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lunedì 13 aprile 2020

Pregare presso il santo Sepolcro di Gerusalemme


Dalla preghiera di Paolo VI presso il Santo Sepolcro il 4 gennaio 1964



Il ricordo
Qui, dove tu, o Signore Gesù,
l’innocente,
sei stato accusato,
il giusto,
sei stato giudicato,
il santo,
sei stato condannato,
tu, Figlio dell’uomo,
sei stato tormentato, crocifisso e messo a morte,
tu, Figlio di Dio,
sei stato bestemmiato, deriso e rinnegato,
tu, la luce,
sei stato spento,
tu, il Re,
sei stato innalzato su una croce,
tu, la vita,
hai subìto la morte
e tu, morto,
sei risorto alla vita:
noi ci ricordiamo di te
o Signore Gesù;
noi ti adoriamo
o Signore Gesù;
noi t’invochiamo
o Signore Gesù.

La tomba vuota di Cristo: un nuovo inizio


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“La tomba vuota di Cristo: un nuovo inizio”
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“La tomba vuota di Cristo: un nuovo inizio”
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mercoledì 8 maggio 2019

Agenzia Fides 7 maggio 2019

AFRICA/SUDAFRICA - “No alla violenza, sì ad un voto libero e pacifico” chiedono i Vescovi alla vigilia delle elezioni
 
Johannesburg (Agenzia Fides) – “Fratelli e sorelle sudafricani, vi preghiamo in nome della nostra comune umanità e dei valori spirituali, di comportarvi in modo pacifico prima, durante e dopo le elezioni” chiedono i Vescovi del Sudafrica in vista delle elezioni generali che si tengono domani, 8 maggio. Si tratta delle “seste elezioni generali” dal 1994, anno della fine dell’apartheid, precisa la dichiarazione dei Vescovi.
“L'esercizio del diritto di voto è un dovere sia sacro che morale. Molte persone hanno sofferto e sono morte per permetterci di esercitare il voto” sottolinea il documento, pervenuto a Fides. Per questo i Vescovi condannano ogni atto di violenza che impedisca un voto libero e pacifico. “La violenza ha sempre ottenuto solo distruzione, non costruzione, lo scatenamento delle passioni, non la pacificazione, l'accumulo di odio, non la riconciliazione delle parti.
I Vescovi esortano i leader politici “ad astenersi da dichiarazioni incendiarie, intimidatorie e inappropriate", ed i cittadini ad "adottare misure chiare e decisive quando i candidati e i loro sostenitori sono coinvolti in atti di intolleranza, intimidazione, molestie e disturbo", e a garantire il rispetto del processo elettorale e dei risultati.
“Preghiamo intensamente per la nostra nazione durante le prossime attività elettorali: prima di votare, mentre votiamo, e dopo aver votato per il bene comune” concludono i Vescovi.
Nelle scorse settimane si sono verificati atti di violenza xenofoba nei confronti degli immigrati provenienti dai Paesi vicini. Violenze attribuite alla propaganda contro gli stranieri condotta da diversi candidati alle elezioni, che pur di ottenere voti alimentano la paura e l’odio nei confronti dei migranti. I Vescovi hanno di recente condannato con forza l’ondata xenofoba, che a loro avviso “rischia di riportare il Paese ai tempi dell’apartheid” (vedi Fides 30/4/2019). (L.M.) (Agenzia Fides 7/5/2019)
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AFRICA/MALAWI - I Vescovi promuovono la leadership delle donne cattoliche, in vista delle elezioni
 
Lilongwe (Agenzia Fides) – “Leadership for Salvation” questo il tema del corso al quale hanno preso parte 69 donne delle otto diocesi cattoliche del Malawi nei giorni scorsi. Il corso è stato organizzato dalla Conferenza episcopale del Malawi (ECM) che ha voluto puntare l’attenzione sulla leadership e la gestione delle Commissioni per i comitati nazionali e diocesani delle organizzazioni femminili cattoliche (CWO).
“Resta indiscusso il ruolo imprescindibile della figura femminile nella Chiesa e nelle nostre rispettive comunità”, afferma in una nota inviata a Fides mons. Peter Martin Musikuwa, Presidente della Commissione pastorale, rivolgendosi ai partecipanti. Mons. Musikuwa, Vescovo di Chikwawa, ha messo ulteriormente in luce l'importante ruolo che le donne svolgono nella Chiesa e nella società, e ha spiegato la necessità di sostenerle per lo sviluppo delle loro capacità di leadership.
In occasione delle prossime elezioni, che si terranno nel Paese il 21 maggio (vedi Fides 25/3/2019), il Vescovo ha invitato le donne cattoliche a “sostenere le compagne impegnate a trasformare il paese, assicurando loro il supporto della Chiesa cattolica".
Padre Vincent Mwakhwawa, cappellano nazionale per i laici, ha ringraziato le donne per aver patrocinato questo evento e ha aggiunto che l'ECM seguirà da vicino le commissioni di tutte le diocesi del paese per verificare se la formazione darà frutti. “Questo corso non segna la fine del cammino, cercate di mettere in atto al meglio le conoscenze che avrete acquisito” ha detto.
Lucy Vokhiwa, presidente della CWO, ha apprezzato l’impegno della ECM e ha promesso che le commissioni metteranno in pratica gli insegnamenti.
"Il piano strategico previsto dal CWO per il 2019-2023 mira ai seguenti obiettivi: garantire che le donne cattoliche del Malawi approfondiscano la loro fede e la loro conoscenza spirituale, così da essere missionarie di Gesù Cristo e rappresentanti della creazione di Dio; rafforzare l'impegno pastorale; assicurare che le donne cattoliche del Malawi siano dotate di poteri politici, economici e sociali; e che il CWO sia efficace, efficiente e sostenibile”.
(AP) (7/5/2019 Agenzia Fides) 
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ASIA/SRI LANKA - Appello del Cardinale Ranjith: "Non lasciamo che vinca l'odio e la società si polarizzi"
 
