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mercoledì 20 dicembre 2023

Agenzia Fides 19 dicembre 2023

 

ASIA/CINA - L’Archivio storico di Propaganda Fide presentato per la prima volta a professori e studenti della Repubblica popolare cinese
 
Shanghai (Agenzia Fides) – Sono più di cento i professori, i ricercatori e gli studenti della Repubblica popolare cinese che hanno preso parte a un’inedita Conferenza seminariale sull’Archivio Storico di Propaganda Fide tenuta in lingua inglese da don Flavio Belluomini, da due anni Archivista del Dicastero per l’Evangelizzazione. La Conferenza, svoltasi on line sabato 16 dicembre, faceva parte delle iniziative organizzate dal Dipartimento di Storia della Università Normale della Cina Orientale (East China Normal University, ECNU), con sede a Shanghai. A introdurre il relatore e a moderare il vivace dibattito seguito all’esposizione è stato il Professor Zhang Rui, del Dipartimento di Storia della ECNU.
Durante la Conferenza don Belluomini, ricorrendo all’ausilio di più di 30 “slide”, ha dapprima esposto brevemente la storia degli inizi di Propaganda Fide, la Congregazione istituita nel 1622 per «diffondere la fede cattolica nel mondo». La Congregazione - ha ricordato tra l’altro l’Archivista del Dicastero per l’Evangelizzazione - fu fondata il 6 gennaio, nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa dell’Epifania, la “manifestazione” di Cristo ai re Magi, che avevano seguito la stella che si muoveva nel Cielo e «alla fine incontrarono il Signore». Una scelta simbolica, per sottolineare che «il compito della nuova Congregazione» era quello di richiamare i popoli di tutto il mondo «a avvicinarsi a Gesù Cristo», e a «divenire il suo gregge».





La Congregazione “de Propaganda Fide” - ha ricordato don Belluomini - per gestire le missioni ed accrescere l’attività missionaria doveva «conoscere il mondo». Una conoscenza resa fin da allora possibile soprattutto grazie alla lettura delle lettere e dei rapporti che giungevano dalle terre di missione.
I missionari mandavano a Roma lettere, mappe, immagini, resoconti. Sottoponevano alla Congregazione e alla Sede apostolica anche i loro “dubia” su come annunciare il Vangelo tenendo conto dei diversi contesti e delle diverse culture in cui si trovavano ad operare. Per questo l’Archivio Storico di Propaganda Fide rappresenta «una miniera di notizie che non riguarda solo la storia della Chiesa», ma anche i luoghi del mondo con cui la Congregazione entrava in contatto. Infatti i missionari, nelle loro lettere, trasmettevano informazioni anche «sulle usanze dei luoghi, sul tipo di scrittura e di cultura, sul clima, su cibo, sulle piante e sugli animali».
Don Belluomini ha anche illustrato i grafici che esponevano in sintesi il prospetto delle serie archivistiche raccolte nell’Archivio storico di Propaganda Fide, facendo osservare i legami che intercorrono tra di esse.
Alla esposizione dell’Archivista è seguito un dibattito vivace, con domande e interventi concentrati soprattutto sulla nota Controversia sui Riti Cinesi. Alcuni professori cinesi hanno espresso il desiderio di continuare e approfondire la collaborazione con l’Archivio di Propaganda, accedendo ai materiali di interesse storico che riguardano la Cina e la missione della Chiesa in Cina.
A giudizio degli accademici cinesi, il materiale dell’Archivio storico di Propaganda può offrire spunti nuovi e nuove prospettive storiografiche anche riguardo a questioni storiche finora studiate solo grazie a archivi degli Ordini religiosi. (GV) (Agenzia Fides 19/12/2023)
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ASIA/BARHAIN - “Se confidiamo in Dio, Lui ci benedirà più di quanto meritiamo”: una giovane filippina racconta la vita della comunità cattolica bahrenita
 
Awali (Agenzia Fides) – Grace Omit è una dei tantissimi giovani che hanno preso parte alla Giornata Nazionale della Gioventù, celebrata venerdì 8 dicembre 2023 nella Cattedrale di Awali, durante la quale alcuni di loro hanno condiviso con la comunità cattolica barhenita l’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata a Lisbona dal 1 al 6 Agosto 2023 (vedi Fides 25/07/2023).

