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venerdì 4 agosto 2023

Grado,Lignano, Marano convocati dal gruppo Danieli....Perchè no San Giorgio?

 

INDUSTRIA. MARTINES-POZZO (PD): DANIELI CONVOCA SINDACI, NUOVI DUBBI

03.08.2023
 
17:41
(ACON) Trieste, 3 ago - "Con la convocazione da parte del Gruppo Danieli di tre Comuni, Grado, Lignano e Marano, escludendo San Giorgio di Nogaro, il progetto per la realizzazione di un mega impianto siderurgico nell'Aussa Corno fa sorgere nuovi dubbi".

Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali del Partito democratico Francesco Martines e Massimiliano Pozzo, dopo aver appreso che il gruppo siderurgico Danieli avrebbe convocato per giovedì 10 agosto i sindaci dei Comuni di Grado, Lignano Sabbiadoro e Marano Lagunare.

"C'è da chiedersi innanzitutto se Fedriga e Bini siano a conoscenza di questo incontro e a ogni modo siamo di fronte a uno sgarbo istituzionale. È del tutto comprensibile che la Regione convochi degli amministratori pubblici, ma è alquanto controverso che lo faccia un privato, i cui interessi non possono che essere di parte come nel caso di Danieli che vuole realizzare un mega impianto con un impatto ambientale disastroso".

Secondo Martines e Pozzo, "assume contorni decisamente dubbi il perché ci sia questa convocazione, peraltro di tutti tranne che del Comune sul cui territorio è prevista l'acciaieria, ossia San Giorgio di Nogaro. Ma le domande che ci poniamo sono anche altre: Danieli vuole avanzare offerte? Vuole creare delle contropartite? E la Regione è stata estromessa e quindi Danieli si muove in completa autonomia?". ACON/COM/fa

domenica 23 luglio 2023

Serena Pellegrino (AVS): acciaieria di San Giorgio di Nogaro Danieli esce allo scoperto.

 “Finalmente Danieli esce allo scoperto. Dopo le tante parole ipotetiche pronunciate in questi mesi, Benedetti ha dichiarato che produrrà acciaio green in Italia. Quello che si temeva da tempo, alla fine si sta avverando. L’acciaieria progettata da Danieli e realizzata di concerto con il capitale ucraino della Metinvest, rischia di diventare realtà nella nostra regione e le affermazioni udite in IV Commissione consiliare sul percorso progettuale, negate dall’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, potrebbero concretizzarsi”. Lo afferma Serena Pellegrino, consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), a seguito delle dichiarazioni in merito alla realizzazione dell’acciaieria progettata dalla multinazionale di Buttrio. “Non si specifica dove verrà costruita – aggiunge Pellegrino -, ma è ormai evidente che potrebbe essere in uno dei luoghi più belli e sensibili, dal punto di vista ambientale, della nostra regione. La laguna non solo è un luogo che tutti ci invidiano ma è un territorio che, nella scala della sensibilità ambientale, è il più a rischio, anche se fosse l’acciaieria più green della sua generazione”. “Ormai tutto è green, pur di ottenere il semaforo verde da qualsiasi amministrazione. Non solo: utilizzare la motivazione che questo acciaio servirà per ricostruire la bombardata Ucraina, suona davvero come un ricatto emozionale, mentre è ormai chiaro che, nella migliore delle ipotesi, questo vuole essere il fiore all’occhiello da parte di Danieli per installare nella propria regione un’acciaieria esportata ovunque. Non ci si rende conto, invece – denuncia la consigliera di Avs -, che un’acciaieria non è un manufatto che si può impiantare in qualsiasi luogo e che soprattutto il suo impatto non è solo ambientale”. In conclusione, Pellegrino sollecita l’assessore Bini ponendo alcuni quesiti: “Ci chiediamo per quanto tempo Metinvest resterà in Italia o se, andandosene dopo aver ferito il territorio, lascerà Danieli e tutta la regione con il cerino in mano; se prenderà l’energia elettrica, necessaria per farla funzionare, anche dalla vicina centrale nucleare di Krsko, confidando nel suo raddoppio; se i fondali del canale d’ingresso all’Aussa Corno saranno dragati e fino a che profondità; dove verranno stoccati i fanghi di risulta; dove verrà ricercata la manodopera dal momento che sarà difficile reclutarla tra i cittadini del Friuli Venezia Giulia; quanti turisti saranno disposti a vedere il tramonto da Lignano con vista acciaieria. Questi sono solo i primi quesiti che sottoporremo all’assessore Bini”.

venerdì 5 maggio 2023

Dubbi sulla nuova Acciaieria

 

I dubbi sulla nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro.

