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giovedì 30 settembre 2021

Agenzia Fides 30 settembre 2021

 


VATICANO - Si apre il Mese missionario: "Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato"
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Con la memoria liturgica di Santa Teresa di Lisieux, proclamata da Papa Pio XI Patrona delle missioni al pari di San Francesco Saverio, si apre il mese di Ottobre, Mese Missionario, che vedrà domenica 24 la celebrazione della 95ma Giornata Missionaria Mondiale. Il tema scelto da Papa Francesco nel messaggio diramato nella solennità dell’Epifania è tratto dagli Atti degli Apostoli: “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20). Scrive il Santo Padre: “Come gli Apostoli e i primi cristiani, anche noi diciamo con tutte le nostre forze: «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Tutto ciò che abbiamo ricevuto, tutto ciò che il Signore ci ha via via elargito, ce lo ha donato perché lo mettiamo in gioco e lo doniamo gratuitamente agli altri. Come gli Apostoli che hanno visto, ascoltato e toccato la salvezza di Gesù (cfr 1 Gv 1,1-4), così noi oggi possiamo toccare la carne sofferente e gloriosa di Cristo nella storia di ogni giorno e trovare il coraggio di condividere con tutti un destino di speranza, quella nota indubitabile che nasce dal saperci accompagnati dal Signore”.
Afferma una nota diffusa dai Segretariati internazionali delle Pontificie Opere Missionarie (POM) , anche tramite la Sala Stampa della Santa Sede: "È la testimonianza il filo conduttore del messaggio il cui tema è tratto da quello che Papa Francesco definisce “libro che i discepoli missionari tengono sempre a portata di mano”. “Celebrare ogni anno il Mese missionario e la Giornata Missionaria Mondiale significa fare memoria del fatto che la nostra fede è sempre missionaria. Non possiamo tacere quello che abbiamo udito, visto e vissuto nell’incontro con il Signore”, rimarca l’Arcivescovo Giampietro Dal Toso, Presidente delle Pontificie Opere Missionarie.
La testimonianza si accompagna alla memoria perché nella Giornata Missionaria Mondiale che si celebra ogni anno, nella penultima domenica di ottobre, sottolinea il Papa: “Ricordiamo con gratitudine tutte le persone che, con la loro testimonianza di vita, ci aiutano a rinnovare il nostro impegno battesimale di essere apostoli generosi e gioiosi del Vangelo. Ricordiamo specialmente quanti sono stati capaci di mettersi in cammino, lasciare terra e famiglia affinché il Vangelo possa raggiungere senza indugi e senza paure gli angoli di popoli e città dove tante vite si trovano assetate di benedizione”.
Nessuno è escluso dalla misericordia di Dio e i missionari, che condividono la loro vita con i fedeli a loro affidati, lo ricordano anche nel messaggio video nato dalla collaborazione tra alcune direzioni nazionali delle Pontificie Opere Missionarie nel mondo. Il video, in diverse lingue, dà voce a migliaia di donne e uomini in missione nel mondo: “Siamo ancora qui e non possiamo non parlare di quello che abbiamo visto e sentito”.
Intanto, nel mondo fervono le iniziative di formazione, preghiera, animazione per preparare e celebrare la Giornata Missionaria Mondiale, nonostante il perdurare della pandemia che in alcuni paesi colpisce ancora duramente.
Nelle Americhe il coordinamento continentale delle Pontificie Opere Missionarie ha prodotto materiale formativo, schemi di preghiera di animazione liturgica, temi di riflessione frutto del lavoro comune delle Direzioni Nazionali delle POM del continente.
In Africa, la Chiesa dell’Uganda fa ricorso sempre più attivamente ai nuovi media, che durante il lockdown hanno tenuta unita la comunità cristiana, sia in termini di animazione missionaria e di preghiera. In Tanzania sono state scelte alcune persone influenti e alcuni leader laici per trasmettere il messaggio della Giornata Missionaria in Radio e TV.
Passando all’Europa, in Svizzera il Mese missionario è occasione per avvicinarsi particolarmente alla Chiesa in Vietnam, mentre in Spagna la Giornata Missionaria Mondiale è conosciuta con l’acronimo Domund e ricorda ai fedeli che “siamo tutti missionari” [il link è
https://domund.es ]
In Asia, dove la situazione pandemica è ancora molto complessa, le POM in Vietnam sono impegnate ad aiutare concretamente la popolazione colpita dal virus si stanno preparando materiali di animazione, programmando diverse iniziative di preghiera on-line.
Nel continente oceanico, in Australia la Giornata verrà vissuta con una particolare attenzione e sensibilità verso l’opera pastorale e missionaria delle Suore del Buon Pastore in Thailandia, a sostegno dei bambini provenienti da ambienti vulnerabili e svantaggiati.
Accanto a tutte le attività dedicate al Mese missionario, sul sito web delle POM, [www.ppoomm.va], a partire dal 1° ottobre sarà pubblicato ogni giorno un approfondimento dedicato alla fondatrice della Pontificia Opera della Propagazione della Fede, la venerabile Pauline Jaricot, dal titolo: “Conoscere meglio Pauline Marie Jaricot e meditare sulla missione della Chiesa”.
(Agenzia Fides 30/9/2021)
LINK
Il video di animazione delle POM in diverse lingue -> https://youtube.com/playlist?list=PLvTQ_o7P68LP9HD12KDSiZmM1BhB9oHOg
Il sito web delle POM -> https://www.ppoomm.va/it.html
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AFRICA/KENYA - Sinodo 2021-2023: “Non rimanere fermi a guardare” dice il Vescovo Muhatia
 
