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venerdì 5 maggio 2023

Dubbi sulla nuova Acciaieria

 

I dubbi sulla nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro.

Continua a far discutere l’ipotesi di una nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro, in zona Aussa Corno. Questa volta, ad esprimere dubbi è Confcommercio Lignano che a firma del presidente Enrico Guerin, del vicepresidente Salvatore Vozza e di tutto il consiglio mandamentale, ha scritto agli associati del territorio in merito alla progettualità di realizzazione dell’impianto industriale a Porto Nogaro.

La lettera, pubblicata sul sito di Confcommercio provinciale, riferisce delle insistenti voci sulla possibile apertura di una nuova acciaieria nella zona industriale dell’Aussa Corno, a pochi chilometri in linea d’aria da Lignano Sabbiadoro. Preoccupati dalle notizie che si susseguivano in ordine sparso e sollecitati dalla richiesta di informazione da parte di numerosi associati, “abbiamo cercato di apprendere informazioni – si legge -, al fine di farci un’idea di cose stesse realmente accadendo, senza però purtroppo trovare riscontro”.

L’associazione di categoria sottolinea che il territorio della Bassa friulana ha come valore aggiunto un ecosistema ambientale di pregio ed unico al mondo come la laguna e tanti posti di lavoro legati al turismo e alla nautica che potrebbero subire una forte contrazione nel caso in cui il nuovo insediamento dovesse in qualche modo andare ad alterarlo.

“Le nostre perplessità – informa il mandamento – le abbiamo espresse a tutti i candidati della recente tornata elettorale che abbiamo avuto modo di incontrare. Per noi la salvaguardia del territorio e di conseguenza delle nostre attività viene prima di ogni altro interesse, pertanto auspichiamo che ogni progetto di impatto significativo possa essere condiviso con le comunità e le categorie imprenditoriali con la dovuta trasparenza. Per intavolare una discussione su basi scientifiche, è dunque assolutamente opportuno che tanto lo studio affidato alle Università regionali quanto i pareri degli uffici regionali competenti in materia ambientale vengano resi pubblici e possano essere oggetto di discussione con tutte le componenti interessate”.

giovedì 30 marzo 2023

friulisera.it Legambiente e Danieli: pareri sull'acciaieria a San Giorgio

 

Acciaieria a S. Giorgio. Legambiente: impatto non sostenibile. Danieli: occasione da non perdere

https://friulisera.it/acciaieria-a-s-giorgio-di-nogaro-secondo-legambiente-un-impatto-non-sostenibile-la-danieli-la-pensa-diversamente/


La vicenda della ventilata acciaieria a San Giorgio di Nogaro andrebbe trattata con prudenza. Certo l’atteggiamento fin qui avuto dalla giunta regionale Fvg di anticipare i tempi e soprattutto di sposare acriticamente la scelta produttiva senza adeguata discussione in Consiglio e nei territori interessati, non solo è tatticamente sbagliata, ma rischia di essere un boomerang che anziché aiutare le aziende promotrici dell’iniziativa come era intensione servile,  rischiano di aver sollevato un vespaio dal quale sarà difficile uscire perché si sono sollevate già le barricate. Meglio sarebbe stato coinvolgere preventivamente il territorio anziché entrare subito nella logica dei “favori” e di sventolare il palo della cuccagna raccontando di mitici sviluppi occupazionali  che oggi, in quale maniera è la stessa Danieli a smentire quando afferma chele maestranze “saranno in maggioranza composte da tecnici cd ingegneri grazie all’elevata automazione, ai big data, all’intelligenza artificiale”.  Niente assunzioni locali di massa quindi.  Così anche se siamo convinti che la campagna elettorale è il momento meno favorevole nel quale discutere di tematiche così complesse visto che sotto elezioni l’onestà intellettuale viene “sospesa” e resta al di fuori dalla ricerca del consenso, vale la pena fare il punto della situazione in maniera per quanto possibile obiettiva. Lo facciamo prendendo spunto dalle considerazioni di Legambiente FVG che proprio questa mattina sono state trasmesse alla stampa. Nello stesso tempo registriamo la presa di posizione della Danieli che ha ritenuto di comprarsi pagine intere sulla stampa cartacea locale, come se non si fidasse che le proprie posizioni vengano correttamente veicolate dalla stampa o  forse si tratta di una maniera per fluidificare certi ingranaggi mediatici.

