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martedì 14 luglio 2015

Bollettino Fides News del 14 luglio 2015

AFRICA/SUDAFRICA - “Priorità alla vita della povera gente invece che agli interessi delle aziende farmaceutiche”: appello di Giustizia e Pace
Johannesburg (Agenzia Fides) - “Date accesso alle cure per il cancro e l’Aids agli strati più poveri della popolazione”. È l’appello lanciato dalla Commissione Episcopale “Giustizia e Pace” del Sudafrica in una dichiarazione firmata da Sua Ecc. Mons. Abel Gabuza, Vescovo di Kimberley e Presidente della Commissione “Giustizia e Pace”, pervenuta a Fides.
“Diversi farmaci contro il cancro sono brevettati e il loro prezzo li mette fuori della portata dei più poveri” ricorda il Vescovo. Secondo “Giustizia e Pace” il Paese ha bisogno di un approccio innovativo che contemperi la protezione dei poveri e la necessità delle industrie farmaceutiche di recuperare i costi ed ottenere profitti ragionevoli dai farmaci da loro prodotti.
Per i Vescovi la protezione della proprietà individuale, come è gestita in Sudafrica, ha fallito nel bilanciare queste due esigenze. “Il nostro sistema fa sì che le nuove medicine siano finanziariamente insostenibili per il ministero della sanità e quindi indisponibili per milioni di poveri del Sudafrica”.
I Vescovi infine invitano il Dipartimento del Commercio e dell'Industria a salvare la vita dei pazienti affetti da cancro facendo approvare con urgenza la nuova politica sulla proprietà intellettuale dal Consiglio dei Ministri. “È deplorevole che il processo di messa a punto delle riforme dei brevetti sembri essere sequestrato dagli interessi meschini delle multinazionali farmaceutiche. Facciamo fermo appello al ministro del Commercio e dell'Industria perché abbia l’audacia di dare la priorità alla vita della nostra gente invece che agli interessi di lucro di potenti aziende farmaceutiche” conclude la dichiarazione. (L.M.) (Agenzia Fides 14/7/2015)
AFRICA/MALAWI - “Continueremo ad essere poveri senza un rinnovamento morale” dice l’Arcivescovo di Blantyre
Lilongwe (Agenzia Fides) - “Perché siamo poveri?” si è chiesto Sua Ecc. Mons. Thomas Luke Msusa, Arcivescovo di Blantyre, nel suo messaggio per il 51esimo anniversario dell’indipendenza del Malawi, celebrato il 6 luglio. “La nostra povertà è molto più profonda della mancanza di industrie, miniere, valuta straniera nelle nostre banche mal gestite. Forse la popolazione del Malawi è povera perché abbiamo perso la trasformazione umana e morale ancora prima di quella economica” risponde Mons. Msusa. “La trasformazione economica non potrà mai essere raggiunta senza una morale economica dimostrata dai nostri leader in ogni settore della società”.
“Fintanto che la corruzione, il nepotismo e il regionalismo saranno le caratteristiche principali dei leader di governo, non ci sarà un Malawi diverso” commenta in un report inviato all’Agenzia Fides, P. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano. “I discorsi dei leader religiosi per l’anniversario hanno raccontato chiaramente di un Paese che con il trascorrere degli anni sprofonda nella povertà: per la cronica mancanza di medicine negli ospedali, il sistema sanitario vicino al collasso per il mancato pagamento dei salari, la mancanza di aule e insegnanti per le scuole, la scarsità di impiego per i giovani obbligati a cercare lavoro in Sudafrica nonostante la violenza causata dalla xenofobia, il tasso di interesse applicato dalle banche vicino al 40%”.
Il missionario ricorda che il Malawi, in queste condizioni, accoglie quasi mille persone scappate dal Mozambico, in fuga dalla violenza derivante dalla tregua mai del tutto raggiunta tra il partito della Frelimo al governo e l’opposizione della Renamo. Il Malawi inoltre non ha ancora completato il rimpatrio dei rwandesi, a causa della mancanza di aiuti per coprire le spese di trasporto, nonostante l’accordo che prevedeva il rimpatrio nel 2013.
