collegamento orari cp
Visualizzazione post con etichetta agricoltura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta agricoltura. Mostra tutti i post

mercoledì 20 maggio 2020

Agenzia Fides 20 maggio 2020

AFRICA/GHANA - “Il Covid-19 sta facendo emergere l'immagine della Chiesa come famiglia di Dio”, dice il Direttore Nazionale delle POM
Accra (Agenzia Fides) – “Il Covid-19 ha incoraggiato le famiglie a stare e a pregare insieme, facendo emergere l'immagine della Chiesa come famiglia” dice all’Agenzia Fides p. Isaac Ebo-Blay, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Ghana (POM).
“Così facendo la pandemia ha cambiato la percezione della gente verso la Chiesa non più solo come un edificio di culto ma anche e soprattutto come Chiesa di battezzati che sono il tempio dello Spirito Santo: è così che forma la Chiesa domestica”.
Il Direttore nazionale delle POM sottolinea inoltre che la sospensione delle celebrazioni a causa della pandemia “ha incoraggiato la Chiesa del Ghana a utilizzare di più i social media per diffondere il Vangelo ai fedeli, che fino ad ora non erano molto utilizzati”.
“La vita sacramentale dei fedeli però è stata gravemente colpita perché sebbene seguano la Messa online e in tv e preghino per la loro comunione spirituale, non è la stessa cosa della partecipazione alla celebrazione comunitaria dell'Eucaristia” sottolinea p. Ebo-Blay. Inoltre “la vita pastorale è stata gravemente colpita. Le visite a case, ospedali, prigioni ecc. sono state sospese. Gli anziani e i malati non ricevono la comunione”.
Gli effetti di questo periodo di blocco delle regolari attività ecclesiali potrebbero determinare sviluppi come "un aumento dell'influenza dei gruppi ecclesiali, i cui membri laici generalmente dedicano molto più tempo degli altri cattolici al lavoro missionario e con più fervore evangelico” o l'emergere di piccole affiatate comunità di fede all'interno delle parrocchie, che si incontrano regolarmente nelle case, invece che in grandi eventi parrocchiali”.
Dal punto di vista economico dice il Direttore nazionale delle POM “la pandemia ha messo a dura prova i contributi delle persone. Sebbene i pagamenti elettronici e digitali vengano effettuati da alcuni fedeli, una percentuale maggiore di questi non riesce a pagare. Ciò sta influenzando negativamente la missione della Chiesa in Ghana”.
In questa difficile situazione, “la Chiesa in Ghana deve essere lodata per aver mostrato compassione e amore per le persone che vivono negli slum di città e villaggi” dice p. Ebo-Blay. "I giovani aiutano a distribuire cibo alla gente. Tuttavia, nel perseguimento della missione, la Chiesa in Ghana dovrebbe prestare maggiore attenzione ai poveri nella Chiesa e nella società il cui numero è aumentato”. Il Direttore delle POM ricorda un’importante iniziativa caritativa: “l'arcidiocesi di Accra con il suo pastore, l’Arcivescovo Sua Ecc. Moms. John Bonaventure Kwofie, ha offerto cibo e sistemi di protezione personale (DPI) ai residenti della baraccopoli “La città di Dio” che ospita oltre 150.000 abitanti per lo più poveri e vulnerabili”.
“La recessione potrebbe anche provocare una nuova spinta e un'opportunità per l'evangelizzazione, poiché le persone sono provate dalla pandemia e si trovano alla ricerca di un significato” dice p. Ebo-Blay.
Per quanto riguarda il Fondo speciale di emergenza delle POM per le vittime di coronavirus, p. Ebo-Blay dice che “sebbene le informazioni sul Fondo di emergenza siano state ricevute e diffuse alle Opere e alle istituzioni della Chiesa, solo una delle Opere finora ha promesso una donazione. Stiamo ancora aspettando la risposta delle altre Opere. Nel frattempo alcune società ecclesiali hanno contribuito agli sforzi della Conferenza episcopale cattolica del Ghana per aiutare le vittime del coronavirus”. (L.M.) (Agenzia Fides 20/5/2020)
 top^ 
AFRICA/ANGOLA - La vita dopo Covid-19 non sarà più la stessa: in aumento fame e povertà
Luanda (Agenzia Fides) – I primi casi di coronavirus nel Paese sono stati registrati dalle autorità alla fine di marzo. Alcune settimane dopo, il governo ha decretato lo stato di emergenza, ma "nella crisi, si è registrata e vista la presenza costante della Chiesa cattolica accanto alla popolazione": lo scrive all’Agenzia Fides José Ventura, docente e sociologo angolano. “Con lo stato di emergenza, gli angolani sono entrati in isolamento, riducendo così i diritti della popolazione, in vista di attenuare la pandemia. Chiuse scuole, chiese, università, pubblica amministrazione, società private e commercio informale.”
Nella nota pervenuta a Fides, il professor Ventura sottolinea che "la Chiesa cattolica è la più grande confessione religiosa del paese e attraverso i media, principalmente attraverso Radio Ecclesia, Radio Maria, le emittenti diocesane e la televisione di stato ha intensificato la sua presenza trasmettendo la messa domenicale. Le parrocchie sono rimaste accanto alla gente attraverso i social network, una realtà non molto presente prima del Covid-19. In alcune comunità, ad esempio, i parroci hanno creato su Facebook, il social più usato del paese, i profili delle loro parrocchie per rimanere più presenti nella vita dei fedeli.”
Facendo riferimento alla situazione della vita sociale ed economica, il sociologo angolano rileva che “la vita in Angola è diventata più costosa dal punto di vista economico. I limiti imposti dallo stato di emergenza hanno indebolito il mercato informale, assorbendo gran parte della forza lavoro del paese. Poiché la maggior parte dei cittadini dipende dal settore informale, la povertà è aumentata e con essa le difficoltà dei cittadini. La situazione tende a peggiorare a causa del calo del prezzo del petrolio, mettendo il paese in una situazione di dilagante recessione economica, che dura dal 2014 e che aggrava la vita delle popolazioni. Giorno dopo giorno molte famiglie perdono il loro potere d'acquisto. A causa della situazione di estrema povertà, ci sono casi di decessi dovuti alla fame. Inoltre, aggiunge il giornalista angolano - in Angola, il sistema sanitario nazionale è molto fragile, anche oggi molte persone muoiono per malaria.”
Continua Ventura: “Per mitigare la situazione sociale causata dalla pandemia, il governo ha attuato politiche di assistenza sociale con distribuzione gratuita di acqua potabile, alimenti non deperibili, prodotti per l'igiene . Secondo l'opinione di esperti sociali, queste misure del governo non risolvono la situazione di povertà in Angola. L'esecutivo angolano dovrebbe rivedere le sue politiche pubbliche, legate all'emancipazione delle famiglie, poiché il piano di diversificazione economica annunciato nel 2014 non ha dato buoni esiti. Tuttavia, le autorità locali sperano di tornare presto alla vita normale nel paese, con il ripristino dei servizi, delle istituzioni e dell'economia. Una cosa è certa, la vita dopo il Covid-19 non sarà più la stessa”, conclude il professor Ventura.
