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domenica 5 marzo 2023

Ci ha lasciato don Roberto Revelant, vocazione che nasce dall’amore per gli ultimi 5 marzo 2023

 5 MARZO 2023

Si è spento all’età di 72 anni don Roberto Revelant, sacerdote della Chiesa eugubina, di origini friulane. Negli ultimi mesi il suo complesso quadro clinico si era progressivamente aggravato, fino al repentino peggioramento degli ultimi giorni. 

Le origini friulane

Don Roberto nasce a Torviscosa (provincia di Udine) il 3 gennaio 1951, figlio di Vittorio e di Teresa Roson, secondo di cinque fratelli. La famiglia è profondamente religiosa e l’educazione è rigorosa con una predisposizione a spendersi per gli altri. L’infanzia e la giovinezza sono segnate dalla poliomielite, dall’esperienza del Seminario arcivescovile di Udine fino all’ingresso nella Snia Viscosa (grande azienda del territorio) che lo porterà negli anni Settanta a diventare tesoriere dello stabilimento. Da lavoratore, studia e diventa ragioniere. 

L’incontro con Capodarco

Gli anni Settanta sono gli anni in cui conosce la realtà di Capodarco, che lo coinvolge e lo porterà a scelte importanti come andare vivere in comunità con i disabili e lasciare il lavoro alla Snia Viscosa.

Il cammino verso diaconato e sacerdozio

Proprio sul finire degli anni Settanta, dall’arcivescovo di Udine di allora, mons. Alfredo Battisti, nascerà la proposta di iniziare il cammino di formazione al diaconato permanente. Un percorso che porterà don Roberto all’ordinazione diaconale, il 7 giugno 1981. Al sacerdozio, don Roberto arriva il 20 settembre 2008, consacrato presbitero a Gubbio. Sono gli anni in cui è vicepresidente della Comunità di Capodarco eugubina, al fianco di don Angelo Fanucci. Parroco in varie realtà diocesane, don Roberto è stato anche direttore della Caritas di Gubbio, fino al 2020. Una vita intensa e ricca di tante esperienze, quella di don Roberto Revelant. Appena possibile, saranno comunicati qui data, orario e luogo dei suoi funerali.

Le due comunità di Torre dei Calzolari e di Spada si stringono unite nel dolore, nella preghiera e nella gratitudine per il servizio prestato da don Roberto. Stasera (domenica 5 marzo) i fedeli si raccolgono in preghiera per lui alle ore 21 nella chiesa di Torre Alta con la recita del Santo Rosario. Ci sarà il Rosario anche domani sera (lunedì 6) nella chiesa di Spada alle ore 21.

In Kosovo quattro anni fa

Quattro anni fa, insieme al vescovo Luciano e a una delegazione diocesana di Gubbio, don Roberto era stato in Kosovo per una visita alla casa Caritas sostenuta dalle diocesi umbre da oltre vent’anni. Nel video qui sotto la sua intervista per raccontare questa esperienza di carità…

Un ricordo in Friuli

50° di Fondazione della Parrocchia San Pio X Udine





Lo scriba aggiunge e prega per lui
Nel necrologio di ieri 8 marzo è stato citato San Paolo. Giustamente!

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno." 2Tm4,7-8 

venerdì 14 ottobre 2022

“Progetti del cuore” a Lignano Sabbiadoro

Il Comune avrà a disposizione un Fiat Doblò, destinato ad assistere i più bisognosi


Parte nuovamente il servizio di trasporto sociale di “Progetti del Cuore” grazie alla generosità della attività del territorio. Il Fiat Doblò attrezzato per il trasporto di persone con difficoltà motorie, sarà impiegato come nel precedente biennio dal Servizio Pulmino amico fornendo un prezioso servizio di trasporto sociale gratuito per disabili, anziani e famiglie in difficoltà. Progetti del Cuore collabora con le più importanti Istituzioni e Associazioni di volontariato di tutta Italia e che integra nel proprio oggetto sociale lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sul territorio. L’obiettivo prevalente dell’attività è il rafforzamento del senso di unione che lega la collettività, con uno sguardo speciale verso le fasce più deboli, che trovano assistenza quotidiana nei Progetti di mobilità gratuita e prevenzione sanitaria. Le aziende che parteciperanno potranno trasferire sul proprio marchio il valore sociale di questa iniziativa ed “abbracciare” le persone più fragili della comunità, cercando di migliorarne la qualità di vita. Proprio in questi giorni i referenti di Progetti del Cuore informeranno i titolari delle attività economiche lignanesi sulle caratteristiche dell’iniziativa. Il Comune di Lignano Sabbiadoro potrà così continuare ad occuparsi delle persone in difficoltà, come fa ormai da anni, percorrendo con il Fiat Doblò oltre 600 km al mese per raggiungere le principali strutture sanitarie regionali, grazie al prezioso contributo di circa una ventina di autisti volontari. Tra i testimonials di Progetti del Cuore figurano nomi noti dello sport e dell'impegno sociale, tra cui Annalisa Minetti, Beppe Signori e Andrea Devicenzi: esempi di persone vere, piene di passione, campioni fortemente impegnati nel sociale, che sfidano ogni giorno i propri limiti e combattono contro i pregiudizi, mettendo la loro popolarità al servizio del prossimo. Gesti semplici, ma importantissimi, che ognuno di noi dovrebbe seguire. Da soli possiamo fare poco. Insieme possiamo fare molto.

venerdì 25 febbraio 2022

EUROPA/UCRAINA - Il Monastero Don Orione di Leopoli diventa centro di accoglienza per profughi e disabili

 


EUROPA/UCRAINA - Il Monastero Don Orione di Leopoli diventa centro di accoglienza per profughi e disabili
 
