TERZA DOMENICA DI PASQUA - C
5 Maggio 2019
Nei segni sacramentali della Chiesa riconosciamo il tuo Figlio
INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi
la Terza Domenica
di Pasqua.
La risurrezione
di Gesù ha aperto una strada nuova e noi ci siamo inoltrati per questa via. Ma
corriamo il rischio di abbandonarla perché affezionati alle nostre abitudini,
sopraffatti dalle preoccupazioni quotidiane.
Oggi ancora una
volta il Signore viene a noi per offrirci la sua presenza e sostenere i nostri
passi esitanti. La sua parola rischiara la nostra esistenza. Il suo pane ci
nutre e ci dà forza.
Lasciamoci
coinvolgere, come i discepoli, dalla vicinanza di Gesù, per saziarci di lui,
del suo amore che salva.
SALUTO
C – Nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T – Amen.
C
– La pace, la carità e la fede da parte di Dio nostro Padre e del Signore
nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. T – E con il tuo spirito.
ATTO PENITENZIALE
C – Fratelli
e sorelle, i racconti delle apparizioni di Gesù ci sorprendono sempre. Egli
raggiunge i suoi discepoli con la sua forza e la sua dolcezza.
Egli
viene ancora incontro a noi. Conosce le nostre fragilità, i nostri tradimenti, i
nostri dubbi… ma sa che l’amiamo. Per questo, umilmente, chiediamo perdono dei
donistri peccati.
-
Signore, che ci inviti a
gettare ancora le reti per ottenere con te una pesca abbondante, [abbi pietà di
noi]
T – Signore, pietà!
T – Signore, pietà!
-
Cristo, che ti manifesti
risorto a noi e ci riempi il cuore di gioia, [abbi pietà di noi] T – Cristo, pietà!
-
Signore, che spezzi
ancora per noi il tuo pane e ci inviti alla tua Mensa d’Amore, [abbi pietà di
noi] T – Signore, pietà!
C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. T – Amen.
GRANDE
DOSSOLOGIA
COLLETTA
C - Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza
dello spirito, e come oggi si allieta per il dono della dignità filiale, così
pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro
Signore Gesù Cristo... T – Amen.
oppure:
C - Padre misericordioso, accresci in noi la luce della fede, perché nei
segni sacramentali della Chiesa riconosciamo il tuo Figlio, che continua a
manifestarsi ai suoi discepoli, e donaci il tuo Spirito, per proclamare davanti
a tutti che Gesù è il Signore. Egli è Dio... T – Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – A formare la
comunità cristiana, ieri come oggi, non sono spettatori o, peggio, clienti, ma
testimoni, persone che si impegnano in prima persona a realizzare la missione
che il Risorto ha affidato loro. Compito facile, privo di rischi, immune da
insuccessi, del tutto tranquillo? Nient’affatto! Le coordinate, disegnate dalla
Liturgia della Parola, ci permettono di cogliere ciò che caratterizza
l’esperienza degli apostoli.
PRIMA LETTURA: At 5,
27b-32. 40b-41
Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito
Santo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 29
Rit. Ti
esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò,
Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso
ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai
fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto
rivivere
perché non
scendessi nella fossa.
Cantate inni al
Signore, o suoi fedeli,
della sua
santità celebrate il ricordo,
perché la sua
collera dura un istante,
la sua bontà per
tutta la vita.
Alla sera ospite
è il pianto / e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore,
abbi pietà di me,
Signore, vieni
in mio aiuto!
Hai mutato il
mio lamento in danza,
Signore, mio
Dio, ti renderò grazie per sempre.
SECONDA LETTURA: Ap
5,11-14
L’Agnello, che è stato immolato, è degno di
ricevere potenza e ricchezza.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L’Agnello, che è stato immolato,
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.
Parola di Dio
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Cristo è
risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli
uomini nella sua misericordia.
Alleluia.
VANGELO: Gv 21, 1-19
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure
il pesce.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore.
PROFESSIONE DI FEDE
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Il Signore risorto si manifesta ai suoi discepoli e si fa riconoscere.
Invochiamo il Padre perché l’entusiasmo e la forza dei primi cristiani di
fronte alle difficoltà ravvivino il nostro desiderio di vivere intensamente e
di testimoniare coraggiosamente la nostra fede.
L - Preghiamo
insieme e diciamo:
Ravviva la nostra fede
e la nostra speranza, Signore!
e la nostra speranza, Signore!
- Per la
Chiesa di Cristo: riscoprendosi segno visibile della carità di Dio nel
mondo, sappia consegnare alla storia gesti di bontà e progetti di autentica
promozione umana; preghiamo.
- Per il
Santo Padre Francesco: guidi il Gregge di Cristo e lo confermi nella fede,
donando a tutti la stessa testimonianza d’amore che porto Pietro a seguire
il Signore fino a dare la vita; preghiamo.
- Per tutti i
cristiani: impegnati nel dare quotidianamente testimonianza della loro
fede, vivano con gioia la coerenza allo stile di vita del Vangelo, per rendere
credibili nel mondo i loro progetti di solidarietà e di pace; preghiamo.
- Per tutti
gli uomini di oggi: sappiano sempre restare liberi da ogni condizionamento
culturale, politico ed economico per rispondere alla coerenza della
coscienza che li chiama ad obbedire a Dio prima che agli uomini;
preghiamo.
- Per questa
nostra Comunità parrocchiale: il tempo pasquale vissuto nell'impegno della
fede ci aiuti a riscoprire il Signore risorto, come fondamento della
nostra vita e come sostanza della nostra fede; preghiamo.
- Per tutti
noi, che celebriamo la divina Eucaristia nel Giorno del Signore: non sia
solo un’esperienza rituale, ma il segno di un vero rinnovamento della
nostra vita e del desiderio di vivere nella gioia della Pasqua, nel
cammino verso la vita eterna; preghiamo.
C – Ascolta ed
esaudisci, o Padre, la preghiera della tua Chiesa, radunata e vivificata dalla
Pasqua del tuo Figlio, perché il tuo popolo innalzi all’Agnello immolato e vittorioso
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli. T - Amen.
nei secoli dei secoli. T - Amen.