collegamento orari cp
Visualizzazione post con etichetta Mozambico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mozambico. Mostra tutti i post

venerdì 9 settembre 2022

Da Fides news 8 settembre 2022






























AFRICA/MOZAMBICO - “La popolazione è disorientata” dice l’Arcivescovo di Nampula dopo l’assalto alla missione e l’uccisione di suor Maria
 
Maputo (Agenzia Fides) - “È una martire della Fede” esclama Sua Ecc. Mons. Inacio Saure, Arcivescovo di Nampula, quando apprende il messaggio di rivendicazione del sedicente Stato islamico (ISIS) sull’uccisione di quattro cristiani, tra cui la missionaria comboniana suor Maria De Coppi, nell’assalto alla missione di Chipene la sera del 6 settembre (vedi Fides 7/9/2022). Secondo la BBC, l'organizzazione jihadista ha pubblicato la rivendicazione su alcuni suoi account Telegram a nome della Provincia dello Stato Islamico nell'Africa Centrale. L’ISIS sostiene di aver ucciso la suora perché si era "impegnata eccessivamente nella diffusione del cristianesimo".
“Se la rivendicazione è autentica, allora suor Maria è veramente una martire della fede” afferma in un colloquio con l’Agenzia Fides Mons. Saure, che si dice preoccupato perché la provincia di Nampula sembra essere stata presa di mira dai jihadisti le cui attività avevano finora il loro fulcro in quella confinante di Cabo Delgado. “Da inizio settembre si succedono gli attacchi nella nostra provincia” dice l’Arcivescovo. “La popolazione è disorientata e in grande sofferenza perché vive nell’incertezza e non sa cosa fare, molti scappano ma non sanno bene dove andare” afferma Mons. Saure. “Ho parlato con il Vescovo di Nancala (dove si trova la missione di Chipene) e mi ha detto che le autorità hanno mandato lì i militari, ma la popolazione è spaventata”.
Le preoccupazioni dei Vescovi mozambicani sono condivise dai loro omologhi di Sudafrica, Botswana, ed Eswatini della SACBC (Southern African Catholic Bishops’ Conference), che nel loro messaggio di condoglianze per la morte di suor Maria affermano: “Notiamo con crescente preoccupazione i primi attacchi alla provincia di Nampula di venerdì (2 settembre) a Namapa e della scorsa notta (6 settembre) a Chipene. In effetti, gli attacchi si stanno sempre più avvicinando alla città di Nampula”.
“Sì - conferma Mons. Suare -, siamo preoccupati per l’avanzata dei jihadisti. In effetti potrebbero colpire qui a Nampula (capoluogo dell’omonima provincia)”. “Spero che il sacrificio di suor Maria contribuisca a tenere alta l’attenzione internazionale su quello che accade qui da noi” conclude.
(L.M.) (Agenzia Fides 8/9/2022)

mercoledì 7 settembre 2022

Fies News AFRICA/MOZAMBICO - Uccisa una suora comboniana italiana nell’assalto alla missione di Chipene 7 settembre 2022

AFRICA/MOZAMBICO - Uccisa una suora comboniana italiana nell’assalto alla missione di Chipene
 