Ad aggravare la situazione infine c’è la carenza di cibo per i mesi a venire, da ottobre a marzo 2016. Il raccolto è stato decimato dall’alluvione, lasciando due milioni e ottocento mila persone direttamente a rischio di sopravvivenza. (L.M.) (Agenzia Fides 14/7/2015)
ASIA/IRAQ - Trasformata in moschea la chiesa caldea di San Giuseppe a Mosul
Mosul (Agenzia Fides) - Dopo quella dedicata a Sant'Efrem, anche la chiesa caldea di Mosul intitolata a San Giuseppe è stata trasformata in moschea su disposizione dei leader dello Stato Islamico (Daesh), l'entità jihadista che dal giugno 2014 si è insediata nella seconda città irachena, trasformandola nella capitale dell'autoproclamato Califfato Islamico. A diffondere la notizia sono fonti di Mosul in contatto con il website ankawa.com. Alcune immagini del luogo di culto mostrano che la cupola è stata ridipinta di nero, e la chiesa – situata nel quartiere di Maidan, nel centro storico della città– è stata spogliata delle croci e di tutte le immagini e i simboli cristiani. La moschea sarebbe stata intitolata a Abu Abdulrahman al-Bilawi, un comandante iracheno del Daesh ucciso dalla polizia irachena.
Quella di San Giuseppe era una chiesa storica di Mosul, ma negli ultimi anni, per la diminuzione di sacerdoti e fedeli registrata dopo gli interventi militari a guida Usa, vi si celebrava la messa solo una volta al mese e vi si svolgevano pellegrinaggi nelle festività legate alla figura del padre putativo di Gesù, in particolare in occasione del primo maggio, festa di San Giuseppe lavoratore.
Dopo la conquista di Mosul da parte dei jihadisti, tutti i cristiani della città sono stati costretti a fuggire e molti di loro vivono da rifugiati a Ankawa, sobborgo di Erbil. Mons. Amel Shamon Nona, già Arcivescovo caldeo della metropoli irachena, è stato trasferito a guidare l'eparchia caldea in Australia, e per la nomina del suo successore a Mosul si attende di vedere se davvero avrà inizio la tante volte annunciata campagna militare per liberare la città dai jihadisti.
“La voce più insistente - riferisce all'Agenzia Fides Paolo Mekko, sacerdote caldeo di Mosul, attualmente rifugiato ad Ankawa - era quella secondo cui le operazioni militari su larga scala sarebbero iniziate dopo la fine del Ramadan. In effetti, in questi giorni sembra iniziata un'offensiva per recuperare terreno nella provincia di al-Anbar e liberare Ramadi. Vedremo se poi toccherà a Mosul”.
Nel frattempo, il Patriarcato caldeo, in accordo con i preti di Mosul, ha deciso di vendere alcuni veicoli di proprietà dell'arcidiocesi che giacevano inutilizzati nelle autorimesse, per evitare che con il passare del tempo perdano valore. Il ricavato dalla vendita – pari a quasi 60mila dollari - è stato versato nel conto bancario intestato all'arcidiocesi, nella speranza di poterlo usare quando arriveranno tempi migliori, e le parrocchie di Mosul potranno “ripartire”. (GV) (Agenzia Fides 14/7/2015).
ASIA/TERRA SANTA - Gli Uffici locali dell'Unione Europea: “rammarico e preoccupazione” per il muro nella Valle di Cremisan
Gerusalemme (Agenzia Fides) – Gli uffici di rappresentanza dell'Unione Europea (UE) a Gerusalemme e Ramallah hanno diffuso un comunicato relativo alla recente decisione della Corte suprema israeliana di autorizzare il proseguimento della costruzione del Muro di separazione nella Valle di Cremisan (vedi Fides 8/7/2015). Nella dichiarazione, che porta la data del 10 luglio, si esprime “profondo rammarico e preoccupazione” per la decisione presa dal supremo organo giudiziario israeliano. “Se verrà costruita - si legge nel comunicato, pervenuto all'Agenzia Fides – questa barriera restringerà severamente l'accesso di 58 famiglie palestinesi alle proprie terre, e avrà conseguenze profonde sulle loro vite. Inoltre la decisione comporterà un'ulteriore usurpazione di terra palestinese nell'area adiacente a Betlemme, in una zona già pesantemente colpita dall'espansione degli insediamenti di coloni”. Le famiglie palestinesi direttamente penalizzate dalla decisione della Corte su prema israeliana sono tutte cristiane.
Nel comunicato delle rappresentanze dell'UE e Gerusalemme e Ramallah si ricorda anche che l'Unione Europea aveva appoggiato il parere consultivo con cui la Corte Internazionale di Giustizia, già nel luglio 2004, aveva definito “illegale” la costruzione del Muro di separazione su terreni arbitrariamente e unilateralmente confiscati. (GV) (Agenzia Fides 14/7/2015).