Roma (Agenzia Fides) - "In questo momento ci siamo riuniti tutti nel monastero di Leopoli che abbiamo deciso di mettere a disposizione dei profughi e di quanti avranno bisogno. L'altra nostra priorità è la tutela degli 8 ragazzi disabili che vivono nella nostra comunità. Se il conflitto dovesse arrivare drammaticamente anche qui saremo costretti a portarli nelle nostre case in Polonia o in Italia".
Don Moreno Cattelan, missionario orionino, nella nota pervenuta all’Agenzia Fides aggiorna sulla situazione. I religiosi hanno tenuto una riunione per cercare di prevedere ogni possibile scenario soprattutto per la tutela dei ragazzi disabili presenti. "Da ieri sera - aggiunge Don Cattelan - a Leopoli non esce nessuno. Tutti siamo in attesa. La paura è quella principale dei bombardamenti. Il nostro chierico non potrà lasciare il paese perchè c'è il richiamo alla leva militare per tutti i cittadini ucraini abili dai 18 ai 60 anni”. “Vi chiedo soprattutto di pregare per noi. Non lasceremo il popolo ucraino. Noi rimaniamo qui!" ribadisce il missionario.
(SL) (Agenzia Fides 25/02/2022)

lunedì 1 marzo 2021

Vatican News 1 marzo 2021

 


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Vatican News

Le notizie del giorno

01/03/2021

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Il Papa riceve il Centro Francescano di Solidarietà, un'organizzazione di volontariato di Firenze, nata nel 1983, che aiuta famiglie povere, anziani e disabili. Siate, ha detto, segno di chi sa chinarsi “con tenerezza su chi è schiacciato dal peso della vita” 

Mosul: un edificio dopo un bombardamento (foto d'archivio)
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Il Paese arabo, meta del viaggio apostolico di Papa Francesco in programma dal 5 all’8 marzo prossimi, è una terra dove la vita del popolo, portatore di uno ... 

giovedì 7 maggio 2020

Celebrazioni con il popolo dal 18 maggio

Cardinale Bassetti (ANSA)

Dal 18 maggio celebrazioni con la presenza dei fedeli
L'intesa siglata tra la Chiesa italiana e il governo punta a garantire sicurezza di ogni fedele e fruibilità da parte di ogni comunità ecclesiale. Un passo reso possibile da una collaborazione mai interrotta



Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

"Ciascuno ha fatto la propria parte con responsabilità". Così il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha commentato la firma, questa mattina a Palazzo Chigi, del Protocollo che dà il via libera alla ripresa delle celebrazioni con la presenza del popolo a partire dal 18 maggio, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto. Il testo - fa sapere la Conferenza episcopale italiana - giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra i vescovi, il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno - nello specifico il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci - e il Comitato Tecnico-Scientifico.

Le misure da rispettare

Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali. Queste misure- ha spiegato il premier Conte - esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura.

Nello specifico si parla di accessi ai luoghi di culto ordinati e contingentati con l'aiuto dei volontari, e di presenze di fedeli ammessi solo con l'uso di mascherine e rispettando le distanze di sicurezza per “almeno un metro laterale e frontale”. A coloro che presentano sintomi influenzali/respiratori, con febbre uguale o superiore ai 37,5 gradi o che sono state in contatto con persone affette da coronavirus, è vietato l’ingresso ai luoghi di culto. Ingressi e uscite dovranno essere quanto più possibile distinti e si dovranno prevedere luoghi appositi per l'accesso dei disabili. Gli ambienti saranno igienizzati al termine di ogni cerimonia così come tutti gli oggetti utilizzati. Vuote le acquasantiere e omesso lo scambio del gesto di pace. Per i riti della Comunione sono richiesti al celebrante l'igienizzazione delle mani e l'uso di guanti e mascherina, vietato venir in contatto con le mani dei fedeli.

Per ragioni di sicurezza sanitaria è ridotta al minimo la presenza di concelebranti e Ministri, è omesso il coro come la presenza di sussidi per il canto o altro, mentre è prevista la possibilità della presenza di un organista.

Le regole valgono per tutti i tipi di celebrazione oltre quella Eucaristica. Nello specifico il Protocollo fa riferimento anche al sacramento della Penitenza da svolgersi solo in luoghi ampi e areati e il rinvio della celebrazione del sacramento della Confermazione.

Ove il luogo non sia idoneo al rispetto di queste norme - che devono essere affisse all'ingresso delle Chiese insieme al numero dei fedeli ammessi in base alla capienza massima del luogo - l'Ordinario può valutare la possibilità di celebrare all'aperto.
Salute, sicurezza e accessibilità

Nel predisporre il testo si è puntato - spia la Cei - a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale. Il Protocollo - firmato dal dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese - entrerà in vigore da lunedì 18 maggio 2020. Dal governo il grazie alla Conferenza episcopale per il sostegno morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese”. “Fin dall’inizio - ha affermato il Ministro Lamorgese - abbiamo lavorato per giungere a questo Protocollo : il lavoro fatto insieme ha dato un ottimo risultato. Analogo impegno abbiamo assunto anche con le altre Confessioni religiose”.

martedì 14 gennaio 2020

Agenzia Fides 14 gennaio 2020

VATICANO - Il congedo del Cardinale Filoni da “Propaganda Fide”: “E’ tempo della missione inter gentes”
 