Continua a far discutere l’ipotesi di una nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro, in zona Aussa Corno. Questa volta, ad esprimere dubbi è Confcommercio Lignano che a firma del presidente Enrico Guerin, del vicepresidente Salvatore Vozza e di tutto il consiglio mandamentale, ha scritto agli associati del territorio in merito alla progettualità di realizzazione dell’impianto industriale a Porto Nogaro.

La lettera, pubblicata sul sito di Confcommercio provinciale, riferisce delle insistenti voci sulla possibile apertura di una nuova acciaieria nella zona industriale dell’Aussa Corno, a pochi chilometri in linea d’aria da Lignano Sabbiadoro. Preoccupati dalle notizie che si susseguivano in ordine sparso e sollecitati dalla richiesta di informazione da parte di numerosi associati, “abbiamo cercato di apprendere informazioni – si legge -, al fine di farci un’idea di cose stesse realmente accadendo, senza però purtroppo trovare riscontro”.

L’associazione di categoria sottolinea che il territorio della Bassa friulana ha come valore aggiunto un ecosistema ambientale di pregio ed unico al mondo come la laguna e tanti posti di lavoro legati al turismo e alla nautica che potrebbero subire una forte contrazione nel caso in cui il nuovo insediamento dovesse in qualche modo andare ad alterarlo.

“Le nostre perplessità – informa il mandamento – le abbiamo espresse a tutti i candidati della recente tornata elettorale che abbiamo avuto modo di incontrare. Per noi la salvaguardia del territorio e di conseguenza delle nostre attività viene prima di ogni altro interesse, pertanto auspichiamo che ogni progetto di impatto significativo possa essere condiviso con le comunità e le categorie imprenditoriali con la dovuta trasparenza. Per intavolare una discussione su basi scientifiche, è dunque assolutamente opportuno che tanto lo studio affidato alle Università regionali quanto i pareri degli uffici regionali competenti in materia ambientale vengano resi pubblici e possano essere oggetto di discussione con tutte le componenti interessate”.

mercoledì 3 maggio 2023

Messaggero Veneto: Il sindaco annuncia un referendum sull'acciaieria 3 maggio 2023

 NELL’AUSSA-CORNO

Ipotesi di un’acciaieria a San Giorgio: il sindaco annuncia un referendum


FRANCESCA ARTICO

Due importanti fatti hanno caratterizzato il Primo Maggio a Cervignano: la conferma del primo cittadino del capoluogo della Bassa, Andrea Balducci, dell’apertura di un centro di accoglienza per minori, nell’ex caserma della Guardia di finanza di via Caiù, e la decisione del sindaco di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, di indire un referendum sull’ipotesi progettuale di insediamento di un’acciaieria della Metinvest– Danieli nell’area industriale dell’Aussa Corno.

Entrambi i primi cittadini erano presenti alla manifestazione dei sindacati in piazza Indipendenza a Cervignano lunedì mattina ed entrambi hanno subito qualche contestazione.

«La confusione e la strumentalizzazione del consiglio comunale di venerdì 28 aprile hanno generato solo equivoci – replica Del Frate e l’approvazione delle direttive per la variante al Prgc non hanno nulla a che fare con le logiche normative del Pti della Ziac e quindi con la ipotetica acciaieria.

Per prima cosa faccio il sindaco. E da sindaco ascolto tutti. Non è mio compito proporre attività private, semmai capire se sono o no compatibili con norme e regole vigenti.

Guai se non avessi attenzione per quanto accade nel nostro Comune – aggiunge Del Frate –, ma sapendo ben distinguere i ruoli di chi svolge una funzione pubblica e chi, invece, può permettersi il lusso di seguire le proprie individuali, personali inclinazioni (di parte). Sull’acciaieria il mio ruolo è stato e sarà chiaro.

