Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
sabato 1 giugno 2024
10 "A" da ricordare nella vita - card. François Xavier Nguyen van Thuan -rittratto nell'immagine con una croce fatta di pezzi di legno e fili elettrici di rame mentre era in prigione
sabato 23 marzo 2024
DOMENICA DELLE PALME (ANNO B) 24 marzo 2024
DOMENICA DELLE PALME (ANNO B)
Colore liturgico: Rosso
Commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme
ANTIFONA
Osanna al Figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il Re d'Israele!
Osanna nell'alto dei cieli. (Mt 21,9)
Il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Quindi rivolge al popolo una breve esortazione, per illustrare il
significato del rito e per invitarlo a una partecipazione attiva e consapevole:
Fratelli e sorelle,
fin dall’inizio della Quaresima
abbiamo cominciato a preparare i nostri cuori
attraverso la penitenza e le opere di carità̀.
Oggi siamo qui radunati affinché con tutta la Chiesa
possiamo essere introdotti al mistero pasquale
del nostro Signore Gesù Cristo, il quale,
per dare reale compimento alla propria passione e risurrezione,
entrò nella sua città, Gerusalemme.
Seguiamo perciò̀ il Signore,
facendo memoria del suo ingresso salvifico con fede e devozione,
affinché́, resi partecipi per grazia del mistero della croce,
possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.
Dopo questa monizione, il sacerdote dice a mani allargate una delle orazioni
seguenti:
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
benedici questi rami [di ulivo],
e concedi a noi tuoi fedeli,
che seguiamo esultanti Cristo, nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R. Amen.
Oppure:
Preghiamo.
Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te
e concedi a noi tuoi fedeli,
che oggi innalziamo questi rami in onore di Cristo trionfante,
di rimanere uniti a lui, per portare frutti di opere buone.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
E senza nulla dire, asperge i rami con l'acqua benedetta.
Segue la proclamazione del Vangelo dell'ingresso del Signore.
VANGELO (Mc 11,1-10)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte
degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel
villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro
legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se
qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno,
ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada,
e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo
puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi
salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle
fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano,
gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».
Parola del Signore.
Dopo il Vangelo si può fare, secondo le circostanze, una breve omelia. Per
dare l'avvio alla processione, il celebrante, o un altro ministro, può fare
un'esortazione con queste parole:
Imitiamo, fratelli e sorelle, le folle che acclamavano Gesù̀, e procediamo in
pace.
Ha quindi inizio la processione verso la chiesa, nella quale si celebra la
Messa. Durante la processione, il coro e il popolo eseguono i canti adatti alla
celebrazione.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa’ che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Is 50,4-7)
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare
deluso. (Terzo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 21)
Rit: Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.
SECONDA LETTURA (Fil 2,6-11)
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio l’ha esaltato
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte,
e alla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato
e gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO (Mc 14,1-15,47)
La passione del Signore
+ Passione di
nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco
- Cercavano il modo di impadronirsi di lui per ucciderlo
Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i capi dei sacerdoti e gli
scribi cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire.
Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del
popolo».
- Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a
tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di
puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il
profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché
questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli
ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto
un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete
far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che
era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità
io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in
ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto».
- Promisero a Giuda Iscariota di dargli denaro
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per
consegnare loro Gesù. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli
del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.
- Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei
discepoli?
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli
gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la
Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e
vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà,
dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa
mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore
una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I
discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e
prepararono la Pasqua.
- Uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà
Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e
mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con
me, mi tradirà». Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro:
«Sono forse io?». Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che mette con me la
mano nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai
a quell’uomo, dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per
quell’uomo se non fosse mai nato!».
- Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue dell’alleanza
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo
diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e
rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio
sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non
berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel
regno di Dio».
- Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesù disse loro:
«Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:
“Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”.
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Anche
se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù gli disse: «In verità io ti dico:
proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte
mi rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi
morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
- Cominciò a sentire paura e angoscia
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli:
«Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e
cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino
alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra
e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva:
«Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non
ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e
disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora?
Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la
carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi
venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti
pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse
loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio
dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco,
colui che mi tradisce è vicino».
- Arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui
una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e
dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo:
«Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta».
Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. Quelli gli misero
le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse
il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio. Allora Gesù disse loro:
«Come se fossi un brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni
giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si
compiano dunque le Scritture!». Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo
seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo
afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
- Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?
Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei
sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin
dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i
servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano
una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti
infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano
concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo:
«Lo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio, fatto da mani
d’uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”». Ma
nemmeno così la loro testimonianza era concorde. Il sommo sacerdote, alzatosi
in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano
costoro contro di te?». Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il
sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio del
Benedetto?». Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo
ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti
sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a
bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa’ il profeta!». E i servi lo
schiaffeggiavano.
- Non conosco quest’uomo di cui parlate
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo
sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli
disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so
e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò.