Città del Vaticano (Agenzi Fides) - “Oggi in tutto il mondo c’è bisogno di un rinnovato annuncio del Vangelo, non solo nei tradizionali ‘territori di missione’ ma anche nei continenti di antica evangelizzazione. Dalla missione ad gentes, oggi è il tempo della missione inter gentes. Ogni battezzato è un missionario. E se in passato l’annuncio del Vangelo era appannaggio di sacerdoti e religiosi, oggi notiamo una straordinaria partecipazione dei laici, sia singolarmente, sia come membri di movimenti e gruppi ecclesiali: tra loro – novità suscitata dallo Spirito santo – vi sono anche coppie di coniugi e famiglie con bambini che partecipano con fervore all’opera di evangelizzazione: questo è un grande motivo di speranza”. Lo dice all’Agenzia Fides il Cardinale Fernando Filoni, che il 15 gennaio termina il suo mandato alla guida del Dicastero di “Propaganda Fide”, di cui resta “Prefetto emerito”, per iniziare il suo servizio come Gran maestro dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Il Cardinale, nel suo congedo, ha voluto ricordare “la grande responsabilità della Congregazione verso oltre 1.200 circoscrizioni ecclesiastiche in Africa, Asia, Oceania, America” spiegando che, proprio per “entrare in contatto con le giovani Chiese”, in quasi nove anni alla guida del Dicastero missionario, ha compiuto circa 50 viaggi, occasione propizia per incontrare e ascoltare le Chiese locali, al fine di “far conoscere loro l’attività della Congregazione e, nel contempo, capire le loro esigenze”. Questo ascolto è stato funzionale nell’opera precipua di “Propaganda Fide”, quella di nominare Vescovi e vicari apostolici nelle diocesi dei territori sotto la sua giurisdizione, per “intuire qual tipo di Pastore ogni comunità attende”.
Il Prefetto emerito ha voluto nuovamente rimarcare la preziosa opera di formazione portata avanti dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli che, grazie al sostegno delle Pontificie Opere Missionarie, eroga ogni anno oltre 600 di borse di studio a seminaristi, sacerdoti e religiose delle giovani Chiese, e cura il sostegno l’aggiornamento per i nuovi vescovi, i rettori e i docenti dei seminari dei territori di missione, organizzando apposito corsi a Roma.
Allora, di fronte al calo delle offerte raccolte in occasione della Giornata missionaria mondiale, che permettono alle Pontificie Opere Missionarie di sostenere migliaia di progetti in tutto il mondo, il cardinale Filoni ha lanciato un appello: “Se ogni battezzato donasse l’equivalente di un solo dollaro all’anno per le missioni, si potrebbe rispondere alle attese e ai bisogni di vaste popolazioni indigenti”.
A conclusione del mandato del Cardinale, l’Arcivescovo Giampietro Dal Toso, Segretario aggiunto della Congregazione per l’evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, lo ha salutato con queste parole: “Nel lavoro lei ci ha dato sicurezza. Il lavoro di Prefetto di Propaganda Fide non è per niente facile, in particolare è affidato a questa Congregazione un compito delicatissimo, quello di provvedere alla successione apostolica. In questo compito ci sentivamo sicuri della sua esperienza, del suo discernimento, frutto di un attento ascolto, della sua sapienza, che ha guidato le sue scelte anche in situazioni estremamente complicate. Questa guida sicura ha il suo peculiare fondamento in un atteggiamento di vita che non posso sottacere: la sua abnegazione, cioè dire ‘no’ a se stesso per servire più liberamente la Chiesa”. Ha aggiunto mons. Dal Toso, con un tradizionale augurio altoatesino: “Vergelt’s Gott”, cioè “Che Dio la ricompensi”: “Dio le ripaghi in consolazione, benedizione, compagnia, tutto il bene che ha fatto e voluto per le missioni da questo suo ufficio”. (PA) (Agenzia Fides 14/01/2020)
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AFRICA/CENTRAFRICA - I Vescovi: “i 125 anni dell’Evangelizzazione siano uno sprone ad uscire dalla crisi”
 
Bangui (Agenzia) - “Dopo 125 anni di evangelizzazione, rendiamo grazie a Dio per la sua opera di salvezza nella vita del popolo centrafricano attraverso l'impegno di uomini e donne di fede. Rendiamo omaggio a tutti i missionari, religiosi e laici, la cui testimonianza di fede e dedizione è stata e rimane un modello nella costruzione di comunità ecclesiali. Inoltre, ci inchiniamo davanti al ricordo di coloro che seguirono Cristo al Calvario e portarono la sua sofferenza nei loro corpi, come martiri” scrivono i Vescovi della Repubblica Centrafricana nel messaggio pubblicato al termine della loro Assemblea Ordinaria, tenutasi presso la cattedrale di Bangui dal 6 al 12 gennaio.
Richiamando il Mese Missionario Straordinario dell’ottobre 2019, i Vescovi affermano di volere “apportare uno sguardo alla vita missionaria della Chiesa e trasmettere un messaggio di speranza, di pace e di risveglio della coscienza”.
“Benediciamo il Signore per il suo Spirito che guida la Chiesa nella Repubblica Centrafricana nei suoi impegni per la giustizia, i diritti umani, il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni e il regolamento non violento dei conflitti, specialmente nei momenti peggiori della nostra storia” continua il messaggio, il cui testo è pervenuto all’Agenzia Fides.
“Tuttavia, è risaputo che resta ancora molto da fare per un'efficace ripresa del nostro Paese” ammoniscono i Vescovi. “Il conflitto che imperversa con tutte le sue drammatiche conseguenze fa apparire delle forme di contro-testimonianza nella nostra vita. Alcuni cristiani separano la loro vita professionale dalla loro vita di fede. Altri mescolano pratiche di magia con celebrazioni sacramentali. Altri ancora si lasciano attrarre da sette e società segrete (massoneria, Rosacroce, ecc.). Infine, alcuni abbandonano i grandi valori di unità, dignità, lavoro, rispetto, solidarietà, onestà a favore di facili guadagni e del perseguimento dei propri interessi”.
Pur esprimendo apprezzamento per l’operato del governo nel potenziare le forze di sicurezza, i Vescovi sottolineano che “la soluzione al conflitto armato nella Repubblica centrafricana non è solo militare, ci chiediamo: a quando la formazione di qualità e l’assunzione di massa di insegnanti, professori, infermieri e medici?”
I Vescovi concludono con una serie di raccomandazioni alle diverse componenti della società centrafricana. In particolare chiedono al governo di impegnarsi a rispettare la Costituzione e di organizzare elezioni libere e trasparenti nei tempi stabiliti dalla legge. (L.M.) (Agenzia Fides 14/1/2020)
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ASIA/FILIPPINE - La Corte Suprema boccia il matrimonio omosessuale: la Chiesa filippina approva
 