Nairobi (Agenzia Fides) – “Un cammino ecclesiale che ha un'anima, che è lo Spirito Santo”: definisce così il Sinodo sulla sinodalità, che il Papa inaugurerà il prossimo 9 e 10 ottobre 2021, il Vicepresidente della Conferenza episcopale del Kenya (KCCB), Mons. Maurice Muhatia Makumba, Vescovo della diocesi di Nakuru. Rivolto agli oltre cento partecipanti al recente webinar sul tema, il Vescovo Muhatia ha ribadito l'appello di Papa Francesco affinché tutti i fedeli siano coinvolti nella prossima XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che culminerà nel 2023.
Il Presule ha esortato ogni cristiano, indipendentemente dalla posizione nella Chiesa, a partecipare attivamente ai preparativi sinodali per un migliore esito dell’evento. “Incoraggio e invito ognuno di voi a non rimanere seduti a guardare, perché non c'è spazio per gli spettatori” si legge nella nota pervenuta all’Agenzia Fides.
“La Chiesa di Dio è per il popolo di Dio, siamo tutti chiamati a camminare insieme come popolo battezzato, e a partecipare pienamente alla missione profetica di Gesù Cristo”, ha spiegato il Vescovo di Nakuru, sottolineando l’importanza del ruolo dei fedeli laici per la crescita della Chiesa. L’auspicio del Presule è che l’evento sia un cammino comune per i laici, i pastori e il Vescovo di Roma, “una sorta di sinodo decentrato”.
All’inaugurazione ufficiale seguirà la fase diocesana, con l'avvio in tutte le Chiese locali. “I coordinatori diocesani sinodali nominati dai Vescovi saranno il punto di riferimento nella diocesi e il collegamento con la Conferenza episcopale”. Spiegando l’iter secondo il quale si svolgeranno le fasi sinodali, Mons. Muhatia ha spiegato che il materiale raccolto sarà inviato alle rispettive Conferenze Episcopali e sintetizzato “in ascolto di ciò che lo Spirito ha ispirato nelle Chiese loro affidate”, verrà poi trasmesso alla Segreteria Generale che redigerà il primo Instrumentum laboris, sulla base delle risposte delle Chiese locali. Una volta inviato alle Chiese particolari, seguirà un periodo di sei mesi, da settembre 2022 a marzo 2023, che porterà alla fase continentale. Ciascun gruppo continentale redigerà poi un documento finale che sarà inviato alla Segreteria Generale e, sulla base delle risposte continentali, verrà redatto un secondo Instrumentum laboris.
L’intero processo sinodale culminerà nell'ottobre 2023, segnato dalla fase universale con la celebrazione dell'Assemblea Generale dei Vescovi a Roma, e presieduta dal Vescovo di Roma.
(AP) (30/9/2021 Agenzia Fides)
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ASIA/INDIA - I Vescovi al governo: "No" alle leggi anti-conversione
 
New Delhi (Agenzia Fides) - Una delegazione dei Vescovi indiani, cattolici e di altre confessioni cristiane, ha incontrato i ministri federali per chiedere l'abrogazione delle leggi anti-conversione, approvate dai governi in alcuni stati della Federazione indiana. Come appreso da Fides, tra i presenti nella delegazione, Mons. Anil Joseph Thomas Couto, Arcivescovo di Delhi, Mons. Kuriakose Bharanikulangara, Arcivescovo di Faridabad, della Chiesa siro-malabarese di rito orientale, e Mons. Subodh C. Mondal, della Chiesa Metodista in India nell'area episcopale di Delhi, hanno avuto uno speciale incontro con Mukhtar Abbas Naqvi, Ministro federale per gli affari delle minoranze, e John Barla, sottosegretario. La delegazione, che ha incontrato le autorità il 28 settembre, era composta da 50 leader cristiani in rappresentanza di diverse denominazioni. A nome di tutti, Mons. Couto ha presentato un Memorandum contenente diverse questioni che toccano le minoranze cristiane nel Paese e il tema della libertà religiosa.
Le leggi anti-conversione, in vigore in diversi stati indiani, proibiscono la conversione religiosa con la forza o con l'inganno, e sono un reato punibile con diverse sanzioni. Alcuni degli stati che hanno promulgato leggi per vietare le conversioni religiose sono Odisha, Uttar Pradesh, Arunachal Pradesh, Chhattisgarh, Gujarat, Jharkhand, Himachal Pradesh, Madhya Pradesh e Uttrakhand.
Le leggi anti-conversione, secondo i Vescovi, violano la lettera e lo spirito della Costituzione indiana che prevede la libertà di praticare, promuovere e propagare la propria religione secondo coscienza e libertà.
In questa fase, un altro stato, il Karnataka nel sud dell'India, sta progettando di emanare una legge simile. Il 28 settembre, il Primo ministro dello Stato, Basavaraj Bommai, ha emesso un ordine per limitare la “conversione religiosa forzata”, sebbene i dieci Vescovi del Karnataka lo abbiano incontrato nei giorni precedenti, auspicando di non procedere con alcuna nuova normativa.
Il Karnataka è una vasto stato nel Sud dell'India governato dal partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (BJP). Seguendo un'ideologia diffusa nel BJP (la cosiddetta "Hindutva"), i nazionalisti indù vorrebbero trasformare l'India da paese laico a stato teocratico indù. Attualmente, sono governati dal BJP gli stati di Himachal Pradesh, Uttar Pradesh e Madhya Pradesh, che hanno già emanato controverse leggi anti-conversione.
La delegazione dei Vescovi ha espresso ai ministri federali preoccupazione sulle nuove restrizioni legali che limitano o impediscono la possibilità di donazioni straniere per opere di beneficenza rivolte alle comunità povere e vulnerabili del Paese. Il ministro Naqvi ha sottolineato il patrimonio culturale condiviso e l'eredità della convivenza tra le varie comunità religiose. Ha anche detto che "qualsiasi tentativo di disturbare questo tessuto di unità e armonia danneggerà l'anima dell'India", ha aggiunto.
La delegazione ha inoltre informato il governo federale delle ripetute violenze contro i cristiani e di episodi di distruzione o saccheggio delle chiese in tutto il Paese. In un recente caso avvenuto il 17 settembre, cinque famiglie cristiane del distretto di Kandhamal, nello stato di Odisha, hanno subito abusi e violenze dagli indù e almeno una casa appartenente a un cristiano è stata bruciata. Nella maggior parte dei casi - hanno affermato i Vescovi - la polizia e i funzionari del governo non prestano molta attenzione alle lamentele dei cristiani. Anche in questo caso, i ministri hanno assicurato ai leader cristiani che esamineranno la questione.
La delegazione ha informato il governo sulla discriminazione (su base religiosa) a danno dei Dalit cristiani e musulmani, che non possono godere dei benefici concessi dal governo ai dalit, che toccano il lavoro, l'occupazione e altri provvedimenti di welfare.
Infine i leader delle Chiese hanno chiesto al governo federale, contributi per istituire un'università cristiana federale, con fondi pubblici e privati, pensandola come una grande polo di istruzione a beneficio di tutti i cittadini, di ogni cultura, etnia o religione.
Secondo il censimento indiano del 2011, gli indù sono 966 milioni, circa l'80% della popolazione indiana stimata in 1,3 miliardi. I musulmani sono 172 milioni (14%), mentre i cristiani sono 29 milioni (circa il 2,3%)
(SD-PA) (Agenzia Fides 30/9/2021)
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ASIA/PAKISTAN - Docenti di religione cristiana per le scuole statali: al via un Corso di formazione
 