“Dio è sempre al primo posto nella mia vita. Ed è perché amo Dio che amo servire la comunità, aiutare e servire gli altri, soprattutto i meno fortunati", racconta la giovane in una conversazione con l’Agenzia Fides. "Confido in Dio in tutte le stagioni della mia vita. E ho sempre fiducia in Lui. Da ogni decisione che ho preso ho capito che era la volontà di Dio. Cerco la Sua direzione, e sono felice di vivere con fede. Se mettiamo sempre Dio al primo posto, Lui ci benedirà più di quanto meritiamo.”

Nata e cresciuta a Inabanga, Bohol, nelle Filippine, Grace è arrivata in Bahrein nel 2018, dove lavora da più di 5 anni come amministratore internazionale senior e coordinatore della Engineering Construction Industry Training Board (ECITB). “Sono cresciuta in una famiglia semplice, ordinaria e pacifica. Non abbiamo mai avuto problemi per la pratica della nostra fede. Mia madre è da sempre serva devota di Cristo. Ci ha insegnato ad amare Dio, a essere oranti e a servire Lui e la comunità. Siamo cresciuti osservando le sue attività con la Legion of Mary. Da lei abbiamo imparato a conoscere le virtù della Mamma di Gesù come nostro modello di donna, moglie e madre. I miei genitori ci hanno insegnato a pregare e a mettere sempre Dio al centro della nostra vita ovunque essa vita ci porti.”

“Nelle Filippine - prosegue - ero presidente dell'Azione Cattolica Studentesca che si impegna ad evangelizzare se stessi prima di evangelizzare gli altri. Le formazione spirituale che ho sperimentato ha plasmato il mio carattere, la mia visione e la mia prospettiva nella vita. Dopo la laurea mi sono iscritta al corso di formazione della Singles for Christ (SFC), un ministero che offre supporto a uomini e donne single che si trovano ad un bivio nella scelta tra vocazione al matrimonio, alla consacrazione o alla vocazione religiosa".

“La comunità cattolica barhenita - prosegue Grace - mi aiuta a conoscere sempre meglio ciò che voglio veramente e quale sia la mia vocazione. Sono cresciuta osservando mia madre servire in chiesa e nella comunità. E ovunque andrò avrò sempre la passione di servire Dio anche nel modo più semplice". In Bahrain, Grace fa parte del gruppo ristretto della comunità filippina, e partecipa alle opere della SFC, e della Legione di Maria, a quelle del Coro Himnos, e dei Lettori inglesi e filippini. "Trovo gioia e pace in tutto ciò che faccio, e l’ho trovata soprattutto vivendo la mia vita con Dio”.

Confermando la totale devozione al Signore sua e della sua famiglia, Grace racconta anche di quando al padre deceduto venne diagnosticata una malattia terminale. “Dio ci ha benedetti e ci ha accompagnato nei momenti più difficili. Il nostro Padre sa cosa è meglio per noi. Le sue vie non sono le nostre. Non siamo mai soli. Quindi quando non capisci, quando non vedi il Suo piano, confida nel suo cuore. E io vivo la mia fede confidando nel Suo cuore”.

La giovane si è laureata al BIT International College. Ha conseguito un master in gestione aziendale internazionale presso la Swiss Business School in Svizzera e ora sta studiando un master di perfezionamento presso l'Ascensia Business School a Parigi, in Francia, occupandosi della gestione del petrolio e del gas.

In Bahrain, pur essendo un Paese a maggioranza islamica, tutte le comunità di fede possono essere praticate liberamente. Nella nazione vivono immigrati arrivati dall’India, dalle Filippine o dal Pakistan, e sono circa 80 mila quelli che nella Chiesa cattolica trovano un porto accogliente. (AP) (Agenzia Fides 19/12/2023)
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ASIA/MYANMAR - Il Vescovo tra i profughi, nel mezzo della guerra: "Come agnelli in mezzo ai lupi, siamo affidati a Gesù, Buon Pastore"
 