Manila (Agenzia Fides) - I leader della Chiese filippina hanno accolto con favore la sentenza della Corte suprema che ha confermato la sua precedente decisione di rigettare la petizione che mirava a legalizzare il matrimonio omosessuale nel paese. La petizione, secondo la Corte, manca di "argomenti sostanziali" per giustificare l'inversione della sentenza già emessa.
Come appreso da Fides, il Vescovo Broderick Pabillo, ausiliare di Manila, ha elogiato la sentenza, esortando la politica e i legislatori "a occuparsi di questioni urgenti come la povertà, la disoccupazione e i cambiamenti climatici". Il Vescovo Honesto Ongtioco, alla guida della diocesi di Cubao, ha ricordato che "la Chiesa sosterrà sempre gli insegnamenti di Gesù riguardo al matrimonio, indipendentemente da ciò che lo stato potrà decidere con le sue leggi". Secondo padre Melvin Castro, per anni segretario della Commissione episcopale per la famiglia, "la sentenza della Corte resta incompleta perché non proibisce esplicitamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e lascia la possibilità che il Congresso possa emanare tale legge". Per questo "i cristiani dovranno essere vigili e sempre in guardia", ha detto.
In reazione alla sentenza della Corte, Maria Sofia Robles, membro del gruppo ecclesiale "Couples for Christ", esprimendo i sentimenti di tutti i fedeli impegnati in difesa della famiglia, della vita e del sacramento del matrimonio, ha dichiarato a Fides: "Il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna, fecondo secondo la legge naturale. Siamo lieti che la Corte Suprema abbia riconosciuto questa verità che continueremo a promuovere come segno di amore nella società". (SD) (Agenzia Fides 14/1/2020)
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ASIA/THAILANDIA - La missione della “Casa degli angeli” per l’integrazione dei bambini disabili con le loro famiglie
 
Nonthaburi (Agenzia Fides) – Nella parrocchia di Nostra Signora della Misericordia, a Nonthaburi, nella diocesi di Bangkok, alla periferia nord della capitale, sorge la “Casa degli Angeli”. Qui sono accolti bambini disabili e le loro mamme in un contesto che giudica la disabilità come frutto di una colpa personale, fonte di emarginazione.
Nata da un’iniziativa della Caritas di Venezia in collaborazione con il Pontificio Istituto per le Missioni Estere e le Missionarie Saveriane, la Casa è stata gestita per anni dalla fondatrice suor Angela Bertelli (vedi Agenzia Fides 7/1/2010). “Bangkok significa ‘città degli angeli’ e la vera missione della Casa degli Angeli è l’incontro con Dio nei nostri ospiti angioletti”, ha dichiarato la missionaria saveriana nel recente passaggio di consegne della casa alla Comunità Papa Giovanni XXIII.
“Nella Casa degli angeli accogliamo piccoli indigenti che sono discriminati in un contesto culturale che tende ad emarginare le persone con handicap”, ha detto il Presidente della Comunità fondata da don Benzi, Giovanni Paolo Ramonda, nel suo incontro con l’Arcivescovo di Bangkok, il Cardinale Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij.
La casa cerca di accompagnare e reintegrare i disabili nelle loro famiglie. Attualmente ci sono 12 ragazzi, 7 dei quali dormono in casa, altri sono assistiti in vari contesti. Tra gli ospiti, oltre ad una madre indonesiana con il suo bimbo con grave handicap, anche una ragazza di 19 anni che frequenta la Casa tre volte la settimana e una bimba congolese immigrata di 6 anni. Sono tre le donne rimaste tra quelle che erano presenti al tempo di suor Angela.
La Comunità di don Benzi opera da 50 anni al fianco degli ultimi in tutti i campi della marginalità sociale. In Italia gestisce 201 case famiglia, che accolgono 1.283 persone di tutte le età e di tutte le provenienze. E' presente in 42 paesi del mondo.
(AdB/AP) (14/1/2020 Agenzia Fides)
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AMERICA/CILE - Migliaia di pellegrini alla grande festa de “El Niño Dios” a Sotaquí pregano per il Cile
 
Sotaquí (Agenzia Fides) - Il sole cocente non ha scoraggiato migliaia di pellegrini e devoti di “El Niño Dios” di Sotaquí, che domenica 12 gennaio hanno dato vita alla “Fiesta Grande 2020”, una delle feste religiose più importanti e sentite del Cile, il cui programma è stato guidato dal motto “Preghiamo tutti per il Cile”. Di fronte alla grave crisi sociale e religiosa che sta vivendo il paese, la festa e la novena che l’ha preceduta, dal 3 all’11 gennaio, hanno voluto invitare tutti ad una grande preghiera per il Paese.
Padre José Antonio López, Rettore del Santuario, ha sottolineato il significato della festa, che si è concentrata sulla preghiera per il Paese: “In questa occasione abbiamo voluto enfatizzare la preghiera per il Cile, perché le richieste espresse da gran parte della società siano ascoltate e risolte. Anche la novena è andata in quella direzione, tutti noi preghiamo il Signore e la sua santa Madre. Possa El Niño Dios de Sotaquí intercedere per noi e per la buona accoglienza delle richieste” ha affermato.
Secondo le informazioni diffuse dalla Conferenza episcopale del Cile, pervenute a Fides, la Messa solenne è stata presieduta dall'Arcivescovo di La Serena, Mons. René Rebolledo Salinas, concelebrata da numerosi sacerdoti e diaconi permanenti di tutta l'arcidiocesi. Nel pomeriggio è iniziata la tradizionale processione per le strade della città, accompagnata da canti e danze in onore del Bambino Gesù.
“El Niño Dios” di Sotaquí è una piccola statua il legno, considerata miracolosa, raffigurante Gesù Bambino. Si colloca tra le raffigurazioni di Gesù Bambino diffuse in Spagna, Italia, America latina e Filippine, tra gli altri luoghi, la cui devozione si tramanda di generazione in generazione. E’ alta circa 40 cm ed è custodita nella chiesa del Niño Dios nella piccola località cilena di Sotaquí, nel comune di Ovalle, dove fu ritrovata per caso da alcuni bambini. Per l’annuale “festa grande” di gennaio, che dura alcuni giorni, arrivano in questo luogo migliaia di persone, provenienti da tutto il paese e anche dall’estero. (SL) (Agenzia Fides 14/1/2020)
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AMERICA/ARGENTINA - Nonostante il massimo impegno della Caritas è sempre alto il numero delle persone in povertà
 