Colombo (Agenzia Fides) - Non bisogna lasciare che" l'odio trionfi e che la violenza di Pasqua diventi occasione per polarizzare la società e spaccare la nazione": è il nuovo appello lanciato dal Cardinale Malcolm Ranjith, Arcivescovo di Colombo che, in una nota inviata all'Agenzia Fides, esorta tutti i cittadini alla calma e a mantenere il bene supremo della pace. La Chiesa in Sri Lanka è preoccupata dopo i recenti episodi di violenza registratisi a Negombo: centinaia di agenti di sicurezza sono entrati in città per far rispettare il coprifuoco dopo che decine di negozi, case e veicoli di proprietà musulmana sono stati attaccati. La chiesa di San Sebastiano nella città di Negombo, a 40 chilometri a nord della capitale Colombo, è stata una delle tre chiese e tre alberghi colpiti da attentatori suicidi il 21 aprile.
"Faccio appello a tutti i fratelli e sorelle cristiani, e di altre religioni, affinché non feriscano nemmeno un singolo musulmano perché sono nostri fratelli, perché fanno parte della nostra società" afferma il Cardinale Ranjith, che invita a "creare uno spirito di comprensione e buone relazioni tra tutte le comunità dello Sri Lanka", come ha ribadito anche in un videomessaggio diffuso in tutte le tv della nazione, esortando cristiani, buddisti e musulmani a mostrare moderazione e tolleranza.
Il Cardinale ha visitato Negombo, ha incontrato i leader musulmani in una moschea e "ha chiesto al governo di tutelare la sicurezza" nella città dove "esiste una forte comunità cattolica, tanto che la città è conosciuta come Piccola Roma", rileva il portavoce della diocesi di Colombo, p. Edmund Tilakaratne.
Negombo ha sofferto il più alto numero di vittime negli attacchi della domenica di Pasqua che sono stati rivendicati dallo "Stato Islamico". La bomba a San Sebastiano ha ucciso più di 100 fedeli cattolici.
Intanto lo stato di emergenza continua nel paese e le misure di sicurezza restano alte in tutta la nazione, mentre le scuole statali hanno ripreso le lezioni lunedì 6 maggio. Anche le scuole cattoliche a Colombo e nella provincia sono rimaste chiuse per una settimana.
Un forum di sacerdoti, religiosi, gruppi della società civile e membri di altre comunità religiose ha scritto una lettera aperta al Presidente, al Primo Ministro, ai membri del Consiglio dei Ministri e ai membri del Parlamento riguardo alla situazione nello Sri Lanka. Nel testo della missiva, pervenuto a Fides, si afferma: "Il nostro obiettivo comune è stato quello di far progredire i diritti politici, sociali, economici e culturali della popolazione promuovendo la pace, l'armonia e la giustizia sociale per tutti. In passato ci siamo impegnati in modo costruttivo con tutti i governi e continueremo a farlo anche oggi. Siamo sconvolti dalla carneficina in Sri Lanka. La nostra solidarietà va alle vittime e alle loro famiglie e al nostro amato paese. Esortiamo il governo a individuare rapidamente la verità e a trovare i perpetratori e i loro alleati, nel rispetto dei diritti umani".
La società civile in Sri Lnala offre assistenza attraverso le sue ampie reti di organizzazioni comunitarie che sono impegnate a promuovere la pace e l'unità nazionale. Queste reti possono condividere informazioni e, data la loro presenza capillare nel territorio, aiutare a prevenire problemi comunitari che potrebbero insorgere. (SD) (Agenzia Fides 7/5/2019)
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ASIA/GIORDANIA - Nuova donazione di Re Abdallah II per i lavori di restauro del Santo Sepolcro
 
