Lo scriba raccoglie notizie,annunci, preghiere su uomini e donne cristians della Forania della Bassa Friulana "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche"
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sabato 5 ottobre 2019
CP di San Giorgio di Nogaro Programma Pastorale per l'anno 2019/20- Relazione ai partecipanti alle Assemblee Liturgiche
venerdì 2 agosto 2019
domenica 26 maggio 2019
martedì 16 aprile 2019
GIOVEDÌ SANTO – “IN COENA DOMINI” 18 Aprile 2019 «Capite quello che ho fatto per voi?»
GIOVEDÌ SANTO – “IN COENA DOMINI”
18 Aprile 2019
SALUTO
C – Nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T – Amen.
C
– Il Signore che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia
con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.
ATTO PENITENZIALE
C – Fratelli e
sorelle, siamo chiamati a celebrare l’Eucaristia, memoria della Pasqua e
testamento dell’amore del Signore. Vogliamo riconoscere e confessare i nostri peccati
perché l’egoismo di cui sono il segno sia vinto dal perdono amoroso del Padre.
-
Signore, Sacerdote della
nuova ed eterna alleanza, [abbi pietà di noi]
T – Signore, pietà!
T – Signore, pietà!
-
Cristo, Agnello immolato
per la nostra redenzione, [abbi pietà di noi]
T – Cristo, pietà!
-
Signore, Maestro di
carità e di amore, [abbi pietà di noi] T
– Signore, pietà!
C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni
i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. T – Amen.
GRANDE DOSSOLOGIA
Al canto della Grande Dossologia
si suonano le campane. Poi non si suoneranno più fino allo stesso canto nella
Veglia pasquale.
COLLETTA
C - O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale
il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il
nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla
partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per
il nostro Signore Gesù Cristo... T –
Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – Alla Sua
Chiesa, chiamata ad essere serva come
Lui, Gesù consegna il segno della sua presenza: il nutrimento che la incorpora
a Lui, ci ricolma del suo Spirito di amore e ci dona la forza di offrire la nostra
vita per il bene di tutti. Come Dio è passato in Egitto per servire il suo
popolo liberandolo dalla schiavitù e rendendolo un popolo di servi, così Gesù
questa sera passa in mezzo a noi: ci lava, ci nutre e ci manda nel mondo per
servire; è la Pasqua
del Signore!
PRIMA LETTURA: Es
12,1-8.11-14
Prescrizioni per la cena pasquale.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 115
Rit. Il tuo calice, Signore, è
dono di salvezza.
Che cosa renderò
al Signore,
per tutti i
benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice
della salvezza
e invocherò il
nome del Signore.
Agli occhi del
Signore è preziosa
la morte dei suoi
fedeli.
Io sono tuo
servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato
le mie catene.
A te offrirò un
sacrificio di ringraziamento
e invocherò il
nome del Signore.
Adempirò i miei
voti al Signore
davanti a tutto
il suo popolo.
SECONDA LETTURA: 1 Cor
11,23-26
Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di
questo calice, voi annunciate la morte del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio
CANTO AL VANGELO: cfr. Gv
13,34
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Vi do un
comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato
voi,
così amatevi
anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
VANGELO: Gv 13,1-15
Li amò sino alla fine.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore
LAVANDA DEI PIEDI
G - Dopo aver
consumato la Cena con i suoi, «Gesù depone le vesti della sua gloria, si cinge
col “panno” dell’umanità e si fa schiavo. Lava i piedi sporchi dei discepoli e
li rende così capaci di accedere al convito divino al quale Egli li invita» (Benedetto XVI, Omelia Giovedì Santo, 20 marzo 2008).
Vogliamo
ripetere anche noi questo gesto che il Signore ci ha consegnato al fine di
imitarlo nell’amore.
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, in questa sera che apre i giorni della Pasqua, e
nella quale il Signore Gesù ci consegna ancora una volta il comandamento dell’amore,
apriamo il cuore alle necessità di tutti gli uomini. Il Padre ascolti la voce
dei suoi figli: dia concordia e unità alle sue Chiese, la pace al mondo, la risurrezione
agli afflitti.
