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giovedì 23 gennaio 2020

Agenzia Fides 23 gennaio 2020

EUROPA/CIPRO - Consiglio delle Chiese del Medio Oriente: Gerusalemme Est sia “la Capitale dello Stato palestinese indipendente”
 
Larnaca (Agenzia Fides) – Nelle convulsioni e nei conflitti che feriscono il Medio Oriente, i cristiani di quella regione possono sperimentare “il mistero dell’amore di Dio”, la sua compassione e il suo amore per ogni essere umano anche in mezzo a tante circostanze difficili. Lo sottolinea il comunicato diffuso dal Comitato esecutivo del Consiglio delle Chiese del medio oriente (MECC Middle East Council of Churches), riunitosi martedì 21 e mercoledì 22 gennaio a Larnaca (Cipro), per due giorni di convivenza e lavoro comune vissuti nel contesto della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. All’incontro, ospitato da Chrysostomos II, Arcivescovo greco ortodosso di Cipro, hanno preso parte tra gli altri anche Yohanna X, Patriarca greco ortodosso di Antiochia, Ignatios Aphrem II, Patriarca siro ortodosso di Antiochia”, e il Cardinale Louis Raphael Sako, Patriarca di Babilonia sui Caldei.
Nel documento comune, diffuso a conclusione dei lavori, i partecipanti al Comitato esecutivo MECC chiedono che sia custodita la fede e la speranza di tanti cristiani del Medio Oriente, area ancora afflitta da “eventi sanguinosi”. Nel contempo, si sottolinea che le sofferenze non vengono patite solo dalle Chiese e dai cristiani, ma toccano interi popoli della regione, Il documento richiama tutte le realtà ecclesiali coinvolte nell’organismo ecumenico ad intensificare la propria presenza “a fianco di ogni persona sofferente, sfollata e migrante, che ha perso i propri cari o i propri beni a causa della violenza e delle guerre, in modo che le Chiese rimangano un'icona della tenerezza e della prossimità di Dio”.
Oltre a condividere riflessioni, preoccupazioni e suggerimenti sulla condizione in cui versano popoli e Chiese nei diversi Paesi, i membri del comitato hanno anche ascoltato la relazione della professoressa Souraya Bechealany, Segretario generale del MECC, riguardante il lavoro compiuto nell’anno trascorso e sulle prospettive e iniziative future dell’organismo ecumenico. I partecipanti all’incontro hanno anche chiesto, nella preghiera comune, che si possa conoscere presto la sorte di Boulos Yazigi e Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, i due Arcivescovi di Aleppo –il primo greco ortodosso, il secondo siro ortodosso – scomparsi il 22 aprile 2013 in Siria. Poi, soffermandosi su situazioni e eventi riguardanti i singoli Paesi, i partecipanti alla riunione hanno posto l’accento sulle istanze di giustizia sociale e di lotta alla corruzione che stanno connotando le manifestazioni di protesta in corso in Iraq. Riguardo alla Siria, il Comitato esecutivo del MECC ha sottolineato l’urgenza di coinvolgere tutte le componenti locali e internazionali nel processo volto a ristabilire la pace su tutto il territorio e favorire il ritorno alle proprie case di sfollati interni e profughi. Esplicito sostegno è stato espresso anche verso le mobilitazioni del popolo libanese che esprimono insofferenza verso la corruzione e le inadempienze della classe politica nazionale. Riguardo a Cipro, che ospitava il summit ecumenico, i membri del Comitato esecutivo del MECC hanno chiesto esplicitamente che si ponga fine all'occupazione che ha portato alla divisione dell'isola, mentre in merito alla situazione della Palestina hanno espresso sostegno a quanti soffrono “le conseguenze dell'occupazione, la politica di apartheid” e l’espansione indiscriminata di insediamenti illegali sul territorio palestinese, chiedendo nel contempo il rispetto della libertà di seguire i riti e le pratiche legate alla propria fede per tutti i palestinesi, cristiani e musulmani, anche a Gerusalemme Est, definita nel documento come “la Capitale di uno Stato palestinese indipendente”. Il comunicato finale diffuso del MECC esprime anche il sostegno al popolo egiziano impegnato a affrancarsi da violenze e estremismo e a consolidare il principio di cittadinanza come fattore essenziale della vita civile. “Invitare i popoli della regione a far prevalere il principio di cittadinanza, insieme ai diritti e ai doveri” si legge nel comunicato “richiede una revisione dei sistemi e delle leggi” che aiuti a coniugare unità nazionale e riconoscimento delle diversità, e affrancare la vita civile da ogni settarismo.
Il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, fondato nel 1974 a Nicosia e attualmente con sede a Beirut, ha lo scopo di facilitare la convergenza delle comunità cristiane mediorientali su temi di comune interesse e favorire il superamento di contrasti di matrice confessionale. La professoressa Souraya Bechealany, cristiana maronita, insegna teologia presso la Université Saint-Joseph de Beyrouth. Souraya è stata eletta Segretario generale del MECC nel gennaio 2018, e ha intrapreso insieme ai suoi collaboratori un processo di ristrutturazione dei dipartimenti dell’organismo ecumanico. (GV) (Agenzia Fides 23/1/2020)
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AFRICA/CONGO RD - “No a nuove guerre”: il grido d’allarme dei Vescovi di RDC, Rwanda e Burundi
 
Kinshasa (Agenzia Fides) - "La situazione sociale rimane preoccupante, in primo luogo alla luce dell'insicurezza persistente in alcune aree, in particolare ai confini di tre Paesi” affermano i Vescovi del Comitato Permanente dell’Association des Conférences Episcopales de l’Afrique Centrale (ACEAC), nel comunicato finale della riunione ordinaria che si è tenuta a Bukavu (nell’est della Repubblica Democratica del Congo), dal 15 al 18 gennaio.
L’ACEAC che riunisce i Vescovi di Burundi, Rwanda e RDC, denuncia inoltre che nei loro tre Paesi, “il potere d'acquisto della popolazione è diminuito ulteriormente, costringendo molte famiglie a vivere al di sotto della soglia di povertà”.
“E poiché la sfortuna non arriva mai da sola, il virus Ebola e le piogge torrenziali degli ultimi mesi hanno causato diverse vittime e danni materiali significativi e lasciato diverse persone senza riparo” continua il comunicato inviato all’Agenzia Fides.
I Vescovi apprezzano il “dinamismo” delle Caritas e delle Commissioni Giustizia e Pace, che pur con le scarse risorse a loro disposizione hanno portato soccorso alle popolazioni colpite, e invitano le comunità cristiane di continuare a essere solidali con le vittime.
I Vescovi deplorano il deterioramento del clima di fiducia tra i leader politici nella regione, che rischia di accrescere la possibilità di scontri armati a danno delle popolazioni locali: “Facciamo appello alla coscienza dei governanti per tenere nel cuore e nella mente il dovere di proteggere le popolazioni e di lavorare per la prosperità delle persone che devono godere appieno dei loro diritti come creature create a immagine di Dio”.
I Vescovi rinnovano l’impegno preso nel 2013 di lavorare con altre confessioni religiose per stabilire una pace duratura nella regione “attraverso la testimonianza di vita, i gesti e le parole”. A tal fine, pubblicheranno nei prossimi mesi un programma pastorale per la conversione dei cuori e la promozione della coesione sociale, e invitano i fedeli a recitare ogni giorno la preghiera per la pace di San Francesco d'Assisi. (L.M.) (Agenzia Fides 23/1/2020)
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AFRICA/NIGER - “Potranno tagliare gli alberi ma non le radici della croce”: minacce ai cristiani nel paese
 
