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lunedì 26 febbraio 2018

ASIA/ISRAELE - Dopo la”serrata”del Santo Sepolcro,congelato il disegno di legge sulla confisca dei beni delle Chiese



Gerusalemme – Agenzia Fides) – Dopo la “serrata del Santo Sepolcro”, disposta domenica 25 febbraio dai capi delle Chiese che ne condividono la gestione per protestare contro la politica di “flagrante violazione dello Status Quo” attribuita alle autorità israeliane, è stata rinviata la discussione per far approvare dal Parlamento d'Israele un disegno di legge – sostenuto da un terzo dei parlamentari - che a determinate condizioni consentirebbe allo Stato ebraico di espropriare le proprietà ecclesiastiche sparse nel Paese. Sempre domenica 25 febbraio, le commissioni parlamentari incaricate avrebbero dovuto far avanzare l'iter parlamentare del progetto di legge che permetterebbe allo Stato di confiscare proprietà ecclesiastiche cedute in passato ai privati, e che in futuro potrebbero diventare oggetto di contese giudiziarie.
Il progetto di legge – sostengono i suoi promotori – mira a proteggere gli israeliani che risiedono in case costruite su terre appartenenti alle Chiese, e in particolare al Patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme. In molti casi, i contratti di affitto erano stati sottoscritti tra le istituzioni ecclesiastiche e il Fondo ebraico nazionale negli anni Cinquanta del secolo scorso, e garantivano agli affittuari la fruizione temporanea dei beni immobiliari per un periodo di 99 anni . Ma in tempi recenti recenti, per far fronte a debiti consistenti, il Patriarcato greco ortodosso avrebbe venduto parte del suo patrimonio a grandi gruppi immobiliari privati, che alla scadenza dei contratti d'affitto potrebbero non rinnovarli o imporre condizioni insostenibili per il loro prolungamento. Per questo il Parlamento israeliano vorrebbe garantirsi la possibilità di confiscare terre e beni immobiliari, sottraendoli a possibili contese proprietarie, soprattutto per tutelare gli interessi degli attuali affittuari.
Il disegno di legge sulla confisca delle proprietà rappresenta solo un elemento di quella che Capi della Chiese di Gerusalemme presentano come una “campagna sistematica” di attacco alla presenza cristiana nella Città Santa messa in atto dalla attuale leadership israeliana. La mobilitazione delle realtà ecclesiali di Gerusalemme è scattata unanime anche davanti alle misure messe in atto dalla municipalità di Gerusalemme per imporre tasse su beni ecclesiastici e reclamare il pagamento di imposte fiscali finora non corrisposte. Tra le altre cose, i legali della municipalità hanno chiesto il congelamento dei conti bancari del Patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme fino a quando non verrà saldato il conto di quasi nove milioni di dollari di presunte tasse inevase. Nir Barkat, sindaco di Gerusalemme, sostiene che le esenzioni fiscali garantite dallo Status Quo (il complesso di regole e consuetudini su cui si fonda fin dai tempi dell'Impero ottomano la coesistenza delle diverse comunità religiose nella Città Santa) non possono essere estese alle proprietà ecclesiastiche che non hanno come principale o esclusiva destinazione d'uso il culto divino. Issa Kassissieh, Ambasciatore dello Stato di Palestina presso la Santa Sede, in un messaggio inviato all'Agenzia Fides sottolinea che le autorità israeliane, congelando i conti bancari delle Chiese, hanno “superato la linea rossa”, e che l'attuale dirigenza israeliana ha messo in atto una vera e propria escalation per “porre fine alla presenza cristiana nella Città Santa di Gerusalemme”. Kassissieh fa appello alla Santa Sede e ai Paesi che si considerano custodi dei Luoghi Santi, affinchè si ponga fine alle illegalità politiche del governo israeliano”, e fa anche notare che la successione di recenti misure israeliane sulle proprietà ecclesiastiche di Gerusalemme ha preso forza dalla dichiarazione del Presidente USA Donald Trump del 6 dicembre 2017, che preannunciava il riconoscimento di Gerusalemme come capitale d'Israele. (GV) (Agenzia Fides 26/2/2018).

venerdì 21 ottobre 2016

Il nuovo Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme


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domenica 31 luglio 2016

terra Santa News 29 luglio 2016



Christian Media Center in Italiano has uploaded Terra Santa News 29/07/2016
Terra Santa News 29/07/2016
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LA FESTA DI MARIA MADDALENA A MAGDALA
Sulle sponde del Lago di Tiberiade, a 39 gradi al sole, si è celebrata la giornata di Maria Maddalena, nel primo anno in cui la Chiesa l’ha elevata da memoria a festa.

