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sabato 6 marzo 2021

Vatican news 5 marzo 2021 Papa francesco in Iraq

 


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Vatican News

Le notizie del giorno

05/03/2021

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In sessanta secondi riviviamo i momenti più significativi della prima giornata della visita di Papa Francesco in Iraq. Si tratta del suo 33.mo viaggio apostolico 

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“Essere operatori di pace, all’interno delle vostre comunità e con i credenti di altre tradizioni religiose, spargendo semi di riconciliazione e di convivenza ... 

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Nel primo discorso in Iraq, nel palazzo presidenziale di Baghdad, Francesco chiede la fine di “violenze, estremismi, fazioni e intolleranze”, perché dopo guerre ... 

 L'ncontro di Papa Francesco con i giovani di Scholas Occurrentes a Baghdad
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Papa Francesco conclude la prima giornata della sua visita in Iraq incontrando alcuni studenti di Scholas Occurrentes nel Paese. I ragazzi gli confidano i loro ... 

giovedì 14 novembre 2019

Agenzia Fides 14 novembre 2019

AFRICA/MALAWI - Urge una soluzione politica: i Vescovi chiedono dialogo
 
Lilongwe (Agenzia Fides) – Il Malawi, definito “cuore caldo dell’Africa”, si trova coinvolto nel pieno di turbolenze politiche. Le elezioni generali dello scorso maggio, che hanno visto il Presidente in carica Arthur Peter Mutharika del Partito Democratico Progressista (DPP) dichiarato vincitore dalla Commissione elettorale del Malawi (vedi Fides 21/5/2019), continuano ad essere oggetto di forti contestazioni. I due leader dell'opposizione, Lazarus Chakwera del Malawi Congress Party (MCP) e l'ex vicepresidente Saulos Klaus Chilima del United Transformation Movement (UTM), hanno respinto i risultati e si sono rimessi alla Corte costituzionale. Da allora tutto il paese è coinvolto in atti di violenza, proteste, saccheggi e distruzione (vedi Fides 23/10/2019).
Lo scorso 27 ottobre, la Chiesa del Malawi ha indetto una “Giornata di preghiera nazionale per la pace, l’unità e la riconciliazione” in cui i Vescovi hanno chiesto in modo accorato di riattivare il dialogo tra tutti gli attori politici su questioni di interesse nazionale. E prosegue una campagna di sensibilizzazione e di preghiera auspicando un confronto pacifico tra i leader, orientato al bene della nazione.
“Noi cattolici di tutte le otto diocesi del paese abbiamo pregato e continuiamo a farlo, invitando i leader di tutti i partiti politici a scacciare il loro orgoglio, a riunirsi e a guardare la nazione che brucia e trovare una soluzione politica”, ha detto il Presidente della Conferenza episcopale del Malawi, mons. Luke Thomas Msusa, in una nota pervenuta all’Agenzia Fides.
“All’unanimità, noi Vescovi cattolici imploriamo il partito al potere perché la direzione del partito di opposizione possa avviare un dialogo fecondo su questioni di interesse nazionale. Ciò di cui il Malawi ha urgente bisogno è una soluzione politica. Ecco perché tutti noi cattolici chiediamo il dialogo” conclude mons. Msusa.
Non è mancato il messaggio di solidarietà di Papa Francesco: il Santo Padre ha sottolineato l’importanza delle preghiere per portare alla conversione dei cuori e alla riconciliazione, al servizio della pace e dell'armonia sociale. (AP) (14/11/2019 Agenzia Fides)
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ASIA/INDONESIA - Il Cardinale Suharyo: dal Papa un invito alla convivenza, i cattolici indonesiani sono in prima linea
 