(JV/AP) (Agenzia Fides 20/5/2020)
 top^ 
ASIA/FILIPPINE - Dopo il Covid-19, urge una "svolta verde" nell'economia, ripartendo dall'agricoltura
Manila (Agenzia Fides) - La Chiesa nelle Filippine vede l'urgenza e propone una "svolta verde" nell'economia del paese, soprattutto nel periodo post-Covid-19. Secondo gli economisti dell'Università Ateneo di Manila, guidata dai Gesuiti nella capitale, la nazione potrebbe sollevarsi dalla pandemia, e avere una ripresa migliore e duratura, se il governo attuasse riforme che incoraggino lo sviluppo di un'economia verde, trainata dall'agricoltura.
Questi temi e queste riflessioni sono state rilanciate e diffuse da vari enti e istituzioni cattoliche nel corso della Settimana celebrativa dedicata alla "Laudato Si'", che si tiene dal 16 al 24 maggio in occasione del 5° anniversario dell'enciclica di Papa Francesco.
Il Segretariato nazionale per l'azione sociale (NASSA) della Conferenza episcopale delle Filippine, che è la "Caritas Filippine", ha lanciato per l'occasione la "Campagna verde Laudato Si'", al fine di "creare una maggiore consapevolezza tra le persone per la cura dell'ambiente e i nuovi modelli di viluppo" ha spiegato a Fides p. Edwin Gariguez, segretario esecutivo del NASSA.
La campagna promuove la sicurezza alimentare, la tutela dell'ambiente e delle popolazioni indigene, investimenti verso l'energia pulita e rinnovabile, Il Segretariato ha avviato un programma per garantire la sicurezza alimentare nelle comunità durante e dopo la pandemia di coronavirus. A tal fine si incoraggiano diocesi e parrocchie a promuovere l'agricoltura comunitaria e a intensificare le loro campagne ecologiche.
In tempi di Covid-19, si afferma, la fede, la prossimità, la solidarietà e la condivisione sono "armi vitali per salvare i nostri simili".
Per rispondere a questo appello, tra le tante iniziative registrate in tutte le diocesi, la diocesi di San Carlos, attraverso la San Carlos Diocesan Social Action Foundation, Inc. ha avviato uno programma per raggiungere gli indigenti, lanciando il progetto "Adotta una famiglia". Si punta così a individuare quanti considerati i più poveri tra i poveri, persone che non sono in grado di lavorare a causa della crisi e quindi non hanno la capacità di nutrire la loro famiglia. (SD-PA) (AGenzia Fides 20/5/2020)
 top^ 
ASIA/CAMBOGIA - Il ricordo delle vittime dei Khmer rossi è occasione per fare memoria dei martiri cambogiani
Phnom Penh (Agenzia Fides) - "Ricordiamo oggi le vittime e le sofferenze che sono avvenute durante il regime genocidario dei Khmer rossi. Ricordiamo anche i nostri martiri. E preghiamo per la pace, il dialogo e la riconciliazione in Cambogia e nel mondo": è il messaggio inviato all'Agenzia Fides dal Vescovo Olivier Schmitthaeusler, M.E.P, Vicario Apostolico di Phnom Penh, mentre il Cambogia il 20 maggio si celebra la Giornata per ricordare le stragi compiute dai Khmer Rossi e dal regime di Pol Pot. I cambogiani la definiscono "Giornata della rabbia'', e spesso in diversi luoghi si assiste a ricostruzioni o rappresentazioni in cui studenti vestiti in nero ricreano le vessazioni commesse nei celebri "campi del massacro''.
Ma la Chiesa vuole ricordarla e celebrarla come "Giornata della memoria, dei martiri e della riconciliazione", piuttosto che porre l'accento su sentimenti come rabbia e vendetta. Spiega il Vescovo a Fides: "Quest'anno celebriamo il 45° anniversario dell'ordinazione episcopale del primo Vescovo cambogiano, Mons. Joseph Chhmar Salas, ordinato segretamente da Mons. Yves Ramousse, il 14 aprile 1975, mentre la chiesa di Notre Dame a Phnom Penh veniva bombardata. Il 17 aprile 1975, i Khmer Rossi entrarono a Phnom Penh e tutta la popolazione fuggì o fu evacuata. Mons. Chhmar Salas fu portato nel nordest del Paese, a Tangkauk, dove è morto nel 1977. È il protomartire nella nostra lista di 14 martiri la cui causa di beatificazione è in corso dal 15 maggio 2015" .
Il Vicario Apostolico aggiunge: "Quest'anno celebriamo, inoltre, il trentesimo anniversario della resurrezione della Chiesa in Cambogia: era il 14 aprile 1990 quando Mons. Emile Destombes celebrò nuovamente la Pasqua in un cinema a Phnom Penh. Fu un momento storico e di grande valore simbolico e spirituale: nel blackout degli anni bui del regime, la luce della fede non si era spenta e la fiamma del cero pasquale riscaldò e illuminò quella stanza buia". " Oggi - prosegue Mons. Schmitthaeusler - i cattolici dicono con fede: Cristo Gesù è vivo! Questo è ciò che abbiamo celebrato 30 anni dopo, nel nostro mondo invaso dall'oscurità della morte, della paura e della solitudine. Vogliamo ricordare le ultime parole di Mons. Salas a Mons. Ramousse, pronunciate il 17 aprile 1975 prima di partire per le polverose strade della Cambogia, che furono: 'Parlate di noi al mondo'. Con questo spirito teniamo viva la memoria dei nostri martiri e viviamo nella Cambogia di oggi il Vangelo della pace e della riconciliazione".
Durante il potere dei Khmer Rossi, dal 1975 al 1979, circa due milioni di cambogiani morirono a causa di esecuzioni, fame o malattie. I campi di sterminio punteggiano il paese, con oltre 20.000 siti di tombe di massa contenenti oltre 1,38 milioni di corpi, secondo il Centro di documentazione della Cambogia. Il più grande dei campi di sterminio era Choeung Ek, che si trova alla periferia di Phnom Penh e oggi funge da monumento a tutti coloro che sono morti e sopravvissuti, e per ricordare ai posteri quella immane sofferenza. Per le proporzioni del fenomeno e l’impatto sulla popolazione totale, lo sterminio cambogiano può essere considerato come un caso senza precedenti nella storia dell’umanità. (PA) (Agenzia FIdes 20/5/2020)
 top^ 
AMERICA/COLOMBIA - Covid 19: gli operatori della pastorale sociale sono un ponte tra le persone che hanno bisogno
Malaga (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica continua a portare avanti il suo impegno ​accompagnando, sostenendo, proteggendo e coordinando gli sforzi per garantire il minimo necessario di cui hanno bisogno le comunità in questo periodo di pandemia. Così la diocesi di Malaga-Soatá, da Santander (Colombia) ha informato della condivisione con i più vulnerabili.