Loikaw (Agenzia Fides) - Sono parole accorate e commosse, parole dense di fede e fonte di consolazione, quelle che il Vescovo Celso Ba Shwe, Pastore della diocesi di Loikaw, nello stato birmano di Kayah, nel Myanmar centrosettentrionale, rivolge in vista del Natale alla comunità dei suoi fedeli. Come confermato all'Agenzia Fides, il complesso della cattedrale di Cristo Re e l'annesso Centro Pastorale diocesano di Loikaw restano occupati  dall'esercito birmano che li usa come campo base militare. Il Vescovo, i sacerdoti e i suoi collaboratori , scacciati dalla loro residenza abituale (vedi Fides 28/11/2023),  si trovano a vivere da sfollati, a volte soggiornando in parrocchie per ora risparmiate dal conflitto, a volte in centri sanitari e case religiose, a volte fermandosi nelle tende o in alloggi di fortuna tra i fedeli dispersi nei boschi. Quello che si apprestano a vivere, sarà per loro un Natale da profughi, nella precarietà e del disagio.
Il Vescovo tratteggia una situazione drammatica: "Siamo nel bel mezzo di un conflitto armato in cui, di fronte alla distruzione e al caos politico, tutti noi siamo fuori dalle rispettive parrocchie. Abbiamo dovuto abbandonare la Cattedrale e lasciare praticamente tutto nel nostro Centro Pastorale diocesano. La situazione nel territorio della diocesi, interessato dagli scontri, è molto pericolosa, la maggior parte delle parrocchie sono state abbandonate e sono svuotate . Questo fa nascere la domanda se le chiese funzionino e se la diocesi di Loikaw ancora esista". L'occupazione della cattedrale, cuore e simbolo della comunità diocesana,  potrebbe infatti portare scoramento e disperazione all'interno della comunità ma, proprio in questo frangente, con un messaggio rivolto ai fedeli nella lettera pastorale in occasione del Natale, il Vescovo  intende rincuorare il Popolo di Dio e riaffermare la speranza, fondata sulla  Provvidenza di Dio Padre: "Voglio ricordare che una diocesi è una porzione del popolo di Dio affidata a un Vescovo, con la cooperazione de presbiterio. Non è solo un'area geografica, è una comunità, in unione col presbiterio,  attorno al Vescovo. La  dinamica principale della comunità è la proclamazione del Vangelo e la celebrazione dell'Eucarestia. Nel nostro caso, pur nella sofferenza, la Chiesa fondata da Cristo è viva e presente. E' importante restare tutti uniti, vivendo in comunione spirituale solidale nella comunità che, stretta attorno al Vangelo e all'Eucarestia, attraversa questo deserto. Sappiamo che Cristo, Buon Pastore, si prende cura del suo gregge, per cui ha dato la vita".
Sacerdoti, religiosi, catechisti stanno dando prova di fede e di coraggio in mezzo alla tribolazione: "Ringrazio voi sacerdoti perchè siete vicini al Pastore e al popolo, per la vostra generosa cooperazione pastorale. Grazie ai religiosi, uomini e donne, e a tutti i fedeli, autentici discepoli di Cristo, per la vostra adesione al Vangelo e la costante celebrazione dell'Eucarestia".
Mons Celso Ba Shwe invita tutti fedeli a "fare la volontà di Dio", nel "qui e ora",  fidandosi di Lui: "Mentre viviamo questa esperienza così angosciante, possiamo chiederci se Dio non abbia una strada migliore per noi. Ma possiamo essere sicuri che questa è la Sua volontà per noi in questo momento, ed è la via migliore per renderci gloriosi nel proclamare e testimoniare la Sua potenza".
L'immagine richiamata dal Vescovo è quella evangelica in cui Gesù dice: "Coraggio, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi" (Mt 10,16) e si presenta come "Buon Pastore". "Non dobbiamo dubitare delle sue parole: come promesso a san Paolo, Gesù dice: 'Vi basta la mia grazia, la mia forza si rivela nella debolezza'. Abbiamo tutte le ragioni per avere fede in Lui, che non smetterà di fare il bene per noi,  perchè 'Il Signore è il Buon Pastore, non manco di nulla' (Sal 23)".
Citando una delle Omelie di san Giovanni Crisostomo, mons. Ba Shwe ricorda: "Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell’aiuto del pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli. Per questo se ne andrà e ti lascerà solo, perché gli impedisci di manifestare la sua potenza". In questa situazione, allora, prosegue, "facciamo il possibile per comportarci come buoni agnelli, preoccuparci gli uni degli altri, incoraggiamoci a vicenda, per mostrare amore e fare il bene".
La lettera si conclude  affidando la comunità diocesana nelle mani della Beata Vergine Maria e di san Giuseppe che, "nella notte oscura di Betlemme, adorarono con tutto l'amore e si occuparono di proteggere il Dio Bambino, che è il Dio fatto uomo e il Principe della pace": "Vi proteggano la Madre Maia e san Giuseppe da tutti i pericoli del male e della guerra; possiate trovare la pace che il Signore dona il giorno di Natale", si legge.
Nello stato Kayah, il più piccolo del Myanmar, prevalentemente collinare e montuoso, abitato soprattutto dalle popolazioni di etnia karenni, la popolazione totale è di circa 300.000 abitanti e qui si trova la diocesi di Loikaw, che conta circa 93mila fedeli cattolici. Nella diocesi sono state colpite 21 parrocchie su 41 e molte altre sono interessate dal conflitto. Molti sacerdoti e religiosi hanno seguito la popolazione dei fedeli, in fuga dalle città verso le campagne o le montagne, e vivono accanto a loro da sfollati, condividendone la sorte e continuando a celebrare i Sacramenti in luoghi di fortuna.
(PA) (Agenzia Fides 19/12/2023) 

