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venerdì 22 dicembre 2017

Un attimo di Pace 22 dicembre 2017

Il frammento del giorno


 

Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili

(Lc 1)



Dacher Keltner, docente di psicologia dell'Università della California, ha22dic fatto emergere dai suoi vent’anni di studi l’esito di una ricerca che evidenzia come il cervello di chi esercita il potere presenti lesioni simili a quelle di un evento traumatico e provochi un aumento di impulsività, anestetizzando la capacità di mettersi nei panni degli altri.

Una conferma alle sue ricerche giunge dalle analisi di laboratorio effettuate da Sukhvinder Obhi, un ricercatore canadese, che ha rilevato come il potere possa attenuare o addirittura inibire quella capacità di calarsi nei panni altrui che chiamiamo comunemente empatia.

Aumentano, di contro, il senso di onnipotenza e l’aggressività. Questo deficit empatico innesca un paradosso: chi esercita il potere rischia di perdere quelle capacità di ascolto ed empatia che possedeva quando l’ha guadagnato e perde il contatto con la base.

Rovesciare gli equilibri tra potenti e umili, in questa prospettiva,equivale a restituire umanità – e quindi possibilità di contatto con Dio – a chi l’ha smarrita nell’ebbrezza del potere.

lunedì 18 dicembre 2017

Un attimo di pace 18 dicembre 2017

Il frammento del giorno


 

Non temere di prendere con te Maria,
tua sposa

(Mt 1)



Un’amica in visita per la prima volta alla Sala Della Carità di Padova mi18dic segnala, stupita dalla bellezza del luogo, un affresco particolare: «È quello riferito alla Natività di Maria, bellissimo, pieno di movimento, di donne indaffarate, una vera e propria sala parto».

Devo dire che la curiosità mi ha spinto a verificare di persona ed effettivamente non si può fare a meno di fermarsi a gustarne la bellezza.

Dario Varotari, l’autore cinquecentesco a me sconosciuto fino a quel momento, mi ha fatto immergere in un contesto moderno, a me affine, fatto di femminiledi curadi maternità.

La nascita dell’infante in questione, Maria di Nazareth, diventa un episodio di un quotidiano come tanti dove c’è chi assiste la puerpera, chi sistema la culla, chi ninna la neonata, chi pulisce per terra per sistemare l’ambiente.

Sei donne intorno ad Anna. Gioacchino, lo sposo, si sporge a mala pena per sbirciare la situazione ma con molto pudore.

Una profonda tenerezza, una grande vicinanza a una storia speciale che avrebbe cambiato il corso della storia dell’umanità, ma non per dominarla, bensì per entrare a farne parte. A cominciare dalle doglie del parto.

venerdì 15 dicembre 2017

Un attimo di pace: È simile a bambini che stanno seduti in piazza

È simile a bambini
che stanno seduti in piazza

(Mt 11)



Nighthawks (I nottambuli) è forse il dipinto più famoso di Edward Hopper,15dic uno dei tanti in cui l’artista statunitense rappresenta delle figure sedute.

Tre persone, sopra uno sgabello, sono appoggiate al bancone di un locale, posizionato all’incrocio tra due strade di New York. Assieme al barista, condividono uno spazio, ma non comunicano. Immaginiamo che possano essere annoiate, assorte nei loro pensieri, forse in attesa di qualcosa o di qualcuno. Di certo, appaiono come individui seduti, statici, isolati nella grande metropoli che li ospita. E nel quadro di Hopper non accade nulla.

Frequentare lo stesso ambiente non significa entrare in relazione. Il fatto di essere connessi con la piazza non consente di incrociare sguardi, di celebrare la rivelazione dell’incontro.

Alla tentazione del giudicare comodo, si oppone il rischio dell’andare: “Venite!” ripete più volte Gesù ai suoi discepoli, facendoli alzare e percorrere le strade, per non perdere mai contatto con la Vita.

martedì 12 dicembre 2017

Un attimo di pace 12 dicembre

Se un uomo ha cento pecore
e una di loro si smarrisce

(Mt 18)



C’erano una volta un fratellino e una sorellina, che non avevano più avuto12dic un’ora di bene dopo la morte della madre. Decisero di fuggire, soprattutto dalla loro matrigna. A loro modo si persero come delle pecorelle, senza lasciare apparentemente traccia.