Maputo (Agenzia Fides) – Una suora comboniana è stata uccisa nell’assalto alla missione di Chipene, nella provincia di Nampula, nel nord del Mozambico, avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 settembre. Si tratta dell’italiana suor Maria De Coppi, religiosa 84enne comboniana, originaria di Santa Lucia di Piave. La suora era in Mozambico dal 1963.
Secondo le notizie pervenute all’Agenzia Fides, gli assalitori hanno distrutto le strutture della missione, tra cui la chiesa, l’ospedale e la scuola primaria e secondaria. Suor Maria è stata colpita da un proiettile alla testa mentre cercava di raggiungere il dormitorio dove si trovavano le poche studentesse rimaste. Sono riusciti a mettersi in salvo due missionari della diocesi di Concordia-Pordenone. Si tratta di don Loris Vignandel, 45 anni, originario di Corva e già parroco di Chions (Pordenone) e don Lorenzo Barro, che è stato rettore del seminario diocesano della città della Destra Tagliamento.
“Le consorelle di suor Maria si sono messe in viaggio per raggiungere Chipene e prelevare il suo corpo per seppellirlo in un’altra missione” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Inacio Saure, Arcivescovo di Nampula, di cui la diocesi cui fa riferimento la missione di Chipene, Nacala, è suffraganea. Sull’identità di chi ha perpetrato l’assalto, Mons. Suare afferma che “non siamo sicuri che siano terroristi islamici, anche se è molto probabile che siano stati loro ad assalire la missione”.
La provincia di Nampula, assieme a quella di Cabo Delgado, è vittima dell’instabilità causata dalla presenza di gruppi terroristici che si richiamano allo Stato Islamico. Mentre a Cabo Delgado si sono concentrate le operazioni dei militari del Rwanda e di altre nazioni, giunti a dare manforte ai soldati mozambicani, la provincia di Nampula ha visto negli ultimi mesi una recrudescenza degli attacchi jihadisti. “In realtà - dice Mons. Saure - i gruppi jihadisti continuano ad operare anche a Cabo Delgado, ma nella nostra provincia gli assalti hanno costretto la popolazione a fuggire. Non sappiamo quante persone hanno cercato rifugio nella foresta. È un dramma terribile e ancora difficile da quantificare.” (L.M.) (Agenzia Fides 7/9/2022)

martedì 22 febbraio 2022

Vatican News 22 febbraio 2022

Non riesci a vedere la newsletter?  Guardala online

Vatican News

Le notizie del giorno

22/02/2022

 Migranti in cammino
article icon

Reso noto il titolo del Messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale dedicata ai rifugiati e a chi migra in cerca di una nuova patria: va riconosciuto e promosso il loro contributo per lo sviluppo integrale delle società, "senza escludere nessuno" 

Una veduta di Firenze
article icon

Sono stati resi noti i dettagli della visita di Francesco in occasione dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo. L’arrivo nel capoluogo toscano ... 

Un Concistoro ordinario pubblico (archivio)
article icon

Il Papa presiederà nel Palazzo apostolico il rito per il voto finale che porterà alla venerazione della Chiesa Titus Brandsma, martire a Dachau, e due ... 

CHIESA E SANTA SEDE

00120_08122015aem.jpg
video icon

Il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, al quale il Papa ha affidato l'organizzazione dell'Anno giubilare, lancia un bando fino al 20 maggio, ... 

1643722388064.JPG
video icon

Il cardinale nunzio apostolico in Siria annuncia l’iniziativa a favore della popolazione siriana ormai allo stremo dopo oltre 10 anni di guerra. Una tre giorni ... 

IMG_20211006_133337.jpg
video icon

Destinati alla distruzione. Oggi sono capolavori senza tempo. Conservati nelle collezioni vaticane i rarissimi modelli in terra cruda furono realizzati da due ... 

Pullman di profughi a Rostov, in Russia, provenienti dal Donbass
article icon

Blocco commerciale alle repubbliche separatiste del Donbass e black list per i responsabili delle operazioni i primi provvedimenti. La Germania blocca il ... 

L'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio ucciso un anno fa insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e al loro autista Mustapha Milambo, ricordati oggi in una messa a Kinshasa da monsignor Balestrero
article icon

Oggi a Kinshasa la Messa del nunzio apostolico della Repubblica Democratica del Congo a un anno dalla scomparsa dell’ambasciatore italiano, del carabiniere che ... 

Monsignor Tomo Vukšić, arcivescovo di Sarajevo
article icon

L'intervista al neo arcivescovo di Sarajevo, monsignor Tomo Vukšić, a 30 anni dall'inizio della missione ONU nell'ex Jugoslavia. Proprio oggi l'Alto ... 

Cosa è cambiato, negli ultimi decenni, negli sbarchi dei migranti sulle coste del 'mare nostrum'?
article icon

Tra gli invitati a Firenze per il Forum dei sindaci del Mediterraneo, Valeria Mancinelli - premiata con il World Mayor Prize 2018 - avverte che ribadire valori ... 

Mozambico, la croce che ricorda il sacrificio dei catechisti di Guiúa
article icon

Monsignor Diamantino Guapo Antunes è stato postulatore nella fase diocesana del processo di beatificazione delle 24 persone uccise nel centro catechistico di ... 

Il presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador
article icon

L'arcidiocesi del Messico, "come Chiesa sempre impegnata nella cultura della pace e della comprensione", ha invitato coloro che compongono la classe politica ad ... 