Scrive Legambiente: “ In relazione alla ventilata acciaieria di S. Giorgio di Nogaro è necessario fare una premessa. Oggi le zone industriali dovrebbero essere considerate capisaldi della transizione ecologica o quanto meno non in contrasto con essa. Si rileva, invece, la diffusa assenza di pianificazione di dettaglio, i cosiddetti piani territoriali infraregionali, in grado di orientare gli investimenti, dare regole certe e predefinite agli investitori, fa sì che ogni nuova proposta di insediamento, venga valutata senza un quadro di criteri di riferimento e valutazione. Fra gli altri, è il caso anche dalla zona industriale di Porto Nogaro. La zona industriale ex ZIAC di San Giorgio di Nogaro (ora COSEF) è confinante con la Laguna di Grado e Marano, che è Sito Ramsar, dall’omonima convenzione a tutela delle zone umide; inoltre in essa sono ricomprese la zona di protezione speciale/zona speciale di conservazione della LAGUNA DI MARANO E GRADO e 2 riserve regionali (Foce dello Stella, Valle Canal Novo). Questa contiguità con ambiti di tutela internazionali, comunitari e regionali pone evidentemente un problema di convivenza, mentre si dovrebbe esaltare questa funzione di programmazione e gestione sostenibile anche dell’area industriale. Cosa che, invece, per la sua assenza, balza agli occhi anche del visitatore che, con passo frettoloso, attraversi l’area industriale di Porto Nogaro. Ciò premesso, risulta subito evidente come la proposta di un’acciaieria in prossimità della laguna abbia un impatto importante, considerando anche e soprattutto la logistica, i flussi di materiali, energia in ingresso e uscita dall’ipotizzato stabilimento. Naturalmente commentando solo le scarne informazioni disponibili. Un impianto che potrebbe lavorare da 2,4 a 4 milioni di tonnellate/anno (una quantità pari alla produzione attuale dell’acciaieria di Taranto!) con un fabbisogno energetico di gas metano per oltre un miliardo di mc/anno (si stima fino a 1,5 Mld mc/a) non potrebbe che avere un impatto grave sull’ambiente circostante e dell’intera regione con relativi milioni di tonnellate di CO2 aggiuntive di cui non si sente davvero il bisogno visto che dovremo decarbonizzare la nostra atmosfera in fretta nei prossimi anni. 
Chi provvederà agli investimenti necessari a decarbonizzare questi enormi consumi aggiuntivi di energia fossile? Visto che le tecnologie per fare l’acciaio con l’idrogeno green sono, ad oggi, una chimera, è più che probabile che l’energia necessaria sarà prodotta utilizzando gas naturale, alimentando in modo significativo le emissioni climalteranti.  Inoltre, per far attraccare le navi sarà necessario approfondire il Corno (finanziamenti in tal senso sono già stati deliberati dalla Regione) di alcuni metri: quanti? Si parla di arrivare fino a 12 metri totali, ma non si dice che, per rendere utilizzabile tale infrastruttura di navigazione, bisognerà prolungarla oltre la laguna, fino al mare aperto per alcuni chilometri per poter assicurare l’accesso alle navi di adeguato tonnellaggio in ingresso e uscita e, soprattutto, non si dice che essa dovrà essere mantenuta anno per anno con costose opere di dragaggio e messa in sicurezza. E che impatto avrà questo dragaggio sulla mobilizzazione del mercurio che può transitare da una fase non solubile, legata ai sedimenti alla fase metilata e bioaccumulabile all’interno della catena alimentare? Che impatto avrà sulla penetrazione del cuneo salino esaltato anche dall’innalzamento progressivo del mare o sull’assetto morfologico – ambientale della Laguna? Senza dimenticare che la parte prossima alla laguna della zona industriale è occupata da aziende della nautica da diporto. Quale ricaduta produrrà l’acciaieria su di esse e, più in generale, sul paesaggio e il turismo nell’area?  Come si potrebbe proseguire in uno sviluppo davvero sostenibile di tutta l’area lagunare, ricca di richiami naturalistici, storici e ambientali, su cui molto si è investito in questi anni, che sarebbe sicuramente depotenziata dalla presenza di una fabbrica di tal genere? 
Chiediamo al presidente Fedriga, scrivono ancora da Legambiente di farsi carico di queste problematiche e di dire subito cosa pensa e cosa ha già nel cassetto che ancora non dice, perché un’opera di questa portata avrebbe un impatto in totale contrasto con tutti gli impegni sulla completa decarbonizzazione della Regione che la sua Giunta ha fissato entro il 2045, addirittura con 5 anni di anticipo rispetto ai piani dell’Europa. Se la mano destra non sa quello che fa la sinistra allora o siamo di fronte ad un problema serio di bilateralizzazione o siamo di fronte ad un problema di ipocrisia profonda; in entrambi i casi non sarebbe un buon messaggio. Con questi elementi di valutazione Legambiente dice no al progetto di una mega acciaieria in un ambiente delicato e da proteggere come la laguna, che avrebbe un impatto sicuramente non sostenibile”.