Tutto il gruppo che lavora nella leadership della diocesi ha organizzato delle iniziative di beneficenza nella regione, come l'assistenza alimentare, l'accesso alla salute e il reperimento di alloggio, che hanno particolarmente alleviato la situazione della popolazione vulnerabile e migrante; Un altro dei suoi contributi è la promozione dello sviluppo umano integrale e dei processi di formazione, principalmente per la popolazione rurale, al fine di generare economie sostenibili, autosufficienti e solidali.
Rispondendo ai bisogni che sorgono a seguito dell'emergenza sanitaria che il Paese sta affrontando a causa del Covid-19, Mons. José Libardo Garcés Monsalve, i sacerdoti e i parroci di questa circoscrizione, con l'obiettivo di non avere "nessun affamato nella diocesi" hanno promosso campagne di incoraggiamento e di speranza, al fine di promuove la solidarietà e la generosità a livello diocesano e da parte delle parrocchie. La raccolta di beni di prima necessità è stata molto positiva, grazie alla risposta della comunità e soprattutto dei commercianti, che contribuiscono maggiormente a questa causa.
Nella nota inviata a Fides, il sacerdote Luis Alfonso Hernández, osserva: "lo facciamo perché riconosciamo che questa è la missione della Chiesa, è la nostra missione, la nostra responsabilità, perché comprendiamo che la carità è il cuore del Vangelo e senza di essa non ci sarebbe alcun senso o ragione di essere, ciò che facciamo è ciò che siamo”.
Da quando è iniziata la quarantena, le azioni di sensibilizzazione e condivisione si sono intensificate, le reti di comunicazione sono state rafforzate in modo che gli aiuti raggiungano le persone che ne hanno bisogno, in particolare gli anziani, i malati, le persone in carcere, le famiglie più vulnerabili, i migranti, la popolazione rurale dispersa e i disoccupati.
"Gli operatori della pastorale sociale sono un ponte tra le persone che hanno bisogno di accesso agli aiuti alimentari e noi che li canalizziamo" afferma il sacerdote Hernández. Inoltre, la diocesi ha gestito, articolato e coordinato le azioni con organizzazioni come il Banco Alimentare, ad esempio, con quella di Bucaramanga, è riuscita a gestire 100 mercati che sono stati di grande aiuto per la popolazione vulnerabile.
(CE) (Agenzia Fides 20/05/2020)
 top^ 
AMERICA/PARAGUAY - Nella sua visita Giovanni Paolo II ci incoraggiò “a non rinunciare al sogno e all'impegno per un Paraguay riconciliato e fraterno”
Asuncion (Agenzia Fides) – “Nell'Anno della Parola di Dio che celebra la nostra Chiesa in Paraguay, Dio ha cercato il modo per rendere la Buona Novella più viva e presente. Le chiese sono state vuote, ma i pulpiti sono stati riempiti con la Parola di vita eterna. Speriamo che, rispettando le necessarie misure igieniche e di biosicurezza, saremo presto in grado di incontrarci di nuovo per condividere la frazione del pane e i sacramenti della Chiesa. Manteniamo viva la fede, resti saldo il nostro animo, come ci ha detto san Giovanni Paolo II”. E’ l’esortazione che i Vescovi del Paraguay hanno rivolto alla comunità dei fedeli il 19 maggio. “Il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II, che ci visitò 32 anni fa come Papa, è l'occasione di questo messaggio pastorale – spiegano -. Ricordiamo nel suo ministero e nel suo magistero, la sua fede convinta e ferma… Papa Giovanni Paolo II ci ha visitato per confermarci nella fede, nella speranza e nella carità, incoraggiandoci a non rinunciare al sogno e all'impegno per un Paraguay riconciliato e fraterno”.
Nel loro messaggio, pervenuto a Fides, i Vescovi ricordano che “sono passati mesi dalla dichiarazione della pandemia di Covid-19 e sappiamo che la fine non sarà presto”. Di fronte alla fatica, alla paura, all'angoscia per il pane quotidiano, alla sensazione di insicurezza e vulnerabilità, agli interrogativi per il futuro, invitano: “aumentiamo le nostre preghiere, affinché, dalla solidarietà internazionale e nazionale, possano essere offerte soluzioni scientifiche, tecniche, economiche e amministrative per sostenere la vita, proteggere la convivenza e aprire nuove e migliori vie per l'umanità”. I Vescovi del Paraguay sono “solidali in questa avversità”, e ricordano le parole di San Giovanni Paolo II sulla valorizzazione della cultura locale per superare le prove.
Il messaggio è articolato in cinque punti, richiamando le parole di Papa Giovanni Paolo II. Il primo, “Viviamo la speranza, non la paura”, ricorda che “come cristiani dobbiamo essere prudenti, ascoltare i consigli dei medici e proteggerci. Ma ancora di più, dobbiamo rinnovare il nostro impegno per Cristo in ogni persona malata, con il vicino che è solo, in condizioni vulnerabili, lontano dalla sua casa e famiglia… Per rafforzare la speranza dobbiamo fare più affidamento sulla fede e sull'amore, che ci umanizza e ci spinge a fare il bene”. Nel secondo punto, intitolato “Traiamo forza dalla debolezza, per offrire ospitalità ai più vulnerabili”, scrivono: “La nostra forza cristiana si manifesta nella capacità di prenderci cura dello straniero, dell'abbandonato, del visitatore, del bisognoso, condividendo ciò che abbiamo, anche se è poco”.
Quindi, nel terzo punto, esortano a sostenere “il coraggio della solidarietà”. Molti hanno perso il lavoro e non sono in grado di mantenere le loro famiglie, l'economia entra in una fase di recessione, aumentano violenza domestica e atti criminali, per questo “Dobbiamo decidere tra egoismo o generosità, scegliere di costruire un mondo più cristiano e più umano, prendendoci cura dell'integrità delle persone, della vita delle famiglie, unendo gli sforzi di solidarietà di tutti per il pane, la casa, il lavoro, la salute e l’istruzione”.
Il quarto punto chiede una leadership di alta moralità, “impegnata per la vita e un nuovo Paraguay”. “La nostra missione di pastori e di tutti i cristiani – scrivono - è quella di costruire una società più sana nella vita morale e piena di pace nella convivenza. La moralità pubblica è il presupposto che rende possibili i più grandi ideali di giustizia, pace, libertà e partecipazione”, quindi sottolineano che “l'ora in cui viviamo deve essere intesa come la chiamata di Dio per coloro che occupano una posizione di comando e per tutti i cittadini. È tempo di prendere le giuste decisioni, di apportare le modifiche necessarie e di proporre i piani adeguati per lo sviluppo integrale del nostro paese a beneficio di tutti”.
Infine i Vescovi invitano a rivolgersi alla Vergine di Caacupé: “Lei non ci abbandona nella nostra povertà, nella nostra malattia, nelle situazioni di dimenticanza sociale, e ci chiede di non scoraggiarci, di avere fede nel suo Figlio Gesù, di ascoltare la sua Parola e di continuare insieme, come suoi discepoli”. (SL) (Agenzia Fides 20/5/2020)

