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sabato 22 aprile 2023

III DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) 23 aprile 2023

 

III DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)





Antifona d'ingresso
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode. Alleluia. (Sal 65,1-2)

Si dice il Gloria.

Colletta

O Dio, che in questo giorno santo
raduni la tua Chiesa pellegrina nel mondo,
donaci di riconoscere il Cristo crocifisso e risorto
che apre il nostro cuore all’intelligenza delle Scritture
e si rivela a noi nello spezzare il pane.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (At 2,14.22-33)
Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere.

Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”.
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

SECONDA LETTURA (1Pt 1,17-21)
Foste liberati con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.
Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 24,32)
Alleluia, alleluia.


Signore Gesù, facci comprendere le Scritture;
arde il nostro cuore mentre ci parli.

Alleluia.

VANGELO (Lc 24,13-35)
Lo riconobbero nello spezzare il pane.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Fratelli e sorelle, come lungo la via di Emmaus, anche i nostri cuori ardono conversando con il Risorto. Trasformiamo l’ascolto della Parola in preghiera e rivolgiamoci con fiducia al Signore Gesù.
Preghiamo insieme e diciamo: Resta con noi, Signore.

1. Per tutti i cristiani che ti riconoscono nella Parola e nel Pane spezzato: sappiano vederti sulle strade del mondo, soccorrerti ferito e bisognoso, accoglierti povero e forestiero. Noi ti preghiamo.
2. Per i giovani in ricerca: come i discepoli di Emmaus, ti scoprano mentre cammini al loro fianco e si lascino condurre da te a scelte di coraggio. Noi ti preghiamo.
3. Per gli operatori di pace: non perdano la speranza e l’umanità da te amata conosca presto un tempo di riconciliazione. Noi ti preghiamo.
4. Per coloro che si dedicano alla ricerca e all’insegnamento: la luce del tuo Vangelo sia sorgente di una cultura capace di sprigionare energie di nuovo umanesimo. Noi ti preghiamo.
5. Per noi qui riuniti in assemblea: attingiamo dalla tua parola e dall’Eucaristia quell’ardore che ci trasforma da sfiduciati in apostoli di speranza. Noi ti preghiamo.

Come i due discepoli del vangelo, ti imploriamo, Signore Gesù: resta con noi! Tu, divino viandante, esperto delle nostre strade e conoscitore del nostro cuore, non lasciarci prigionieri delle ombre della sera. Sostienici nella stanchezza e orienta i nostri passi sulla via del bene. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

mercoledì 19 aprile 2023

Agenzia Fides Udienza del mercoledì e Sudan 19 aprile 2023

 

