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sabato 8 dicembre 2018

Vatican News 8 dicembre 2018

Vatican News
Le notizie del giorno
08/12/2018
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Nella solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, Papa Francesco all’Angelus invita, ogni mattina, a dire: “Eccomi, Signore, oggi si compia in me la tua volontà”. Dopo la preghiera mariana, chiede di pregare per le vittime della tragedia di Corinaldo e ricorda la beatificazione dei 19 martiri ... 
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Per la prima volta in un Paese musulmano, la Beatificazione di 19 martiri cristiani. Il Messaggio del Papa: "un momento in cui tutti i popoli cercano di far ... 
Morti discoteca:giovani caduti per cedimento balaustra
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Sei morti e più di cento feriti. Il tragico epilogo di una serata che doveva essere all'insegna della musica. Sempre più credibile l'ipotesi che a scatenare il ... 
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"Quale è il segreto della bellezza di Maria, 'tota pulchra'? Non l’apparenza, non ciò che passa, ma il cuore totalmente orientato a Dio". Il tweet di oggi di ... 
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Nuovo “Venerdì della Misericordia” per il Pontefice che questa volta visita due strutture sulla Laurentina, “Casa Amica Onlus” e “Il Ponte e l’Albero”, per ... 
Logo del viaggio apostolico negli Emirati Arabi logo e moto in sloveno
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Riccardo Burigana: potrà contribuire alla pace nella regione e contrastare il fondamentalismo 
SANTA SEDE E CHIESA NEL MONDO
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Inaugurato in piazza San Pietro il presepe di sabbia donato da Jesolo e dal patriarcato di Venezia e acceso l’albero di Natale dono del Friuli Venezia Giulia e ... 
 Statua dell'Assunta che si venera nella cattedrale di Carpi
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Intervista a mons. Francesco Cavina, vescovo di Carpi: con il ritorno della statua in cattedrale e con la prossima riapertura del duomo di Mirandola le ferite ... 
Manoscritto latino
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Don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le Vocazioni della Diocesi di Roma, commenta il Vangelo della II Domenica di Avvento 
PRIMO PIANO
Siriani in fuga dalle propria case
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La pace in Siria ha bisogno di essere supportata dalla volontà di tutti i Paesi che sono intervenuti sul campo di guerra. L’impegno della Chiesa cattolica per ... 
 

giovedì 6 ottobre 2016

Bollettino Agenzia Fides del 6 ottobre 2016

VATICANO - Si apre la strada verso la beatificazione per il Card. Celso Costantini
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale Triveneto “ha espresso parere favorevole all'avvio della causa di beatificazione del cardinale Celso Costantini (1876-1958), figura di notevole slancio missionario e carità pastorale nonché evangelizzatore della Cina, originario della diocesi di Concordia – Pordenone”. Il comunicato dei Vescovi del Triveneto informa così della decisione presa durante una giornata di approfondimento dedicata alla catechesi e all’annuncio del Vangelo, che si è tenuta il 30 settembre nella sede della Conferenza regionale, a Zelarino (Venezia).
Nato a Castions di Zoppola il 3 aprile 1876, Celso Costantini venne ordinato sacerdote il 23 dicembre 1899. Fu parroco in diverse parrocchie, dimostrando un grande spirito missionario. Nel 1920 venne nominato Amministratore apostolico di Fiume, eletto Vescovo il 22 luglio 1921. Il 12 agosto 1922 Papa Pio XI lo nominò primo Delegato apostolico in Cina, elevandolo alla dignità Arcivescovile.
Nel 1924 promosse il primo "Concilio Sinense", Concilio Plenario della Cina, tenuto a Shanghai. Grazie alla sua opera, il 28 ottobre 1926, vennero consacrati da Papa Pio XI nella Basilica di San Pietro in Vaticano, i primi 6 Vescovi cinesi. Nel 1927 fondò la prima congregazione religiosa cinese, la Congregazione dei Discepoli del Signore, per promuovere l’evangelizzazione in Cina fatta dai cinesi. Grazie al suo impegno nacque la prima Università cattolica cinese, Fu Ren, oggi a Taiwan.
Tornato in Italia, dal 1935 al 1953 fu Segretario della Congregazione "de Propaganda Fide", attuale Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, e durante il suo mandato, per suo diretto interessamento, venne istituita la gerarchia ecclesiastica in Cina, nel 1946. Papa Pio XII lo creò Cardinale nel Concistoro del 12 gennaio 1953. Morì a Roma il 17 ottobre 1958, tra la morte di Pio XII e l'elezione di Giovanni XXIII. La sua fulgida figura e la sua opera rimangono come punto di riferimento per le relazioni tra Cina e Santa Sede. (SL) (Agenzia Fides 06/10/2016) 
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AFRICA/GUINEA - La migrazione clandestina è un male, sì a quella legale ma la chiave è lo sviluppo dell’Africa
 