E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è uno di loro».
Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È
vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo». Ma egli cominciò a
imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di cui parlate». E subito, per la
seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli
aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E
scoppiò in pianto.
- Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?
E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto
il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono
via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?».
Ed egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte
cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante
cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase
stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a
loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai
ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era
radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose
loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva
infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i
capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in
libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque
che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo
gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi
gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla
folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù,
lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e
convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona
di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re
dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso
e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti
beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti,
poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
- Condussero Gesù al luogo del Gòlgota
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di
Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero
Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino
mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
- Con lui crocifissero anche due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò
che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La
scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui
crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
- Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi,
tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso
scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra
loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare
se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e
crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
- Gesù, dando un forte grido, spirò
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del
pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?»,
che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo,
alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di
aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo:
«Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte
grido, spirò.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si
trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero
quest’uomo era Figlio di Dio!».
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di
Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali,
quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano
salite con lui a Gerusalemme.
- Giuseppe fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro
Venuta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato,
Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il
regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si
meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era
morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli
allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo
e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra
all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare
dove veniva posto.
Parola del Signore.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Cristo Gesù, che ti sei fatto obbediente fino alla morte per donarci la
pienezza della vita, ascolta la nostra preghiera, che con fiducia ti rivolgiamo
dopo aver meditato sulla tua crocifissione.
Preghiamo insieme e diciamo: Cristo, nostra salvezza, ascoltaci.
1. Tu, che nella morte in croce hai unito cielo e terra, guarda alla tua Chiesa
e donale pace e unità, perché sia segno nel mondo della tua salvezza,
preghiamo.
2. Tu, che sei venuto per salvare tutti, da' agli sfiduciati la forza per
superare le difficoltà della vita, il coraggio di affrontare la malattia e la
premura della solidarietà a chi sta vicino a chi soffre, preghiamo.
3. Tu, che hai sofferto un'ingiusta condanna, dona forza e coraggio a chi lotta
per la giustizia e a chi cerca la pace attraverso la riconciliazione e il
rifiuto della violenza, preghiamo.
4. Tu, che al ladrone pentito hai promesso il paradiso, fa' che tutti i popoli
ti possano riconoscere come unico salvatore, preghiamo.
5. Tu, che sei venuto a liberarci dal peccato e dalla morte, fa' che tutti noi,
riconoscendo le nostre colpe e omissioni, veniamo a te, sorgente del perdono e
della vita, preghiamo.
O Dio, nostro Padre, che ci hai tanto amato da donare il tuo Figlio unigenito,
fa' che abbiamo sempre presente l'insegnamento della sua passione, per poter
partecipare alla gloria della sua risurrezione. Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
Preghiera sulle offerte
Dio onnipotente,
la passione del tuo unico Figlio
affretti il giorno del tuo perdono;
non lo meritiamo per le nostre opere,
ma l’ottenga dalla tua misericordia
questo unico mirabile sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
La Passione del Signore
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un’ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione
ci acquistò la salvezza.
E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua lode: Santo, ...
sabato 16 dicembre 2023
III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B) - GAUDETE 17 dicembre 2023
III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B) - GAUDETE
Antifona d'ingresso
Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto:
rallegratevi. Il Signore è vicino! (Cf. Fil 4,4.5)
Non si dice il Gloria.
Colletta
O Dio, che chiami gli umili e i poveri
a entrare nel tuo regno di pace,
fa’ germogliare tra noi la tua giustizia,
perché viviamo nella gioia
l’attesa del Salvatore che viene.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Is 61,1-2.10-11)
Gioisco pienamente nel Signore.
Dal libro del profeta Isaìa
Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Lc 1)
Rit: La mia anima esulta nel mio Dio.
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia.
SECONDA LETTURA (1Ts 5,16-24)
Spirito, anima e corpo si conservino irreprensibili per la venuta del
Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai
Tessalonicési
Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete
grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e
tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona,
spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore
nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto
questo!
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Is 61,1)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.
VANGELO (Gv 1,6-8.19-28)
In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
+ Dal Vangelo
secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da
Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e
non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei,
dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No»,
rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a
coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono
voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come
disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e
gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il
profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta
uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno
di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava
battezzando.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Invochiamo Dio, nostro Padre, per l’intercessione di Maria, modello di coloro
che attendono il Salvatore, perché la sua venuta tra noi faccia rifiorire nel
mondo la giustizia, la bontà e la pace.
Preghiamo insieme e diciamo: Rivelaci il tuo volto, Signore.
1. Per la santa Chiesa: il suo stile di vita povero e umile divenga nel mondo
voce profetica e presenza materna in grado di riunire gli uomini in una sola
famiglia. Preghiamo.
