SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO B)
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Il Signore ha nutrito il suo popolo
con fiore di frumento
e lo ha saziato con miele dalla roccia. (Cf. Sal 80, 17)
Si dice il Gloria.
Colletta
Signore, che ci hai radunati intorno al tuo altare
per offrirti il sacrificio della nuova alleanza,
purifica i nostri cuori,
perché alla cena dell’Agnello
possiamo pregustare la Pasqua eterna
della Gerusalemme del cielo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Es 24,3-8)
Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e
tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i
comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!».
Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un
altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele.
Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare
giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà
sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del
popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo
ascolto».
Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue
dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste
parole!».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 115)
Rit: Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
SECONDA LETTURA (Eb 9,11-15)
Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una
tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non
appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario,
non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue,
ottenendo così una redenzione eterna.
Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca,
sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella
carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno,
offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle
opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?
Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta
la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza,
coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata
promessa.
Parola di Dio
SEQUENZA
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
Canto al Vangelo (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal
cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.
VANGELO (Mc 14,12-16.22-26)
Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
+ Dal
Vangelo secondo Marco
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero
a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la
Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà
incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al
padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa
mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore
una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e
prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede
loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese
grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue
dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai
più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di
Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Al Padre, che nell'Eucaristia ci ha
lasciato il memoriale vivo dell'alleanza compiuta nel corpo e nel sangue di
Cristo, rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera.
Lo invochiamo dicendo: Salvaci, o Signore.
1. Perché la Chiesa continui a essere costruttrice di comunione e spinga gli
uomini a vivere in uno spirito di solidarietà, preghiamo.
2. Perché nell'Eucaristia ogni cristiano possa incontrare il sostegno per il
cammino di ogni giorno e la forza per lottare contro il male, preghiamo.
3. Per tutti coloro che scoprono il dono dell'Eucaristia, soprattutto per chi
lo riceve per la prima volta, perché trovi nella Chiesa una famiglia che fa
dell'Eucaristia la vera sorgente di vita, preghiamo.
4. Perché gli ammalati e gli anziani trovino nell'Eucaristia sostegno alle loro
sofferenze, e le sappiano offrire, insieme a quelle di Cristo, per la salvezza
del mondo, preghiamo.
5. Perché ogni celebrazione apra lo sguardo al termine ultimo del nostro
cammino, e doni la consapevolezza che questo cammino sfocia nell'incontro pieno
e gioioso con Dio nella vita eterna, preghiamo.
O Dio nostro Padre, che in Cristo morto e risorto ci hai lasciato il segno
meraviglioso del tuo amore, e in lui hai concluso la tua alleanza definitiva
con gli uomini, fa' che viviamo sempre con intensità e riconoscenza questo
grande dono, in comunione con tutti i nostri fratelli. Egli vive e regna nei
secoli dei secoli.
PREFAZIO DELLA SANTISSIMA
EUCARISTIA I
L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di compiere l’offerta in sua memoria.
Il suo Corpo per noi immolato
è nostro cibo e ci dà forza,
il suo Sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero di salvezza,
il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo
di adorazione e di lode,
e noi, con tutti gli angeli del cielo,
proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo, ...