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lunedì 10 giugno 2019

[Agenzia Fides] Newsletter Fides del 10-06-2019

AFRICA/SUDAN - I leader religiosi africani condannano la brutale repressione delle proteste in Sudan
 
Khartoum (Agenzia Fides) – Sono 4 i morti del primo giorno di protesta a Khartoum per indurre il Consiglio militare transitorio, che ha rimpiazzato il Presidente Omar El Bashir ad aprile, a cedere il potere a un governo civile. Secondo fonti dell’opposizione, sono almeno 118 i morti dal sanguinoso blitz del 3 giugno contro il sit-in dei manifestanti a Khartoum. La protesta hanno portato alle dimissioni e all’arresto di Bashir ma la giunta militare che ha preso il potere non vuole cederlo ai civili.
La repressione delle dimostrazioni pacifiche è stata duramente criticata dall’African Council of Religious Leaders -Religions for Peace (ACRL-RfP) in una dichiarazione firmata da parte cattolica da Sua Eminenza il Cardinale John Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja (Nigeria) e Copresidente dell’ACLR-RfP. “Condanniamo la risposta del Consiglio militare di transizione alle proteste pacifiche in corso sulle strade di Khartoum. Il brutale uso della forza per disperdere i manifestanti pacifici a Khartoum è davvero scioccante e tragico” afferma il comunicato giunto all’Agenzia Fides che denuncia “le violenze fisiche, l'uso di munizioni letali, il prendere di mira i centri sanitari e la detenzione senza processo di attivisti e manifestanti alla ricerca di libertà di espressione”. “Siamo solidali con loro” affermano gli estensori del messaggio. “Facciamo appello ai militari sudanesi di fermare gli attacchi ai centri sanitari, sostenere lo Stato di diritto e liberare tutte le persone detenute senza processo”.
Il messaggio si conclude lanciando un appello al dialogo tra il Consiglio militare transitorio e l'alleanza dell’opposizione in Sudan per riportare la pace in Sudan e creare le condizioni perché di formi un governo che risponda ai bisogni della popolazione. (L.M.) (Agenzia Fides 10/6/2019)
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ASIA/CAMBOGIA - Il Vicario Apostolico di Phnom Penh ai cresimandi: "Vivere la Buona novella e condividerla"
 