AMERICA/NICARAGUA - Due bambini e una donna uccisi per errore dalla polizia; Mons. Baez chiede giustizia
Managua (Agenzia Fides) – Il Vescovo ausiliare dell'Arcidiocesi di Managua, Sua Ecc. Mons. Silvio Baez, chiede giustizia per i due bambini e la donna, loro parente, uccisi dalla polizia nell'ambito di un'operazione contro i narcotrafficanti, e per gli altri due bambini rimasti feriti in modo lieve. In una breve nota pervenuta a Fides, il Vescovo chiede di "ripristinare la giustizia, perché la violenza e l'impunità non prevalgano nella società. Le mie preghiere per questa famiglia e per i bambini feriti".
Secondo dati raccolti da Fides, l'incidente è avvenuto la sera di sabato scorso, 11 luglio, lungo una strada rurale a est di Managua. Secondo la versione della polizia, gli agenti hanno scambiato la famiglia di sette membri, quattro dei quali bambini, con un gruppo di narcotrafficanti,. Quattordici agenti di polizia coinvolti nell’operazione anti-droga sono stati arrestati e rimangono a disposizione per ulteriori indagini e verificare il loro grado di responsabilità.
Mons. Baez ritiene che la polizia dovrebbe fare un "esame di coscienza" dinanzi a quanto è accaduto: "La polizia dovrebbe rivedere il suo modo di operare, il protocollo nell'uso delle armi, i responsabili, il rispetto per i diritti umani, per i cittadini e per la legge. Il fatto più grave è che non si tratta di un caso isolato da parte della polizia. Sono molte le imprudenze nelle sparatorie, come gli abusi e la repressione" ha affermato il Vescovo.
(CE) (Agenzia Fides, 14/07/2015)
AMERICA/MESSICO - I Vescovi sulla fuga di El Chapo: “non siamo ingenui, bisogna eradicare la corruzione”
Irapuato (Agenzia Fides) – “La seconda fuga di Joaquin ‘El Chapo’ Guzman, leader del ‘Cartel de Sinaloa’ attraverso un tunnel dal carcere di massima sicurezza, indebolisce ulteriormente la poca credibilità della popolazione nelle autorità federali” ha commentato il Vescovo della Diocesi di Irapuato, Sua Ecc. Mons. José de Jesus Martinez Zepeda. Ha poi osservato che "questo caso è una tragedia in più per il Messico, perché tutto ciò che si dice riguardo alla sicurezza e alla serenità del paese svanisce quando uno spacciatore fugge per la seconda volta da un carcere di massima sicurezza, e rappresenta una presa in giro dei cittadini. Dobbiamo lavorare tutti per superare questa crisi di credibilità, di giustizia, di legalità e quindi provare a ricostruire il paese su una solida base di verità, di giustizia e trasparenza". Per Mons. Martinez Zepeda le autorità dovrebbero avere senso etico e di responsabilità, quindi evitare categoricamente i casi di corruzione.
La nota pervenuta a Fides segnala anche le dichiarazioni di altri Pastori della Chiesa cattolica in Messico riguardo a questo caso eclatante di cui sta parlando tutto il mondo. Sua Ecc. Mons. Francisco Moreno Barrón, Vescovo di Tlaxcala, segnala la "fragilità" di questi centri di "massima sicurezza" e richiamo a non cadere nella trappola mediatica che questo caso comporta, in quanto ci sono altri gravi problemi in Messico e non solo la fuga di un narcotrafficante.
Sua Ecc. Mons. Eduardo Porfirio Patiño Leal, Vescovo di Córdoba, Veracruz, chiede alle autorità di non trattare da "ingenua" la popolazione affermando che nessuno si era accorto di un tunnel di un km e mezzo da dove, si dice, è fuggito El Chapo. Piuttosto occorre prendere in esame il limite fin dove arriva la complicità di molti elementi dentro e fuori il carcere, e rivedere la velocità dei processi, che a volte durano anni.
(CE) (Agenzia Fides, 14/07/2015)
AFRICA/GHANA - Dimissioni del Vescovo di Ho e nomina del successore
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 14 luglio 2015, ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Ho (Ghana), presentata da Sua Ecc. Mons. Francis Anani Kofi Lodonu, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato Vescovo di Ho (Ghana) il Rev.do P. Emmanuel Fianu, S.V.D., Segretario del Consiglio Generale dei Padri Verbiti.
