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AFRICA/CONGO RD - “No a nuove guerre”: il grido d’allarme dei Vescovi di RDC, Rwanda e Burundi | |||
Kinshasa (Agenzia Fides) - "La situazione sociale rimane preoccupante, in primo luogo alla luce dell'insicurezza persistente in alcune aree, in particolare ai confini di tre Paesi” affermano i Vescovi del Comitato Permanente dell’Association des Conférences Episcopales de l’Afrique Centrale (ACEAC), nel comunicato finale della riunione ordinaria che si è tenuta a Bukavu (nell’est della Repubblica Democratica del Congo), dal 15 al 18 gennaio. L’ACEAC che riunisce i Vescovi di Burundi, Rwanda e RDC, denuncia inoltre che nei loro tre Paesi, “il potere d'acquisto della popolazione è diminuito ulteriormente, costringendo molte famiglie a vivere al di sotto della soglia di povertà”. “E poiché la sfortuna non arriva mai da sola, il virus Ebola e le piogge torrenziali degli ultimi mesi hanno causato diverse vittime e danni materiali significativi e lasciato diverse persone senza riparo” continua il comunicato inviato all’Agenzia Fides. I Vescovi apprezzano il “dinamismo” delle Caritas e delle Commissioni Giustizia e Pace, che pur con le scarse risorse a loro disposizione hanno portato soccorso alle popolazioni colpite, e invitano le comunità cristiane di continuare a essere solidali con le vittime. I Vescovi deplorano il deterioramento del clima di fiducia tra i leader politici nella regione, che rischia di accrescere la possibilità di scontri armati a danno delle popolazioni locali: “Facciamo appello alla coscienza dei governanti per tenere nel cuore e nella mente il dovere di proteggere le popolazioni e di lavorare per la prosperità delle persone che devono godere appieno dei loro diritti come creature create a immagine di Dio”. I Vescovi rinnovano l’impegno preso nel 2013 di lavorare con altre confessioni religiose per stabilire una pace duratura nella regione “attraverso la testimonianza di vita, i gesti e le parole”. A tal fine, pubblicheranno nei prossimi mesi un programma pastorale per la conversione dei cuori e la promozione della coesione sociale, e invitano i fedeli a recitare ogni giorno la preghiera per la pace di San Francesco d'Assisi. (L.M.) (Agenzia Fides 23/1/2020) | |||
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AFRICA/NIGER - “Potranno tagliare gli alberi ma non le radici della croce”: minacce ai cristiani nel paese | |||
Niamey (Agenzia Fides) – “Le reiterate minacce alle comunità cristiane presenti nella zona frontaliera col Burkina Faso hanno raggiunto lo scopo che si prefiggevano: decapitare le comunità e farne poi preda della paura di professare la fede nella preghiera della domenica nelle cappelle” (vedi Agenzia Fides 20/12/2019), scrive all’Agenzia Fides padre Mauro Armanino, sacerdote della Società per le Missioni Africane in Niger. “Martedì 14 gennaio scorso, in un villaggio non lontano da Bomoanga, che da oltre un anno ha assistito impotente al rapimento di Padre Pierluigi Maccalli, - continua il missionario – un gruppo di criminali andati per un regolamento di conti con l’infermiere capo che opera in un dispensario della zona, hanno preso, portato poco lontano dalla sua casa e decapitato il nipote, battezzato da bambino. A Bomoanga la gente non va più in chiesa la domenica. La ‘basilica’, come p. Maccalli soleva chiamarla, concepita, edificata e da lui inaugurata, è adesso deserta, così come la scuola colpita di recente”. Nella nota pervenuta a Fides, p. Armanino evidenzia lo sconcerto, la sofferenza, il timore ma soprattutto la consapevolezza della situazione manifestati durante l’incontro di formazione con i catechisti e gli animatori delle zona Gourmanché, frontaliera col Burkina Faso, organizzato recentemente a Niamey. “Anche laddove esistono persecuzioni, prove e tensioni, è possibile tradurre la fede – sottolinea - con una maggiore valorizzazione dei laici e del loro apporto, una più grande flessibilità per quanto riguarda i luoghi e i tempi delle celebrazioni e della vita della comunità”. Il missionario conclude dicendo: “A Makalondi, Kankani e Torodi, nella stessa zona, le celebrazioni, seppur con prudenza, continuano come sempre, malgrado i preti non siano residenti sul posto. Più complicata la realtà nelle zone rurali che, essendo di difficile accesso, permettono ai gruppi armati di agire indisturbati. Potranno tagliare gli alberi ma non le radici della croce. Il terzo giorno c’è una risurrezione”. (MA/AP) (23/1/2020 Agenzia Fides) | |||
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ASIA/KYRGYZSTAN - Preghiera e missione: esercizi spirituali ignaziani sulle rive del lago Issyk-kul | |||
Bishkek (Agenzia Fides) - Vivere una settimana di spiritualità, secondo il carisma di sant'Ignazio di Loyola, e proporre questa esperienza di immersione e di vicinanza a Dio come forma di evangelizzazione, in una nazione dove il seme del Vangelo è diventato un piccolo germoglio: con questo spirito i padri Gesuiti presenti in Kirghizistan hanno organizzato una settimana di esercizi spirituali in completo silenzio, secondo il metodo di Sant’Ignazio di Loyola. Come riferito all'Agenzia Fides, l’iniziativa, aperta a tutti, si svolgerà dal 16 al 22 marzo 2020 presso l’“Issyk Center”, la casa per bambini kirghisi disabili e indigenti, situata sulle rive del lago Issyk-kul e gestita proprio dai religiosi della Compagnia di Gesù. L'invito è rivolto a giovani, adulti, persone curiose o interessate a conoscere la fede cristiana. Spiega una nota inviata all’Agenzia Fides dagli