Multan (Agenzia Fides) - “È nostra priorità formare docenti di religione e catechisti con gli insegnamenti autentici della Chiesa, e aiutarli ad apprendere e a proclamare l'annuncio della fede. In questo corso intensivo, organizzato appositamente per insegnanti di religione e catechisti cattolici, il nostro obiettivo è quello di formarli anche alla luce del nuovo Curriculum Nazionale Unico (Single National Curriculum, SNC), offrendo la giusta e completa formazione ai nostri insegnanti, al fine di soddisfare le esigenze delle scuole e dei college governativi e statali. Allo stesso tempo, questa iniziativa andrà anche a beneficio delle nostre scuole cattoliche, per far sì che i docenti ben formati possano insegnare il Catechismo della Chiesa Cattolica”: è quanto dice all'Agenzia Fides il domenicano p. Jamshed Albert OP, Direttore dell'Istituto Pastorale di Multan, che ha organizzato uno speciale Corso di formazione per catechisti e insegnanti di religione.
P. Jamshed Albert OP, afferma: “La Commissione episcopale per la catechesi sta lavorando per organizzare questo programma da quattro anni. Spesso agli studenti delle scuole medie e superiori manca l'insegnamento della fede cattolica per carenza di insegnanti. Per avere insegnanti qualificati, stiamo iniziando questo Corso intensivo per insegnanti di religione". Il corso prevede lezioni su: Catechismo della Chiesa Chiesa Cattolica, Sacra Scrittura, Sacramenti, Storia della Chiesa, Liturgia, Cristologia, Storia della Salvezza, Mariologia, Preghiera cristiana, Etica cristiana, Eresie e Apologetica, Metodologie didattiche per l'insegnamento della fede. Iniziato il 24 settembre, il Corso prevede otto mesi di formazione per 112 ore di studio, fino a maggio 2022, e si tiene presso l'Istituto Pastorale di Multan che lo organizza da ormai 20 anni. Sono iscritti 34 giovani docenti e catechisti provenienti da varie città del Pakistan, tra cui Karachi, Hyderabad e Rawalpindi.
In Pakistan gli esponenti della minoranze religiose hanno accolto con favore l'iniziativa del governo di approvare, a luglio 2020, il nuovo "Curriculum Nazionale Unico" (SNC), che mira a eliminare le pratiche discriminatorie nei contesti educativi e ha l'obiettivo di offrire "a tutti i bambini un'opportunità equa e paritaria di ricevere un'istruzione di alta qualità". Mentre è in corso l'implementazione del nuovo SNC nelle varie province della nazione, in tale cornice si inserisce l'opera delle associazioni e Chiese cristiane, per poter includere corsi di educazione religiosa specifica per gli studenti non musulmani che frequentano le scuole pubbliche, a seconda della loro fede, avviando così cicli di lezioni relative al cristianesimo nelle scuole statali.
Anjum James Paul, professore cattolico e presidente della "Associazione degli insegnanti delle minoranze religiose del Pakistan", parlando all'Agenzia Fides spiega: “Il nostro obiettivo è far introdurre, nell'arco di tre anni, un Curriculum di studi specifico sul cristianesimo nelle scuole di diverso ordine e grado. Il contenuto del corso di formazione, nato dalla collaborazione tra la Chiesa cattolica e protestante, si basa sui quattro aree principali: Fede e preghiera; vita di Gesù Cristo; Valori etici e morali; esempi e vite dei santi”. Aggiunge Anjum Paul: “Per formare i nostri giovani ad essere docenti di religione cristiana c'è bisogno di tempo. Il Curriculum Nazionale Unico prevede standard di apprendimento alti e verificabili. Nei prossimi anni vi saranno maggiori opportunità di lavoro per gli insegnanti cristiani nelle scuole statali: dobbiamo essere pronti”.
Emmanuel Neno, segretario esecutivo della Commissione catechetica nella Conferenza Episcopale Cattolica, ha dichiarato: “Vogliamo che i nostri insegnanti cattolici siano saldi nella loro fede, apprendano gli insegnamenti corretti della Chiesa e li insegnino correttamente nelle scuole cattoliche e nelle scuole statali. In questo Corso si affrontano varie questioni inerenti la fede cattolica nel rapporto con il mondo, per formare bene i nostri insegnanti e di conseguenza gli studenti".
(AG-PA) (Agenzia Fides 30/9/2021)
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ASIA/LIBANO - Crisi delle scuole cristiane, il Patriarca siro cattolico esonera le famiglie dal pagamento delle rette scolastiche
 