Amman (Agenzia Fides) – Re Abdallah II di Giordania ha devoluto una nuova, consistente donazione per continuare a sostenere i lavori di restauro della Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme. Lo ha reso noto Teophilos III, Patriarca greco ortodosso di Gerusalemme, diffondendo lunedì 6 maggio un comunicato in cui esprime a nome della sua Chiesa gratitudine al monarca hascemita per la sua sollecitudine nel contribuire al restauro e alla tutela dei Luoghi Santi cristiani.
La nuova donazione - il cui importo non è stato finora reso noto – rappresenta una parte della somma in cui consiste il Premio Templeton, assegnato a Re Abdallah II nel novembre 2018. Istituito nel 1972 dal cristiano presbiteriano John Templeton come Premio per il Progresso nella Religione (Prize for Progress in Religion), il premio Templeton è assegnato annualmente a personalità che hanno dato particolari contributi nell'ambito della religione o della spiritualità, nella convinzione che «le rivelazioni scientifiche saranno una miniera d'oro per rivitalizzare la religione nel XXI secolo». Il premio è pari a 1,1 milioni di sterline britanniche (corrispondenti a più di un milione e 283mila euro) e rappresenta uno dei premi individuali annuali più consistenti del mondo. In passato, hanno ricevuto il Premio Templeton anche Madre Teresa (nel 1973), il Dalai Lama (nel 2012), l’Arcivescovo anglicano Desmond Tutu (nel 2013) e il Rabbino Jonathan Sacks (nel 2016). Nell'assegnare il Premio al Re Abdallah, la Fondazione Templeton aveva ricordato anche il suo impegno costante a favore della protezione dei Luoghi santi cristiani e islamici a Gerusalemme.
Nell’aprile 2016, Re Abdallah II aveva fatto pervenire sotto forma di “beneficenza reale” (Makruma) una consistente donazione personale a favore dei lavori di restauro dell’Edicola del Santo Sepolcro, terminati nel marzo 2017. Altre offerte del Monarca erano state devolute a favore della sistemazione del sito del Battesimo di Gesù, lungo il fiume Giordano.
La Monarchia Hascemita di Giordania legittima il proprio potere sulla base della propria discendenza in linea diretta dal Profeta Muhammad, e rivendica come propria responsabilità prioritaria anche la protezione dei Luoghi Santi musulmani e cristiani di Gerusalemme. (GV) (Agenzia Fides 7/5/2019)
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AMERICA/ECUADOR - Di fronte alla crisi economica i Vescovi chiedono “un nuovo modo di fare politica”
 
