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mercoledì 1 maggio 2024

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

 

LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA

Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domenica 5 maggio: l'Arcidiocesi di Udine accoglierà il suo nuovo pastore, mons. Riccardo Lamba, che succederà a mons. Andrea Bruno Mazzocato nella guida della Chiesa udinese. Lo svolgimento della giornata e le indicazioni.

Un passaggio del Testimone, con la maiuscola, perché si tratta dello storico avvicendamento tra due pastori della Chiesa udinese. Quel passaggio sarà domenica 5 maggio, in quella che si prospetta essere una giornata di grande festa per l’intera Arcidiocesi udinese, dai monti al mare fino alla città, che sarà il fulcro della celebrazione. È a Udine, infatti, che si trova la cattedra dell’Arcivescovo, sulla quale si sono avvicendati – nei secoli – Patriarchi e Arcivescovi. Il cerimoniale della giornata sarà particolarmente ricco e si articolerà in tre momenti.

 

L’arrivo in città e l’accoglienza dei giovani

Mons. Riccardo Lamba partirà dal seminario di Castellerio nel primo pomeriggio: scortato dalla polizia, entrerà in città e, transitando da piazza I maggio e da via Manin, si fermerà in piazza Libertà, dove alle 15.30 sarà accolto dai giovani dell’Arcidiocesi. La Pastorale giovanile diocesana ha invitato i gruppi delle Parrocchie a raggiungere piazza Libertà con striscioni colorati per dare il benvenuto al nuovo pastore; dopo una breve preghiera e alcuni saluti, i giovani e l’Arcivescovo formeranno un corteo verso via Vittorio Veneto e piazza del Duomo. All’esterno della Cattedrale, mons. Lamba sarà accolto dal picchetto d’onore delle forze armate – che a Udine svolgono di prassi all’insediamento della massima autorità religiosa cittadina – e, sul sagrato, avranno luogo l’accoglienza da parte dell’amministratore apostolico mons. Andrea Bruno Mazzocato e del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni. Dopodiché mons. Lamba si recherà all’Oratorio della Purità per indossare gli abiti liturgici.

 

Il momento centrale: la Santa Messa

Il momento culminante sarà la Santa Messa, che inizierà attorno alle 16.15-16.20 e sarà animata dalla Cappella musicale della Cattedrale di Udine. Alla celebrazione saranno presenti ben quattordici Vescovi, tra cui il patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia e i Vescovi di Lubiana e Capodistria, oltre ad alcuni vicari e delegati di altri Vescovi. Tuttavia all’inizio della celebrazione la cattedra sarà vuota: né mons. Mazzocato né mons. Lamba vi siederanno. Dopo il canto iniziale e il saluto dell’amministratore apostolico Mazzocato, il cancelliere darà lettura della Lettera apostolica con cui il Papa assegna al Vescovo Riccardo il governo pastorale della Chiesa di Udine. La solenne lettura ed esibizione della lettera si concluderà con il passaggio del bastone pastorale dal Vescovo Andrea Bruno al Vescovo Riccardo. Quest’ultimo poi salirà alla cattedra e vi siederà: da quel momento egli sarà a tutti gli effetti Arcivescovo metropolita di Udine, accolto dal suono delle campane a distesa e dal canto delle acclamazioni aquileiesi.

La Messa avrà quindi inizio con il segno della croce da parte del presidente della celebrazione, mons. Riccardo Lamba, e si svolgerà come di consueto. Le letture e le preghiere dei fedeli saranno proclamate nelle lingue della Chiesa udinese: italiano, friulano e sloveno, oltre che nelle parlate di Timau/Tischlbong e Resia/Reśija. La professione di fede invece sarà proclamata con il Simbolo aquileiese.

Prima della benedizione finale, il patriarca di Venezia mons. Moraglia, nella sua veste di Presidente della Conferenza Episcopale Triveneta, saluterà il nuovo Arcivescovo di Udine.

 

La Cattedra dell’Arcivescovo

La cattedra ospitata nella Cattedrale di Udine, qui con le insegne di mons. Andrea Bruno Mazzocato

Il momento ecclesiale più rilevante del rito di accoglienza e insediamento del nuovo Arcivescovo è la lettura della Lettera Apostolica di papa Francesco e l’insediamento in senso stretto di mons. Lamba, ovvero l’atto del sedersi alla cattedra.