Beirut (Agenzia Fides) - Il Patriarca siro cattolico Ignace Youssef III Younan, ha dato disposizione di esentare dal pagamento delle rette scolastiche per l’anno 2021-2022, le famiglie degli studenti siro-cattolici che frequentano le scuole collegate al Patriarcato. Lo riferiscono gli organi di comunicazione del Patriarcato di Antiochia dei siro-cattolici, specificando che l’esenzione si applica agli studenti del Lycée Mathaf e della scuola Deir El-Shorfa School).
La disposizione patriarcale rappresenta un tentativo concreto di rispondere almeno in parte alla crisi strutturale affrontata dalle scuole libanesi non statali, che rappresentano la parte preponderante del sistema scolastico nazionale. Una crisi aggravata negli ultimi anni dallo stato di paralisi economica in cui è sprofondato il Paese dei Cedri.
La misura di esentare dal pagamento delle tasse scolastiche gli studenti siro-cattolici che frequentano le scuole del Patriarcato, era stata presa anche per il precedente anno scolastico 2020-2021, durante il quale la crisi pandemica ha costretto gli istituti scolastici a tenere chiuse le aule e a sperimentare – con risultati non sempre soddisfacenti – sistemi di didattica a distanza.
In Libano, la rete di scuole e istituti d’istruzione non statali appariva in affanno già prima della pandemia da Covid-19, e denunciava la progressiva erosione delle risorse necessarie per assicurare la continuità dell’opera educativa svolta al servizio dell’intero Paese (vedi Fides 2/9/2017 e 5/7/2018). All’inizio di settembre (vedi Fides 6/9/2021), il Presidente Michel Aoun aveva annunciato la convocazione di una Conferenza straordinaria per affrontare l’emergenza-scuola, divenuta ormai una allarmante questione nazionale. L’annuncio era stato diffuso dopo un incontro tra il Capo di Stato e i rappresentanti della Federazione degli Istituti Educativi, che avevano sottoposto ad Aoun un memorandum contenente dati e documenti che attestano la condizione e le difficoltà ormai insostenibili in cui gran parte degli istituti educativi continuano a portare avanti il proprio servizio, esposti ogni giorno al rischio di chiudere per sempre le porte dei propri edifici scolastici. (GV) (Agenzia Fides 30/9/2021)
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AMERICA/CILE - Valore della vita e dignità della persona umana sono un fondamento essenziale e inalienabile della vita in società
 
Santiago (Agenzia Fides) – “Il valore della vita e la dignità della persona umana sono un fondamento essenziale e inalienabile della vita in società” ribadiscono i Vescovi cileni dopo l’approvazione da parte della Camera dei Deputati, del disegno di legge che depenalizza l’aborto fino alla 14.ma settimana di gestazione.
Nella nota diffusa dal Comitato permanente della Conferenza Episcopale Cilena all’indomani dell’approvazione, i Vescovi “si rammaricano profondamente di questa decisione e ribadiscono, davanti all’opinione pubblica, i valori essenziali che sono in gioco su questo tema”. Citando Papa Francesco, ricordano che “la difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di tutti i diritti umani” (EG 213), quindi “il primo dei diritti umani è il diritto alla vita, che deve essere rispettata dal concepimento fino alla morte naturale”.
Sul tema dell’inizio della vita al momento della fecondazione, i Vescovi si erano già espressi nel 2015, e in questa occasione ribadiscono che “il rispetto incondizionato della vita umana è ciò che dovrebbe guidare ogni considerazione etica, legislativa, umana e sanitaria dinanzi alla realtà di una gravidanza indesiderata”. Certamente, riconoscono, a volte si verificano situazioni umane complesse e talvolta drammatiche che portano ad una gravidanza, tuttavia non si risolvono certo “con la deliberata eliminazione di un essere umano indifeso e innocente". La società è chiamata a prendersi cura dei più deboli, che devono essere sempre trattati in virtù della loro dignità, e non certo a trovare soluzioni ai problemi con la violenza.
I Vescovi cileni ricordano poi che le leggi a favore dell’aborto inizialmente vengono considerate un’eccezione, solo in casi particolari, ma “l’esperienza ci dice che si finisce per affermare ‘il diritto all’aborto’ e al primato dei diritti sessuali e riproduttivi della donna, ignorando completamente l’esistenza e i diritti dell’altro essere umano” e si arriva alla creazione di “una mentalità contraria alla vita della persona generata, come se il bambino fosse una cosa o un nemico, e non un essere umano, un dono meraviglioso di Dio”.
Nella conclusione i Vescovi ricordano ai cattolici che “l'immoralità dell'aborto è tra gli insegnamenti costanti della Chiesa”, e citano Papa Giovanni Paolo II, che definì l'aborto "un grave disordine morale, l'eliminazione deliberata di un essere umano innocente" (EV 62). Infine invocano il Signore perché illumini “la coscienza e il cuore di chi deve prendere decisioni a favore del bene comune, perchè difenda sempre i più deboli". (SL) (Agenzia Fides 30/09/2021)

venerdì 24 settembre 2021

Agenzia Fides 24 settembre 2021

 