“BACK TO THE ROOTS”, VERSO IL CONVEGNO DI EXPAT PALESTINESI
Fervono i preparativi a Betlemme per la conferenza di ottobre con palestinesi provenienti da tutto il mondo. Un modo per tornare alle origini e scoprire gli investimenti possibili.

I CAMPI ESTIVI IN TERRA SANTA
A Tarshiha e in tutta la Terra Santa, migliaia di bambini partecipano ai campi estivi organizzati nelle scuole e nelle parrocchie per approfondire la fede e l'identità cristiana e divertirsi.

PATRIARCA TWAL: OTTO ANNI A SERVIZIO DELLA CHIESA MADRE
Gli otto anni a servizio della Chiesa Madre di Gerusalemme del Patriarca Fouad Twal. Una versione ridotta dello speciale realizzato in suo omaggio.

martedì 5 luglio 2016

Bollettino Agenzia Fides del 5 luglio 2016

AFRICA/MALAWI - Oltre sei milioni di persone a rischio fame: appello dei Vescovi
 
Lilongwe (Agenzia Fides) - “I nostri ospedali registrano un forte incremento di casi di malnutrizione e si teme che la situazione possa peggiorare mentre ci avviciniamo a quello che chiamiamo il periodo di magra” avvertono i Vescovi del Malawi, in una dichiarazione con la quale lanciano un appello agli organi locali e internazionali perché intervengano in aiuto degli oltre sei milioni di abitanti del Paese colpiti dalla grava carenza di cibo.
La Conferenza Episcopale, nel testo giunto a Fides, cita la cifra di 305,5 milioni di dollari necessaria per far fronte all’emergenza alimentare.
Ad aprile il Presidente Peter Mutharika aveva dichiarato lo stato di disastro nazionale per la mancanza di cibo attribuito alle condizioni climatiche, in particolare alla forte siccità che ha compromesso i raccolti.
I Vescovi però denunciano le carenze della politica, in particolare la mancata attuazione del “piano nazionale di resilienza, volto a spezzare il ciclo di insicurezza alimentare”. “Auspichiamo di andare oltre all’annuncio di bei piani con i quali i nostri politici si riempiono la bocca ma vengono poi tradotti in niente” affermano i Vescovi, che propongono di “prendere in considerazione la riforma del programma di sussidi agli agricoltori per offrire supporto ai contadini”.
I Vescovi esprimono anche la necessità che il governo ripristini le infrastrutture agricole in rovina, dando priorità alle strutture per l'irrigazione. (L.M.) (Agenzia Fides 5/7/2016)
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AFRICA/CONGO RD - Massacri e tensioni in Nord Kivu: forse per svuotare territori ricchi di risorse?
 
Kinshasa (Agenzia Fides) - Dall’inizio dell’anno, nel Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, sono stati chiusi sette centri di accoglienza degli sfollati e, per almeno sei di essi, il motivo è sempre stato lo stesso: le popolazioni locali, Nande e Hunde, accusano gli sfollati Hutu congolesi residenti in questi campi di essere complici delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda), ribelli Hutu ruandesi, che operano da 20 anni nell’area.
Secondo una nota della Rete Pace per il Congo inviata all’Agenzia Fides, “quello che preoccupa è il fatto che ogni gruppo considera come proprio nemico chi parla la lingua del gruppo avversario. Se le popolazioni locali, Nande e Hunde, considerano gli Hutu come dei miliziani delle FDLR, da parte loro gli Hutu considerano i Nande e gli Hunde come dei miliziani dei gruppi armati locali Mai-Mai. Inoltre i Nande e gli Hunde si reputano popolazioni autoctone e considerano gli Hutu, rwandofoni, come degli "stranieri", dei "rwandesi".
Queste tensioni potrebbero essere alimentate ad arte per spopolare aree ricche di risorse naturali. A fine maggio in una Lettera pastorale, i Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Bukavu hanno richiamato il problema della “alienazione delle terre comunitarie, sia attraverso una strategia di occupazione anarchica, sia attraverso oscuri contratti firmati da rappresentanti dello Stato con grandi società agro-alimentari, sia attraverso la creazione di aree protette decise senza alcuna consultazione della popolazione locale e senza alcuna offerta di risarcimento, privandola in tal modo di uno spazio vitale indispensabile”.
Secondo i Vescovi, le popolazioni che vivono in una situazione di totale insicurezza, nell’indifferenza delle autorità di Kinshasa e della comunità internazionale, “si chiedono se il loro calvario non sia la conseguenza di una logica e di un’ideologia di spopolamento e ripopolamento messe in atto nell’ambito di una subdola dinamica di balcanizzazione del Paese”. (L.M.) (Agenzia Fides 5/7/2016)
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ASIA/INDIA - Nell’Anno delle Misericordia, le suore di san Paolo portano il Vangelo nelle periferie
 
