La modifica al programma di sostegno al reddito minimo, approvata mercoledì dal Parlamento del Land di Vienna, ha suscitato aspre critiche da parte della Caritas. Il direttore della Caritas, Klaus Schwertner, ha lanciato l’allarme sui social media circa un “significativo peggioramento delle condizioni di vita” di molte persone colpite e ha invitato il governo federale e i Länder a “trovare insieme soluzioni che prevengano la povertà”. I tagli dovrebbero generare risparmi per circa 200 milioni di euro, un sesto dei costi totali del sostegno al reddito minimo. Schwertner evidenzia che le misure “colpiranno duramente molte persone, spesso famiglie”: soprattutto i bambini, che con il 37%, costituiscono il gruppo più numeroso che riceve un sostegno al reddito minimo, “e saranno particolarmente colpiti dai tagli”, che saranno soprattutto attuati con la riduzione delle prestazioni per gli alloggi condivisi, la riduzione dei sussidi per l’affitto e il trasferimento dei beneficiari di protezione sussidiaria all’assistenza sociale di base. Schwertner ha criticato la procedura: i tagli ingenti sono stati introdotti “senza alcuna possibilità per esperti e organizzazioni sociali di esaminarli”. Anche i genitori single, i pensionati minimi, i malati e le persone con disabilità sono colpiti dai tagli. Per le famiglie che vivono in povertà, una riduzione di cento euro al mese può significare “la differenza tra un pasto, una casa calda o il pagamento puntuale dell’affitto”. Pur esprimendo comprensione “per la necessità di risparmiare in tempi di budget limitati”, Schwertner ha sottolineato che i tagli al settore sociale “non colpiscono solo le persone più vulnerabili della nostra società, ma sono spesso associati a enormi costi conseguenti”. Ha osservato che “l’impatto a breve termine” dei tagli su coloro che beneficiano della protezione sussidiaria è particolarmente devastante: molti non possono più permettersi di mantenere la propria casa, mentre gli alloggi scarseggiano. Schwertner ha anche individuato una “corsa al ribasso” nelle prestazioni di assistenza sociale tra i Länder: in alcuni il sostegno è così inadeguato che “non costituisce più una previdenza sociale”. Vienna si batte da tempo per un reddito minimo garantito che assicuri uno standard di vita di base e una quota di previdenza di base superata, ma questo non rende gli attuali tagli “meno preoccupanti”.