sabato 29 febbraio 2020

Agenzia Fides 29 febbraio 2020

EUROPA/SPAGNA - Più della metà dei missionari spagnoli sono all’opera in 20 paesi dell’America Latina
 
Madrid (Agenzia Fides) - "I paesi dell'America Latina hanno bisogno, come tutti gli altri, di Dio" sottolinea d. José María Calderón, segretario della Commissione episcopale per le Missioni e la Cooperazione tra le Chiese della Conferenza episcopale spagnola (CEE), e Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM), in un video diffuso dalla CEE. "Ma in questi momenti in cui ci sono così tante difficoltà, problemi e situazioni conflittuali, Cristo è l'unico che può dare significato e indicare la via di uscita" evidenzia ancora d. Calderón.
In occasione del "Día de Hispanoamérica", che si celebra la prima domenica di marzo e quest’anno ha per tema “Perchè in Lui abbiano vita” (vedi Fides 20/2/2020), in una nota inviata all’Agenzia Fides, le POM della Spagna ricordano che attualmente il 50,96% dei missionari spagnoli si trova in America Latina. Questa giornata, che si tiene in Spagna dal 1949, pone l'accento soprattutto sul servizio dei sacerdoti diocesani spagnoli che vengono inviati a esercitare il loro ministero nelle Chiese dell'America Latina. La Commissione episcopale per le Missioni dispone di un servizio, l' Obra de Cooperación Sacerdotal Hispanoamericana (OCSHA), per coordinare la collaborazione tra le diocesi di origine e di destinazione. Questa istituzione ha inviato tre nuovi membri nel 2019. Attualmente ci sono 208 missionari attivi in 20 paesi dell'America Latina. Il paese latinoamericano che accoglie più missionari OCSHA è il Perù, mentre le diocesi che inviano più sacerdoti sono Toledo (24) e Burgos (17).
Le offerte che questa domenica saranno raccolte nelle parrocchie spagnole andranno ad aiutare i sacerdoti dell'OCSHA. La Messa dedicata a questa Giornata sarà trasmessa su La 2 de TVE dalla Parrocchia di Nostra Signora delle Americhe a Madrid, presieduta dal Vescovo ausiliare di Bilbao, Mons. Joseba Segura Etxezarraga, membro della Commissione episcopale per le Missioni. Subito dopo, il programma "Pueblo de Dios" trasmetterà un servizio realizzato con la collaborazione delle POM in Cile, dove verrà presentata la testimonianza di tre sacerdoti OCSHA di Valencia che svolgono il loro lavoro di evangelizzazione nel paese andino. (SL) (Agenzia Fides 29/02/2020)
LINK
Per vedere il video e per ulteriori informazioni -> https://www.omp.es/la-iglesia-no-ha-abandonado-america-latina
 top^ 
 
 
 
AFRICA/COSTA D’AVORIO - “Siate ambasciatori della riconciliazione”: appello di Mons. Ignace Dogbo Bessi ai cattolici per la Quaresima
 
Abidjan (Agenzia Fides) - "I cristiani cattolici in Costa d'Avorio si trovano in una situazione in cui ciò che è essenziale è la riconciliazione", ha detto Sua Ecc. Mons. Ignace Dogbo Bessi, Vescovo di Katiola e Presidente della Conferenza Episcopale ivoriana all'inizio della Quaresima.
In questi quaranta giorni di penitenza, condivisione e elemosina, Mons. Ignace Dogbo Bessi, esorta i fedeli cattolici ivoriani ad essere ambasciatori della riconciliazione: “Il tempo di Quaresima ci invita a praticare la nostra giustizia attraverso tre grandi progetti di Dio su di noi, elemosina, preghiera, digiuno. Ma per il cattolico della Costa d'Avorio vorrei che il tempo della Quaresima fosse un momento in cui cercare di vivere per Cristo: siate gli ambasciatori di Cristo per la riconciliazione". Ha poi aggiunto che "il cattolico per la Quaresima 2020 deve presentarsi come ambasciatore di Cristo in modo che eserciti il ministero della riconciliazione attraverso la parola”. Secondo Mons. Bessi, se i cattolici durante questo periodo di Quaresima provano a vivere tutto questo, avranno tanto di guadagnato e aiuteranno il Paese ad entrare nel processo di riconciliazione così ricercata per il futuro della nazione.
(S.S.) (Agenzia Fides 29/2/2020)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/KENYA - L’Arcivescovo di Mombasa: “Urgono provvedimenti immediati contro il Coronavirus”
 
Nairobi (Agenzia Fides) - “Adottate misure precauzionali per evitare di contrarre il Coronavirus” ha detto Sua Ecc. Mons. Martin Kivuva Musonde, Arcivescovo di Mombasa, durante l’avvio della Campagna quaresimale 2020 al Santuario mariano di Subukia a Nakuru. Mons. Kivuva ha esortato i fedeli a pregare gli uni per gli altri mentre il Coronavirus si sta rapidamente diffondendo. Mons. Kivuva ha invitato la Chiesa in Kenya a prendere in considerazione il problema del virus, e i medici a stare all'erta e ad essere pronti ad affrontarlo.
In Kenya si è diffusa la preoccupazione per la presenza del Coronavirus nel Paese dopo che un volo China Southern Airlines è atterrato all'aeroporto internazionale Jomo Kenyatta (JKIA) da Guangzhou, in Cina, con 239 passeggeri il 26 febbraio. Tutti i passeggeri sono stati autorizzati ad entrare in Kenya, ma sono stati consigliati di rimanere in "auto-quarantena" per 14 giorni.
D'altro canto, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha identificato il Kenya tra 13 Paesi prioritari che hanno collegamenti diretti o un elevato volume di viaggi in Cina.
Il Presidente Uhuru Kenyatta ha emesso un ordine esecutivo con il quale ha stabilito la formazione di una squadra nazionale di pronto intervento e ha ordinato il completamento di un centro di isolamento presso l'ospedale Mbagathi di Nairobi entro 7 giorni. (L.M.) (Agenzia Fides 29/2/2020)
 top^ 
 
 
 
ASIA/INDIA - Campagna Caritas: mettere fine alla fame e alla povertà, promuovere un’agricoltura sostenibile
 
New Delhi (Agenzia Fides) - "Sustain Life: Sustainable Livelihood" è il tema della campagna quaresimale di quest'anno di Caritas India che invita tutti a unirsi e a diventare operatori di cambiamento. Questa campagna nazionale, nata da quasi mezzo secolo, è uno dei maggiori sforzi per la raccolta di fondi portato avanti dalla Chiesa cattolica indiana. Secondo le informazioni inviate a Fides, la campagna quaresimale è stata lanciata a livello nazionale nella Cattedrale del Sacro Cuore della capitale, con una Messa presieduta dal Nunzio apostolico, l’Arcivescovo Giambattista Diquattro, e concelebrata da diversi sacerdoti impegnati in questo settore pastorale. Analoghe iniziative sono in programma nei prossimi giorni a livello diocesano, sostenute e animate dai membri della Caritas.
Il recente squilibrio nell'economia ha comportato un aggravio delle condizioni dei poveri e degli emarginati del paese. Socialmente, la società indiana è altamente disuguale, divisa in diverse caste, religioni e regioni che minacciano di danneggiare la crescita dell'India. In questo contesto, Caritas India, attraverso la sua presenza multidimensionale nelle aree più arretrate del paese, sta lavorando per assicurare mezzi di sussistenza sostenibili e migliorare la vita delle persone. Obiettivo di Caritas India è "mettere fine alla povertà in tutte le sue forme ovunque" e "mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile".
Caritas India propone sei possibili modi per realizzare la campagna: creare una piattaforma per il dialogo e i collegamenti soprattutto per gli agricoltori senza terra; creare collegamenti con le imprese per promuovere opportune scelte imprenditoriali; promuovere i giovani imprenditori nelle proprie parrocchie; creare strutture di mercato per produttori e acquirenti; aggiornare le competenze esistenti per migliorare le opportunità di sostentamento; sostenere le organizzazioni a supporto degli interventi di base.
La campagna incoraggia le persone a iniziare a vivere con un approccio sostenibile, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali, riducendo le emissioni di carbonio utilizzando metodi di trasporto ecologici, riducendo o riciclando i prodotti di scarto, attivando iniziative delle comunità.
(PN) (Agenzia Fides 29/02/2020)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/BRASILE - Nel Santuario di Aparecida l’apertura ufficiale della Campagna di Fraternità 2020
 
