, dei risentimenti e dei sospetti lasciati in eredità dal conflitto.
Nella cornice dell’iniziativa “revive the spirit of Mosul” sono già iniziati anche i lavori di restauro della grande moschea di al Nuri. Il 5 luglio 2014, Abu Bakr al Baghdadi pronunciò la sua prima allocuzione dopo essere stato proclamato “Califfo” dello Stato islamico.
Intanto, domenica 16 febbraio, Najm al-Jubouri, governatore della Provincia irachena di Ninive, ha riferito che negli ultimi tempi sono state 79 le famiglie cristiane ritornate alle proprie case nella Piana di Ninive, da dove erano dovute fuggire precipitosamente nel giugno 2014 davanti all’avanzata delle milizie jihadiste di Daesh. Al Jubouri ha ribadito che il ritorno degli sfollati nelle loro aree di tradizionale insediamento rappresenta una priorità per le autorità locali irachene. Nondimeno, diverse ricerche e indagini sui processi di contro-esodo concordano nel riferire che rimane piuttosto bassa la percentuale di sfollati cristiani ritornati alle proprie case a Mosul e nella Provincia di Ninive. (GV) (Agenzia Fides 19/2/2020).
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AMERICA - I Vescovi del continente riuniti per analizzare le situazioni particolari e individuare linee comuni di azione
 
Tampa (Agenzia Fides) – Presiedendo la preghiera del mattino e poi l'Eucaristia, il Presidente del Consiglio episcopale per l'America Latina (CELAM), Mons. Miguel Cabrejos, Arcivescovo di Trujillo (Perù), ha dato inizio ieri all'incontro dei Vescovi della Chiesa in America. L’evento si svolge presso il centro di spiritualità Betania, nella città di Tampa - Florida (Stati Uniti), dal 17 al 20 febbraio.
Questo incontro, che è iniziato nel 1967, ha come temi centrali il contesto del Sinodo speciale sull'Amazonía e la recente Esortazione apostolica "Querida Amazonia", presentata in videoconferenza da Mauricio López, segretario della rete ecclesiale panamazonica, REPAM. Altro argomento di rilievo è la realtà delle comunità indigene in Canada e le sfide pastorali per la Chiesa in quel paese, tema che sarà presentato da Mons. Raymond Poisson, Vice presidente della Conferenza episcopale del Canada.
Mons. José Horacio Gómez, Presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ha presentato il tema dell'evangelizzazione nell'unione americana con la sfida di accompagnare una pastorale integrativa per gli immigrati e le strategie da adottare per avvicinarsi ai cattolici che si allontano sempre di più dalla Chiesa.
La prima giornata si è conclusa con la presentazione della crisi socio-politica vissuta da alcuni paesi dell'America Latina e dei Caraibi, da parte di Rodrigo Guerra, direttore del Center for Advanced Social Research.
Tale incontro, che si svolge ogni due anni, è l’unico che riunisce la Presidenza della Conferenza dei Vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB), della Conferenza episcopale del Canada (CCCB) e il Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) per coordinare linee comuni di azione a livello continentale.
(CE) (Agenzia Fides, 19/02/2020)
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AMERICA/BOLIVIA - Dilaga la dengue: la Chiesa sollecita la popolazione a collaborare per limitarne la diffusione
 
Santa Cruz (Agenzia Fides) – In Bolivia la popolazione è in allerta per la propagazione del virus della dengue che sta facendo registrare picchi molto elevati di contagi. “Il Signore ci chiede di essere corresponsabili nell'attuare le misure preventive che le autorità sanitarie hanno pianificato, ci invita ad essere solidali con i malati ma anche ad affidarli insieme alle loro famiglie alla Vergine Maria” ha detto mons. Sergio Gualberti, Arcivescovo di Santa Cruz rivolgendosi ai fedeli durante l’omelia della messa domenicale.
In occasione della Giornata Mondiale del Malato, celebrata lo scorso 11 febbraio, mons. Gualberti ha sottolineato la peculiarità di questa giornata, dando particolare rilevanza ai contagi di dengue in Bolivia e alla minaccia globale del coronavirus.