VATICANO - Papa Francesco ai Vescovi d’Europa: chiediamo aiuto ai Santi, invece di lamentarci dei tempi cattivi
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Tanti in Europa pensano che la fede sia qualcosa di già visto, che appartiene al passato”. Ciò succede “Perché non hanno visto Gesù all’opera nelle loro vite. E spesso non lo hanno visto perché noi, con le nostre vite non lo abbiamo mostrato abbastanza. Perché Dio si vede nei visi e nei gesti di uomini e donne trasformati dalla sua presenza”. Così Papa Francesco ha ricordato di nuovo a tutti i battezzati che la fede cristiana si confessa e si comunica nel mondo attraverso la testimonianza, intesa non come ‘mobilitazione’ e “prestazione” di apparati e operatori pastorali, ma come riflesso del cambiamento che Cristo stesso può operare nelle vite di chi porta il suo nome. L’occasione colta dal Vescovo di Roma per riproporre il dinamismo intimo di ogni missione e di ogni opera apostolica, è stata la concelebrazione eucaristica da lui presieduta nel pomeriggio di giovedì 23 settembre nella Basilica di San Pietro, con i partecipanti all’Assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (C.C.E.E.), in occasione del 50° della sua istituzione. Rivolgendosi a vescovi appartenenti a Chiese di antica fondazione, il Successore di Pietro ha tratteggiato con cenni efficaci le strade che conviene percorrere e i criteri che conviene seguire per riproporre la salvezza annunciata dal Vangelo anche a chi oggi vive nei Paesi del Vecchio Continente, segnati da avanzati processi di de-cristianizzazione.
Papa Francesco ha richiamato con realismo gli effetti più eclatanti prodotti in Europa dalla “deforestazione” della memoria cristiana. Nelle terre europee – ha riconosciuto il Papa – “i templi si svuotano e Gesù viene sempre più dimenticato”. E ciò accade in primis non perché gli attuali abitanti dell’Europa siano diventati più cattivi, ma “perché manca chi faccia loro venire l’appetito della fede e riaccenda quella sete che c’è nel cuore dell’uomo: quella «concreata e perpetua sete» di cui parla Dante (Paradiso, II,19) e che la dittatura del consumismo, dittatura leggera ma soffocante, prova a estinguere”. In tale condizioni – ha aggiunto il Papa – i cristiani d’Europa sembrano presi da una sorta di torpore: appaiono “tranquilli perché in fondo non ci manca nulla per vivere”, e non sembrano lasciarsi attraversare dall’inquietudine che invece dovrebbero provare “nel vedere tanti fratelli e sorelle lontani dalla gioia di Gesù”.
Nella sua omelia, il Pontefice ha accennato in maniera sintetica e efficace alle false soluzioni, agli atteggiamenti fuorvianti a alle reazioni inconcludenti che prevalgono in ambienti ecclesiali davanti al venir meno di ogni relazione vitale tra il cristianesimo e il vissuto reale delle popolazione europee. La prima delle “risposte sbagiate” passate velocemente in rassegna dal Papa è quella di chi si lamenta del mondo e accusa la cattiveria dei tempi: “È facile” ha notato il Vescovo di Roma “giudicare chi non crede, è comodo elencare i motivi della secolarizzazione, del relativismo e di tanti altri ismi, ma in fondo è sterile”. L’altra pista che porta fuori strada è quella del ripiegamento che cerca protezione e consolazione creando isole felici, concepite come dei ‘mondi a parte’: “Oggi in Europa” – ha rimarcato Papa Francesco - noi cristiani abbiamo la tentazione di starcene comodi nelle nostre strutture, nelle nostre case e nelle nostre chiese, nelle nostre sicurezze date dalle tradizioni, nell’appagamento di un certo consenso”. Una introversione che spesso finisce per prendere le forme dell’auto-occupazione ecclesiale, la deriva che spinge tanti a “concentrarsi sulle varie posizioni nella Chiesa, su dibattiti, agende e strategie, e perdere di vista il vero programma, quello del Vangelo”. Queste reazioni fuorvianti hanno spesso l’unico effetto di dilatare il deserto. Perché “se i cristiani, anziché irradiare la gioia contagiosa del Vangelo, ripropongono schemi religiosi logori, intellettualistici e moralistici” ha fatto notare il Pontefice “la gente non vede il Buon Pastore. Non riconosce Colui che, innamorato di ogni sua pecora, la chiama per nome e la cerca per mettersela sulle spalle”.
Nell’omelia pronunciata davanti ai vescovi europei, il Successori di Pietro non si è comunque limitato a mettere in guardia da tentazioni e reattività che possono irretire gli apparati ecclesiali. Il Pontefice ha suggerito anche dove può venire, per grazia, una ripartenza dell’opera apostolica nelle terre europee.
In primis, il Vescovo di Roma ha invitato tutti a attingere di nuovo alla “Tradizione vivente” della Chiesa, sorgente inestinguibile che non ha niente a che fare con le mode clericali segnate da “quel ‘restaurazionismo del passato che ci uccide, ci uccide tutti”. Attingere alla Tradizione vivente della Chiesa – ha rimarcato il Papa – aiuta a “guardare insieme all’avvenire, non a restaurare il passato”. Conviene sempre “ripartire dalle fondamenta, dalle radici – ha insistito il Pontefice - perché da lì si ricostruisce: dalla Tradizione vivente della Chiesa, che ci fonda sull’essenziale, sul buon annuncio, sulla vicinanza e sulla testimonianza. Da qui si ricostruisce, dalle fondamenta della Chiesa delle origini e di sempre, dall’adorazione a Dio e dall’amore al prossimo, non dai propri gusti particolari, non dai patti e negoziati che possiamo fare adesso, diciamo, per difendere la Chiesa o difendere la cristianità”. Concretamente – ha suggerito il Papa – nella Chiesa c’è da semtre una via semplice e privilegiata per attingere alle sorgenti vive della fede, che consiste nel guardare al volto dei santi, e seguire i passi di coloro nelle cui vite opera in maniera efficace e sperimentabile la grazia di Cristo. Anche i grandi santi dell’Europa – ha ricordato Papa Francesco - “Hanno messo in gioco la loro piccolezza, fidandosi di Dio. Penso ai Santi come Martino, Francesco, Domenico, Pio che ricordiamo oggi; ai patroni come Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina da Siena, Teresa Benedetta della Croce”. Tutti costoro – ha sottolineato il Papa – hanno visto cambiare la propria vita accogliendo la grazia di Dio. Non si sono preoccupati dei tempi bui, delle avversità e di qualche divisione, che c’è sempre stata. Non hanno perso tempo a criticare e colpevolizzare. Hanno vissuto il Vangelo, senza badare alla rilevanza e alla politica. Così, con la forza mite dell’amore di Dio, hanno incarnato il suo stile di vicinanza, di compassione e di tenerezza – lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza –; e hanno costruito monasteri, bonificato terre, ridato anima a persone e Paesi: nessun programma “sociale” fra virgolette, solo il Vangelo. E con il Vangelo sono andati avanti”.
Anche oggi, come ai tempi descritti nei Vangeli – ha proseguito il Papa nella parte finale della sua omelia “Questo amore divino, misericordioso e sconvolgente, è la novità perenne del Vangelo. E domanda a noi, cari Fratelli, scelte sagge e audaci, fatte in nome della tenerezza folle con cui Cristo ci ha salvati. Non ci chiede di dimostrare, ci chiede di mostrare Dio, come hanno fatto i Santi: non a parole, ma con la vita”. Per aiutare anche l’Europa di oggi, “malata di stanchezza” , a “ritrovare il volto sempre giovane di Gesù e della sua sposa”. (GV) (Agenzia Fides 24/9/2021)
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AFRICA/UGANDA - Riaperti i luoghi di culto dopo la chiusura a causa della seconda ondata di Covid-19
 