Fin qui la posizione degli ambientalisti che sappiamo essere molto popolare. Da parte della Danieli, che ci fa sapere invia preliminare, palesando un certo distacco in realtà poco veritiero se non altro per la spesa sostenuta per veicolare il proprio messaggio, che comunque vada l’azienda di Buttrio costruirà l’impianto ovunque verrà deciso di farlo dalla committenza Ucraina.

Queste le sopracitate considerazioni “pubblicitarie” dal titolo “Un’acciaieria nella Zona Industriale di Porto Nogaro. Sei cose importante da conoscere molto bene” anticipate da un occhiello molto ben anticipatorio della reale natura del messaggio quando afferma: Sono queste le prime reali, dirette notizie sulla possibile realizzazione di un impianto siderurgico all’avanguardia in quest’area. (un occasione da non perdere).
1) La società Metinvest, scrive nel testo la Danieli, non ha fino a ora confermato questo investimento di 2 miliardì di Euro: lo farà entro Settembre 2023. Se, in base a molti parametri e precondizioni, deciderà positivamente, i siti in opzione sono tre, due in Italia uno di questi è Porto Nogaro e uno in un altro paese europeo.
2) Danieli comunque costruirà l’impianto, ma supporta la scelta del Friuli Venezia Giulia. Questi i motivi di tale scelta: L’impianto sarebbe un eccezionale e unico esempio di high tech, di sviluppo sostenibile, ma non solo. Darebbe un forte contributo al PIL e quindi alle risorse conseguenti necessarie al social welfare regionale e italiano (in primis sanità c pensioni, che ovviamente possono essere sostenute solo a fronte di reali risorse finanziarie).
3) Forse non tutti sanno che la Danieli è indiscutibile leader in tutto il mondo nello sviluppo di impianti sostenibili 8 di questi sono stati recentemente realizzati negli Stati Uniti.
In tal senso i parametri europei definiscono come virtuoso un impianto quando emette 283 kg di CO, per ogni tonnellata di acciaio prodotta. L’impianto progettato per Porto Nogaro sarà molto, molto più virtuoso poiché ne prevede all’incirca 100 kg per ton, rendendolo considerabile a impatto nullo; è con l’idrogeno a disposizione, si potrà arrivare a 60 kg per tonnellata.
4) Le maestranze assunte previste saranno in maggioranza composte “da tecnici cd ingegneri grazie all’elevata automazione, ai big data, all’intelligenza artificiale”.
5) Anche le nuove infrastrutture darebbero grandi benefici alla Zona industriale Aussa Corno che movimenta oggi circa 3 milioni di tonnellate di merci all’anno, ma non ha porto né ferrovie, né strade adeguate. L’attuale traffico di 150.000 / 200.000 camion all’anno genera emissioni di CO, ben superiori a quelle di una fabbrica green come quella provista, Una fabbrica non nasce solo per produrre reddito ma anche per ridurre i disagi.