Quito (Agenzia Fides) – “Abbiamo bisogno di un nuovo modo di fare politica che, al di là di interessi particolari, cerchi il bene comune e promuova un grande patto nazionale al servizio dei cittadini”: lo rilevano i Vescovi dell’Ecuador nel comunicato emesso al termine della loro Assemblea plenaria, celebrata dal 29 aprile al 2 maggio, allo scopo di portare un contributo al dialogo nazionale.
“La crisi economica – scrivono nel messaggio pervenuto a Fides - richiede una politica più chiara e decisa a favore degli investimenti produttivi e della creazione di occupazione. La disuguaglianza sta diventando ogni giorno sempre più evidente, molte persone hanno serie difficoltà per arrivare alla fine del mese. Siamo particolarmente preoccupati per il tasso di disoccupazione giovanile e la mancanza di una remunerazione sufficiente per poter vivere con dignità”.
Tra le principali preoccupazioni, i Vescovi citano al primo posto la corruzione, “fonte di scandalo e di vergogna”, e ricordano i “funzionari di alto livello accusati, processati, condannati o fuggiti all'estero”, che rendono evidente “la gravità dei reati e il furto che è stato sistematicamente fatto al paese”. La proliferazione delle tangenti “contamina la coscienza nazionale e la dimensione etica della nostra convivenza”. Quindi ammoniscono: “rubare denaro ai poveri è molto grave, ma ugualmente grave è la creazione di una sottocultura che giustifica tutto a proprio beneficio. Dall'impunità, fenomeni come il crimine, il femminicidio, il furto o l’omicidio... diventano ordinari nella nostra vita quotidiana”.
Un’altra preoccupazione dei Vescovi dell’Ecuador è per la famiglia, “soggetta a forti cambiamenti culturali e alla dittatura dell'ideologia di genere, non sufficientemente contrastata dalla scienza e dall'antropologia”. Per quanto riguarda l'ecologia, i Vescovi chiamano ancora una volta ad essere attenti alle miniere a cielo aperto, all'estrazione di petrolio, all'inquinamento dell'acqua, alla mancanza di rispetto per la gente che non viene contattata e per le comunità che non sono consultate. “Oggi il nostro paese è più fragile e più minacciato rispetto al passato - evidenziano -. Pertanto, sentiamo più fortemente la necessità di prenderci cura dell’opera del Creatore”.
Nella conclusione i Vescovi ecuadoriani mettono in risalto che “non è in gioco solo il prestigio delle istituzioni o la transizione verso un'autentica democrazia, ma il benessere e il futuro della nostra gente”. Invocano quindi la benedizione di Dio su tutti, cittadini, famiglie e autorità, chiedendo “determinazione e volontà politica per costruire un paese democratico, inclusivo, pacifico, equo e unito. Un paese benedetto da Dio”. (SL) (Agenzia Fides 7/5/2019)
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AMERICA/HAITI - Le bande uccidono e terrorizzano, ricattato anche chi realizza progetti umanitari
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – Organizzazioni per i diritti umani e istituzioni religiose continuano ad essere preoccupate per l'aumento dell'insicurezza su tutto il territorio nazionale ad Haiti, secondo quanto informa una nota pervenuta a Fides da fonti locali. Da novembre 2018 sono più di 100 i civili assassinati dalla violenza delle bande, mentre la polizia denuncia 15 suoi membri uccisi solo nel 2019. Forse per la prima volta nella storia della violenza, le bande cominciano a ricattare persino le Ong e le Ambasciate, chiedendo denaro in cambio della “protezione” per completare qualche progetto umanitario nel paese.
Insieme alle organizzazioni per i diritti umani che hanno denunciato la carneficina perpetrata la sera del 24 aprile da banditi appartenenti ad una banda che usa il nome di Sony John, alias Tije, a Carrefour Feuilles (distretto sud-est della capitale Port-au-Prince) anche la Chiesa cattolica e la Federazione protestante hanno alzato la voce. Otto persone, tra cui una donna incinta, sono state uccise e una dozzina di altre sono rimaste ferite, secondo il rapporto della polizia.
L'Arcivescovo metropolita di Port-au-Prince, Mons. Max Leroy Mésidor, ha detto in un incontro con la stampa locale che "il futuro incerto della società si dibatte tra povertà, insicurezza e impunità". "L'attuale violenza non è spontanea, è organizzata" ha sottolineato l'Arcivescovo nel suo messaggio di condoglianze alle famiglie delle vittime del massacro del 24 aprile.
La Federazione protestante di Haiti (Fph) ha condannato vigorosamente "questo atto vile e barbaro" commesso contro cittadini pacifici da parte da banditi senza fede né legge. "Nessun alto funzionario statale dovrebbe sentirsi orgoglioso della posizione che ricopre, fino a quando giustizia non sia stata fatta" afferma la Fph, esprimendo sgomento per l'allarmante deterioramento delle condizioni di vita dei cittadini ad Haiti.
L'Osservatorio haitiano per i diritti umani (Ohdh) denuncia la passività delle autorità politiche e di polizia, che sarebbero incapaci di mettere fuori combattimento i famigerati banditi che terrorizzano la popolazione da diversi mesi. Questi, secondo le critiche della stampa locale, avrebbero il sostegno di parlamentari, alti ufficiali della polizia nazionale di Haiti (Pnh) e membri del governo, come riferisce l'Ohdh. Ne è prova il fatto che il senatore Garcia Delva è stato espulso dal suo partito politico, Ayiti, in quanto sono stati scoperti i suoi accordi con il capo della banda, Arnel Joseph.
Dai missionari che operano sul posto, Fides ha ricevuto testimonianze drammatiche: "quelli che soffrono sono i più poveri, perché sembra che lo stesso governo venda le armi ai banditi nei quartieri poveri per seminare la paura e rimanere al potere. Ogni politico ha il suo gruppo di banditi, è un vero caos! In questi giorni la polizia nazionale prova a fermare questi gruppi al fine di neutralizzare la violenza, ma non ci riesce".
La situazione continua ad impedire non solo lo sviluppo del paese ma anche la distribuzione degli aiuti fondamentali per sfamare i più indifesi come i bambini. Solo alcuni settori della Chiesa cattolica e alcune Ong riescono a far arrivare alimenti ai più piccoli (vedi Fides 13/03/2019).
(CE) (Agenzia Fides, 07/05/2019)

martedì 30 maggio 2017

Terra Santa News 26/05/2017



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Terra Santa News 26/05/2017
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lunedì 27 marzo 2017

Terra Santa News 24 marzo 2017


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martedì 28 febbraio 2017

Bollettino Agenzia Fides 28 febbraio 2017

AFRICA/CONGO RD - “Rischiamo di sprofondare nel disordine incontrollabile”: grido d’allarme dei Vescovi
 