L’intera popolazione boliviana – esorta la Chiesa Cattolica – è chiamata ad assumersi la responsabilità di attenersi alle misure di prevenzione programmate dalle autorità sanitarie nelle aree endemiche. Dall’inizio del mese il Ministero della Sanità ha segnalato 5 decessi a causa della dengue in Bolivia, 9.142 casi sospetti e 1.943 confermati. Secondo il bilancio provvisorio, la situazione è particolarmente allarmante nel dipartimento di Santa Cruz, dove è stata registrata la più alta prevalenza della malattia con 5.641 casi sospetti e 1.245 confermati.
Secondo i dati diffusi dall’Organizzazione panamericana della salute (Ops) nel 2019, nell’America del Sud la propagazione del virus della dengue ha toccato picchi storici: i casi accertati di infezione sono stati circa 3 milioni 140 mila, per un totale di oltre 1.500 decessi. Nelle prime quattro settimane del 2020 sono già stati più di 125mila i nuovi casi, in netta crescita. In Bolivia, le istituzioni, la Chiesa e la società civile chiedono alla popolazione di collaborare attivamente per frenare la diffusione della malattia.
(AP) (19/2/2020 Agenzia Fides)
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AMERICA/VENEZUELA - Una connotazione missionaria alla Giornata Nazionale della Gioventù
 
Maracaibo (Agenzia Fides) – Nell’ambito delle diverse iniziative previste per la Giornata Nazionale della Gioventù (JNJ), che in Venezuela viene celebrata la domenica più vicina al 12 febbraio, i gruppi missionari giovanili delle parrocchie dell’arcidiocesi di Maracaibo hanno preso parte al Sabato Giovanile Missionario (SAJUMI), che si è svolto il 15 febbraio nella chiesa di San Martin de Porres. Secondo le informazioni pervenute a Fides, la giornata è stata scandita da varie attività formative, ricreative, di preghiera, di riflessione e di evangelizzazione. All'evento hanno partecipato oltre cento giovani di diverse comunità che condividono il carisma del Servizio di animazione e cooperazione missionaria, Jovenmision. Anche il Seminario maggiore di Maracaibo ha svolto iniziative di evangelizzazione e di fratellanza attraverso le attività sportive.
La Pastorale Giovanile dell’arcidiocesi di Maracaibo ha celebrato la 13ma Giornata Nazionale della Gioventù (JNJ) attraverso numerose attività che si sono svolte nelle parrocchie, secondo il motto scelto dalla Pastorale Giovenile del Venezuela: “Giovane venezuelano, Cristo vive e ti ama vivo!”, che era accompagnato dalla citazione biblica dell’annunciazione: “Perché nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37).
Tutti i sacerdoti sono stati invitati a celebrare questa Giornata in ogni parrocchia durante l'Eucaristia domenicale del 16 febbraio, seguendo le indicazioni di un sussidio guida, affinché questa intenzione della Chiesa del Venezuela fosse presente nella liturgia e i fedeli fossero motivati a collaborare con la loro preghiera e una colletta speciale per il lavoro portato avanti dalla Pastorale Giovanile nel paese. La Giornata Nazionale della Gioventù è uno spazio dedicato ai giovani per l'ascolto, la riflessione, la condivisione di esperienze e momenti celebrativi. (SL) (Agenzia Fides 19/2/2020)

martedì 22 settembre 2015

Bollettino Fides News del 22 settembre 2015

AFRICA/BURKINA FASO - I golpisti verso la resa, ma la popolazione non vuole che sia premiato chi usa la forza
Ouagadougou (Agenzia Fides) - “La crisi si sta evolvendo in modo positivo, ma non è ancora finita” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa del Burkina Faso dove i militari golpisti hanno annunciato la liberazione del Primo Ministro di transizione, Isaac Zida, che era stato posto in “residenza vigilata” nel Palazzo Presidenziale occupato il 17 settembre dagli uomini del Régiment de Sécurité Présidentiel (RSP), la “guardia pretoriana” del deposto Presidente Blaise Compaoré (vedi Fides 17/9/2015).
