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lunedì 20 dicembre 2021

Agenzia Fides 20 dicembre 2021

 

AFRICA/CAMERUN - L’Arcivescovo di Bamenda: si intensificano gli attacchi, con grande sofferenza dei civili
 
Bamenda (Agenzia Fides) - “La situazione nelle regioni anglofone è sempre molto tesa. Secondo gli osservatori, gli ‘Amba Boys’ (i gruppi indipendentisti, ndr) stanno intensificando gli attacchi sui militari. Questo comporta una reazione violenta da parte dell’esercito, che però colpisce anche la popolazione civile. Di recente, ad esempio, i gruppi armati hanno piazzato una bomba nei pressi di un centro dell’esercito che ha distrutto l’edificio e ucciso alcuni tra i militari e i soldati. In risposta, questi hanno dato fuoco alle case attorno all’area, con il risultato di morti tra i militari e almeno due tra i civili, oltre a varie abitazioni completamente distrutte”. È quanto riferisce all’Agenzia Fides l’Arcivescovo di Bamenda, Mons. Andrew Nkea Fuanya. La aree anglofone continuano a rappresentare un focolaio di grande tensione in Camerun mentre il processo di dialogo stenta a procedere.
Prosegue l’Arcivescovo: “Non c’è stato alcun passo in avanti negli ultimi tempi. Ora è un periodo pieno di attività, a ogni livello, e speriamo che dopo le festività natalizie si possa riprendere il processo di incontro e dialogo. Per quanto riguarda la situazione generale, dopo aver sottolineato che gli attacchi sono cresciuti in numero e intensità, va detto che, dal punto di vista sociale, la vita continua: la gente ha imparato a convivere con questo assurdo stato di cose e tira avanti. I negozi, gli uffici, i trasporti proseguono l’attività. Anche le scuole sono aperte, anche se non tutte, solo nei grandi centri, diciamo che si arriva a un 60% di istituti aperti. In questo periodo, le città sono piene di decorazioni per Natale, le chiese sono sempre piene e, se qualcuno dovesse passare da queste parti, potrebbe non rendersi conto che c’è una guerra in corso. La gente è stanca, vuole tornare alla normalità e con queste manifestazioni coglie l’occasione per mostrarlo a tutti. Come Chiesa, anche attraverso l’intervento della Caritas e della Commissione “Giustizia e Pace”, ci stiamo attivando per sostenere i nuovi sfollati interni creati dagli ultimi attacchi e speriamo davvero che il Natale possa illuminare i cuori e che il nuovo anno porti buone novità”.
Alla situazione di alta tensione che da anni si registra nelle regioni occidentali di lingua inglese, si aggiungono, di recente, quelle emerse nel nord del Paese, dove pastori e pescatori si sono scontrati violentemente per questioni legate all’utilizzo dell’acqua. Solo nelle scorse settimane ci sono stati 22 morti e migliaia di sfollati
“Il vescovo di Yagoua – conclude mons. Andrew Nkea Fuanya. - ci ha detto che la situazione è davvero pesante. Questi conflitti interni di tipo tribale sono davvero preoccupanti, specie in quella zona del Paese dove dovremmo essere tutti uniti per non offrire spazi di manovra all’avanzata di Boko Haram, molto attivo in quell’area”.
(LA) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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ASIA/FIILIPPINE - Natale di solidarietà con le vittime del tifone Odette
 