Giacarta (Agenzia Fides) - "È stato Papa Francesco a esortare noi Vescovi indonesiani ad approfondire il Documento sulla fratellanza umana, diffuso ad Abu Dhabi, e a metterlo in pratica, guardando all'Indonesia come un paese moderno, in cui le minoranze religiose possono vivere pacificamente con la maggioranza dei musulmani, in un clima sociale di rispetto, tolleranza, fraternità": lo afferma all'Agenzia Fides il Cardinale Ignatius Suharyo, Arcivescovo di Giacarta e Presidente della Conferenza episcopale indonesiana, a conclusione dell'assemblea annuale dei Vescovi dell'arcipelago, tenutasi a Bandung dal 4 al 14 novembre.
Il Cardinale, rilevando che "i nostri amici musulmani indonesiani hanno studiato seriamente quel documento", ha illustrato il messaggio conclusivo dell'assemblea, ricordando la sfida dell'estremismo religioso, fautore di violenza, e, in questo contesto, la sfida del dialogo interreligioso e della convivenza, nel paese musulmano più popoloso del mondo, dove oltre 80 milioni di musulmani moderati aderiscono all'organizzazione "Nahdlatul Ulama" e altri 60 milioni alla "Muhammadiyah".
Il Cardinale ribadisce che “la Chiesa cattolica indonesiana è messa alla prova e chiamata a promuovere la fratellanza fraterna e la pace, come sostenuto dalla Dichiarazione di Abu Dhabi. Questo spirito fraterno deve basarsi sui valori dell'umanità che vanno interiorizzati a livello personale e sociale, per poi tradurli nella società e nelle relazioni umane".
Il Cardinale, al termine di un'assemblea dell'episcopato in cui si è avuto modo di approfondire il testo della Dichiarazione di Abu Dhabi, rileva che "ogni diocesi dovrebbe promuovere il contenuto e il messaggio della Dichiarazione di Abu Dhabi, in ogni modalità, inclusa quella che passa attraverso i social media", auspicando che "sacerdoti e religiosi abbiano il coraggio di 'uscire', entrando in contatto con comunità di altre confessioni religiose", per contribuire a costruire la fratellanza umana nella nazione, in Asia, nel mondo. (MH) (Agenzia Fides 14/11/2019).
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ASIA/COREA DEL SUD - Andrea Kim Dae-geon, un santo universale: patrocinio Unesco al Giubileo
 
Parigi (Agenzia Fides) - L'Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) ha riconosciuto il patrocinio alle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Andrea Kim Dae-geon (1821-1846), primo sacerdote e martire coreano. Come appreso dall'Agenzia Fides, alla cerimonia che si svolge oggi a Parigi, durante la 40a Conferenza generale dell'Unesco, sono presenti autorità civili coreane e il Vescovo Lazzaro You Heung-sik, alla guida della diocesi coreana di Daejeon, in rappresentanza della Chiesa coreana.
I Vescovi coreani, nell'assemblea annuale dello scorso ottobre, hanno annunciato le celebrazioni per il 200° anniversario della nascita di Sant'Andrea Kim Dae-geon (21 agosto 1821), primo prete cattolico coreano, decapitato a Seul il 16 settembre 1846, nel corso dell'ondata di persecuzioni lanciate dalla dinastia Joseon. Sant'Andrea è uno dei 103 martiri coreani canonizzati il 6 maggio 1984 da San Giovanni Paolo II.
In una domanda congiunta, le autorità civili coreane e la Chiesa cattolica hanno chiesto il patrocinio dell'Unesco per l'importante evento giubilare, e l'organismo Onu ha confermato il proprio supporto.
Nota il Vescovo Lazzaro You all'Agenzia Fides: "Si tratta di un riconoscimento importante perché Andrea Kim Dae-geon diventa un segno di unità e di fraternità a diversi livelli: per la società coreana, divisa tra ricchi e poveri, o polarizzata per questini politiche; per la Corea intera, nel suo cammino di riavvicinamento e di riconciliazione tra Nord e Sud, che negli ultimi tempi ha subito un rallentamento; per l'intera umanità, segnata da conflittualità e tensioni. Andrea Kim è davvero un esempio universale non solo di apostolato e di santità, ma anche di promozione dei valori di uguaglianza, giustizia, dignità e diritti umani, della cultura, dell'istruzione, della riconciliazione, dello scambio fecondo tra culture diverse".
Nella diocesi di Daejeon, si trova un santuario dedicato al santo, che venne ordinato sacerdote a Shanghai e, una volta rientrato in Corea, fu ucciso "in odium fidei" insieme ai suoi compagni. Mons. You rimarca che "il suo esempio è una luce per i fedeli in Corea, che oggi sono invitati a prendere sul serio l'incontro con Cristo e a tradurre in pratica i valori evangelici, che sono valori universali, per il bene dell'umanità”..
Il santo, ricorda l'mons Lazzaro, "è stato anche un ponte tra Oriente e Occidente dato che sapeva parlare e scrivere in latino, francese e cinese, e ha lasciato diverse opere scritte in quelle lingue. Fu il primo coreano, in assoluto, a studiare la cultura e le lingue occidentali e con la sua opera, contribuì ad ampliare la comprensione reciproca tra Occidente e Oriente”.
"Oggi - conclude il Vescovo - a tenerne viva l'eredita spirituale, morale, culturale, di azione pastorale e sociale, sono i seimila sacerdoti coreani impegnati accanto ai poveri, malati e vulnerabili in tutto il mondo". Le celebrazioni per il Giubileo della nascita di Andrea Kim inizieranno in Corea nel 2020 e continueranno nel 2021. Previsti anche progetti, in nome del santo, in altri paesi del mondo. (PA) (Agenzia Fides 14/11/2019)
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AMERICA/CILE - Profanato il Tempio di San Francisco de Valdivia, messa di riparazione a Talca
 
