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mercoledì 29 aprile 2020

Rosario in streaming da Gorizia

La Diocesi di Gorizia organizzerà la recita del rosario mariano del mese di maggio dai quattro santuari mariani dislocati sul suo territorio.
In questa tradizione di fede e devozione si collocano anche i nostri quattro santuari diocesani Mariani. Tutte le celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming sul canale Youtube e sulla pagina Facebook della Diocesi di Gorizia, con inizio alle 20.30.
Questo il calendario programmato: da domenica 3 a sabato 9 maggio recita del rosario dal santuario di Maria Regina dei Popoli nel Preval di Mossa; dal 10 al 16 maggio dal santuario di Santa Maria di Barbana; dal 17 al 23 maggio dal santuario dedicato a Maria Marcelliana a Monfalcone; dal 24 al 31 maggio dal santuario dedicato a Maria di Rosa Mistica a Cormòns.
“Idealmente – spiega monsignor Armando Zorzin, vicario generale dell’Arcidiocesi di Gorizia – varcheremo la soglia di questi luoghi doppiamente santi: e per la presenza della nostra Madre Maria, salute degli infermi ed aiuto dei cristiani; e per i milioni di persone che in questi secoli di storia cristiana hanno varcato o guardato con fede a questi santuari mariani, con il sorriso per dire grazie e con le lacrime della sofferenza e delle ferite per gridare aiutami”.

mercoledì 1 aprile 2020

Una preghiera e una foto al giorno per un ottavario virtuale...mercoledì 1 aprile 2020


Ottavario del 2013 nell'ultimo giorno: domenica delle palme

  I MISTERI DEL SANTO ROSARIO 
Misteri Gloriosi(Mercoledì e Domenica)

1) La risurrezione di Gesù

2) L'ascensione di Gesù al cielo
3) La discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo
4) L'Assunzione di Maria al cielo
5) L'Incoronazione di Maria Regina del cielo e della terra
Come si recita il Rosario?
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 

O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio e ora e sempre, 
nei secoli dei secoli. Amen.
Si enuncia ad ogni decina il "mistero", per esempio, nel primo mistero: "l'Annunciazione dell'Angelo a Maria".
Dopo una breve pausa di riflessione, si recitano: un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria.
Ad ogni decina della Corona si può aggiungere un'invocazione.
Alla fine del Rosario vengono recitate le Litanie Lauretane, o altre preghiere mariane.

Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Amen
Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, o Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve.

A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.  



martedì 8 ottobre 2019

Agenzia Fides 8 ottobre 2019

VATICANO - La preghiera, anima della missione: il Rosario per il Mese Missionario Straordinario
 