Fratelli tutti
audio icon

voci: Raffaella Castelli, Stefano Mondini
e con Aldo Russo e Gaetano Lizzio.

Adattamento e regia: Mara Miceli

 

Una famiglia a colloquio con un sacerdote
video icon

10.mo Incontro Mondiale delle Famiglie: 7 catechesi e 7 videotestimonianze che raccontano storie, ferite, rinascita, fede. È la proposta del Vicariato di Roma e ... 

La copertina del volume
article icon

Nella nuova pubblicazione, edita dalla Libreria Editrice Vaticana, Francesco spiega, domenica dopo domenica, il testo dell'evangelista della misericordia. La ... 

 

martedì 8 giugno 2021

Fides News 8 giugno 2021

 

VATICANO - Suor Palmide Gamba, con cuore di madre ha generato tanti figli e figlie nella fede
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Suor Palmide Gamba, delle Suore Francescane Missionarie di Maria, è morta il 18 maggio 2021, i funerali sono stati celebrati il 20 maggio nella cappella del convento delle suore, a Grottaferrata (Roma). “La sua solerte dedizione alla missione della Chiesa cinese e lo straordinario zelo apostolico posto nell’accompagnamento spirituale delle Suore cinesi in Italia e nel suo servizio a Propaganda Fide” sono stati ricordati dal Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il Cardinale Luis Antonio G. Tagle, nel messaggio di condoglianze alla Superiora generale del suo istituto. “Non ha mai mancato di affrontare ogni problematica con cuore di madre – prosegue il Cardinale – con discernimento e fiducia, figlia della virtù teologale della Speranza, si sentiva chiamata a comunicare la buona notizia del Vangelo a tutti”.
Nata a Brescia (Italia) il 21 luglio 1935, aveva frequentato il noviziato a Grottaferrata, dove aveva emesso i voti temporanei il 19 marzo 1965, e quelli perpetui a Macau, l’11 aprile 1971. Aveva studiato Lingue e letterature straniere all’Università di Pisa, Pastorale catechistica a Parigi e Letteratura cinese a Taiwan, dove per molti anni si è dedicata con generosità all’impegno pastorale. Nella vita religiosa ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità: insegnante, superiora, consigliera generale e provinciale, formatrice, direttrice dell’associazione laicale, membro del “China team”…
Dopo alcuni anni di servizio negli uffici del Dicastero Missionario, in Vaticano, le era stato affidato l’incarico di occuparsi della formazione e dell’accompagnamento delle suore cinesi in Italia che sarebbero venute a Roma per completare i loro studi. Il suo desiderio era di andare a portare la Buona Novella in Cina continentale, ha ricordato chi la conosceva da lungo tempo. Non le è stato possibile a causa della situazione politica, ma allo stesso modo ha contribuito sia pure “a distanza” alla realizzazione del suo desiderio formando intellettualmente, spiritualmente e umanamente le suore cinesi che venivano a Roma.
Fede, semplicità, umiltà e gioia furono alcune delle virtù e delle qualità che suor Palmide ha incarnato. Era una donna piena di amore per Cristo, un bell’esempio di come si ama il Signore e i fratelli e le sorelle. E’ stata veramente una “madre” che ha generato tanti figli e figlie nella fede, soprattutto per la Chiesa in Cina, ha aiutato molti ad avvicinarsi a Cristo, a credere in Lui testimoniando l’amore al Vangelo non a parole, ma con la vita. Per molti è stata veramente madre, sorella, amica. Alla sua intercessione sono ora affidate le consorelle Francescane Missionarie di Maria e la Chiesa in Cina, affinché proseguano la provvidenziale opera evangelizzatrice percorrendo la stessa strada mostrata da lei. (SL) (Agenzia Fides 08/06/2021)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/MOZAMBICO - Donne e bambini le vittime più colpite dalla violenza jihadista
 