Manila (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica nelle Filippine si mobilita per aiutare milioni di persone colpite dal recente supertifone "Rai", chiamato localmente "Odette", e prepara un Natale di piena e profonda solidarietà. “In questo tempo di tragedie come i disastri causati dal tifone Odette a Visayas e Mindanao, abbiamo bisogno di mantenere vivo nella nostra coscienza lo spirito dell'amore, lo spirito della solidarietà con chi soffre”, ha scritto in un messaggio Mons. Pablo Virgilio David, Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine (CBCP). La Chiesa ha deciso che il 25 e il 26 dicembre saranno vissute come giornate nazionali di preghiera per le famiglie colpite dal tifone “Odette”, come comunicato dalla Conferenza Episcopale a tutte le diocesi.
Il Vescovo David, che guida la diocesi di Kalookan ha affermato che il fondo "Alay Kapwa Solidarity Fund" sarà utilizzato per la risposta alle emergenze delle comunità cattoliche. “Incoraggiamo tutti a rimettere tutte le collette alla Caritas che poi pianificherà e implementerà la nostra risposta complessiva”, ha aggiunto. "Possa questa stagione offrirci maggiori opportunità di compiere atti coerenti di Alay Kapwa (offerta di se stessi)", ha asserito.
Il Segretariato nazionale per l'azione sociale (NASSA), che è la Caritas delle Filippine, sta attualmente mobilitando i soccorsi per le diocesi più devastate, ha riferito il Vescovo David, auspicando: “Rispondiamo con generosità". Diverse diocesi nelle isole Visayas sono state gravemente danneggiate dal tifone Odette. Tra queste c'è la diocesi di Tagbilaran. In una dichiarazione pervenuta a Fides, il Vescovo Alberto Sy Uy della diocesi di Tagbilaran ha affermato: "La nostra provincia di Bohol è pesantemente devastata dal super tifone Odette. Sulla base dei primi rapporti, i soffitti delle case e delle infrastrutture sono stati gravemente danneggiati, comprese le nostre chiese e conventi; piante coltivazioni sono state sradicati; sono stati interrotti i collegamenti elettrici, così come l'approvvigionamento idrico. Il numero di possibili vittime è ancora da determinare”.
E' stato lanciato un allarme umanitario: molte delle persone colpite da questo disastro sono in condizioni miserabili e hanno un disperato bisogno di cibo, acqua, vestiti, riparo temporaneo e medicine. Sono confinati nelle rispettive città e villaggi poiché la maggior parte delle reti stradali è interrotta. Inoltre, le linee di comunicazione sono molto difficili in questo momento e le persone stanno lottando per raggiungere le comunità colpite.
Aggiunge il Vescovo Alberto Sy Uy: “Data la nostra grave situazione, ci rivolgiamo umilmente a voi per donazioni in denaro, inclusi beni di soccorso di vario genere. Con un numero crescente di vittime, decessi, feriti e sfollati, abbiamo bisogno di aiuti urgenti. Chiediamo di continuare a pregare per noi".
Anche l'Arcivescovo di Cebu, mons. Jose S. Palma, ha chiesto a tutti di mostrare solidarietà concreta con le persone gravemente colpite dal tifone Odette. In alcune parrocchie nel sud di Cebu, sulle strade sono ancora presenti pali elettrici e detriti di alberi. La gente fa lunghe file per approvvigionamenti di acqua e benzina. Mancano elettricità e comunicazione nel sud di Cebu. La maggior parte delle famiglie è colpita dal tifone: le persone hanno bisogno di cibo, acqua potabile e kit per l'igiene.
P. Antonio Labiao, Segretario esecutivo della Caritas delle Filippine riferisce a Fides a che diverse diocesi delle regioni di Visayas e Mindanao (nel sud delle Filippine) sono gravemente colpite dal tifone e che "hanno bisogno urgentemente di ripari, cibo, acqua e medicine". Secondo una prima, rapida valutazione, ben 10 diocesi sono devastate dal tifone. Tra queste l'arcidiocesi di Cebu e le diocesi di Tagbilaran, Maasin e Surigao sono "gravemente danneggiati".
“Celebriamo la nascita di Cristo attraverso la nostra carità, misericordia, compassione e generosità”, ha detto, rivolgendo l'appello di solidarietà a tutti i fedeli, per ricordare "le famiglie e in particolare i bambini colpiti dal tifone Odette”. Ieri, 19 dicembre, diverse diocesi hanno tenuto una apposita colletta durante le messe domenicali per aumentare la risposta della Chiesa.
Il National Disaster Risk Reduction and Management Council (NDRMMC) ha affermato che oltre 1,8 milioni di persone sono state colpite da Odette. Al 20 dicembre, la polizia nazionale filippina ha affermato che almeno 208 persone sono state uccise dal tifone Odette. Più di 239 persone sono rimaste ferite, mentre 52 erano disperse.
Secondo la Croce Rossa filippina, le conseguenze del tifone sono "una completa distruzione" nelle zone costiere, con "case, ospedali, edifici scolastici e comunitari fatti a pezzi".
Odette si è intensificato divenendo un "super tifone" prima di atterrare sull'isola di Siargao a Surigao del Norte il 16 dicembre, costringendo l'evacuazione di massa nelle zone pianeggianti. Con venti massimi sostenuti fino a 195 km, il 15° tifone che quest'anno è entrato nel territorio filippino provocando lo sfollamento di migliaia di famiglie e interrompendo anche le linee elettriche e di comunicazione.
Gli osservatori paragonano Odetto con il super tifone Haiyan che nel 2013 fece oltre 7.300 tra morti e dispersi.
Le Filippine, classificate tra le nazioni più vulnerabili del mondo agli impatti dei cambiamenti climatici, sono colpite da una media di 20 tempeste e tifoni ogni anno.
(SD-PA) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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ASIA/SIRIA - Il Vescovo di Aleppo: il Natale e il cammino sinodale facciano rifiorire la nostra missione in tempi difficili
 