Roma (Agenzia Fides) - "Preghiamo per l'opera dei missionari e per l'annuncio del Vangelo; oggi in particolare preghiamo per il Sinodo sull'Amazzonia. Non dimentichiamo, inoltre, i cristiani perseguitati e che hanno perso la libertà": sono le parole pronunciate dal Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, che ieri, 7 ottobre, ha presieduto la celebrazione del Rosario nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore, in occasione del Mese Missionario Straordinario, proclamato da Papa Francesco per l'Ottobre 2019. La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e le Pontificie Opere Missionarie hanno invitato "Radio Maria" a organizzare l'evento, che ha avuto una rilevanza mondiale, poiché trasmesso in diretta radiofonica e video dalle quasi 80 emittenti di "Radio Maria" sparse nei cinque continenti.
"E' stata una preghiera realmente missionaria, in cui si è avvertita l'universalità della Chiesa", racconta all'Agenzia Fides suor Roberta Tremarelli, Segretaria generale della Pontificia Opera dell'Infanzia Missionaria, una delle quattro Pontificie Opere Missionarie, presente all'evento. "La preghiera vissuta dalla assemblea, in una Basilica gremita in ogni ordine di posto da fedeli, preti, religiosi e suore - riferisce suor Tremarelli - è stata intensa e partecipata. Ogni decina di 'Ave Maria' del Rosario è stata dedicata a uno dei cinque continenti e recitata da un rappresentante del continente, in una specifica lingua: latino per l'Europa; francese per l'Africa; spagnolo per l'America; cinese per l'Asia; Inglese per l'Oceania. E, nelle meditazioni legate alla preghiera mariana, si sono ricordate le sfide e le grandi questioni di attualità che si vivono in ogni continente: dal traffico di esseri umani alla sofferenze dei cristiani, dalla povertà alla secolarizzazione, al rispetto della dignità dell'uomo. Abbiamo affidato le sofferenze dell'umanità a Maria, la Madre celeste, rinnovando la certezza del supremo valore missionario della preghiera. La preghiera è e resta l'anima della missione, come ci ha insegnato Santa Teresina del Bambino Gesù".
“Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo” è il tema del Mese Missionario Straordinario indetto dal Papa per ricordare il centenario della Lettera apostolica “Maximum illud” di Benedetto XV. Dopo la celebrazione dei vespri presieduta dal Papa il 1° ottobre, e il Rosario del 7 ottobre, domenica 20 ottobre è in programma l’annuale Giornata missionaria mondiale con la Messa presieduta dal Papa alle 10.30 in piazza San Pietro. Il Mese Missionario Straordinario, come ampiamente documentato dall'Agenzia Fides, si celebra nelle Chiese locali, a livello nazionale o diocesano. (Agenzia Fides 8/10/2019)
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AFRICA/CAMERUN - Speranza dal dialogo nazionale per mettere fine alla crisi secessionista nelle aree anglofone
 
Yaoundé (Agenzia Fides) - “Tutti hanno potuto esprimere il proprio punto di vista e ognuno torna a casa con un risultato” ha affermato Sua Eminenza il Cardinale Christian Wiyghan Tumi Arcivescovo emerito di Douala, al termine del gran dibattito nazionale che si è tenuto in Camerun dal 30 settembre al 4 ottobre, per cercare di risolvere la crisi nelle due regioni anglofone del Paese (vedi Fides 24/9/2019). Sua Ecc. Mons. Abraham Boualo Kome. Vescovo di Bafang e Presidente della Conferenza Episcopale del Camerun, ha affermato di “aver partecipato alle sessioni di lavoro notando la libertà di discussione nelle diverse commissioni. Un dialogo basato sulla verità è destinato a portare buoni frutti”.
Dal 2016 le due regioni, nel nord-ovest e nel sud-ovest, sono in preda ad una crisi secessionista nata dalla richiesta delle popolazioni locali anglofone di potere utilizzare la lingua inglese al posto di quella francese a scuola e nei tribunali. Una guerra che ha già provocato la morte di 2.000 persone, ha costretto alla fuga oltre 500.000 abitanti delle due regioni mentre oltre 600.000 bambini non sono potuti andare a scuola.
Per facilitare il dialogo, il Presidente Paul Biya ha ordinato il rilascio di 333 separatisti e di alcuni oppositori politici, tra cui Maurice Kamto, che era arrivato secondo nelle elezioni presidenziali del 2018. Dopo quattro giorni di dibattito, si è pervenuti ad una proposta per la concessione di uno "status speciale" per le due regioni di lingua inglese, i cui contorni però sono ancora vaghi.
Al dialogo hanno partecipato alcuni esponenti della società civile ma non i leader dei gruppi armati separatisti. Sul terreno la situazione rimane comunque difficile, come dimostrato dal ripetersi di rapimenti di civili a scopo di estorsione da parte dei separatisti, Tra i rapiti c’è pure don Augustine Nkwain, Segretario per l’educazione cattolica dell’Arcidiocesi di Bamenda, che è stato trattenuto per 24 ore per essere poi liberato il 4 ottobre. (L.M.) (Agenzia Fides 8/10/2019)
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ASIA/GIORDANIA - 150 anni di “missione” delle scuole cattoliche in Giordania
 