Valdivia (Agenzia Fides) – Dolore per la profanazione e i danni arrecati alla chiesa di San Francisco, patrimonio del sud del Cile e della Valdivia, sono stati espressi da Mons. Nelson R. Huaiquimil, Vicario generale della diocesi cilena di Valdivia. In un comunicato scrive: “Siamo profondamente addolorati per la distruzione che il Tempio di San Francisco de Valdivia ha subito, sappiamo che la cosa più importante in ogni situazione sono sempre le persone, e lì vivono cinque fratelli dehoniani, persone consacrate al servizio della comunità Stanno bene, ma provano un naturale stato di impotenza e di dolore. Ci addolora che siano entrati nel Tempio e sia stato profanato il Santissimo Sacramento, distrutte le immagini sacre, distrutti gli arredi e procurati danni generali a questa parte del patrimonio, che appartiene a tutti i Valdiviani”.
La crisi politica e sociale che il Cile sta attraversando, si accompagna a manifestazioni violente e incontrollate che prendono di mira anche i luoghi di culto (vedi Fides 21,26,28/10/2019). I Vescovi hanno manifestato il loro dolore “per l'attacco alle chiese e ai luoghi di preghiera senza rispetto per Dio e per coloro che credono in Lui” ricordando che “le chiese e gli altri luoghi di culto sono sacri” (vedi Fides 11/11/2019).
Il Vicario generale di Valdivia condivide la legittima ricerca di giustizia e pace intrapresa da tanti cileni in tutto il paese, “ci sono belle manifestazioni che devono riempirci di speranza”, tuttavia sciocca vedere morti e feriti, e tante persone che hanno subito distruzioni e danni a causa della violenza. Infine invita tutti “a unirsi nella preghiera e nella ricerca del bene, a pregare per tutti coloro che hanno subito violenza e che causano violenza di diverso tipo”, esortando a guardarsi l'un l'altro “non come nemici, ma come quelli che sono in grado di costruire insieme la famiglia umana che tutti ci aspettiamo”.
Nella notte di lunedì 12 novembre, un gruppo di violenti ha fatto irruzione nel Santuario “María Auxiliadora” di Talca, distruggendo le immagini sacre, danneggiando i banchi e profanando il tabernacolo. Martedì 12 novembre l’Amministratore Apostolico della diocesi, Mons. Galo Fernández, ha presieduto la Messa di riparazione, concelebrata dai sacerdoti salesiani e da altri sacerdoti della diocesi.
Padre Pedro Pablo Cuello, direttore dei Salesiani a Talca, prima della messa ha informato che i danni non sono stati ancora quantificati, e ha aggiunto: “Il messaggio che voglio dare a tutti gli abitanti di Talca, ai giovani, agli adulti e ai bambini è che dobbiamo lavorare per la pace, non dobbiamo riposarci per raggiungerla, è il lavoro di tutti, dobbiamo tutti lavorare per questo”.
Nell'omelia il Vescovo ha detto che "non è la perdita materiale di un numero di panche, né la distruzione in sé delle immagini in gesso che rappresentano il Signore, i Santi, che ci hanno fatto del male. Siamo feriti dall’essere testimoni della violenza che subiamo nella nostra patria, dal disaccordo tra cileni ". Quindi ha esortato: “Non lasciamo che l'odio, che la rabbia di cui siamo stati vittime accenda l'odio o la rabbia in noi, è un grande errore. La rabbia, la violenza, non costruisce, distrugge. Non distrugge solo i beni materiali, ma la cosa più preziosa, la convivenza dei fratelli”. (S.L.) (Agenzia Fides 14/11/2019)
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AMERICA/VENEZUELA - False informazioni sui social media attribuite alla Conferenza episcopale, la Chiesa è sempre con il popolo
 