2. Per i consacrati: accolgano nel loro cuore l’umana sofferenza e la
trasformino in fiduciosa preghiera, silenziosa offerta e umile servizio.
Preghiamo.
3. Per coloro che non credono: trovino nella fraterna accoglienza dei cristiani
uno stimolo per aprirsi alla fede con cuore fiducioso. Preghiamo.
4. Per quanti hanno responsabilità politiche, sociali ed economiche: pongano
alla base del loro impegno il valore primario della persona, la sua dignità e
il suo vero bene. Preghiamo.
5. Per questa nostra assemblea: la grazia del tempo di Avvento faccia crescere
in noi il desiderio dell’incontro con il Salvatore, per seguirlo nella via
dell’umiltà e della mitezza. Preghiamo.
Rinnoviamo, o Padre, in questo tempo di attesa, la nostra speranza e in unione
con Maria, Vergine dell’ascolto, invochiamo la nuova venuta del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
sabato 27 maggio 2023
Pro Terra Sancta: A Betania riprendono i lavori di scavo e formazione
A Betania riprendono i lavori di scavo e formazione
«Grazie alla collaborazione tra la al-Quds University e l’Università di Palermo stiamo tessendo il primo corso di laurea in restauro di tutto il Medio Oriente». Carla Benelli, responsabile dei progetti culturali di Pro Terra Sancta, ci racconta entusiasta di come in questo periodo si trovi a lavorare nel cuore di Betania. È proprio qui che dal 2016, come Associazione Pro Terra Sancta e Mosaic Centre, svolgiamo interventi di conservazione e valorizzazione del centro storico della città di Marta, Maria e Lazzaro.
Il piccolo villaggio palestinese, che si trova a pochi chilometri da Gerusalemme, è molto caro alla tradizione cristiana (e non solo), dal momento che sin dai primi secoli del cristianesimo si ricordano qui numerosi soggiorni di Gesù, ospite degli amici Lazzaro, Marta e Maria, e il miracolo della resurrezione di Lazzaro, da cui il villaggio prende il nome “al-Azariya”. Il luogo è diventato nel tempo un importante centro per i pellegrini e ospita ancora oggi un gran numero di visitatori.
Il contributo dell’AICS
Negli ultimi anni, grazie alla Custodia di Terra Santa e ad altre donazioni, tra cui un rilevante contributo dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) – MAECI, sono state realizzate diverse attività per proteggere i resti antichi che si trovavano in stato di degrado e abbandono. Il nome del progetto finanziato dall’AICS è “Proteggere la Palestina: Formazione alla conservazione del patrimonio culturale, al servizio delle istituzioni accademiche e della comunità palestinese”.
Abbiamo cominciato a lavorare nel santuario della Custodia dei francescani, dove negli anni Cinquanta degli scavi archeologici avevano messo alla luce alcuni resti del convento benedettino di periodo crociato legato alle figure di Marta e Maria, e dunque alla figura di Lazzaro. Questo luogo però di proprietà della Custodia era andato in abbandono. «Siamo presenti a Betania dal 2016 e l’anno seguente abbiamo cominciato i lavori proprio da questo convento. Negli anni ci siamo allargati al centro storico della cittadina di Betania, tutto intorno alla tomba di Lazzaro, coinvolgendo anche altre istituzioni, soprattutto l’Università locale», afferma ancora la dott.ssa Carla Benelli, a cui abbiamo chiesto di raccontare il nostro legame con Betania e di introdurci al nuovo, importante progetto che ha preso corpo nelle ultime settimane.
Il focus sulla formazione dei giovani
Pro Terra Sancta e il Mosaic Center hanno sempre operato in collaborazione con il Comune di Betania, la al-Quds University, il Ministero del Turismo e delle Antichità palestinese e alcune associazioni femminili. L’ultimo scavo archeologico è stato fatto nel 2021 e il tutto è sempre stato diretto dal dott. Osama Hamdan, direttore restauratore, presidente del Mosaic Center e docente presso la al-Quds University. Prosegue Carla Benelli: «Quest’anno i lavori intorno alla tomba di Lazzaro sono ripresi perché abbiamo ottenuto un contributo dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) grazie al quale rafforzeremo l’elemento della formazione. Stiamo infatti costruendo insieme alla al-Quds University e all’Università di Palermo il primo corso di laurea di restauro del Medio Oriente. La parte teorica sarà gestita dai docenti delle due Università, mentre tutta la parte pratica si svolgerà nel centro storico di Betania insieme al Mosaic Center».
Questo significa che il progetto prevede anche una collaborazione con il Ministero del Turismo e delle Antichità palestinese, così che i ragazzi e le ragazze che scelgono questo corso di laurea possano poi avere un riconoscimento di abilità alla professione di tecnico restauratore.