L’immancabile matrigna-strega li aveva, invece, intravisti nel loro peregrinare riuscendo perfino a trasformare il bimbo in un capriolo, inducendolo a bere da una sorgente stregata.
Alla bimba e al suo fratellino ormai capriolo toccheranno tante altre avventure prima di tornare alla gioia.
Eppure è meravigliosa la tenacia e la fedeltà con cui la piccolina, nel percorso, riesce a tenere vicino il fratello anche in questa nuova forma animale.

La fiaba Fratellino e Sorellina dei fratelli Grimm ricorda l’amore del pastore per le sue pecore, l’amore del Maestro per noi. Chi ci ama ci tiene sempre con sé, anche quando cambiamo sembianze, anche quando scappiamo, anche quando torniamo.

Sono i legami fedeli, difficili da spiegare solo con la perfetta matematica: meglio il Vangelo, meglio la letteratura per l'infanzia dove i conti non tornano.

domenica 10 dicembre 2017

Preparate la via del Signore

(Mc 1)



Il Signore viene nel nostro tempo per noi. Per accoglierlo e ricevere10dicsalvezza occorre preparare la via, perché Egli non si impone con la forza, ma si propone alla nostra libertà e bussa per entrare.

Prepariamo la via perché entri nel nostro cuore, quando rimuoviamo gli ostacoli che sono la pretesa di autosufficienza, l’attaccamento egoistico ai beni e piaceri di questo mondo, ma anche la pigrizia, il disimpegno e la sfiducia. Prendiamo in mano la nostra vita spirituale con maggiore risolutezza.

Occorre preparare la via del Signore anche sul piano sociale, praticando la giustizia, l’onestà, la lealtà, la fedeltà al dovere, la carità verso il prossimo.

Reagiamo al degrado, alla corruzione e disonestà con un comportamento di cittadini degni del Vangelo.

sabato 8 aprile 2017

Non Verrà alla festa?

Che ve ne pare?
Non verrà alla festa?

(Gv 11)



Siamo onesti. La festa la fanno gli invitati, non il festeggiato.08aprile

Siamo onesti. Prima di aderire o meno all’invito, ci si informa a chi altri sia stato rivolto.

Siamo fatti così: alla festa vogliamo stare con l’ospite che preferiamo. Che si riveli punta di diamante dell’evento o misero agnello sacrificale.

Sì perché come adoriamo la presenza del personaggio arguto, sempre sul pezzo, non disdegniamo nemmeno un po’ di passare il tempo a prendere in giro – di nascosto, ma non troppo – il malcapitato di turno, spettegolando su abbigliamento, famiglia, modo di esprimersi.

Gesù sarebbe stato la punta di diamante o l’agnello sacrificale di quella festa? Probabilmente entrambi e ne ha coscienza. Per questo evita di rispondere all’invito pubblicamente.

«Che ve ne pare? Non verrà alla festa?» si chiedono i Giudei.

Ho sempre detto, forse banalmente, ai ragazzi, nei gruppi, nella catechesi, che la messa è la festa di Gesù. Siamo noi gli invitati! Senza punte di diamante o agnelli sacrificali.

Bello pensare che sia Lui, pensando a me, che si chiede: «Non verrà alla festa?».

giovedì 2 marzo 2017

Luca 9

Essere rifiutato dagli anziani,
dai capi dei sacerdoti e dagli scribi

(Lc 9)



Attraversiamo la vita per cercare riconoscimento. 02marzo
In famiglia, tra pari, al lavoro, nelle relazioni. Insegniamo ai bambini da subito a valutarsi per i voti ricevuti, a confrontarsi con l'altro e a spingersi verso risultati più performanti in modo che un domani possano spendersi al meglio nella competizione globale.

«Sa – mi dice un ragazzo che sta terminando le superiori – il mio timore è che all'Università io mi possa perdere perché non è come a scuola che ti valutano sempre.
Come fai a riconoscere te stesso se nessuno ti dice come sei?».

È vero: in fondo tutti noi ci costruiamo attraverso gli altri e poi ad un certo punto siamo chiamati a fare il salto nell'autonomia e qui, se non siamo attrezzati interiormente, possiamo vacillare col rischio di affidarci ai potenti, alle filosofie più alternative o al guru di turno.

Che magnifica libertà sarebbe poter cogliere noi stessi nel profondo e camminare sui nostri passi senza timore. Fidarsi solo di esserci in quanto pensati ed amati uno ad uno da un inspiegabile spazio di libertà.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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