6) L’habitat della Laguna, il turismo. Non essendo ancora approvato l’investimento da parte di Metinvest, non si è dato inizio all’iter dell’Arpa (Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente) per le valutazioni necessarie, ma la qualità del progetto garantisce fin d’ora un più che corretto impatto ambientale.

martedì 28 marzo 2023

friulioggi.it Port state Control su una nave della Guinea Bissau a porto Nogaro

 

I controlli sulla motonave a Porto Nogaro.

Nella giornata di ieri a Porto Nogaro, è stata sottoposta a fermo amministrativo la Motonave GAL, battente bandiera Guinea – Bissau e gestita da una società di armamento greca.

Le condizioni della nave erano già apparse critiche all’arrivo in porto, durante le manovre di ormeggio.
Per tale ragione, il nucleo ispettivo di Port State Control della Direzione Marittima del Friuli Venezia Giulia ha proceduto ad un’approfondita ispezione della nave. Le condizioni della nave sono subito apparse gravemente deficitarie e le condizioni di manutenzione e gestione, nonché quelle dell’equipaggio, sono risultate sotto gli standard minimi, in palese violazione alle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare, la protezione dell’ambiente marino, la sicurezza della navigazione e la tutela dei lavoratori marittimi.

Al termine dell’ispezione, sono state rilevate oltre 30 deficienze molte delle quali di gravità tale da determinare il fermo amministrativo dell’unità. Prima di poter riprendere la navigazione e quindi la propria attività commerciale, la nave dovrà rettificare tutte le irregolarità riscontrate e sarà oggetto di nuova verifica da parte degli ispettori della Guardia Costiera. Quello della giornata di ieri è il secondo fermo operato nella corrente annualità a Porto Nogaro e si aggiunge ai 7 eseguiti nel 2022.

Cosa è il Port State Control.

Il Port State Control è l’attività ispettiva condotta a bordo delle navi straniere da parte dell’Autorità dello Stato del porto di approdo, atta a garantire che la nave che scala i porti italiani non sia in condizioni sub-standard rispetto alle Convenzioni Internazionali che regolano la sicurezza della navigazione, costituendo un pericolo per la vita umana in mare e per l’ambiente.

I compiti di Port State Control sono svolti da personale della Guardia Costiera, appositamente addestrato e autorizzato quale ispettore PSC, che viene dislocato tra diversi Comandi territoriali ubicati nei porti maggiormente interessati da traffico mercantile ed organizzato in “Nuclei Port state Control”, coordinati dai Servizi regionali PSC istituiti a livello di Direzione Marittima. I nuclei operano sotto l’egida del 6° Reparto del Comando Generale – Sicurezza della navigazione e marittima che tramite la Sezione “Port State Control” e il Coordinatore Nazionale” monitora e indirizza l’attività.