Maputo (Agenzia Fides) – Sono donne e bambini le vittime più colpite dalla violenza e dalle conseguenze dello sfollamento nella provincia di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, dove dal 2017 oltre 700.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case per le azioni di gruppi jihadisti che si richiamano allo Stato Islamico. La situazione si è aggravata nel marzo di quest’anno con l’assalto alla città di Palma (vedi Fides 27/3/2021) con lo sfollamento di altre 67.000 persone. La metà di questi sono bambini. Gli sfollati sono arrivati con tutti i mezzi possibili, anche a piedi, nel capoluogo di Pemba, e sono accolti in campi gestiti da organizzazioni locali e internazionali. Ma le necessità sono molteplici e la situazione della sicurezza, specie per i più deboli, rimane precaria.
“Con le ragazze che non vanno a scuola e le famiglie che affrontano perdite economiche e difficoltà, il rischio di matrimoni precoci e gravidanze adolescenziali diventa fonte di crescente preoccupazione” afferma Andrea M. Wojnar, responsabile per il Mozambico dell’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR).
Chi non è riuscito a fuggire ha dovuto subire conseguenze ancora più drammatiche. Centinaia di ragazzi e ragazze sono stati rapiti dai gruppi jihadisti, denuncia p. Kwiriwi Fonseca, responsabile delle comunicazioni della diocesi di Pemba. I ragazzi, afferma il sacerdote, sono reclutati a forza nelle file dei jihadisti, mentre le ragazze vengono date “in moglie” ai combattenti o servono come schiave.
P. Fonseca riporta la denuncia di suor Eliane da Costa, una religiosa brasiliana che si trovava a Mocímboa da Praia quando il villaggio costiero è caduto nelle mani dei terroristi, nell'agosto 2020, e decine di persone furono rapite. “Suor Eliane ha vissuto 24 giorni tra i terroristi, nella foresta, e mi ha avvertito dicendo: 'Padre Fonseca, non dimentichi le persone rapite, soprattutto bambini e adolescenti, anche loro addestrati per essere terroristi'”, afferma il sacerdote.
A Lichinga, provincia di Niassa, suor Mónica da Rocha, religiosa portoghese appartenente alla Congregazione delle Suore Riparatrici di Nostra Signora di Fátima, accoglie gli sfollati e dice che è “urgente ricostruire le vite distrutte”. “I rapimenti nel contesto della guerra sono più comuni nei giovani e nei bambini. Nel caso dei ragazzi rapiti, il più delle volte sono presi per essere addestrati a combattere a fianco dei terroristi e nel caso delle ragazze per essere schiave sessuali”.
Per aiutare le popolazioni del nord del Mozambico più di 30 organizzazioni della società civile portoghese, tra cui diverse istituzioni cattoliche, hanno lanciata la campagna “Cabo Delgado, non siamo rassegnati alla violenza”. I partecipanti hanno lanciato un appello al governo del Portogallo (il Mozambico è una ex colonia portoghese), all’Unione Europea e alle Nazioni Unite per la “consegna urgente di aiuti umanitari” a Cabo Delgado. (L.M.) (Agenzia Fides 8/6/2021)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/BENIN - I giovani seminaristi hanno scelto di servire l'Africa come missionari
 
Calavi (Agenzia Fides) - I giovani del Centro di Formazione della Società per le Missioni Africane (SMA) in Benin hanno scelto di servire l'Africa come missionari. “La mia missione l’ho esercitata in modo un po’ particolare a Calavi, dove la SMA ha un centro di formazione internazionale per i suoi seminaristi dei vari continenti” scrive padre Filippo Drogo al termine del quinquennio di formazione dei seminaristi SMA.
“Alla fine di questo cammino i nostri giovani seminaristi partono con un'idea nel cuore, che li motiva a dedicare tutta la loro vita alla missione in Africa: è l’idea che ha ispirato il fondatore della SMA, Mons. de Brésillac: ‘Andare verso i più abbandonati’.”
P. Drogo insiste sul fatto che i poveri, gli abbandonati purtroppo ci sono sempre. “Dobbiamo essere attenti ad ascoltare dove lo Spirito ci guida, per comprendere quali sono le povertà di oggi, e chi sono oggi i più abbandonati.” “Arrivando qui – conclude il missionario - ho scoperto la Chiesa del Benin: una Chiesa cosciente che la fede è stata portata in Africa grazie al dono della vita di tanti missionari. Molti sacerdoti beninesi sono cresciuti all’ombra dei padri SMA e delle suore missionarie venuti dall’Europa, e a loro devono tutto: la trasmissione della fede, ma anche l’aiuto materiale, la costruzione di chiese e seminari.”
Si tratta di una Chiesa giovane che solo 160 anni fa vide arrivare i primi missionari (vedi Agenzia Fides 14/4/2021). “Una Chiesa fresca, che ha voglia di mettersi in gioco, e di fare scelte evangeliche radicali. Il suo dinamismo è una ricchezza, è un aspetto importante di quello che ho vissuto in questi cinque anni, e lo porterò con me al mio ritorno in Italia. Cercherò di trasmetterlo alle nostre comunità cristiane in Italia e in Europa.”
(FD/AP) (Agenzia Fides 8/6/2021)
 top^ 
 