Qualcuno intende colpirmi, ma se crede di trovarmi in fallo, si sbaglia. Saranno i cittadini a decidere. Dopo opportune e puntuali informazioni.

Stiamo impostando tavoli di confronto, informazione capillare e come già avviate le procedure per l’indizione di un referendum tra i cittadini di San Giorgio.

Non intendo calpestare il mio ruolo di sindaco nè permetterò che lo facciano altri. Le idee sono chiare e si sfideranno lungo un percorso limpido e cristallino», conclude Del Frate.





venerdì 28 aprile 2023

shippingitaly.it Celebrata la posa della chiglia della nuova unità Sdo-SuRs per la Marina Militare

Celebrata la posa della chiglia della nuova unità Sdo-SuRs per la Marina Militare

Una volta ultimato lo scafo sarà varato a Porto Nogaro tramite la barge Arcalupa e in seguito rimorchiato a Genova per l’allestimento finale


  A San Giorgio di Nogaro si è tenuta la cerimonia della posa della chiglia della nuova nave SDO-SuRS (Special and Diving Operations – Submarine Rescue Ship), commessa militare acquisita da T.Mariotti, parte del Gruppo Genova Industrie Navali. La prima saldatura per sigillare le due monete dell’armatore e del cantiere è stata compiuta dall’Ammiraglio Guma in rappresentanza della Marina Militare Italiana e da Marco Ghiglione, amministratore delegato del cantiere.

“T.Mariotti – si legge nella nota – è un cantiere navale specializzato in costruzioni navali di nicchia e prototipi superlusso” e proprio a Genova è in allestimento la nave da crociera Seabourn Pursuit, la seconda della classe expedition, progettata per crociere antartiche. “SDO-SuRS, come le altre navi firmate T. Mariotti, beneficerà del lavoro di squadra e dei rapporti consolidati con la Capitaneria di Porto di San Giorgio di Nogaro, il Consorzio Aussa Corno e tutte le autorità coinvolte. Una volta ultimato, lo scafo sarà varato tramite la barge Arcalupa e in seguito rimorchiato a Genova per l’allestimento finale”.

“La cerimonia odierna rappresenta una tappa estremamente significativa” ha commentato l’Ammiraglio Bisconti, Vice Segretario Generale della Difesa e Vice Direttore Nazionale degli Armamenti. “È un lungo percorso che prende origine quando lo Stato Maggiore della Marina ha definito l’esigenza di sostituire Nave Anteo (nave posta alle dipendenze del Gruppo Navale Speciale del Comando Subacquei, impiegata in attività subacquee di ogni genere, anche a notevoli profondità, e al soccorso dei sommergibili) che, dopo oltre 40 anni di onorato servizio, è giunta ormai a fine vita operativa”.

“A poco meno di un anno dal varo dello scafo di Sebourn Pursuit, entriamo nel vivo della prima costruzione militare affidata a Mariotti” ha affermato Marco Ghiglione, amministratore delegato di T. Mariotti, che ha parlato di “un progetto di grande rilevanza tutta italiana che ancora una volta conferma la capacità del nostro cantiere di realizzare navi ad alto contenuto tecnologico e innovativo”.

L’unità SDO – SuRS rappresenta una delle piattaforme più avanzate al mondo nel settore della ricerca subacquea e del soccorso sommergibili e rientra a pieno titolo nel processo di rinnovamento portato avanti, nell’ultimo decennio, dalla Difesa.

