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martedì 5 dicembre 2023

vatican News: Dal dolore l’impegno a costruire una società migliore 5 dicembre 2023

 

Addio a Giulia, il vescovo: dal dolore l’impegno a costruire una società migliore

Più di 10 mila persone oggi a Padova per i funerali della ragazza 22.enne uccisa dall’ex fidanzato. Il messaggio letto dal papà Gino: “Mi rivolgo agli uomini: per primi dobbiamo dimostrare di essere agenti di cambiamento, contro la violenza di genere”

Alvise Sperandio - Padova

Un abbraccio corale, com’era stato chiesto dalla famiglia e dalle istituzioni: oggi a Padova oltre 10 mila persone, tra cui tantissimi ragazzi, hanno gremito la basilica di Santa Giustina, tra le più grandi in Europa, per l’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, la 22.enne di Vigonovo (Venezia), uccisa dall’ex fidanzato e reo confesso, Filippo Turetta, e ritrovata dopo una settimana di ricerche disperate purtroppo ormai cadavere in un dirupo nei pressi del lago di Barcis, nascosta dall’omicida che poi ha continuato la sua fuga in auto fino in Germania, dov’è stato arrestato e poi ricondotto in carcere in Italia a Verona.

Circa 1.200 le persone presenti all'interno della basilica, tra cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in rappresentanza del governo, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco della città del Santo Sergio Giordani, un’altra cinquantina di primi cittadini con la fascia tricolore, altre autorità civili e militari e tanta gente comune. All’esterno, in Prato della Valle, nonostante il freddo si è radunata sin dal primo mattino una folla composta che hanno seguito la funzione dai due maxischermi. In tantissimi portavano un fiocco rosso appuntato sul cappotto per dire un “no” forte alla violenza di genere.

Una giornata struggente tra dolore e preghiera

L’Italia si è fermata per l’addio alla giovane. A Padova, fisicamente, in presenza. Altrove idealmente, con un pensiero e una preghiera. La gigantografia di Giulia, rimasta esposta in queste settimane davanti al municipio di Vigonovo, è stata portata in basilica a Santa Giustina: ritrae la giovane con un vestito rosso, sorridente, in altalena. La Messa è iniziata alle ore 11. Il feretro era composto da una bara bianca ricoperta di rose bianche. Per l’addio alla giovane sono arrivate le corone di fiori del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni e dei presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. A Roma, in contemporanea con la Messa, durante la cerimonia per le stelle al merito del lavoro, il capo dello Stato ha sottolineato: "Il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati con determinazione in ogni ambito, circostanza e dimensionein questo momento in cui sono in corso i funerali di Giulia Cecchettin".

Ad accompagnare la bara, stretti in un dolore lancinante ma compostissimo com’è stato sempre lungo tutti i 24 giorni decorsi dalla sparizione della giovane a ieri - lezione di dignità e speranza - c’erano il papà Gino, la sorella Elena, il fratello Davide, la nonna, gli zii e altri parenti. A celebrare le esequie è stato il vescovo di Padova monsignor Claudio Cipolla, presenti molti sacerdoti diocesani. Per tutta la giornata è stato lutto in Veneto, con le bandiere a mezz’asta, mentre l’Università patavina ha sospeso le lezioni e chiesto a tutti i docenti e studenti un momento di raccoglimento in memoria di Giulia che era giunta alla discussione della tesi e il 16 novembre si sarebbe laureata in Ingegneria biomedica. All’uscita da Santa Giustina, il feretro è stato accolto da un applauso lunghissimo e dal “minuto di rumore” con grida, campanelli e i mazzi di chiavi agitati per lanciare un messaggio contro la violenza di genere. Dopo Padova, una seconda veglia di preghiera riservata a parenti e amici, si è tenuta a Saonara, la parrocchia dove la Giulia è cresciuta, ha ricevuto i sacramenti e svolto servizio come animatrice: ora riposerà nel vicino cimitero, nella tomba accanto alla mamma Monica scomparsa prematuramente per malattia lo scorso anno.

“La morte di Giulia ha reso evidente il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l'edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona”

Monsignor Cipolla: "Ragazzi: nella libertà potete amare meglio e di più"

Molto toccanti le parole in omelia del vescovo di Padova Claudio Cipolla, che si è soffermato su tre parole: attesa, speranza e amore, quest’ultimo tale quand’è liberante, mai opprimente. “Non avremmo voluto vedere quello che i nostri occhi hanno visto né avremmo voluto ascoltare quello che abbiamo appreso nella tarda mattinata di sabato 18 novembre - ha detto –. Per sette lunghi giorni abbiamo atteso, desiderato e sperato di vedere e sentire cose diverse. E invece ora siamo qui, in molti, con gli occhi, anche quelli del cuore, pieni di lacrime e con gli orecchi bisognosi di essere dischiusi ad un ascolto nuovo. Ora servono parole e gesti di sapienza che ci aiutino a non restare intrappolati dall'immane tragedia che si è consumata, per ritrovare anche solo un piccolo spiraglio di luce". “La conclusione di questa storia - ha proseguito il presule - lascia in noi amarezza, tristezza, a tratti anche rabbia ma quanto abbiamo vissuto ha reso evidente anche il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l'edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona (donna o uomo che sia) e la salvaguardia dei diritti fondamentali di ciascuno, specie quello alla libera e responsabile definizione del proprio progetto di vita".

“Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. La pace del cuore è pace con sé stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti: soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita”

La preghiera per la famiglia Turetta

Monsignor Cipolla ha riaffermato che non si può "più consentire atti di sopraffazione e di abuso; per questo abbiamo bisogno di concorrere per riuscire a trasformare quella cultura che li rende possibili", rivolgendo poi anche un pensiero a Turetta: "Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con sé stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti: soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il nostro cuore è il luogo dove il Vangelo e la Pasqua di Gesù di Nazareth bussano con delicatezza pronti a dispiegare la loro forza umanizzante". Infine, un messaggio per i tantissimi ragazzi presenti: “Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato. Avete a disposizione le università e gli studi, avete possibilità di incontri e confronti a livello internazionale, avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni fa. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità!".

“Mi rivolgo per primi agli uomini: non giriamo la testa davanti alla violenza, per primi dobbiamo dimostrare noi di essere agenti di cambiamento, contro ogni violenza di genere”

Il papà Gino: “La memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza”

Nei giorni scorsi il papà di Giulia aveva spiegato di aver voluto i funerali a Santa Giustina e in Prato Della Valle, un posto grande, per favorire la più ampia partecipazione con un segno concreto di mobilitazione generale contro la violenza sulle donne. Ieri, come annunciato, ha voluto leggere un messaggio durante le esequie: "Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita donne, vittime di coloro che avrebbero dovuto amarle; invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi, fino a perdere la loro libertà, prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo. Com'è può essere successo a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa coinvolge tutti. Mi rivolgo per primi agli uomini: non giriamo la testa davanti alla violenza, per primi dobbiamo dimostrare noi di essere agenti di cambiamento, contro ogni violenza di genere". Papà Gino ha così concluso: “Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare. Ti immagino abbracciata alla mamma. Salutacela. Impareremo a danzare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni".

mercoledì 11 ottobre 2023

Vatican News 10 ottobre 2023

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Vatican News

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10/10/2023

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domenica 13 agosto 2023

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 13 agosto 2023

 

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)


Antifona d'ingresso

Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri.
Alzati, o Dio, difendi la mia causa,
non dimenticare la supplica di chi ti invoca.
(Cf. Sal 73,20.19.22)

Colletta

O Dio, Signore del cielo e della terra,
rafforza la nostra fede
e donaci un cuore che ascolta,
perché sappiamo riconoscere
la tua parola nelle profondità dell'uomo,
in ogni avvenimento della vita,
nel gemito e nel giubilo del creato.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (1Re 19,9.11-13)
Fermati sul monte alla presenza del Signore.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore».
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 84)
Rit: Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

SECONDA LETTURA (Rm 9,1-5)
Vorrei essere io stesso anàtema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.
Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Sal 129,5)
Alleluia, alleluia.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
Alleluia.

VANGELO (Mt 14,22-33)
Comandami di venire verso di te sulle acque.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Alla scuola della parola di Dio e illuminati dallo Spirito, eleviamo la nostra supplica, in comunione con tutti i nostri fratelli nella fede.
Preghiamo insieme e diciamo: Salva il tuo popolo, Signore.

1. Assisti con il tuo Spirito la santa Chiesa: donale di crescere nella fede e nella carità, e di irradiare il fuoco d’amore che il tuo Figlio unigenito è venuto a portare sulla terra. Noi ti preghiamo.
2. Illumina le menti di coloro che guidano le sorti dei popoli: superata ogni barriera culturale o etnica, si adoperino per costruire insieme un futuro di giustizia e di pace. Noi ti preghiamo.
3. Guarda con bontà a tutti i giovani assetati di luce e di amore: accompagnali a scoprire nel Signore Gesù la sorgente della vera gioia e della donazione di sé. Noi ti preghiamo.
4. Conforta gli infermi: concedi loro di trovare pace nella tua volontà, forza e medicina nei sacramenti del tuo amore, consolazione e gioia nella carità dei fratelli. Noi ti preghiamo.
5. Ricordati di noi tutti: donaci la grazia di una fede profonda e uno spirito di autentica orazione, umile e perseverante. Noi ti preghiamo.

O Padre, accogli le nostre suppliche e purifica il nostro cuore, perché si rinnovi in noi la gioia e il desiderio di amarti. Per Cristo nostro Signore.

mercoledì 27 luglio 2022

Vatican News 26 luglio 2022: in viaggio con il Papa in Canada


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SANTA SEDE E CHIESA NEL MONDO

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  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...