 
 
ASIA/MYANMAR - Il Vicario di Loikaw: "Le chiese nel mirino dei militari"
 
Loikaw (Agenzia Fides) - E' una situazione grave e drammatica quella della diocesi di Loikaw, nello stato birmano di Kayah (Myanmar orientale), dove infuria il conflitto tra esercito birmano e forze di difesa popolari che si oppongono alla giunta militare, dopo il colpo di stato del 1° febbraio. La Chiesa cattolica locale sta prodigandosi con ogni mezzo e risorsa per aiutare gli sfollati interni ma "le chiese sono nel mirino dei militari": è quanto afferma in una accorata Lettera pastorale, inviata all'Agenzia Fides, padre Celso Ba Shwe, Vicario generale della diocesi cattolica di Loikaw. Data l'improvvisa scomparsa del Vescovo e la sede vescovile vacante, padre Celso Ba Shwe, Vicario generale, sta governando la pastorale ordinaria della diocesi.
Nella Lettera pastorale diffusa oggi, il Vicario riferisce degli intensi combattimenti tra esercito e forze della resistenza composte da giovani della società di ogni etnia e religione. In uno scenario critico dal punto di vista umanitario e precario per la sicurezza dei civili, "tutte le comunità religiose nella diocesi stanno dando rifugio e aiutando i civili nelle loro rispettive chiese ed edifici. Ma le chiese sono nel mirino dei militari", afferma con seria preoccupazione.
Di fronte auna violenza e a una ferocia senza precedenti, con bombardamenti indiscriminati su donne, anziani e bambini sfollati, il Vicario esorta tutto il popolo di Dio "a ricorrere alla Vergine Maria e a recitare ogni sera alle 19:00 il Rosario per la pace e per il ritorno della stabilità in Myanmar". Il testo della missiva sottolinea che "la popolazione è stanca e terrorizzata e ora, a causa dei bombardamento di chiese e monasteri, dove i civili avevano trovato riparo, sta fuggendo verso aree forestali che sono anch'esse non sicure", nota.
Come riferito all'Agenzia Fides, sono almeno sei le chiese colpite o interessate da violenza e raid militari nei giorni scorsi. Sacerdoti e religiosi locali stanno mettendo in campo tutte le loro energie fisiche e spirituali per restare accanto alla popolazione in una fase di reale emergenza umanitaria.
(PA-JZ) (Agenzia Fides 8/6/2021)


 top^ 
 
 
 
ASIA/PAKISTAN - Antico collegio cristiano sottratto alla Chiesa: si calpestano i diritti delle minoranze
 