VATICANO - Papa Francesco: i martiri, testimoni grati di Cristo
 
Roma (Agenzia Fides) - Dopo la generazione degli Apostoli, i testimoni “per eccellenza” del Vangelo di Cristo sono sempre stati i martiri, coloro che hanno effuso il sangue per Cristo e hanno sperimentato nella loro carne anche il miracolo di perdonare “i propri aguzzini”. Perché i martiri non sono eroi “spuntati in un deserto” ma “frutti maturi e eccellenti della vita del Signore, che è la Chiesa”. E la Chiesa non ha mai fatto recriminazioni per i suoi martiri, e ha sempre guardato il martirio come “dono insigne e suprema prova di carità”. Con queste e altre espressioni eloquenti, Papa Francesco ha ricordato il vincolo intimo e indissolubile che unisce l’annuncio del Vangelo al martirio, esperienza che segna e accompagna sempre la vicenda della Chiesa nella Storia. Lo ha fatto oggi, mercoledì 12 aprile, durante l’Udienza generale, proseguendo il ciclo di catechesi dedicate alla passione per l’annuncio del Vangelo e allo zelo apostolico. Le schiere dei martiri di oggi sono più folte "nel nostro tempo che nei primi secoli", ha ripetuto ancora una volta il Papa, rendendo particolare omaggio alla memoria e ai nomi delle Suore Missionarie della Carità trucidate in Yemen negli ultimi anni (vedi Fides 4 e 5/3/2016).
La parola “martirio” – ha ricordato il Pontefice all’inizio della sua catechesi, davanti alla moltitudine assiepata in Piazza San Pietro – deriva dal greco martyria, che significa proprio testimonianza. Tuttavia, “ben presto nella Chiesa si è usata la parola martire per indicare chi dava testimonianza fino all’effusione del sangue.
Il cuore e la sorgente del martirio – ha proseguito il Vescovo di Roma, citando le prediche dedicate da Sant’Agostino al martire San Lorenzo, diacono romano – non è uno slancio di eroismo religioso, ma un “mistero d’amore”, un dinamismo tutto intessuto di “gratuità e gratitudine” per i doni di salvezza ricevuti gratuitamente da Cristo. E “il Concilio Vaticano II” ha rimarcato il Papa, citando la Costituzione dogmatica Lumen Gentium – “ci ricorda che «il martirio, col quale il discepolo è reso simile al suo maestro che liberamente accetta la morte per la salute del mondo, e col quale diventa simile a lui nella effusione del sangue, è stimato dalla Chiesa come dono insigne e suprema prova di carità»”
Tra i connotati che rendono il martirio cristiano imparagonabile a forme di eroismo e dedizione – ha rimarcato Papa Francesco nella sua catechesi – c’è il fatto che “i martiri, a imitazione di Gesù e con la sua grazia, fanno diventare la violenza di chi rifiuta l’annuncio una occasione suprema di amore, che arriva fino al perdono dei propri aguzzini”. I martiri – ha insistito il Papa – “perdonano sempre gli aguzzini. Stefano, il primo martire, morì pregando: ‘Signore, perdona loro, non sanno cosa fanno’. I martiri pregano per gli aguzzini”. E benchè “siano solo alcuni quelli a cui viene chiesto il martirio”, il miracolo del perdono offerto anche ai propri carnefici e la partecipazione dei martiri al mistero della Passione di Cristo ricordano a tutti “che ogni cristiano è chiamato alla testimonianza della vita, anche quando non arriva all’effusione del sangue, facendo di sé stesso un dono a Dio e ai fratelli, ad imitazione di Gesù”.
Nella parte conclusiva della sua catechesi, Papa Francesco ricordato a tutti la testimonianza martiriale resa dalle Suore Missionarie della Carità presenti in Yemen, dove “offrono assistenza ad anziani ammalati e a persone con disabilità. Alcune di loro hanno sofferto il martirio, ma le altre continuano, rischiano la vita ma vanno avanti. Accolgono tutti, di qualsiasi religione, perché la carità e la fraternità non hanno confini”. Nel luglio 1998 – ha ricordato il Vescovo di Roma - Suor Aletta, Suor Zelia e Suor Michael vennero “uccise da un fanatico”. Poi, nel marzo 2016, “Suor Anselm, Suor Marguerite, Suor Reginette e Suor Judith sono state uccise insieme ad alcuni laici che le aiutavano nell’opera della carità tra gli ultimi. (...) Tra questi laici uccisi” ha aggiunto Papa Francesco “oltre ai cristiani c’erano fedeli musulmani che lavoravano con le suore. Ci commuove vedere come la testimonianza del sangue possa accomunare persone di religioni diverse. Non si deve mai uccidere in nome di Dio, perché per Lui siamo tutti fratelli e sorelle. Ma insieme si può dare la vita per gli altri. Preghiamo dunque” ha concluso il Vescovo di Roma, utilizzando anche espressioni riprese dalla Prima Lettera di San Paolo ai Corinti “perché non ci stanchiamo di dare testimonianza al Vangelo anche in tempo di tribolazione. Tutti i santi e le sante martiri siano semi di pace e di riconciliazione tra i popoli per un mondo più umano e fraterno, nell’attesa che si manifesti in pienezza il Regno dei cieli, quando Dio sarà tutto in tutti”. (GV) (Agenzia Fides 19/4/2023).

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AFRICA/SUDAN -Strade deserte, attività commerciali chiuse, solo rumore di bombe
 