Conakry (Agenzia Fides) - L’Africa si interroga sulla tragedia della migrazione clandestina che vede tanti giovani del continente perdere la vita spesso nel miraggio di ottenere una vita migliore in Europa. A Conakry, capitale della Repubblica di Guinea, alcune ONG locali hanno organizzato il convegno “Gioventù e migrazione clandestina in Africa, tendenze, conseguenze e focus speciale sul caso guineano”, di cui è pervenuta notizia a Fides.
“Il problema della migrazione clandestina deve essere preso seriamente in considerazione da ciascuno. Occorre che i giovani sappiano che questa pratica non è buona. Bisogna anche far sì che le nostre autorità si interessino al lavoro dei giovani” ha detto Amadou Tidaine Bah de Timacom, uno degli organizzatori del convegno, che si è tenuto il 1° ottobre.
“Vivo in un quartiere dove quasi tutti i miei amici hanno tentato questa esperienza per raggiungere l’Europa” ha aggiunto. “Diversi di loro hanno perso la vita. Affinché i giovani sappiano che questa pratica è ingiustamente nefasta, abbiamo deciso di creare questa iniziativa per far sì che le autorità ci dicano cosa intendono fare. Perché ci sono delle soluzioni possibili qui in Guinea affinché la nostra gioventù possa vivere felice nel proprio Paese”.
I relatori, tra i quali figurava l’ex Ministro dei guineani all’estero, Lucien Bendou Guilao, hanno sottolineato il carattere illegale della migrazione clandestina. Essa può avvenire solo in un quadro legale perché il migrante possa trarre un reale beneficio.
Dall’altro canto, ha rimarcato Lucien Bendou Guilao, i Paesi di provenienza dei migranti devono accrescere la ridistribuzione delle risorse per migliorare le condizioni di vita della popolazione. “È inconcepibile per un Paese povero come la Guinea, che le risorse nazionali siano concentrate nelle mani di pochi. Oggi la posta in gioco è quella di mettere a disposizione dei giovani i mezzi perché possano restare nel loro Paese e progredire nella loro vita”. (L.M.) (Agenzia Fides 6/10/2016)
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AFRICA/CONGO - Ripresa la guerriglia nel sud del Congo: 23 morti
 

Brazzaville (Agenzia Fides) - Sono 23 le persone uccise negli attacchi commessi a fine settembre nella Repubblica del Congo dagli ex membri del gruppo ribelle Ninjas Nsiloulou. Lo ha reso noto il Ministro della Giustizia di Brazzaville, Pierre Mabiala.
Secondo il Ministro le vittime sono quattro poliziotti militari, due poliziotti e undici civili. Gli assalti sono stati commessi nella regione meridionale del Pool nell’ultima settimana di settembre. Nell’assalto ad un treno, il 30 settembre, i guerriglieri hanno ucciso 14 persone.
Ben 4.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case da aprile, quando alcuni ex Ninjas Nsiloulou hanno ripreso le armi dopo la contestata rielezione del Presidente Denis Sassou N'Guesso.
Ntoumi, che dopo aver deposto le armi si era unito al Presidente Sassou Nguesso, ha però appoggiato lo sfidante Guy-Brice Parfait Kolélas, arrivato secondo nelle elezioni presidenziali del 20 marzo, che hanno visto la riconferma di Nguesso come Presidente- (L.M.) (Agenzia Fides 6/10/2016)
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AFRICA/SUDAN - Aumentano i morti a causa di malattie diarroiche
 