La popolazione è scesa nelle strade della capitale Ouagadougou per protestare contro il golpe e i militari dell’esercito regolare hanno accerchiato la città dando un ultimatum ai golpisti perché si arrendano entro mezzogiorno di oggi, ora centrale europea. La Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO) ha proposto un accordo che, in cambio della resa dei golpisti, prevede la loro amnistia e la partecipazione degli appartenenti al partito dell’ex Presidente alle elezioni che sono state posticipate dall’11 ottobre al 22 novembre.
“L’accordo proposto dalla CEDEAO è stato però respinto da vasti settori della popolazione locale perché questo accordo significa rendere legittimo l’uso della forza. I magistrati hanno già annunciato di respingere l’accordo minacciando addirittura di dimettersi se fosse applicato” dicono le fonti di Fides. “Non è detto dunque che l’accordo presentato dalla CEDEAO venga accettato da tutte le parti politiche e si punti invece ad una resa incondizionata dei golpisti. La cosa positiva è che l’esercito regolare vuole evitare uno spargimento di sangue”.
“Il capo dei golpisti, il generale Gilbert Diendéré ha chiesto scusa alla popolazione per il golpe ma occorre vedere se verranno accettate. In ogni caso speriamo che la crisi si risolva senza spargimenti di sangue” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 22/9/2015)
AFRICA/EGITTO - Una Fatwa per ammettere i copti nelle liste elettorali salafite
Il Cairo (Agenzia Fides) – Ai dirigenti del Partito salafita al-Nour è servito il ricorso a una vecchia Fatwa, emessa dallo Sheikh albanese Mohammed Nasreddin al Albani, per giustificare agli occhi dei dirigenti e dei militanti più rigidi, la cooptazione di candidati copti nelle liste elettorali della formazione politica islamista, in vista delle prossime elezioni politiche. Secondo fonti copte consultate dall'Agenzia Fides, la Fatwa pronunciata dallo studioso di Legge coranica scomparso nel 1999 - e oggi ripresa come punto di riferimento dai leader di al-Nour - giustifica la presenza di battezzati nelle liste di matrice islamista con l'argomento che i cristiani sono considerati meno pericolosi degli atei per l'islam, e rappresentano quindi una sorta di “male minore”.
Intanto, discussioni sull'opportunità di candidare cristiani nelle liste islamiste continuano anche in seno alla comunità copta. Nei giorni scorsi (vedi Fides 11/9/2015), Nader El-Serafy, candidato cristiano nelle liste di al-Nour, in risposta alle polemiche di chi critica la sua scelta, aveva sottolineato che la Chiesa copta non ha mai condannato la scelta dei cristiani che decidono di militare nei Partiti di ispirazione islamista. A suo giudizio, la presenza di battezzati nelle liste di al-Nour rappresenta “un modello ottimale di esercizio della cittadinanza”, e mostra che le persone di diversa fede religiosa possono coesistere nella stessa formazione politica perseguendo programmi che guardano all'interesse nazionale più che rivendicazioni particolari. (GV) (Agenzia Fides 22/9/2015).
AFRICA/SUD SUDAN - Donne, vedove e bambini orfani continuano ad aumentare e a vivere nella precarietà assoluta
Juba (Agenzia Fides) - I dati provenienti dal Sud Sudan, il terzo Paese dell’Africa Subsahariana con il maggior numero di riserve di petrolio, sono scioccanti. Si parla di un milione e mezzo di sfollati, vedove e bambini orfani, e sono in costante aumento. Oltre 100 mila persone hanno cercato riparo in diverse strutture delle Nazioni Unite in tutto il Paese. A Juba, l’80% degli sfollati sono donne, bambini e bambine. Oltre 500 mila sono fuggiti nei Paesi vicini. Molti hanno dovuto attraversare il Nilo per arrivare fino in Uganda, lasciando tutti i loro averi e mettendo in serio pericolo le loro vite. Nel campo di Baryar, a Wau, la maggior parte delle donne sono vedove e si occupano di tutto: dalla mattina alla sera vanno a prendere l’acqua, cercano erbe, canne, rami da vendere nei mercati, distanti 10 km, e comprare qualcosa con quello che riescono a guadagnare, si occupano della cucina, dei figli e delle case. Il Governo ha concesso loro del terreno ma non possono col tivarlo. (AP) (22/9/2015 Agenzia Fides)
AFRICA - L’Africa si prepara ad accogliere Papa Francesco
Roma (Agenzia Fides) - Mentre Papa Francesco continua la sua visita in terra americana, si stanno definendo i dettagli del suo prossimo viaggio a fine novembre in tre Stati africani (Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana). Secondo notizie pervenute all’Agenzia Fides, in un comunicato del 18 settembre il governo di Nairobi ha espresso il proprio compiacimento di accogliere dal 25 al 27 novembre Papa Francesco auspicando che il Pontefice possa ispirare i keniani ad essere più uniti.