Amman (Agenzia Fides) – Le scuole cattoliche del Patriarcato latino di Gerusalemme celebrano i 150 anni dall’inizio della loro avventura nelle terre oggi governate dal Regno Hascemita. E con l’occasione riaffermano la loro missione culturale e spirituale al servizio della popolazione locale, in larga maggioranza musulmana, portata avanti anche grazie al contributo dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Alla cerimonia per il 150esimo anniversario dalla fondazione delle prime scuole cattoliche nelle terre oltre il fiume Giordano, svoltasi sabato 5 ottobre a Amman, presso il Centro Nostra Signora della Pace, hanno preso parte, tra gli altri, il vice-Primo Ministro giordano Marwan Moasher, il Vescovo William Shomali (Vicario patriarcale del Patriarcato latino di Gerusalemme per la Giordania), e il Patriarca latino emerito di Gerusalemme, Fouad Twal.
Padre Wissam Mansour, Direttore generale delle scuole del Patriarcato Latino in Giordania, ha riferito che attualmente le 25 scuole e i 18 asili che in Giordania fanno capo al Patriarcato latino di Gerusalemme servono una popolazione scolastica di 11mila allievi e studenti, cristiani e musulmani.
La prima scuola cattolica nel territorio dell’attuale Giordania, fu fondata nella città di Salt da don Alessandro Macagno, il mitico Abuna Skandar, che predicava il Vangelo alle tribù di beduini cristiani sperduti oltre il Giordano vivendo come loro nella tenda, e portandosi dietro un altare mobile per celebrare l’Eucaristia. A quel tempo il governatore ottomano non voleva concedere il permesso: furono gli abitanti del luogo, cristiani e musulmani insieme, a vincere le resistenze. Anche i beduini musulmani avevano capito che potevano aspettarsi solo cose buone da quell’uomo che insegnava loro a leggere e a scrivere.
Nella seconda metà dell’Ottocento, quelle fondate oltre il Giordano dai preti del neoeretto Patriarcato latino di Gerusalemme furono le prime scuole aperte in un mondo chiuso e marginale, tutto definito dalle pratiche sociali del tribalismo. Insegnare agli ignoranti è un’opera di misericordia spirituale. E l’insegnamento offerto a tutti – cristiani e musulmani, poveri e ricchi, tribù del nord e tribù del sud – fu il passepartout che permise alla testimonianza apostolica di attecchire in zone rurali o desertiche, che per secoli non avevano visto nessuna iniziativa pastorale cattolica.
Grazie alla loro opera educativa, le scuole cattoliche della Giordania hanno acquisito, da tempo, pieno diritto di cittadinanza nel Paese. Quando fu creato il Regno hashemita di Giordania, la rete scolastica del Patriarcato latino – presto affiancata dai grossi collegi inaugurati ad Amman da congregazioni religiose cattoliche – rappresentava ancora l’unico sistema educativo “autoctono” esistente. (GV) (Agenzia Fides 8/10(2019)
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AMERICA/NICARAGUA - Il Card. Brenes: “Continuiamo a pregare per chi non è d'accordo con noi e ci perseguita”
 