G.M.


giovedì 10 novembre 2022

Assomarinas dice no all’acciaieria nella laguna di Marano

Assomarinas dice no all’acciaieria nella laguna di Marano



Il presidente Roberto Perocchio ha annunciato l’affidamento di un’analisi ambientale alla Imq e Ambiente


Il tema è controverso e riguarda il progetto del nuovo polo siderurgico nel cuore della laguna di Marano e Grado –  comprensorio lagunare più settentrionale dell’Adriatico, ancora oggi comunità di pescatori forte di tradizioni locali legate alla cultura marinara e meta turistica – più precisamente l’insediamento dovrebbe essere in corrispondenza della foce dell’Aussa Corno.
A discuterlo ieri presso la sede della Piccola Industria a Udine, nell’incontro presieduto dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e dall’assessore regionale Sergio Bini, è stato il presidente di Assomarinas manifestando ferma opposizione all’iniziativa e comunicando di aver affidato ad Imq e Ambiente, primaria società di ingegneria ambientale italiana, l’incarico di svolgere un’ analisi preliminare ambientale sulle ipotesi di realizzazione del progetto che, se portato a termine, stravolgerebbe completamente la vocazione turistica della laguna e delle sue aree costiere rappresentando una concreta minaccia per il turismo nautico e la ricettività turistica del territorio compreso tra Lignano e Grado.
‘Abbiamo accettato questo incarico – ha detto l’amministratore delegato di Imq e Ambiente – in un momento storico in cui l’impegno al cambiamento climatico è al centro delle scelte produttive; la proposta progettuale valutata invece di determinare ricchezza sostenibile, introduce una fonte di pressione fortemente negativa con conseguenze sotto il profilo economico e ambientale e rappresenta un attacco al sistema turistico in un habitat già di per sé delicatissimo”.
Anche il previsto dragaggio del canale Ausa-Mare di accesso al porto finalizzato a garantire la quota di pescaggio di circa 12 metri contro i 7.5 attuali e l’allungamento della banchina di attracco presentano delle potenzialità di rischio ambientale molto elevate. Così come forti saranno gli impatti in termini di emissioni atmosferiche da traffico e da risollevamento di polveri nella fase di cantiere che interesseranno in particolare l’abitato  nella laguna di Marano e aumenteranno i traffici terrestri per la gestione dei rifiuti. Ma soprattutto a preoccupare è la stima che il polo potrebbe produrre annualmente 4 milioni di tonnellate di acciaio, corrispondenti grossomodo all’ attuale produzione dell’Ilva di Taranto, con conseguenti 80.000 tonnellate di polveri derivate.
‘Uno scenario che rappresenta una reale minaccia e che deve essere assolutamente scongiurata’ – sottolinea in una nota Assomarinas sollecitando alla riflessione sulle  ricadute che la costruzione dell’impianto, se realizzato, produrrà su quest’area che si è sviluppata con tutt’altra vocazione e che comporterà un grave e irreversibile deterioramento del contesto paesaggistico  con notevoli ripercussioni sul comparto del turismo, della nautica e della pesca.

da superyacht24.it/

mercoledì 15 giugno 2022

nordesteconomia.gelocal.it: Porto Nogaro, a maggio crollo dei traffici del 51 per cento


UDINE. Situazione drammatica allo scalo portuale di Porto Nogaro di San Giorgio di Nogaro, per il consistente calo a maggio della movimentazione delle merci che ha fatto registrare -51%. Lo scalo nel 2021 aveva movimentato 1 milione e 300 mila tonnellate di merci delle quali il 50% erano bramme. Il trend negativo del porto commerciale friulano si è innescato con l'avvio del conflitto russo- ucraino, ed è legato soprattutto alla caduta del porto di Mariupol, porto dal quale partivano le navi della compagnia dei Fratelli Cosulich carichi di bramme (manufatti di ferro o acciaio) per i laminatoi della zona industriale dell'Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro: quello delle Officine Tecnosider, quelli di Marcegaglia Plates e Marcegaglia Palini e Bertoli e della Trametal (del gruppo ucraino Metinvest), che sono riusciti a restare in produzione grazie all'approvvigionamento della materia prima in altri Paesi.

A spiegare la difficile situazione dello scalo friulano, è il presidente della storica impresa portuale Porto Nogaro (l'altra azienda che opera in banchina Magreth è la Midolini), 35 soci e 10 dipendenti, Emanuele Malisan, rimarcando come le percentuali dei traffici movimentati in questi ultimi tre mesi sono andate in calando, «a marzo abbiamo avuto un meno 16%; ad aprile un meno 41%; e un preoccupante maggio con meno 51%. Come si vede- spiega Malisan-, i dati sono allarmanti. Abbiamo registrato un dimezzamento della movimentazione in questi ultimi due mesi rispetto all’anno precedente a causa della guerra In Ucraina. Le due acciaierie di Mariupol sono semi distrutte e nessuno sa quale sarà il loro futuro. In questa situazione di forte criticità siamo dovuti ricorrere agli ammortizzatori sociali e dopo due anni di pandemia, in cui abbiamo fatto notevoli sforzi per garantire le operazioni portuali, ci rattrista molto questa situazione che stiamo vivendo e che ha colpito il cuore del nostro business».