A Nairobi, il Papa oltre ad incontrarsi con il Presidente Kenyatta, visiterà i locali uffici del Programma Ambientale dell’ONU.
“Il Santo Padre verrà a visitarci come il Buon Pastore del gregge di Dio, rafforzando la nostra fede e incoraggiandoci mentre cerchiamo di rivivere il martirio dei nostri antenati nella fede attraverso il sacrificio per il bene degli altri” ha affermato Sua Ecc. Mons. John Baptist Odama, Arcivescovo di Gulu e Presidente della Conferenza Episcopale dell’Uganda. A Kampala dal 27 al 29 novembre, Papa Francesco celebrerà il Giubileo d’Oro della canonizzazione dei 22 Martiri Ugandesi. (L.M.) (Agenzia Fides 22/9/2015)
ASIA/PAKISTAN - Urge promuovere la tolleranza e prevenire il settarismo
Faisalabad (Agenzia Fides) – In Pakistan è urgente promuovere la tolleranza e prevenire il settarismo. Il governo deve costituire una task force che metta in atto un piano strategico di azione per garantire la tolleranza religiosa. E’ quanto hanno chiesto, in una pubblica manifestazione, attivisti cristiani e musulmani di varie organizzazioni della società civile a Faisalabad, in occasione della Giornata internazionale per la pace, promossa dall’Onu. Come riferito a Fides, i manifestanti chiedono “una nuova normativa per sconfiggere il settarismo, che preveda azioni severe contro quanti etichettano gli altri come ‘infedeli’ o incitano ad uccidere in nome della religione”.
La manifestazione titolata “Pace e dignità per tutti” ha visto la partecipazione di membri di diverse comunità ed è stata promossa da enti come “Associazione delle Donne per la consapevolezza e la motivazione” (Awam), “Fondazione per la Pace e lo Sviluppo Umano” (PHD Foundation), la rete “Pakistan Ngo Network” (PNN),(LDO), “Diritti di espressione, riunione, associazione e pensiero” (REAT Network). I partecipanti hanno fortemente condannato il recente attacco terroristico al campo dell’aeronautica militare a Peshawar, ricordando che settarismo e terrorismo vanno mano nella mano. “Urge ogni sforzo possibile per eliminarli dal paese, trovando i finanziatori e punendo quanti istigano all'odio”.
In una nota inviata a Fides, il direttore della “Fondazione per la Pace e lo Sviluppo Umano”, Suneel Malik, afferma: “Bisogna mettere in campo iniziative concrete per promuovere la diversità e l'inclusione, per combattere la polarizzazione, l'odio e gli stereotipi, per migliorare comprensione e cooperazione tra persone di culture e comunità differenti”, auspicando che il governo possa “tener fede all’impegno di sconfiggere il settarismo e l’odio religioso”.
Resta determinante l’istruzione: “Urge un programma più ampio per affrontare le cause alla radice, per combattere l'estremismo, la disuguaglianza e la discriminazione a partire dal settore dell'istruzione” ha ricordato Naseem Anthony dell’Ong Awam, invitando il governo ad attuare il giudizio della Corte Suprema del Pakistan, emesso il 19 giugno 2014, in cui si invitava l’esecutivo a compiere passi concreti per garantire la tolleranza religiosa e tutelare le minoranze religiose. (PA-SM) (Agenzia Fides 22/9/2015)
ASIA/INDIA - Il governo dell’Andhra Pradesh assicura il sostegno alle Chiese
Secunderabad (Agenzia Fides) – Il governo dello stato indiano di Andra Pradesh assicura servizi e diritti alle minoranze cristiane e la tutela per i beni della Chiesa: è quanto è emerso dal recente incontro in cui i rappresentanti della Federazione delle Chiese cristiane nello stato di Andhra Pradesh hanno incontrato Chandrababu Naidu, Primo Ministro dello stato.