Phnom Penh (Agenzia Fides) - "Siamo qui per celebrare la vita che Dio ci dona nel suo Santo Spirito. Pace e gioia, perdono e fede, amore e verità dimorino in noi e ci conducano verso Dio nostro Padre che ci ama così tanto. Il Sacramento della Confermazione che impartirò a 20 giovani e adulti cambogiani, coreani e filippini, ci ricorda la nostra missione di battezzati: vivere la Buona novella e condividerla": è quanto ha detto il Vescovo Olivier Schmitthaeusler, Vicario apostolico di Phnom Penh, nella messa di Pentecoste, celebrata nella capitale cambogiana, davanti a una assemblea di oltre 2.000 fedeli, in cui ha amministrato il sacramento della Cresima a giovani di diverse nazionalità.
Nell'omelia, inviata dal Vicario all'Agenzia Fides, Mons. Schmitthaeusler ha citato l'esperienza della torre di Babele come "l'anti-Pentecoste", un momento in cui “gli uomini vogliono diventare più grandi e più forti di Dio”, mentre "lo Spirito ci dà di comprenderci l'un l'altro in diverse lingue perché Dio vive in ognuno di noi e ci unisce nel suo infinito amore". "L'uomo è stato creato da Dio per vivere con Dio nel più intimo di se stesso. La torre di Babele voleva distruggere questa intima vocazione dell'uomo" ha aggiunto.
Ha continuato il Vicario: "Ogni vita umana è tabernacolo della presenza di Dio. La vita di Dio abita in noi. Siamo un piccolo tabernacolo della presenza di Dio. Gli apostoli spaventati hanno visto lingue di fuoco sulle loro teste. Vediamo queste piccole luci rosse brillare nei nostri cuori e nei nostri occhi? Lo Spirito di Dio è in noi”. Mons. Schmitthaeusler ha poi ricordato che nel sacramento della Confermazione "lo Spirito Santo si unisce con il nostro spirito fragile e debole in modo che la nostra vita sia illuminata dalla presenza di Dio", donando a ciascuno "responsabilità, coraggio, forza, saggezza, desiderio di compiere la volontà di Dio". "La vita è sacra, ogni respiro della vita è il respiro di Dio. Apriamo i nostri cuori e le nostre mani agli altri, costruiamo questa famiglia fraterna e unita dalla presenza divina" ha esortato.
Il Vicario ha poi sottolineato la consapevolezza missionaria, dato che "l’Amore infinito dilata i nostri cuori e ci invia", invitando i credenti a lasciare la propria zona di confort, in famiglia, in parrocchia, "per andare nelle strade, ai nostri vicini, ai senzatetto e ai non amati", laddove la vita umana è umiliata o maltrattata.
Il 26 maggio scorso il Vescovo ha anche celebrato il rito della Cresima per 30 candidati nella chiesa di San Pietro a Po Thom, chiedendo ai fedeli di porsi delle domande: "Come promuovere lo sviluppo della Chiesa e della società?". In forza del Sacramento della Confermazione, ha rimarcato, "dobbiamo trovare un modo per impegnarci nella società, per stabilire relazioni con tutta l'umanità, per vivere con amore, sincerità e giustizia, per prenderci cura degli emarginati, per creare un'unica grande famiglia”. (PA) (Agenzia Fides 10/6/2019)
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AMERICA/HAITI - I Vescovi dopo gli scandali della corruzione generalizzata: “è il momento di un vero cambiamento radicale”
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – Migliaia di haitiani sono scesi ieri nelle strade della capitale chiedendo le dimissioni del Presidente di Haiti, Jovenel Moïse, responsabile secondo la Corte dei Conti della cattiva gestione e della sparizione dei fondi della PetroCaribe. Infatti pochi giorni fa la Corte dei conti ha pubblicato un rapporto di oltre 600 pagine sulla gestione di PetroCaribe, un programma di sviluppo sponsorizzato dal Venezuela, che ha portato alla luce numerosi casi di gestione irregolare dei fondi e di corruzione per migliaia di dollari.
La Conferenza episcopale di Haiti (CEH) ha reagito con tono energico dinanzi a questo nuovo caso di cattiva gestione: “Abbiamo letto con cautela e costernazione i due rapporti di revisione emessi dalla Corte superiore dei conti e dell'Amministrazione del Contenzioso (CSC/CA) sulla gestione dei progetti finanziati dai fondi PetroCaribe” si legge nella nota dei Vescovi inviata a Fides.
“Questi proiettano una luce nitida e travolgente sulla grandezza sconcertante e sulla gravità del male della corruzione nei suoi vari meccanismi politici e operativi. La corruzione generalizzata diventa un male endemico, un fatto degradante, una rapina organizzata. È diventata una vera piaga sociale che affligge le nostre istituzioni e quindi mina seriamente, sia da un punto di vista etico che economico, lo sviluppo del nostro paese.”
“Il popolo haitiano – prosegue il testo - si aspetta che queste due relazioni di controllo emesse dalla CSC/CA abbiano un seguito. Nella sua rabbia e furia per questo vasto scandalo di corruzione che raggiunge o abbatte le vette più alte dello Stato, chiede che si tenga il processo PetroCaribe.”
I Vescovi haitiani deplorano che “il nostro paese sia sistematicamente impoverito dalla sconcertante avidità di certi leader rapaci e inconsapevoli che non tengono conto della difficile situazione delle persone in difficoltà. Tali leader non aiutano il progresso o lo sviluppo del paese. La popolazione haitiana sta subendo le conseguenze [...] dannose di questi atti [...] perché l'instabilità politica che sta imperversando ad Haiti e il comportamento indegno dei politici, stanno per inaugurare nel paese ‘l'era dell'ubriachezza omicida senza limiti’ e stiamo assistendo - in quasi tutti i settori della vita nazionale - a una specie di violenza multiforme da cui nessuno è immune.”
Quindi il testo dei Vescovi ricorda che “il tempo non serve per liquidare i conti, ma per la responsabilità. È giunto il momento per il cambiamento, un vero cambiamento radicale ... Chiediamo al popolo di distinguere coloro che stanno davvero cercando il loro bene. Perché le cose cambino, sono necessari, a tutti i livelli di potere e di uffici pubblici, donne e uomini nuovi nella loro mentalità, nella loro coscienza professionale e nella loro competenza. Questo è il motivo per cui il nostro intervento intende mettere i protagonisti politici di fronte alle loro responsabilità. Li esortiamo a rimediare alle ingiustizie sociali, a presentarsi alla giustizia del paese, se è il prezzo da pagare per ripristinare l'autorità morale dello Stato e dei suoi governanti".
La nota porta le firme di Mons. Launay Saturné, Vescovo di Jacmel, Presidente della CEH e di tutti i Vescovi della CEH.
(CE) (Agenzia Fides, 10/06/2019)
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AMERICA/ARGENTINA - Ucciso un diacono permanente
 