Niamey (Agenzia Fides) – “Le reiterate minacce alle comunità cristiane presenti nella zona frontaliera col Burkina Faso hanno raggiunto lo scopo che si prefiggevano: decapitare le comunità e farne poi preda della paura di professare la fede nella preghiera della domenica nelle cappelle” (vedi Agenzia Fides 20/12/2019), scrive all’Agenzia Fides padre Mauro Armanino, sacerdote della Società per le Missioni Africane in Niger.
“Martedì 14 gennaio scorso, in un villaggio non lontano da Bomoanga, che da oltre un anno ha assistito impotente al rapimento di Padre Pierluigi Maccalli, - continua il missionario – un gruppo di criminali andati per un regolamento di conti con l’infermiere capo che opera in un dispensario della zona, hanno preso, portato poco lontano dalla sua casa e decapitato il nipote, battezzato da bambino. A Bomoanga la gente non va più in chiesa la domenica. La ‘basilica’, come p. Maccalli soleva chiamarla, concepita, edificata e da lui inaugurata, è adesso deserta, così come la scuola colpita di recente”.
Nella nota pervenuta a Fides, p. Armanino evidenzia lo sconcerto, la sofferenza, il timore ma soprattutto la consapevolezza della situazione manifestati durante l’incontro di formazione con i catechisti e gli animatori delle zona Gourmanché, frontaliera col Burkina Faso, organizzato recentemente a Niamey. “Anche laddove esistono persecuzioni, prove e tensioni, è possibile tradurre la fede – sottolinea - con una maggiore valorizzazione dei laici e del loro apporto, una più grande flessibilità per quanto riguarda i luoghi e i tempi delle celebrazioni e della vita della comunità”.
Il missionario conclude dicendo: “A Makalondi, Kankani e Torodi, nella stessa zona, le celebrazioni, seppur con prudenza, continuano come sempre, malgrado i preti non siano residenti sul posto. Più complicata la realtà nelle zone rurali che, essendo di difficile accesso, permettono ai gruppi armati di agire indisturbati. Potranno tagliare gli alberi ma non le radici della croce. Il terzo giorno c’è una risurrezione”.
(MA/AP) (23/1/2020 Agenzia Fides)
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ASIA/KYRGYZSTAN - Preghiera e missione: esercizi spirituali ignaziani sulle rive del lago Issyk-kul
 
Bishkek (Agenzia Fides) - Vivere una settimana di spiritualità, secondo il carisma di sant'Ignazio di Loyola, e proporre questa esperienza di immersione e di vicinanza a Dio come forma di evangelizzazione, in una nazione dove il seme del Vangelo è diventato un piccolo germoglio: con questo spirito i padri Gesuiti presenti in Kirghizistan hanno organizzato una settimana di esercizi spirituali in completo silenzio, secondo il metodo di Sant’Ignazio di Loyola. Come riferito all'Agenzia Fides, l’iniziativa, aperta a tutti, si svolgerà dal 16 al 22 marzo 2020 presso l’“Issyk Center”, la casa per bambini kirghisi disabili e indigenti, situata sulle rive del lago Issyk-kul e gestita proprio dai religiosi della Compagnia di Gesù. L'invito è rivolto a giovani, adulti, persone curiose o interessate a conoscere la fede cristiana. Spiega una nota inviata all’Agenzia Fides dagli organizzatori: “Non è la prima volta che questi esercizi spirituali si svolgono in un luogo pittoresco sulle rive del lago Issyk-Kul, a soli 100 metri dalla spiaggia ed a pochi chilometri dalle montagne di Tien Shan”. Il contatto con la natura incontaminata rappresenta una via per raggiungere una dimensione di riflessione e di approfondimento, alla ricerca di Dio. Il tema di quest'anno sarà "Dio, guidami sulla via eterna. Libertà, Ringraziamento e Misericordia”. A guidare la settimana di spiritualità sarà il gesuita di Novosibirsk (Siberia), padre Janez Sever.
Il programma di esercizi spirituali include un'introduzione alla preghiera ignaziana e alla meditazione delle Sacre Scritture, momenti di preghiera individuale e assembleare, la celebrazione dell’Eucaristia, l’Adorazione e l'opportunità di parlare con un assistente spirituale.
“Certamente si tratterà di giorni di ristoro del corpo e dello spirito, in un paesaggio così bello. D’altra parte, il fatto che una modalità di preghiera sviluppata circa cinque secoli fa venga ancora richiesta, ne testimonia l’efficacia”, conclude la nota dei Gesuiti.
Il Kirghizistan è un piccolo paese con una popolazione di quasi 6 milioni di abitanti che gode di libertà religiosa. Circa il 90% della popolazione è musulmana. I cristiani ortodossi rappresentano quasi il 10% del totale, e le altre confessioni cristiane sono una esigua minoranza. I cattolici del posto possono contare sull’assistenza spirituale di sette sacerdoti, un religioso e cinque suore francescane. (LF) (Agenzia Fides 23/1/2020)
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ASIA/MALAYSIA - Promozione umana e solidarietà: nasce la Caritas Malaysia
 
Kuala Lumpur (Agenzia Fides) - Essere maggiormente presenti nella società malaysiana con iniziative di carità, promozione umana, sviluppo solidale, segno di prossimità verso ogni uomo e segno potente dell'amore di Dio: con questo spirito la Conferenza episcopale cattolica della Malayia, Singapore e Brunei ha deciso di istituire la Caritas Malaysia, riorganizzando e promuovendo l'attuale Ufficio per lo sviluppo umano esistente in seno alla Conferenza. Come appreso dall'Agenzia Fides, nei mesi scorsi i Vescovi della Malaysia hanno avuto un fitto scambio con i responsabili della Caritas Internationalis e, dopo aver chiarito gli aspetti organizzativi e istituzionali, hanno deciso all'unanimità di aprire un Ufficio nazionale della Caritas, che abbraccia tutte le diocesi nella Malaysia peninsulare e quelle nei territori del Borneo malaysiano, ovvero Sabah e Sarawak.
L'Ufficio avrà sede a Kuala Lumpur e il Vescovo Anthony Bernard Paul, alla guida della diocesi di Melaka-Johor, è stato nominato primo presidente della Caritas Malaysia. Il Vescovo inviterà a un primo incontro consultivo i rappresentanti delle nove diocesi entro il primo trimestre dell'anno, per avviare l'opera di coordinamento di tute le attività caritative già in essere e per stendere un programma di lavoro della Caritas per i prossimi anni.
Caritas Malaysia è parte della Caritas Internationalis, confederazione di oltre 160 membri, presente in quasi tutti i paesi del mondo. Espressione diretta della Chiesa cattolica, la Caritas rivolge aiuto concreto ai poveri, ai vulnerabili e agli esclusi, indipendentemente da etnia, cultura e religione, per costruire un mondo basato sulla giustizia e sull'amore fraterno. (SD) (Agenzia Fides 23/1/2020)
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AMERICA/BOLIVIA - Un processo elettorale che sia pacifico, democratico e trasparente, per guardare con fiducia al futuro
 