Il presidente Malisan sottolinea che «d’ora in avanti l’approvvigionamento per i laminatoi di San Giorgio di Nogaro potrà avvenire solo attraverso nuove fonti diversificate da altri Paesi: Cina, India, Indonesia, Vietnam, Brasile. Oltre a essere un’attività difficile da organizzare - afferma-, ricordo che per queste tratte verranno utilizzate navi con stazze molto più grandi e che non potranno raggiungere il nostro porto a causa del pescaggio limitato di 5,50 metri (da anni si attendono i promessi 7.50 metri di pescaggio per permettere l'accesso a navi da 10- 13 mila tonnellate di stazza che ridurrebbero anche i costi di trasporto). Queste navi verranno scaricate completamente al porto di Monfalcone. La nostra speranza è che dallo scalo monfalconese si possa riuscire a trasferire a Porto Nogaro quantitativi importanti mediante le chiatte (trasportano attorno alle 5 tonnellate). Ma ci vorrà ancora del tempo, e con i nostri partner siamo al lavoro per riprenderci almeno una parte di quello che questa stupida guerra ci ha tolto» .

Il porto occupa circa 450 addetti tra imprese portuali, pilota, ormeggiatori, dogana, Capitaneria di Porto, case di spedizione e agenzie marittime, con un indotto di circa 900 addetti, ed è la più grande azienda della zona industriale dell'Aussa Corno.

martedì 14 giugno 2022

Investimento di 1 miliardo

Progetto per il rilancio della zona industriale Aussa Corno.

In Friuli nascerà una nuova grande acciaieria: investimento di 1 miliardo, primo tassello fondamentale per il rilancio della zona industriale Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro, per l’attività di Porto Nogaro e per le aree retro portuali.

Il progetto al quale si sta lavorando prevede la creazione di un’acciaieria/laminatoio all’avanguardia e di grandi dimensioni in Aussa Corno: progetto che richiederà alcuni anni di lavoro per arrivare a compimento. Il possibile investimento iniziale previsto è di oltre un miliardo di euro, con la creazione di circa 600 posti di lavoro diretti.

Si stima che altrettanto grande sarà l’impatto in termini occupazionali nell’indotto. Infatti, a beneficiare del nuovo sito saranno anche altre imprese del territorio (ad esempio di meccanica, software, manutenzione, elettriche ed elettroniche). In relazione agli importanti sviluppi occupazionali previsti, saranno sollecitate pure le attività di servizio (accoglienza, ristorazione, formazione, scuole).

Sarà la direzione regionale Attività produttive a fare da capofila al coordinamento dei vari procedimenti. L’esponente dell’Esecutivo, stamani ha ribadito il massimo interesse da parte della Regione a questa operazione che ha un doppio beneficio: permettere la concretizzazione dell’importante investimento privato e favorire l’insediamento in Aussa Corno di altre realtà produttive.

Partito anche l’iter che porterà alla stipula dell’accordo di programma per l’esecuzione del progetto integrato di infrastrutturazione industriale, capacità logistica e implementazione dell’accessibilità al porto. Tutto a fronte di un possibile grande investimento privato per la realizzazione di un impianto per la produzione di acciaio green, esempio di eccellenza a livello europeo. Il nuovo polo produttivo permetterà di creare un elevato numero di posti di lavoro e di avere significative ricadute positive sull’indotto.

Il tavolo di lavoro.

Il tavolo di lavoro è stato presieduto dall’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini: vi hanno preso parte imprenditori, amministratori dei comuni interessati dall’intervento per terra e laguna (Grado, Marano Lagunare, San Giorgio di Nogaro e Torviscosa), referenti di enti, consorzi ed agenzie (tra cui Cafc, Arpa e Cosef), le università di Udine e Trieste, Confindustria Udine, il gruppo Danieli e diverse Direzioni regionali.