venerdì 26 ottobre 2018

Vatican news 26 ottobre 2018

Vatican News
Le notizie del giorno
26/10/2018
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Nella Messa del mattino a Santa Marta, l’invito di Francesco è a “fare” e “consolidare” l’unità nel mondo di oggi, in cui anche le istituzioni internazionali “si sentono incapaci di trovare un accordo” per la pace 
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Al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della famiglia, medici e teologi hanno cercato una risposta alle domande che ... 
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Da domenica 28 ottobre, in seconda serata su Rai 3, parte la docu-serie di 10 puntate che racconta le sfide straordinarie dell’Ospedale pediatrico più grande ... 
 

martedì 13 ottobre 2015

Bollettino Fides News Del 13 settembre 2015

AFRICA/BURUNDI - Tensioni tra Burundi e Rwanda: “Si rischia un’esplosione nella regione dei Grandi Laghi”
Bujumbura (Agenzia Fides) - “Si rischia una guerra che investirebbe la regione dei Grandi Laghi” dicono all’Agenzia Fides fonti locali dal Burundi, dove sale la tensione con il vicino Rwanda, dopo l’espulsione di un diplomatico rwandese, Desiré Ryaruhirira, il saccheggio dell’agenzia di viaggi “Vulcano” di proprietà rwandese da parti di ignoti e l’espulsione di 48 rwandesi residenti da tempo nel nord del Burundi.
“In Burundi crescono di giorno in giorno le voci sull’arrivo nel Paese di uomini delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda), il gruppo di guerriglia che si oppone al governo di Kigali, rifugiatosi nella Repubblica Democratica del Congo, per dare man forte alle milizie locali fedeli al Presidente Pierre Nkurunziza, Sono però notizie da verificare” affermano le nostre fonti.
“Se questa notizia venisse confermata, c’è il rischio che il Rwanda possa attaccare il Burundi con conseguenze inimmaginabili” proseguono con preoccupazione le nostre fonti.
“Questo accade perché il Presidente non si fida dell’esercito, che è diviso al suo interno e che mantiene una parte dei suoi effettivi impegnati in missioni di pace all’estero (in Somalia e in Centrafrica), per cui Nkurunziza si affida a milizie a lui fedeli, rinforzate, forse, da uomini delle FDLR”.
La situazione nella capitale burundese rimane molto difficile. Ogni notte si sentono sparatorie e al mattino si ritrovano cadaveri nelle strade. Da queste mattina Bujumbura è sotto lo stretto controllo dei militari in occasione della festa per i martiri dell’indipendenza che si celebra oggi, 13 ottobre” riferiscono le nostre fonti.
La crisi politica scoppiata in Burundi a seguito del terzo mandato di Nkurunziza, violando la Costituzione, rischia quindi di prendere una dimensione regionale. “Stiamo aspettando la costituzione di una Commissione per il dialogo che sarà sociale, non politico, perché non comprende le formazioni dell’opposizione rifugiatesi all’estero, in particolare proprio in Rwanda. Occorre un vero dialogo politico per uscire dalla crisi” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
AFRICA/GUINEA - Elezioni contestate dall’opposizione, che chiede un nuovo voto
Conakry (Agenzia Fides) - Denunciano frodi di massa, i 7 candidati che si oppongono al Presidente uscente Alpha Condé, i quali hanno chiesto l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali che si sono tenute domenica 11 ottobre nella Repubblica di Guinea (vedi Fides 10/10/2015). La richiesta è stata presentata dalle opposizioni quando erano ancora in corso le operazioni di conta dei voti.
Secondo gli osservatori elettorali, le elezioni si sono svolte nella calma ed hanno visto un’alta affluenza di votanti, ma sono state caratterizzate da diverse difficoltà: ritardi, mancanza di materiale elettorale, votanti privi di cedole elettorali oppure non presenti nel registro del loro seggio, liste senza ordine alfabetico o numerico.