Managua (Agenzia Fides) – L'Arcivescovo di Managua, il Cardinale Leopoldo Brenes, dopo la celebrazione eucaristica domenicale del 6 ottobre, ha risposto alle domande dei giornalisti sulle provocazioni dei militari in alcune parrocchie in occasione delle celebrazioni liturgiche e sui commenti dei politici. Il Cardinale ha confermato che ciò non accade solo con padre Edwin Román (vedi Fides 29/08/2019), ma si verifica anche in diverse parrocchie del paese, e ha concluso: "Continuiamo a pregare per coloro che non sono d'accordo con noi, per coloro che parlano male di noi e ci perseguitano".
Il Cardinale Brenes ha chiarito anche il paragone che gli era stato riferito, fatto da un politico, fra il presidente Ortega e Gesù: "Neanche i migliori uomini di Dio si sono mai paragonati a Gesù, proprio in questo Mese Missionario il Santo Padre ci ha offerto tanti esempi da seguire, di persone che hanno perfino donato la propria vita come missionari, ma nessuno, dico proprio nessuno, si è paragonato a Gesù. Queste persone (politici) non le conosco, ma può essere che lo abbiano fatto per ignoranza o per la voglia di farsi notare".
Sulla situazione di violenza, specialmente sulla costa e in alcune comunità del nord del Paese, il Cardinale si è unito alle richieste fatte dai Vescovi della zona, chiedendo la fine della violenza. Ha sottolineato l'esistenza di gruppi armati, al di fuori della legge, che hanno commesso vari crimini in questa area. “Questa è una cultura della morte, della mancanza di rispetto per la vita” ha affermato, ricordando le oltre 48 donne uccise, cui si aggiunge l'ultimo caso della giovane nordamericana uccisa a Matagalpa.
Secondo informazioni raccolte da Fides, è aumentata la violenza in diverse zone interne del paese, dove sono stati uccisi anche leader contadini. Nelle ultime due settimane il Movimento Contadino del Nicaragua si è fatto sentire con proteste e manifestazioni in seguito alle notizie sulla possibilità che venga ripreso il mega progetto del Canale Interoceanico (vedi Fides 15/06/2015, 22/04/2016, 30/11/2016), al quale il Movimento si è sempre opposto per molti motivi.
Dalle dichiarazioni di Medardo Mairena, Coordinatore del Movimento Contadino, è venuta la conferma che agricoltori e contadini del Nicaragua sono mobilitati da 6 anni contro il progetto. La lotta è iniziata per la difesa delle terre e dall'aprile 2018 ha sostenuto le rivendicazioni degli studenti. Diversi di loro hanno subito l’esilio, la prigione e persino la morte per affrontare il regime di Daniel Ortega. Medardo Mairena ha ricordato alla stampa che il Movimento Contadino è una realtà viva, protagonista della vita economica e sociale del paese.
(CE) (Agenzia Fides, 08/10/2019)
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AMERICA/REP. DOMINICANA - Incontro nazionale di pastorale: un popolo di discepoli missionari, con esperienza personale di Gesù
 
Santo Domingo (Agenzia Fides) – I Vescovi della Repubblica Dominicana, insieme a più di 300 operatori pastorali laici provenienti dalle 12 diocesi del paese, hanno dato vita al 37° Incontro nazionale di Pastorale, che si è tenuto dal 3 al 5 ottobre presso la Escuela de Evangelización Juan Pablo II. Promosso dalla Conferenza Episcopale Dominicana, attraverso il suo Istituto nazionale di Pastorale (INP), l’incontro aveva per obiettivo quello di dare risposta alle necessità fondamentali della Chiesa e della società, valutando il lavoro pastorale dell’anno in corso, e di pianificare quello del 2020, stabilendo l’itinerario nazionale di evangelizzazione secondo il Piano nazionale.
Ogni anno l’INP, secondo le informazioni giunte all’Agenzia Fides dalla Conferenza Episcopale, riunisce Vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose e laici per verificare il Piano nazionale di Pastorale. Il Piano della Chiesa dominicana si estende per 30 anni, e si articola in 3 tappe di 10 anni ciascuna. Attualmente si sta lavorando nella prima fase della seconda tappa.
“Noi, come leader del popolo di Dio, dobbiamo prendere sul serio l’esperienza della sequela di Dio” ha detto Mons. Rafael Felipe Núñez, Vescovo emerito di Barahona, illustrando il tema che guiderà l’anno pastorale 2020: “Un popolo, discepolo missionario, che ha un’esperienza personale e comunitaria di Gesù Cristo, Parola incarnata”. Mons. José Grullón Estrella, Vescovo di San Juan de la Maguana e Presidente dell’INP, ha presieduto l’invio degli operatori pastorali, esortandoli a “proclamare Gesù incarnato a tutti coloro che cercano il bene comune invece del bene particolare”. Ha anche richiamato l’attenzione sull’uso frequente della bandiera dominicana, nelle elaborazioni grafiche statali e di altri organismi, priva dello scudo centrale, circondato da rami di alloro, che riporta il motto dominicano: "Dios, Patria, Libertad" (Dio, Patria, Libertà). (SL) (Agenzia Fides 8/10/2019)
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Mese Missionario Straordinario in Oceania: i laici impegnati nella missione
 