organizzatori: “Non è la prima volta che questi esercizi spirituali si svolgono in un luogo pittoresco sulle rive del lago Issyk-Kul, a soli 100 metri dalla spiaggia ed a pochi chilometri dalle montagne di Tien Shan”. Il contatto con la natura incontaminata rappresenta una via per raggiungere una dimensione di riflessione e di approfondimento, alla ricerca di Dio. Il tema di quest'anno sarà "Dio, guidami sulla via eterna. Libertà, Ringraziamento e Misericordia”. A guidare la settimana di spiritualità sarà il gesuita di Novosibirsk (Siberia), padre Janez Sever. Il programma di esercizi spirituali include un'introduzione alla preghiera ignaziana e alla meditazione delle Sacre Scritture, momenti di preghiera individuale e assembleare, la celebrazione dell’Eucaristia, l’Adorazione e l'opportunità di parlare con un assistente spirituale. “Certamente si tratterà di giorni di ristoro del corpo e dello spirito, in un paesaggio così bello. D’altra parte, il fatto che una modalità di preghiera sviluppata circa cinque secoli fa venga ancora richiesta, ne testimonia l’efficacia”, conclude la nota dei Gesuiti. Il Kirghizistan è un piccolo paese con una popolazione di quasi 6 milioni di abitanti che gode di libertà religiosa. Circa il 90% della popolazione è musulmana. I cristiani ortodossi rappresentano quasi il 10% del totale, e le altre confessioni cristiane sono una esigua minoranza. I cattolici del posto possono contare sull’assistenza spirituale di sette sacerdoti, un religioso e cinque suore francescane. (LF) (Agenzia Fides 23/1/2020) | |||
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ASIA/MALAYSIA - Promozione umana e solidarietà: nasce la Caritas Malaysia | |||
Kuala Lumpur (Agenzia Fides) - Essere maggiormente presenti nella società malaysiana con iniziative di carità, promozione umana, sviluppo solidale, segno di prossimità verso ogni uomo e segno potente dell'amore di Dio: con questo spirito la Conferenza episcopale cattolica della Malayia, Singapore e Brunei ha deciso di istituire la Caritas Malaysia, riorganizzando e promuovendo l'attuale Ufficio per lo sviluppo umano esistente in seno alla Conferenza. Come appreso dall'Agenzia Fides, nei mesi scorsi i Vescovi della Malaysia hanno avuto un fitto scambio con i responsabili della Caritas Internationalis e, dopo aver chiarito gli aspetti organizzativi e istituzionali, hanno deciso all'unanimità di aprire un Ufficio nazionale della Caritas, che abbraccia tutte le diocesi nella Malaysia peninsulare e quelle nei territori del Borneo malaysiano, ovvero Sabah e Sarawak. L'Ufficio avrà sede a Kuala Lumpur e il Vescovo Anthony Bernard Paul, alla guida della diocesi di Melaka-Johor, è stato nominato primo presidente della Caritas Malaysia. Il Vescovo inviterà a un primo incontro consultivo i rappresentanti delle nove diocesi entro il primo trimestre dell'anno, per avviare l'opera di coordinamento di tute le attività caritative già in essere e per stendere un programma di lavoro della Caritas per i prossimi anni. Caritas Malaysia è parte della Caritas Internationalis, confederazione di oltre 160 membri, presente in quasi tutti i paesi del mondo. Espressione diretta della Chiesa cattolica, la Caritas rivolge aiuto concreto ai poveri, ai vulnerabili e agli esclusi, indipendentemente da etnia, cultura e religione, per costruire un mondo basato sulla giustizia e sull'amore fraterno. (SD) (Agenzia Fides 23/1/2020) | |||
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AMERICA/BOLIVIA - Un processo elettorale che sia pacifico, democratico e trasparente, per guardare con fiducia al futuro | |||
La Paz (Agenzia Fides) – "In questo momento storico, in questo periodo preelettorale, in cui ci prepariamo a nuove elezioni, abbiamo bisogno che i partiti politici riescano a presentare progetti promettenti per il Paese, dove la priorità sia cercare il bene comune, la crescita e il benessere del nostro popolo. Di fronte all'incertezza, cerchiamo di essere artigiani della pace, artigiani della riconciliazione e artigiani del bene comune": lo ha detto il segretario esecutivo della Commissione della Comunione Ecclesiale della Conferenza Episcopale Bolivia, padre Diego Plà, durante la celebrazione eucaristica della scorsa domenica, in vista delle elezioni del 3 maggio. Mons. Eugenio Scarpellini, Vescovo della diocesi di El Alto e Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, intervistato da una televisione locale, ha detto: "Ancora una volta, come Chiesa cattolica, vogliamo esortare affinché il processo elettorale sia il più pacifico e democratico possibile... Il popolo ha bisogno di ricreare la fiducia nelle autorità, ha bisogno di un processo trasparente, di guardare al futuro con nuovi governanti eletti dal popolo e che pensino al bene comune e allo sviluppo realmente positivo". La Bolivia ha celebrato ieri, 22 gennaio, il Giorno dello Stato Plurinazionale, e per l'occasione la Presidente ad interim, Jeanine Añez, ha chiesto di elaborare un piano per garantire la sicurezza del voto nelle prossime elezioni del 3 maggio 2020. "Ho chiesto ai ministri della Difesa e del governo nazionale di organizzare un piano comune, prima, durante e dopo il 3 maggio, in modo che il voto dei boliviani sia protetto" ha detto in un messaggio al paese per questa circostanza. La celebrazione del Dia del Estado Plurinacional si svolge ogni anno dal 2009, quando, secondo la nuova Costituzione, la Bolivia ha cessato di definirsi una repubblica. Jeanine Áñez, che ha assunto la presidenza dopo le anomalie scoperte nelle ultime elezioni e dopo che Morales aveva rinunciato ed era fuggito all’estero, ha sottolineato che, proprio per questi motivi, "le elezioni del 3 maggio diventeranno il processo elettorale boliviano meglio accompagnato e più osservato nella nostra storia". L'OAS, le Nazioni Unite, l'Unione Europea e la Chiesa cattolica hanno espresso il desiderio di sostenere e accompagnare il processo elettorale. (CE) (Agenzia Fides, 23/01/2020) | |||