Aleppo (Agenzia Fides) - Il cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa universale su suggerimento di Papa Francesco, può diventare anche per le comunità cattoliche di Aleppo e della martoriata Siria un tempo propizio per scoprire i nuovi sentieri in cui il Signore vuole attirare la missione della Sua Chiesa, liberandola dalla tentazione del ripiegamento su di sé e dell’immobilismo paralizzato davanti all’infierire di tempi cattivi. L’invito a fare tesoro di tale occasione, anche nelle difficili condizioni che tormentano il vissuto del popolo siriano, arriva dal Vescovo Georges Abou Khazen, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino. Nel messaggio appena diffuso in vista del Natale che è alle porte, il Vescovo francescano esprime uno sguardo nutrito di speranza cristiana e scevro da ogni paralizzante vittimismo recriminatorio.
Nel testo diffuso dal Vescovo Georges, considerazioni sul cammino sinodale avviato dalla Chiesa universale si intrecciano con l’attesa trepidante del Signore che viene, insieme a riferimenti concreti ai problemi che assediano la quotidianità siriana, dove anche nelle aree ormai sottratte a conflitti bellici e scontri armati le condizioni economiche “diventano giorno dopo giorno più difficili”.
Il “modello sinodale” seguito nel processo che coinvolgerà tutta la Chiesa cattolica in vista del Sinodo del 2023 – rimarca il Vicario apostolico di Aleppo – “in realtà non è nuovo. È il modello delle prime Chiese nel cristianesimo: una Chiesa sinodale in cui i battezzati condividono con sacerdoti e vescovi la responsabilità congiunta della futura missione”. Anche nella condizione di sofferenza e precarietà che segna il dopoguerra siriano – riferisce il Vescovo Georges - “la mia speranza nasce da decine, da centinaia, anzi direi migliaia di laici che non sono rimasti a guardare”, e hanno attestato con le loro vite che la missione di annunciare il Vangelo consolando e soccorrendo chi soffre non è un ‘affare’ riservato al clero. Loro – prosegue il Vescovo – hanno mostrato che le circostanze difficili non sono per forza occasione e giustificazione per ripiegarsi in se stessi e recludersi un una apatia paralizzante e triste.
Proprio il racconto storico del Natale, e il dinamismo stesso del mistero dell’incarnazione nazione – rivelano quale è la sorgente che anima la speranza cristiana e la missione della Chiesa, anche in circostanze difficili e in condizioni avverse: “A Natale” ha rimarcato il Vescovo Abou Khazen - celebriamo la venuta di Cristo, il Verbo di Dio che è venuto e ha abitato in mezzo a noi. Sì, è venuto, e ha abitato in mezzo a noi. Non si è limitato a aprire la porta e a dire: ‘Chi vuole, venga qui, io non mi muoverò dal mio posto’. Invece, è sceso dal cielo per incontrare gli esseri umani. Allo stesso modo, la Vergine Maria, dopo che l'angelo Gabriele le aveva annunciato che avrebbe concepito e dato alla luce un figlio senza ‘conoscere uomo’, andò da sua cugina Elisabetta sulle montagne per servirla, perché Elisabetta, in attesa di Giovanni Battista, era anziana e aveva bisogno di qualcuno che le stesse accanto”. Lo stesso movimento dell’ “andare incontro” - ha aggiunto il Vicario apostolico di Aleppo – è condiviso nel racconto evangelico dai Re Magi, che vennero “vennero a cercare il re neonato” seguendo la stella. “Si aspettavano di trovarlo nei palazzi, e nei palazzi andarono prima a informarsi su di lui – annota il Vescovo George - ma non lo trovarono. E poiché il loro desiderio di incontrare l'altro era più forte della loro immaginazione, trovarono e riconobbero il bambino divino in un'umile mangiatoia, tra gente umile”. Il Natale di quest'anno, “che celebriamo nel cammino del Sinodo” ha proseguito il Vescovo francescano “ci ricorda che Dio non viene a noi mentre stiamo fermi e stabili, ma mentre camminiamo: ‘Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce’. Non dobbiamo lasciare che le circostanze ci paralizzino e ci impediscano di camminare e di domandare”. (GV) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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AMERICA/CILE - I Vescovi al Presidente eletto Gabriel Boric: “Il Paese le affida una grande missione”
 