Kinshasa (Agenzia Fides) - “L’impasse politica è preoccupante e rischia di far sprofondare il nostro Paese in un disordine incontrollabile”. È l’allarme lanciato dai Vescovi della Repubblica Democratica del Congo, dove dopo la morte dello storico oppositore Étienne Tshisekedi (vedi Fides 2/2/2017), maggioranza e opposizione non riescono a mettersi d’accordo per formare il governo di unità nazionale previsto dagli accordi di San Silvestro, incaricato di portare il Paese alle elezioni (vedi Fides 25/2/2017).
“Le divergenze in seno alla classica politica, e le tensioni nel Paese, possono condurre la nazione all’implosione e al caos” scrivono i Vescovi in un messaggio inviato all’Agenzia Fides.
Ripercorrendo le tappe della crisi, nata “dal blocco del processo elettorale la cui regolarità e continuità sono state interrotte” (si doveva votare entro dicembre 2016 per eleggere un nuovo Capo dello Stato), i Vescovi ricordano che è stato il Presidente uscente, Joseph Kabila, a sollecitare la loro mediazione che ha portato agli accordi del 31 dicembre (vedi Fides 3/1/2017).
I due nodi sui quali si è arenato il dialogo sono le modalità di designazione del Primo Ministro e quelle di ripartizione dei diversi dicasteri tra maggioranza e opposizione. Per superare questi ostacoli, i Vescovi chiedono alle forze politiche “un dialogo franco, basato sulla buona fede e la confidenza reciproca” e ricordano che la Conferenza Episcopale ha solo un ruolo di mediazione. Sono quindi inaccettabili “le minacce e le violenze ricorrenti, frutto di manipolazioni, dirette contro la Chiesa cattolica per ragioni inconfessate” (vedi Fides 24/2/2017).
Le violenze che sconvolgono il Paese (vedi scheda) “sono una vera tragedia”. “È un caso che tutto questo avvenga in periodo pre-elettorale ? Temiamo un’organizzazione per ritardare o impedire la tenuta delle elezioni” affermano i Vescovi.
Per uscire da questa situazione i Vescovi chiedono alle parti politiche di impegnarsi lealmente per applicare l’accordo di San Silvestro, al Presidente in esercizio e alle forze dell’ordine di garantire la sicurezza, alla popolazione di evitare di cadere nella trappola dei discorsi incitanti all’odio e alla comunità internazionale di accompagnare la RDC in questa difficile transizione. (L.M.) (Agenzia Fides 28/2/2017)
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AFRICA/CONGO RD - Scheda: le aree di crisi denunciate dai Vescovi
 
Kinshasa (Agenzia Fides) - “Siamo profondamente addolorati dalla moltiplicazione dei focolai d’insicurezza e di violenza che si generano sulla quasi totalità del territorio nazionale e fanno pensare ad una balcanizzazione della Repubblica Democratica del Congo” affermano i Vescovi congolesi nel messaggio inviato all’Agenzia Fides.
I Vescovi citano le seguenti aree di crisi:
1) Il Nord- Kivu, afflitto da massacri a ripetizione delle popolazioni locali, attribuiti a presunti ribelli dell’ADF/NALU nel Territorio di Beni e da attacchi di gruppi etnici nel Territorio di Lubero e di Rutshuru. Inquieta inoltre il ritorno degli ex ribelli dell’M23;
2) Il Tanganyika segnato dagli scontri sanguinosi tra Bantu e Batwa (pigmei), con conseguente sfollamento forzato delle popolazioni e abbandono delle coltivazioni;
3) Il Kasai, Kasai- Centrale e Kasai-Orientale, sconvolti da incursioni continue di milizie che si rifanno al capo tradizionale Kamwina Nsapu (vedi Fides 27/2/2017);
4) Il Kongo Centrale è toccato dal fenomeno mistico-politico Bundu dia Mayala con conseguenti scontri mortali;
5) La capitale Kinshasa è scossa da atti di vandalismo e da uccisioni nel corso di dimostrazioni.
Anche la Chiesa ha subito atti di vandalismo dall’inizio dell’anno. Sono stati saccheggiati il Seminario Maggiore di Malole a Kananga e le parrocchie di Saint-Dominique a Kinshasa-Limete, Saint-Kizito e Saint-Martin à Lubumbashi, Bon Pasteur a Boma, Sainte Marie di Lukalaba a Mbujimayi nella diocesi di Luiza : Saint-Matthias a Mubinza, Saint-Jean a Yangala, Sainte-Thérèse a Dibandisha e Saint-Boniface a Ngwema. (L.M.) (Agenzia Fides 28/2/2017)
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ASIA - Si fa strada un modello di impresa centrato sull’essere umano, secondo la Laudato si’
 