Per questo motivo il principale sfidante al Presidente uscente, Cellou Dalein Diallo, afferma che le elezioni sono state “una sceneggiata, una frode di ampie dimensioni” ed ha chiesto, insieme agli altri 6 candidati dell’opposizione, l’annullamento del voto, affermando, in caso contrario, di non riconoscerne il risultato. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
AFRICA/MAURITIUS - Kit formativo per il cambiamento climatico
Port Louis (Agenzia Fides) – E’ stato recentemente presentato un nuovo kit educativo per aiutare gli studenti ad imparare ad adeguarsi ai cambiamenti climatici. Il 1° settembre il Mauritius Institute of Education (MIE) ha annunciato che l’iniziativa è rivolta a 258 mila studenti di scuole primarie e secondarie dai 6 ai 18 anni. Secondo il MIE, obiettivo del kit è informare e sfidare gli studenti a sviluppare le competenze adeguate per l’adattamento e la sopravvivenza alle tendenze ecologiche ed ambientali in rapida evoluzione. Il kit contiene una vasta gamma di risorse materiali, tra cui segnalibri, volantini, schede informative, fumetti, manuali degli insegnanti, modelli 3D e le simulazioni che gli insegnanti stanno usando per educare gli studenti sui temi del cambiamento climatico. Ognuna delle 320 scuole primarie e 176 secondarie ha ricevuto due copie del kit e gli insegnanti provvedono alla diffusione delle informazioni. Come ulteriori mezzi di sensibilizzazione so no previsti anche una mostra grafica mobile sui cambiamenti climatici e sulla riduzione dei rischi, oltre a modelli low-cost. Secondo i Servizi Meterologici delle Mauritius, la media delle temperature sta aumentando ad un tasso di 0.15 gradi Celsius a decennio, ed è aumentata da 0.74 a 1.2 gradi Celsius dal 1961 al 1990. (AP) (13/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo: è insensato chi definisce le operazioni militari contro i jihadisti come una “Guerra Santa”
Hassakè (Agenzia Fides) - “Ho sentito dire che alti responsabili del Patriarcato di Mosca hanno benedetto le operazioni militari russe contro le milizie jihadiste operanti in Siria come una 'Guerra Santa': voglio dire chiaramente che si tratta di un modo insensato di definire quello che sta succedendo in Siria, e che per noi quelle parole possono avere conseguenze devastanti”. Così l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'arcidiocesi siro-cattolica di Hassakè-Nisibi, esprime in una conversazione con l'Agenzia Fides un giudizio netto sulle formule usate da ecclesiastici “che non vivono in Medio Oriente, e che spesso applicano chiavi di lettura politiche o ideologiche alle sofferenze dei cristiani mediorientali”.
Secondo l'Arcivescovo siro cattolico, fornire giustificazioni religiose agli interventi militari contro i jihadisti è sbagliato e fuorviante per più di un motivo: “A parlare di 'Guerra Santa' ” - fa notare mons. Hindo - “sono proprio i jihadisti. Se anche noi usiamo le loro stesse parole, quale è la differenza tra noi e loro? Con simili espressioni, si finisce proprio per confermare la loro ideologia sanguinaria: se davvero c'è in corso una Guerra Santa, potranno giustificare meglio ogni nefandezza anche contro i cristiani di qui, etichettandoli come quinte colonne del nemico che li attacca”. Invece, secondo l'Arcivescovo siro cattolico, “occorre ribadire che la Guerra è sempre peccato, e quindi non può esistere una Guerra Santa. E conviene tener sempre ben chiaro che i jihadisti non sono solo contro i cristiani, ma sono contro tutti, a partire dai musulmani che non si sottomettono alla loro ideologia e al loro dominio”.
Il ricorso alla categoria di “Guerra Santa” rischia di fornire conferme agli stereotipi jihadisti che definiscono gli occidentali come “crociati”, con un'identificazione che secondo l'Arcivescovo siro cattolico è anch'essa fuorviante: “Sono stati gli orientalisti occidentali” fa notare mons. Hindo “che hanno inventato la parola “Crociata”. Fino a due secoli fa, nei libri di storia arabi gli interventi occidentali del Medio Evo in Medio Oriente erano definiti come 'Guerre dei Franchi”. (GV) (Agenzia Fides 13/10/2015).