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AMERICA/VENEZUELA - Comunicato del Vescovo di San Cristobal sul sacerdote ucciso | |||
San Cristobal (Agenzia Fides) – Il Vescovo di San Cristobal, Mons. Mario Moronta, ha pubblicato un secondo comunicato relativo alla morte del sacerdote Jesus Manuel Rondon Molina, che era scomparso il 16 gennaio ed è stato ritrovato ucciso il 21 gennaio (vedi Fides 22/1/2020). Nel testo del 22 gennaio, pervenuto all’Agenzia Fides, il Vescovo afferma: “Secondo le informazioni fornite dalle autorità, il suddetto sacerdote sarebbe stato ucciso da un minore, che era stato vittima di abusi sessuali da parte del chierico, un'azione che ripudiamo. Lamentiamo la tragica morte del sacerdote e chiediamo che la giustizia divina si manifesti con misericordia. Preghiamo per lui, per sua madre e per la sua famiglia che stanno attraversando un momento di dolore e tristezza”. Il Vescovo sottolinea che anche nella diocesi di San Cristóbal sono state adottate le norme della Chiesa universale per trattare i casi di abusi sui minori da parte del clero. Nel caso di p. Jesus Manuel Rondon Molina, “sono state ricevute diverse denunce contro di lui, sono state condotte le relative indagini e sono state prese le misure precauzionali... Nonostante le molteplici richieste di attenzione, ha disobbedito agli ordini e alle misure precauzionali stabilite nella legge della Chiesa”. Mons. Moronta scrive che questo fatto “ci riempie di tristezza e preoccupazione”, chiede alle autorità “di chiarire cosa è successo senza usare questo triste evento per scopi politici o di altro tipo”, ricorda che la stragrande maggioranza dei sacerdoti si dedica generosamente al servizio della popolazione, “nonostante le difficoltà e le mancanze i fallimenti che alcuni possono avere”. “Sentiamo il dolore del popolo di Dio che soffre per molte cause e ancora di più per la cattiva testimonianza di alcuni – conclude -, condividiamo il dolore delle vittime di abusi… Sapendo che questo dolore si identifica con quello di Cristo sulla Croce, fissiamo lo sguardo sulla forza potentemente liberatrice della sua Risurrezione”. (SL) (Agenzia Fides 23/1/2020) |
Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
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giovedì 23 gennaio 2020
Agenzia Fides 23 gennaio 2020
mercoledì 15 giugno 2016
Bollettino Agenzia Fides del 15 giugno 2016
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martedì 13 ottobre 2015
Bollettino Fides News Del 13 settembre 2015
AFRICA/BURUNDI - Tensioni tra Burundi e Rwanda: “Si rischia un’esplosione nella regione dei Grandi Laghi”
Bujumbura (Agenzia Fides) - “Si rischia una guerra che investirebbe la regione dei Grandi Laghi” dicono all’Agenzia Fides fonti locali dal Burundi, dove sale la tensione con il vicino Rwanda, dopo l’espulsione di un diplomatico rwandese, Desiré Ryaruhirira, il saccheggio dell’agenzia di viaggi “Vulcano” di proprietà rwandese da parti di ignoti e l’espulsione di 48 rwandesi residenti da tempo nel nord del Burundi.
“In Burundi crescono di giorno in giorno le voci sull’arrivo nel Paese di uomini delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda), il gruppo di guerriglia che si oppone al governo di Kigali, rifugiatosi nella Repubblica Democratica del Congo, per dare man forte alle milizie locali fedeli al Presidente Pierre Nkurunziza, Sono però notizie da verificare” affermano le nostre fonti.
“Se questa notizia venisse confermata, c’è il rischio che il Rwanda possa attaccare il Burundi con conseguenze inimmaginabili” proseguono con preoccupazione le nostre fonti.
“Questo accade perché il Presidente non si fida dell’esercito, che è diviso al suo interno e che mantiene una parte dei suoi effettivi impegnati in missioni di pace all’estero (in Somalia e in Centrafrica), per cui Nkurunziza si affida a milizie a lui fedeli, rinforzate, forse, da uomini delle FDLR”.
La situazione nella capitale burundese rimane molto difficile. Ogni notte si sentono sparatorie e al mattino si ritrovano cadaveri nelle strade. Da queste mattina Bujumbura è sotto lo stretto controllo dei militari in occasione della festa per i martiri dell’indipendenza che si celebra oggi, 13 ottobre” riferiscono le nostre fonti.
La crisi politica scoppiata in Burundi a seguito del terzo mandato di Nkurunziza, violando la Costituzione, rischia quindi di prendere una dimensione regionale. “Stiamo aspettando la costituzione di una Commissione per il dialogo che sarà sociale, non politico, perché non comprende le formazioni dell’opposizione rifugiatesi all’estero, in particolare proprio in Rwanda. Occorre un vero dialogo politico per uscire dalla crisi” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
“In Burundi crescono di giorno in giorno le voci sull’arrivo nel Paese di uomini delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda), il gruppo di guerriglia che si oppone al governo di Kigali, rifugiatosi nella Repubblica Democratica del Congo, per dare man forte alle milizie locali fedeli al Presidente Pierre Nkurunziza, Sono però notizie da verificare” affermano le nostre fonti.