Santiago (Agenzia Fides) – In una lettera firmata dal Cardinale Celestino Aós Braco, Arcivescovo di Santiago e Presidente della Conferenza Episcopale Cilena (CECh) e da Monsignor Sergio Pérez de Arce Arriagada, Vescovo di Chillán, Segretario generale della CECh, i Vescovi cileni si congratulano con Gabriel Boric Font per il successo elettorale ottenuto al ballottaggio di domenica 19 dicembre (vedi Fides 17/12/2021), che lo porterà ad assumere la Presidenza della Repubblica dal prossimo marzo.
“Il Paese ha espresso un voto di fiducia e le affida una grande missione, volta a dirigere i destini della nostra nazione come prima autorità e primo servitore” è scritto nel messaggio, pervenuto all’Agenzia Fides. “Preghiamo Dio di donarle la sua saggezza e la sua forza, di cui avrà indubbiamente bisogno – proseguono i Vescovi -. La missione è sempre più grande delle nostre possibilità e capacità, ma confidiamo che - con la collaborazione dei cittadini, il lavoro dei diversi protagonisti sociali e politici, e la forza spirituale che viene dalla fede e dalle più profonde convinzioni umane - possa affrontare il suo compito con generosità, impegno e prudenza”.
I Vescovi ribadiscono infine che la Chiesa cattolica in Cile “vuole continuare a contribuire, secondo la sua particolare missione, alla costruzione di un'umanità più giusta e fraterna, dove specialmente i poveri e i sofferenti siano rispettati nella loro dignità”. Assicurano quindi il loro sostegno, la loro preghiera, e il contributo dell’azione pastorale, “che svilupperemo sempre nel dovuto rispetto dell'ordine democratico della nostra Patria e delle sue autorità legittimamente elette”.
Secondo le informazioni diffuse dalle agenzie internazionali, il candidato della sinistra Gabriel Boric, 35 anni, ha ottenuto il 56% dei voti, rispetto al 44% del suo avversario, il legislatore esponente della destra Jose Antonio Kast, alle elezioni presidenziali cilene tenutesi ieri. Kast ha fatto sapere tramite il suo profilo twitter di aver telefonato a Boric per complimentarsi per la vittoria. Il Cile sta vivendo un periodo di travaglio in tutti i campi dall’ottobre 2019, contrassegnato anche da manifestazioni e violenze che non hanno risparmiato la Chiesa. Con il plebiscito del 25 ottobre 2020 (vedi Fides 27/10/2020) i cileni hanno sancito l’inizio del processo per l’elaborazione di una nuova Costituzione. Il 21 novembre 2021 si sono svolte le elezioni presidenziali, parlamentari e regionali in un clima di forte polarizzazione, e il 19 dicembre il ballottaggio tra i due candidati alla Presidenza. Alla vigilia delle elezioni i Vescovi avevano sottolineato che “per chiunque verrà a governare il Paese nel prossimo periodo, il compito sarà difficile e complesso” (vedi Fides 25/10/2021;12/11/2021). (SL) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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AMERICA/BRASILE - Caritas Brasile: kit di prevenzione dal Covid e attività informative per le comunità amazzoniche vulnerabili
 
Manaus (Agenzia Fides) - Entro la fine del mese di dicembre 4.500 famiglie di 9 comuni dell’Amazzonia, per un totale di 22.500 persone, riceveranno kit di igiene e prevenzione del Covid-19 grazie al progetto “Ajuri pela Vida na Amazônia” sviluppato da Caritas Brasile e alcune Caritas locali, con il finanziamento dell'USAID (Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale) e il sostegno di Catholic Relief Services (CRS). Le prime consegne sono iniziate il 6 dicembre e proseguiranno fino alla fine del mese. Caritas Brasile raggiungerà con questo progetto più di 100 comunità in situazione di vulnerabilità sociale, in nove comuni amazzonici: Coari, Tefé, Maraã, Alvarães, Fonte Boa, Juruá, Uarini, Itacoatiara e Parintins. I kit in distribuzione contengono gel alcolico, mascherina facciale in tessuto riutilizzabile, candeggina e sapone, per favorire il lavaggio delle mani.
Nella nota pervenuta a Fides si spiega che gli educatori sociali stanno inoltre portando avanti nelle comunità l’illustrazione del corretto utilizzo della mascherina, delle linee guida igieniche e del corretto lavaggio delle mani, nonché del distanziamento sociale, inoltre si sta sensibilizzando la popolazione sulle due dosi del vaccino contro il Covid-19. Si stanno organizzando anche focus group con popolazioni indigene, rivierasche, quilombola e periurbane, per implementare gli strumenti WASH (acqua, servizi igienico-sanitari e igiene). Secondo Anna Hrybyk del CRS, la promozione dell'igiene per la prevenzione dal Covid-19 è una priorità dell'intero progetto, in quanto tali pratiche devono essere mantenute anche dopo il completamento del ciclo di immunizzazione. (SL) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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ASIA/VIETNAM - Nomina del Vescovo di Hung Hoá, Mons. Dominic Hoang Minh Tien
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco il 18 dicembre 2021 ha nominato Vescovo della Diocesi di Hung Hoá (Viêt Nam), il rev. Dominic Hoang Minh Tien, del clero della medesima Diocesi, finora Vicario generale.
Mons. Dominc Hoang Minh Tien è nato il 7 gennaio 1969 a Bao Loc, nella Diocesi di Đà Lat. Dal 1992 al 1998 ha ricevuto la formazione filosofica e teologica a Hô Chí Minh City. Dal 1998 al 2003 ha lavorato nell’Economato, nell’Episcopio e nella Parrocchia di Thien Loc. Dal 2004 al 2006 ha frequentato i corsi complementari di Filosofia e Teologia nel Seminario Maggiore di Sao Bien a Nha Trang. Dal 2007 al 2008 ha svolto studi di Teologia pastorale presso l’East Asian Pastoral Institute dell’Ateneo de Manila University (Filippine). Dal 2009 al 2012 ha studiato Teologia nel Saint Charles Borromeo Seminary dell’Arcidiocesi di Philadelphia (Stati Uniti d’America), conseguendo il Master of Arts in Theology con specializzazione in Ecclesiologia. È stato ordinato sacerdote il 14 febbraio 2006 per la Diocesi di Hung Hoá.
Dopo l’Ordinazione sacerdotale, ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario Parrocchiale di No Luc (2006-2007); Servizio presso l’Economato Diocesano (2012-2014); Segretario del Vescovo e Responsabile per le vocazioni/pre-seminaristi (2012-2016); Economo Diocesano (2014-2020). Dal 2012 è stato Presidente della Commissione Diocesana per le vocazioni; dal 2016 Responsabile dei seminaristi maggiori e dal 2020 finora Vicario Generale della Diocesi di Hung Hoá e Parroco di Son Loc. (SL) (Agenzia Fides 20/12/2021)

