Porpetto. Si restaura l’altare della Beata Vergine del Rosario
Tornerà al suo antico splendore l’altare lapideo dedicato alla Beata Vergine del Rosario posto nell’aula della chiesa parrocchiale di San Vincenzo martire a Porpetto. L’intervento conservativo – a cura della ditta Arecon-Arte restauro conservazione di Campoformido –, è stato avviato da qualche giorno e andrà avanti per circa un mese.
«Il degrado, soprattutto a causa dell’umidità, ne aveva spento la bellezza – spiega il vicario parrocchiale, don Alberto Santi –; c’era il rischio di non ritorno, quindi si è deciso di intervenire immediatamente seppur si tratti di un progetto piuttosto impegnativo per la Parrocchia. Ma la piccola comunità ha voluto farsi vicina rispondendo con grande generosità all’appello, così come alcune aziende del territorio. Ora ci auguriamo che la solidarietà non venga meno per garantire il completamento del restauro».
Seppur al momento non sia garantita la copertura dell’intera spesa, l’intervento è stato avviato anche grazie ad un contributo messo a disposizione dalla Fondazione Friuli che andrà ad assicurare un terzo dell’investimento preventivato.
È una storia particolare quella che contraddistingue l’altare marmoreo e inizia lontano da Porpetto. L’opera – autografa –, è stata infatti realizzata per la chiesa dell’Addolorata di Gradisca d’Isonzo. È attribuita a Francesco Zuliani, detto “il Lessano”, artista che operò nell’Isontino negli anni a cavallo tra il VI e VIII decennio del ‘700. Non si conosce la data dell’opera, ma si sa per certo che la chiesa venne chiusa nel 1810 per diventare una stalla, mentre ci fu la soppressione del vicino convento ad opera di Napoleone Bonaparte. Finirono, dunque, all’asta gli altari e quello della Beata Vergine fu acquistato dalla Pieve di Porpetto. Caratteristica che lo contraddistingue non è solo l’icona inserita in una preziosa cornice raffigurante la Madonna con il Bambino, ma pure due sculture in marmo bianco di San Domenico e Santa Caterina da Siena e 15 miniature dipinte, nascoste oggi da ovali in lamina di rame che riproducono i medesimi soggetti. Le esperte della ditta Arecon procederanno con una pulizia dell’intero altare (oltre ai segni dell’umidità, alcune porzioni sono ricoperte da fumo e cera di candele), con l’eliminazione di vecchie stuccature e reintegro di quelle nuove; tutte le superfici lapidee saranno trattate e protette. Si interverrà poi sulle miniature originarie, ritoccando le lacune di pittura e consolidando l’intera superficie.
A conclusione del cantiere è intenzione della Parrocchia celebrare il ritorno all’antico splendore dell’altare con una cerimonia inaugurale, occasione anche per “raccontarne” l’originale storia legata alle vicende napoleoniche in Italia. Non solo. L’estate a Porpetto è ricca di appuntamenti che culminano con il Perdòn della Madonna in programma domenica 8 settembre. Tra gli eventi in programma quest’anno anche il 60° di sacerdozio del parroco mons. Igino Schiff, coordinatore della Collaborazione pastorale di San Giorgio di Nogaro. «Sarà bello iniziare i festeggiamenti legandoli all’inaugurazione dell’altare ospitato nella chiesa a cui mons. Schiff, originario di Porpetto, è legato affettivamente, avendola frequentata fin da fanciullo», aggiunge don Santi.
Monika Pascolo