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sabato 19 novembre 2016

Bollettino Agenzia Fides del 19 novembre 2016

AFRICA/EGITTO - La Chiesa greco-ortodossa di Alessandria decide di ripristinare il diaconato femminile
 
Alessandria d'Egitto (Agenzia Fides) - Il Sinodo del Patirarcato greco-ortodosso Alessandria e di tutta l'Africa, svoltosi presso il Centro patriarcale di Alessandria d'Egitto dal 15 al 17 novembre sotto la presidenza del Patriarca Theodoros II, ha deciso di ripristinare l'istituto del diaconato femminile, e ha nominato una commissione di vescovi “per un esame approfondito della questione”. Lo riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato ortodosso di Alessandria. A esporre in una relazione all'Assemblea sinodale il potenziale ruolo delle diaconesse nell'opera missionaria è stato il Metropolita Gregorios del Camerun. Nel comunicato finale dell'Assemblea sinodale, pervenuto all'Agenzia Fides, i membri del Sinodo del Patriarcato greco ortodosso di Alessandria hanno voluto sottolineare che “i diversi approcci ai problemi della vita della Chiesa non sono per noi deviazioni dalla verità ortodossa, ma rappresentano l'adattamento alla realtà africana”.
La discussione sull'eventuale ripristino dell'ordinazione diaconale femminile e sul potenziale ruolo delle diaconesse nelle attività pastorali e nell'animazione missionaria è aperto da tempo all'interno di istituzioni teologiche dell'Ortodossia calcedonese.
Papa Francesco, lo scorso agosto, ha istituito una commissione di studio sul diaconato delle donne, presieduta dall'Arcivescovo gesuita Luis Francisco Ladaria Ferrer, segretario della Congregazione per la dottrina della fede. “A mio avviso” ha dichiarato alcuni giorni fa l'Arcivescovo Ladaria Ferrer a l'Ancora online “il Papa vuole in questo momento fare uno studio oggettivo, non per arrivare ad una decisione, ma per studiare come stavano le cose nei primi tempi della Chiesa”. (GV) (Agenzia Fides 19/11/2016).
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ASIA/PAKISTAN - Per la chiusura del Giubileo, il governo libera 69 detenuti
 
Faisalabad (Agenzia Fides) - Un gesto di clemenza, come richiesto da Papa Francesco, in occasione del Giubileo della misericordia: in occasione della chiusura del Giubileo della misericordia, 69 detenuti del carcere centrale di Faisalabad sono stati liberati e molti altri saranno rilasciati, nei prossimi giorni, in altri istituti di detenzione pakistani Il gesto è avvenuto in occasione della recente visita al carcere compiuta dal Ministro federale per i diritti umani, il senator cristiano Kamran Michael, insieme con il vescovo di Faisalabad, Joseph Arshad, altri rappresentanti cristiani e rappresentanti del governo del Punjab e della magistratura.
Per l'occasione il giudice del tribunale di primo grado Abid Hussain Qureshi ha disposto il rilascio di 69 prigionieri coinvolti in reati minori, che erano ancora in carcere perché, pur avendo scontato la pena, non erano in grado di pagare le sanzioni in denaro previste dalle condanne. In una nota inviata a Fides, il Ministro Kamran Michael ha confermato che "nel quadro del programma del Ministero federale dei diritti umani, si è deciso di rilasciare i prigionieri coinvolti in reati minori che sono ancora nelle carceri solo perché non in grado di pagare le sanzioni. Tali sanzioni saranno pagare grazie a uno speciale fondo governativo, ha aggiunto. Il ministro h riferito che il Governo ha avviato il processo di liberare questi detenuti in tutto il paese, aggiungendo che questo processo è partito nel carcere centrale di Faisalabad e che sarà esteso ad altri istituti di detenzione.
Nell'ottica di un percorso di rieducazione, "il governo ha avviato speciali corsi speciali di formazione al fine di rendere gli ex detenuti cittadini responsabili e aiutarli a reinserirsi nel tessuto sociale". L'iniziativa, ha spiegato, recepisce lo spirito "annunciato da Papa Francesco in questo anno chiamato come Anno della Misericordia, per assegnare il fondamentale diritto alla libertà di questi prigionieri". "Questa politica mira anche a ridurre il numero dei detenuti nelle carceri pakistane, per garantire loro una migliore sistemazione nelle strutture". ha concluso.
Il ministro Michael ha ispezionato diverse sezioni del carcere e si è incontrato con alcuni detenuti per informarsi sulle loro condizioni, assicurando di adottare i necessari provvedimenti per risolvere i loro problemi.
In Pakistan vi sono 88 strutture di detenzione che ospitano una la popolazione carceraria totale che supera 80mila detenuti, dei quali il 70% sono in attesa di giudizio. La capacità ufficiale del sistema carcerario è di circa 46mila unità, e il problema del sovraffollamento delle carceri si avverte dappertutto. Nel suo Rapporto del 2015, la “Commissione per i diritti umani del Pakistan”, Ong diffusa in tutta la nazione, ricorda che "maltrattamenti e torture sono diffuse”, mentre “le carceri ospitano il doppio delle persone rispetto alla loro capacità e in alcune celle, i detenuti non hanno nemmeno un giaciglio". Il sovraffollamento, si nota, non permette la separazione dei detenuti in base alle categorie (sotto processo o già condannati), nè tra minorenni e adulti. Nel sistema penale pakistano esistono pene alternative come come sanzioni e multe, disposte a volte dai tribunali per la condanna di delinquenti ritenuti non violenti. (PA) (Agenzia Fid es 19/11/2016)
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AMERICA/PARAGUAY - Per l’Anno della Misericordia indulto e migliori condizioni nelle carceri
 