Lomas de Zamora (Agenzia Fides) – La diocesi argentina di Lomas de Zamora, sotto la guida del suo Vescovo, Mons. Jorge Rubén Lugones, S.J. prega per l'eterno riposo del diacono permanente Guillermo Luquín, riferimento pastorale nelle parrocchie carmelitane di Lomas e Banfield Este, in particolare a Nuestra Señora del Carmen, ucciso nella sua abitazione.
Guillermo Luquin, nato il 5 agosto 1966, era stato ordinato diacono il 19 ottobre 2002 dall'allora Vescovo diocesano, Mons. Agustín Radrizzani. La sua opera era molto apprezzata dai fedeli della comunità di El Carmen e El Buen Pastor (Banfield), dove ad aprile ha guidato quella parrocchia in attesa della nomina di un nuovo parroco.
Fides ha ricevuto la tragica notizia e gli apprezzamenti sul lavoro del diacono attraverso i social media. La stampa locale, che dedica molto spazio alla cronaca, aspetta il rapporto della polizia che in un primo intervento ha segnalato soltanto che il diacono è stato trovato morto con una ferita al collo nella sua abitazione del quartiere Villa Galicia. La polizia ha riferito che sembra sia stato ucciso all’alba di domenica 9 giugno.
Secondo informazioni fornite dalla diocesi, il lavoro dei diaconi permanenti, 75 nella diocesi, è molto apprezzato per l'aiuto che offrono in un territorio molto diversificato della "grande Buenos Aires".
(CE) (Agenzia Fides, 10/06/2019)
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Nomina del Rettore del Seminario interdiocesano “Good Shepherd” nell’arcidiocesi di Mount Hagen
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il 22 febbraio 2019 ha nominato Rettore del Seminario interdiocesano “Good Shepherd” nell’arcidiocesi di Mount Hagen, in Papua Nuova Guinea, il rev. Raphael Moka Mel, dell’arcidiocesi di Mount Hagen.
Il nuovo Rettore è nato il 20 marzo 1971 a Rogley (Penda), Dei District, nell’arcidiocesi di Mount Hagen, ed è stato ordinato sacerdote il 22 novembre 2000. Dopo aver frequentato il “Good Shepherd” Seminary ed il Catholic Theological Institute, ha conseguito la licenza in Missiologia alla Pontificia Università Urbaniana. Dopo l’ordinazione è stato viceparroco e parroco in comunità diverse, oltre che direttore diocesano delle vocazioni. E’ stato vicerettore, decano accademico e docente al “Good Shepherd” Seminary. (SL) (Agenzia Fides 10/6/2019) 

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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