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martedì 2 giugno 2020
venerdì 17 agosto 2018
Pro Terra Sancta ci informa sul significato del 15 agosto
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lunedì 28 maggio 2018
lunedì 19 febbraio 2018
lunedì 18 gennaio 2016
Bollettino Fides News del 18 gennaio 2016
AFRICA/BURKINA FASO - “Il Paese è sotto choc, lutto per tre giorni e nelle chiese si prega per la pace” dice il Direttore Nazionale delle POM
Ouagadougou (Agenzia Fides) - “Nelle chiese del Burkina Faso i fedeli pregano per la pace” dice all’Agenzia Fides p. Oscar Zoungrana, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) del Burkina Faso, dove il 15 gennaio un gruppo di terroristi di Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI) ha ucciso almeno 29 persone di diversa nazionalità nell’assalto all’hotel Splendid (frequentato soprattutto da funzionari dell’ONU) e al vicino ristorante “Le Cappuccino” (vedi Fides 16/1/2016).
“La popolazione è ancora sotto choc. È vero che un episodio simile era avvenuto di recente nel Mali, Paese nostro vicino, e molti dicevano che anche il Burkina Faso poteva essere nel mirino dei terroristi, ma non ci si aspettava che potesse accadere un attentato così presto” dice a Fides don Oscar. “Per molti è stata una grande sorpresa, anche perché nel nostro Paese non era mai accaduto un dramma di queste proporzioni. C’era già stato un attacco ad alcuni gendarmi alla frontiera con il Mali, ma un assalto di queste proporzioni nella capitale ci ha colti di sorpresa”.
Il Burkina Faso ha appena concluso un periodo di transizione dopo la cacciata dell’ex Presidente Blaise Compaoré, culminata con le elezioni del 29 novembre che hanno portato alla designazione di Roch Marc Christian Kaboré come nuovo Presidente.
“Il governo appena insediato ha tenuto sabato 16 gennaio un Consiglio dei Ministri straordinario che ha preso alcuni provvedimenti, tra cui quello di indire il lutto nazionale di tre giorni” riferisce don Oscar. “È stato inoltre prolungato il coprifuoco stabilito nelle ore dell’assalto terroristico, mentre prosegue l’inchiesta per chiarire come si sono svolti i fatti. Il luogo dell’attentato è ancora circondato dalle forze di sicurezza per permettere il lavoro degli inquirenti. Mali e Burkina Faso hanno inoltre deciso di coordinare gli sforzi per lottare contro i terroristi mentre è stata rafforzata la collaborazione con le forze francesi e americane presenti da tempo nel nostro Paese, che hanno condotto l’assalto finale per liberare gli ostaggi dell’hotel”.
Secondo il sacerdote, l’obiettivo dei terroristi non è tanto quello di destabilizzare il Paese quanto di “prendere di mira gli stranieri per bloccare la cooperazione tra i Paesi africani, come il Burkina e il Mali, e l’Europa e le istituzioni internazionali”. (L.M.) (Agenzia Fides 18/1/2016)
“La popolazione è ancora sotto choc. È vero che un episodio simile era avvenuto di recente nel Mali, Paese nostro vicino, e molti dicevano che anche il Burkina Faso poteva essere nel mirino dei terroristi, ma non ci si aspettava che potesse accadere un attentato così presto” dice a Fides don Oscar. “Per molti è stata una grande sorpresa, anche perché nel nostro Paese non era mai accaduto un dramma di queste proporzioni. C’era già stato un attacco ad alcuni gendarmi alla frontiera con il Mali, ma un assalto di queste proporzioni nella capitale ci ha colti di sorpresa”.
Il Burkina Faso ha appena concluso un periodo di transizione dopo la cacciata dell’ex Presidente Blaise Compaoré, culminata con le elezioni del 29 novembre che hanno portato alla designazione di Roch Marc Christian Kaboré come nuovo Presidente.
