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domenica 15 maggio 2016

Bollettino dell'agenzia Fides del 14 maggio 2016

AFRICA/KENYA - Preoccupazione della Chiesa per la chiusura dei campi per rifugiati
 
Nairobi (Agenzia Fides) - Sta suscitando forte preoccupazione l’annuncio del governo del Kenya di chiudere il campo per rifugiati di Dadaab (considerato il più grande campo per rifugiati del mondo con oltre 320.000 persone, in maggioranza somali), quello di Kakuma (che accoglie più di 190.000 persone) e di sciogliere il Dipartimento per gli Affari dei Rifugiati (DRA).
Il 13 maggio la Commissione per i Rifugiati, i migranti e i marittimi della Conferenza Episcopale del Kenya ha partecipato ad un incontro con l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR), il governo keniano e altre parti interessate per accertare la situazione.
Secondo un comunicato inviato all’Agenzia Fides, la ragione principale per la quale il governo keniano ha chiuso i campi è il non rispetto dell’accordo tripartito. L’accordo prevedeva un piano di rimpatrio firmato dall’UNHCR, dal governo del Kenya e da quello della Somalia nel 2013.
Il comunicato afferma inoltre che le autorità di Nairobi intendono chiudere il campo di Dadaab e non quello di Kakuma, ma precisa che “questa affermazione non è stata finora supportata da nessuno annuncio ufficiale”.
Particolare preoccupazione è stata espressa sia dalla Conferenza Episcopale, sia dal Jesuit Refugee Services (JRS), per lo scioglimento del Dipartimento per gli Affari dei Rifugiati, perché questo comporta la mancata registrazione dei richiedenti asilo e il rilascio dei permessi per gli operatori umanitari.
Secondo i Vescovi, la responsabilità della situazione va condivisa tra il governo di Nairobi e la comunità internazionale, che “non ha riconosciuto i problemi di sicurezza ai quali deve far fronte il Kenya, come risultato il governo si sente sopraffatto e frustrato, si è quindi dimostrato indisposto ad accogliere i rifugiati e ha adottato un atteggiamento negativo verso quelle agenzie che operano con i rifugiati come dimostrato dallo scioglimento del DRA”.
Il 25 maggio l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati si recherà in Kenya per cercare di trovare un accordo con le autorità locali. (L.M.) (Agenzia Fides 14/5/2016)
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AFRICA/NIGERIA - “Fermate gli attacchi contro gli agricoltori” chiede l’Arcivescovo di Lagos
 
Abuja (Agenzia Fides) - Mons. Alfred Adewale Martins, Arcivescovo di Lagos, ha rivolto un appello al Presidente Muhammadu Buhari perché il governo intervenga per porre fine alle stragi commesse dai pastori Fulani nel sud del Paese (vedi Fides 2/5/2016).
Secondo un comunicato inviato all’Agenzia Fides, l’Arcivescovo ha condannato le uccisioni di agricoltori lungo la cosiddetta “middle-belt”, la fascia che divide il Nord dal Sud della Nigeria, e le sanguinose incursioni dei pastori Fulani in alcune località del sud, Ukpabi e Nimbo, lamentando l’atteggiamento lassista della polizia, che spinge chi commette questi crimini a sentirsi “al di sopra della legge”.
Gli attacchi nel frattempo continuano. Secondo notizie di stampa, un pastore Fulani si sarebbe reso responsabile della decapitazione di una donna e del ferimento grave di altre due in una località del Delta. Secondo il governo, gli attacchi attribuiti ai pastori Fulani sono in realtà commessi da una fazione della setta islamista Boko Haram. Il Ministro dell’Agricoltura, Heineken Lokpobiri, ha dichiarato che le persone arrestate in relazione ai recenti attacchi non parlano Fulani o altre lingue nigeriane, facendo intendere che sono terroristi stranieri. (L.M.) (Agenzia Fides 14/5/2016)
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ASIA/FILIPPINE - Il Card. Quevedo: "Il presidente Duterte lavori per la pace a Mindanao"
 
Davao (Agenzia Fides) - Affrontare il nodo della stabilità e della riconciliazione a Mindanao e impegnarsi subito per definire il processo di pace con la comunità islamica e con i ribelli comunisti: lo chiede il Card. Orlando Quevedo, Arcivescovo di Davao, al neo eletto presidente Rodrigo Duterte, che è stato per 22 anni sindaco della stessa città, Davao, sul'isola di Mindanao. Come appreso da Fides, il Cardinale ha rimarcato l’urgenza di colloqui di pace, invitando a “considerare la Chiesa come una forza positiva, partner per lo sviluppo nazionale” anche in questo campo. Realizzare la pace "è possibile senza bisogno di revisioni costituzionali" ha detto il Card. Quevedo, mentre il presidente aveva espresso in passato l'idea di riformare la Costituzione del paese, per implementare una forma di governo federale. Secondo il Cardinale, il federalismo è un progetto a lungo termine, che non deve distogliere lo sguardo dalle urgenze del presente. Una di queste è l’approvazione della "Legge fondamentale Bangsamoro", elaborata dopo decenni di conflitto e che si è arenata prima dell'approvazione del Congresso, nella scorsa legislatura.
L’Arcivescovo di Davao ha anche suggerito all'amministrazione Duterte di prendere in considerazione la revisione dei libri di testo scolastici, che "perpetuano disinformazione sui musulmani e sugli altri popoli tribali di Mindanao", ricordando gli sforzi compiuti negli ultimi anni sul piano del dialogo interreligioso. (PA) (Agenzia Fides 14/5/2016)
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ASIA/IRAN - Arrestato un Pastore protestante
 