La Paz (Agenzia Fides) – "In questo momento storico, in questo periodo preelettorale, in cui ci prepariamo a nuove elezioni, abbiamo bisogno che i partiti politici riescano a presentare progetti promettenti per il Paese, dove la priorità sia cercare il bene comune, la crescita e il benessere del nostro popolo. Di fronte all'incertezza, cerchiamo di essere artigiani della pace, artigiani della riconciliazione e artigiani del bene comune": lo ha detto il segretario esecutivo della Commissione della Comunione Ecclesiale della Conferenza Episcopale Bolivia, padre Diego Plà, durante la celebrazione eucaristica della scorsa domenica, in vista delle elezioni del 3 maggio.
Mons. Eugenio Scarpellini, Vescovo della diocesi di El Alto e Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, intervistato da una televisione locale, ha detto: "Ancora una volta, come Chiesa cattolica, vogliamo esortare affinché il processo elettorale sia il più pacifico e democratico possibile... Il popolo ha bisogno di ricreare la fiducia nelle autorità, ha bisogno di un processo trasparente, di guardare al futuro con nuovi governanti eletti dal popolo e che pensino al bene comune e allo sviluppo realmente positivo".
La Bolivia ha celebrato ieri, 22 gennaio, il Giorno dello Stato Plurinazionale, e per l'occasione la Presidente ad interim, Jeanine Añez, ha chiesto di elaborare un piano per garantire la sicurezza del voto nelle prossime elezioni del 3 maggio 2020. "Ho chiesto ai ministri della Difesa e del governo nazionale di organizzare un piano comune, prima, durante e dopo il 3 maggio, in modo che il voto dei boliviani sia protetto" ha detto in un messaggio al paese per questa circostanza. La celebrazione del Dia del Estado Plurinacional si svolge ogni anno dal 2009, quando, secondo la nuova Costituzione, la Bolivia ha cessato di definirsi una repubblica.
Jeanine Áñez, che ha assunto la presidenza dopo le anomalie scoperte nelle ultime elezioni e dopo che Morales aveva rinunciato ed era fuggito all’estero, ha sottolineato che, proprio per questi motivi, "le elezioni del 3 maggio diventeranno il processo elettorale boliviano meglio accompagnato e più osservato nella nostra storia". L'OAS, le Nazioni Unite, l'Unione Europea e la Chiesa cattolica hanno espresso il desiderio di sostenere e accompagnare il processo elettorale.
(CE) (Agenzia Fides, 23/01/2020)
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AMERICA/VENEZUELA - Comunicato del Vescovo di San Cristobal sul sacerdote ucciso
 
San Cristobal (Agenzia Fides) – Il Vescovo di San Cristobal, Mons. Mario Moronta, ha pubblicato un secondo comunicato relativo alla morte del sacerdote Jesus Manuel Rondon Molina, che era scomparso il 16 gennaio ed è stato ritrovato ucciso il 21 gennaio (vedi Fides 22/1/2020).
Nel testo del 22 gennaio, pervenuto all’Agenzia Fides, il Vescovo afferma: “Secondo le informazioni fornite dalle autorità, il suddetto sacerdote sarebbe stato ucciso da un minore, che era stato vittima di abusi sessuali da parte del chierico, un'azione che ripudiamo. Lamentiamo la tragica morte del sacerdote e chiediamo che la giustizia divina si manifesti con misericordia. Preghiamo per lui, per sua madre e per la sua famiglia che stanno attraversando un momento di dolore e tristezza”.
Il Vescovo sottolinea che anche nella diocesi di San Cristóbal sono state adottate le norme della Chiesa universale per trattare i casi di abusi sui minori da parte del clero. Nel caso di p. Jesus Manuel Rondon Molina, “sono state ricevute diverse denunce contro di lui, sono state condotte le relative indagini e sono state prese le misure precauzionali... Nonostante le molteplici richieste di attenzione, ha disobbedito agli ordini e alle misure precauzionali stabilite nella legge della Chiesa”.
Mons. Moronta scrive che questo fatto “ci riempie di tristezza e preoccupazione”, chiede alle autorità “di chiarire cosa è successo senza usare questo triste evento per scopi politici o di altro tipo”, ricorda che la stragrande maggioranza dei sacerdoti si dedica generosamente al servizio della popolazione, “nonostante le difficoltà e le mancanze i fallimenti che alcuni possono avere”. “Sentiamo il dolore del popolo di Dio che soffre per molte cause e ancora di più per la cattiva testimonianza di alcuni – conclude -, condividiamo il dolore delle vittime di abusi… Sapendo che questo dolore si identifica con quello di Cristo sulla Croce, fissiamo lo sguardo sulla forza potentemente liberatrice della sua Risurrezione”. (SL) (Agenzia Fides 23/1/2020)

mercoledì 15 giugno 2016

Bollettino Agenzia Fides del 15 giugno 2016


AFRICA/UGANDA - I Vescovi: “No all’uso politico della giustizia, sì al dialogo per risolvere le controversie”
 
Kampala (Agenzia Fides) - “No all’uso politico della giustizia!” avvertono i Vescovi ugandesi in una dichiarazione pubblicata al termine del loro ritiro a Nsaambya, nei pressi di Kampala. “Abbiamo notato le pressioni indirette del sistema giudiziario che è usato per risolvere controversie che di norma necessitano di una soluzione politica invece di fare ricorso a interventi legali” afferma la dichiarazione firmata da Sua Ecc. Mons. John Baptist Odama, Presidente della Conferenza Episcopale dell’Uganda, pervenuta a Fides.
Il principale sfidante del Presidente Yoweri Museveni (al potere da 30 anni), Kizza Besigye, è stato posto in stato d’arresto domiciliare dall’11 maggio, con l’accusa di “tradimento”, dopo aver organizzato una cerimonia per prestare giuramento come “Presidente”. Besigye contesta i risultati delle elezioni dello scorso febbraio che hanno visto la riconferma di Museveni (vedi Fides 19/2/2016).
Dopo aver ricordato alcuni passi delle Sacre Scritture che prescrivono l’imparzialità dei giudizi, i Vescovi deplorano “l'incertezza che continua ad aleggiare in molte parti del nostro Paese”, notando che dopo le elezioni “tante persone appaiono infelici, scoraggiate e amareggiate, mentre è andata persa la speranza per un Paese migliore e più unito”.
La Conferenza Episcopale lancia quindi un appello “a tutti i leader politici perché esplorino le vie del dialogo democratico per discutere apertamente le loro recriminazioni a vari livelli, come una strategia per promuovere la responsabilità politica”. “Continuiamo ad invitare i leader politici a dare priorità alla politica dell’inclusione e non a quella dell’esclusione” concludono i Vescovi. (L.M.) (Agenzia Fides 15/6/2016)
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AFRICA/KENYA - Nuovo intervento dei leader religiosi per denunciare “i discorsi incitanti all’odio”
 