Khartoum (Agenzia Fides) – “Siamo tutti chiusi dentro casa e ci hanno raccomandato di non uscire. Arrivano pallottole e bombe da ogni parte. Ieri sera, martedì 18 aprile, dalle 18 era prevista una tregua fino alle 6 di questa mattina e invece non è stata rispettata. Ci sono stati bombardamenti anche tutta questa notte passata e stamattina. In questo momento ‘sembra’ che si siano calmati ma sappiamo che la cosa andrà per le lunghe e non finirà presto. I due generali non hanno intenzione di perdere il posto”. Sono parole appena giunte all’Agenzia Fides da fonti locali che per motivi di sicurezza hanno chiesto l’anonimato. Religiosi e religiose sono sparsi nelle varie comunità e, a seconda della vicinanza con il palazzo presidenziale assediato o con l’aeroporto, sono tutti in zone ad altissimo rischio.
“C’è solo da pregare, pregare tanto che arrivino ad un accordo. Preghiamo per questo popolo affinchè il Signore protegga questa gente che è quella che soffre più di tutti. Purtroppo non riusciamo ad aiutare nessuno e questo è il vero dramma. Soprattutto nelle periferie di Khartoum hanno fame e non possono acquistare nulla da mangiare. Tutte le attività commerciali sono chiuse. Per la strada non c’è nessuno, solo rumore di bombe.”
Il Paese è al suo quinto giorno di guerra civile e ciascuna delle parti, esercito federale (SAF) e Forze di intervento rapido (RSF), accusa l’altra di violazione della tregua prevista per dare la possibilità alla gente di rifornirsi di cibo e evacuare i feriti. Caccia ed elicotteri dell’esercito sorvolano la capitale e da terra rispondono le unità della contraerea. In una nota diffusa dalla stampa locale risulta che a Khartoum molti ospedali sono fuori uso a causa dei colpi di artiglieria subiti e delle sparatorie nelle vicinanze oppure dal loro utilizzo come sedi militari. Gli appelli del sindacato dei medici (Ccsd) sono caduti nel vuoto (vedi Agenzia Fides 18/4/2023). "Dei 59 ospedali di base nella capitale e negli Stati federali sudanesi adiacenti alle aree di conflitto, 39 sono ‘fuori servizio’: 9 perché sono stati bombardati e 16 dopo essere stati evacuati forzatamente" riporta il Ccsd aggiungendo che nella medesima zona di conflitto ci sono altri 20 ospedali che "rischiano di essere chiusi per mancanza di personale medico" e vari tipi di forniture tra cui quella di corrente elettrica.
La Croce Rossa Internazionale ha comunicato che “non è possibile fornire nessuna assistenza sanitaria, perché le scorte di medicinali sono finite e gli aeroporti sono tutti bloccati. La situazione è disperata”.
La situazione della popolazione è drammatica. Sono stati registrati assalti ai negozi da parte di uomini armati. Entrambe le parti belligeranti non sono interessate alla tregua e intendono risolvere militarmente lo scontro. I combattimenti avvengono all’interno delle abitazioni e il rischio è una guerriglia urbana di lunga durata.
(AP) (Agenzia Fides 19/4/2023)

giovedì 6 aprile 2023

Parola di Dio di Giovedì Santo (MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE) 6 aprile 2023

 

GIOVEDI SANTO (MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE)


PRIMA LETTURA
(Es 12,1-8.11-14)
Prescrizioni per la cena pasquale.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 115)
Rit: Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

SECONDA LETTURA (1Cor 11,23-26)
Ogni volta che mangiate questo pane, annunciate la morte del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

VANGELO (Gv 13,1-15)
Li amò sino alla fine.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Parola del Signore


giovedì 16 febbraio 2023

Prima Lettura della messa del giorno giovedì 16 febbraio 2023


 Dal libro della Gènesi


Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono dati in vostro potere. Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello.
Chi sparge il sangue dell’uomo,
dall’uomo il suo sangue sarà sparso,
perché a immagine di Dio
è stato fatto l’uomo.

E voi, siate fecondi e moltiplicatevi,
siate numerosi sulla terra e dominatela».
Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.


Parola di Dio

domenica 14 agosto 2022

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) 14 agosto 2022

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)



Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
O Dio, nostra difesa,
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nel tuo tempio
è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)

Colletta

O Dio, che nella croce del tuo Figlio
riveli i segreti dei cuori,
donaci occhi puri,
perché, tenendo lo sguardo fisso su Gesù,
corriamo con perseveranza incontro a lui, nostra salvezza.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Ger 38,4-6.8-10)
Mi hai partorito uomo di contesa per tutto il paese (Ger 15,10).

Dal libro del profeta Geremìa

In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 39)
Rit: Signore, vieni presto in mio aiuto.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.

Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.

Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare.

SECONDA LETTURA (Eb 12,1-4)
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Lc 12,49-53)
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù ci ha avvertiti sul pericolo che corriamo di non comprenderlo, e di dividerci fra noi. Nella Preghiera dei fedeli chiediamo al Padre che ci renda capaci di accogliere con gioia il suo Figlio Gesù, e di condividere tutti insieme la sua forte amicizia.
Preghiamo insieme e diciamo: Fa' di noi, o Padre, veri discepoli del Cristo.