“Il governo appena insediato ha tenuto sabato 16 gennaio un Consiglio dei Ministri straordinario che ha preso alcuni provvedimenti, tra cui quello di indire il lutto nazionale di tre giorni” riferisce don Oscar. “È stato inoltre prolungato il coprifuoco stabilito nelle ore dell’assalto terroristico, mentre prosegue l’inchiesta per chiarire come si sono svolti i fatti. Il luogo dell’attentato è ancora circondato dalle forze di sicurezza per permettere il lavoro degli inquirenti. Mali e Burkina Faso hanno inoltre deciso di coordinare gli sforzi per lottare contro i terroristi mentre è stata rafforzata la collaborazione con le forze francesi e americane presenti da tempo nel nostro Paese, che hanno condotto l’assalto finale per liberare gli ostaggi dell’hotel”.
Secondo il sacerdote, l’obiettivo dei terroristi non è tanto quello di destabilizzare il Paese quanto di “prendere di mira gli stranieri per bloccare la cooperazione tra i Paesi africani, come il Burkina e il Mali, e l’Europa e le istituzioni internazionali”. (L.M.) (Agenzia Fides 18/1/2016)
AFRICA/KENYA - L’esercito keniano lancia un’operazione per liberare i militari catturati dagli Shabaab
Nairobi (Agenzia Fides) - Il capo di Stato Maggiore delle forze armate del Kenya, il generale Samson Mwathethe, ha rivelato alcuni dettagli dell’attacco compiuto il 15 gennaio dagli Shabaab somali contro una base di militari keniani che operano nell’ambito dell’AMISOM (missione dell’Unione Africana in Somalia), verificatosi nel sud della Somalia. Nell’attacco, avvenuto nella località di El-Adde, sono morti diversi soldati di Nairobi mentre altri sono stati catturati.
Secondo gli Shabaab, i militari morti sono almeno 100, ma le autorità di Nairobi si sono finora astenute dal rivelare il numero dei caduti, affermando che prima occorre contattare le famiglie delle vittime.
Il generale Mwathethe ha affermato che l’assalto è stato condotto con l’ausilio di tre autobomba che hanno aperto la strada agli assalitori. Un altro punto che non è stato chiarito concerne se è stata assalita o no anche una vicina base dell’esercito somalo.
L’esercito keniano ha annunciato di aver avviato un’importante operazione per liberare i militari catturati dagli Shabaab. (L.M.) (Agenzia Fides 18/1/2016)
Secondo gli Shabaab, i militari morti sono almeno 100, ma le autorità di Nairobi si sono finora astenute dal rivelare il numero dei caduti, affermando che prima occorre contattare le famiglie delle vittime.
Il generale Mwathethe ha affermato che l’assalto è stato condotto con l’ausilio di tre autobomba che hanno aperto la strada agli assalitori. Un altro punto che non è stato chiarito concerne se è stata assalita o no anche una vicina base dell’esercito somalo.
L’esercito keniano ha annunciato di aver avviato un’importante operazione per liberare i militari catturati dagli Shabaab. (L.M.) (Agenzia Fides 18/1/2016)
AFRICA/REPUBBLICA CENTRAFRICANA - Campagna di vaccinazioni: entro il 2106 un quarto dei bambini vaccinati contro malattie letali
Bangui (Agenzia Fides) - L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha avviato una campagna di vaccinazioni di massa senza precedenti nella Repubblica Centrafricana (CAR). Obiettivo è vaccinare circa 220 mila bambini, pari a un quarto di tutti quelli presenti nel Paese, entro la fine del 2016. Secondo la nota pervenuta all’Agenzia Fides, si tratta di un’azione di portata eccezionale, che consentirà di proteggere i bambini al di sotto dei cinque anni contro le principali malattie responsabili di mortalità infantile nel Paese. Avviata lo scorso luglio nel nord del paese, in collaborazione con il Ministero della Salute, la campagna ha ora raggiunto la sub-prefettura di Berberati, nella zona sudoccidentale, e verrà gradualmente estesa a tutte e 13 le sub-prefetture in cui MSF è presente. Accanto ad essa, l’ong potenzierà i servizi nelle strutture sanitarie in cui lavora e in questo modo potrà fornire ai bambini al di sotto dei 5 anni una protezione eff icace contro almeno nove malattie infettive.