Bangkok (Agenzia Fides) – Sono 22 i paesi asiatici che hanno mostrato interesse e aderito all'iniziativa promossa dalla Banca Mondiale “Human centered business model: a holistic approach to a new model of doing business”. L'iniziativa nasce dalla convinzione che la crisi epocale in corso richiede soluzioni innovative per contrastare iniquità, conflitti sociali, inquinamento, distruzione delle risorse naturali, cambiamento climatico e deterioramento dei paesaggi urbani e rurali. Tutte problematiche ben presenti e discusse in numerosi paesi asiatici, in cui anche le comunità cristiane hanno sempre dato il loro contributo, soprattutto dopo la pubblicazione dell’enciclica Laudato si’.
Il “Global Forum on law, justice and development”, della Banca Mondiale, ha promosso un nuovo modello di fare impresa, centrato sull'essere umano, in sintonia con l'urgenza di ripensare le modalità di produzione, secondo l’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Questa indica chiaramente “la necessità di individuare modalità socialmente responsabili di produrre e consumare, compatibili con la ricerca di un giusto profitto ma anche con la coesione sociale e il rispetto dell’ambiente”.
Come appreso da Fides, il progetto, che ha trovato echi in paesi asiatici e riscosso l'interesse di numerosi leader cristiani, intende contribuire a sviluppare e sperimentare sul campo un nuovo modello di impresa economicamente sostenibile, rispettoso dei diritti umani, dell’ambiente e delle comunità locali in cui s’inserisce.
Il progetto intende coinvolgere in modo attivo attori istituzionali e privati e si struttura attorno a sei pilastri: seguire i principi-guida (produrre nel rispetto degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile); creare nuove forme giuridiche; elaborare modalità innovative di finanziamento e soluzioni fiscali per supportare le imprese che adottano questo modello; presentare politiche d’impresa rispettose della legalità e degli standard ambientali ed etici; garantire formazione e sistemi di sostegno tecnico specializzati, nella fase di lancio delle nuove imprese, facendo ricorso alla collaborazione con università, associazioni professionali, comunità locali. (PA) (Agenzia Fides 28/2/2017)
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ASIA/INDIA - Urge fermare "l'aritmetica dell'odio" sul presunto aumento delle minoranze religiose
 
Hyderabad (Agenzia Fides) - Fermare "l'aritmetica dell'odio" che accusa le minoranze religiose e polarizza le società indiana: è l'appello rivolto al governo nazionale dalla "All India Catholic Union" (AICU), la più antica associazione del laicato cattolico indiana.
In una nota inviata a Fides, il presidente nazionale dell' AICU, Lancy D. Cunha, ha rimarcato: "Il Bharatiya Janata Party (Bjp) e organizzazioni come il Sangh Parivar, promuovono una "aritmetica di odio" e dovunque ci sono elezioni comunali, provinciali o nazionali diffondono notizie per cui le minoranze religiose sarebbero in netta crescita in India".
"Il ministro federale per gli affari interni, Karen Rijjiju, sta facendo insinuazioni contro la popolazione cristiana in Arunachal Pradesh, suo stato natale, gettando calunnie sulle minoranze religiose" rimarca.
Secondo l'AIUCU il leader del BJP e Sangh Parivar hanno insultato i cristiani specialmente negli stati dell'India nordorientale e dell'India centrale.
Questi discorsi di odio generano ed alimentano violenza verso le comunità religiose minoritarie, come cristiani e musulmani. L'AICU chiede al Primo Ministro Narendra Modi di mantenere la promessa di garantire sicurezza a tutti i cittadini indiani e di fermare le campagne di odio che incoraggiano i militanti ad attaccare le chiese, le persone e le istituzioni religiose.
La leadership AICU rinnova al governo la domanda di ripristinare i diritti costituzionali dei dalit cristiani, discriminati sulla base di un Ordine presidenziale del 1950, restituendo a 200 milioni di dalit non indù i diritti in materia di istruzione e occupazione.
L'AICU invita il governo a concentrarsi su questioni come il lavoro, lo sviluppo, le condizioni di vita degli agricoltori, la sicurezza delle donne, l'assistenza sanitaria e l'alloggio, i senza fissa dimora.
Fondata nel 1919, nel 2019 l'AICU celebra 100 anni di vita, è diffusa in 171 diocesi indiane ed è l'organizzazione laicale cattolica più antica e grande dell'intera Asia. (PA-SD) (Agenzia Fides 28/2/2017)

 
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ASIA/TERRA SANTA - Ambasciatore di Palestina: la Santa Sede farà una "donazione sostanziosa” per i restauri del Santo Sepolcro e della Natività
 