venerdì 23 settembre 2022

Una pilotina per Porto Nogaro

Infrastrutture: Regione consegna nave-pilota a Porto Nogaro


Pordenone, 22 set - Navigazione e approdo più sicuri a Porto Nogaro grazie a un intervento finanziato dalla Regione che ha fatto realizzare una imbarcazione per assicurare il servizio di pilotaggio per la banchina Margreth.
La "pilotina" é stata consegnata oggi alla presenza dell'assessore alle Infrastrutture e territorio, del sindaco di San Giorgio di Nogaro, della Capitaneria di Porto e delle società che si occupano della logistica del porto. L'imbarcazione, realizzata ex novo e dotata dei più sofisticati sistemi di controllo e monitoraggio anche satellitari, è costata 400 mila euro e viene ceduta dalla Regione in comodato d'uso ai piloti che si occupano del servizio in porto. Le navi che superano le 500 tonnellate, come prevede la normativa in materia, devono infatti essere scortare fino all'approdo in ingresso e fino al mare aperto in uscita.
A seguito di un drammatico incidente avvenuto nel 2017 una delle imbarcazioni pilota era andata distrutta e un'altra non era più utilizzabile. Oggi in "Porto Vecchio" la consegna del nuovo mezzo, alla presenza anche della vedova e del figlio del capitano Walter Bonazza che in quel tragico evento perse la vita.
I servizi di logistica di Porto Nogaro ora potranno dunque utilizzare la nuova nave-pilota di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia, che sarà ceduta in comodato d'uso gratuito ai Servizi del porto, per svolgere il servizio tecnico-nautico di pilotaggio nelle manovre di ingresso e uscita dallo scalo delle grandi imbarcazioni.
A seguito del grave incidente del 2017 si era reso necessario il ripristino delle imbarcazioni che svolgono il ruolo di "guida" alle grandi navi che attraccano a Porto Nogaro. Per questi motivi, come aveva spiegato l'esponente della Giunta con la delega alle Infrastrutture tre settimane fa in occasione dell'approvazione in Giunta dell'accordo di comodato d'uso, era emersa l'esigenza di integrare il parco mezzi a disposizione dei piloti dello scalo di Porto Nogaro al fine proprio di assicurare alle navi un approdo e una partenza nel rispetto di tutti i requisiti di sicurezza previsti.
La Regione, vista la necessità evidenziata, aveva proceduto ad acquistare una nave-pilota che ora mette a disposizione dei servizi logistici del porto. Attraverso la stipula di un contratto di comodato d'uso gratuito della durata di quindici anni - eventualmente rinnovabili, come prevede l'accordo tra le parti - il mezzo potrà essere a disposizione per l'espletamento dei servizi di pilotaggio così come previsto dall'ordinanza della Direzione marittima di Trieste risalente al marzo del 1997: provvedimento che impone alle imbarcazioni che superano rilevanti dimensioni di ricorrere obbligatoriamente al servizio di "guida" da parte dei piloti preposti.
L'imbarcazione, come si precisa nell'intesa tra Regione e i Servizi di Porto Nogaro, viene consegnato per lo svolgimento del solo servizio di pilotaggio e dunque è fatto divieto di utilizzo del mezzo nautico per qualsiasi altra attività. La Regione, si legge ancora nell'intesa, vigilerà sull'utilizzo del mezzo secondo quanto stabilito dagli obblighi contrattuali.

mercoledì 27 luglio 2022

Prega per Don Paolo Vittor: Messa in suffragio Giovedì 28 luglio 2022

IL SIGNORE HA CHIAMATO A SÉ DON PAOLO VITTOR

All'età di 74 anni si è spento don Paolo Vittor, vicario parrocchiale a Palmanova e Ialmicco. Per volontà dello stesso don Vittor, l'annuncio della sua morte giunge dopo le esequie, celebrate martedì in forma privata nella cappella ospedaliera di via Chiusaforte, a Udine. Giovedì 28 luglio sarà celebrata una Messa in suo suffragio alle 18.30 nel Duomo di Palmanova.