Nairobi (Agenzia Fides) - “Abbiamo notato l’aumento dei discorsi infiammatori e bellicisti da parte di alcuni politici. Questa tendenza è allarmante e si deve impedire che si radichi nella cultura politica del Paese” affermano i leader religiosi del Kenya, in un nuovo intervento sull’aumento della tensione politica in vista delle elezioni generali del 2017 (vedi Fides 30/5/2016).
In una dichiarazione comune letta il 14 giugno da Sua Ecc. Mons. Cornelius Korir, Vescovo di Eldoret e Presidente della Commissione “Giustizia e Pace”, e dal Reverendo Peter Karanja, Segretario Generale del National Council of Churches of Kenya (NCCK), i leader religiosi chiedono l’arresto e il processo immediato per coloro che pronunciano discorsi infiammatori.
“Visto che il Paese si sta preparando per le elezioni generali del prossimo anno, tutti i casi pendenti di discorsi incitanti all’odio devono essere affrontati rapidamente e quelli trovati colpevoli condannati”.
I leader che hanno firmato la dichiarazione appartengono alla Conferenza Episcopale del Kenya, al National Council of Churches of Kenya (NCCK), all’Evangelical Alliance of Kenya (EAK), al Supreme Council of Kenya Muslims (SUPKEM), al National Muslim Leaders Forum (NAMLEF),all’Organization of Africa Instituted Churches (OAIC), al Seventh Day Adventist Church.
A metà giugno la polizia ha arrestato sei parlamentari con l’accusa di aver pronunciato discorsi incitanti all’odio. (L.M.) (Agenzia Fides 15/6/2016)
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AFRICA/EGITTO - Università di al Azhar: ferma condanna della strage di Orlando, ma attenti a chi alimenta la “retorica anti-musulmana”
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – L'Università islamica di al Azhar, la più autorevole istituzione accademico-teologica dell'islam sunnita, ha espresso una netta condanna della strage compiuta domenica scorsa a Orlando (Florida, Usa) in un locale gay, ma ha anche messo in guardia dai tentativi di utilizzare quel massacro per intensificare le campagne di “retorica anti-islamica”. In un comunicato ufficiale diffuso da al Azhar nella serata di lunedì 13 giugno, si rimarca che “il crimine atroce” compiuto a Orlando contraddice gli insegnamenti dell'islam, e si sollecitano i musulmani che vivono nei Paesi occidentali a rappresentare un modello di “convivenza e comportamenti corretti”.
Nel contempo, i responsabili dell'istituzione islamica esprimono preoccupazione riguardo a coloro che sfruttano la tragica vicenda per alimentare sentimenti anti-musulmani “a servizio di interessi puramente politici”, ricordando che la manipolazione interessata di fatti del genere “scatena più risentimento e favorisce solo il terrorismo”. Dopo la strage di Orlando il magnate Donald Trump, in corsa per la Casa Bianca nel campo del Partito Repubblicano, ha ribadito che nel caso fosse eletto sospenderà l'immigrazione negli Usa “da quelle aree che hanno noti legami con il terrorismo”. (GV) (Agenzia Fides 15/6/2016).
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AFRICA/RWANDA - Al via un nuovo intervento di sostegno alla maternità e all’infanzia
 
Buyoga (Agenzia Fides) – Visti i risultati positivi ottenuti fino ad ora dai vari progetti avviati nei pressi del villaggio di Muyanza, distretto di Rulindo (Rwanda), il Movimento Lotta Fame nel Mondo si è posto come nuovo obiettivo quello di intervenire al fine di migliorare la situazione nutrizionale nel Settore di Buyoga. Si tratta di un progetto di sviluppo della sicurezza alimentare destinato alle giovani madri della zona e ai loro bambini. Le attività si sviluppano soprattutto in quattro direzioni e prevedono un’opera di sensibilizzazione destinata alle giovani madri, un ecografo, un analizzatore di emoglobina ed altro materiale diagnostico al Centro di Salute di Muyanza e la relativa formazione specifica al personale sanitario, corsi formativi del personale sanitario del Centro di Salute di Muyanza e corsi formativi per gli agricoltori del luogo. Il progetto partirà il 1 luglio con attività di formazione e sensibilizzazione, oltre al conferimento di strumenti diagnostici; in 3 anni verranno aiutate 500 gestanti e 1000 bambini. (AP) (15/6/2016 Agenzia Fides) 
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ASIA/PAKISTAN - Omicidi dei difensori dei diritti umani: l’Onu intervenga
 
Islamabad (Agenzia Fides) – Sollecitare il governo pakistano “a catturare i killer del ministro cattolico Shahbaz Bhatti e di altri attivisti per i diritti umani e a fare giustizia”, perché tali casi evidenziano “l'impunità persistente negli attacchi contro difensori dei diritti umani, cresciuti negli ultimi anni, e il bisogno urgente della loro protezione”: è quanto chiede una missiva inviata dall’avvocato cristiano pakistano Sardar Mushtaq Gill a Michel Forst, nominato Relatore speciale Onu per i diritti umani.
Nel testo della lettera, pervenuta all’Agenzia Fides, si ricorda che “sono trascorsi più di cinque anni dall’omicidio di Bhatti e nessuno dei suoi assassini è stato assicurato alla giustizia”. Bhatti, ricorda la lettera, “si è distinto come il più influente difensore dei diritti umani che ha alzato la sua voce per i diritti dei cristiani nel paese”. Come lui è stato ucciso nel 2014, Rashid Rehman Khan, avvocato musulmano, coordinatore della Ong “Commissione dei diritti umani del Pakistan” (Hrcp), che stava difendendo un docente universitario accusato di blasfemia.
La lettera lamenta la mancata protezione dello stato verso attivisti e promotori dei diritti umani, “bersaglio di estremisti e gli altri attori statali e non statali”. I pericoli crescono, ricorda il testo “quando ci si impegna a dare assistenza alle vittime di accuse di blasfemia”.
Anche l’avvocato Gill, che difende diversi di questi casi, è sotto tiro e alcuni dei suoi familiari sono stati intimiditi, minacciati e sequestrati. L’avvocato osserva: “Apprezzo i passi compiuti negli ultimi anni dall’Onu per sostenere la giustizia in Pakistan e auspico che la protezione dei diritti umani in Pakistan continui a essere una priorità assoluta”. E conclude: “Dato che minacce, rapimenti, attacchi e omicidi sono in aumento, chiedo al Relatore speciale Onu di adottare misure ferme e vigorose per proteggere i difensori dei diritti umani in Pakistan, specialmente quanti si impegnano a fornire assistenza alle vittime innocenti degli abusi della legge sulla blasfemia”. (PA) (Agenzia Fides 15/6/2016) 
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ASIA/MYANMAR - Appello della Chiesa per la pace nello stato kachin
 