Buenos Aires (Agenzia Fides) – “Il nostro modello è Cristo, che è venuto a servire con semplicità e umiltà" ha affermato Monsignor Carlos Tissera, Vescovo di Quilmes, presidente di Caritas Argentina, ricordando all'inizio dell'anno che la realtà della fame e di coloro che soffrono è dura ma la Chiesa, attraverso la Caritas, dà speranza alle persone.
Secondo il rapporto diffuso da Caritas Argentina relativo all’attività svolta nel 2019, pervenuto all’Agenzia Fides, nel periodo compreso tra il 27 settembre e il 18 ottobre 2019, la Caritas ha distribuito in 54 diocesi di tutto il paese, 810 tonnellate di viveri fornite dal Ministero della saluto e dello sviluppo sociale, per un valore approssimativo di 77 milioni pesos, nel quadro dell'emergenza alimentare decretata. A sua volta, la Caritas ha lanciato una campagna di raccolta fondi, che tra maggio e dicembre ha raccolto 1.626.020 dollari destinati ad aiutare 755 bambini e 2.358 famiglie attraverso mense e distribuzione di merende, della diocesi di Añatuya (Santiago del Estero), Concepción de Tucumán (Tucumán), Esquel (Chubut), Jujuy (Jujuy), Oberá (Misiones), Paraná (Entre Ríos), Reconquista (Santa Fe) e Salta (Salta).
“La distribuzione logistica richiesta da questo lavoro di assistenza ci ha richiesto il massimo impegno, ma nonostante gli sforzi dei nostri volontari vediamo ancora un'alta percentuale di persone in condizioni di povertà. Riteniamo che ciò sia dovuto al fatto che ogni giorno ci sono più persone bisognose di alimenti di base: gli aumenti dei prezzi e la mancanza di lavoro rendono difficile l'accesso a una popolazione vulnerabile in crescita” afferma Sofía Terek, Coordinatrice dell'area di assistenza immediata ed emergenze.
Caritas Argentina lavora per rispondere ai problemi sociali delle comunità emarginate e delle persone in situazioni di povertà e di emergenza nel paese. Tra i suoi programmi offre un aiuto immediato con 180 mila pacchi alimentari al mese e 600 mila generi alimentari. Allo stesso tempo gestisce più di 760 mense e oltre 3.000 posti dove vengono forniti colazione, snack e "bicchieri di latte" a bambini piccoli, bambini in età scolare, adolescenti, donne in gravidanza e anziani.
Nel terzo trimestre del 2019 il 40.8% della popolazione argentina è stato classificato come povero dallo studio dell'Osservatorio del debito sociale dell'Università Cattolica Argentina (UCA), il quale ha precisato che anche l'indigenza è progredita, raggiungendo quota 8,9% (vedi Fides 6/12/2019). Secondo il quotidiano Ambito Financiero, giornale finanziario specializzano in materia, quattro argentini su dieci sono poveri, il che significa 16 milioni di persone. (SL) (Agenzia Fides 14/1/2020)
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AFRICA - Passaggio di Circoscrizioni Ecclesiastiche della Regione Nord dell’Africa
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco ha deciso di far passare le Circoscrizioni Ecclesiastiche della Regione Nord dell’Africa - Alger, Constantine, Oran, Tunis - dalla Congregazione per i Vescovi alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. (SL) (Agenzia Fides 14/1/2020)