Valorizzare il luogo e la comunità locale
Betania è una città ricca di resti preziosi e ancora da scoprire. I suoi abitanti vivono in una condizione economica e sociale piuttosto disagiata e per noi di Pro Terra Sancta è fondamentale coinvolgerli nei lavori di recupero del luogo così che possano comprendere l’importanza culturale e religiosa di al-Azariya.
«Ci tengo a ricordare che la nostra missione è da sempre quella certamente di valorizzare il luogo rendendolo più bello per i visitatori, ma soprattutto dare benefici alla comunità locale, in particolare alle donne e ai giovani», aggiunge la storica dell’arte Benelli, «e parallelamente a questo grande progetto, continuano le nostre attività con la comunità locale. In particolare, con i giovani proponiamo numerose attività di sensibilizzazione, tra cui i corsi di archeologia sperimentale coinvolgendo l’Università di Torino; con le donne prosegue l’attività di produzione delle candele profumate agli oli essenziali e vicino alla tomba di Lazzaro apriremo il Centro di interpretazione in cui spiegheremo la storia del luogo santo e organizzeremo attività legate al sito archeologico e ai beni culturali in generale»
Inoltre, la collaborazione tra l’Università di Torino con Mosaic Centre organizza corsi estivi per adolescenti di archeologia sperimentale.
Il contributo dell’AICS ci ha permesso di riprendere il progetto di Betania «con grande speranza e forza» afferma Osama Hamdan, che poi aggiunge: «La Palestina è ricca di siti archeologici, ma purtroppo ci mancano i tecnici che possano occuparsi della conservazione dei beni culturali. Questo corso universitario che stiamo aprendo potrebbe risolvere tanti problemi e grazie all’aiuto dell’Università di Palermo e di Torino speriamo di trasferire alla nostra Università locale il sapere per formare tecnici che in futuro si occupino di restauro e di beni culturali».
sabato 25 marzo 2023
V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A) 26 marzo 2023
V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)
Antifona d'ingresso
Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall’uomo perfido e perverso.
Tu sei il Dio della mia difesa. (Sal 41,1-2)
Non si dice il Gloria.
Colletta
Dio dei viventi,
che hai manifestato la tua compassione
nel pianto di Gesù per l’amico Lazzaro,
ascolta con benevolenza il gemito della tua Chiesa,
e chiama a vita nuova
coloro che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Ez 37,12-14)
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.
Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire
dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò
uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra
terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del
Signore Dio.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 129)
Rit: Il Signore è bontà e misericordia.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.
Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.
SECONDA LETTURA (Rm 8,8-11)
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a
Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento
che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo,
non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito
è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai
morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita
anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 11,25.26)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chi crede in me non morirà in eterno.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO (Gv 11,1-45)
Io sono la risurrezione e la vita
+ Dal Vangelo
secondo Giovanni
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta
sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e
gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le
sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è
malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per
la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga
glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era
malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai
discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco
fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non
sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa,
perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché
la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è
addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli:
«Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di
lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse
loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere
stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato
Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro.
Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano
venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì
che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta
disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà
nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione
e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me,
non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che
tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le
disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò
da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta
gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a
consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando
che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi
dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano
venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo
avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto.
Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero:
«Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non
morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era
una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la
pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo
odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai,
vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi
e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai
sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano
che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni
fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto
da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva
compiuto, credettero in lui.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Fratelli e sorelle, in questo tempo favorevole per la nostra conversione
eleviamo al Signore le nostre suppliche, con la fiducia di essere esauditi.
Preghiamo insieme e diciamo: Kyrie, eleison.
1. Ascolta, Signore, la supplica della tua Chiesa, pellegrina sulla terra:
suscita uomini e donne a servizio del Vangelo, perché tutte le genti possano
conoscerti e accogliere il dono della salvezza. Noi ti preghiamo.
2. Sostieni, Signore, il nostro cammino quaresimale: converti i nostri cuori a
te, perché da veri discepoli camminiamo sui tuoi sentieri. Noi ti preghiamo.
3. Visita, Signore, i popoli oppressi dalla povertà e dalla guerra: apri i loro
cuori all’accoglienza della salvezza, perché trovino in te la fonte della vera
libertà. Noi ti preghiamo.
4. Conforta, Signore, quanti sono nella prova: disseta il loro animo, bisognoso
di speranza, perché sappiano scorgere i segni della nuova creazione, frutto
della Pasqua. Noi ti preghiamo.
5. Rinnova, Signore, il cuore di noi qui riuniti: orienta i passi del nostro
cammino di purificazione, perché nascano frutti abbondanti di giustizia e
santità. Noi ti preghiamo.
Accogli, o Signore, l’umile preghiera dei tuoi fedeli, e concedi loro di
percorrere, sotto la guida del tuo Spirito, la strada che li riporta a te,
pregustando fin da ora la gioia della Pasqua. Per Cristo nostro Signore.
Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
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