1. Preghiamo per la santa Chiesa di Dio, nata dal fuoco che Gesù ci ha portato nella Pentecoste. Suo compito è di annunciare il Vangelo a tutti, anche tra le incomprensioni e contraddizioni della storia. Perché animata dallo Spirito Santo, la Chiesa sappia testimoniare agli uomini l'amore indefettibile del Padre per tutte le sue creature, preghiamo.
2. Per i cristiani, chiamati a scegliere per la loro esistenza quel modello, a volte scomodo, quale appunto si presenta a noi Gesù. Perché con la fedeltà al Vangelo portino chi è accanto a loro a scoprire la fede in Cristo, e a crescere nella solidarietà e nell'amore, preghiamo.
3. Per tutte le famiglie, che nel difficile contesto sociale di oggi rischiano di vivere divise - come diceva Gesù - «tre contro due e due contro tre». Perché trovino nel nostro Salvatore non motivi di contrapposizione, ma lo stimolo a diventare più unite, nella concordia e nella pace, preghiamo.
4. Per coloro che ancora rifiutano il Signore Gesù. La presenza a volte contestata dei cristiani nel mondo, dovrebbe rivelarsi ai loro occhi come il segno dei nuovi tempi dello Spirito Santo. Perché quanti sono ancora lontani dal Signore vogliano accogliere con gioia l'invito a vivere nella fede, e a diventare suoi discepoli, preghiamo.
5. Per la nostra comunità (parrocchiale). Se vogliamo uscire dal «tirar a campare» di tutti i giorni, dobbiamo anche noi imparare a leggere i segni dei tempi. Perché - come ci chiede Gesù - diventiamo capaci di comprendere le situazioni e i problemi di chi ci vive accanto, e operiamo con efficacia evangelica in mezzo a loro, preghiamo.

O Dio nostro Padre, concedi a noi tuoi figli - che abbiamo conosciuto in Gesù il modello difficile della coerenza - la grazia della perseveranza cristiana nel compiere il bene. Per Cristo nostro Signore. Amen

domenica 10 luglio 2022

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (AANNO C)10 luglio 2022

 

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (AANNO C)



Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Cf. Sal 16,15)

Colletta
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità
perché possano tornare sulla retta via,
concedi a tutti coloro che si professano cristiani
di respingere ciò che è contrario a questo nome
e di seguire ciò che gli è conforme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno C):
Padre misericordioso,
che nel comandamento dell'amore
hai portato a compimento la legge e i profeti,
donaci un cuore capace di misericordia
affinché, a immagine del tuo Figlio,
ci prendiamo cura dei fratelli
che sono nel bisogno e nella sofferenza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Dt 30,10-14)
Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

SECONDA LETTURA (Col 1,15-20)
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi

Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)
Alleluia, alleluia.

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.

VANGELO (Lc 10,25-37)
Chi è il mio prossimo?

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Cristo non ci chiede di vivere la sua parola da spettatori esterni. La fedeltà alla propria missione gli è costata la vita. Anche noi, per essere Cristiani, dobbiamo dare noi stessi.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, fa’ che la tua parola s’incarni in noi.

1. Perché non rimandiamo mai nessun atto d’amore ad un ipotetico domani. Preghiamo.
2. Perché la nostra fedeltà alla giustizia sia all’altezza di quella che chiediamo agli altri. Preghiamo.
3. Perché impariamo a considerare la sequela di Gesù una scelta che realizza la nostra vita. Preghiamo.
4. Perché ci ricordiamo sempre che molti degli atti più grandi nell’amore sono stati compiuti dai piccoli e dagli ultimi. Preghiamo.

O Padre, la tua forza supera di gran lunga la nostra. Aiutaci a fare il bene anche quando le nostre possibilità vacillano. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.


sabato 20 novembre 2021

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 21 novembre 2021

 


XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo


Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
L'Agnello immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza, forza e onore:
a lui gloria e potenza nei secoli dei secoli. (Ap 5,12;1,6)

Colletta


O Padre,
che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, re e salvatore,
e ci hai resi partecipi del sacerdozio regale,
fa' che ascoltiamo la sua voce,
per essere nel mondo
fermento del tuo regno di giustizia e di pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Dn 7,13-14)
Il suo potere è un potere eterno.

Dal libro del profeta Daniele

Guardando nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 92)
Rit: Il Signore regna, si riveste di splendore.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

SECONDA LETTURA (Ap 1,5-8)
Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,
anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 11,9.10)
Alleluia, alleluia.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.

VANGELO (Gv 18,33-37)
Tu lo dici: io sono re.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nella festa di Cristo Re dell'universo, innalziamo la nostra preghiera perché il regno di Dio trasformi tutta l'umanità, rendendola capace di sostegno verso i deboli e coloro che vivono ai margini della vita.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, re dell'universo, ascoltaci.