ASIA/PAKISTAN - Blasfemia: libertà su cauzione per un cristiano, udienza finale per un altro caso
Lahore (Agenzia Fides) – C’è una buona notizia per la comunità cristiana in Pakistan: al cristiano Pervaiz Masih, arrestato nel distretto di Kasur il 2 settembre scorso per presunta blasfemia (vedi Fides 3/9/2015), è stata concessa la libertà su cauzione. Lo comunicano a Fides gli avvocati dell’Ong “La Voce” ricordando che “è uno dei casi più rari nella storia del Pakistan. E’ molto difficile che ad una persona accusata di blasfemia, tantopiù a un cristiano innocente, sia concessa la cauzione un mese dopo l'arresto, da un tribunale di primo grado”.
L’avvocato Aneeqa Maria Anthony, che ha curato il caso, nota a Fides: “Molte vittime di presunta blasfemia sono condannate a morte come Asia Bibi e Sawan Masih. Altre, come nel caso del Pastore Aftab Gill (vedi Fides 1/10/2015) sono in carcere ingiustamente: preghiamo per la loro liberazione”. “Per il caso di Pervaiz Masih – prosegue – Dio ci ha benedetti con questo risultato molto importante: Kasur, infatti, è una delle zone più conservatrici del Punjab, ed è molto pericoloso contestare un caso di blasfemia in tale area”. Va notato poi che anche gli operatori dell’Ong “La Voce” sono stati fermati dalla polizia di Kasur nel bel mezzo della notte e hanno subito minacce e intimidazioni polizia. Il caso di Pervaiz Masih ora andrà avanti.
Un altro cristiano, Imran Masih, anch’egli accusato di blasfemia, è invece dietro le sbarre dal primo luglio 2009 e nel 2010 è stato condannato all'ergastolo per blasfemia da un tribunale di primo grado. “Le accuse a suo carico sono totalmente false e inventate. Ho deciso che mi batterò per questo caso. L’udienza finale del processo di appello è il 28 ottobre 2015 davanti all’Alta Corte di Lahore”, annuncia all’Agenzia Fides Khalil Tahir Sindhu, avvocato cattolico e ministro per le minoranze nel governo della provincia del Punjab. “Quando ho incontrato la sorella di Imran, piangeva e singhiozzava per la sua vita fratello”, osserva. Nonostante i rischi per la sua sicurezza personale, l’avvocato sarà in tribunale a dimostrare ai giudici che Imran Masih è del tutto innocente. (PA) (Agenzia Fides 13/10/2015)
ASIA/NEPAL - Il nuovo Primo Ministro affronta il nodo della ricostruzione post sisma
Kathmandu (Agenzia Fides) - Tre settimane dopo l’approvazione della Costituzione federale democratica il Nepal ha un nuovo Primo Ministro: si tratta di Khadga Prasad Sharma Oli, che l’11 ottobre ha giurato come nuovo Capo di un gabinetto di otto membri.
Sharma Oli, 63 anni, leader del Partito Comunista, avrà in agenda il compito di riallacciare i rapporti politici con l'India e avviare la ricostruzione dopo i recenti terremoti. I rapporti col vicino indiano sono oggi tesi a causa della questione dei Madhesi, un gruppo etnico del sud del Nepal, che si oppone alla nuova Costituzione e sta organizzando proteste che hanno causato problemi al traffico commerciale con l’India. Secondo gli osservatori, anche il governo indiano ha criticato la nuova Costituzione e sta in qualche modo favorendo tali difficoltà.
Inoltre il paese esce dal devastante terremoto della scorsa primavera, che ha causato migliaia di sfollati interni, bisognosi di aiuti di diverso genere. In uno scenario politico incerto, anche l’opera di ricostruzione, che dovrebbe essere avviata dopo la fase degli aiuti di emergenza, ne ha risentito.
Tra gli enti maggiormente impegnati, la Caritas Nepal ha raggiunto oltre 269.000 persone bisognose di assistenza e fornito 54mila alloggi a famiglie, anche grazie agli aiuti di Caritas Internationalis. Ora l’organizzazione cattolica sta progettando iniziative di microcredito e programmi di formazione professionale, soprattutto nel settore agricolo, avviando la fase della ripresa e della ricostruzione del tessuto sociale ed economico. (PA) (agenzia Fides 13/10/2015)
