Essere rifiutato dagli anziani,
dai capi dei sacerdoti e dagli scribi
(Lc 9)
Attraversiamo la vita per cercare riconoscimento.
In famiglia, tra pari, al lavoro, nelle relazioni. Insegniamo ai bambini da subito a valutarsi per i voti ricevuti, a confrontarsi con l'altro e a spingersi verso risultati più performanti in modo che un domani possano spendersi al meglio nella competizione globale.
«Sa – mi dice un ragazzo che sta terminando le superiori – il mio timore è che all'Università io mi possa perdere perché non è come a scuola che ti valutano sempre.
Come fai a riconoscere te stesso se nessuno ti dice come sei?».
È vero: in fondo tutti noi ci costruiamo attraverso gli altri e poi ad un certo punto siamo chiamati a fare il salto nell'autonomia e qui, se non siamo attrezzati interiormente, possiamo vacillare col rischio di affidarci ai potenti, alle filosofie più alternative o al guru di turno.
Che magnifica libertà sarebbe poter cogliere noi stessi nel profondo e camminare sui nostri passi senza timore. Fidarsi solo di esserci in quanto pensati ed amati uno ad uno da un inspiegabile spazio di libertà.
«Sa – mi dice un ragazzo che sta terminando le superiori – il mio timore è che all'Università io mi possa perdere perché non è come a scuola che ti valutano sempre.
Come fai a riconoscere te stesso se nessuno ti dice come sei?».
È vero: in fondo tutti noi ci costruiamo attraverso gli altri e poi ad un certo punto siamo chiamati a fare il salto nell'autonomia e qui, se non siamo attrezzati interiormente, possiamo vacillare col rischio di affidarci ai potenti, alle filosofie più alternative o al guru di turno.
Che magnifica libertà sarebbe poter cogliere noi stessi nel profondo e camminare sui nostri passi senza timore. Fidarsi solo di esserci in quanto pensati ed amati uno ad uno da un inspiegabile spazio di libertà.
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