Kampala (Agenzia Fides) – Il presidente ugandese Yoweri Museveni ha annunciato la riapertura dei luoghi di culto dopo lo stop di oltre un anno. Nel mese di giugno 2020, infatti, tutti i luoghi di culto del paese vennero chiusi e vietati al pubblico a causa della forte impennata dei casi di Coronavirus.
Secondo le informazioni diffuse dalla piattaforma social Ugandan Catholics Online, Museveni ha dato indicazioni precise. “Limitare il numero dei fedeli contemporaneamente a non più di 200 a condizione che il luogo di culto possa garantire un distanziamento fisico di 2 metri da entrambi i lati e un'adeguata aerazione, totale adesione a tutte le normative previste, tra le quali il lavaggio delle mani/uso di disinfettanti a base di alcol, monitoraggio della temperatura e uso costante di mascherine per il viso da parte di tutti i fedeli, compresi il coro e i celebranti.”
Il presidente ha invitato i leader cattolici a collaborare con il governo per mobilitare la popolazione a vaccinarsi e a seguire tutte le altre misure di controllo. Al 22 settembre 2021, l'Uganda contava 123.502 casi confermati di Covid19, 3135 decessi e 340 ricoveri in ospedali, sia privati che pubblici”.
(AP) (Agenzia Fides 24/09/2021)
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ASIA/INDIA - I Vescovi si oppongono alla legge anti-conversione in Karnataka
 