Khartoum (Agenzia Fides) – Il bilancio delle vittime della recente epidemia di malattie diarroiche in corso in Sudan continua ad aumentare e le strutture mediche non riescono a mantenere il controllo. Le fasce più vulnerabili della popolazione sono bambini, giovani e anziani. A Khartoum, il ministro della sanità sudanese ha confermato la morte di 71 persone e il contagio di altre 3.771 nei sei Stati di Kassala, El Gedaref, Sennar, El Gezira, Blue Nile e River Nile. Negli ultimi giorni, per mancanza di medicine, sono state registrate alcune vittime tra coppie di gemelli appena nati nell’ospedale pediatrico. Altri morti e una ventina di contagi sono stati registrati nel “villaggio 27” in località Um El Ghura, Stato di El Gezira. A El Nahud, West Kordofan, i pazienti hanno sovraffollato l’ospedale e i reparti a causa dello sciopero dei medici che va avanti da settimane, oltre che per il costo elevato degli interventi chirurgici presso strutture ospedaliere private presenti in città. Secondo fonti locali, i casi più critici sono stati trasferiti nell’ospedale El Obeyed. (AP) (6/10/2016 Agenzia Fides)
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AFRICA/EGITTO - Il governo vieta le manifestazioni copte nell'anniversario della “strage di Maspero”
 
Il Cairo (Agenzia Fides) - Il Ministero egiziano degli Affari Interni ha negato alle associazioni di giovani copti l'autorizzazione a organizzare una manifestazione in occasione del quinto anniversario del massacro conosciuto come la “strage di Maspero”. Il permesso a manifestare – hanno riferito le fonti ufficiali del Ministero – non è stato concesso per “motivi di sicurezza”. La strage di Maspero ebbe luogo il 9 ottobre 2011, nella fase di transizione seguita alle dimissioni del Presidente Hosni Mubarak, quando il governo egiziano era in mano al Consiglio Supremo delle Forze Armate. Quel giorno l'esercito, schierato in prossimità del palazzo che ospita la televisione di Stato, aprì il fuoco contro gruppi di manifestanti, in larga parte copti, lasciando sul terreno 27 morti. I manifestanti si erano radunati per protestare contro la demolizione di una chiesa avvenuta nell'Alto Egitto.
Gli attivisti dell'Unione giovanile Maspero hanno diffuso un comunicato, pervenuto al'Agenzia Fides, in cui denunciano di aver ricevuto anche minacce dalle forze di sicurezza, dopo che la loro richiesta di manifestare era stata respinta. Le disposizioni – molto restrittive – che in Egitto regolano la richiesta e l'autorizzazione a realizzare manifestazioni pubbliche sono entrate in vigore nel novembre 2013, in una fase della vita civile egiziana caratterizzata da alta tensione sociale, dopo la deposizione per via militare del Presidente islamista Mohamed Morsi, il leader dei Fratelli Musulmani che aveva vinto democraticamente le elezioni presidenziali nel giugno 2012. (GV) (Agenzia Fides 6/10/2016).
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ASIA/INDONESIA - La croce fatta da un artigiano musulmano è il simbolo della Giornata indonesiana della Gioventù
 
Manado (Agenzia Fides) – E’ stata la croce dei giovani il simbolo pregnante della Giornata della gioventù indonesiana (4-6 ottobre), conclusasi oggi a Manado. Come appreso da Fides, quella croce, fatta di bambù e rattan, è stata realizzata da un artigiano musulmano: l’opera è, essa stessa, segno di quella “unità nella diversità” e di armonia tra religioni diverse che è il motto dell’Indonesia ed è stato il tema centrale della Giornata della gioventù, titolata: “La gioia del Vangelo in una società plurale”.
"La croce è il simbolo di questi giorni" ha detto Sua Ecc. Mons. Joseph Suwatan, Vescovo di Manado. "La croce è stata pellegrina ed è passata di mano in mano, viaggiando per le parrocchie della diocesi di Manado" simboleggiando il cammino di chi “vuole cogliere il frutto dalla croce, che è l'amore, per costruire la pace” ha rimarcato.
Molti fedeli musulmani hanno accolto e onorato la croce come simbolo di pace nel corso di questo pellegrinaggio diocesano. P. Albert Sudjoko, teologo e docente al Seminario maggiore di Pineleng, nel Nord Sulawesi, racconta a Fides: "La croce è per i cristiani la sapienza di Dio che ama e dona la vita. Gradualmente la popolazione indonesiana è entrata nel significato della Croce della Giornata dei giovani: essa non è un segno di conflitto o di conquista bensì è un segno di rispetto, accoglienza e carità reciproca, ed esprime il desiderio di mantenere l'armonia e sviluppare la pace in Indonesia".
La croce ha campeggiato nella cerimonia di chiusura come nella Messa di apertura, celebrata il 4 ottobre allo stadio di Manado, dopo una gioiosa marcia, fra canti, danze e preghiere, che ha coinvolto gli oltre 2.600 giovani presenti nel Nord Sulawesi, giunti da 37 diocesi indonesiane.
Le liturgie erano guidate dal Vescovo di Manado, Sua Ecc. Mons. Joseph Suwatan, e tra i presenti alla Giornata della gioventù vi sono stati il Nunzio Apostolico, l’Arcivescovo Guido Filippazzi, l'Arcivescovo di Giacarta, Sua Ecc. Mons. Ignatius Suharyo, Presidente delle Conferenza episcopale, e il Vescovo Pius Riana Prapdi, Presidente della Commissione episcopale per i giovani, nonchè altri 24 Vescovi e oltre 100 sacerdoti.
L’evento ha avuto una vasta eco sui social media, anche per beneficiare tutti quei giovani che, per motivi organizzativi, avrebbero voluto essere presenti ma non hanno potuto esserci. Oltre al sito web, degli account specifici su Twitter, Instagram e Facebook hanno trasmesso in diretta molte attività del grande evento, condividendo parole, foto e video.
“Alla fine della manifestazione, i giovani tornano nelle loro città di origine avendo acquisito una maggior consapeolezza e con la missione di condividere con i loro amici, famiglie e comunità locali l’esperienza fatta a Manado. Valori come l’amore e la pace sono contagiosi”, ha concluso il Vescovo Pius Riana Prapdi. (PA) (Agenzia Fides 6/10/2016)
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ASIA/TURCHIA - Presidenza turca degli affari religiosi: Gulen ha sfruttato il dialogo interreligioso per costruire le sue “trame oscure”
 