Asunción (Agenzia Fides) – Il presidente del Paraguay, Horacio Cartes, ha annunciato ieri,18 novembre, la concessione dell’indulto a 16 prigionieri, per lo più donne, rispondendo alla richiesta pronunciata da Papa Francesco ai capi di stato in occasione dell'Anno santo della Misericordia. Come appreso da Fides, In una cerimonia nel Palazzo del Governo, alla presenza dal Nunzio Apostolico, l'arcivescovo Eliseo Antonio Ariotti, Cartes ha concesso l'indulto, affermando di aver preso “con serietà” l’invito contenuto nella lettera in cui Papa Francesco ha chiesto la libertà per i prigionieri.

L'indulto investe 16 persone, di cui 10 donne detenute nel penale del Buon Pastore, in quello di Juana Maria de Lara e nella prigione regionale di Encarnacion. Tutti saranno rilasciati entro domenica, ha detto il ministro della Giustizia, che ha anche annunciato un investimento di 80 milioni di dollari in infrastrutture carcerarie nel paese per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. La popolazione carceraria del Paraguay ammonta a 13.071 persone, anche se le infrastrutture hanno la capacità di ospitare 6.643 detenuti. (CE) (Agenzia Fides, 19/11/2016)
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AMERICA/PORTO RICO - "La gente soffre, la crisi sta peggiorando a Puerto Rico", nota la campagna Jubilee Usa
 
San Juan (Agenzia Fides) – "La gente soffre, la crisi sta peggiorando a Puerto Rico", ha osservato Eric LeCompte, presentando la testimonianza come direttore esecutivo della coalizione “Jubilee USA”. LeCompte collabora con diversi gruppi di esperti delle Nazioni Unite sul debito. "La ristrutturazione del debito è la chiave per porre fine a questa crisi ma il tempo stringe". Come riferito a Fides, la testimonianza è stata offerta al terzo incontro della Commissione per le finanze e del Consiglio di Gestione sulla crisi di Puerto Rico (Financial Oversight and Management Board for Puerto Rico, FOMB). E’ la prima volta che il Consiglio si riunisce sull'isola. L'incontro ha permesso al Consiglio di discutere il piano fiscale recentemente rilasciato del governatore di Porto Rico Alejandro Garcia Padilla.

Il Consiglio ha l'autorità di approvare o respingere il piano del Governatore, che prevede la riforma del governo, investimenti in infrastrutture e tagli minimi ai servizi sociali. Il Congresso degli USA creò il Consiglio come per affrontare il debito in corso e la crisi fiscale di questo paese.

Nella nota inviata a Fides, si legge che LeCompte ha esortato il Consiglio di proseguire la ristrutturazione del debito globale per la lotta alla povertà, far crescere l'economia e proteggere gli investitori dell'isola. L'economia del Porto Rico è vulnerabile agli shock esterni e ha esortato il consiglio A sostenere una "clausola uragano" per fermare temporaneamente i pagamenti del debito in caso di crisi imprevista.

Il direttore di Jubilee USA ha chiuso il suo intervento riportando una dichiarazione da monsignor Roberto González Nieves, Arcivescovo di San Juan de Puerto Rico e del reverendo Heriberto Martínez, segretario generale della Società Biblica di Porto Rico. Questi leader religiosi sono in prima linea per difendere le comunità vulnerabili, dinanzi la crisi che continua a svolgersi. "Crediamo che i piani, le politiche e le ristrutturazioni del debito devono essere giudicate a seconda dell’impatto sulle popolazioni vulnerabili", ha detto LeCompte. "Coloro che non hanno fatto nulla per creare questa crisi, stanno sopportando il peso di alcuni degli aspetti peggiori della crisi", ha concluso. (CE) (Agenzia Fides, 19/11/2016)

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