Porto Nogaro.

La Regione è pronta a investire circa 80 milioni per il potenziamento dell’area di Porto Nogaro, che si aggiungono a quelli già stanziati per la bonifica e urbanizzazione dell’area ex Eurofer, per un totale di oltre 10 milioni.

Il progetto prevede, in via preliminare, il dragaggio del canale di ingresso al porto per permettere l’attracco alla banchina di navi con pescaggio profondo: come indicato dai parametri dell’economia circolare, i sedimenti saranno utilizzati contestualmente sul posto per creare barene di mantenimento. Con l’esecuzione dei dragaggi, verrà rafforzata la vocazione industriale di Porto Nogaro, col conseguente aumento del trasporto via mare, sia delle materie prime in arrivo sia del prodotto lavorato in uscita dalle industrie insediate nell’Aussa Corno. Questo avrà anche benefici sull’ambiente e sulla vivibilità, perchè porterà a una diminuzione del trasporto su gomma.

La banchina di attracco diventerà più lunga, saranno realizzati nuovi piazzali e alcune aree di costa saranno sollevate di un paio di metri. Le darsene oggi esistenti non subiranno modifiche, se non per la viabilità di accesso. Con la variazione dei piani urbanistici, in generale la viabilità sarà ridisegnata a servizio delle imprese.

mercoledì 18 maggio 2022

ilfriuli.it Confronto con i sindaci sullo sviluppo dell'Aussa Corno

Confronto con i sindaci sullo sviluppo dell'Aussa Corno

Bini ha incontrato stamattina a Udine i primi cittadini di Grado, Marano Lagunare, San Giorgio di Nogaro e Torviscosa

Confronto con i sindaci sullo sviluppo dell\u0027Aussa Corno

L'assessore alle Attività Produttive e turismo del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, ha incontrato stamattina a Udine i sindaci di Grado, Claudio Kovatsch, Marano Lagunare, Mauro Popesso, San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, e Torviscosa, Enrico Monticolo, per discutere dello sviluppo economico del territorio e in particolare dei nuovi insediamenti nella zona industriale dell'Aussa Corno.

Ribadito che progettualità e interventi saranno sempre condivisi con gli amministratori locali, l'assessore ha voluto rivolgere ai sindaci della Bassa Friulana un messaggio di collaborazione.

Al centro dell'incontro la possibilità di insediare nuovi impianti produttivi nell'area industriale Aussa Corno. Superata la fase di commissariamento - come è stato detto - si aprono infatti importanti opportunità dal punto di vista occupazionale nell'area ora gestita dal Cosef, con ricadute economiche che non riguarderanno soltanto il territorio di San Giorgio di Nogaro, ma anche i comuni limitrofi. Per questo l'esponente dell'Esecutivo regionale ha voluto presentare ai sindaci le linee di sviluppo su cui si sta lavorando, raccogliendo gli spunti e le richieste degli amministratori locali.

Si punta allo sviluppo integrale della zona - come è stato ribadito - seguendo il metodo di lavoro già sperimentato con la legge SviluppoImpresa: condivisione e confronto costanti con tutti i portatori di interesse, così che a trarre beneficio dai nuovi insediamenti non sia un solo comune ma tutta l'area della Bassa friulana. 


lunedì 18 aprile 2022

ilfriuli.it Porto Nogaro: interventi infrastrutturali urgenti!

Corsa contro il tempo per il Porto

San Giorgio di Nogaro. Con la guerra ucraina il flusso di acciaio si è interrotto

Corsa contro il tempo per il Porto

È una corsa contro il tempo quella per salvare la competitività dell’industria siderurgica friulana e snodo nevralgico è Porto Nogaro. Infatti, i laminatoi finora hanno potuto contare sull’approvvigionamento di acciaio e ghisa dal polo industriale ucraino di Mariupol attraverso navi cargo di piccole dimensioni in grado quindi di accedere al canale fino alla banchina a ridosso della zona industriale. Ora, a causa della guerra il flusso si è interrotto e l’alternativa arriva da Paesi più lontani, come il Brasile, da dove il materiale giunge su imbarcazioni di maggiore pescaggio, costrette quindi ad attraccare in porti con fondali maggiori, in particolare Monfalcone.