Nagpur (Agenzia Fides) – “Entrare in contatto con i meno privilegiati, per dire loro che li riconosciamo come nostri fratelli e sorelle in Cristo”: con questo spirito le Figlie di San Paolo a Nagpur, nello stato indiano del Maharashtra, hanno celebrato la festa del loro patrono San Paolo, affiancandosi ad altre congregazioni religiose che operano nelle periferie della città per portare “trasformazione spirituale e sviluppo economico nei villaggi”.
Come appreso da Fides, le religiose hanno incontrato i fedeli di una parrocchia della Sacra Famiglia che ha la cura spirituale di cento famiglie cattoliche in due villaggi. La chiesa, fondata 150 anni fa, è la seconda parrocchia dell’arcidiocesi di Nagpur.
Le Figlie di san Paolo “hanno condiviso e la vita e il ministero di san Paolo stesso attraverso un film, informando i fedeli sul carisma della congregazione. Abbiamo donato noi stesse, nella nostra povertà, e voluto portare un po’ di gioia nella loro vita” ha raccontato a Fides suor Stella Pereira. Grazie alla collaborazione con i sacerdoti dell’istituto Poveri Servi della Divina Provvidenza, è stata celebrata l'Eucaristia, in cui si è ricordata la figura di san Paolo, “instancabile annunciatore del Vangelo” e “modello per tutti i battezzati di oggi, chiamati a essere missionari”.
La parrocchia della Sacra Famiglia a Nagpur, grazie all’opera dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, dispone ora di un Centro medico e di una scuola che aiutano le famiglie povere locali. (PA-LM) (Agenzia Fides 5/7/2016)
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ASIA/TERRASANTA - Il saluto del Patriarca Latino Fouad Twal: “La missione continua”
 
Gerusalemme (Agenzia Fides) – “Sono arrivato alla fine della mia missione come Patriarca, ma la mia missione di sacerdote, di amico e cittadino continua”: lo afferma il Patriarca Latino di Gerusalemme Sua Ecc. Mons. Fouad Twal, giunto alla fine del suo incarico per il limite di età di 75 anni, congedandosi dai fedeli. In una intervista apparsa sul sito web del Patriarcato Latino, Mons. Fouad Twal afferma parla anche dell’eredità che lascia nelle mani del nuovo Amministratore Apostolico, padre Pierbattista Pizzaballa: “Tra i punti di forza sui quali il nuovo Amministratore può contare, c’è il fatto di aver servito per 12 anni come Custode di Terra Santa e di essere stato il Vicario del Patriarca latino per la comunità cristiana di lingua ebraica. Lui conosce bene le sfide e i problemi della Chiesa in Terra Santa”. Mons. Twal nota poi “il problema della lingua araba, della mentalità orientale e di tutta l’attività pastorale. Per cui capisco la sua preoccupazione, quella dei nostri sacerdoti e anche degli stessi francescani: siamo tutti pieni di buona volontà per aiutarlo in questo compito”. Al nuovo Amministratore, il Patriarca emerito augura di “conquistare totalmente la fiducia dei sacerdoti, di cominciare la riforma con convinzione e senza esitazione, ricordando anche che il compito di amministratore non sempre fa rima con popolarità”. (PA) (Agenzia Fides 5/7/2016)
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AMERICA/VENEZUELA - Mons. Porras: “Una situazione inaccettabile, dove sono gli organi di sicurezza dello stato?”
 