Peshawar (Agenzia Fide) - L'Edwardes College nella città di Peshawar, storico istituto della "Chiesa del Pakistan" (la Chiesa anglicana), nella diocesi anglicana di Peshawar, viene affidato alla gestione dello stato. Lo ha deciso la Corte Suprema di Peshawar pronunciandosi a favore del governo della provincia di Khyber Pakhtunkhawa, nell'ambito della battaglia legale in corso tra Chiesa e governo provinciale per il controllo e la gestione dell'istituto. La sentenza della Corte Suprema giunge dopo che, nell'ottobre 2019, l'Alta Corte di Peshawar aveva emesso un ordine di nazionalizzazione del più antico istituto di istruzione del territorio provinciale. Il recente verdetto della Corte Suprema viene totalmente rigettato dalle comunità cristiane che, come affermano i Vescovi anglicani in Pakistan, "non vedono tutelato il loro diritto costituzionale e vedono calpestata la giustizia".
Zeeshan Yaqub, attivista per i diritti delle minoranze di Peshawar rileva all'Agenzia Fides che "la comunità cristiana in Pakistan compie grandi sforzi nel campo dell'istruzione, della salute e di altri servizi umanitari, che vanno a beneficio di tutta la popolazione, di persone di ogni religione. Chiediamo la tutela dei diritti delle minoranze. come previsti dalla Costituzione del Pakistan, anche nelle loro proprietà".
L'Edwardes College nacque come scuola missionaria cristiana chiamata "Edwardes High School", fondata dalla "Church Missionary Society" britannica nel 1853. Nel 1900 si trasformò in Collegio e da allora ha funzionato come istituzione privata, gestita ufficialmente dalla "Chiesa anglicana". L'istituto è rimasto sotto la direzione della Chiesa anche dopo che, nel 1972, venne presa dal governo del Pakistan la decisione di nazionalizzare le istituzioni educative private. Molti istituti sono stati restituiti alle Chiese nei decenni successivi, secondo una politica di de-nazionalizzazione.
La controversia legale sull'amministrazione dell'Edwardes College è iniziata nel 2014, dopo che i missionari americani hanno lasciato la gestione dell'istituto a membri della Chiesa locale ed è stato nominato il primo preside cristiano pakistano. Un accademico musulmano, contestando tale nomina, ha portato il caso dinanzi all'Alta Corte nel 2016. In base alle decisioni dell'Alta Corte, il Vescovo anglicano di Peshawar Mons. Humphrey Sarfraz Peters (a cui intanto era passata la giurisdizione, con l'erezione di quella diocesi) ha ripristinato l'originario Consiglio di amministrazione, secondo la Costituzione promulgata dalla "Church Missionary Society". Tra l'altro la Chiesa è proprietaria esclusiva dei terreni e dei fabbricati del Collegio: per questo il Collegio non rientrava nei criteri della nazionalizzazione. Mons. Humphrey Sarfraz Peters ha ricordato che il Collegio ha sostenuto tutte le spese educative, proprio come qualsiasi altro istituto di istruzione privato, senza alcun aggravio di spesa per lo stato.
L'attuale governo della provincia di Khyber Pakhtunkhawa non ha accettato la configurazione del Collegio come "istituzione privata", di proprietà della Chiesa, e ha proseguito la battaglia legale cercando di strappare il controllo totale della struttura alla Chiesa. La sentenza dell'Alta Corte di Peshawar dell'ottobre 2019 ha dato ragione al governo civile e, dopo l'ultimo ricorso intentato dalla Chiesa, anche la Corte Suprema si è pronunciata a favore del governo della Khyber Pakhtunkhawa.
Una recente ricerca della Ong "Centro per la giustizia sociale" ha rilevato il forte indebolimento delle scuole e degli istituti un tempo cristiani, dopo la avvenuta nazionalizzazione, nella qualità dell'istruzione impartita.
(KN-PA) (Agenzia Fides 8/6/2021)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/MESSICO - I Vescovi dopo le elezioni: rispettare i risultati, lavorare per il dialogo, l’unità e lo sviluppo
 