Per rendere nuovamente funzionale Porto Nogaro e, più in generale, la Zona Aussa Corno sono urgenti, quindi, interventi infrastrutturali, come emerso in un recente convegno tecnico organizzato dalla società di consulenza Mill’s a Cividale. La provincia di Udine, con laminatoi in grado di produrre quattro milioni di tonnellate di output finito l’anno, è seconda solo a Brescia in Italia per export di acciaio, e questa situazione sta impattando molto sulle imprese e sui due principali porti regionali di riferimento per il settore del metallo.


Ecco quindi l’appello a potenziare l’infrastruttura ferroviaria tra i poli di Cervignano, San Giorgio di Nogaro e Monfalcone, e ad aumentare la profondità dei fondali dei porti per le navi più grandi di materie prime che solcano le rotte oceaniche da molto più lontano. Un’esigenza inderogabile visto che nei prossimi mesi le bramme di acciaio per i laminatoi arriveranno da Brasile, India, Cina e Indonesia. “L’acciaio sta subendo anche una forte penuria di disponibilità e questo sarà probabilmente l’impatto più forte sui porti” ha confermato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Zeno D’Agostino.

In tal senso, forte è l’urgenza di adeguare il pescaggio del bacino di San Giorgio di Nogaro che serve la zona industriale dell’Aussa Corno, dove gli attesi lavori di dragaggio previsti da ben prima che la questione russo-ucraina si palesasse non sono ancora stati avviati.

sabato 2 aprile 2022

Don Liliano Pacco, sempre al servizio della gente

 

Addio a don Liliano Pacco, sacerdote e missionario: ha operato anche in Indonesia

(da Messaggero Veneto)

GONARS. Lo ricordano ancora con particolare affetto i suoi parrocchiani. Tre comunità in lutto per la scomparsa di don Liliano Pacco, deceduto giovedì 31 marzo all’ospedale di Latisana, dove era ricoverato, per un improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Ottantadue anni compiuti il 23 marzo, originario di Chiasottis, frazione di Pavia di Udine, don Pacco era stato ordinato sacerdote nel 1966. È stato parroco di Bagnaria Arsa, dal 1978 al 1999, e poi, dal 2000 al 2010, anche parroco di Bicinicco, Griis, Cuccana e Felettis.

Come missionario saveriano trascorse sette anni in Indonesia. Rientrato in Italia, dopo essersi ammalato di malaria, si trasferì nel comune di Gonars, dove abitava la madre, e iniziò fin da subito a lavorare come operaio prima in una fabbrica di Gonars e poi in un’azienda dell’Aussa Corno.

Contemporaneamente cominciò anche a insegnare catechismo nelle scuole medie di Gonars. In seguito chiese di essere inserito tra i sacerdoti diocesani. Da circa tre anni abitava nella frazione di Fauglis.

«Ricordo che non amava particolarmente la burocrazia – le parole affettuose di monsignor Angelo Del Zotto, parroco della collaborazione pastorale di Palmanova e vicario foraneo della Forania del Friuli Centrale –. Si è sempre dato molto da fare, soprattutto nei contatti con le famiglie. Don Liliano era molto presente all’interno delle sue comunità, sempre disponibile all’ascolto dei suoi parrocchiani».

L’amico Carletto Candotto ha conosciuto don Pacco quando entrambi avevano vent’anni e di lui ricorda soprattutto la gentilezza e la bontà d’animo.

«Era un uomo semplice e disponibile – le parole dell’amico –. Aveva una buona parola per tutti. Si è sempre dato tanto da fare per il prossimo. È stato padre Rodolfo Ciroi, saveriano friulano, missionario da oltre trent’anni in Indonesia, a presentarci quando eravamo entrambi ventenni. Andavo sempre a prenderlo in automobile quando lui studiava per diventare sacerdote. Don Liliano era una cara persona e aveva un grande cuore».

La notizia della scomparsa del sacerdote, giovedì pomeriggio, si è diffusa rapidamente nella Bassa friulana, dove era molto conosciuto.