martedì 10 marzo 2020

Agenzia Fides 10 marzo 2020


 

 
AFRICA/SOMALIA - Il Vescovo Bertin: "Locuste e altre calamità mettono in ginocchio la Somalia"
 
Mogadiscio (Agenzia Fides) - Prima la siccità, poi le inondazioni, ora le locuste. Per la Somalia non c’è pace. In sei mesi, il Paese è stato travolto da tre calamità che hanno messo in ginocchio l’economia locale e, in particolare, quella delle regioni meridionali. La popolazione è stremata: a lanciare l’allarme all'Agenzia Fides è Mons. Giorgio Bertin, Vescovo di Gibuti e Amministratore apostolico della Somalia.
Nello scorso autunno, le locuste sono nate e si sono riprodotte molto velocemente in Yemen. Favorite dall’assenza di un’autorità statale che potesse mettere in campo azioni per la distruzione delle larve, queste si sono sviluppate e hanno creato enormi sciami. Dalla penisola araba, gli sciami, favoriti dalle condizioni climatiche, si sono spostate in Africa orientale.
"Da quanto ho osservato e sentito nelle nostre quattro missioni - spiega mons. Bertin - a Gibuti le locuste sono passate in transito. Si sono posate 'per riprendere fiato'. Hanno fatto qualche danno ma, tutto sommato, non grave. Il problema è che hanno continuato la loro corsa verso Sud. Hanno investito il Sud dell’Etiopia e della Somalia e il nord del Kenya".
"La diffusione delle locuste è un fenomeno grave" nota il Vescovo. "Tutte le nazioni del Corno d’Africa hanno messo in campo misure per contrastarne l’espansione. In Somalia, però, tutto è più complicato. Qui le istituzioni statale e regionali esistono solo sulla carta. Le autorità non prendono decisioni o sono impossibilitate a farlo per l’instabilità causata dai combattimenti continui. A rimetterci sono soprattutto le popolazioni più povere che non possono nulla di fronte a siccità, inondazioni e locuste".
La Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione e agricoltura, stima che gli insetti siano ora circa 200 miliardi e il loro numero possa aumentare fino a 500 miliardi entro giugno. "Si tratta della peggiore invasione degli ultimi 25 anni in Etiopia e Somalia, mentre per il Kenya l’ultimo episodio di tale entità risale a 70 anni fa", hanno spiegato gli esperti della Fao. "La gravità della piaga delle locuste - prosegue l'organizzazione - è amplificata dal fatto che sta colpendo colture e terreni da pastorizia in zone già in sofferenza alimentare, sottoposte a siccità, fenomeni alluvionali oltre che all’instabilità politica".
Nel 2018, in Somalia le scarse precipitazioni hanno causato una fortissima siccità che ha spazzato via i raccolti e sterminato il bestiame. Le comunità locali sono state costrette a vendere i propri beni e a prendere in prestito cibo e soldi per sopravvivere. Più di 6 milioni di persone hanno dovuto fare i conti con la carestia e la fame acuta.
Nell’autunno dello scorso anno poi, le precipitazioni portate dai monsoni hanno raggiunto una violenza inaudita. Le piogge intense di fine ottobre hanno causato gravi inondazioni provocando vittime, oltre 270mila sfollati e danni agli allevamenti di bestiame. La regione più colpita è quella dell’Hiiraan dove molte persone hanno dovuto lasciare le proprie case per cercare rifugio nelle aree più elevate. Si sono registrati decine di morti e centinaia di feriti. Ora sono arrivate le locuste. Secondo la Fao, in Somalia almeno un milione di persone sono già sotto una grave insicurezza alimentare e almeno 2,8 milioni sono a rischio. (EC) (Agenzia Fides 10/3/2020)
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ASIA/LIBANO - Libano in default. Patriarca maronita: il liberalismo economico senza giustizia è destinato a fallire
 