“Se questa notizia venisse confermata, c’è il rischio che il Rwanda possa attaccare il Burundi con conseguenze inimmaginabili” proseguono con preoccupazione le nostre fonti.
“Questo accade perché il Presidente non si fida dell’esercito, che è diviso al suo interno e che mantiene una parte dei suoi effettivi impegnati in missioni di pace all’estero (in Somalia e in Centrafrica), per cui Nkurunziza si affida a milizie a lui fedeli, rinforzate, forse, da uomini delle FDLR”.
La situazione nella capitale burundese rimane molto difficile. Ogni notte si sentono sparatorie e al mattino si ritrovano cadaveri nelle strade. Da queste mattina Bujumbura è sotto lo stretto controllo dei militari in occasione della festa per i martiri dell’indipendenza che si celebra oggi, 13 ottobre” riferiscono le nostre fonti.
La crisi politica scoppiata in Burundi a seguito del terzo mandato di Nkurunziza, violando la Costituzione, rischia quindi di prendere una dimensione regionale. “Stiamo aspettando la costituzione di una Commissione per il dialogo che sarà sociale, non politico, perché non comprende le formazioni dell’opposizione rifugiatesi all’estero, in particolare proprio in Rwanda. Occorre un vero dialogo politico per uscire dalla crisi” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
AFRICA/GUINEA - Elezioni contestate dall’opposizione, che chiede un nuovo voto
Conakry (Agenzia Fides) - Denunciano frodi di massa, i 7 candidati che si oppongono al Presidente uscente Alpha Condé, i quali hanno chiesto l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali che si sono tenute domenica 11 ottobre nella Repubblica di Guinea (vedi Fides 10/10/2015). La richiesta è stata presentata dalle opposizioni quando erano ancora in corso le operazioni di conta dei voti.
Secondo gli osservatori elettorali, le elezioni si sono svolte nella calma ed hanno visto un’alta affluenza di votanti, ma sono state caratterizzate da diverse difficoltà: ritardi, mancanza di materiale elettorale, votanti privi di cedole elettorali oppure non presenti nel registro del loro seggio, liste senza ordine alfabetico o numerico.
Per questo motivo il principale sfidante al Presidente uscente, Cellou Dalein Diallo, afferma che le elezioni sono state “una sceneggiata, una frode di ampie dimensioni” ed ha chiesto, insieme agli altri 6 candidati dell’opposizione, l’annullamento del voto, affermando, in caso contrario, di non riconoscerne il risultato. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
Secondo gli osservatori elettorali, le elezioni si sono svolte nella calma ed hanno visto un’alta affluenza di votanti, ma sono state caratterizzate da diverse difficoltà: ritardi, mancanza di materiale elettorale, votanti privi di cedole elettorali oppure non presenti nel registro del loro seggio, liste senza ordine alfabetico o numerico.
Per questo motivo il principale sfidante al Presidente uscente, Cellou Dalein Diallo, afferma che le elezioni sono state “una sceneggiata, una frode di ampie dimensioni” ed ha chiesto, insieme agli altri 6 candidati dell’opposizione, l’annullamento del voto, affermando, in caso contrario, di non riconoscerne il risultato. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
AFRICA/MAURITIUS - Kit formativo per il cambiamento climatico
Port Louis (Agenzia Fides) – E’ stato recentemente presentato un nuovo kit educativo per aiutare gli studenti ad imparare ad adeguarsi ai cambiamenti climatici. Il 1° settembre il Mauritius Institute of Education (MIE) ha annunciato che l’iniziativa è rivolta a 258 mila studenti di scuole primarie e secondarie dai 6 ai 18 anni. Secondo il MIE, obiettivo del kit è informare e sfidare gli studenti a sviluppare le competenze adeguate per l’adattamento e la sopravvivenza alle tendenze ecologiche ed ambientali in rapida evoluzione. Il kit contiene una vasta gamma di risorse materiali, tra cui segnalibri, volantini, schede informative, fumetti, manuali degli insegnanti, modelli 3D e le simulazioni che gli insegnanti stanno usando per educare gli studenti sui temi del cambiamento climatico. Ognuna delle 320 scuole primarie e 176 secondarie ha ricevuto due copie del kit e gli insegnanti provvedono alla diffusione delle informazioni. Come ulteriori mezzi di sensibilizzazione so no previsti anche una mostra grafica mobile sui cambiamenti climatici e sulla riduzione dei rischi, oltre a modelli low-cost. Secondo i Servizi Meterologici delle Mauritius, la media delle temperature sta aumentando ad un tasso di 0.15 gradi Celsius a decennio, ed è aumentata da 0.74 a 1.2 gradi Celsius dal 1961 al 1990. (AP) (13/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo: è insensato chi definisce le operazioni militari contro i jihadisti come una “Guerra Santa”
Hassakè (Agenzia Fides) - “Ho sentito dire che alti responsabili del Patriarcato di Mosca hanno benedetto le operazioni militari russe contro le milizie jihadiste operanti in Siria come una 'Guerra Santa': voglio dire chiaramente che si tratta di un modo insensato di definire quello che sta succedendo in Siria, e che per noi quelle parole possono avere conseguenze devastanti”. Così l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'arcidiocesi siro-cattolica di Hassakè-Nisibi, esprime in una conversazione con l'Agenzia Fides un giudizio netto sulle formule usate da ecclesiastici “che non vivono in Medio Oriente, e che spesso applicano chiavi di lettura politiche o ideologiche alle sofferenze dei cristiani mediorientali”.
