La voce dei Papi per la pace dei popoli
Isabella Piro - Città del Vaticano
"Mentre la nostra terra continua ad essere ferita da guerre in Terra Santa, in Ucraina e in molte altre regioni del mondo, invito tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e in preghiera, supplicando il Signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso". Con queste parole, al termine dell’udienza generale di ieri, mercoledì 20 agosto, Leone XIV ha esortato i fedeli a invocare il dono della riconciliazione in un mondo sempre più lacerato dalla violenza. Nel giorno in cui la Chiesa celebrerà la memoria della Beata Vergine Maria Regina, il Pontefice ha incoraggiato tutti a rivolgersi a Colei che è "invocata anche come Regina della pace", affinché con la sua intercessione i popoli trovino la via della
Diventare tutti uomini e donne di riconciliazione
L’iniziativa indetta da Papa Prevost segue quelle del suo predecessore Francesco che, in dodici anni di Pontificato, più e più volte ha lanciato appelli per la pace, in particolare in Medio Oriente e nella "martoriata Ucraina". Già a settembre 2013, sei mesi dopo la sua elezione al soglio Pontificio, Papa Bergoglio indice una Giornata di preghiera e penitenza per invocare da Dio il "grande dono» della pace per la Siria, il Medio Oriente e per il mondo intero. La Veglia di preghiera si tiene in piazza San Pietro il 7 settembre, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della pace, e all’omelia Francesco esorta tutti a diventare "uomini e donne di riconciliazione e di pace".
La guerra è una follia
In altre due occasioni Bergoglio invita a pregare per la regione mediorientale: il 27 ottobre 2023, venti giorni dopo lo scoppio del conflitto tra Israele e Palestina, nella basilica Vaticana si tiene un’ora di preghiera e adorazione eucaristica denominata Pacem in terris, come la storica enciclica di Giovanni XXIII, pubblicata 60 anni prima. "Questa è un’ora buia, Madre — è la supplica del Papa —. E in questa ora buia ci immergiamo nei tuoi occhi luminosi e ci affidiamo al tuo cuore", affinché insegni all’umanità "a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro". Un anno dopo, il 6 ottobre 2024, Francesco si reca nella basilica di Santa Maria Maggiore per elevare una supplica alla pace; inoltre, per il giorno seguente, a un anno esatto dall’inizio del conflitto, indice una speciale Giornata di preghiera e digiuno.
L'invocazione a Maria Regina pacis
In particolare per l’Ucraina, poi, Bergoglio esorta a pregare il 2 marzo del 2022, mercoledì delle Ceneri: a una settimana dagli attacchi di Mosca su Kyiv, il Pontefice invoca la Vergine, Regina della pace, perché "preservi il mondo dalla follia della guerra". Invocazione reiterata il successivo 25 marzo quando, in San Pietro, Francesco affida l’Ucraina e la Russia al Cuore Immacolato della Vergine affinché cessi il
Una pace stabile si fonda sulla giustizia
Iniziative in favore della riconciliazione nel mondo sono state promosse anche dai successori più recenti di Pietro: il 23 luglio 2006, ad esempio, di fronte all’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, Benedetto XVI indice una speciale Giornata di preghiera e penitenza per "implorare da Dio il dono prezioso della pace". Infine, nella memoria collettiva resta il Giorno di digiuno e preghiera voluto da san Giovanni Paolo II il 14 dicembre 2001, a soli tre mesi dall’attacco dell’11 settembre alle Torri Gemelle di New York: un’iniziativa volta a "pregare con fervore Dio perché conceda al mondo una pace stabile, fondata sulla giustizia".