Beirut (Agenzia Fides) – Il liberalismo economico “è al centro della Costituzione libanese”, ma quel sistema può funzionare e portare benefici solo se non viene cancellata e dimenticata la sua “dimensione sociale che mira a preservare la giustizia e la dignità umana”. Non tenere conto di questo vuol dire “giocare con il destino del Libano” e mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza dell’entità nazionale libanese. Lo ha detto il Patriarca maronita Béchara Boutros Raï, durante l’omelia della messa celebrata lunedì 9 marzo nella chiesa della sede patriarcale di Bkerké, facendo riferimento al default finanziario libanese annunciato due giorni prima dal Primo Ministro Hassan Diab.
Sabato 7 marzo, in una conferenza stampa, il premier libanese aveva reso nota la decisione governativa di sospendere il pagamento delle obbligazioni emesse in valuta estera per un valore di 1,2 miliardi di dollari, con data di scadenza fissata al 9 marzo 2020.
Nella sua omelia, il Patriarca Raï ha ricordato che il settore bancario è una parte essenziale del sistema economico libanese, un tempo fiorente, facendo riferimento anche al ruolo rilevante avuto in passato dalla Chiesa maronita nel sostenere lo sviluppo degli istituti di credito fondamentali per favorire l’imprenditorialità e lo sviluppo economico. Adesso il testa-coda del sistema finanziario libanese, schiacciato da un debito pubblico insostenibile, chiama in causa la responsabilità della leadership politica nazionale, che a giudizio del Patriarca maronita deve “affrontare senza indugio” le cause profonde della crisi e colpire “coloro che hanno provocato il crollo della valuta nazionale”. (GV) (Agenzia Fides 10/3/2020).
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Risultato immagini per Pachmarhi Suvarta Kendra

ASIA/INDIA - Il kerygma in India: l'opera del "Centro nazionale per la nuova evangelizzazione"
 
Pachmarhi (Agenzia Fides) - Si chiama "Suvarta Kendra" ("Centro della Buona Novella") ed è il "Centro nazionale per la nuova evangelizzazione", realtà avviata dalla Conferenza dei Vescovi cattolici di rito latino dell'India (CCBI), che da circa 20 anni opera per "formare sacerdoti, suore e laici per portare il Vangelo dell'amore, della misericordia nel cuore della gente", dice all'Agenzia Fides p. Panneer Selvam Selvaraj, Segretario esecutivo della Commissione per l'Annuncio in seno alla CCBI.
Tutti coloro che si sono formati al "Suvarta Kendra" diventano, a loro volta, "formatori di nuovi 'discepoli missionari' nelle loro comunità, associazioni, parrocchie", spiega p. Selvaraj, direttore del "Centro nazionale per la nuova evangelizzazione" che ha sede a Pachmarhi, nello stato di Madhya Pradesh, in India centrale.
"Suvarta Kendra" fu approvato e avviato nel 2001 dai Vescovi come strada per "animare la Chiesa in India per la nuova evangelizzazione" e luogo per promuovere specifici programmi di formazione o sensibilizzazione sulla missionarietà propria di ogni battezzato .
Oggi il Centro registra una fiorente attività e organizza un mese di formazione sulla nuova evangelizzazione per sacerdoti, religiosi, catechisti laici in inglese e un mese di formazione sulla nuova evangelizzazione per catechisti in hindi, la lingua nazionale dell'India.
"Tutti coloro che frequentano questi programmi diventano persone che promuovono l'evangelizzazione contribuendo all'opera missionaria e motivando gli altri fedeli nelle rispettive comunità", spiega don Selvaraj.
Citando le parole di Giovanni Paolo II, il direttore ricorda: "La nuova evangelizzazione è l'unica vera speranza per un mondo migliore e un futuro più luminoso" (Ecclesia in Asia n. 29). Per questo i corsi proposti si concentrano su nuovi metodi e nuove espressioni per l'annuncio del Vangelo.
“Cerchiamo di riscoprire la mentalità Kerygmatica che è essenziale per l'evangelizzazione. Il kerygma viene insegnato con tutta chiarezza, basato sulla Scrittura e sul Magistero. Kerygma è il primo, iniziale, annuncio che è la 'buona notizia', il Vangelo: l'amore di Dio per l'uomo e la promessa della vita eterna con tutto il contenuto della fede cristiana sintetizzato nel Credo", afferma don Selvaraj.
Il Centro, aggiunge il sacerdote, "promuove innovazioni che emergono dall'uso di esperienze, conoscenze, abilità e carismi per la crescita di una nuova spiritualità kerygmatica nella Chiesa", ha detto.
Tra i corsi e programmi organizzati, vi sono quelli intitolati: "Stella della nuova evangelizzazione", sulla spiritualità kerygmatica della Vergine Maria; il "Buon samaritano" sulla misericordia di Dio, cuore del Vangelo; "Cana" sulle famiglie missionarie; "Apocalisse" sul rinnovamento della Chiesa in ascolto dello Spirito Santo; "Kerygma" sulla chiarezza nella predicazione. I partecipanti sono formati perché possano presentare questi temi ad altri fedeli nelle rispettive diocesi o congregazioni religiose. (SD-PA) (Agenzia Fides 10/3/2020)
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ASIA/KIRGHIZSTAN - Crisi del coronavirus: “Ringraziare Dio in anticipo e ricordare che il male non avrà l’ultima parola”
 
