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ASIA/LIBANO - Il Patriarca maronita: “vergognoso” attendere che altri Paesi decidano chi deve essere il Presidente libanese | |||
Beirut (Agenzia Fides) - “E' vergognoso che i libanesi debbano attendere per anni che gli altri paesi della regione siano loro a scegliere un Presidente”. Così il Patriarca Maronita Boutros Bechara Rai ha stigmatizzato per l'ennesima volta la paralisi istituzionale, i veti incrociati tra le forze politiche nazionali e le interferenze straniere che da più di due anni impediscono l'elezione di un nuovo Capo dello Stato, carica istituzionale che il complesso sistema libanese riserva a un cristiano maronita. Il Primate della Chiesa maronita ha espresso le sue valutazioni martedì scorso, 26 luglio, in un incontro con una delegazione del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati del Libano settentrionale. Negli ultimi giorni, una serie di incontri – come quello tra lo stesso Patriarca e il candidato Suleiman Franjieh, leader del partito Marada, seguito da quello dello stesso Franjieh con una delegazione del Partito sciita Hezbollah – ha rilanciato sulla stampa libanese voci e indiscrezioni su un possibile sblocco della paralisi politica, con i giochi che potrebbero riaprirsi entro settembre. Sul tavolo rimane la candidatura alla carica presidenziale del generale Michel Aoun, leader del Movimento patriottico libero, formalmente appoggiata anche dalle Forze libanesi dell'ex “nemico” Samir Geagea, ma osteggiata dal Partito sunnita “Futuro”, guidato da Saad Hariri. (GV) (Agenzia Fides 28/7/2016). | |||
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ASIA/TERRA SANTA - Riprende vigore lo scoutismo palestinese, uno dei più antichi | |||
Ramallah (Agenzia Fides) – Dopo un lungo periodo di sospensione dei contatti con analoghe realtà e reti diffuse a livello globale, il movimento scout in Palestina, riappropriandosi della sua lunga storia, comincia a tornare presente nelle occasioni di incontro e di scambio di esperienze promosse dallo scautismo a livello regionale e internazionale. Due delegazini della Associazione scout palestinesi hanno preso parte nelle scorse settimane a un campo in Polonia – nel contesto del nuovo rapporto di cooperazione e gemellaggio intessuto con lo scoutismo polacco – e alla riunione degli scout arabi, iniziata in Marocco lo scorso 13 luglio. Altre iniziative, svoltesi a Ramallah e in altre città della Palestina, hanno segnato il rientro ufficiale dello scoutismo palestinese nella rete dell'Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM), organismo da cui gli scout palestinesi si erano distanziati a partire dal 1948, al tempo della Nakba. La reintegrazione dello scoutismo palestinese all'interno del WOSM era stata già sancita dal voto di approvazione unanime espresso alla fine di febbraio da 162 realtà nazionali che fanno parte di quell'organismo. Il ritorno dello scoutismo palestinese in seno agli organismi di collegamento internaizonali è stato celebrato anche dai rappresentanti politici palestinesi, a partire dal Presidente Mahmud Abbas. L'intenzione è quella di rivitalizzare la “Regione scout palestinese”, suddivisa in quattro unità (Cisgiordania, Gerusalemme, Gaza, Libano). Ora fanno capo all'Associazione scout palestinese già 120 squadre in Cisgiordania, più di 30 squadre nella Striscia di Gaza e 30 in Libano. Considerato uno dei più antichi movimenti scout nel mondo, lo scoutismo palestinese è iniziato con la fondazione del primo gruppo scout presso la scuola anglicana di Saint George, che fa capo alla diocesi anglicana di Gerusalemme, nel 1912. Lungo la sua lunga storia, lo scoutismo palestinese conobbe anche la persecuzione nel periodo del mandato britannico, nella seconda metà degli anni Trenta. (GV) (Agenzia Fides 28/7/2016). | |||
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ASIA/CINA - “Seguire San Francesco, vivere il Giubileo”: giovani cinesi in comunione con la GMG | |||
Zhou Zhi (Agenzia Fides) – “Seguire San Francesco, vivere il Giubileo della Misericordia” è stato il tema del campeggio francescano dei giovani di una parrocchia della diocesi di Zhou Zhi della provincia di Shaan Xi, in Cina continentale, che hanno voluto essere in comunione spirituale con le migliaia di giovani che si raduneranno a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). I francescani del luogo hanno organizzato e guidato questo cammino spirituale dei giovani cattolici cinesi, in comunione con il Papa, che proprio domenica scorsa, 24 luglio, all’Angelus ha rivolto un pensiero speciale a coloro che “non potendo essere presenti di persona, seguiranno l’evento attraverso i mezzi di comunicazione”, ma sono “tutti uniti nella preghiera”. Secondo le informazioni pervenute all’Agenzia Fides, dal 15 al 23 luglio, 130 giovani con 20 volontari, guidati da sette sacerdoti francescani, hanno potuto vivere 9 giorni di preghiera, condivisione di fede e missione. Tra le iniziative previste il “festival della fraternità”, i canti, la visita ai malati, le opere caritative verso i poveri, una gita per ammirare la creazione del Signore… Diversi temi sono stati approfonditi durante il campeggio: la storia e la spiritualità di S. Francesco, il movimento francescano ieri e oggi, la misericordia di Dio e la misericordia di Gesù, essere strumento di pace… . I sacerdoti hanno concelebrato la Messa conclusiva incoraggiando i giovani a seguire le orme di San Francesco e a vivere intensamente il Giubileo della Misericordia. (NZ) (Agenzia Fides 2016/07/28) | |||