Rabaul (Agenzia Fides) – “E’ facile pensare che i missionari siano solo i sacerdoti Salesiani che ci guidano nella nostra fede, oppure i religiosi impegnati con i giovani e le suore che diffondono la Buona Novella. Ma non è così: la chiamata alla missione è per tutti, non dobbiamo dimenticarlo”: come appreso dall’Agenzia Fides, lo ha detto Matthew Nguyen, missionario laico Salesiano, riferendosi al contesto della Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone, e alle sfide dell’evangelizzazione in Oceania, in occasione della celebrazione del Mese Missionario Straordinario, indetto da Papa Francesco per l’Ottobre 2019.
Rimarcando che la missione è compito di ogni battezzato, non solo di preti e religiosi, Matthew Nguyen ha riferito: “All’Istituto tecnico Don Bosco di Rapolo, nei pressi di Kokopo (provincia d Nuova Britannia Orientale) – prosegue – siamo grati per gli sforzi e l'impegno dei laici che servono in modo semplice ma straordinario. I volontari laici dedicano i loro fine settimana a tenere incontri di catechismo per i bambini della parrocchia appena istituita. I cooperatori salesiani condividono i loro talenti e doni in modo molto pratico. Ogni domenica, queste persone si recano in diverse comunità e offrono controlli medici di base agli abitanti del villaggio. Questo servizio aiuta le persone a creare un ‘piano di vita sano’ in modo che possano vivere a lungo e in salute”.
“Questa è missione” ha insistito, ricordando il tema del Mese Missionario Straordinario "Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo". “L’amore verso Cristo e verso il prossimo spinge la missione nei nostri cuori a donarsi l’un l’altro. Preghiamo per tutti i nostri missionari, affinché possano essere benedetti e incoraggiati a continuare il loro ministero. ‘Vai e proclama la Buona Novella’, ci dice Cristo, e tutte queste persone, religiosi e laici, mettono in pratica l’invito di Gesù”. (AP) (8/10/2019 Agenzia Fides)

giovedì 31 maggio 2018

Vatican News 31 maggio 2018

VaticanNews
Le notizie del giorno
31/05/2018
Incontro di Papa Francesco con i vescovi del Cile
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Dichiarazione del direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke: nel week end sarà ospitato dal Papa a Casa Santa Marta un secondo gruppo di vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali in Cile. Nuova missione per mons. Scicluna e mons. Bertomeu 
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Intervista al vescovo ausiliare di Roma per il settore Sud sul Corpus Domini che, domenica 3 giugno, Papa Francesco presiederà ad Ostia, 50 anni dopo la storica celebrazione di Paolo VI nel territorio ostiense
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Si conclude oggi il mese mariano, dedicato alla Madonna. Come ogni anno nei Giardini Vaticani, si svolgerà la processione aux flambeaux dalla chiesa di Santo ... 
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Papa Giovanni fu il primo pontefice a benedire l’esplorazione dello spazio. Più volte si pronunciò in modo diretto sul ‘rapporto con i cieli’. Sotto il suo ... 
SANTA SEDE E CHIESA NEL MONDO
Conferenza stampa di ACS sul Venezuela
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Le campagne di Caritas Venezuela e Aiuto alla Chiesa che Soffre per fornire sostegno spirituale e materiali a Chiesa e fedeli. Il cardinale Urosa: “è una ... 
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Presentato oggi a Roma il nuovo libro di padre Ibrahim Alsabagh, parroco di Aleppo, che racconta come la città siriana nonostante la distruzione dovuta alla guerra voglia vivere una nuova fase di "guarigione"
PRIMO PIANO
Distruzione in Siria
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L' Onu chiede l'accesso degli aiuti umanitari in particolare nella zona siriana di Idlib. Russia e Turchia trattano il ritiro dei curdi dal nord del Paese 
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Insieme ad altre cinque testate, Vatican News è stata invitata dalla missione americana presso le agenzie delle Nazioni Unite a Roma, ad un "media tour" in Rwanda, per raccontare come si combatte la fame e la povertà tramite nuovi progetti
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Istituita dall’Oms nel 1988, l'edizione di quest'anno si concentra sulla correlazione tra il fumo e le malattie del cuore 