ASIA/TURCHIA - Soppressi gli aiuti finanziari per i giornali delle minoranze
Ankara (Agenzia Fides) – Le istituzioni politiche turche hanno soppresso il fondo con cui negli anni passati era stata parzialmente finanziata la pubblicazione di organi di stampa espressione delle comunità etnico-religiose minoritarie. Ne danno notizia fonti turche, consultate dall'Agenzia Fides. Secondo la legge, il sostegno finanziario disposto per i giornali nazionali e locali pubblicati in Turchia non aveva in origine previsto quote a vantaggi degli organi di stampa collegati alle minoranze religiose. Solo su richiesta di tali testate era stata in passato fissata a loro vantaggio una cifra annuale di 250mila lire turche, pari a circa 75mila euro. Ma tale stanziamento è andato gradualmente diminuendo nel corso degli ultimi anni, fino alla totale soppressione disposta senza che la decisione sia stata sottoposta al vaglio del Parlamento. (GV) (13/10/2015)
AMERICA/MESSICO - Giovani, famiglia e vita: punti centrali dell’impegno del collettivo “Juntos por Mexico”
Puebla (Agenzia Fides) – "Giovani, famiglia e vita, uniti nella gioia della nuova evangelizzazione" è il tema del Primo Incontro nazionale "Juntos por Mexico" (Insieme per il Messico), che si terrà dal 16 al 18 ottobre a Puebla. All’incontro partecipano più di 70 movimenti cattolici, impegnati a lavorare uniti nella difesa della vita, della famiglia e nell'impegno sociale.
La nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale Messicana, informa che l'evento si terrà presso il Centro delle Esposizioni di Puebla, organizzato dai gruppi che formano "Insieme per il Messico", che è un’aggregazione di movimenti, associazioni e organizzazioni di laici cattolici del Messico che promuovono la comprensione reciproca, il rispetto e l’autostima. Partendo dalla spiritualità di comunione, intraprendono azioni comuni per la costruzione del Regno di Dio nel mondo.
Per incoraggiare la partecipazione alla manifestazione, Sua Ecc. Mons. Faustino Armendariz, Vescovo della diocesi di Querétaro, ha dichiarato che "Juntos por Mexico" è l'unione di tutti i movimenti laicali del paese e la voce del laicato organizzato del Messico, che si riuniranno per elaborare strategie per l'azione sociale, come discepoli e missionari e, come ha detto più di una volta il Papa, per “fare chiasso” come la gioventù di una Chiesa in uscita.
L'incontro avrà come relatori delle personalità di spicco del paese e provenienti dall'estero, che affronteranno vari temi legati alla realtà del Messico e all'impegno dei laici nel mondo di oggi, attraverso conferenze, video clip e tavoli tematici di discussione.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
AMERICA/PORTO RICO - Coalizione ecumenica ed interreligiosa contesta il Piano fiscale del governo
San Juan (Agenzia Fides) – La Coalizione ecumenica ed interreligiosa di Puerto Rico ha ribadito che i lavoratori e i settori più vulnerabili non possono sopportare il peso dell'enorme fardello legato alla soluzione della crisi fiscale ed economica del paese, come anche la richiesta che il governo degli Stati Uniti e i creditori devono in qualche misura condividere tale sacrificio.
E' la prima volta nella storia del paese che accade un fatto del genere: in un documento firmato da 13 leader religiosi, e intitolato "Risposta della Coalizione ecumenica ed interreligiosa al Piano di adeguamento fiscale del governo di Puerto Rico", viene sottolineato che il piano ha idee positive per affrontare la crisi fiscale, ma bisogna prima riflettere perché nel corso degli ultimi decenni sono state già attuate misure di austerità che hanno impoverito la popolazione.
"Queste misure non sono state in grado di risolvere la crisi fiscale di Puerto Rico” si legge nel comunicato inviato a Fides. “Come leader religiosi abbiamo la responsabilità pastorale e ministeriale della tutela dei giusti diritti del nostro gregge, e in particolare dei più svantaggiati e deboli" prosegue il testo, che pone cinque domande al governo di Puerto Rico sollecitando una risposta "chiara e precisa".