martedì 19 novembre 2019

Agenzia Fides 19 novembre 2019

AFRICA/TOGO - Attività sanitarie a supporto della popolazione: partnership tra missionari e associazioni di volontariato
Kolowaré (Agenzia Fides) – La collaborazione tra i missionari e le organizzazioni di volontariato, non necessariamente di ispirazione cristiana, che mettono a disposizione le loro competenze specialistiche, dà buoni frutti in Togo. Lo dice all’Agenzia Fides padre Silvano Galli, sacerdote della Società per le Missioni Africane. Il missionario riferisce del prezioso contributo offerto dal dottor Gian Franco Mirri, medico ginecologo di Imola (in Italia) che opera in Togo da anni e che regolarmente visita Kolowaré per interventi sanitari, soprattutto in ginecologia. Il medico fa parte dell’AVIAT (Associazione Volontari Italiani Amici del Togo), organizzazione laica, composta da medici, infermieri e volontari, fondata nel 2005, che da oltre vent’anni opera in Togo.
Padre Galli annuncia che "il 20 e 21 novembre verranno i tecnici a Kolowaré ad installare una postazione per le cure dentistiche. Attualmente a Kolowaré - aggiunge p. Galli - è in corso anche il progetto ‘Artemisia’, arbusto utile a curare la malaria, che si consuma sotto forma di tisana. Una volontaria AVIAT passerà a Kolowaré per prendere dieci dosi di Artemisia da portare all’orfanotrofio a Kpalimé”.
Il missionario riferisce che l’associazione è in contattato con il Vescovo di Sokodé, Mons. Celestin Gaoua, ad Adjengré, dove la diocesi sta costruendo un Centro Sanitario, e il Vescovo gli ha chiesto assistenza e aiuto.
L’AVIAT opera e interviene in diversi ambiti, in prevalenza quello sanitario. I volontari in Togo prestano costante attenzione alle esigenze della popolazione, garantiscono profilassi antimalarica, prevenzione HIV, prevenzione e cura di malattie oculistiche e odontoiatriche. Collabora con strutture sanitarie esistenti gestite da religiosi, oltre che con dispensari pubblici in villaggi isolati. Aiuta i giovani togolesi con piccoli progetti di lavoro e microcredito, con la costruzione di pozzi, scuole, infrastrutture. Inoltre promuove incontri e iniziative per scuole, gruppi, movimenti, comunità civile per far conoscere l’Africa e, in particolare, il Togo.
(SG/AP) (19/11/2019 Agenzia Fides)
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - Seminario sullo sviluppo integrale: lo stato promuova la giustizia sociale
Abidjan (Agenzia Fides) - Sono 10 le proposte emerse dal seminario su "Sviluppo umano integrale, Sentiero di pace, Sentiero del futuro" che si è tenuto dal 13 al 14 novembre, ad Abidjan. Il seminario è un'iniziativa congiunta dell'Ambasciata della Costa d'Avorio presso la Santa Sede e del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale in vista della celebrazione nel 2020, del cinquantesimo anniversario dello stabilimento delle relazione diplomatiche tra Costa d'Avorio e Santa Sede (vedi Fides 13/11/2019).
Come appreso dall'Agenzia Fides, i partecipanti, costituiti principalmente da rappresentanti del governo ivoriano, leader religiosi e attori della società civile, hanno elaborato le seguenti proposte che sono state illustrate dal dott. Guouéra del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale:
1) I partecipanti invitano lo Stato e le università a considerare la formulazione di indicatori per misurare lo stato dello sviluppo umano integrale;
2) Lo Stato viene invitato a rafforzare un quadro giuridico che promuova la giustizia sociale;
3) lo Stato deve prendere in considerazione le esigenze reali delle popolazioni beneficiarie dei programmi di sviluppo anche durante la costruzione di infrastrutture;
4) Stato, partiti e attori della società civile devono definire gli interventi prioritari per il Paese;
5) I partiti politici devono promuovere una vita democratica che sia sostanziale;
6) I leader religiosi e i credenti sono chiamati a vivere la dimensione sociale della loro fede;
7) Gli attori economici sono invitati a lavorare con responsabilità, promuovendo la parità dei diritti per i lavoratori;
8) Le famiglie, gli educatori e i media devono promuovere la cultura del rispetto e dell’accoglienza anche tra generazioni diverse;
9) Occorre che Stato, partiti a attori della società civile si impegnino attivamente per la pace e prevengano l’insorgere di tensioni;
10) Lo Stato e gli attori economici, sono invitati a incoraggiare la produzione di alimenti che consentano un’alimentazione sana e diversificata nel rispetto della biodiversità. (S.S.) (Agenzia Fides 19/11/2019)
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ASIA/BANGLADESH - Dopo il ciclone, gli aiuti umanitari: appello di "Catholic Relief Services"
Dacca (Agenzia Fides) - Le popolazioni colpite dal recente ciclone in Bangladesh hanno urgente bisogno di ulteriori aiuti umanitari: è l'appello lanciato all'Agenzia Fides da Snigdha Chakraborty, responsabile di "Catholic Relief Service" (CRS) per il Bangladesh. CRS, organizzazione umanitaria cattolica, che dipende dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti, sta collaborando con Caritas Bangladesh per effettuare una valutazione iniziale dei danni e fornire assistenza immediata alle persone colpite. Il ciclone del 9 novembre ha investito le aree costiere del Bangladesh e dell'India, soprattutto il Bengala Occidetale, causando almeno 34 vittime.
Catholic Relief Services e le sue altre organizzazioni umanitarie si sono mobilitate ma "abbiamo bisogno di maggiore supporto", afferma Chakraborty. "Molte persone hanno bisogno di un sostegno significativo, ma va detto che le attività di prevenzione predisposte dal governo hanno dato i loro frutti. La maggior parte delle persone è stata in grado di entrare nei rifugi disposti per l'evacuazione ed è fuori pericolo", ha notato.
La tempesta ha danneggiato migliaia di abitazioni e quasi 500.000 ettari di colture. Oltre 2 milioni di persone sono state costrette a riparare nei rifugi. "Le persone colpite hanno bisogno di cibo, tende, servizi igienici, assistenza medica" rileva Chakraborty. “Siamo preoccupati perché i rifugi per cicloni sono sufficienti solo per soggiorni molto brevi. Le persone mangiano snack e pane perché i rifugi non hanno strutture per cucinare il cibo" spiega.
"Le famiglie saranno nei rifugi almeno altri due giorni a causa delle forti piogge e poi torneranno alle loro case, trovandole danneggiate o distrutte. E non avranno immediati mezzi di sostentamento. Caritas Bangladesh ha fornito acqua sufficiente fino ad oggi, ma questo sarà un bisogno fondamentale per i prossimi giorni" aggiunge.
In collaborazione con Caritas Bangladesh, CRS ha aiutato nelle operazioni di evacuazione. Tra i 300 rifugi operativi, 40 sono gestiti e curati dalla Caritas Bangladesh. CRS sta facendo del suo meglio in particolare nelle aree che sono difficili da raggiungere, nell'entroterra. "In questo momento, siamo concentrati sui distretti di Sathkhira e Khulna, dove continuano forti piogge e forti venti", ha detto.
"Secondo i primi rapporti, a Khulna si registrano perdite significative nell'agricoltura e forti danni alle case. Le mareggiate hanno devastato aree remote di Sathkhira". Conclude il responsabile di CRS: "Governo e volontari hanno fatto un buon lavoro. Ma ora che le abbiamo tratte in salvo, bisogna fare uno sforzo in più per sostenere le vittime". (SD) (Agenzia Fides 19/11/2019)
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ASIA/KYRGYZSTAN - Una nuova struttura per l’Issyk Center, la casa-vacanze per bambini disabili e indigenti
Bishkek (Agenzia Fides) - L’Issyk Center, la casa per bambini kirghisi disabili e indigenti, situata sulle rive del lago Issyk-kul e gestita dai religiosi della Compagnia di Gesù, verrà ampliato con l’edificazione di una nuova struttura. Lo riferisce all’Agenzia Fides il Gesuita p. Anthony Corcoran, Amministratore apostolico del Kirghizistan,.