Teheran (Agenzia Fides) - Il Pastore cristiano Yousef Nadarkhani, della comunità protestante "Chiesa dell'Iran", assolto nel 2012 dall'accusa di apostasia, è stato arrestato ieri, 13 maggio, in Iran insieme alla moglie, Tina Pasandide Nadarkhani, e a un fedele della sua comunità, Yasser Mosayebzadeh, per ragioni ancora ignote. Come riferito a Fides dall'Ong "Christian Solidarity Worldwide" (CSW), che monitora la situazione dei cristiani in Iran, non è la prima volta che il Pastore Nadarkhani viene nuovamente tratto agli arresti, dopo il suo rilascio dal carcere avvenuto nel settembre 2012.
Il pastore Nadarkhani era stato inizialmente arrestato nel 2009 dopo aver messo in discussione il monopolio dell'istruzione musulmana nelle scuole, che aveva definito "incostituzionale". È stato accusato di apostasia e condannato a morte nel 2010, decisione confermata dalla Corte suprema nel 2011. Al Pastore è stato più volte chiesto di rinunciare alla fede durante il processo, per evitare la pena di morte, ma ha rifiutato. L'8 settembre 2012 è stato rilasciato dopo l' assoluzione dall'accusa di apostasia, anche se è stato riconosciuto colpevole di "evangelizzare i musulmani", e condannato per questo a tre anni di carcere.
Dopo il rilascio del Pastore Nadarkhani, anche il suo avvocato, Mohammed Ali Dadkhah, eminente avvocato e difensore dei diritti umani, è stato imprigionato per dieci anni e radiato dall'albo a settembre 2012 per "azioni e propaganda contro il regime islamico"
Nella nota giunta a Fides, CSW manifesta "profonda preoccupazione per il Pastore" e chiede "chiarimenti sulle ragioni del nuovo arresto", invitando le istituzioni a “rispettare pienamente gli obblighi costituzionali e internazionali sui diritti umani, assicurando giustizia e uguaglianza davanti alla legge per tutti i cittadini, a prescindere dal loro credo". (PA) (Agenzia Fides 14/5/2016)
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AMERICA/PERU - Al via il progetto “Prevenzione della tratta di persone e traffico di migranti”
 
Lima (Agenzia Fides) – La Commissione per la Pastorale della Mobilità Umana della Conferenza Episcopale Peruviana ha dato il via al progetto "Prevenzione della tratta di persone e traffico di migranti in Perù: rafforzamento delle reti sociali per la prevenzione e l’assistenza alle vittime, a livello nazionale e nelle aree di confine", in collaborazione con la Ong "Progetto Mondo MLAL" (Movimento Laici America Latina). Il progetto si propone di contribuire a ridurre la vulnerabilità sociale delle potenziali vittime della tratta e del traffico di migranti in tutto il territorio peruviano, con particolare attenzione alle aree di confine e nelle zone considerate a rischio.
Secondo le informazioni pervenute a Fides, una delle aree d'intervento del progetto è il Vicariato apostolico di Jaén, dove si svolgerà, grazie al sostegno del Vescovo Sua Ecc. Mons. Gilberto Vizcarra Mori, SJ., un workshop di formazione per sacerdoti, religiosi, catechisti rurali e autorità locali, per definire le reti e i piani d'azione in materia di migrazione e tratta di persone. Questo incontro avrà come temi: diritti umani e migrazione, dottrina sociale della Chiesa in materia di migrazione, realtà della tratta in Perù. Si prevede che sia l'inizio di un lavoro pastorale costante e in coordinamento permanente con le istituzioni del governo e della società civile nella zona, per proteggere i migranti e le loro famiglie.
Secondo l'ultimo rapporto della Commissione delegata dal Congresso per seguire questo problema, intitolato "Piano nazionale di azione contro la tratta di persone in Perù 2011- 2016", il Perù è considerato luogo di origine e transito per la tratta internazionale. Il primo grande problema è la mancanza di dati aggiornati. Dal 2004 al 2011 la Polizia nazionale ha registrato 974 vittime (92% femmine e 8% maschi), le zone con più vittime sono quelle all'interno del paese e la foresta amazzonia. Lo stesso governo ha informato che nel 2011 le vittime sono state per il 58% minorenni.
(CE) (Agenzia Fides, 14/05/2016)
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AMERICA/VENEZUELA - Situazione ancora tesa, ritardi per il referendum di revoca del mandato presidenziale
 
Caracas (Agenzia Fides) – "Il Venezuela va verso un confronto violento se quelli che hanno il potere non lo lasciano" ha affermato Sua Ecc. Mons. Roberto Luckert Leon, Arcivescovo di Coro e Presidente della Commissione “Giustizia e Pace”. Mons. Luckert, durante un intervento radiofonico, ha fatto riferimento a come il governo gestisce l’esame delle firme raccolte dall'opposizione per indire un referendum contro il presidente entro il 2016. Il 2 maggio infatti l'opposizione ha presentato al Consiglio Nazionale elettorale quasi due milioni di firme a sostegno di un referendum per la revoca dell’incarico al Presidente Nicolas Maduro, ma secondo informazioni locali pervenute a Fides, il conteggio è troppo lento e sembra trovare ogni giorno dei problemi burocratici che fermano la procedura.
Parlando ieri a Union Radio, il due volte candidato presidenziale dell'opposizione Henrique Capriles ha detto che la Chiesa potrebbe mediare in questa situazione politica tesa che sta vivendo il paese. Capriles chiede una data per realizzare il referendum definitivo contro Maduro, in quanto secondo la procedura costituzionale ci vuole un secondo referendum per revocare il presidente.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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