I quesiti sono i seguenti: si pensa di promuovere la stessa ricetta che è fallita prima? In che misura saranno tagliati i servizi alla cittadinanza? Quali incentivi per giovani imprenditori? Quale è la base per la creazione della giunta per l'adeguamento fiscale? Se non si pensa di promuovere politiche di austerità, perché quelle del Piano di adeguamento prevedono tagli di fondi che andranno a danneggiare direttamente la popolazione più povera?
"E' ora di condividere le responsabilità. E' ora di stilare un piano di azione per il futuro di Puerto Rico, per forgiare un futuro migliore per la popolazione, soprattutto per i più bisognosi, il settore più vulnerabile che soffre di più i tagli ai servizi" conclude il testo.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
AMERICA/PANAMA - Riscattati 200 bambini lavoratori tra i campi
Llano Tugrì (Agenzia Fides) - Almeno 200 bambini, bambine e adolescenti di Ngäbe Buglé, zona indigena di Panama, sono stati riscattati dai lavori nei campi dal Ministero dello Sviluppo e del Lavoro (Mitradel). Tra le attività agricole nelle quali i minorenni erano impegnati, prevalgono la coltivazione di riso, patate, mais e otoe, come pure la vendita di prodotti agricoli e di artigianato. Per cercare di evitare che i bambini ritornino a lavorare il Mitradel, insieme all’Istituto di Formazione delle Risorse Umane, consegnerà borse di studio per l’anno scolastico 2016. Inoltre, la Commissione per l’Eradicazione del Lavoro Minorile e la Tutela degli Adolescenti Lavoratori (Cetippat), vuole eradicare il fenomeno e incentivare l’uso delle assicurazioni sul lavoro per gli adolescenti a Panama. (AP) (13/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SRI LANKA - Dimissioni del Vescovo di Jaffna e nomina del successore
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 13 ottobre 2015, ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Jaffna (Sri Lanka), presentata da Sua Ecc. Mons. Thomas Savundaranayagam Emmanuel, in conformità al canone 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato Vescovo di Jaffna il Rev. Mons. Justin Bernard Gnanapragasam, finora Vicario Generale della medesima diocesi.
Il Rev.do Mons. Justin Bernard Gnanapragasam è nato il 13 maggio 1948, a Karampon, Kayts, in diocesi di Jaffna. Dopo la scuola elementare presso il St. Anthony’s College, a Kayts, è entrato nel Seminario Minore di Jaffna ed ha continuato la scuola secondaria nel St. Patrick’s College. Ha completato la formazione filosofica nel Seminario Nazionale di Kandy e quella teologica nel Papal Seminary di Poona, in India. È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Jaffna il 24 aprile 1974.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: 1974-1975: Vicario parrocchiale nelle missioni di Kilinochchi e Valaipadu; 1975-1976: Vicario parrocchiale nella missione di Uruthirapuram; 1976-1979: Vicario parrocchiale a S. Anna, Ilavalai; 1979-1980: Studi di Teologia Ecumenica presso l’Università di Hull, Regno Unito; 1980-1985: Parroco nella missione di Mareesankoodal e Vice-Rettore di St. Henry’s College; 1986-1989: Studi in Scienze dell’Educazione presso l’Università di Southampton, Regno Unito; 1990-1994: Direttore di un gruppo di Scuole statali; Rettore del St. Henry’s College; 1995-2002: Decano del Decanato di Ilavalai (9 parrocchie); 1992-2006: Visiting Professor nel Seminario Maggiore di Jaffna; 2002-2007: Rettore, St. Patrick’s College, Jaffna; dal 2002: Esaminatore di tesi dottorali, Università di Jaffna; dal 2007: Vicario generale di Jaffna; dal 2008: Direttore della tipografia cattolica di Jaffna. (SL) (Agenzia Fides 13/10/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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