L - Preghiamo
insieme cantando [dicendo]:
Ascolta, esaudisci, Signore!
- Dio di comunione,
rinsalda l’unità delle tue Chiese, di tutti coloro che si dicono
cristiani: togli lo scandalo delle divisioni. Noi ti preghiamo.
- Dio di fraternità,
che ci chiami a servirti nella tua Chiesa, sostieni il Papa Francesco, i
vescovi, i presbiteri, i diaconi e tutti coloro che svolgono un servizio
alle loro Comunità: rendili instancabili e generosi. Noi ti preghiamo.
- Dio
dell’amore, vuoi invitare alla tua mensa tutti i popoli sul monte della tua
gloria: disarma i potenti, salvaci dalla follia della violenza, provvedi
ai profughi, libera tutti dalla paura della guerra. Noi ti preghiamo.
- Dio, fonte
di ogni dono perfetto, tu ci regali ancora uomini e donne che sanno amare:
da’ saggezza a genitori ed educatori, affetto agli sposi, tenerezza ai
giovani, forza agli anziani, pazienza a chi cura i malati, coraggio a chi
dona la vita per gli altri, consolazione a chi soffre, speranza a chi è
senza lavoro. Noi ti preghiamo.
- Dio hai
mandato il tuo Figlio a servire e non ad essere servito: cambia il cuore di
noi, che siamo qui stasera per condividere lo stesso pane e lo stesso
vino: rendici fratelli capaci di portare i pesi gli uni degli altri. Noi
ti preghiamo.
C – Radunati, o
Signore, in comunione con tutto il tuo popolo per celebrare il solenne inizio
della Pasqua, ascolta, benevolo, la nostra preghiera.
Con umiltà ti
supplichiamo: purificandoli da ogni alimento di malvagità, trasforma in una
stirpe nuova quanti siedono insieme alla tua cena, e per tua grazia fa’ che
meritiamo in questo convito di salvezza sia il pane terreno sia il pane del
cielo. Poiché tu sei la vita dei vivi, la salute dei malati, il riposo dei
defunti per tutti i secoli dei secoli.
T - Amen.
REPOSIZIONE DELLA SS. EUCARISTIA
Terminata la distribuzione, la Santissima Eucaristia
rimane sull’altare.
DOPO LA COMUNIONE
C - Padre
onnipotente, che nella vita terrena ci hai nutriti alla Cena del tuo Figlio,
accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristo
nostro Signore.
T – Amen.
PROCESSIONE VERSO IL LUOGO DELLA REPOSIZIONE
G – L’Eucaristia
viene ora portata nel luogo preparato per la reposizione dove siamo invitati a
vivere un tempo di preghiera adorante e di contemplazione di fronte al dono di
un Dio che per noi si dona e si fa cibo di vita eterna.
Il dono ricevuto
è troppo grande: non possiamo fuggir via subito. Lasciamo che il cuore esprima
la riconoscenza. La Parola
proclamata, i gesti di questa Liturgia lascino un segno indelebile nella memoria
di ognuno e trasformino le nostre scelte e i nostri atteggiamenti.
Adoriamo il Signore Gesù, risorto e vivo, presente
in mezzo a noi!
Dopo l’orazione dopo la Comunione e la breve introduzione,
il Celebrante incensa la Santissima Eucaristia ; poi, indossato il velo
omerale, copre la pisside, e la porta processionalmente nel luogo preparato per
l’adorazione.
Intanto si canta l’inno eucaristico “Genti tutte,
proclamate” (tutte le strofe!).
Nella processione si portino incenso (due turiboli),
croce astile e ceri. Non si trascuri l’uso del tradizionale baldacchino [o almeno
dell’ombrello], segni di adorazione verso Gesù-Eucaristia.
Deposta la Santissima Eucaristia
nel tabernacolo (che non può essere nel presbiterio!!!), il Celebrante la
incensa e rimane in adorazione silenziosa per un tempo adeguato. Poi, chiusa la
porticina del tabernacolo, con i ministranti, rientra silenziosamente in
sacrestia.
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domenica 21 ottobre 2018
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