Yangon (Agenzia Fides) – “A nome di tutte le persone di buona volontà, vorrei lanciare un appello urgente per la pace e la riconciliazione per la popolazione kachin che ha a lungo sofferto. Urge cogliere l'opportunità per una maggiore democrazia, pace e giustizia”: è l’appello lanciato, a nome della Chiesa cattolica in Myanmar, dal Card. Charles Maung Bo,’Arcivescovo di Yangon, e inviato all’Agenzia Fides. Il testo si riferisce alla complessa situazione del conflitto civile tra l’esercito birmano e la minoranza etnica kachin, stanziata nel Nord del Myanmar. Nel giugno del 2011 l'esercito birmano ha messo fine a un “cessate il fuoco” che durava da 17 anni e scatenato una vasta offensiva militare contro il popolo kachin, creando una ondata di profughi e una emergenza umanitaria.
L’appello, notando la nuova situazione politica in Mynamar, dove a novembre 2015 si è eletto il nuovo Parlamento e a marzo 2016 il nuovo presidente, afferma: “Siamo grati a tutti per questa primavera della democrazia. Plaudiamo ai partiti politici, all'esercito, alla società civile e ai leader religiosi per la loro sagacia. Il Myanmar si trova sulla scena mondiale con grandi sogni. Ma ci sono aree in cui il sogno è ancora da raggiungere. Mi riferisco alla guerra che devasta le aree kachin. Più di 150.000 persone languono nei campi profughi, ridotte alla condizione di sfollati e in attesa di aiuti internazionali. Questa guerra cronica ha prodotto solo perdenti, cioè le persone innocenti abbandonate nei campi, mentre le loro terre sono disseminate da mine, il traffico di esseri umani imperversa, la droga è una condanna a morte per i giovani kachin, le risorse naturali come le miniere di giada sono saccheggiate. Questa è la causa principale del conflitto”.
Il Card. Bo ricorda di aver vissuto accanto ai kachin per 22 anni e di aver “conosciuto il loro dolore. e le loro lacrime”. Per questo la Chiesa chiede al governo del Myanmar “uno sforzo di pace e giustizia da perseguire con sincerità”, puntando a costruire una “nazione arcobaleno con un sistema federale”.
L’appello invita le istituzioni, con l'aiuto dell'ASEAN e delle Nazioni Unite, “a portare tutte le parti in conflitto a tavolo delle trattative”. Ai gruppi armati kachin si chiede di “esplorare nuovi percorsi di pace, partecipare a conferenze di pace”, dato che “la guerra è sempre ingiusta”.
Inoltre, dato che la maggior parte dei Kachin sono cristiani (battisti, cattolici e di altre denominazioni), il Card. Bo solleva un interrogativo: “Qual è la posizione dei leader religiosi in questa guerra? La nostra fede ci spinge a perseguire la pace con la giustizia. Dove siamo nei colloqui di pace?” chiede, auspicando un ruolo attivo dei leader religiosi nel processo di pace, dato che “la pace è il cuore di tutte le religioni. Tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle”.
Chiedendo il coinvolgimento anche della società civile della comunità internazionale, il testo si conclude con un invito al popolo birmano a “resistere a tutti i tentativi di frammentare questa nazione, compiuti da mercanti di odio e da estremisti religiosi”. “Abbiamo bisogno di credere all’unità nella diversità” conclude. (PA) (Agenzia Fides 15/6/2016)
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ASIA/GIORDANIA - La Regina Rania visita il “Ristorante della Misericordia” gestito dalla Caritas
 
Amman (Agenzia Fides) - Nel mese sacro del Ramadan, i volontari della Caritas che da dicembre scorso offrono pasti a chi si trova nel bisogno nel Ristorante della Misericordia in funzione ad Amman, nel quartiere di Jabal al Weibdeh, hanno modificato il loro piano di lavoro: per adattarsi alle esigenze dei loro avventori, perlopiù musulmani. Non servono i pasti all'ora di pranzo ma hanno istituito un'apertura serale, per offrire, a chi osserva il digiuno del Ramadan, l'unico pasto consumato dopo il tramonto.
Martedì 14 giugno il ristorante e le altre realtà gestite da Caritas Jordan presso il centro di Jabal al Weibdeh hanno ricevuto la gradita visita della regina Rania di Giordania, consorte di Re Abdallah II. Le foto della visita sono state pubblicate anche sul sito ufficiale queenrania.jo. La regina, ricevuta da Wael Suleiman, direttore di Caritas Jordan, ha ascoltato la descrizione delle iniziative promosse dalla Caritas in tutto il Regno hascemita, a cominciare da quelle rivolte all'assistenza dei profughi provenienti dalla Siria e dall'Iraq. Durante la visita, la regina si è recata anche presso la chiesa cattolica di Nostra Signora dell'Annunciazione, dove ha incontrato tra gli altri l'Arcivescovo Maroun Lahham, Vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme.
Il Ristorante della Misericordia, inaugurato alla vigilia dello scorso Natale (vedi Fides 10/6/2016), offre ogni giorno circa cinquecento pasti caldi a chi ne ha bisogno La mensa è stata ricavata nella vecchia sede dismessa della tipografia cattolica, presso la parrocchia dedicata all'Annunziata. “Ci tenevamo a fare in modo di essere vicino a una parrocchia” aveva dichiarato Wael Suleiman all'Agenzia Fides prima dell'inaugurazione, “per mostrare che anche questa iniziativa fa parte del cammino che tutta la Chiesa è chiamata a intraprendere nell'Anno Santo della Misericordia, come ci è stato suggerito da Papa Francesco. E anche per testimoniare che la Chiesa, quando è docile strumento della misericordia di Dio, abbraccia tutti, a partire dai poveri, senza fare distinzioni”. (GV) (Agenzia Fides 15/6/2016)
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AMERICA/NICARAGUA - No al partito unico, sì alla pluralità ideologica: messaggio dei Vescovi per le elezioni
 
Managua (Agenzia Fides) – La Conferenza Episcopale del Nicaragua (CEN), al termine della sua riunione di ieri, in cui ha preso in esame la realtà che sta vivendo il paese, ha pubblicato un messaggio speciale per il popolo nicaraguense, pervenuto a Fides. Il documento, firmato dai dieci Vescovi presenti, è stato letto ai giornalisti da S. E. Mons. Jorge Solórzano Pérez, Segretario generale della CEN.
"Come Pastori della Chiesa – inizia il testo -, vogliamo offrire una parola di luce e di speranza al paese in questo momento travagliato che viviamo, a causa dei recenti avvenimenti che hanno purtroppo creato in molti un sentimento di insicurezza e di confronto, che potrebbe indebolire la credibilità e la competitività nelle prossime elezioni di novembre, favorendo la crescita dell'indifferenza e dell'assenteismo nella popolazione".
"Qualsiasi tentativo di creare le condizioni per l'attuazione di un regime a partito unico in cui scompaiano la pluralità ideologica e i partiti politici è dannoso per il paese, dal punto di vista sociale, economico e politico – proseguono i Vescovi -. E' possibile vivere in armonia e tolleranza, anche in mezzo ad una sana diversità sociale e politica, che arricchisce tutte le aree della nazione".
Il documento, in 5 punti, riprende le richieste consegnate dai Vescovi al Presidente Ortega nel 2014: "Resta valido quanto abbiamo chiesto al Signor Presidente nel maggio 2014: garantire in questo 2016 un processo elettorale presidenziale trasparente e onesto, in cui deve essere espressa, senza alcun dubbio, la volontà popolare; con un sistema che garantisca ad ogni nicaraguense la propria scheda di suffragio prima delle elezioni e un processo elettorale aperto ad osservatori di istituzioni nazionali ed estere" (vedi Fides 7,8,14/06/2016).
Il messaggio si conclude con questo invito: "Esortiamo tutti i nicaraguensi a vivere questo momento con speranza e con grande spirito civico. La situazione attuale non dovrebbe far aumentare l'apatia, né l'indifferenza, ma deve essere vissuta come una sfida per costruire una nuova società basata sul diritto e sulla giustizia, nella quale si rispetti la volontà sovrana del popolo".
(CE) (Agenzia Fides, 15/06/2016)
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AMERICA/BRASILE - “La cura per la casa comune è la nostra missione”, al via la Campagna Missionaria 2016
 