1. Per la Chiesa santa, cattolica e apostolica: porti a tutti l'annuncio del regno di Dio, facendo comprendere a ogni uomo il tempo in cui Dio vuole essere nostro padre, e ci invita a vivere come fratelli e sorelle, preghiamo.
2. Per coloro che ci governano: Dio pieghi le volontà ambiziose che cercano privilegi e ricchezze, e le guidi verso mete di giustizia, di pace e di solidarietà, preghiamo.
3. Per i cristiani che vivono in terre dilaniate dalla guerra e sono vittime di violenza e di odio: la fede li sostenga nella lotta per la libertà, preghiamo.
4. Per i fratelli e le sorelle che si sono addormentati nel Signore: possano celebrare la bontà e la gloria di Dio con gli angeli del cielo, preghiamo.
5. Per la nostra assemblea cristiana: Dio sia sempre il nostro sostegno e ci aiuti a metterci a sua disposizione per trasformare noi stessi e il mondo in cui viviamo, preghiamo.

O Padre, aiutaci a imitare, nella nostra vita, il modo di pensare e la vita di Gesù, nostro fratello e salvatore, perché ogni giorno possiamo far avanzare il suo regno ed aver parte della tua eredità nella vita eterna. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PREFAZIO
Cristo Re dell'universo


È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu con olio di esultanza
hai consacrato Sacerdote eterno
e Re dell'universo il tuo Figlio unigenito,
Gesù Cristo Signore nostro.
Egli, sacrificando se stesso
immacolata vittima di pace sull'altare della croce,
portò a compimento i misteri dell'umana redenzione;
assoggettate al suo potere tutte le creature,
offrì alla tua maestà infinita
il regno eterno e universale:
regno di verità e di vita,
regno di santità e di grazia,
regno di giustizia, di amore e di pace.
E noi,
uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l'inno della tua gloria: Santo, ...

sabato 10 luglio 2021

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) 11 luglio 2021

   XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)




Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Sal 17,15)

Colletta
Donaci, o Padre,
di non avere nulla di più caro del tuo Figlio,
che rivela al mondo il mistero del tuo amore
e la vera dignità dell’uomo;
colmaci del tuo Spirito,
perché lo annunziamo ai fratelli
con la fede e con le opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Am 7,12-15)
Va’, profetizza al mio popolo.

Dal libro del profeta Amos

In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno».
Amos rispose ad Amasìa e disse:
«Non ero profeta né figlio di profeta;
ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro.
Il Signore mi prese,
mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse:
Va’, profetizza al mio popolo Israele».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 84)
Rit: Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

SECONDA LETTURA (Ef 1,3-14)
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche voi,
dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza,
e avere in esso creduto,
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione
di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

Parola di Dio.


Canto al Vangelo (Ef 1,17-18)
Alleluia, alleluia.

Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.

VANGELO (Mc 6,7-13)
Prese a mandarli.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio ci ha scelti per annunciare il suo Regno, donandoci tutto ciò che è necessario per continuare la sua missione. Preghiamo perché vinca le nostre resistenze e la nostra lentezza nel rispondere al suo invito.
Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore, il tuo Spirito.

1. Per la Chiesa, nata dall'acqua del Battesimo e guidata dallo Spirito, e per i pastori della Chiesa, perché sentano la responsabilità e l'urgenza di portare la parola di Gesù a tutti gli uomini, preghiamo.
2. Per tutti coloro che hanno responsabilità nella società civile, perché esercitino il loro compito in spirito di servizio e non per la ricerca di prestigio, accogliendo e favorendo soprattutto i più poveri e disagiati, preghiamo.
3. Per i missionari e le persone che lavorano per i popoli più poveri, perché abbiano il coraggio della denuncia delle ingiustizie e la tenerezza dell'amore nell'incontro con tutti, preghiamo.
4. Per coloro che sono divenuti tempio dello Spirito con il dono del Battesimo e della Confermazione, perché il dono di Dio li faccia crescere nella vita della Chiesa, preghiamo.
5. Per noi che oggi abbiamo accolto la tua Parola, perché ci rendiamo disponibili all'annuncio del Vangelo, testimoniando con la vita la fede che abbiamo ricevuto, preghiamo.

O Padre, tu doni sempre all'umanità profeti e testimoni del tuo amore. Rendici sempre coscienti del tuo dono e responsabili del compito che ci hai affidato dal giorno del nostro Battesimo. Per Cristo nostro Signore.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...