Roma (Agenzia Fides) – La Santa Sede offrità una “donazione sostanziosa” per contribuire ai lavori di restauro in corso sia presso la Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, che presso la Basilica della Natività, a Betlemme. Lo conferma all'Agenzia Fides il diplomatico Issa Amil Kassissieh, Ambasciatore dello Stato di Palestina presso la Santa Sede. L'intenzione della Santa Sede è stata confermata all'Ambasciatore dal Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto dellla Congregazione per le Chiese orientali, durante un incontro avvenuto in Vaticano lunedì 27 febbraio. “I frati francescani della Custodia di Terrasanta” riferisce all'Agenzia Fides l'Ambasciatore palestinese “diffonderanno una dichiarazione in cui annunceranno l'entità della donazione e il meccanismo con cui verrà versata. Fin d'ora, a nome del Presidente delllo Stato di Palestina, Mahmud Abbas, e del popolo palestinese, ho ringraziato la Santa Sede per l'impeg no da essa profuso a sostegno della giustizia e della pace in Terra Santa, e dei luoghi dove è nato e dove è stato crocifisso Nostro Signore Gesù Cristo”.
Il restauro della Basilica della Natività, a Betlemme, è iniziato nel 2013, e vede la collaborazione fra le tre comunità religiose (Greco Ortodossi, Armeni e Francescani della Custodia) che hanno specifici diritti e proprietà sulla chiesa, regolate dallo Status Quo.
I lavori dell'Edicola del Santo Sepolcro sono iniziati l'8 maggio 2016. Anche al Santo Sepolcro, il progetto di riqualificazione, con un costo di 3,3 milioni di dollari, viene sostenuto dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa greco-ortodossa e dalla Chiesa armena apostolica. Nell'aprile 2016, il Re di Giordania Abdallah II aveva già fatto pervenire sottoforma di “beneficienza reale” (Makruma) una consistente donazione personale a favore del progetto. Lo scorso ottobre, anche il Presidente palestinese Mahmud Abbas ha offerto a titolo di “contributo personale” una donazione per sostenere i lavori di restauro dell'Edicola del Santo Sepolcro (vedi Fides 18/10/2017). La Custodia francescana di Terrasanta, attraverso i suoi canali ufficiali, fornisce periodicamente gli aggiornamenti sull'avanzamento dei lavori. (GV) (Agenzia Fides 28/2/2017)
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ASIA/CINA - E’ morto Mons. Casimiro Wang Milu, Pastore umile, zelante e caritatevole
 
Tianshui (Agenzia Fides) - Alle ore 0,55 del 14 febbraio, è deceduto S.E. Mons. Casimiro Wang Milu, Vescovo emerito di Tianshui, nella provincia di Gansu (Cina Continentale). Aveva 74 anni. Nei primi giorni di gennaio era stato ricoverato in ospedale a Gan’gu, ma il 16 dello stesso mese le sue condizioni si erano aggravate a causa di un’emorragia cerebrale. Dopo due interventi chirurgici ed un miglioramento iniziale, sono subentrate nuove complicazioni: egli è stato trasferito all’ospedale provinciale di Lanzhou, dove le terapie non hanno purtroppo avuto effetto.
Il Presule era nato il 24 gennaio 1943 a Daxiangshan, nel distretto di Gan’gu, da una fervente famiglia cattolica. L’attuale Vescovo Ordinario della Diocesi, S.E. Mons. Giovanni Wang Ruowang, è un suo fratello minore.
Nel 1956 Mons. Wang Milu era entrato nel Seminario del Sacro Cuore a Tianshui. Durante la rivoluzione culturale venne arrestato e condannato a tre anni di prigione. Il 16 luglio 1980, poco tempo dopo la liberalizzazione delle attività religiose, ricevette l’ordinazione sacerdotale. Pochi mesi dopo, il 28 gennaio 1981, fu consacrato Vescovo di Tianshui da S.E. Mons. Pietro Giuseppe Fan Xueyan, Vescovo di Baoding. Nel 1983 venne ancora arrestato e condannato a dieci anni di reclusione per la sua attività pastorale. Nel 1993 riprese la guida della Diocesi. Il 25 luglio 2003 accettò di rinunciare al governo pastorale diocesano.
Umile, zelante e caritatevole, viene ricordato per il suo zelo generoso. Un gran numero di fedeli ha reso omaggio alla salma e ha partecipato ai funerali, celebrati il 18 febbraio. (Agenzia Fides 28/2/2017)
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AMERICA/BRASILE - “300 anni di amore e di fede”: il carnevale più famoso al mondo rende omaggio alla Madonna di Aparecida
 