Caracas (Agenzia Fides) – Senza mettere in dicussione il diritto a manifestare pacificamente, l'Episcopato Venezuelano non ha chiesto concentrazioni di natura politica. In particolare, non ha invitato o invita alla manifestazione del 16 novembre 2019. Anzi, l’informazione che circola sui social network al riguardo è un'informazione falsa, che non dovrebbe essere diffusa, per non creare confusione nella popolazione venezuelana. E’ quanto dichiara il Segretario generale della Conferenza Episcopale Venezuelana (CEV), Mons. José Trinidad Fernández Angulo, Vescovo ausiliare di Caracas.
Secondo il post condiviso con l'agenzia Fides, la CEV "ribadisce che il diritto alla protesta pacifica è sancito dall'articolo 68 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, in modo che i venezuelani siano liberi di convocare e partecipare a manifestazioni pubbliche, come stabilito dalla legge”. Tuttavia la CEV denuncia “l'uso scorretto e non autorizzato del logo della Conferenza Episcopale Venezuelana in questa pubblicazione, la cui origine è incerta e sconosciuta, e non conforme al protocollo di sicurezza per l'uso dell'identità grafica della CEV."
Da quando è iniziata la crisi nel paese, la CEV ha avuto problemi con il proprio sito internet e adesso è costretta ad usare il proprio account Facebook per comunicare. Ecco perchè insiste per chiarire questo falso messaggio di invito politico, che ha lo scopo di allontarnare i Vescovi dalla popolazione o da parte di essa. L'Arcivescovo di Maracaibo e Presidente della Conferenza episcopale venezuelana (CEV), Mons. José Luis Azuaje, all'apertura della 102a Assemblea Plenaria dei Vescovi, nel mese di luglio, dichiarò che la Chiesa rimarrà con il popolo, specialmente con coloro che più soffrono nella grave crisi generata dal regime di Nicolás Maduro (vedi Fides 11/07/2019).
La Chiesa in Venezuela, come documentato da Fides e da altri organi di stampa, ha sempre proposto la via del dialogo per risolvere la crisi nel paese (vedi Fides 24/06/2019, 12/07/2019). Dialogo ribadito dal Cardinale Baltazar Porras solo pochi giorni fa alla stampa locale: "La Chiesa si mantiene attenta a qualsiasi via di dialogo per cercare una uscita a questa crisi". Tuttavia, come ha dichiarato il Cardinale Urosa Savino a Union Radio il 10 novembre, la Chiesa ha posto 4 condizioni per riuscire in questo dialogo, che ancora non è stato avviato: "La restituzione dei poteri all'Assemblea nazionale, gli aiuti umanitari per risolvere la crisi della fame, il rilascio dei prigionieri politici e elezioni eque e pulite".
“Il degrado generale del Paese - ha continuato il Cardinale Urosa Savino -, si manifesta in uno degli ultimi problemi: l'esodo degli insegnanti. Molte scuole hanno perso gran parte dei loro insegnanti e i bambini non hanno chi li educa in materie importanti… Non avere insegnanti competenti è un suicidio per il Paese. Sostituire un professore universitario con 15 o 20 anni di esperienza è molto difficile. Il problema è molto complesso e si riflette sul futuro del Venezuela" ha concluso il Cardinale.
(CE) (Agenzia Fides, 14/11/2019)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...