Come riferito a Fides da una nota della Federazione delle Chiese cristiane, i leader cristiani hanno consegnato un memorandum in cui si solleva la questione dei diritti delle minoranze e delle proprietà ecclesiali, chiedendo allo stato di non interferire negli affari amministrativi delle Chiese, delle diocesi e delle istituzioni legate alle Chiese, già regolate dalla Costituzione indiana.
Il Primo Ministro ha assicurato alla delegazione dei Vescovi la correttezza dell’approccio delle istituzioni civili, assicurando il sostegno alle Chiese soprattutto nei casi in cui vi sia stata l'occupazione dei terreni e dei beni. L’incontro ha confermato i buoni rapporti intercorrenti tra le Chiese e il governo dell’Andra Pradesh, costruiti sui binari del reciproco riconoscimento, della legalità e dello stato di diritto, presupposti per costruire l’armonia sociale e religiosa in India. (PA) (Agenzia Fides 22/9/2015)
ASIA/ISRAELE - Disposto l'indennizzo per l'incendio della chiesa di Tabgha
Tabgha (Agenzia Fides) – Lunedì 21 settembre il Procuratore generale israeliano ha annunciato che lo Stato d'Israele offrirà un indennizzo al Santuario del miracolo della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci, a Tabgha, che lo scorso 18 giugno era stato oggetto di un incendio appiccato da terroristi della estrema destra radicale. Lo riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme.
La chiesa presso il Lago di Tiberiade, che ospita una comunità monastica benedettina, aveva ricevuto molte attestazioni di solidarietà dopo l'incendio vandalico subìto. Lo scorso 27 agosto, la chiesa era stata visitata anche dal Presidente Reuven Rivlin. In quella occasione, il Presidente dello Stato ebraico aveva ricordato che “Israele è un paese democratico, che garantisce la libertà di culto per tutti, nel quale le comunità cristiane devono poter fiorire in tutta sicurezza”.
La notizia dell'indennizzo disposto dal Procuratore generale è stata accolta positivamente dagli ambienti delle Chiese di Terra Santa. Soltanto pochi giorni fa (vedi Fides 14/9/2015), i responsabili dell'autorità fiscale israeliana avevano respinto la richiesta di risarcimento presentata dalla Chiesa cattolica per i danni provocati dell'attentato incendiario, sostenendo che la matrice terroristica dell'incendio non era dimostrabile e che il danno provocato dall'incendio non rientrava tra quelli da loro risarciti, in quanto i regolamenti in vigore garantiscono un indennizzo solo per atti di violenza causati dal conflitto arabo israeliano. (GV) (Agenzia Fides 22/9/2015).
AMERICA/CUBA - Le “case di missione”: luoghi di vita comunitaria e forza della Chiesa a Cuba
Holguin (Agenzia Fides) – Papa Francesco ha lodato ieri, durante l'omelia della Messa celebrata nella Piazza della Rivoluzione di Holguín (est), seconda tappa della sua visita pastorale a Cuba, il ruolo fondamentale per l’evangelizzazione svolto delle cosiddette "case di missione". "So con quale sforzo e sacrificio la Chiesa a Cuba sta lavorando per portare a tutti, anche nei luoghi più remoti, la parola e la presenza di Cristo" ha detto il Papa alla folla riunita nella Piazza della Rivoluzione Calixto Garcia Iniguez. "Una menzione speciale meritano le cosiddette ‘case di missione’, che, data la scarsità di chiese e sacerdoti, consentono a molte persone di avere un luogo per la preghiera, l’ascolto della Parola, la catechesi e la vita comunitaria" ha detto il Papa. "Sono piccoli segni della presenza di Dio nei nostri quartieri e un aiuto quotidiano per rendere vive le parole dell’apostolo Paolo: ‘Vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevut o’.”