Bangalore (Agenzia Fides) - I dieci Vescovi cattolici dello stato del Karnataka, nel Sud dell'India, hanno espresso al Primo ministro dello stato, Basavaraj Bommi, profonda preoccupazione per una proposta di legge che intende vietare le conversioni religiose nello stato. Guidando una delegazione che ha incontrato il Primo Ministro il 22 settembre, Mons. Peter Machado, Arcivescovo di Bangalore, ha presentato un Memorandum su varie questioni che toccano la vita dei cristiani in Karnataka. Secondo l'Arcivescovo Machado, agitare lo spauracchio di "conversioni forzate" è dannoso e inutile, e la Chiesa cattolica esprime tutto il suo disappunto.
La comunità cristiana nello stato gestisce centinaia di scuole, collegi e ospedali in varie diocesi. E milioni di studenti studiano in istituti educativi gestiti da cristiani. Milioni di persone beneficiano di queste istituzioni. A nessuno di costoro - sottolineano i Vescovi - si consiglia di abbracciare il cristianesimo. Potrebbero essersi verificati alcuni casi minori, ma sono stati gonfiati a dismisura, ha affermato l'Arcivescovo Machado. "La proposta di legge anti-conversione ha lo scopo di diffamare il cristianesimo", ha sottolineato l'Arcivescovo. La comunità cristiana infatti, si assume la piena responsabilità morale di non indulgere in alcun modo nel promuovere conversioni forzate: "Non costringiamo nessuno", ha detto.
Nel Memorandum consegnato al Primo Ministro, i Vescovi notano che qualsiasi legge anti-conversione potrà causare "problemi nei rapporti inter-comunitari e disordini non necessari" , generando dichiarazioni e reazioni controverse e portando subbuglio nella società e nelle comunità religiose.
Il 21 settembre, Goolihatti Shekhar, membro dell'Assemblea legislativa statale e appartenente al partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (BJP), ha sollevato la questione nel Parlamento dicendo: “I missionari evangelici cristiani stanno indulgendo in una dilagante campagna di conversione religiosa nel mio collegio elettorale di Hosadurga. Hanno convertito al cristianesimo circa 20.000 persone di religione indù”.
In risposta a questo appunto, il presidente della Assemblea legislativa, Visheshwara Hegde Kageri, ha affermato che molti stati dell'India hanno già emanato leggi per frenare le conversioni religiose e ha proposto che il Karnataka possa avere una legge simile. Intervenendo nel dibattito, il ministro dell'Interno Araga Jnanedra ha affermato che il governo del Karnataka studierà le leggi in materia di altri stati e presenterà una propria versione. Il governo statale - ha detto - intende approfondire la questione per porre fine alle conversioni religiose operate con la forza e altre lusinghe.
La Costituzione indiana prevede che i cittadini abbiano la libertà di "professare, praticare e propagare" la religione. Tuttavia diversi stati della Federazione indiana hanno attuato e promulgato leggi o regolamenti per scoraggiare o vietare le conversioni religiose: sono Odisha, Uttar Pradesh, Arunachal Pradesh, Chhattisgarh, Gujarat, Jharkhand, Himachal Pradesh, Madhya Pradesh e Uttrakhand.
Il Karnataka è governato dal partito BJP, al cui interno membri e politici si dimostrano ostili alle comunità religiose minoritarie. Seguendo una ideologia diffusa nel BJP (la cosiddetta "Hindutva"), alcuni vorrebbero trasformare l'India da paese laico a stato teocratico indù.
(SD-PA) (Agenzia Fides 24/9/2021)
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ASIA/LIBANO - Raphaël Bedros XXI Minassian è il nuovo Patriarca di Cilicia degli Armeni
 
Roma (Agenzia Fides) - Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Cilicia degli Armeni, convocato dal Santo Padre a Roma il 22 settembre 2021, ha eletto giovedì 23 settembre Patriarca di Cilicia degli Armeni, Raphaël François Minassian, finora Arcivescovo titolare di Cesarea di Cappadocia degli Armeni e Ordinario per i fedeli armeni cattolici dell’Europa Orientale. L’eletto ha assunto il nome di Raphaël Bedros XXI Minassian.
Il nuovo Patriarca armeno cattolico è nato il 24 novembre 1946 a Beirut. Ha compiuto gli studi presso il Seminario Patriarcale di Bzommar (1958-1967) e ha studiato Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana (1967-1973). Ha frequentato il corso di specializzazione in psicopedagogia presso la Pontificia Università Salesiana. Il 24 giugno 1973 è stato ordinato sacerdote come membro dell’Istituto del Clero Patriarcale di Bzommar. Dal 1973 al 1982 è stato Parroco della Cattedrale Armena di Beirut, dal 1982 al 1984 Segretario del Patriarca Hovannes Bedros XVIII Kasparian, e dal 1984 al 1989 incaricato di fondare il complesso parrocchiale della Santa Croce di Zalka, Beirut.
Dal 1975 al 1989, Raphaël François Minassian è stato Giudice al Tribunale Ecclesiastico della Chiesa Armena a Beirut. Ha insegnato liturgia armena all’Università Pontificia di Kaslik dal 1985 al 1989 e nel 1989 è stato trasferito negli Stati Uniti d’America, dove ha lavorato per un anno come Parroco a New York. Successivamente, fino al 2003, è stato Parroco per gli Armeni Cattolici in California, Arizona e Nevada.
Dal 2004, Minassian ha diretto Telepace Armenia, di cui è Fondatore. Nel 2005 è stato nominato Esarca Patriarcale di Gerusalemme ed Amman per gli Armeni. Il 24 giugno 2011 è stato nominato Ordinario per i Fedeli Armeni Cattolici dell’Europa Orientale, con assegnazione da parte del Santo Padre della Sede titolare vescovile di Cesarea di Cappadocia degli Armeni e del titolo di Arcivescovo ad personam. (Agenzia Fides 24/9/2021)
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AMERICA/VENEZUELA - “Ho sempre agito per la difesa della libertà, della giustizia e dei diritti del popolo venezuelano”: il testamento spirituale del Cardinale Urosa Savino
 
