Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
sabato 4 novembre 2023
Birra Castello San Giorgio di Nogaro, ultima puntata (affariitaliani.it)
sabato 22 luglio 2023
Diventa danese lo stabilimento di San Giorgio di Nogaro di Birra Castello -ilsole24ore.com
La società italiana cede l’impianto al Gruppo Royal Unibrew. L’ad Verardo: saranno garantiti i livelli occupazionali
di Micaela Cappellini
Un altro pezzo di made in Italy se ne va in un settore, quello della birra, dove di produzioni 100% italiane se ne contano ormai sulle dita di una mano. Birra Castello ha annunciato la cessione ai danesi di Royal Unibrew dello stabilimento di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, che ha una capacità produttiva di un milione di ettolitri di birra all’anno. «La vendita si inserisce nell'ambito della strategia di potenziamento e sviluppo dello stabilimento di Pedavena, in provincia di Belluno», si legge in una nota della società. Birra Castello, infatti, oltre a produrre a marchio proprio, nel 2006 aveva rilevato da Heineken il birrificio Pedavena.
Secondo l’ad di Birra Castello, Eliano Velardo l’operazione, che verrà finalizzata entro a fine dell’anno, non toccherà i livelli occupazionali dello stabilimento friulano: «Abbiamo trovato un acquirente solido - assicura - con un progetto di sviluppo integrato in armonia con la comunità locale e in grado di assicurare continuità sul piano occupazionale. Alla base di questa operazione vi è la garanzia che non ci saranno ricadute in termini occupazionali, elemento questo imprescindibile per la buona riuscita dell'accordo». Birra Castello impiega attualmente 140 dipendenti diretti ed è presente sul mercato con i marchi Birra Castello, Pedavena, Superior, Birra Dolomiti e Alpen.
Per la danese Royal Unibrew l’investimento a San Giorgio di Nogaro si aggiunge alla precedente acquisizione di Terme di Crodo, ceduta dal gruppo Campari nel 2018, e che ora produce le bevande analcoliche a marchio Lemonsoda e Oransoda. «Questo traguardo è di grande importanza per la continua crescita del nostro business in Italia - ha dichiarato Jan Ankersen, senior vice president South Europe e general manager Italia del gruppo danese - e migliorerà la nostra capacità di soddisfare la domanda crescente delle nostre bevande attraverso un aumento significativo della nostra capacità produttiva». Oltre che con le bevande analcoliche, in Italia Royal Unibrew è presente con i marchi Ceres e Faxe.
mercoledì 24 maggio 2023
www.beverfood.com Fatturato in aumento a 25 anni
Nell’anno in cui ha festeggiato i suoi 25 anni, Birra Castello SpA, primo produttore di birra a capitale 100% italiano, segna un + 9,8% di fatturato rispetto al 2021, passando dai 112 milioni di euro agli oltre 123 milioni di euro del 2022, con un EBITDA di quasi 8 milioni di euro, pari al 8,6% dei ricavi della gestione caratteristica. Gli ettolitri di birra prodotti nei due stabilimenti di Pedavena e San Giorgio di Nogaro sono oltre 1,3 milioni. Birra Castello SpA ha visto un incremento del fatturato netto netto del 9,3% rispetto al 2021 a fronte di, tuttavia, un incremento di costi diretti di produzione del 7,7% con un utile netto pari a oltre 4 milioni di euro.
Sono questi i risultati del bilancio consuntivo 2022 approvato dall’assemblea dei soci tenutasi a Pedavena. Un’assemblea durante la quale l’attuale CDA è stato rinnovato per i prossimi tre anni. Eliano Verardo è stato nuovamente confermato alla guida del gruppo con la carica di Amministratore Delegato (carica che detiene dal 2005), mentre Enrico Buttironi è stato eletto a ruolo di Presidente del Consiglio d’Amministrazione.
“A rendere possibile il raggiungimento di questi obiettivi – conferma Eliano Verardo, AD di Birra Castello SpA – è stata la scelta strategica di puntare maggiormente sulla distribuzione dei marchi propri del gruppo le cui vendite sono aumentate e di continuare ad investire in innovazione, completando e facendo diventare operativi alcuni interventi finalizzati a migliorare l’efficienza dello stabilimento secondo il modello della cosiddetta industria 4.0”
Complessivamente tutti i marchi del gruppo (Castello, Pedavena, Superior, Birra Dolomiti e Alpen) sono infatti cresciuti di oltre il 16% in ettolitri rispetto al 2021 sia nel canale Ho.re.ca. che nel canale GDO, in un mercato che è cresciuto solo del 3,69% a volume rispetto al 2021 (fonte dati Assobirra). Entrando nel dettaglio per canale, l’Ho.re.ca. ha segnato una ripresa del 28,3% rispetto al 2021 mentre la GDO ha confermato i risultati registrati durante la pandemia e un ulteriore aumento del 2%.
Durante l’assemblea sono anche stati presentati i dati relativi del primo quadrimestre 2023. In questo periodo i marchi propri del gruppo sono cresciuti del 14,3% a volume in relazione allo stesso periodo dell’anno precedente, contro i risultati del mercato che vede i volumi in calo del 4,9% (fonte dati Assobirra).
Sul fronte dell’accelerazione verso l’industria 4.0, in particolare, nello stabilimento di Pedavena, Birra Castello ha realizzato negli scorsi anni un magazzino automatizzato e sta portando avanti un progetto di automazione dell’intero processo di fabbricazione attraverso l’inserimento di LGV (Laser Guide Vehicle) per il caricamento dei fusti e bottiglie a magazzino. Sono stati anche istallati due nuovi tank di fermentazione ed è stata completata l’automazione della cantina di fermentazione e della sala cottura.
“La crescita che stiamo conoscendo – continua Verardo – è frutto anche della collaborazione con il gruppo Beverage Network e del suo Presidente Antonio Portaccio che ha scelto di organizzare l’assemblea dei soci a Pedavena in concomitanza con quella di Birra Castello. Rilevanti sono stati anche gli sforzi in termini di marketing. Anche quest’anno abbiamo deciso di proseguire la partnership con la Federazione Italiana Tennis e Padel che ha reso Birra Castello la birra ufficiale del padel in Italia”.
+Info: www.birracastello.it
Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
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