Ulteriori misure preventive come la distribuzione di vitamina A, zanzariere, trattamenti anti-parassitari e screening per la malnutrizione, verranno adottate secondo i bisogni specifici di ciascuna prefettura. Dati ufficiali del Ministero della Salute mostrano che la crisi politica e militare iniziata nel 2013 ha causato una drastica riduzione dei tassi di copertura vaccinale. Tra il 2012 e il 2014, il numero di bambini centrafricani vaccinati contro il morbillo si è ridotto dal 64% al 25%, mentre per le infezioni respiratorie è sceso dal 52% al 20%. Alla fine del 2013, solo il 13% dei bambini di un anno aveva ricevuto le vaccinazioni complete. (AP) (18/1/2016 Agenzia Fides)
Ulteriori misure preventive come la distribuzione di vitamina A, zanzariere, trattamenti anti-parassitari e screening per la malnutrizione, verranno adottate secondo i bisogni specifici di ciascuna prefettura. Dati ufficiali del Ministero della Salute mostrano che la crisi politica e militare iniziata nel 2013 ha causato una drastica riduzione dei tassi di copertura vaccinale. Tra il 2012 e il 2014, il numero di bambini centrafricani vaccinati contro il morbillo si è ridotto dal 64% al 25%, mentre per le infezioni respiratorie è sceso dal 52% al 20%. Alla fine del 2013, solo il 13% dei bambini di un anno aveva ricevuto le vaccinazioni complete. (AP) (18/1/2016 Agenzia Fides)
ASIA/IRAQ - Villaggio cristiano bombardato dall'esercito turco; la condanna del Patriarcato caldeo
Dohuk (Agenzia Fides) – Le truppe turche hanno bombardato nella notte tra il 16 il 17 gennaio il villaggio iracheno di Sharanish, collocato ai confini con la Turchia, nel governatorato di Dohuk, abitato da cristiani caldei e assiri. I bombardamenti hanno diffuso il panico tra la popolazione, costretta a fuggire verso la città di Zakho in piena notte, con condizioni meteorologiche caratterizzate dalla neve e dal freddo pungente A darne notizia è il Patriarcato di Babilonia dei Caldei, che attraverso i suoi canali ufficiali esprime ferma condanna dell'azione militare turca, definendola “totalmente ingiustificata” e facendo anche appello al governo autonomo del Kurdistan iracheno affinchè adotti “le misure necessarie per difendere i propri cittadini”. L'attacco – riferisce il comunicato diffuso dal Patriarcato e pervenuto all'Agenzia Fides - è stato compiuto “con il pretesto della lotta contro le postazioni dei curdi del PKK (Partîya Karkeren Kurdîstan, Partito dei Lavo ratori del Kurdistan)”. Una nota di protesta è stata inviata dal Patriarcato caldeo anche all’ambasciata turca a Baghdad.
Negli anni Ottanta, la cittadina era stata completamente devastata durante le campagne militari compiute dall'esercito iracheno contro i curdi. Dopo la fine del regime di Saddam Hussein, parte della originaria popolazione cristiana era tornata ad abitare il villaggio, anche per fuggire alle violenze anti-cristiane sempre più frequenti nelle aree urbane di Baghdad e Mosul. Il villaggio ospita anche decine di famiglie cristiane fuggite nel 2014 dalla piana di Ninive davanti all'avanzata dei jihadisti dello Stato Islamico (Daesh).
Già nell'agosto scorso Sharanish e altri villaggi dei monti Qandil abitati da cristiani erano stati fatti oggetto di raid aerei durante le operazioni militari compiute in quell'area dall'esercito turco contro i curdi del PKK. (GV) (Agenzia Fides 18/1/2016).
Negli anni Ottanta, la cittadina era stata completamente devastata durante le campagne militari compiute dall'esercito iracheno contro i curdi. Dopo la fine del regime di Saddam Hussein, parte della originaria popolazione cristiana era tornata ad abitare il villaggio, anche per fuggire alle violenze anti-cristiane sempre più frequenti nelle aree urbane di Baghdad e Mosul. Il villaggio ospita anche decine di famiglie cristiane fuggite nel 2014 dalla piana di Ninive davanti all'avanzata dei jihadisti dello Stato Islamico (Daesh).
Già nell'agosto scorso Sharanish e altri villaggi dei monti Qandil abitati da cristiani erano stati fatti oggetto di raid aerei durante le operazioni militari compiute in quell'area dall'esercito turco contro i curdi del PKK. (GV) (Agenzia Fides 18/1/2016).