Mérida (Agenzia Fides) – L'Arcivescovo di Merida, Sua Ecc. Mons. Baltazar Porras, ha condannato ancora con forza l'aggressione ad un gruppo di seminaristi avvenuta il 1° luglio a Merida (vedi Fides 2/07/2016). "Tutto sembra indicare (...) che dietro a questo fatto ci siano persone che sono legate al governo (di Merida), qualcuno anche con una posizione ufficiale, a quanto sembra, membro degli organismi del governo" ha detto l’Arcivescovo in una intervista trasmessa dall’emittente radiofonica "Union Radio".
Mons. Porras ha ricordato che il piccolo gruppo di studenti è stato picchiato, sono stati spogliati completamente e derubati dei loro beni, mentre andavano a lezione nelle vicinanze della Federazione dei Centri universitari di Merida, dove Lilian Tintori, moglie del politico dell'opposizione incarcerato, Leopoldo Lopez, doveva tenere una conferenza.
"A Mérida (...) quando viene organizzato qualsiasi atto che non rientra nell'ufficialità, questi gruppi prendono il sopravvento e fanno quello che vogliono; allo stesso tempo, gli organi di sicurezza dello stato scompaiono" ha sottolineato l’Arcivescovo.
I giovani seminaristi, che stavano andando a lezione di inglese, sono stati messi contro il muro, gli è stato chiesto se fossero "chavisti o dell'opposizione" e alla risposta che erano seminaristi, sembra che la rabbia e la violenza degli aggressori sia aumentata.
La nota pervenuta a Fides segnala che la gravità dell’episodio è aumentata dal fatto che la denuncia alla polizia non sia stata accettata, in quanto fatta da membri del partito politico di opposizione Voluntad Popular, e questi si sono dovuti rivolgere alla Prefettura per vedere accolta la denuncia, ha sottolineato l'Arcivescovo. "Non si può continuare così" ha ribadito Mons. Porras.
(CE) (Agenzia Fides, 05/07/2016)
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AMERICA/COLOMBIA - Migranti bloccati in Colombia da due mesi in una situazione "disumana e insopportabile"
 
Turbo (Agenzia Fides) – "Disumana e insopportabile": così è stata definita la situazione dei migranti che si trovano nella zona di Uraba (Antioquia, Colombia) nella lettera al Presidente Juan Manuel Santos, firmata da Sua Ecc. Mons. Hugo Alberto Torres Marín, Vescovo di Apartado, e da tutto il clero della regione. I migranti, secondo la lettera pervenuta a Fides, richiedono soluzioni immediate da parte del governo nazionale.
Secondo dati dalla stampa locale, circa 120 persone, provenienti da Cuba e da altri paesi del Centro America, da circa due mesi vivono in un magazzino e in altri locali di fortuna della regione di Uraba, in seguito della chiusura del confine con Panama, da dove avevano intenzione di entrare negli Stati Uniti.
"E' obbligo del governo, attraverso il Ministero degli Esteri, garantire l'integrità e la dignità di ogni straniero che arriva sul territorio" dice la lettera, in cui si chiede di "intervenire con urgenza" per trovare una soluzione a questo problema e impedire che gli immigrati "siano sottoposti ad ogni sorta di abusi da parte di coloro che approfittano della loro vulnerabilità". "La Chiesa cattolica di Uraba offre la sua disponibilità a mediare per gli immigrati" conclude la lettera.
Secondo l'ufficio "Defensoria del Pueblo" di Uraba, questa situazione può innescare a breve termine un problema di salute pubblica, dal momento che i migranti non ricevono cure mediche e molti hanno con sé le loro famiglie, compresi bambini piccoli e donne incinte. Domenica scorsa, informa la stampa locale, la polizia ha catturato 14 persone presumibilmente legate al traffico di migranti attivo nella zona. Questa organizzazione illegale sembra trasportare le persone fino a Turbo, Antioquia, e poi negli Stati Uniti.
(CE) (Agenzia Fides, 05/07/2016)
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AMERICA/MESSICO - Allerta sulle cifre elevate di bambini lavoratori nella capitale
 
Città del Messico (Agenzia Fides) - In occasione di una recente tavola rotonda istituita dalle autorità messicane per la Prevenzione del Lavoro Minorile, è emerso che il fenomeno, che colpisce circa 90 mila bambini di Città del Messico, è particolarmente collegato ai problemi socioeconomici delle rispettive famiglie. Infatti, i salari di tanti genitori non sono sufficienti per mantenere il nucleo familiare e i piccoli sono costretti a contribuire alle spese. Secondo le informazioni pervenute a Fides, i giovani iniziano a lavorare sin da piccoli per aiutare le proprie famiglie, molti lo fanno volontariamente, altri sono costretti, e in ogni caso lasciano la scuola. Il 50% dei bambini lavoratori sono impegnati in attività commerciali, principalmente per le strade o nel sistema di trasporti. Non mancano purtroppo i gruppi criminali organizzati che sfruttano i piccoli nelle zone dove ci sono ristoranti o in quelle con maggiore traffico, esponendoli come storpi a chiedere l’elemosina.
(AP) (5/7/2016 Agenzia Fides)

venerdì 27 maggio 2016

Terra Santa News 27 maggio 2016



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Terra Santa News 27/05/2016
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LA CELEBRAZIONE DEL CORPUS DOMINI AL SANTO SEPOLCRO
Nella Basilica del Santo Sepolcro la comunità cristiana si è riunita per celebrare la solennità del Corpo e Sangue di Cristo e il giubileo d’oro di sacerdozio del Patriarca Latino.