Bishkek (Agenzia Fides) - “L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus sembra aggravarsi sempre più in molte parti del mondo. Qui in Kirghizistan preghiamo per tutti coloro che si trovano nei luoghi colpiti dall’epidemia: Dio dia forza e vera pace a tutti i popoli colpiti. Nell'omelia di domenica ho cercato di ricordare a tutti la profondità della saggezza cattolica nei momenti di difficoltà. Non serve cancellare né negare tali avversità, è invece necessario guardare sia alla scienza sia alla spiritualità per prudenza e per saggezza”. E’ il messaggio di solidarietà per tutti i colpiti dal Coronavirus, inviato tramite l’Agenzia Fides dal Gesuita p. Anthony Corcoran, Amministratore apostolico del Kirghizistan.
“Uno dei passi delle Sacre Scritture a cui sono più legato - aggiunge p. Corcoran - è il quarto capitolo della Lettera ai Filippesi, in cui San Paolo invita a non essere ansiosi per le cose del mondo e a portare a Dio tutti i nostri bisogni con preghiere, suppliche e ringraziamenti. O, come si legge in qualche testo esegetico, ‘con cuore grato’, cioè con un animo che ringrazia Dio in anticipo per come risolverà i nostri problemi. In questo modo, continua San Paolo, ‘Dio darà una pace che supera ogni intelligenza’. Trovo questa pratica davvero incoraggiante: ringraziare Dio in anticipo e ricordare che la situazione di difficoltà in cui ci troviamo non avrà l'ultima parola. E’ Dio ad avere l'ultima parola e questo riempie di significato tutto ciò che accade, nel bene e nel male”.
Secondo l’ultimo aggiornamento fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Kirghizistan e negli altri paesi dell’Asia Centrale al momento non si registrano casi di contagio da Coronavirus. L’allerta, tuttavia, resta alta, vista la prossimità dell’area con la Cina, principale focolaio mondiale di Covid-19.
(LF) (Agenzia Fides 10/3/2020)
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AMERICA/BOLIVIA - Piano pastorale 2020-2024: “Sale e luce nel mondo: Santa Cruz in missione!”
 