Il Rev.do P. Emmanuel Fianu, S.V.D., è nato il 14 giugno 1957 a Tegbi, vicino a Keta (ora la località si trova nella diocesi di Keta-Akatsi). Dal 1963 ha frequentato le scuole elementari e secondarie a Tegbi, Ada-Foah e ad Accra. Per tre anni (dal 1976 al 1979) è stato alunno del Seminario maggiore di Tamale. Entrato nella Congregazione dei Missionari del Verbo Divino (SVD), ha svolto il Noviziato a Nkwatia-Kwahu, ha emesso la prima Professione nel 1980 ed ha pronunciato i voti perpetui nel 1984. È stato ordinato sacerdote il 14 luglio 1985 ad Accra.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha svolto i seguenti uffici e ulteriori studi: 1986-1990: collaboratore in parrocchia nel Togo, Cappellano dei giovani e incaricato dell’apostolato dei laici; insegnante nel College d’Enseignement General di Kante; 1990-1994: studente di Teologia Biblica presso il Pontificio Istituto Biblico a Roma; 1994-1996: Admonitor del Distretto SVD di Lome, docente di Scienze Bibliche al St Jean Paul II Seminaire e all’Institut St. Paul di Lome, Segretario della Commissione per le pubblicazioni liturgiche Ghana-Togo; 1996–1998: Consigliere del Collegio del Verbo Divino a Roma; 1998-2000: Admonitor del Collegio del Verbo Divino a Roma; 2000-2004: Rettore del Collegio del Verbo Divino a Roma, docente e formatore al St. Victor’s Major Seminary a Tamale; 2001-2003: Segretario per la formazione delle Province SVD Africa-Madagascar; 2004-2006: Coordinatore per la zona AFRAM con sede ad Accra; dal 2006: Segretario del Consiglio Generale della sua Congregazione, confermato nello stesso incarico nel 2012.
La Diocesi di Ho, eretta nel 1994, suffraganea dell’Arcidiocesi di Accra, ha una superficie di 5.893 kmq e una popolazione di 658.845 abitanti, di cui 200.670 sono cattolici. Ci sono 28 Parrocchie, 82 sacerdoti (78 diocesani e 4 religiosi), 11 Fratelli Religiosi, 81 Suore e 19 seminaristi. (SL) (Agenzia Fides 14/07/2015)
ASIA/COREA - Nomina del Vescovo Ausiliare di Seoul
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 14 luglio 2015, ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Seoul (Corea), il Rev.do Benedictus Son Hee-Song, Direttore del Dipartimento per la Pastorale arcidiocesana, assegnandogli la sede titolare vescovile di Campli.
Il Rev.do Benedictus Son Hee-Song è nato il 28 gennaio 1957 a Kyenki Yeonchenun Chadari, allora territorio dell’Arcidiocesi di Seoul ed ora della Diocesi di Uijeongbu. Ha svolto gli studi nel Seminario Maggiore di Seoul (1975-1979) e ad Innsbruck (Austria), dove ha conseguito la Licenza in Teologia (1986) e, poi, il Dottorato (1992).
È stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1986, e incardinato nell’Arcidiocesi di Seoul.
Dopo l’ordinazione ha svolto i seguenti incarichi: dal 1986 al 1992: Studi per il Dottorato in Austria; dal 1992 al 1994: Parroco a Yongsan; dal 1994 al 2012: Docente al Seminario Maggiore di Seoul (Università Cattolica di Seoul), Direttore della Biblioteca del Seminario, Capo del Dipartimento per l’Informatica; dal 1999 al 2007: Membro della Commissione per la recensione delle pubblicazioni; dal 2007 al 2013: Vice-Direttore della Commissione per la recensione delle pubblicazioni; dal 2012: Direttore della Pastorale arcidiocesana, Membro del Consiglio Presbiterale, Membro del Consiglio Pastorale, Membro della Commissione per la Formazione Permanente del Clero, Membro della Commissione per le Missioni Estere, Membro e Vice-direttore della Commissione per la Tutela dei Luoghi Sacri di Martirio in Seoul, Membro della Commissione per la gestione del Centro di Assistenza giornaliera per anziani di Seoul; dal 2013: Responsabile dell’Associazione delle Donne Cattoliche, Membro della Commissione per la verifica della Pubblicità nei Media Cattolici; dal 2014: Responsabile per il Comitato Pianificazione e Coordinazione per la Visita del Papa in Corea (14-18 Agosto 2014). Ha svolto anche incarichi all’interno della Conferenza Episcopale: dal 2004 al 2005: Membro della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede; dal 2005 al 2012: Segretario Generale della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede; dal 2005: Rappresentante di Seoul e Membro della Commissione Episcopale per le Cause di Beatificazione e Canonizzazione; dal 2012: Segretario Generale della Commissione Episcopale per l’Apostolato Laico. (SL) (Agenzia Fides 14/07/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

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