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AMERICA/COLOMBIA - “Situazione sempre più grave”: più di 1.500 persone bloccate, denuncia il Vescovo di Apartado | |||
Turbo (Agenzia Fides) – Dopo l'aumento dei migranti irregolari che entrano ogni giorno nel comune colombiano di Turbo, al confine con Panama, il Vescovo della diocesi di Apartado, Sua Ecc. Mons. Hugo Torres Marin, ha lanciato una richiesta urgente di aiuto alla Cancelleria per affrontare questa crisi umanitaria. "La situazione a Turbo, Antioquia; Capurganá e Sabzurro, nel Choco, sta diventando ogni giorno sempre più grave, abbiamo bisogno di una risposta dalla Cancelleria" riferisce la nota inviata a Fides da una fonte locale. La preoccupazione, dice Mons. Torres Marin, viene dal fatto che il Ministero degli Esteri non si pronuncia su questo tema, e non offre nemmeno soluzioni possibili, mentre la situazione richiede una risposta immediata perché, spiega, "ci sono già reazioni della popolazione, di ordine pubblico, per l'invasione di terreni dove i migranti hanno allestito delle baracche per vivere; a causa dall'indifferenza dello stato, molti di loro sono vittime di furti anche se hanno poche cose; sebbene il sindaco fornisca loro l'acqua, il cibo è fornito dalla Pastorale Sociale attraverso la Chiesa, tuttavia il problema è così grave che anche gruppi di laici impegnati contribuiscono al sostentamento di queste persone". Ai migranti bloccati (vedi Fides 5/07/2016) si aggiunge quindi un flusso giornaliero che varia da 100 a 400 clandestini. Inoltre pochi giorni fa un guasto ha lasciato senza elettricità Capurganá, popolazione del Choco che vive ad una temperatura tra 32 e 35 gradi Celsius. Questo ha fatto aumentare il prezzo del cibo, che richiede refrigerazione e il ricorso ai gruppi elettrogeni per i quali si deve comprare il carburante. La grave situazione nel comune di Uraba (Colombia) è causato dalla chiusura delle frontiere per gli immigrati decisa il 9 maggio dal Presidente di Panama. Gli emigranti provenienti da Cuba, Haiti, Africa e Cina sperano infatti di raggiungere gli Stati Uniti attraverso la Colombia e Panama. Secondo le stime della Chiesa locale, in quella zona ci sono più di 1.500 persone bloccate. (CE) (Agenzia Fides, 28/07/2016) | |||
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AMERICA/CILE - Il carcere non è un luogo dove si perde la speranza, si può imparare dai propri errori | |||
Aysén (Agenzia Fides) – "Il carcere non è un luogo dove si perde la speranza, ma è un tempo che può rafforzare i progetti di vita per una società più giusta e fraterna; la mancanza di libertà non vuol dire mancanza di dignità, coraggio e fiducia, le persone possono imparare dai propri errori e proiettare la loro vita in modo più sociale": sono le parole del Vicario Apostolico di Aysen, Sua Ecc. Mons. Luigi Infanti della Mora, O.S.M. dopo la visita al penitenziario di Coyhaique, dove ha incontrato una detenuta per consegnarle una lettera del Papa. Secondo la nota pervenuta a Fides, la lettera, firmata dal Santo Padre Francesco, risponde ad una lettera scritta dalla giovane in carcere ed inviata al Papa un anno fa attraverso il Nunzio apostolico. La risposta del Papa giunse in Nunziatura un mese dopo, ma per diversi motivi è stato possibile consegnarla solo ora. “Chiedo a Dio di concedere a Lei la luce della fede e la forza della speranza, e che riesca a sentire la consolazione di Dio misericordioso nella vicinanza delle persone che ama" scrive il Papa, assicurando la sua preghiera. La donna ha ringraziato per la risposta e, molto emozionata, ha detto che continuerà a scrivergli per raccontare al Papa che si è sposata e ha avuto il suo secondo figlio, una bambina che vive con lei nel carcere. "Da un punto di vista spirituale è confortante sapere che il Papa si preoccupa di rispondere alle persone che si trovano in una situazione complessa; è una gioia e una speranza per noi, non solo per la persona che ha scritto, sapendo di potersi aspettare una risposta da Sua Santità" ha commentato il direttore regionale della Gendarmeria alla stampa. (CE) (Agenzia Fides, 28/07/2016) |
Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
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venerdì 29 luglio 2016
Bollettino Agenzia Fides del 28 luglio 2016
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Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
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