Aparecida (Agenzia Fides) – Domenica 1 marzo, prima domenica di Quaresima, l'Arcivescovo di Belo Horizonte e Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana (CNBB), Mons. Walmor Oliveira de Azevedo, presiederà la Messa di apertura della Campagna di Fraternità 2020, nel Santuario di Aparecida, che ospita l'immagine della Patrona del Brasile. Con l'Arcivescovo concelebreranno i rappresentanti del Coordinamento esecutivo della Campagna ed i membri della presidenza della Conferenza Episcopale. La celebrazione sarà trasmessa da diverse emittenti televisive, radiofoniche e dal portale A12.com.
Secondo le informazioni inviate a Fides dalla CNBB, durante la celebrazione verrà letto il messaggio inviato da Papa Francesco per la Campagna di Fraternità di quest'anno, in cui il Pontefice richiama l'attenzione sulla necessità di rafforzare il valore della vita e ricorda che la conversione non deve essere separata dal servizio ai fratelli e alle sorelle, "soprattutto quelli più bisognosi".
Una reliquia di Santa Dulce dos Pobres sarà intronizzata sull’altare da alcuni bambini. La religiosa di Bahia (1914-1992), delle Suore missionarie dell'Immacolata Concezione della Madre di Dio, canonizzata il 13 ottobre 2019 e ricordata per le sue opere di carità e di assistenza a poveri e bisognosi, è stata infatti la fonte d'ispirazione per la Campagna di quest’anno, che ha per tema "Fraternità e vita: dono e impegno" e il motto "Vedi, prova compassione e prenditi cura di lui" (Lc 10, 33-34). “Ciò che sperimenteremo in questo periodo di Quaresima, suor Dulce lo ha vissuto tutta la vita: ha visto, provato compassione e si è presa cura di lui con amore. E ripeteva: l'importante è fare la carità, non parlare della carità. Una persona umile e semplice che non ha mai cercato di far sapere ciò che faceva, ma era sempre vicina a chi aveva più bisogno” ha detto la nipote di suor Dulce, Maria Rita Pontes, alla presentazione della Campagna.
Nel testo di base, la Presidenza della CNBB esprime l’auspicio che, nel tempo quaresimale, ogni persona, gruppo pastorale, movimento, associazione, Chiesa particolare, in breve, tutto il Brasile, motivato dalla campagna di Fraternità, possa vedere rafforzata la cura, lo zelo, la preoccupazione degli uni per gli altri, e, quindi, la fraternità. Tra le numerose azioni pratiche proposte, si suggerisce: creare occasioni per condividere la vita e l'esperienza di fede; valorizzare il ruolo dei laici; promuovere attività di evangelizzazione in giorni, orari e luoghi accessibili alle persone; favorire il dialogo tra generazioni e con la società; iniziative di formazione per una convivenza basata sui valori umani; promozione di gruppi di dialogo sulla realtà locale; iniziative incentrate sull'ecologia integrale.
In questo insieme di proposte vengono suggerite iniziative inerenti all'iniziazione alla vita cristiana; la riscoperta dell'importanza della liturgia; la vicinanza missionaria alle famiglie in lutto; la formazione dei ministri della Parola; programmi di visite missionarie. La comunità è quindi chiamata a diventare una casa di accoglienza, di amicizia, di cura fraterna, con la sfida di arrivare alla domenica di Pasqua con la formazione di nuove comunità. Per la società, l'appello è a riscoprire la speranza come forza aggregante del significato della vita, con i laici che assumono un impegno di partecipazione nel campo sociale e politico. (SL) (Agenzia Fides 29/2/2020)
LINK
La pagina del sito della CNBB con tutte le informazioni sulla Campagna (in portoghese) -> https://www.cnbb.org.br/cf2020
 top^ 
 
 
 
AMERICA/BRASILE - Serve di Maria Riparatrici: “Da cento anni in Amazzonia al servizio di Dio e dell’umanità”
 
Sena Madureira (Agenzia Fides) - “Le Serve di Maria Riparatrici che operano nella regione amazzonica dell’Alto-Acre, in Brasile, continuano ad offrire servizio pastorale, l’accoglienza di ragazze che vogliono consacrarsi al Signore, istruzione scolastica e visite ad agglomerati di case nella foresta, raggiunte soprattutto attraverso il fiume. Le nostre comunità, inoltre, si prodigano nell’animazione di gruppi di evangelizzazione e di coppie, nella catechesi e nella liturgia, nel sostegno a bambini emarginati e nella pastorale vocazionale. Partecipi di questo mandato apostolico e mosse dallo Spirito, la nostra congregazione risponde alla chiamata di seguire Gesù Cristo a testimoniare il Vangelo in comunione fraterna e ad essere al servizio di Dio e dell'uomo, ispirandosi costantemente a Maria, Madre e Serva del Signore”. Lo riferisce in un colloquio con l’Agenzia Fides, suor Augusta de Oliveria, Vicaria generale delle Serve di Maria Riparatrici, ricordando che nel 2021 si celebreranno i 100 anni dall’inizio della loro avventura missionaria nel paese latino americano: “IL 14 novembre 1921 - racconta suor Augusta - dopo oltre quattro mesi di viaggio, cinque sorelle e una postulante giunsero nella località di Sena Madureira, situata in una zona di confine con il Perù e la Bolivia. Le suore - prosegue - furono mandate dalla nostra fondatrice, madre Maria Elisa Andreoli, su invito del vescovo Prospero Bernardi, dell’Ordine dei Servi di Maria che un anno prima, nel 1920, avevano fondato una missione in quella zona”.
Nel corso dei decenni, l’impegno missionario delle Serve di Maria Riparatrici in questa parte dell’Amazzonia ha contribuito a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali, dando vita a collegi, ospedali, orfanotrofi ed altre opere sociali ispirate ai valori della fraternità, “attraverso un rapporto che aiuta a costruire fiducia e amicizia quale base per la crescita umana e spirituale delle persone”, spiega la vicaria generale.
Il servizio della Congregazione si caratterizza, infatti, per l'impegno soprattutto nel settore dell’istruzione e in quello assistenziale e sanitario: “Nella comunità di Xapuri, ad esempio, - riferisce suor Augusta - coordiniamo una scuola dell’infanzia, sovvenzionata dal governo e con personale laico, che accoglie più di 170 bambini, dai due ai quattro anni, per dare la possibilità alle madri di poter accedere al lavoro. Qui, inoltre - continua - le suore seguono la cooperativa 'Mani di donna' , dove si confezionano articoli utili per la casa con lo scopo di aiutare le famiglie composte di solo donne e bambini. A Cruzeiro do Sul, città di frontiera, con più della metà degli abitanti costituita da Indios, c’è un ospedale in cui prestiamo assistenza medico sanitaria”.
“Oggi - precisa la religiosa - intendiamo celebrare questo primo centenario missionario in comunione con la Chiesa locale: tutte le nostre comunità sono invitate a riflettere sul tema dell’inculturazione della missione evangelizzatrice: “Come scrive il Santo Padre nell’esortazione apostolica 'Querida Amazonia'- chiarisce la missionaria - la Chiesa in Amazzonia è chiamata a camminare con i popoli che la abitano e ad assumere quindi un 'volto amazzonico'. Ma affinché questa incarnazione si realizzi - continua - è necessario che l'annuncio del Vangelo sia compreso in questo contesto: è importante assicurare sul territorio una maggiore presenza dei presbiteri che celebrino l’Eucaristia, perché essa fa la Chiesa. Questa sfida appare come un fattore di identità - osserva suor Augusta - che potrebbe rendere possibili esperienze significative, determinare un vissuto quotidiano, destare nuove speranze per il futuro. Nella nostra esperienza missionaria - conclude - quello che emerge con chiarezza, è la sete che la gente ha di conoscere la parola di Dio”.
Le Serve di Maria Riparatrici nascono nel 1900 a Vidor, in provincia di Treviso, con la professione religiosa da Elisa Andreoli, di sua madre Margherita Ferraretto, Agnese Vimercati e Carmela Regonesi, come terziarie laiche dei Servi di Maria. In Brasile la congregazione è presente con due Province: “Nossa Senhora de Guadalupe" e “Nossa Senhora Aparecida”; alla prima appartengono le comunità del nord del Paese, quelle di Argentina, Bolivia e Messico, mentre alla seconda sono state assegnate le comunità del centro-sud e del Perù.
(ES) (Agenzia Fides 29/2/2020)
LINK
Guarda la video intervista sul canale Youtube dell'Agenzia Fides -> https://www.youtube.com/watch?v=MWR-LsJDnDY
 top^ 
 