Secondo l'Arcivescovo siro cattolico, fornire giustificazioni religiose agli interventi militari contro i jihadisti è sbagliato e fuorviante per più di un motivo: “A parlare di 'Guerra Santa' ” - fa notare mons. Hindo - “sono proprio i jihadisti. Se anche noi usiamo le loro stesse parole, quale è la differenza tra noi e loro? Con simili espressioni, si finisce proprio per confermare la loro ideologia sanguinaria: se davvero c'è in corso una Guerra Santa, potranno giustificare meglio ogni nefandezza anche contro i cristiani di qui, etichettandoli come quinte colonne del nemico che li attacca”. Invece, secondo l'Arcivescovo siro cattolico, “occorre ribadire che la Guerra è sempre peccato, e quindi non può esistere una Guerra Santa. E conviene tener sempre ben chiaro che i jihadisti non sono solo contro i cristiani, ma sono contro tutti, a partire dai musulmani che non si sottomettono alla loro ideologia e al loro dominio”.
Il ricorso alla categoria di “Guerra Santa” rischia di fornire conferme agli stereotipi jihadisti che definiscono gli occidentali come “crociati”, con un'identificazione che secondo l'Arcivescovo siro cattolico è anch'essa fuorviante: “Sono stati gli orientalisti occidentali” fa notare mons. Hindo “che hanno inventato la parola “Crociata”. Fino a due secoli fa, nei libri di storia arabi gli interventi occidentali del Medio Evo in Medio Oriente erano definiti come 'Guerre dei Franchi”. (GV) (Agenzia Fides 13/10/2015).
Secondo l'Arcivescovo siro cattolico, fornire giustificazioni religiose agli interventi militari contro i jihadisti è sbagliato e fuorviante per più di un motivo: “A parlare di 'Guerra Santa' ” - fa notare mons. Hindo - “sono proprio i jihadisti. Se anche noi usiamo le loro stesse parole, quale è la differenza tra noi e loro? Con simili espressioni, si finisce proprio per confermare la loro ideologia sanguinaria: se davvero c'è in corso una Guerra Santa, potranno giustificare meglio ogni nefandezza anche contro i cristiani di qui, etichettandoli come quinte colonne del nemico che li attacca”. Invece, secondo l'Arcivescovo siro cattolico, “occorre ribadire che la Guerra è sempre peccato, e quindi non può esistere una Guerra Santa. E conviene tener sempre ben chiaro che i jihadisti non sono solo contro i cristiani, ma sono contro tutti, a partire dai musulmani che non si sottomettono alla loro ideologia e al loro dominio”.
Il ricorso alla categoria di “Guerra Santa” rischia di fornire conferme agli stereotipi jihadisti che definiscono gli occidentali come “crociati”, con un'identificazione che secondo l'Arcivescovo siro cattolico è anch'essa fuorviante: “Sono stati gli orientalisti occidentali” fa notare mons. Hindo “che hanno inventato la parola “Crociata”. Fino a due secoli fa, nei libri di storia arabi gli interventi occidentali del Medio Evo in Medio Oriente erano definiti come 'Guerre dei Franchi”. (GV) (Agenzia Fides 13/10/2015).
ASIA/PAKISTAN - Blasfemia: libertà su cauzione per un cristiano, udienza finale per un altro caso
Lahore (Agenzia Fides) – C’è una buona notizia per la comunità cristiana in Pakistan: al cristiano Pervaiz Masih, arrestato nel distretto di Kasur il 2 settembre scorso per presunta blasfemia (vedi Fides 3/9/2015), è stata concessa la libertà su cauzione. Lo comunicano a Fides gli avvocati dell’Ong “La Voce” ricordando che “è uno dei casi più rari nella storia del Pakistan. E’ molto difficile che ad una persona accusata di blasfemia, tantopiù a un cristiano innocente, sia concessa la cauzione un mese dopo l'arresto, da un tribunale di primo grado”.
L’avvocato Aneeqa Maria Anthony, che ha curato il caso, nota a Fides: “Molte vittime di presunta blasfemia sono condannate a morte come Asia Bibi e Sawan Masih. Altre, come nel caso del Pastore Aftab Gill (vedi Fides 1/10/2015) sono in carcere ingiustamente: preghiamo per la loro liberazione”. “Per il caso di Pervaiz Masih – prosegue – Dio ci ha benedetti con questo risultato molto importante: Kasur, infatti, è una delle zone più conservatrici del Punjab, ed è molto pericoloso contestare un caso di blasfemia in tale area”. Va notato poi che anche gli operatori dell’Ong “La Voce” sono stati fermati dalla polizia di Kasur nel bel mezzo della notte e hanno subito minacce e intimidazioni polizia. Il caso di Pervaiz Masih ora andrà avanti.
Un altro cristiano, Imran Masih, anch’egli accusato di blasfemia, è invece dietro le sbarre dal primo luglio 2009 e nel 2010 è stato condannato all'ergastolo per blasfemia da un tribunale di primo grado. “Le accuse a suo carico sono totalmente false e inventate. Ho deciso che mi batterò per questo caso. L’udienza finale del processo di appello è il 28 ottobre 2015 davanti all’Alta Corte di Lahore”, annuncia all’Agenzia Fides Khalil Tahir Sindhu, avvocato cattolico e ministro per le minoranze nel governo della provincia del Punjab. “Quando ho incontrato la sorella di Imran, piangeva e singhiozzava per la sua vita fratello”, osserva. Nonostante i rischi per la sua sicurezza personale, l’avvocato sarà in tribunale a dimostrare ai giudici che Imran Masih è del tutto innocente. (PA) (Agenzia Fides 13/10/2015)
L’avvocato Aneeqa Maria Anthony, che ha curato il caso, nota a Fides: “Molte vittime di presunta blasfemia sono condannate a morte come Asia Bibi e Sawan Masih. Altre, come nel caso del Pastore Aftab Gill (vedi Fides 1/10/2015) sono in carcere ingiustamente: preghiamo per la loro liberazione”. “Per il caso di Pervaiz Masih – prosegue – Dio ci ha benedetti con questo risultato molto importante: Kasur, infatti, è una delle zone più conservatrici del Punjab, ed è molto pericoloso contestare un caso di blasfemia in tale area”. Va notato poi che anche gli operatori dell’Ong “La Voce” sono stati fermati dalla polizia di Kasur nel bel mezzo della notte e hanno subito minacce e intimidazioni polizia. Il caso di Pervaiz Masih ora andrà avanti.
