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giovedì 30 marzo 2023

La Festa dell'Addolorata: annuncio dalla Diocesi

 

A SAN GIORGIO DI NOGARO TORNA LA FESTA DELL’ADDOLORATA


Con la traslazione dell’immagine della Vergine Addolorata dalla chiesa vecchia al Duomo sangiorgino, avvenuta la sera di domenica 26 marzo, è iniziata la settimana di preparazione alla festività della Madonna Addolorata che, a San Giorgio di Nogaro, si celebra ancora secondo l’antico calendario liturgico il venerdì precedente la seconda Domenica di Passione.

Un culto antico, quello che lega i sangiorgini all’Addolorata, ma che ha conservato intatto, anche in tempi fortemente segnati dai processi di secolarizzazione come quelli attuali, tutta la sua genuinità e la valenza di forte elemento identitario dell’intera comunità.

 

Il programma

Tutti i giorni alle 9, in Duomo, sarà celebrata la S. Messa accompagnata da una meditazione.

Venerdì 31 marzo, alle 11, è prevista la S. Messa per i bambini delle elementari e medie, mentre alle 19 la Santa Messa solenne, presieduta da mons. Igino Schiff e concelebrata dai sacerdoti della Forania, sarà accompagnata dal Coro Femminile parrocchiale che, come da tradizione, offrirà un vasto repertorio di canti dedicati alla Vergine appartenenti a varie culture musicali; l’attenzione, in particolare, sarà rivolta, a quelli cari ai sangiorgini dedicati da don Oreste Rosso all’Addolorata.

Domenica 2 aprile le celebrazioni raggiungeranno il momento più solenne alle 15.30 con il canto dei Vesperi dell’Addolorata e la processione che riaccompagnerà la sacra immagine alla chiesa della Madonna. L’appuntamento sarà presieduto da padre Gianantonio Campagnolo, Rettore del Santuario della B.V. Maria di Castelmonte. Alle 19 ci sarà la Santa Messa serale in Duomo, presieduta da mons. Schiff.

giovedì 18 febbraio 2021

In cil no je une stele di don Oreste Rosso

 

In cil no je une stele

di don Oreste Rosso



In cil no je une stele

O Mari dal Signor che sedi par splendor

Di te plui biele di te plui biele di te plui biele



Splendor di lus che sazie di glorie il Paradis

E su di no tiei fis pluf ogni grazie , pluf ogni grazie, pluf ogni grazie



Lus benedete e cjare

che guide il traviat da lis passions svuarbat di cheste tiare , di cheste tiare , di cheste tiare.

mercoledì 10 febbraio 2021

Don Oreste Rosso da Natisone.it, un articolo del Gazzettino

 DON ROSSO, Il pentagramma di Dio

(Di Flavio Vidoni da IL GAZZETTINO del 16 Febbraio 2001)

Clicca sull'inizio di questo articolo per leggerlo interamente

Dopo don Gilberto Pressacco e dopo monsignor Albino Perosa, il mondo friulano del pentagramma - ma in senso lato l'intera cultura di questa regione - ha perso con don Oreste Rosso, scomparso venerdì scorso all'età di novant'anni, un altro sacerdote musicista, fortemente legato alle radici popolari di questa espressione artistica. Oltre che compositore, don Oreste Rosso era un grande animatore e divulgatore della musica, fortemente convinto delle sue grandi possibilità di formazione culturale e spirituale, soprattutto per i giovani e soffriva della trascuratezza delle istituzioni per quanto riguarda la sua divulgazione nelle scuole. E proprio dell'insegnamento della musica aveva fatto uno degli scopi primari della sua vita, dedicandovisi con entusiasmo e tanta semplicità, con disponibilità e pazienza e, soprattutto, con tanto amore.