 
 
OCEANIA/SAMOA - V Congresso Apostolico Mondiale sulla Misericordia: un Oceano di Amore che circonda il mondo intero
 
Apia (Agenzia Fides) – Sarà un vero "giubileo" per la piccola comunità cattolica delle isole Samoa, nelle remote isole del Pacifico, che le darà l'opportunità di essere, per una settimana, cuore della Chiesa universale: pellegrini, fedeli, preti e religiosi, accanto a Vescovi provenienti da Polonia, Germania, Lituania, Nigeria, Francia, Fiji, Nuova Zelanda, Australia, Isole di Tonga, si raduneranno ad Apia in occasione del V Congresso Apostolico Mondiale sulla Divina Misericordia. L’evento, denominato WACOM V, organizzato dall’Arcidiocesi di Samoa, si svolgerà dal 10 al 15 agosto 2020 e avrà come tema: ‘La Divina Misericordia: un Oceano di Amore che circonda il mondo intero’.
Si tratta di un raduno internazionale di migliaia di devoti della Divina Misericordia che si incontrano ogni tre anni per promuovere la devozione a Gesù come Divina Misericordia nella Chiesa cattolica. L'evento, sottolinea a Fides la Chiesa locale, sarà anche una preziosa opportunità di evangelizzazione e di testimonianza della fede. A conclusione del Congresso, il 15 agosto, sarà celebrata una Messa nella sede del Parlamento, nel corso della quale, oltre all’annuncio del prossimo WACOM VI, due rappresentanti di ciascun paese saranno inviati come “Missionari del Mare” e salperanno sulle "fautasi", le tipiche barche samoane, dal porto di Apia.
In occasione del WACOM V, l'arcidiocesi di Samoa-Apia, fondata nel 1850 che conta attualmente 42.000 cattolici, ha messo a disposizione un sito web nel quale potersi registrare e ottenere informazioni per un evento che si annuncia significativo per tutta la comunità cattolica nelle isole del Pacifico.
(AP) (29/2/2020 Agenzia Fides)
LINK
Il sito web del Congresso -> www.wacom5samoa2020.com.

venerdì 14 giugno 2019

Agenzia Fides 14 giugno 2019

AFRICA/NIGER - Minacce di Boko Haram ai cristiani di Diffa: “Notizia vera, ma non c’è una fuga in massa dei fedeli”
 
Niamey (Agenzia Fides) - “I cristiani sono stati minacciati, ma è falso che abbiano iniziato ad abbandonare in massa l’area” dice all’Agenzia Fides Mons. Anthony Coudjofio, Vicario Generale di Niamey, al quale abbiamo chiesto se è vero che i cristiani di Diffa, regione del sud-est del Niger, abbiano ricevuto un messaggio di Boko Haram, che concede loro tre giorni di tempo per lasciare l’area, altrimenti saranno uccisi.
“Ho contattato l’associazione dei cattolici a Diffa che mi hanno confermato di aver ricevuto il messaggio di minacce. Hanno detto che il fatto è certamente inquietante, ma hanno aggiunto che le forze di sicurezza stanno pattugliando l’area, proteggendo le chiese. I fedeli cattolici, sia pure spaventati, non hanno lasciato le loro case, contrariamente alle notizie che si erano diffuse su una fuga dei cristiani da Diffa. Una notizia priva di ogni fondamento” conclude Mons. Coudjofio.
Boko Haram, gruppo jihadista originario della Nigeria, ha allargato le sue attività anche ai Paesi vicini, tra cui il Niger. La regione di Diffa è stata già colpita diverse volte dagli attentati di Boko Haram. A fine marzo 10 persone hanno perso la vita quando due attentatrici si sono fatte esplodere nel mercato di un villaggio della regione.
L’11 giugno 64 membri di Boko Haram sono stati uccisi in un duro scontro con la Multinational Joint Task Force (MNJTF) a Darak nella regione del Lago Ciad. Il Ciad è un altro Paese preso di mira dal gruppo jihadista. La MNJTF è una forza congiunta organizzata dagli Stati della regione per combattere Boko Haram. (L.M.) (Agenzia Fides 14/6/2019)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/COSTA D’AVORIO - Tensioni politiche e crisi di identità nella società: il ruolo profetico della Chiesa
 
Abidjan (Agenzia Fides) – “Le turbolente dichiarazioni dei politici ivoriani continuano ad alimentare serie minacce alla stabilità politica del nostro paese, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 2020” dice all’Agenzia Fides padre Donald Zagore, teologo ivoriano della Società per le Missioni Africane (SMA). “In un contesto socio-politico sempre più teso e inquietante - continua p. Zagore - molti si stanno chiedendo cosa pensa la Chiesa in una situazione che sta degenerando, specialmente su alcune questioni cruciali, legate all’identità ivoriana e al ‘recupero etnico’, che oggi scuotono la vita quotidiana delle persone”
“La Chiesa – spiega il missionario - deve essere in grado di anticipare le questioni, con il suo ruolo profetico. Il suo impegno per la pace e la stabilità di questa nazione deve essere sempre più visibile, concreto e pratico, e soprattutto decisivo. Vogliamo una Chiesa che sia custode del popolo, che interpreta i valori, in modo che i politici non finiscano per imporre logiche di interessi privati”.
“Pur rimanendo consapevole della necessità e del rigoroso rispetto del carattere neutrale del suo impegno politico, la Chiesa non deve cedere alla rassegnazione, ma essere presente nella società e portarvi l’annuncio del Vangelo di pace, giustizia, carità” , conclude p. Donald.
(DZ/AP) (14/6/2019 Agenzia Fides)
 top^ 
 