Brasilia (Agenzia Fides) – Sono appena state stampate 220.000 copie del libro della “Novena Missionaria”, uno dei sussidi per l’animazione della Campagna missionaria in Brasile che quest'anno ha per tema "La cura per la casa comune è la nostra missione", ispirandosi al racconto della creazione nel libro della Genesi: "Dio vide che tutto era cosa molto buona" (Gn 1, 31).
Secondo la nota delle Pontificie Opere Missionarie del Brasile giunta a Fides, la piccola guida, di 60 pagine, mira a creare comunione, ad aiutare a pregare, a riflettere e a incoraggiare all’impegno missionario, tenendo conto dei vari aspetti della missione.
La novità di questa Novena 2016 è rappresentata dal fatto che riporta situazioni in cui i missionari vivono e indica come prendersi cura della casa comune. Per ogni giorno offre: una breve lettura della realtà; testimonianze missionarie; la luce della Parola di Dio; riflessioni; preghiere; invito all'impegno missionario. Tutto il materiale di animazione della Campagna verrà inviato a fine giugno alle 276 diocesi e prelature del Brasile, da distribuire in parrocchie e comunità. La Campagna missionaria avrà il suo culmine nel mese di ottobre, il mese delle missioni.
(CE) (Agenzia Fides, 15/06/2016)
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AMERICA/EL SALVADOR - In fuga dalla violenza delle ‘maras’
 
San Salvador (Agenzia Fides) - El Salvador sta vivendo una grave ondata di violenza tra le bande criminali. Secondo informazioni pervenute a Fides, la piccola ma densamente popolata nazione centroamericana ha registrato più omicidi nel 2015 rispetto a qualsiasi altro anno nel corso del quale si è protratta la guerra civile e la popolazione giovanile è quella più vulnerabile. Il crimine violento perpetrato dalle "maras", come vengono chiamate le bande, ha provocato la morte di 7500 giovani salvadoregni da metà del 2014. Decine di migliaia di persone, tra i quali un gran numero di minori non accompagnati, sentono di non avere altra scelta che lasciare il Paese. La maggior parte cercano di raggiungere gli Stati Uniti per fare richiesta di asilo, ma molti riescono solo ad arrivare in Messico dove vengono intercettati dalle autorità. Nei primi cinque mesi del 2016, sono stati espulsi dal Messico circa 20 mila salvadoregni, riportati alla violenza dalla quale stavan o cercando di fuggire.
(AP) (15/6/2016 Agenzia Fides)