Città del Messico (Agenzia Fides) – Dopo le elezioni del 6 giugno, i Vescovi messicani hanno espresso la loro soddisfazione alla popolazione apprezzandone la maturità espressa “nell’ampia partecipazione dei cittadini e nel rispetto delle istituzioni elettorali”. “Tuttavia – proseguono - prendiamo atto che si è trattato di un processo politico segnato da una forte violenza, quindi eleviamo le nostre preghiere per coloro che, assumendo la vocazione politica e suscitando sogni per un Messico migliore, sono stati aggrediti o è stata loro tolta la vita”.
Il processo elettorale infatti è stato uno dei più violenti degli ultimi anni (vedi Fides 31/5/2021), dal settembre 2020 alla fine di Maggio sono stati assassinati 89 politici. Almeno 18 candidati hanno ritirato la loro candidatura per paura, minacce o violenze. Molti candidati hanno dovuto indossare un giubbotto antiproiettile nelle manifestazioni elettorali. Le bande di narcotrafficanti e la criminalità organizzata vogliono infatti collocare i propri candidati nei municipi più importanti, per poter continuare a controllare il territorio con le loro attività senza interferenza della polizia. Per quelle che sono state definite "le piu' grandi elezioni della storia del Paese”, 96,5 milioni di elettori sono stati chiamati a scegliere oltre 20 mila tra deputati, governatori, sindaci e consiglieri comunali. Secondo le prime indicazioni dei risultati, il partito del presidente, Andres Manuel Lopez Obrador, ha perso la maggioranza assoluta e quella qualificata con i suoi alleati alla Camera dei deputati.
Nel loro messaggio, reso pubblico il 7 giugno, i Vescovi “invitano tutti, forze politiche, governanti e membri della società civile, a rispettare i risultati del processo elettorale espresso attraverso il voto, a riprendere il dialogo e a trovare strade comuni al di là delle differenze di parte”. Quindi esortano gli eletti “a onorare la volontà del popolo, a lavorare per l'unità, lo sviluppo integrale e la dignità di quanti che vivono in questo Paese”. Ricordano quindi ai governanti che è urgente "recuperare la fiducia dei cittadini e il vero significato della politica”, e ai cittadini che “la democrazia non finisce con il voto, ma è necessario seguire questo processo”.
Infine i Vescovi messicani offrono la loro collaborazione alle istituzioni democratiche per affrontare le sfide poste alla nazione, ampliando le prospettive e operando affinché “ci sia un lavoro dignitoso, un'istruzione e un'assistenza sanitaria per tutti i cittadini".(SL) (Agenzia Fides 08/06/2021)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/NICARAGUA - Il Cardinale Brenes invita a pregare perché i giudici “prendano decisioni in accordo con la verità”
 
Managua (Agenzia Fides) - Il Cardinale Leopoldo Brenes, Arcivescovo di Managua, ha chiesto al paese, a maggioranza cattolico, di pregare affinché i giudici prendano decisioni "legate alla verità", in riferimento al caso della candidata presidenziale Cristiana Chamorro Barrios, che non ha menzionato, la quale è accusata di presunta "gestione abusiva e falsità ideologica, in concorrenza con il riciclaggio di denaro, proprietà e beni".
Durante la messa domenicale del 6 giugno, trasmessa dal Canale cattolico del Nicaragua dalla casa del Cardinale a causa della pandemia di Covid-19, Brenes ha chiesto di pregare "per tutti i nostri giudici nella delicata missione di assicurare la giustizia, affinché tutti si lascino guidare dallo Spirito che ci conduce sempre verso la verità, affinché tutti i loro giudizi e decisioni siano in accordo con la verità".
Nel video inviato a Fides attraverso i social media, il Cardinale Brenes ha detto di aver sentito "la preoccupazione di molti fratelli, che con grande tristezza vedono come molti dei nostri concittadini vengano convocati e interrogati".
A Managua, la figlia dell'ex presidente Violeta Barrios de Chamorro (1990-1997), accusata dalla Procura, è agli arresti domiciliari dal 2 giugno. A Cristiana Chamorro Barrios, che secondo la stampa locale ha abbastanza popolarità per vincere le elezioni generali del 7 novembre prossimo, la magistratura ha così impedito di concorrere alle elezioni, in cui il presidente Daniel Ortega cerca la sua terza rielezione per un quarto mandato consecutivo. La Procura ha convocato giornalisti e rappresentanti legali di diverse aziende per interrogarli la prossima settimana. Chamorro, secondo quanto dichiarato alle agenzie di stampa, ha definito l'indagine contro di lei “una farsa".
Quanto espresso domenica dal Cardinale Brenes è condiviso dai principali leader cattolici del paese. Il Vescovo della diocesi di Matagalpa, Mons. Rolando Álvarez, ha detto: "Non si può vivere escludendo l'altro, censurando e scartando l'avversario, perché poi la politica si militarizza e la si spoglia del suo vero significato, che è la ricerca del bene comune; mettiamo il Paese sull'orlo di una dinamica devastante". Il Vescovo ha raccomandato di "smettere di guardare indietro, smettere di ancorarsi al passato senza imparare da esso, perché si ipoteca il futuro della nostra gente, soprattutto dei più poveri e più deboli, che devono pagare in povertà e costi più alti" ha concluso. In Nicaragua, secondo il censimento ufficiale del 2005, il 58,5% dei suoi 6,5 milioni di abitanti fa parte della Chiesa cattolica.
(CE) (Agenzia Fides 8/06/2021)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...