Nato a Palmanova nel 1947, don Paolo Vittor fu ordinato sacerdote nel 1974 dall’Arcivescovo mons. Battisti. Il suo primo incarico pastorale fu nella Parrocchia di Sappada, dove collaborò per cinque anni, prima di essere nominato – nel 1979 – parroco di Campolonghetto. Dopo undici anni di ministero, nel 1990 fu nominato parroco di Porto Nogaro, comunità che lasciò nel 1994. Dal 1996, e fino alla morte, ha svolto il suo ministero nelle comunità di Ialmicco e Palmanova, in qualità di vicario parrocchiale. In tempi recenti, don Paolo Vittor risiedeva nella Fraternità sacerdotale di Udine.

Don Paolo Vittor è stato anche un apprezzato insegnante di religione, ruolo svolto fino al 2014.

Per sua volontà, il funerale di don Paolo Vittor è stato celebrato in forma privata martedì 26 luglio. Una Santa Messa in suffragio della sua anima sarà celebrata pubblicamente giovedì 28 luglio alle 18.30 nel Duomo di Palmanova, città natale del defunto sacerdote. Dopo le esequie private, la salma di don Paolo procederà alla cremazione; le ceneri riposeranno nel cimitero di Palmanova.

lunedì 18 aprile 2022

ilfriuli.it Porto Nogaro: interventi infrastrutturali urgenti!

Corsa contro il tempo per il Porto

San Giorgio di Nogaro. Con la guerra ucraina il flusso di acciaio si è interrotto

Corsa contro il tempo per il Porto

È una corsa contro il tempo quella per salvare la competitività dell’industria siderurgica friulana e snodo nevralgico è Porto Nogaro. Infatti, i laminatoi finora hanno potuto contare sull’approvvigionamento di acciaio e ghisa dal polo industriale ucraino di Mariupol attraverso navi cargo di piccole dimensioni in grado quindi di accedere al canale fino alla banchina a ridosso della zona industriale. Ora, a causa della guerra il flusso si è interrotto e l’alternativa arriva da Paesi più lontani, come il Brasile, da dove il materiale giunge su imbarcazioni di maggiore pescaggio, costrette quindi ad attraccare in porti con fondali maggiori, in particolare Monfalcone.

Per rendere nuovamente funzionale Porto Nogaro e, più in generale, la Zona Aussa Corno sono urgenti, quindi, interventi infrastrutturali, come emerso in un recente convegno tecnico organizzato dalla società di consulenza Mill’s a Cividale. La provincia di Udine, con laminatoi in grado di produrre quattro milioni di tonnellate di output finito l’anno, è seconda solo a Brescia in Italia per export di acciaio, e questa situazione sta impattando molto sulle imprese e sui due principali porti regionali di riferimento per il settore del metallo.


Ecco quindi l’appello a potenziare l’infrastruttura ferroviaria tra i poli di Cervignano, San Giorgio di Nogaro e Monfalcone, e ad aumentare la profondità dei fondali dei porti per le navi più grandi di materie prime che solcano le rotte oceaniche da molto più lontano. Un’esigenza inderogabile visto che nei prossimi mesi le bramme di acciaio per i laminatoi arriveranno da Brasile, India, Cina e Indonesia. “L’acciaio sta subendo anche una forte penuria di disponibilità e questo sarà probabilmente l’impatto più forte sui porti” ha confermato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Zeno D’Agostino.

In tal senso, forte è l’urgenza di adeguare il pescaggio del bacino di San Giorgio di Nogaro che serve la zona industriale dell’Aussa Corno, dove gli attesi lavori di dragaggio previsti da ben prima che la questione russo-ucraina si palesasse non sono ancora stati avviati.

lunedì 6 settembre 2021

Post 3309: Novità: Arriva in CP Don Alex De Nardo

 


DON ALEX DE NARDO VICARIO PARROCCHIALE NELLA CP DI SAN GIORGIO DI NOGARO

Classe 1992, originario di Mereto di Capitolo, don Alex De Nardo è stato ordinato sacerdote lo scorso 27 giugno. Dopo aver svolto i primi mesi di ministero sacerdotale nella Collaborazione Pastorale di Ampezzo - dove ha prestato servizio accanto a mons. Pietro Piller per cinque anni, dapprima come seminarista e in seguito come diacono e sacerdote -, sabato 18 settembre don De Nardo inizierà il suo nuovo ministero nella Collaborazione Pastorale di San Giorgio di Nogaro.