martedì 13 ottobre 2015

Bollettino Fides News Del 13 settembre 2015

AFRICA/BURUNDI - Tensioni tra Burundi e Rwanda: “Si rischia un’esplosione nella regione dei Grandi Laghi”
Bujumbura (Agenzia Fides) - “Si rischia una guerra che investirebbe la regione dei Grandi Laghi” dicono all’Agenzia Fides fonti locali dal Burundi, dove sale la tensione con il vicino Rwanda, dopo l’espulsione di un diplomatico rwandese, Desiré Ryaruhirira, il saccheggio dell’agenzia di viaggi “Vulcano” di proprietà rwandese da parti di ignoti e l’espulsione di 48 rwandesi residenti da tempo nel nord del Burundi.
“In Burundi crescono di giorno in giorno le voci sull’arrivo nel Paese di uomini delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda), il gruppo di guerriglia che si oppone al governo di Kigali, rifugiatosi nella Repubblica Democratica del Congo, per dare man forte alle milizie locali fedeli al Presidente Pierre Nkurunziza, Sono però notizie da verificare” affermano le nostre fonti.
“Se questa notizia venisse confermata, c’è il rischio che il Rwanda possa attaccare il Burundi con conseguenze inimmaginabili” proseguono con preoccupazione le nostre fonti.
“Questo accade perché il Presidente non si fida dell’esercito, che è diviso al suo interno e che mantiene una parte dei suoi effettivi impegnati in missioni di pace all’estero (in Somalia e in Centrafrica), per cui Nkurunziza si affida a milizie a lui fedeli, rinforzate, forse, da uomini delle FDLR”.
La situazione nella capitale burundese rimane molto difficile. Ogni notte si sentono sparatorie e al mattino si ritrovano cadaveri nelle strade. Da queste mattina Bujumbura è sotto lo stretto controllo dei militari in occasione della festa per i martiri dell’indipendenza che si celebra oggi, 13 ottobre” riferiscono le nostre fonti.
La crisi politica scoppiata in Burundi a seguito del terzo mandato di Nkurunziza, violando la Costituzione, rischia quindi di prendere una dimensione regionale. “Stiamo aspettando la costituzione di una Commissione per il dialogo che sarà sociale, non politico, perché non comprende le formazioni dell’opposizione rifugiatesi all’estero, in particolare proprio in Rwanda. Occorre un vero dialogo politico per uscire dalla crisi” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
AFRICA/GUINEA - Elezioni contestate dall’opposizione, che chiede un nuovo voto
Conakry (Agenzia Fides) - Denunciano frodi di massa, i 7 candidati che si oppongono al Presidente uscente Alpha Condé, i quali hanno chiesto l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali che si sono tenute domenica 11 ottobre nella Repubblica di Guinea (vedi Fides 10/10/2015). La richiesta è stata presentata dalle opposizioni quando erano ancora in corso le operazioni di conta dei voti.
Secondo gli osservatori elettorali, le elezioni si sono svolte nella calma ed hanno visto un’alta affluenza di votanti, ma sono state caratterizzate da diverse difficoltà: ritardi, mancanza di materiale elettorale, votanti privi di cedole elettorali oppure non presenti nel registro del loro seggio, liste senza ordine alfabetico o numerico.
Per questo motivo il principale sfidante al Presidente uscente, Cellou Dalein Diallo, afferma che le elezioni sono state “una sceneggiata, una frode di ampie dimensioni” ed ha chiesto, insieme agli altri 6 candidati dell’opposizione, l’annullamento del voto, affermando, in caso contrario, di non riconoscerne il risultato. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
AFRICA/MAURITIUS - Kit formativo per il cambiamento climatico
Port Louis (Agenzia Fides) – E’ stato recentemente presentato un nuovo kit educativo per aiutare gli studenti ad imparare ad adeguarsi ai cambiamenti climatici. Il 1° settembre il Mauritius Institute of Education (MIE) ha annunciato che l’iniziativa è rivolta a 258 mila studenti di scuole primarie e secondarie dai 6 ai 18 anni. Secondo il MIE, obiettivo del kit è informare e sfidare gli studenti a sviluppare le competenze adeguate per l’adattamento e la sopravvivenza alle tendenze ecologiche ed ambientali in rapida evoluzione. Il kit contiene una vasta gamma di risorse materiali, tra cui segnalibri, volantini, schede informative, fumetti, manuali degli insegnanti, modelli 3D e le simulazioni che gli insegnanti stanno usando per educare gli studenti sui temi del cambiamento climatico. Ognuna delle 320 scuole primarie e 176 secondarie ha ricevuto due copie del kit e gli insegnanti provvedono alla diffusione delle informazioni. Come ulteriori mezzi di sensibilizzazione so no previsti anche una mostra grafica mobile sui cambiamenti climatici e sulla riduzione dei rischi, oltre a modelli low-cost. Secondo i Servizi Meterologici delle Mauritius, la media delle temperature sta aumentando ad un tasso di 0.15 gradi Celsius a decennio, ed è aumentata da 0.74 a 1.2 gradi Celsius dal 1961 al 1990. (AP) (13/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo: è insensato chi definisce le operazioni militari contro i jihadisti come una “Guerra Santa”
Hassakè (Agenzia Fides) - “Ho sentito dire che alti responsabili del Patriarcato di Mosca hanno benedetto le operazioni militari russe contro le milizie jihadiste operanti in Siria come una 'Guerra Santa': voglio dire chiaramente che si tratta di un modo insensato di definire quello che sta succedendo in Siria, e che per noi quelle parole possono avere conseguenze devastanti”. Così l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'arcidiocesi siro-cattolica di Hassakè-Nisibi, esprime in una conversazione con l'Agenzia Fides un giudizio netto sulle formule usate da ecclesiastici “che non vivono in Medio Oriente, e che spesso applicano chiavi di lettura politiche o ideologiche alle sofferenze dei cristiani mediorientali”.
Secondo l'Arcivescovo siro cattolico, fornire giustificazioni religiose agli interventi militari contro i jihadisti è sbagliato e fuorviante per più di un motivo: “A parlare di 'Guerra Santa' ” - fa notare mons. Hindo - “sono proprio i jihadisti. Se anche noi usiamo le loro stesse parole, quale è la differenza tra noi e loro? Con simili espressioni, si finisce proprio per confermare la loro ideologia sanguinaria: se davvero c'è in corso una Guerra Santa, potranno giustificare meglio ogni nefandezza anche contro i cristiani di qui, etichettandoli come quinte colonne del nemico che li attacca”. Invece, secondo l'Arcivescovo siro cattolico, “occorre ribadire che la Guerra è sempre peccato, e quindi non può esistere una Guerra Santa. E conviene tener sempre ben chiaro che i jihadisti non sono solo contro i cristiani, ma sono contro tutti, a partire dai musulmani che non si sottomettono alla loro ideologia e al loro dominio”.
Il ricorso alla categoria di “Guerra Santa” rischia di fornire conferme agli stereotipi jihadisti che definiscono gli occidentali come “crociati”, con un'identificazione che secondo l'Arcivescovo siro cattolico è anch'essa fuorviante: “Sono stati gli orientalisti occidentali” fa notare mons. Hindo “che hanno inventato la parola “Crociata”. Fino a due secoli fa, nei libri di storia arabi gli interventi occidentali del Medio Evo in Medio Oriente erano definiti come 'Guerre dei Franchi”. (GV) (Agenzia Fides 13/10/2015).
ASIA/PAKISTAN - Blasfemia: libertà su cauzione per un cristiano, udienza finale per un altro caso
Lahore (Agenzia Fides) – C’è una buona notizia per la comunità cristiana in Pakistan: al cristiano Pervaiz Masih, arrestato nel distretto di Kasur il 2 settembre scorso per presunta blasfemia (vedi Fides 3/9/2015), è stata concessa la libertà su cauzione. Lo comunicano a Fides gli avvocati dell’Ong “La Voce” ricordando che “è uno dei casi più rari nella storia del Pakistan. E’ molto difficile che ad una persona accusata di blasfemia, tantopiù a un cristiano innocente, sia concessa la cauzione un mese dopo l'arresto, da un tribunale di primo grado”.
L’avvocato Aneeqa Maria Anthony, che ha curato il caso, nota a Fides: “Molte vittime di presunta blasfemia sono condannate a morte come Asia Bibi e Sawan Masih. Altre, come nel caso del Pastore Aftab Gill (vedi Fides 1/10/2015) sono in carcere ingiustamente: preghiamo per la loro liberazione”. “Per il caso di Pervaiz Masih – prosegue – Dio ci ha benedetti con questo risultato molto importante: Kasur, infatti, è una delle zone più conservatrici del Punjab, ed è molto pericoloso contestare un caso di blasfemia in tale area”. Va notato poi che anche gli operatori dell’Ong “La Voce” sono stati fermati dalla polizia di Kasur nel bel mezzo della notte e hanno subito minacce e intimidazioni polizia. Il caso di Pervaiz Masih ora andrà avanti.
Un altro cristiano, Imran Masih, anch’egli accusato di blasfemia, è invece dietro le sbarre dal primo luglio 2009 e nel 2010 è stato condannato all'ergastolo per blasfemia da un tribunale di primo grado. “Le accuse a suo carico sono totalmente false e inventate. Ho deciso che mi batterò per questo caso. L’udienza finale del processo di appello è il 28 ottobre 2015 davanti all’Alta Corte di Lahore”, annuncia all’Agenzia Fides Khalil Tahir Sindhu, avvocato cattolico e ministro per le minoranze nel governo della provincia del Punjab. “Quando ho incontrato la sorella di Imran, piangeva e singhiozzava per la sua vita fratello”, osserva. Nonostante i rischi per la sua sicurezza personale, l’avvocato sarà in tribunale a dimostrare ai giudici che Imran Masih è del tutto innocente. (PA) (Agenzia Fides 13/10/2015)