“Lo scorso 21 ottobre, insieme a p. Remigiusz Kalski, direttore del Centro, abbiamo benedetto le fondamenta del nuovo edificio, che sarà complementare a quello già esistente: si tratterà di una struttura su due piani, per un totale di 562 metri quadrati, che dovrebbe contenere una sala delle attività e le stanze per bambini, volontari e lavoratori”, racconta l’Amministratore apostolico.
Il progetto prevede la realizzazione di 11 camere, 1 sala-cappella, 1 ufficio-deposito, 11 docce e servizi sanitari, il tutto con adeguamenti per portatori di handicap: “Al primo piano ci saranno le stanze per i bambini disabili, i loro genitori e per i collaboratori a tempo pieno. Le camere al secondo piano saranno invece destinate a tutti gli altri bambini, i volontari ed i lavoratori stagionali”.
Le attività dell’Issyk Center si svolgono soprattutto in estate, quando vengono realizzati campi per bambini disabili, orfani e poveri, svolti spesso in collaborazione con strutture di assistenza sociale kirghise. Ogni anno, inoltre, si organizza un campo di astronomia. Spiega p. Corcoran: “Nel corso dell’ultima estate, abbiamo registrato un record di centodieci ragazzi che hanno viaggiato fino al lago Issyk-Kul per partecipare al nostro quarto campo astronomico annuale. Con le cime innevate a sud e le calde acque del lago a nord, l'ambiente era idilliaco”. I partecipanti sono stati accompagnati dai loro insegnanti di fisica e supervisionati da padre Adam Malinowski, un gesuita appassionato di astrologia, oltre che da volontari provenienti da Austria, Inghilterra, Francia e Germania.
“La nostra missione, in questo caso non prevedeva alcuna attività spirituale, poiché sia gli studenti che gli insegnanti erano musulmani, ma questo non rende meno importante il lavoro svolto. Nello spirito del Concilio Vaticano II, noi cristiani siamo chiamati a impegnarci e ad assistere tutti i figli di Dio. Incontri come il campo di astronomia sono occasioni per esprimere l'amore di Dio verso ogni uomo, trascorrendo del tempo con i non cristiani, aiutando allo stesso tempo a presentare un quadro positivo di noi cattolici a delle persone che potrebbero non averne mai incontrato uno”, conclude l’Amministratore apostolico, spiegando tutte le attività di pre-evangelizzazione possibili in quel contesto. (LF) (Agenzia Fides 19/11/2019)
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ASIA/SIRIA - Erdogan: le chiese distrutte in Siria saranno restaurate
Deir ez Zor (Agenzia Fides) – Il governo turco è “particolarmente sensibile” rispetto alla condizione delle comunità cristiane nella regione mediorientale, e con il suo contributo i cristiani siriani vedranno “i loro santuari riprendere vita e le loro chiese verranno ricostruite, in modo che potranno tornare nelle loro terre e ricominciare a pregare lì”. Con queste parole il Presidente turco Tayyip Erdogan ha voluto smentire gli argomenti di chi nelle scorse settimane ha indicato le comunità cristiane locali come vittime e bersaglio dell’intervento militare turco nel nord-est della Siria. Le impegnative affermazioni del leader turco sono arrivate nel corso della conferenza stampa da lui tenuta insieme al Presidente USA Donald Trump, dopo il recente incontro svoltosi tra i due leader a Washington, la scorsa settimana. Erdogan ha parlato di “piani" messi in agenda dal governo turco a favore dei cristiani, affermando che le comunità cristiane presenti nelle aree di confine sotto il controllo della Turchia non hanno particolari problemi, e hanno ricevuto anche loro “assistenza sanitaria e aiuti umanitari".
Intanto, nelle aree della Siria nord-orientale divenute nuovamente terreno di conflitto armato tra i vari attori militari presenti nella regione, secondo diverse fonti la città di Tal Tamr, un tempo abitata soprattutto da cristiani siri e caldei, è finita - con il consenso de facto della Turchia – sotto il controllo delle forze armate russe, alleate dell’esercito siriano. Quel centro urbano, di rilievo strategico nella provincia di Hassakè, strategicamente rilevante venisse occupato da milizie islamiste.
Tal Tamr durante il conflitto siriano era di fatto controllata per lungo tempo dalle milizie curde delle Unità di Protezione Popolare (YPG), mentre in tempi più recenti era finita sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane (alleanza di milizie di varia provenienza e composizione etnico-religiosa, sostenuta dagli USA, e nella quale erano confluiti anche i miliziani curdi delle YPG). (GV) (Agenzia Fides 19/11/2019)
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AMERICA/BOLIVIA - Convocato il dialogo nazionale: pacificare il paese, elezioni e nuovo Tribunale elettorale
La Paz (Agenzia Fides) – La Conferenza Episcopale Boliviana (CEB), rappresentanti dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite hanno convocato ufficialmente il tavolo di dialogo nazionale ieri, 18 novembre, alle ore 14,30, con tre obiettivi: pacificare il Paese, definire gli accordi per nuove elezioni generali, concordare l'elezione di un nuovo Tribunale Supremo Elettorale. La comunicazione a Fides viene dalla CEB.
Nel video inviato Mons. Aurelio Pesoa Ribera, O.F.M., Vescovo ausiliare de La Paz e Segretario Generale della CEB ha letto il comunicato durante una conferenza stampa, cui era presente anche Mons. Eugenio Scarpellini, Vescovo di El Alto e Direttore nazionale delle POM Bolivia.
"Il dialogo è il modo appropriato per superare le differenze tra i boliviani, per questo invitiamo tutti a rispondere a questo invito. Tenere nuove elezioni, trasparenti e affidabili, è il modo migliore per superare le differenze in modo democratico e pacifico. Chiediamo ai media e ai leader mediatici di abbassare il tono delle dichiarazioni pubbliche per facilitare il dialogo e la comprensione tra tutti" si legge nel testo inviato a Fides. Il comunicato conclude: "Dio benedica e aiuti tutti, in particolare i leader politici e sociali, ad adempiere alle proprie responsabilità personali e storiche per la pacificazione del Paese".
La Bolivia ha vissuto momenti di aspra violenza durante gli scontri dei gruppi a favore dell’ex Presidente Morales, ora all’estero, e gruppi dell'opposizione. Parallelamente alle proposte politiche, si è sviluppato un confronto popolare sui simboli religiosi. L’Agenzia Fides riporta l’editoriale di Infodecom, che spiega che "Non è una guerra fra Dio e la Pachamama". "Sebbene la stampa internazionale abbia scritto frasi come ‘La Bibbia torna nel Palazzo del Governo’ oppure ‘Dio ha espulso la Pachamama dal Palazzo’, crediamo che la Parola di Dio non può essere usata come segno di supremazia razziale o come proprietà di un partito politico. La presenza di questi segni sacri, come la croce o il rosario, dovrebbe essere graduale e in nessun caso essere vista come un trofeo" scrive Infodecom nell’editoriale inviato a Fides.
"Non cadiamo nella trappola di un settore politico, sociale o culturale, appropriandosi di segni e simboli che appartengono a tutti e che rappresentano soprattutto la verità, il cammino e la pace; cioè l'opposto della violenza di questi giorni" continua l'editoriale. "Abbiamo notato che i boliviani uccisi in questi giorni, forze dell'ordine, giovani, coltivatori di coca o sindacalisti, sono stati tutti sepolti sotto una croce, con la preghiera del Padre Nostro e, nel migliore dei casi, con la celebrazione liturgica di un sacerdote?"
"Non si tratta di tornare al tempo in cui si governava con la croce e con la spada, perché quello è stato un errore storico le cui conseguenze sta ancora pagando l'immagine della Chiesa. Crediamo che il ruolo della religione possa essere molto utile in questo momento drammatico, la religione non rimarrà sola nelle sacrestie come molti vorrebbero...Dobbiamo avviare una scuola di riconciliazione" conclude il testo.
(CE) (Agenzia Fides, 19/11/2019)
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AMERICA/ECUADOR - “Non ci si improvvisa martiri”: attualità della testimonianza di p. Moscoso, primo martire dell'Ecuador