ASIA/TERRA SANTA - Nuovo atto di vandalismo settario contro la chiesa della Dormizione
Gerusalemme (Agenzia Fides) - Slogan anti-cristiani sono stati scritti sulle porte e sulle mura dell’Abbazia della Dormizione sul Monte Sion. Il nuovo atto di vandalismo contro il monastero benedettino è avvenuto domenica 17 gennaio, nella stessa giornata in cui Papa Francesco ha reso omaggio alla comunità ebraica di Roma, visitando il Tempio maggiore. Secondo quanto riferito dai media ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme, alcuni degli slogan scritti sulle porte e le mura dell’Abbazia recitano: «Morte ai cristiani pagani, nemici di Israele», «Il suo nome (Gesù) e la sua memoria vanno cancellati» o ancora: «Cristiani all’inferno».
Il nuovo atto di vandalismo settario segue di tre settimane quello compiuto contro il convento salesiano di Beit Gemal (vedi Fides 9/1/2016). Esso si inscrive nella serie di atti intimidatori compiuti a danno di monasteri cristiani a partire dal febbraio 2012. Da allora, in più occasioni, siglandosi con la formula “il prezzo da pagare” (price to tag), gruppi oltranzisti vicini al movimento dei coloni hanno portato attacchi ai danni di luoghi di culto - chiese e moschee – frequentati dalla popolazione araba.
Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha diffuso una nota in cui condanna fermamente la nuova aggressione e ricorda che “l’unico modo per far fronte ad atti del genere è quello di controllare l’educazione impartita nelle scuole in cui vengono istruiti questi giovani, e monitorare chi incita all’intolleranza contro i cristiani”. Il Pattriarcato esprime anche l'augurio “che i responsabili di questo attacco vengano arrestati prima di rendere esecutive le loro minacce”.
(GV) (Agenzia Fides 18/1/2016).
Il nuovo atto di vandalismo settario segue di tre settimane quello compiuto contro il convento salesiano di Beit Gemal (vedi Fides 9/1/2016). Esso si inscrive nella serie di atti intimidatori compiuti a danno di monasteri cristiani a partire dal febbraio 2012. Da allora, in più occasioni, siglandosi con la formula “il prezzo da pagare” (price to tag), gruppi oltranzisti vicini al movimento dei coloni hanno portato attacchi ai danni di luoghi di culto - chiese e moschee – frequentati dalla popolazione araba.
Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha diffuso una nota in cui condanna fermamente la nuova aggressione e ricorda che “l’unico modo per far fronte ad atti del genere è quello di controllare l’educazione impartita nelle scuole in cui vengono istruiti questi giovani, e monitorare chi incita all’intolleranza contro i cristiani”. Il Pattriarcato esprime anche l'augurio “che i responsabili di questo attacco vengano arrestati prima di rendere esecutive le loro minacce”.
(GV) (Agenzia Fides 18/1/2016).
ASIA/INDIA - La mancanza di acqua e servizi sanitari causa malattie prevenibili nei bambini
Bangalore (Agenzia Fides) – Insieme al fenomeno climatico de El Niño del 2015, che ha dissipato i monsoni del sudovest del Paese, la mancanza di approvvigionamento idrico ha favorito il proliferare delle malattie trasmesse dall’acqua in Karnataka, dove il 49% delle persone praticano la defecazione all’aperto. Diarrea, dissenteria, gastroenterite, colera continuano a contagiare i bambini che vivono al di sotto della soglia di povertà, in particolare nei villaggi più emarginati, oltre che ad aumentare mortalità infantile, ritardo nella crescita e denutrizione. La dengue, favorita dalle acque residue, nel 2015 ha raggiunto il suo picco nel Paese con 4.691 casi e 9 morti, secondo le statistiche del Ministero Federale della Sanità. La maggior parte dei ricoveri registrati nell’ospedale Vani Vilas per Bambini e Donne del Karnataka sono stati per la dengue.