San Paolo (Agenzia Fides) – La Scuola di samba "Unidos di Vila Maria" di San Paolo ha presentato venerdì scorso, 24 febbraio, una sfilata che ha voluto rendere omaggio ai 300 anni di devozione alla Madonna di Aparecida, in Brasile. Il tema scelto: "Aparecida, la regina del Brasile: 300 anni di amore e di fede nel cuore del popolo brasiliano", ha illustrato diversi miracoli attribuiti alla Vergine Maria e messo in scena la storia della prima apparizione dell'immagine, nel 1717, a tre pescatori. Il Santuario nazionale di Aparecida, in un comunicato pubblicato sul sito internet, ha ricordato che questa sfilata di carnevale si è cominciato a prepararla nei primi mesi del 2015, quando i leader della scuola di samba "Unidos di Vila Maria" hanno espresso questa intenzione all'Arcivescovo locale Sua Ecc. Mons. Odilo Pedro Sherer.
"Nel mese di marzo 2015, i Cardinali di Aparecida, di Rio de Janeiro, di San Paolo e l'Arcivescovo di Botucatu (San Paolo), hanno accolto con favore la proposta e hanno stabilito che il rettore del Santuario offrisse tutta l'assistenza di cui la scuola aveva bisogno affinché la Madre di Dio fosse degnamente lodata e onorata, al di fuori di un ambito religioso" aggiunge il comunicato.
L'incarico è stato dato a Sidnei França, pellegrino del Santuario di Aparecida e 6 volte campione del carnevale di San Paolo. Così, la mattina del 25 febbraio 2017, il Sambodromo di San Paolo, la struttura che ospita le sfilate e le parate, ha sentito risuonare il canto "Ai tuoi piedi mi prostrerò, Signora di Aparecida, preghiera di amore che ci unisci, salve Regina del Brasile".
(CE) (Agenzia Fides, 28/02/2017)
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AMERICA/MESSICO - Un muro serve anche per esprimere il proprio disaccordo
 
Juarez (Agenzia Fides) – Dopo che domenica 26 febbraio, i membri di diverse organizzazioni non governative e attivisti hanno realizzato dei graffiti sul muro di confine che si trova tra Juarez e El Paso, in Texas, nella zona di Anapra, il Vescovo di questa comunità, Sua Ecc. Mons. Jose Guadalupe Torres, ha commentato queste azioni dicendo che "Ognuno è libero di esprimere le proprie idee contro un sistema sul quale non è d'accordo". Sul muro sono stati scritti e pitturati diversi messaggi contro le politiche di immigrazione e le espulsioni che sta ordinando il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
(CE) (Agenzia Fides, 28/02/2017)
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AMERICA/ARGENTINA - Attività di sensibilizzazione per sradicare il lavoro minorile nelle aree di coltivazione del tabacco di Misiones
 
Posadas (Agenzia Fides) – Si è appena conclusa, a Misiones, la quinta edizione di Porvenir NEA, una delle principali iniziative sulla Responsabilità Sociale portata avanti da due ong: Massalin Particulares y Asociación Conciencia. Nell’iniziativa sono state coinvolte 145 scuole delle zone rurali della città. Con l’obiettivo di migliorare le condizioni di accesso e permanenza nel sistema educativo rurale, nel 2016, 11 mila kit scolastici e ludoteche mobili sono stati distribuiti in 145 scuole rurali che si trovano nelle aree dove si coltiva il tabacco, a favore di circa 15 mila bambini. Attraverso questa iniziativa, il programma ha contribuito allo sviluppo integrale dell’infanzia permettendo ai bambini di accedere alle migliori scuole rurali preparate per accoglierli e offrire loro strumenti di gioco e di apprendimento. Nel progetto era previsto anche il miglioramento della infrastruttura scolastica degli istituti nelle aree di coltivazione del tabacco, con il fin e di offrire assistenza sanitaria e favorire le abitudini igieniche dei bambini. Sono stati inoltre consegnati 15 dissalatori di acqua che consentono l’accesso all’acqua potabile per 728 alunni delle scuole rurali della zona.
(AP) (28/2/2017 Agenzia Fides)
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AMERICA/URUGUAY - Continuano a chiudere gli edifici scolastici per mancanza di alunni
 
Melo (Agenzia Fides) - Quattro scuole rurali del dipartimento di Cerro Largo corrono il rischio di chiudere per mancanza di iscrizioni. Nel dipartimento ci sono già circa 20 scuole rurali senza alunni, su un totale di 85 che funzionavano nel 2011. Secondo fonti locali, gli edifici rimangono comunque aperti perché nella zona c’è una popolazione errante e fino a quando non si verifica che le famiglie non si fermano le scuole non chiudono. A Cerro Largo, attualmente, ci sono due scuole rurali con un solo alunno. Del totale delle scuole, 72 hanno un solo insegnate. Ci sono circa 30 scuole con un massimo di 3 bambini. In Uruguay, a causa della mancanza di iscrizioni, ogni anno chiudono 10 scuole. Nel Paese ci sono 1125 scuole rurali frequentate da circa 20 mila alunni, una media del 17,7%, secondo i dati del Consiglio dell’Istruzione Iniziale e Primaria (CEIP). In 590 scuole primarie ci sono meno di 10 alunni e 250 con soli 5 bambini. In 20 scuole c’è solo un alunno.
(AP) (28/2/2017 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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