Essa è il seggio su cui siede il Vescovo e dal quale presiede le celebrazioni e annuncia la Parola e che si trova nella chiesa detta, appunto, Cattedrale. La cattedra richiama una delle tre funzioni (o meglio: uno dei tre compiti, in latino munera) del Vescovo: il munus docendi, ossia la prerogativa episcopale di insegnamento delle Scritture e della dottrina (gli altri due sono il munus regendi, ossia il governo ecclesiale della Diocesi, e il munus sanctificandi, ossia la santificazione del Popolo di Dio). La cattedra, dunque, non è prima di tutto il tavolo di lavoro degli insegnanti, ma nella sua origine richiama comunque la docenza, l’insegnamento, che nella Chiesa spetta al Vescovo in virtù del Sacramento dell’ordine episcopale. Di conseguenza la “Cattedrale”, sede vescovile o arcivescovile, non è di per sé sinonimo di “basilica” o “duomo”.

 

Per partecipare alla Santa Messa

I fedeli potranno partecipare liberamente alla Messa: non sono previste iscrizioni né biglietti di accesso alla Cattedrale, nonostante saranno predisposte misure di sicurezza straordinarie. In Cattedrale ci saranno alcuni posti riservati alle numerose autorità presenti e ai parenti di mons. Riccardo Lamba, pertanto si consiglia ai fedeli di arrivare in Cattedrale in largo anticipo; i fedeli possono parcheggiare negli stalli pubblici: i parcheggi diocesani sono infatti riservati. I giovani che accoglieranno il Vescovo in piazza Libertà troveranno posto nelle cappelle laterali della Cattedrale. Non sarà possibile spostarsi dal proprio posto per scattare fotografie, salvo i fotografi e i giornalisti accreditati.

 

Indicazioni per i presbiteri e i diaconi

L’Ufficio liturgico diocesano, che cura la celebrazione di accoglienza del nuovo Arcivescovo, invita i presbiteri e i diaconi a portare con sé il camice e la stola bianca, accomodandosi poi nei consueti posti in presbiterio. Alcuni presbiteri, portando il proprio camice, si recheranno nella Sala della Purità (dietro l’omonimo Oratorio) per indossare la casula e prendere parte alla processione di ingresso:

  • il delegato ad omnia;
  • il cancelliere arcivescovile;
  • l’economo diocesano;
  • i canonici residenziali del Capitolo Metropolitano e del Capitolo dell’Insigne Collegiata di Cividale;
  • gli otto Vicari foranei;
  • i membri del Collegio dei consultori;
  • il rettore del Seminario.

Per i sacerdoti e i diaconi è disponibile il parcheggio del seminario arcivescovile di viale Ungheria. Il parcheggio della Curia, in via Treppo, è riservato ai parenti di mons. Lamba, ai numerosi Vescovi, allo staff diocesano di sicurezza e agli operatori dei media diocesani (tutti muniti di pass).

 

I saluti istituzionali con le autorità

Al termine della Messa i celebranti svestiranno gli abiti liturgici nell’Oratorio della Purità. L’Arcivescovo e le autorità invitate si recheranno presso il palazzo arcivescovile per un saluto istituzionale. Questo momento non sarà aperto al pubblico, ma ai soli invitati e ai giornalisti accreditati. Per l’occasione, domenica 5 maggio il museo diocesano (ospitato proprio nel palazzo arcivescovile) sarà chiuso al pubblico.

 

Dirette in radio e TV

La celebrazione di accoglienza del nuovo Arcivescovo di Udine sarà trasmessa in televisione e radio. Telefriuli proporrà una diretta televisiva dalle ore 15 alle 19, con il commento curato dall’Arcidiocesi di Udine. Anche TV12 trasmetterà in diretta la celebrazione.

L’emittente radiofonica diocesana Radio Spazio trasmetterà in diretta la celebrazione in Cattedrale dalle 15.30 (anche in streaming su www.radiospazio.it).

 

Un inserto speciale su La Vita Cattolica

Sono dodici pagine ricche di voci e attese quelle che il settimanale diocesano pubblica in supplemento all’edizione del 30 aprile. Pagine che parlano delle attese della Chiesa udinese e della società civile, in un Friuli che si appresta ad accogliere a braccia aperte “Il nuovo Pastore”, come recita il titolo del supplemento. Sul sito web del settimanale è disponibile qualche anticipazione.

 

 

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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