 
 
ASIA/SRI LANKA - Il governo dello Sri Lanka istituisce un Consiglio per la riconciliazione tra religioni
 
Colombo (Agenzia Fides) - Il governo dello Sri Lanka ha annunciato che istituirà uno speciale "Consiglio per la riconciliazione tra religioni", con l'obiettivo di costruire la convivenza interreligiosa nella società e evitare ogni forma di polarizzazione. Come ha affermato il Primo ministro Ranil Wickremesinghe, l'idea del Consiglio proviene da rappresentanti dei monaci buddisti: il Consiglio includerà leader religiosi di tutte le comunità di fede presenti in Sri Lanka. Wickremesinghe ha ricordato che, a prescindere dalle opinioni religiose, ognuno dovrebbe avere il diritto di praticare liberamente la propria fede, anche se la Costituzione dello Sri Lanka assegna una sorta di "priorità" al buddismo.
Il governo è al lavoro per formulare le leggi e i regolamenti necessari per istituire il Consiglio. La decisione di istituire il nuovo organismo giunge sulla scia degli attentati di Pasqua, rivendicati dallo Stato islamico, che hanno scosso il paese il 21 aprile, uccidendo oltre 250 persone e ferendone altre 500.
Robert Thilakaratne, laico cattolico locale, dichiara a Fides: "Istituire un Consiglio per la riconciliazione religiosa e impegnarsi direttamente a costruire la convivenza nella società è una mossa gradita e saggia del governo. Servirà a promuovere la solidarietà, la comprensione, l'armonia, la pace e la fratellanza. Il paese ne ha davvero bisogno".
Lo Sri Lanka è una nazione multietnica con 22 milioni di abitanti, in maggioranza buddisti, ma comprende minoranze cristiane, musulmane e indù. I musulmani rappresentano quasi il 10% della popolazione; i cristiani sono il 7,4% (6,1% cattolici e 1,3% protestanti). (SD) (Agenzia Fides 14/6/2019)
 top^ 
 
 
 
ASIA/KAZAKHSTAN - La Caritas lancia il progetto di agricoltura sostenibile: fornirà sostentamento e formazione professionale
 
Almaty (Agenzia Fides) - “La costruzione delle due serre di Almaty e Talgar è terminata. Ciò significa che stiamo per avviare la fase operativa del progetto di agricoltura sostenibile. Il primo aspetto da affrontare è quello dell'organizzazione del lavoro per vendere i prodotti agricoli. Infatti se una parte della produzione verrà utilizzata per supportare persone assistite dalla Caritas, i proventi delle vendite della restante parte saranno utilizzati per sostenere gli altri nostri progetti. Tutto questo ci porterà a ricercare dipendenti che si occupino dell’imballaggio e della distribuzione di prodotti. Un altro aspetto importante è che abbiamo in mente la possibilità di utilizzare le serre come location per realizzare corsi di formazione. A tal fine è stata avviata un’importante collaborazione con Caritas India per lo scambio di conoscenze e di competenze nel campo dell'agricoltura”. E’ quanto riferisce, in una nota inviata all’Agenzia Fides, Caritas Almaty, illustrando gli sviluppi del progetto di agricoltura sostenibile portato avanti nell’ex capitale kazaka e nella vicina città di Talgar.
A dare impulso all’iniziativa, un workshop formativo organizzato in Indonesia nel giugno 2018 da Caritas Asia. L'esperienza viene definita “significativa, nonostante la sua semplicità. Sebbene le condizioni economiche e sociali dei nostri rispettivi paesi siano notevolmente diverse, molte caratteristiche di quei progetti sono applicabili nei nostri siti rurali”.
La costituzione delle serre rappresenta, inoltre, il seguito del lavoro di sensibilizzazione iniziato due anni fa con l’Expo di Astana: “E’ la continuazione ideale, a livello locale, del messaggio diffuso all’interno del padiglione del Vaticano, e cioè che è possibile utilizzare risorse che la natura ci fornisce come bene comune, in modo che l'energia sia per tutti. E che essa può rappresentare non solo un mezzo di sussistenza, ma anche un luogo di educazione con cui apprendere nuove tecnologie di coltivazione e quindi acquisire competenze in ambito lavorativo”.
La formazione e lo sviluppo di competenze professionali rappresentano una priorità per la Caritas in Kazakistan, che negli ultimi anni ha attivato, tra gli altri progetti, un’iniziativa volta all’inserimento nel mondo del lavoro di persone affette da sindrome di Down ed un serie di corsi online di lingua inglese. (LF) (Agenzia Fides 14/6/2019)
 top^ 
 
 
 
ASIA/EMIRATI ARABI - Il ministro della tolleranza presiede l’apertura ufficiale del sito archeologico cristiano di Sir Bani Yas
 
Abu Dhabi (Agenzia Fides) – Il sito archeologico cristiano dell’isola di Sir Bani Yas, 200 km a ovest della città di Abu Dhabi, è stato riaperto giovedì 13 giugno dopo un periodo di lavori che renderanno visitabili ampie aree dei resti del complesso monastico finora chiuse al pubblico. La riapertura ufficiale del sito è avvenuta alla presenza dello Sheikh Nahyan bin Mubarak, ministro della Tolleranza degli Emirati Arabi Uniti: "La chiesa e il monastero di Sir Bani Yas” ha detto tra l’altro il ministro nel suo intervento, ”gettano luce sulla nostra storia culturale, di cui siamo orgogliosi”.
Il sito archeologico comprende le vestigia di un complesso monastico nestoriano risalente al VII secolo dopo Cristo, dove viveva una piccola comunità di circa 30 monaci. "La sua esistenza” ha sottolineato tra l’altro lo sheikh Nayan bin Mubarak “è la conferma che nella nostra terra la tolleranza e l’accettazione dell’altro sono valori di lunga data”. A Abu Dhabi, lo scorso 4 febbraio, Papa Francesco e lo Sheikh Ahmad al Tayyeb, Grande Imam di al Azhar, hanno sottoscritto il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.
I monaci che costruirono e abitarono il complesso monastico appartenevano alla rete di comunità cristiane presenti fin dalla più lontana antichità a est dei confini dell’Impero romano, entro gli sconfinati territori dell’Asia centrale, dalla Persia fino all’India e alla Cina. “Si tratta di comunità” ha scritto lo storico don Lorenzo Cappelletti, professore presso la Pontificia Università Antonianum “che un po’ affrettatamente vengono dette nestoriane perché al momento del Concilio di Efeso (431), che condannò il patriarca costantinopolitano Nestorio, rimasero fedeli alla tradizione teologica antiochena, da cui proveniva Nestorio, contro la estremizzazione della corrente teologica alessandrina”.
In realtà, “ già prima del Concilio di Efeso, avevano inteso prendere le distanze dalla Chiesa di Stato romana. Fin dall’inizio del III secolo, in effetti, questi cristiani avevano un loro patriarca ( katholikos) con sede a Seleucia-Ctesifonte sul Tigri, la cui autonomia scaturì dalla necessità di mostrare l’indipendenza di questi cristiani dall’Impero romano, che costituiva da secoli il nemico per eccellenza del mondo persiano. Più che un allontanamento a livello dogmatico, in altre parole, la loro autonomia tendeva a evitare incomprensioni e persecuzioni”.
Secondo i ricercatori e gli archeologi che hanno studiato il sito di Sir Bani Yas, il complesso monastico fu attivo per almeno 150 anni, continuando a rappresentare un punto di sosta per commercianti e viaggiatori per molti decenni anche dopo l'avvento dell'Islam. "All'inizio deve esserci stata una tolleranza reciproca notevole” ha sottolineato il Vescovo Paul Hinder, Vicario apostolico dell’Arabia meridionale, presente all’inaugurazione.
Il sito archeologico era stato scoperto nel 1992. Alcuni anni dopo, il ritrovamento di alcune croci ha confermato che si trattava dei resti di un complesso ecclesiale, comprendente una chiesa, il refettorio, il dormitorio e un cimitero. Per vivere, i monaci cuocevano in loco il pane e il pesce pescato da loro, visto che il complesso monastico sorgeva non lontano dal mare. (GV) (Agenzia Fides 14/6/2019)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/BRASILE - Assassinato il presidente del Sindacato Lavoratori Rurali: crescono violenze e omicidi in Amazzonia
 