Santa Cruz (Agenzia Fides) – “Sale e luce nel mondo: Santa Cruz in missione” “è il motto che indica la rotta e dà unità al Piano Pastorale, e che ci motiva a rinnovare e a dare energia al cammino sinodale della nostra Chiesa e ad attuare l'impegno del 5° Congresso Missionario Americano. Tutti noi, sacerdoti, vita consacrata e laici, possiamo essere ‘Sale della terra e luce del mondo’, missionari della gioia del Vangelo e fermento di comunione e riconciliazione, affinché la Parola di vita raggiunga il cuore di tutte le persone e trasformi la nostra vita e quello della nostra società”: sono le parole dell'Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, Mons. Sergio Gualberti, che ha presentato il Piano pastorale arcidiocesano 2020-2024 domenica 8 marzo.
Durante la celebrazione eucaristica che ha presieduto nella Basilica Cattedrale di San Lorenzo Martire, concelebrata dai Vescovi ausiliari e dai Vicari episcopali, l'Arcivescovo ha presentato il nuovo Piano pastorale alla comunità cattolica, che è frutto di un ampio processo partecipativo iniziato a dicembre 2018 e terminato alla fine del 2019, con la partecipazione di parrocchie, vicari, commissioni pastorali, consigli pastorali e presbiterali arcidiocesani.
Secondo le informazioni diffuse dall’arcidiocesi, pervenute a Fides, il Piano è strutturato secondo il metodo “vedere, giudicare, agire” e, dopo la presentazione, è suddiviso nei seguenti capitoli: 1) Discernimento evangelico dei segni dei tempi. 2) Diagnosi ecclesiale. 3) Illuminazione: “Sale e luce nel mondo: Santa Cruz in Missione”. 4) Quadro referenziale del Piano Pastorale 2020-2024.
L’obiettivo generale è quello di rafforzare la missione evangelizzatrice della Chiesa di essere sale e luce del mondo, incoraggiata dagli orientamenti del CAM5 e in risposta alle urgenti sfide dei segni dei tempi. Le priorità pastorali, le linee d'azione e gli obiettivi sono i seguenti: Famiglia e promozione della vita; Annuncio e celebrazione di Cristo vivo; Promozione umana e cura della casa somune; Laici, sale e luce del mondo; Vocazioni sacerdotali e religiose.
P. Fernando Cabrero, Vicario per la Pastorale, definisce il Piano Pastorale come “espressione di un sogno” e “il progetto fatto da una comunità consapevole della risposta che deve dare ai bisogni che si presentano nella Chiesa e nella sua comunità”.
“Ringraziamo Dio – ha detto p. Cabrero - per la nostra Chiesa, per i suoi vari ministeri svolti nella comunione ecclesiale e pastorale nel suo insieme, e per mettersi sulla strada dell'essere una Chiesa missionaria in uscita, impegnata verso gli ultimi, i più bisognosi". (SL) (Agenzia Fides 10/03/2020)
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AMERICA/COLOMBIA - La crisi migratoria della regione bolivariana: riunione dei Vescovi convocata dal CELAM
 
Bogotà (Agenzia Fides) – La crisi migratoria nella regione bolivariana sarà il tema che verrà affrontato dai partecipanti all'incontro delle Conferenze episcopali della regione bolivariana, previsto mercoledì 11 marzo a Bogotà, convocato dal CELAM (Consiglio Episcopale Latinoamericano). Secondo la nota inviata all’Agenzia Fides, questo incontro si pone in continuità con la precedente riunione di Cucuta sullo stesso tema (vedi Fides 27/06/2019): attraverso un dialogo aperto si rifletterà sulle prospettive regionali, allo scopo di dare una risposta pastorale e sinodale al fenomeno migratorio sperimentato dai paesi della regione bolivariana.
Il punto di riferimento sarà l'analisi della crisi sociopolitica venezuelana e della crisi migratoria a livello regionale che sarà presentata dal teologo ed esperto del CELAM Rafael Luciani, venezuelano. Allo stesso tempo si discuterà dell’opportunità di rafforzare la Red Clamor come meccanismo di articolazione ecclesiale che consenta la costruzione di una road map regionale sull'argomento. La Red Clamor riunisce le organizzazioni della Chiesa cattolica di America latina e Caraibi, che si occupano di migrazioni, rifugiati e tratta di persone, basandosi sui quattro verbi indicati da Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare (vedi Fides 19/12/2019).
All'incontro delle Conferenze episcopali della regione bolivariana parteciperanno i rappresentanti degli Episcopati di Bolivia, Ecuador, Venezuela, Colombia. Il CELAM sarà rappresentato dal suo Presidente, Mons. Miguel Cabrejos Vidarte, OFM, dal Segretario generale, mons. Juan Carlos Cárdenas Toro, dal Segretario aggiunto per l’amministrazione padre Luis Carlos González Gómez e dal team dei Segretari esecutivi. Tra gli invitati speciali, Mons. Gustavo Rodríguez Vega, Arcivescovo di Yucatan (Messico) e presidente della REMAM; padre Francisco Hernández Rojas della Costa Rica, rappresentante del SELACC; il dottor Rafael Luciani Rivero del Venezuela e Humberto Ortiz Roca, Assistente della presidenza della Conferenza episcopale peruviana. (SL) (Agenzia Fides 10/03/2020)

martedì 25 dicembre 2018

Natale del Signore 2018: Vatican News

Vatican News
Le notizie del giorno
25/12/2018
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domenica 18 novembre 2018

Vatican News 18/11/2018

Vatican News
Le notizie del giorno
18/11/2018
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In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, dopo la Messa e l'Angelus Papa Francesco ha pranzato con circa 1.500 bisognosi nell'Aula Paolo VI 
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Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

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