Questo tipo di case sono attualmente 70 nella diocesi di Holguin, e si aggiungono a 32 parrocchie e 18 luoghi dedicati al culto. Le “case di missione” sono nate negli anni Settanta del secolo scorso, nell’ambito della missione evangelizzatrice della Chiesa e non sono mai state proibite dalle autorità di Cuba. In tutto il paese sono attualmente circa 2.330. In questi luoghi si celebrano i battesimi, si riuniscono stabilmente le comunità cattoliche, e si svolgono celebrazioni periodiche. Per questi motivi sono state considerate dalla Conferenza dei Vescovi Cattolici di Cuba come "uno dei maggiori punti di forza della Chiesa".
Nella nota pervenuta a Fides da una fonte locale, il Vescovo di Holguin, Sua Ecc. Mons. Emilio Aranguren Echeverría, ringraziando il Papa della sua presenza, ha sottolineato che la sua visita obbligherà la Chiesa locale "a lavorare per promuovere la pastorale dell'incontro". Mons. Aranguren ha fatto riferimento allo sforzo per promuovere le "riunioni tra amici, parenti, vicini e concittadini, come un gesto preliminare che può favorire la necessaria riconciliazione".
(CE) (Agenzia Fides, 22/09/2015)
AMERICA/VENEZUELA - Dall’Assemblea nazionale delle POM la solidarietà con i fratelli dell’Oriente
Caracas (Agenzia Fides) – Dal 14 al 17 settembre si è svolta in Venezuela la 48.ma Assemblea Nazionale delle Missioni, organizzata dalla Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) e dal Dipartimento delle Missioni della Conferenza Episcopale. Come riferisce la nota inviata all’Agenzia Fides, al centro dei lavori c’è stato il ruolo dei Direttori diocesani delle missioni e l'istituzione dei Segretari diocesani delle missioni, perché siano presenti in tutto il paese. Con il contributo dei partecipanti all'Assemblea, è stato possibile delineare il profilo e le responsabilità del Direttore diocesano delle Missioni, sulla base degli Statuti generali delle POM, al fine di migliorare il processo di animazione missionaria attraverso le quattro Pontificie Opere Missionarie.
L'assemblea ha visto la partecipazione anche di Sua Ecc. Mons Georges Kahhale, Esarca Apostolico dei Melkiti greci in Venezuela, che durante il suo discorso, ha presentato la situazione attuale dei cristiani in Medio Oriente, sottolineando l'importanza di pregare per questi nostri fratelli. Ha inoltre riferito sulle varie forme di sostegno e solidarietà dei venezuelani con la popolazione del Medio Oriente.
Infine sono stati avviati i preparativi per la Giornata Missionaria Mondiale 2015, che avrà come tema: "Testimoni di Misericordia", per riprendere l’annuncio del Giubileo Straordinario della Misericordia, mettendo in evidenza la figura del missionario come “testimone della misericordia di Dio”.
(CE) (Agenzia Fides, 22/09/2015)
AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - Allerta dengue negli ospedali e nei centri sanitari del Paese
Santo Domingo (Agenzia Fides) - I principali ospedali pediatrici della capitale e i centri sanitari privati continuano a segnalare un aumento di visite nei loro ambulatori e di ricoveri di pazienti sospetti di dengue. Finora ufficialmente sono stati registrati 57 decessi e circa 5.222 contagi. Secondo fonti locali, pervenute a Fides, negli ospedali all’interno del Paese, il direttore dei Servizi Sanitari Nazionali ha assicurato che sono già state date indicazioni riguardo alla formazione di gruppi di vigilanza. Per rafforzare il controllo e ottenere una diagnosi, oltre che una adeguata assistenza, gli ospedali Materno Infantili di Herrera hanno dato vita a commissioni di vigilanza e assistenza, formate da specialisti e altri referenti di diverse aree. In altri centri di cura il personale sanitario è stato allertato sull’aumento dei casi di dengue e informato sulle raccomandazioni al riguardo del Ministero della Sanità. Negli ospedali pediatrici è operativo anche il rep arto per il controllo di dengue, malaria, leptospirosi e altre malattie. (AP) (22/9/2015 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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