Un altro cristiano, Imran Masih, anch’egli accusato di blasfemia, è invece dietro le sbarre dal primo luglio 2009 e nel 2010 è stato condannato all'ergastolo per blasfemia da un tribunale di primo grado. “Le accuse a suo carico sono totalmente false e inventate. Ho deciso che mi batterò per questo caso. L’udienza finale del processo di appello è il 28 ottobre 2015 davanti all’Alta Corte di Lahore”, annuncia all’Agenzia Fides Khalil Tahir Sindhu, avvocato cattolico e ministro per le minoranze nel governo della provincia del Punjab. “Quando ho incontrato la sorella di Imran, piangeva e singhiozzava per la sua vita fratello”, osserva. Nonostante i rischi per la sua sicurezza personale, l’avvocato sarà in tribunale a dimostrare ai giudici che Imran Masih è del tutto innocente. (PA) (Agenzia Fides 13/10/2015)
ASIA/NEPAL - Il nuovo Primo Ministro affronta il nodo della ricostruzione post sisma
Kathmandu (Agenzia Fides) - Tre settimane dopo l’approvazione della Costituzione federale democratica il Nepal ha un nuovo Primo Ministro: si tratta di Khadga Prasad Sharma Oli, che l’11 ottobre ha giurato come nuovo Capo di un gabinetto di otto membri.
Sharma Oli, 63 anni, leader del Partito Comunista, avrà in agenda il compito di riallacciare i rapporti politici con l'India e avviare la ricostruzione dopo i recenti terremoti. I rapporti col vicino indiano sono oggi tesi a causa della questione dei Madhesi, un gruppo etnico del sud del Nepal, che si oppone alla nuova Costituzione e sta organizzando proteste che hanno causato problemi al traffico commerciale con l’India. Secondo gli osservatori, anche il governo indiano ha criticato la nuova Costituzione e sta in qualche modo favorendo tali difficoltà.
Inoltre il paese esce dal devastante terremoto della scorsa primavera, che ha causato migliaia di sfollati interni, bisognosi di aiuti di diverso genere. In uno scenario politico incerto, anche l’opera di ricostruzione, che dovrebbe essere avviata dopo la fase degli aiuti di emergenza, ne ha risentito.
Tra gli enti maggiormente impegnati, la Caritas Nepal ha raggiunto oltre 269.000 persone bisognose di assistenza e fornito 54mila alloggi a famiglie, anche grazie agli aiuti di Caritas Internationalis. Ora l’organizzazione cattolica sta progettando iniziative di microcredito e programmi di formazione professionale, soprattutto nel settore agricolo, avviando la fase della ripresa e della ricostruzione del tessuto sociale ed economico. (PA) (agenzia Fides 13/10/2015)
Sharma Oli, 63 anni, leader del Partito Comunista, avrà in agenda il compito di riallacciare i rapporti politici con l'India e avviare la ricostruzione dopo i recenti terremoti. I rapporti col vicino indiano sono oggi tesi a causa della questione dei Madhesi, un gruppo etnico del sud del Nepal, che si oppone alla nuova Costituzione e sta organizzando proteste che hanno causato problemi al traffico commerciale con l’India. Secondo gli osservatori, anche il governo indiano ha criticato la nuova Costituzione e sta in qualche modo favorendo tali difficoltà.
Inoltre il paese esce dal devastante terremoto della scorsa primavera, che ha causato migliaia di sfollati interni, bisognosi di aiuti di diverso genere. In uno scenario politico incerto, anche l’opera di ricostruzione, che dovrebbe essere avviata dopo la fase degli aiuti di emergenza, ne ha risentito.
Tra gli enti maggiormente impegnati, la Caritas Nepal ha raggiunto oltre 269.000 persone bisognose di assistenza e fornito 54mila alloggi a famiglie, anche grazie agli aiuti di Caritas Internationalis. Ora l’organizzazione cattolica sta progettando iniziative di microcredito e programmi di formazione professionale, soprattutto nel settore agricolo, avviando la fase della ripresa e della ricostruzione del tessuto sociale ed economico. (PA) (agenzia Fides 13/10/2015)
ASIA/TURCHIA - Soppressi gli aiuti finanziari per i giornali delle minoranze
Ankara (Agenzia Fides) – Le istituzioni politiche turche hanno soppresso il fondo con cui negli anni passati era stata parzialmente finanziata la pubblicazione di organi di stampa espressione delle comunità etnico-religiose minoritarie. Ne danno notizia fonti turche, consultate dall'Agenzia Fides. Secondo la legge, il sostegno finanziario disposto per i giornali nazionali e locali pubblicati in Turchia non aveva in origine previsto quote a vantaggi degli organi di stampa collegati alle minoranze religiose. Solo su richiesta di tali testate era stata in passato fissata a loro vantaggio una cifra annuale di 250mila lire turche, pari a circa 75mila euro. Ma tale stanziamento è andato gradualmente diminuendo nel corso degli ultimi anni, fino alla totale soppressione disposta senza che la decisione sia stata sottoposta al vaglio del Parlamento. (GV) (13/10/2015)
AMERICA/MESSICO - Giovani, famiglia e vita: punti centrali dell’impegno del collettivo “Juntos por Mexico”
Puebla (Agenzia Fides) – "Giovani, famiglia e vita, uniti nella gioia della nuova evangelizzazione" è il tema del Primo Incontro nazionale "Juntos por Mexico" (Insieme per il Messico), che si terrà dal 16 al 18 ottobre a Puebla. All’incontro partecipano più di 70 movimenti cattolici, impegnati a lavorare uniti nella difesa della vita, della famiglia e nell'impegno sociale.
La nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale Messicana, informa che l'evento si terrà presso il Centro delle Esposizioni di Puebla, organizzato dai gruppi che formano "Insieme per il Messico", che è un’aggregazione di movimenti, associazioni e organizzazioni di laici cattolici del Messico che promuovono la comprensione reciproca, il rispetto e l’autostima. Partendo dalla spiritualità di comunione, intraprendono azioni comuni per la costruzione del Regno di Dio nel mondo.
Per incoraggiare la partecipazione alla manifestazione, Sua Ecc. Mons. Faustino Armendariz, Vescovo della diocesi di Querétaro, ha dichiarato che "Juntos por Mexico" è l'unione di tutti i movimenti laicali del paese e la voce del laicato organizzato del Messico, che si riuniranno per elaborare strategie per l'azione sociale, come discepoli e missionari e, come ha detto più di una volta il Papa, per “fare chiasso” come la gioventù di una Chiesa in uscita.
L'incontro avrà come relatori delle personalità di spicco del paese e provenienti dall'estero, che affronteranno vari temi legati alla realtà del Messico e all'impegno dei laici nel mondo di oggi, attraverso conferenze, video clip e tavoli tematici di discussione.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
La nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale Messicana, informa che l'evento si terrà presso il Centro delle Esposizioni di Puebla, organizzato dai gruppi che formano "Insieme per il Messico", che è un’aggregazione di movimenti, associazioni e organizzazioni di laici cattolici del Messico che promuovono la comprensione reciproca, il rispetto e l’autostima. Partendo dalla spiritualità di comunione, intraprendono azioni comuni per la costruzione del Regno di Dio nel mondo.
Per incoraggiare la partecipazione alla manifestazione, Sua Ecc. Mons. Faustino Armendariz, Vescovo della diocesi di Querétaro, ha dichiarato che "Juntos por Mexico" è l'unione di tutti i movimenti laicali del paese e la voce del laicato organizzato del Messico, che si riuniranno per elaborare strategie per l'azione sociale, come discepoli e missionari e, come ha detto più di una volta il Papa, per “fare chiasso” come la gioventù di una Chiesa in uscita.
L'incontro avrà come relatori delle personalità di spicco del paese e provenienti dall'estero, che affronteranno vari temi legati alla realtà del Messico e all'impegno dei laici nel mondo di oggi, attraverso conferenze, video clip e tavoli tematici di discussione.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
AMERICA/PORTO RICO - Coalizione ecumenica ed interreligiosa contesta il Piano fiscale del governo
San Juan (Agenzia Fides) – La Coalizione ecumenica ed interreligiosa di Puerto Rico ha ribadito che i lavoratori e i settori più vulnerabili non possono sopportare il peso dell'enorme fardello legato alla soluzione della crisi fiscale ed economica del paese, come anche la richiesta che il governo degli Stati Uniti e i creditori devono in qualche misura condividere tale sacrificio.
E' la prima volta nella storia del paese che accade un fatto del genere: in un documento firmato da 13 leader religiosi, e intitolato "Risposta della Coalizione ecumenica ed interreligiosa al Piano di adeguamento fiscale del governo di Puerto Rico", viene sottolineato che il piano ha idee positive per affrontare la crisi fiscale, ma bisogna prima riflettere perché nel corso degli ultimi decenni sono state già attuate misure di austerità che hanno impoverito la popolazione.
"Queste misure non sono state in grado di risolvere la crisi fiscale di Puerto Rico” si legge nel comunicato inviato a Fides. “Come leader religiosi abbiamo la responsabilità pastorale e ministeriale della tutela dei giusti diritti del nostro gregge, e in particolare dei più svantaggiati e deboli" prosegue il testo, che pone cinque domande al governo di Puerto Rico sollecitando una risposta "chiara e precisa".
I quesiti sono i seguenti: si pensa di promuovere la stessa ricetta che è fallita prima? In che misura saranno tagliati i servizi alla cittadinanza? Quali incentivi per giovani imprenditori? Quale è la base per la creazione della giunta per l'adeguamento fiscale? Se non si pensa di promuovere politiche di austerità, perché quelle del Piano di adeguamento prevedono tagli di fondi che andranno a danneggiare direttamente la popolazione più povera?
"E' ora di condividere le responsabilità. E' ora di stilare un piano di azione per il futuro di Puerto Rico, per forgiare un futuro migliore per la popolazione, soprattutto per i più bisognosi, il settore più vulnerabile che soffre di più i tagli ai servizi" conclude il testo.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
E' la prima volta nella storia del paese che accade un fatto del genere: in un documento firmato da 13 leader religiosi, e intitolato "Risposta della Coalizione ecumenica ed interreligiosa al Piano di adeguamento fiscale del governo di Puerto Rico", viene sottolineato che il piano ha idee positive per affrontare la crisi fiscale, ma bisogna prima riflettere perché nel corso degli ultimi decenni sono state già attuate misure di austerità che hanno impoverito la popolazione.