Don Oreste rosso, Bibliografia da http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/rosso-oreste/

 Nato a Martignacco (Udine) il 14 aprile 1911, dopo l’ordinazione sacerdotale, il 21 luglio 1935, fu cappellano a Moruzzo (1935-1936), cooperatore a Palmanova (1936-1937), a San Giorgio di Nogaro (1937-1949) e a Codroipo (1949-1952), cappellano a Camino di Buttrio (1952-1958), parroco di Colugna (1958-1964), cappellano delle carceri di Udine (1964-1974), parroco di Caporiacco (1977-1983) ed infine di Rivolto (con servizio a Passariano) fin quasi alla morte, sopraggiunta in ospedale a Udine il 9 febbraio 2001, ovunque lasciando ampia traccia del suo cammino spirituale e musicale. Aveva iniziato la sua formazione musicale negli anni del seminario con don M. Roussel, diplomato alla Scuola superiore di musica sacra di Roma, studiando poi composizione con A. Illersberg a Trieste e canto pre-polifonico con padre Pellegrino Ernetti a Venezia, ma soprattutto approfondendo autonomamente la conoscenza degli autori antichi e moderni. Fu un grande animatore e divulgatore della musica, convinto delle possibilità di formazione culturale e spirituale in essa insite; per questo anche la sua opera di compositore fu incessante, variegata e intimamente legata alla sua terra e alla sua gente, tanto da meritarsi l’appellativo di «cantore dell’anima friulana». Ci ha lasciato più di trecento tra composizioni sacre e profane ed elaborazioni di motivi popolari, ispirate ai più diversi momenti spirituali, storici, esistenziali che si è trovato ad attraversare e scritte in uno stile personale, poco accademico, che comunque sapeva attingere alla tradizione musicale colta e popolare non solo friulana. Si tratta per lo più di composizioni corali perché R. fu sempre vicino ai cori e lui stesso ne diresse alcuni, incidendo con loro pure diversi dischi: la Côral di Feàgne, il Coro della SAF (Società alpina friulana), gli Amici del Malignani, la Cappella musicale del duomo di Cividale. Al centro della sua ispirazione è stata prima di tutto la musica sacra, che egli servì anche assecondando, con le sue proposte, il rinnovamento della liturgia voluto dal Concilio Vaticano II: una trentina sono le messe composte (su testo latino, italiano, ma anche friulano) a partire da quella In onore dell’Addolorata (San Giorgio di Nogaro, 1938) per finire con l’incompiuta Messe par furlan del 1982, decine i mottetti, inni, canti mariani, natalizi e sacramentali, due gli oratori… Tra le messe friulane merita menzione la Messe celtiche, costruita su motivi raccolti dalla voce del popolo e armonizzata a quattro voci dispari con accompagnamento d’organo; tra i canti mariani il più noto fu invece Suspir da l’anime, scritto nel 1940 su testo di A. Chiaruttini. Nel campo della musica profana rivestono un carattere particolare, per la perfetta simbiosi tra espressione poetica e musicale, le composizioni ispirate ad alcune liriche della poetessa friulana Novella Cantarutti (Sul fen da la tô cunaSvuaiGent da la GravaGlonsMadona da li’ creti’Peravali’Sâtu li’ Pieri’), insieme a molte altre che hanno goduto di grande fortuna: Aquilèe (E. Fruch), considerato quasi un inno regionale, Masse bêz (G. Michelutti), Cjampane bessole (G. Michelutti), Signôr dut rot (A. Picotti), ecc. Notevoli anche le sue numerose armonizzazioni di temi popolari friulani, resiani, istriani e sloveni, tra cui In chê dì da lis mês gnosisI siet pasDa pe da clevoSul puint di BraulinsSe savessis fantazzinisDa lipa ma! Kë bej nä jë? [Dov’è la mia bella?], Ta Ösöjska [La canzone di Oseacco], Vado in piazaJubka mopja, ecc.; ha scritto inoltre una trentina di brani per i bambini, da lui proposti al concorso “La cetra dei piccoli” di Cividale e ai festival “Il Grillo d’oro” di San Giovanni al Natisone e “La Sagre dai grîs” di Feletto Umberto. R. non disdegnò neppure la partecipazione al Festival della canzone friulana di Pradamano, ove più volte ottenne premi e segnalazioni. Si dedicò infine, sia pur con minore frequenza, alla ricerca musicologica curando l’edizione della commedia musicale di Rudolf Kubik Va, vilote puartade dal vint, di alcune opere di Iacopo Tomadini (66 Fioretti, quattro mottetti e due canzonette), autore che studiò con grande ammirazione animato probabilmente da una riconosciuta affinità spirituale, e della Messa di S. Faustino di Giovanni Battista Candotti. Della sua vasta produzione, solamente quarantacinque brani sono stati editi in un ponderoso volume antologico intitolato Svuai (1990), ai quali ne vanno aggiunti pochi altri stampati autonomamente. R. ha ricevuto il premio Nadâl furlan 1987.


Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...