«Ricordo ancora quando don Pacco arrivò nel comune di Bagnaria Arsa – racconta il vicesindaco, Tiziano Felcher – perché quello è stato il suo primo incarico come sacerdote diocesano. Aveva 37 anni ed era molto attivo nella vita sociale del paese.

Giocava a calcio con i ragazzi del catechismo ed era presente nella vita della comunità. È stato lui a occuparsi della ricostruzione della canonica, all’inizio degli anni Ottanta. Aveva un carattere forte e anche particolarmente deciso e intraprendente».

Anche il sindaco di Gonars, Ivan Boemo, conosceva il sacerdote. «Una persona molto disponibile con tutti e genuina – le parole del primo cittadino Boemo –. A Gonars ha insegnato catechismo alle scuole medie. In tanti lo ricordano ancora. Ci mancherà».

Il funerale sarà celebrato lunedì pomeriggio, alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Gonars. —

venerdì 27 agosto 2021

Impianto su 75 ettari previsto nella zona dell’Aussa Corno Il vicesindaco: «Avevamo proposto l’utilizzo di altri spazi»

 

Chiesto alla Regione l’ok al parco fotovoltaico Scavalcato il Comune

Impianto su 75 ettari previsto nella zona dell’Aussa Corno Il vicesindaco: «Avevamo proposto l’utilizzo di altri spazi»



SAN GIORGIO DI NOGARO


È stata avviata in Regione il 19 agosto la procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) per la realizzazione di un parco fotovoltaico da 75 ettari, pari a 125 campi di calcio, nella zona dell’Aussa Corno a San Giorgio di Nogaro. Lo ha notificato la Direzione regionale Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, alla società proponente (il Gruppo Envalue che così bypassa il Comune), all’Arpa Fvg, al Comune di San Giorgio, al Consorzio bonifica pianura friulana, alla Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio del Fvg, e alle varie direzioni regionali coinvolte, ricordando che la domanda di Via era stata presentata il 30 luglio scorso.

Come spiega il vicesindaco Massimo Vocchini l’amministrazione comunale, chiamata a dare la conformità urbanistica al progetto – dopo varie e controverse prese di posizione sulla realizzazione del parco che hanno creato ulteriori difficoltà agli equilibri di maggioranza – «aveva inviato alla Regione una lettera sottoscritta dall’intero consiglio comunale, in cui si invitava a definire con precisione quali aree destinare all’utilizzo di questi insediamenti non avendo il Comune competenze in merito. Avevamo proposto l’utilizzo di aree in disuso o di bonifica o, ancora – riferisce Vocchini – le coperture dei tetti, in attesa dell’approvazione del dispositivo di legge allo studio della Regione. Non siamo contrari al fotovoltaico come energia pulita, ma i Comuni non possono essere lasciati soli. Anche il Governo legiferi in merito».

Dell’avvio della procedura di Via parla anche Cristian Sergo, consigliere regionale dei M5s, affermando che «è stato finalmente depositato il progetto della società del Gruppo Envalue a San Giorgio e parte la procedura di verifica di assoggettabilità alla Via e contestuale valutazione di incidenza per la realizzazione dell’impianto. È il terzo impianto presentato negli ultimi mesi in zona. Dopo tanto parlare e discutere, inutilmente, l’ultima parola sull’autorizzazione spetterà alla Regione. Qualsiasi sia la decisione, la stessa dovrà essere recepita dal Comune che al massimo può nei prossimi 30 giorni proporre le proprie osservazioni agli uffici regionali. Già in passato – ricorda Sergo –, per gli altri due impianti molto più piccoli di questo a San Giorgio, la Regione aveva considerato inammissibili le domande, ma aveva dato comunque parere favorevole con alcune prescrizioni nella procedura di verifica. Non si parla però dell’intento di realizzare un ulteriore impianto da 2 Mw da mettere a disposizione della comunità sangiorgina (che potrebbe perdere i 154 mila euro della compensazione), né dove lo stesso verrebbe installato. Noi valuteremo il progetto come già fatto per altri, che interessa 75 ettari di terreno agricolo coltivato, vicinissimo alla laguna». —

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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