Riobamba (Agenzia Fides) – “La vita virtuosa e la morte eroica del beato Emilio Moscoso incoraggiano ciascuno di noi a portare con entusiasmo la luce del Vangelo ai nostri contemporanei, così come ha fatto lui. La sua testimonianza è attuale e ci offre un significativo messaggio: non ci si improvvisa martiri, il martirio è frutto di una fede radicata in Dio e vissuta giorno per giorno; la fede richiede coerenza, coraggio e intensa capacità di amare Dio e il prossimo, con il dono di se stessi.” Sono le parole pronunciate dal Cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, durante la solenne celebrazione che ha presieduto il 16 novembre allo Stadio Olimpico di Riobamba, per la beatificazione di P. Emilio Moscoso Cardenas, gesuita, primo martire dell’Ecuador.
Emilio Moscoso era nato a Cuenca il 21 agosto 1846 e morì martire, assassinato a 51 anni il 4 maggio 1897, durante la Rivoluzione Liberale con forti connotazioni anticlericali che sconvolse l’Ecuador in quell’epoca. Dopo gli studi in legge entrò nella Compagnia di Gesù. Ordinato sacerdote nel 1877, completò gli studi in Francia e in Spagna. Dopo tre anni in una scuola in Perù, tornò in Ecuador, prima al Collegio San Luis (Quito), poi al Collegio San Felipe Neri (Riobamba), di cui fu nominato rettore nel 1892. In un contesto di forte ostilità verso la Chiesa da parte del governo, il 2 maggio padre Moscoso venne arrestato, ma la pressione della gente che apprezzava il lavoro dei gesuiti, portò alla sua liberazione il giorno dopo. Il 4 maggio i militari entrarono con la forza nella scuola dei gesuiti e, dopo aver compiuto atti sacrileghi nella cappella, trovarono padre Moscoso in preghiera nella sua stanza, che recitava il Rosario. Lo assassinarono a sangue freddo. Il colonnello responsabile dell’operazione trascinò personalmente il suo corpo in strada per continuare a sfigurarlo, ma si dovette fermare a causa della reazione dei soldati e delle proteste della popolazione.
“Con la beatificazione di padre Emilio Moscoso, ci viene presentato il modello di un sacerdote che fu coraggioso testimone dell’amore di Cristo – ha detto il Cardinale Becciu -. I presbiteri, i religiosi e l’intera Chiesa che è in Ecuador è incoraggiata a imitare il nuovo beato che ha dato la vita per il Vangelo… I suoi carnefici, eliminando lui, volevano colpire la fede cattolica. Ma fu un tentativo inutile. Il martirio di questo eroico gesuita, sempre vivo nel ricordo devoto e orante della popolazione, ha dimostrato che la violenza non è in grado di rimuovere la fede dalle persone, né di eliminare la presenza della Chiesa nella società. Quanti tentativi vi sono stati nella storia della Chiesa! Eppure essa, provata, sbeffeggiata, perseguitata lungo i secoli è più viva che mai”.
Alla solenne celebrazione di beatificazione hanno partecipato tutti i Vescovi dell’Ecuador, a chiusura della loro Assemblea plenaria. Nel testo riassuntivo dei lavori, pervenuto a Fides, sottolineano: “L'Ecuador attraversa momenti delicati di instabilità politica, sociale ed economica. La forte povertà di cui soffrono molti nostri fratelli e la necessaria interculturalità ci spingono a imparare a vivere le esigenze di una convivenza basata sulla pace, la giustizia e l'equità. Come Pastori continueremo ad accompagnare il nostro popolo nella ricerca della pace”. Infine ribadiscono:
“Concludiamo con la Beatificazione di P. Emilio Moscoso, S.J., martire dell'Eucaristia. Intorno al suo martirio ratifichiamo la consegna della nostra vita alla causa della fede”. (S.L.) (Agenzia Fides 19/11/2019)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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