All’interno della CP sangiorgina, don Alex De Nardo affiancherà il parroco mons. Igino Schiff nelle Parrocchie di Marano Lagunare, Porto Nogaro, Villanova e Zellina. La CP comprende anche le Parrocchie di Carlino, Porpetto, Castello e Corgnolo.

Sabato 12 settembre don De Nardo saluterà le comunità della Val Tagliamento e della Val Lumiei, in cui ha svolto i suoi primi mesi di ministero sacerdotale.

Sempre sabato 12 settembre la CP di San Giorgio di Nogaro saluterà don Nicola Degano – a cui succederà proprio don De Nardo -, che dal 2 ottobre assumerà la guida delle Parrocchie di Premariacco, Ipplis e Orsaria.

giovedì 26 agosto 2021

Post 3291: La parrocchia di Premariacco affidata a don Nicola Degano(Messaggero Veneto)

 LUCIA AVIANI

PREMARIACCO

A quasi cinque mesi di distanza dall’addio all’amatissimo monsignor Pietro Moratto, portato via dal Covid la scorsa primavera, la comunità dei fedeli di Premariacco ritrova una propria guida spiritale stabile, dopo il lungo servizio di “supplenza” garantito dall’arciprete di Cividale, monsignor Livio Carlino – che era stato nominato amministratore parrocchiale –, e da un altro sacerdote, don Reginald Sipendi Kessy, originario della Tanzania.

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L’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, ha infatti conferito l’incarico di parroco di Premariacco, Orsaria e Ipplis al 45enne don Nicola Degano, originario di Pasian di Prato e ordinato sacerdote nel 2008. La sua prima destinazione era stata la parrocchia udinese di San Marco; successivamente era stato assegnato alla zona pastorale di San Giuseppe. Nello stesso periodo don Nicola si era dedicato anche all’insegnamento della religione cattolica in una scuola media di Udine.

Attualmente don Degano – che dal 2019 è pure componente del Consiglio presbiterale diocesano – è vicario parrocchiale a San Giorgio di Nogaro, mandato conferitogli nel 2014, nonché a Villanova, Porto Nogaro, Zellina, Porpetto e Marano Lagunare, nell’ottica delle collaborazioni pastorali promosse dall’arcivescovo.

Lieti dell’annuncio – effettuato domenica, sia nella nuova destinazione di don Degano che nelle comunità dove ha prestato finora il suo servizio pastorale – i fedeli di Premariacco, certi che il nuovo parroco saprà dare un impulso anche alla pastorale giovanile, come fatto nelle comunità in cui ha già operato, dove ha impresso un segno forte grazie all’impegno e alla dedizione dimostrata nell’espletamento della sua missione. Il ministero di don Nicola, che è cresciuto negli ambienti scout e che per anni ha animato la pastorale giovanile varie parrocchie sopra citate, oltre che del Vicariato urbano di Udine e della Forania della Bassa Friulana, si è infatti rivolto in maniera particolare alle nuove generazioni.

La data del suo ingresso in paese non è stata ancora fissata, ma l’arrivo del sacerdote è atteso già per settembre, al più tardi per inizio ottobre, a seconda delle indicazioni del vescovo.

«Lo aspettiamo con gioia e impazienza», dice il sindaco Michele De Sabata, che domenica ha preso contatti telefonici con il sacerdote. «Ho inoltre ricevuto le chiamate di tanti parrocchiani – racconta –, profondamente dispiaciuti per perdere una guida spirituale particolarmente stimata e benvoluta, ma nel contempo felici per noi, che potremo contare su un ottimo pastore». —

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...