ASIA/NEPAL - Il nuovo Primo Ministro affronta il nodo della ricostruzione post sisma
Kathmandu (Agenzia Fides) - Tre settimane dopo l’approvazione della Costituzione federale democratica il Nepal ha un nuovo Primo Ministro: si tratta di Khadga Prasad Sharma Oli, che l’11 ottobre ha giurato come nuovo Capo di un gabinetto di otto membri.
Sharma Oli, 63 anni, leader del Partito Comunista, avrà in agenda il compito di riallacciare i rapporti politici con l'India e avviare la ricostruzione dopo i recenti terremoti. I rapporti col vicino indiano sono oggi tesi a causa della questione dei Madhesi, un gruppo etnico del sud del Nepal, che si oppone alla nuova Costituzione e sta organizzando proteste che hanno causato problemi al traffico commerciale con l’India. Secondo gli osservatori, anche il governo indiano ha criticato la nuova Costituzione e sta in qualche modo favorendo tali difficoltà.
Inoltre il paese esce dal devastante terremoto della scorsa primavera, che ha causato migliaia di sfollati interni, bisognosi di aiuti di diverso genere. In uno scenario politico incerto, anche l’opera di ricostruzione, che dovrebbe essere avviata dopo la fase degli aiuti di emergenza, ne ha risentito.
Tra gli enti maggiormente impegnati, la Caritas Nepal ha raggiunto oltre 269.000 persone bisognose di assistenza e fornito 54mila alloggi a famiglie, anche grazie agli aiuti di Caritas Internationalis. Ora l’organizzazione cattolica sta progettando iniziative di microcredito e programmi di formazione professionale, soprattutto nel settore agricolo, avviando la fase della ripresa e della ricostruzione del tessuto sociale ed economico. (PA) (agenzia Fides 13/10/2015)
ASIA/TURCHIA - Soppressi gli aiuti finanziari per i giornali delle minoranze
Ankara (Agenzia Fides) – Le istituzioni politiche turche hanno soppresso il fondo con cui negli anni passati era stata parzialmente finanziata la pubblicazione di organi di stampa espressione delle comunità etnico-religiose minoritarie. Ne danno notizia fonti turche, consultate dall'Agenzia Fides. Secondo la legge, il sostegno finanziario disposto per i giornali nazionali e locali pubblicati in Turchia non aveva in origine previsto quote a vantaggi degli organi di stampa collegati alle minoranze religiose. Solo su richiesta di tali testate era stata in passato fissata a loro vantaggio una cifra annuale di 250mila lire turche, pari a circa 75mila euro. Ma tale stanziamento è andato gradualmente diminuendo nel corso degli ultimi anni, fino alla totale soppressione disposta senza che la decisione sia stata sottoposta al vaglio del Parlamento. (GV) (13/10/2015)
AMERICA/MESSICO - Giovani, famiglia e vita: punti centrali dell’impegno del collettivo “Juntos por Mexico”
Puebla (Agenzia Fides) – "Giovani, famiglia e vita, uniti nella gioia della nuova evangelizzazione" è il tema del Primo Incontro nazionale "Juntos por Mexico" (Insieme per il Messico), che si terrà dal 16 al 18 ottobre a Puebla. All’incontro partecipano più di 70 movimenti cattolici, impegnati a lavorare uniti nella difesa della vita, della famiglia e nell'impegno sociale.
La nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale Messicana, informa che l'evento si terrà presso il Centro delle Esposizioni di Puebla, organizzato dai gruppi che formano "Insieme per il Messico", che è un’aggregazione di movimenti, associazioni e organizzazioni di laici cattolici del Messico che promuovono la comprensione reciproca, il rispetto e l’autostima. Partendo dalla spiritualità di comunione, intraprendono azioni comuni per la costruzione del Regno di Dio nel mondo.
Per incoraggiare la partecipazione alla manifestazione, Sua Ecc. Mons. Faustino Armendariz, Vescovo della diocesi di Querétaro, ha dichiarato che "Juntos por Mexico" è l'unione di tutti i movimenti laicali del paese e la voce del laicato organizzato del Messico, che si riuniranno per elaborare strategie per l'azione sociale, come discepoli e missionari e, come ha detto più di una volta il Papa, per “fare chiasso” come la gioventù di una Chiesa in uscita.
L'incontro avrà come relatori delle personalità di spicco del paese e provenienti dall'estero, che affronteranno vari temi legati alla realtà del Messico e all'impegno dei laici nel mondo di oggi, attraverso conferenze, video clip e tavoli tematici di discussione.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
AMERICA/PORTO RICO - Coalizione ecumenica ed interreligiosa contesta il Piano fiscale del governo
San Juan (Agenzia Fides) – La Coalizione ecumenica ed interreligiosa di Puerto Rico ha ribadito che i lavoratori e i settori più vulnerabili non possono sopportare il peso dell'enorme fardello legato alla soluzione della crisi fiscale ed economica del paese, come anche la richiesta che il governo degli Stati Uniti e i creditori devono in qualche misura condividere tale sacrificio.
E' la prima volta nella storia del paese che accade un fatto del genere: in un documento firmato da 13 leader religiosi, e intitolato "Risposta della Coalizione ecumenica ed interreligiosa al Piano di adeguamento fiscale del governo di Puerto Rico", viene sottolineato che il piano ha idee positive per affrontare la crisi fiscale, ma bisogna prima riflettere perché nel corso degli ultimi decenni sono state già attuate misure di austerità che hanno impoverito la popolazione.
"Queste misure non sono state in grado di risolvere la crisi fiscale di Puerto Rico” si legge nel comunicato inviato a Fides. “Come leader religiosi abbiamo la responsabilità pastorale e ministeriale della tutela dei giusti diritti del nostro gregge, e in particolare dei più svantaggiati e deboli" prosegue il testo, che pone cinque domande al governo di Puerto Rico sollecitando una risposta "chiara e precisa".
I quesiti sono i seguenti: si pensa di promuovere la stessa ricetta che è fallita prima? In che misura saranno tagliati i servizi alla cittadinanza? Quali incentivi per giovani imprenditori? Quale è la base per la creazione della giunta per l'adeguamento fiscale? Se non si pensa di promuovere politiche di austerità, perché quelle del Piano di adeguamento prevedono tagli di fondi che andranno a danneggiare direttamente la popolazione più povera?
"E' ora di condividere le responsabilità. E' ora di stilare un piano di azione per il futuro di Puerto Rico, per forgiare un futuro migliore per la popolazione, soprattutto per i più bisognosi, il settore più vulnerabile che soffre di più i tagli ai servizi" conclude il testo.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
AMERICA/PANAMA - Riscattati 200 bambini lavoratori tra i campi
Llano Tugrì (Agenzia Fides) - Almeno 200 bambini, bambine e adolescenti di Ngäbe Buglé, zona indigena di Panama, sono stati riscattati dai lavori nei campi dal Ministero dello Sviluppo e del Lavoro (Mitradel). Tra le attività agricole nelle quali i minorenni erano impegnati, prevalgono la coltivazione di riso, patate, mais e otoe, come pure la vendita di prodotti agricoli e di artigianato. Per cercare di evitare che i bambini ritornino a lavorare il Mitradel, insieme all’Istituto di Formazione delle Risorse Umane, consegnerà borse di studio per l’anno scolastico 2016. Inoltre, la Commissione per l’Eradicazione del Lavoro Minorile e la Tutela degli Adolescenti Lavoratori (Cetippat), vuole eradicare il fenomeno e incentivare l’uso delle assicurazioni sul lavoro per gli adolescenti a Panama. (AP) (13/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SRI LANKA - Dimissioni del Vescovo di Jaffna e nomina del successore
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 13 ottobre 2015, ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Jaffna (Sri Lanka), presentata da Sua Ecc. Mons. Thomas Savundaranayagam Emmanuel, in conformità al canone 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato Vescovo di Jaffna il Rev. Mons. Justin Bernard Gnanapragasam, finora Vicario Generale della medesima diocesi.
Il Rev.do Mons. Justin Bernard Gnanapragasam è nato il 13 maggio 1948, a Karampon, Kayts, in diocesi di Jaffna. Dopo la scuola elementare presso il St. Anthony’s College, a Kayts, è entrato nel Seminario Minore di Jaffna ed ha continuato la scuola secondaria nel St. Patrick’s College. Ha completato la formazione filosofica nel Seminario Nazionale di Kandy e quella teologica nel Papal Seminary di Poona, in India. È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Jaffna il 24 aprile 1974.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: 1974-1975: Vicario parrocchiale nelle missioni di Kilinochchi e Valaipadu; 1975-1976: Vicario parrocchiale nella missione di Uruthirapuram; 1976-1979: Vicario parrocchiale a S. Anna, Ilavalai; 1979-1980: Studi di Teologia Ecumenica presso l’Università di Hull, Regno Unito; 1980-1985: Parroco nella missione di Mareesankoodal e Vice-Rettore di St. Henry’s College; 1986-1989: Studi in Scienze dell’Educazione presso l’Università di Southampton, Regno Unito; 1990-1994: Direttore di un gruppo di Scuole statali; Rettore del St. Henry’s College; 1995-2002: Decano del Decanato di Ilavalai (9 parrocchie); 1992-2006: Visiting Professor nel Seminario Maggiore di Jaffna; 2002-2007: Rettore, St. Patrick’s College, Jaffna; dal 2002: Esaminatore di tesi dottorali, Università di Jaffna; dal 2007: Vicario generale di Jaffna; dal 2008: Direttore della tipografia cattolica di Jaffna. (SL) (Agenzia Fides 13/10/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...