Tra gennaio e settembre 2015 i bambini contagiati sono stati 799, del totale dei 2800, ha dichiarato il reparto di Pediatria dell’ospedale. Anche se i bambini ricevono pasti nelle scuole e usufruiscono di sistemi igienico sanitari nelle infrastrutture presenti, la mancanza nelle loro case, insieme alla scarsità d’acqua provocata dal cambiamento climatico, riduce l’indice di sviluppo umano anche nelle regioni più progredite dell’India. La sfida che rimane urgente è quella di creare un'infrastruttura di acqua e servizi igienici, convincere l'opinione pubblica della loro efficacia, della necessità di sradicare la defecazione all'aperto e delle fogne a cielo aperto. (AP) (18/1/2016 Agenzia Fides)
Tra gennaio e settembre 2015 i bambini contagiati sono stati 799, del totale dei 2800, ha dichiarato il reparto di Pediatria dell’ospedale. Anche se i bambini ricevono pasti nelle scuole e usufruiscono di sistemi igienico sanitari nelle infrastrutture presenti, la mancanza nelle loro case, insieme alla scarsità d’acqua provocata dal cambiamento climatico, riduce l’indice di sviluppo umano anche nelle regioni più progredite dell’India. La sfida che rimane urgente è quella di creare un'infrastruttura di acqua e servizi igienici, convincere l'opinione pubblica della loro efficacia, della necessità di sradicare la defecazione all'aperto e delle fogne a cielo aperto. (AP) (18/1/2016 Agenzia Fides)
AMERICA/PANAMA - “Non possiamo abituarci alla violenza": la riflessione dei Vescovi sulla situazione nazionale
Città di Panama (Agenzia Fides) – La Conferenza Episcopale Panamense (CEP) presenta in un suo documento le molte domande sul futuro del paese riguardo a temi quali la riforma elettorale, l'allargamento del Canale transoceanico, la pubblica istruzione e la sanità, chiedendo risposte chiare e concrete. La dichiarazione rientra nell’ambito delle conclusioni della sessione plenaria numero 203 della CEP appena conclusa.
Oggi, 18 gennaio, l'Assemblea Nazionale dovrà iniziare a discutere il pacchetto delle riforme elettorali, secondo la proposta presentata dalla Commissione Nazionale per le riforme elettorali, anche se critiche e dissensi su diversi punti di questa proposta sono sempre in aumento. I Vescovi, nel loro documento pervenuto a Fides, ribadiscono la necessità del dialogo, essenziale per risolvere i problemi del paese, e sottolineano che la situazione nazionale rivela una profonda crisi morale, di valori, di atteggiamenti, di motivazioni e comportamenti che andrebbero corretti.
Il documento contiene le conclusioni dell’Assemblea Ordinaria della Conferenza Episcopale, svoltasi dall’11 al 15 gennaio 2016, riunita per riflettere sulla realtà della Chiesa e della società panamense al fine di offrire motivi di speranza. Elaborato in 11 punti, il testo presenta il panorama ecclesiale e sociale del paese, riconosce le forze della comunità ed invita ad un impegno serio e profondo dinanzi alle sfide del paese e in questo Giubileo della Misericordia.
I Vescovi, tra l’altro, denunciano con forza: "La dignità umana non viene rispettata. Non possiamo abituarci alla violenza, alla criminalità, all'omicidio. Questa non è la nostra natura!"
Nella conclusione i Vescovi invitano a camminare insieme ai giovani, partecipando al Meeting Nazionale del Rinnovamento della Gioventù, dal 21 al 24 gennaio, che si terrà a Chitre, "per sperimentare il giovane volto gioioso della Chiesa, e incoraggiarli a ‘uscire’, pronti ad essere discepoli e missionari della misericordia del Padre".
(CE) (Agenzia Fides, 18/01/2016)
Oggi, 18 gennaio, l'Assemblea Nazionale dovrà iniziare a discutere il pacchetto delle riforme elettorali, secondo la proposta presentata dalla Commissione Nazionale per le riforme elettorali, anche se critiche e dissensi su diversi punti di questa proposta sono sempre in aumento. I Vescovi, nel loro documento pervenuto a Fides, ribadiscono la necessità del dialogo, essenziale per risolvere i problemi del paese, e sottolineano che la situazione nazionale rivela una profonda crisi morale, di valori, di atteggiamenti, di motivazioni e comportamenti che andrebbero corretti.