Caracas (Agenzia Fides) - Ieri, 23 settembre, il Cardinale Baltazar Porras, a nome dell'arcidiocesi di Caracas, ha comunicato la morte del Cardinale Jorge Urosa Savino, Arcivescovo emerito di Caracas, cui è seguita la nota della Conferenza Episcopale del Venezuela. La triste notizia ha molto colpito il popolo venezuelano, in quanto il Porporato era ben voluto e rispettato non solo in America Latina, dove era molto conosciuto. Il 28 agosto aveva compiuto, in ospedale, 79 anni. Era stato contagiato dal coronavirus più di un mese fa, e subito l'infezione era apparsa molto aggressiva.
Una settimana fa, l'Arcidiocesi di Caracas aveva pubblicato una riflessione, scritta dal Cardinale Urosa alla fine dello scorso agosto, in cui tra l’altro affermava: “Esprimo il mio grande affetto per il popolo venezuelano e la mia assoluta dedizione alla sua libertà, alle sue istituzioni, alla difesa dei diritti del popolo di fronte agli abusi che sono stati commessi dai governi nazionali. E in questo atteggiamento, ho sempre agito, non per odio o rancore, ma per la difesa della libertà, della giustizia e dei diritti del popolo venezuelano. Quindi spero che il Venezuela esca da questa situazione molto negativa".
Il Cardinale Jorge Liberato Urosa Savino, Arcivescovo Metropolita emerito di Caracas, era nato nella capitale venezuelana il 28 agosto 1942. Dopo aver compiuto gli studi primari e secondari presso il collegio «La Salle» di Tienda Honda, Caracas (1948-1959), ha frequentato il triennio filosofico nel Seminario interdiocesano di Caracas (1959-1962) e, per la Teologia, il «St. Augustine's Seminary» di Toronto, Canada, (1962-1965). A Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana (1965-1971), ha conseguito la Laurea (1967) e il Dottorato in Teologia (1971). Aveva ricevuto l'ordinazione sacerdotale il 15 agosto 1967 e quella episcopale il 22 settembre 1982, creato Cardinale da Benedetto XVI nel Concistoro del 24 marzo 2006.
(CE) (Agenzia Fides 24/09/2021)
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AMERICA/PERU' - La Chiesa sempre disponibile alla collaborazione con lo Stato nei settori sociale, educativo e sanitario, per il bene comune
 
Lima (Agenzia Fides) - La presidenza della Conferenza Episcopale Peruviana il 22 settembre ha avuto un incontro con la presidente del Congresso della Repubblica, María del Carmen Alva Prieto, presso le strutture del Congresso della Repubblica. Durante l'incontro è stata ribadita la disponibilità della Chiesa ad aiutare e a collaborare con il Congresso in particolare nei settori sociale, educativo e sanitario del Paese. L'incontro si è svolto in un clima di fraternità, cordialità e amicizia sociale. La Chiesa peruviana prosegue così nella sua agenda di incontri con le diverse istanze del Congresso della Repubblica per contribuire alla costruzione del bene comune del Paese.
All'incontro erano presenti Monsignor Miguel Cabrejos Vidarte, Presidente della Conferenza Episcopale e Presidente del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam); Monsignor Robert Prevost, Vescovo di Chiclayo e secondo Vicepresidente; Monsignor Norberto Strotmann, Vescovo di Chosica e segretario generale; padre Guillermo Inca, Vicesegretario della Conferenza Episcopale peruviana.
L'incontro è servito anche per calmare una certa tensione popolare creatasi a causa dei tanti commenti e dibattiti dopo la morte in carcere del capo di Sendero Luminoso, avvenuta pochi giorni fa. L'Arcivescovo di Lima, Monsignor Carlos Castillo, aveva celebrato una messa il 12 settembre con i principali responsabili del Gruppo Speciale dell'Intelligence Peruviana, nella Cattedrale di Lima, proprio nell'anniversario della storica cattura di Abimael Guzmán, leader del gruppo terroristico Sendero Luminoso.
Nell'omelia l’Arcivescovo aveva detto: “Se ora abbiamo la possibilità di una democrazia, anche con i suoi problemi, è perché Voi avete seminato quel seme di speranza per il Paese. Siete la forza che dobbiamo avere per continuare quel cammino di speranza che avete iniziato in una domenica come oggi. Facciamo ogni sforzo per essere semi di speranza ed essere un miracolo per il nostro popolo".
(CE) (Agenzia Fides 24/09/2021)
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AMERICA/COLOMBIA - La centralità del kerygma nell'azione evangelizzatrice della Chiesa: nell’Ottobre missionario inizia un corso on line
 
Bogotà (Agenzia Fides) - Con l'obiettivo di continuare nel modo migliore l’impegno di evangelizzazione in questi tempi di pandemia e post-pandemia, il Centro per l'Animazione Missionaria della Conferenza Episcopale della Colombia (CEC), ha organizzato un programma di formazione per evidenziare la centralità del kerygma cristiano in tutta l'azione evangelizzatrice della Chiesa. Come spiega nella nota pervenuta all’Agenzia Fides, Padre Ramiro Antonio López, direttore del Dipartimento di Animazione Missionaria della CEC, si tratta di 7 incontri virtuali che saranno offerti gratuitamente, attraverso la piattaforma Zoom, ogni martedì dal 5 ottobre al 16 novembre, alle ore 19.
"Il Kerigma è il contenuto fondamentale dell'evangelizzazione, è il primo annuncio che riceviamo - afferma il sacerdote -. Abbiamo visto la necessità di presentare questo Kerygma con una sfumatura missionaria, cioè molto testimoniale, esperienziale, con un linguaggio vicino che possa raggiungere tutto il popolo di Dio. Questo corso sarà focalizzato con una tinta molto marcata per la missione, per questo vogliamo iniziarlo nel mese di ottobre, dedicato alle missioni".
L'invito a partecipare è rivolto a laici, religiosi, religiose e anche sacerdoti che vogliono approfondire questo tema e che desiderano prepararsi meglio per continuare il cammino dell’ evangelizzazione. I temi fondamentali degli incontri sono: introduzione al Kerygma; l'amore di Dio; Dio ha mandato suo Figlio per salvarci; colui che crede sarà salvato; convertirsi e credere al Vangelo; i figli di Dio nascono solo dallo Spirito. (SL) (Agenzia Fides 24/09/2021)

giovedì 16 settembre 2021

vatican News 15 settembre 2021

 

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The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...