VICINO AGLI ULTIMI, L’EREDITÀ DEL BEATO MONS. ROMERO
A Gerusalemme si è festeggiato il primo anniversario della beatificazione di Mons. Oscar Romero, l’arcivescovo di San Salvador ucciso martire nel 1980.

MARIA ALPHONSINE E MARIAM BAWARDI, SANTE DA UN ANNO
Il 21 maggio la comunità cristiana di Gerusalemme ha festeggiato il primo anniversario della canonizzazione delle due suore palestinesi, Maria Alphonsine Ghattas e Maryam Bawardi.

LA DEVOZIONE MARIANA IN TERRA SANTA
Un percorso attraverso la devozione mariana dei cristiani di Terra Santa, alla scoperta dei diversi appellativi e delle numerose festività dedicate alla Madre di Gesù.

COLLETIVO KUCHINATE, INTRECCIARE LA SPERANZA
La storia di amicizia del collettivo di donne africane rifugiate a Tel Avi... (More)

mercoledì 2 luglio 2014

“C'è un popolo che vive da anni nel lutto”

ASIA/TERRA SANTA - Rapito e ucciso un giovane palestinese. Il Patriarca Twal: basta con i sacrifici umani
Gerusalemme (Agenzia Fides) - “Non è degno di capi politici e religiosi appoggiare, alimentare, fomentare la vendetta. La vendetta chiama vendetta, il sangue chiama sangue. E i ragazzi innocenti uccisi, tutti i ragazzi uccisi, sono come vittime sacrificate sugli altari diabolici dell'odio. Preghiamo per i genitori e i familiari di tutti questi giovani sacrificati, rapiti e uccisi”. Con queste parole il Patriarca di Gerusalemme dei latini, Fouad Twal, esprime il proprio sconcerto davanti alla notizia del sedicenne palestinese Mohammad Abu Khdeir, del campo profughi di Shuffat, il cui cadavere bruciato e con segni di violenza è stato trovato questa mattina dalla polizia israeliana in una zona boscosa di Gerusalemme, dopo che la famiglia aveva denunciato il suo rapimento.
Un omicidio mirato che fa pensare a una vendetta, dopo il sequestro e l'uccisione dei tre ragazzi ebrei scomparsi il 12 giugno in Cisgiordania e trovati uccisi il 30 giugno nei pressi di Hebron. “La visita di Papa Francesco in Terra Santa e poi l'incontro di preghiera svoltosi in Vaticano”, sottolinea il Patriarca, “avevano alimentato tante felici speranze di pace. Adesso, con il sacrificio dei giovani innocenti, il ciclo della violenza in cui viviamo sembra riaffermare il suo dominio con ferocia ancora maggiore. Sembra quasi una reazione per soffocare sul nascere le speranze che si erano destate. Per questo occorre continuare a pregare, per chiedere il miracolo della pace. Riconoscendo che l'odio e il rancore fanno male a tutti. Mentre la pace e il perdono fanno bene a tutti”.
Nella serata di martedì 1° luglio, centinaia di coloni estremisti israeliani hanno attraversato il centro di Gerusalemme e si sono lanciati in una caccia all'arabo durata parecchie ore, esprimendo così la propria rabbia dopo l'uccisione dei tre ragazzi ebrei. Questa mattina, a Beit Hanina e Shuffat, decine di palestinesi si sono scontrati con la polizia israeliana dopo che si era diffusa la notizia del ritrovamento del cadavere di Mohammad Abu Khdeir. A giugno, durante le operazioni di ricerca dei tre ragazzi ebrei rapiti condotte dall'esercito israeliano, erano già stati uccisi 5 palestinesi.
“C'è un popolo che vive da anni nel lutto” dichiara all'Agenzia Fides il Patriarca Twal, “e occorre liberarsi dalla logica perversa di chi fa discriminazioni tra le vittime innocenti di una parte e dell'altra, e crede che il proprio dolore possa essere alleviato dal dolore altrui. Solo il perdono chiama il perdono”. (GV) (Agenzia Fides 2/7/2014).

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...