giovedì 20 luglio 2017

Cina: Campeggio estivo

ASIA/CINA - Il campeggio estivo, scuola di fede e di vita per i ragazzi
 
Pechino (Agenzia Fides) – C’e chi ha recitato per la prima volta il rosario imparando ad usare la corona, chi per la prima volta ha partecipato alla Messa dall’inizio alla fine, chi è diventato più disciplinato e giudizioso dopo pochi giorni di vita comunitaria nel campeggio estivo organizzato, come tutti gli anni, dalla comunità cattolica cinese continentale: sono le testimonianze dei genitori riferite alle suore e ai sacerdoti che hanno guidato il campeggio estivo 2017. I bambini così “hanno fatto esperienza della scuola di fede e di vita” sottolinea un sacerdote organizzatore.
Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, nell’attività del campeggio estivo sono coinvolti non solo sacerdoti, suore e seminaristi, ma in alcune diocesi anche il Vescovo in prima persona, per preparare, organizzare e guidare il catechismo. Tra questi Mons. Giuseppe Han Ying Jin, della diocesi di San Yuan, nella provincia di Shaan Xi, che con 136 bambini quest’anno è stato il campeggio più numeroso.
La diocesi ha messo a disposizione 9 seminaristi, 2 suore e diverse volontarie, dal 9 al 16 luglio, per il catechismo, le testimonianze, l’insegnamento, guidare la via Crucis, allestire uno spettacolo su tema biblico, organizzare il pellegrinaggio. Durante il pellegrinaggio in tre parrocchie, i ragazzi sono stati accolti con grande calore e generosità dai parrocchiani, così è diventato una testimonianza viva di fraternità e condivisione, soprattutto di altruismo e servizio.
La soddisfazione vince la fatica, come afferma don Dou: “è faticoso e fa caldo, ma quando vedo i bambini con il rosario in mano, che pregano con grande devozione e concentrazione passano tutte le stanchezze”.
Una settantina di bambini della diocesi di Na Chong, della provincia di Si Chuan, hanno stupito i loro genitori dopo una settimana vissuta insieme alle suore e ai sacerdoti, dal 7 al 14 luglio. Uno di loro ha commentato: “Mio figlio è diventato così bravo da non crederci, ora sa recitare il rosario, sa condividere con gli altri ed è autodisciplinato”.
Nel campeggio della Mongolia Interna 24 bambini di Bao Tou hanno imparato a fare una buona confessione, e durante il campeggio hanno studiato la Bibbia, superando anche un piccolo quiz finale.
Durante 5 giorni di campeggio, dall’8 al 13 luglio, 30 bambini della parrocchia di Yang Ge Zhuang, del distretto di Qian An della città di Tang Shan, nella provincia di He Bei, hanno imparato il significato dei dieci Comandamenti e dei sette Sacramenti.
(NZ) (Agenzia Fides 20/07/2017) \

martedì 6 giugno 2017

Terra Santa News 02/06/2017


Christian Media Center in Italiano has uploaded Terra Santa News 02/06/2017
Terra Santa News 02/06/2017
Christian Media Center in Italiano

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...