Parà (Agenzia Fides) – La Rete ecclesiale panamazzonica (REPAM) del Brasile ripudia l'azione violenta e l'attacco che ha avuto per vittima l'ennesimo leader, Carlos Cabral Pereira, presidente del Sindacato dei Lavoratori Rurali (STR la sigle in portoghese) di Rio Maria, nel sud-est del Pará, assassinato nel pomeriggio di martedì 11 giugno, con 4 colpi di pistola. Cabral Pereira era già stato bersaglio di un attacco nel 1991, quando venne ferito in una imboscata.
Secondo il rapporto della Commissione pastorale della Terra (CPT) "Conflitos no Campo", nel 2018 il 49% dei 1.489 conflitti registrati sul campo in Brasile si sono verificati nella regione amazzonica. Delle 960.630 persone coinvolte nei conflitti, il 62% (599.084) si trova in Amazzonia. Lo stato di Pará guida il numero di omicidi e tentati omicidi.
“Di fronte a questo episodio e a molti altri casi di omicidi legati ai conflitti agrari nello stato, chiediamo che il potere pubblico prenda le misure necessarie nell'indagine e nella risoluzione del caso, oltre a stabilire politiche pubbliche in vista della garanzia e della protezione di tanti uomini e donne che ogni giorno vivono minacciati nelle campagne" si legge nel comunicato pervenuto a Fides.
"Esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia di Carlos Cabral, ai suoi amici e compagni combattenti e a tutti i leader minacciati e perseguitati nelle campagne, specialmente a Rio Maria, chiamata informalmente “la terra della morte annunciata", e chiediamo che il potere pubblico agisci con determinazione nella lotta contro l'impunità cosicché, in questo modo, la violenza nella regione abbia fine" conclude il comunicato.
Secondo una nota del Ministero Pubblico Federale (MPF), con Cabral Pereira sono quattro i leader assassinati del STR: uno nel 1985, un altro nel 1990 e l'ultimo nel 1991. La violenza in questa zona del Brasile ha obbligato la CPT a dedicare una sezione del suo rapporto annuale a questi numeri, dati e situazioni che confermano l'importanza della figura del leader fra i contadino nella foresta brasiliana e l'abbandono da parte dello stato che non li tutela.
La CPT ha dovuto creare "l'Atlas dei conflitti nell'Amazzonia" per illustrare questa terribile e irrisoluta situazione. Solo in Brasile copre gli stati di Acre, Amapá, Amazonas, Tocantins, Pará, Rondônia, Roraima, Mato Grosso e Maranhão. Le comunità sentono molto questa violenza come un affronto al loro tipo di vita e alla pacifica convivenza. Dall’assassinio della missionaria suor Dorothy Stang nel 2005 (vedi Fides 10/07/2017), sentono che è anche una violenza contro i rappresentanti della Chiesa cattolica.
(CE) (Agenzia Fides, 14/06/2019)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/MESSICO - Due giovani sequestrati e uccisi in pochi giorni: i Vescovi chiedono alle autorità di intervenire
 
Città del Messico (Agenzia Fides) – “Negli ultimi tempi abbiamo vissuto situazioni di grande violenza che sono state un vero calvario per i cittadini e per molte famiglie in diverse parti del paese, delle quali non vediamo la fine”: lo scrive la Conferenza episcopale del Messico (CEM) in un comunicato pervenuto all’Agenzia Fides in cui, “con dolore e tristezza, lamenta l'omicidio dello studente dell'Università Intercontinentale, Hugo Leonardo Avendaño Chávez”. Nel testo, firmato dal Segretario generale della CEM, il Vescovo ausiliare di Monterrey, Mons. Alfonso Miranda Guardiola, si ricorda anche Norberto Ronquillo, un altro giovane studente che è stato rapito e ucciso la settimana scorsa.
Secondo le informazioni raccolte da Fides, Hugo Leonardo Avendaño Chávez, 29 anni, frequentava i corsi post laurea all’Università Intercontinentale. E’ stato sequestrato verso le ore 23 dell’11 giugno, mentre si recava nella parrocchia a cui dedicava molto tempo, il suo corpo è stato trovato il giorno dopo nel suo furgone, avvolto in una coperta, nel quartiere di Aculco, nel municipio di Iztapalapa, con segni di tortura, è morto per strangolamento. I parenti lo ricordano come un giovane devoto che voleva dedicare la sua vita a Dio, era felice e pieno di vita, con un futuro radioso. Anche Norberto Ronquillo, 22 anni, era un giovane originario di Meoqui, studente dell’Università del Pedregal, scomparso mentre era alla guida della sua auto. Il suo corpo è stato ritrovato il 10 giugno, una settimana dopo il sequestro, dopo che la famiglia aveva pagato un ingente riscatto. Anche lui è stato torturato e ucciso per strangolamento.
“Stiamo vivendo in un clima di grave insicurezza e paura – scrivono i Vescovi nel loro comunicato -, quindi ancora una volta chiediamo alle autorità competenti che affrontino questa ondata di insicurezza che è andata crescendo nel nostro paese. Ai nostri fedeli e alla società in generale, chiediamo di non essere indifferenti al dolore degli altri e di continuare a costruire la pace. Come Chiesa preghiamo e lavoriamo incessantemente per la ricostruzione del tessuto sociale”.
I Vescovi messicani assicurano la loro “vicinanza e preghiera alla famiglia di Hugo Leonardo, così come a quella di Norberto Ronquillo, e a tutte le famiglie dalle quali è stata rapita una persona”, invocando Santa Maria di Guadalupe perché “guidi i nostri passi sul cammino della pace e ci aiuti a riconoscerci fratelli”. (SL) (Agenzia Fides 14/6/2019)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...