"Queste misure non sono state in grado di risolvere la crisi fiscale di Puerto Rico” si legge nel comunicato inviato a Fides. “Come leader religiosi abbiamo la responsabilità pastorale e ministeriale della tutela dei giusti diritti del nostro gregge, e in particolare dei più svantaggiati e deboli" prosegue il testo, che pone cinque domande al governo di Puerto Rico sollecitando una risposta "chiara e precisa".
I quesiti sono i seguenti: si pensa di promuovere la stessa ricetta che è fallita prima? In che misura saranno tagliati i servizi alla cittadinanza? Quali incentivi per giovani imprenditori? Quale è la base per la creazione della giunta per l'adeguamento fiscale? Se non si pensa di promuovere politiche di austerità, perché quelle del Piano di adeguamento prevedono tagli di fondi che andranno a danneggiare direttamente la popolazione più povera?
"E' ora di condividere le responsabilità. E' ora di stilare un piano di azione per il futuro di Puerto Rico, per forgiare un futuro migliore per la popolazione, soprattutto per i più bisognosi, il settore più vulnerabile che soffre di più i tagli ai servizi" conclude il testo.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
AMERICA/PANAMA - Riscattati 200 bambini lavoratori tra i campi
Llano Tugrì (Agenzia Fides) - Almeno 200 bambini, bambine e adolescenti di Ngäbe Buglé, zona indigena di Panama, sono stati riscattati dai lavori nei campi dal Ministero dello Sviluppo e del Lavoro (Mitradel). Tra le attività agricole nelle quali i minorenni erano impegnati, prevalgono la coltivazione di riso, patate, mais e otoe, come pure la vendita di prodotti agricoli e di artigianato. Per cercare di evitare che i bambini ritornino a lavorare il Mitradel, insieme all’Istituto di Formazione delle Risorse Umane, consegnerà borse di studio per l’anno scolastico 2016. Inoltre, la Commissione per l’Eradicazione del Lavoro Minorile e la Tutela degli Adolescenti Lavoratori (Cetippat), vuole eradicare il fenomeno e incentivare l’uso delle assicurazioni sul lavoro per gli adolescenti a Panama. (AP) (13/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SRI LANKA - Dimissioni del Vescovo di Jaffna e nomina del successore
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 13 ottobre 2015, ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Jaffna (Sri Lanka), presentata da Sua Ecc. Mons. Thomas Savundaranayagam Emmanuel, in conformità al canone 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato Vescovo di Jaffna il Rev. Mons. Justin Bernard Gnanapragasam, finora Vicario Generale della medesima diocesi.
Il Rev.do Mons. Justin Bernard Gnanapragasam è nato il 13 maggio 1948, a Karampon, Kayts, in diocesi di Jaffna. Dopo la scuola elementare presso il St. Anthony’s College, a Kayts, è entrato nel Seminario Minore di Jaffna ed ha continuato la scuola secondaria nel St. Patrick’s College. Ha completato la formazione filosofica nel Seminario Nazionale di Kandy e quella teologica nel Papal Seminary di Poona, in India. È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Jaffna il 24 aprile 1974.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: 1974-1975: Vicario parrocchiale nelle missioni di Kilinochchi e Valaipadu; 1975-1976: Vicario parrocchiale nella missione di Uruthirapuram; 1976-1979: Vicario parrocchiale a S. Anna, Ilavalai; 1979-1980: Studi di Teologia Ecumenica presso l’Università di Hull, Regno Unito; 1980-1985: Parroco nella missione di Mareesankoodal e Vice-Rettore di St. Henry’s College; 1986-1989: Studi in Scienze dell’Educazione presso l’Università di Southampton, Regno Unito; 1990-1994: Direttore di un gruppo di Scuole statali; Rettore del St. Henry’s College; 1995-2002: Decano del Decanato di Ilavalai (9 parrocchie); 1992-2006: Visiting Professor nel Seminario Maggiore di Jaffna; 2002-2007: Rettore, St. Patrick’s College, Jaffna; dal 2002: Esaminatore di tesi dottorali, Università di Jaffna; dal 2007: Vicario generale di Jaffna; dal 2008: Direttore della tipografia cattolica di Jaffna. (SL) (Agenzia Fides 13/10/2015)
Il Rev.do Mons. Justin Bernard Gnanapragasam è nato il 13 maggio 1948, a Karampon, Kayts, in diocesi di Jaffna. Dopo la scuola elementare presso il St. Anthony’s College, a Kayts, è entrato nel Seminario Minore di Jaffna ed ha continuato la scuola secondaria nel St. Patrick’s College. Ha completato la formazione filosofica nel Seminario Nazionale di Kandy e quella teologica nel Papal Seminary di Poona, in India. È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Jaffna il 24 aprile 1974.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: 1974-1975: Vicario parrocchiale nelle missioni di Kilinochchi e Valaipadu; 1975-1976: Vicario parrocchiale nella missione di Uruthirapuram; 1976-1979: Vicario parrocchiale a S. Anna, Ilavalai; 1979-1980: Studi di Teologia Ecumenica presso l’Università di Hull, Regno Unito; 1980-1985: Parroco nella missione di Mareesankoodal e Vice-Rettore di St. Henry’s College; 1986-1989: Studi in Scienze dell’Educazione presso l’Università di Southampton, Regno Unito; 1990-1994: Direttore di un gruppo di Scuole statali; Rettore del St. Henry’s College; 1995-2002: Decano del Decanato di Ilavalai (9 parrocchie); 1992-2006: Visiting Professor nel Seminario Maggiore di Jaffna; 2002-2007: Rettore, St. Patrick’s College, Jaffna; dal 2002: Esaminatore di tesi dottorali, Università di Jaffna; dal 2007: Vicario generale di Jaffna; dal 2008: Direttore della tipografia cattolica di Jaffna. (SL) (Agenzia Fides 13/10/2015)
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