Il documento contiene le conclusioni dell’Assemblea Ordinaria della Conferenza Episcopale, svoltasi dall’11 al 15 gennaio 2016, riunita per riflettere sulla realtà della Chiesa e della società panamense al fine di offrire motivi di speranza. Elaborato in 11 punti, il testo presenta il panorama ecclesiale e sociale del paese, riconosce le forze della comunità ed invita ad un impegno serio e profondo dinanzi alle sfide del paese e in questo Giubileo della Misericordia.
I Vescovi, tra l’altro, denunciano con forza: "La dignità umana non viene rispettata. Non possiamo abituarci alla violenza, alla criminalità, all'omicidio. Questa non è la nostra natura!"
Nella conclusione i Vescovi invitano a camminare insieme ai giovani, partecipando al Meeting Nazionale del Rinnovamento della Gioventù, dal 21 al 24 gennaio, che si terrà a Chitre, "per sperimentare il giovane volto gioioso della Chiesa, e incoraggiarli a ‘uscire’, pronti ad essere discepoli e missionari della misericordia del Padre".
(CE) (Agenzia Fides, 18/01/2016)
AMERICA/NICARAGUA - “Non deve esserci nessun Caino in questo anno elettorale” esorta Mons. Alvarez Lagos alla festa del Cristo Negro
Matagalpa (Agenzia Fides) – Durante una delle diverse celebrazioni religiose in onore del "Signore di Esquipulas", tenutasi lo scorso fine settimana nella città di Esquipulas, il Vescovo della diocesi di Matagalpa (nella parte settentrionale del paese), Sua Ecc. Mons. Rolando José Álvarez Lagos, ha esortato i fedeli del Nicaragua a vivere, in questo anno elettorale, secondo una condotta etica, seguendo i valori e i principi della fede.
"Chiedo al popolo di Dio di non comportarsi come Caino, perché non ci deve essere nessun Caino in Nicaragua in questo anno elettorale, non ci deve essere nessun partito politico ad affondare il pugnale nella schiena del prossimo" ha esortato il Vescovo, chiamando nello stesso tempo i fedeli a buttare giù "barriere e confini che spesso i partiti politici vogliono imporre".
La grande festa è iniziata la settimana scorsa, con il pellegrinaggio di massa da diversi punti del paese verso il Santuario diocesano di Nostro Signore di Esquipulas, per celebrare la festa religiosa in onore del “Cristo Negro”, come viene chiamato dalla popolazione del CentroAmerica. La festa si celebra infatti anche in Guatemala, Honduras, El Salvador e Messico.
Le celebrazioni religiose nella città di Matagalpa sono le principali in Nicaragua. Il pellegrinaggio al Santuario di Esquipulas è stato istituito 21 anni fa dall'allora Vescovo di Matagalpa e attuale Arcivescovo di Managua, il Card. Leopoldo José Brenes Solórzano, ed ogni anno cresce la partecipazione dei fedeli.
(CE) (Agenzia Fides, 18/01/2016)
"Chiedo al popolo di Dio di non comportarsi come Caino, perché non ci deve essere nessun Caino in Nicaragua in questo anno elettorale, non ci deve essere nessun partito politico ad affondare il pugnale nella schiena del prossimo" ha esortato il Vescovo, chiamando nello stesso tempo i fedeli a buttare giù "barriere e confini che spesso i partiti politici vogliono imporre".
La grande festa è iniziata la settimana scorsa, con il pellegrinaggio di massa da diversi punti del paese verso il Santuario diocesano di Nostro Signore di Esquipulas, per celebrare la festa religiosa in onore del “Cristo Negro”, come viene chiamato dalla popolazione del CentroAmerica. La festa si celebra infatti anche in Guatemala, Honduras, El Salvador e Messico.
Le celebrazioni religiose nella città di Matagalpa sono le principali in Nicaragua. Il pellegrinaggio al Santuario di Esquipulas è stato istituito 21 anni fa dall'allora Vescovo di Matagalpa e attuale Arcivescovo di Managua, il Card. Leopoldo José Brenes Solórzano, ed ogni anno cresce la partecipazione dei fedeli.
(CE) (Agenzia Fides, 18/01/2016)
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venerdì 17 luglio 2015
Tg Terra Santa del 17 luglio 2015
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