Ankara (Agenzia Fides) – Nella perdurante campagna condotta dagli apparati turchi contro la rete che fa capo a Fetullah Gulen (il predicatore islamico turco espatriato negli Usa, un tempo alleato del presidente Recep Tayyip Erdoğan ma oggi accusato dalla Turchia di essere l'architetto del cosiddetto “stato parallelo” e l'ispiratore del golpe fallito del 15 luglio) viene tirato in ballo anche il Concilio Ecumenico Vaticano II e l'apertura al dialogo con le comunità e le tradizioni religiose che la Chiesa cattolica sancì in quell'assise conciliare.
La Presidenza degli Affari religiosi della Turchia, istituzione legata all'ufficio del Primo Ministro, ha predisposto un dossier sulle attività di Gulen e del suo movimento Hizmet, in cui si sostiene che il cosidetto FETO (acronimo turco di “Organizzazione terroristica tethillahnista”, definizione con cui gli organi turchi filo-governativi indicano la rete di Gulen) avrebbe strumentalizzato il dialogo interreligioso con le Chiese e comunità cristiane, per mettere in atto quelle che vengono descritte come sinistre trame di potere. “Con il progetto di dialogo interreligioso basato sulle disposizioni prese dal Concilio Vaticano II” si legge tra l'altro nel dossier “Gulen, organizzando eventi nazionali e internazionali, da un lato ha intessuto i suoi legami con la cultura cristiana, e dall'altro ha permesso all'organizzazione di essere accreditata in Occidente. Così lui ha avuto modo di stabilire la sua base in Pennsylvania, e numerosi Paesi occi dentali hanno aperto le porte all'Organizzazione”.
Il dossier, rilanciato nei giorni scorsi da fonti turche consultate dall'Agenzia Fides, prosegue sulla falsa riga delle campagne da tempo scatenate dalla stampa turca filogovernativa contro Fethullah Gulen, che già da tempo cercano di accreditare Gulen e il movimento Hizmet come “cavalli di troia del Vaticano”, costruendo illazioni inconsistenti di taglio complottista.
A inizio agosto(vedi Fides 10/8/2016), il giornalista Mine Kirikkanat, sul quotidiano Cumhuriyet, si era spinto al punto di insinuare che Fethullah Gulen (immaginato dall'articolista nelle vesti di "imam fedele alla Chiesa"), potrebbe essere il Cardinale creato “in pectore” da Giovanni Paolo II, scomparso il 2 aprile 2005, e mai da lui reso noto. La novità del dossier predisposto dalla Presidenza per gli Affari religiosi sta nel fatto che il collegamento tra le trame eversive attribuite a Gulen e le iniziative di dialogo inter-religioso viene affermato da un organismo istituzionale. La Presidenza per gli Affari Religiosi (Diyanet İşleri Başkanlığı) è un’istituzione che fa capo all’Ufficio del Primo Ministro, istituita dall’articolo 136 della Costituzione della Repubblica turca, nel 1924.
Il Diyanet - come viene comunemente chiamato - si occupa solo di Islam sunnita e non delle minoranze religiose presenti in Turchia: assegna gli imam alle moschee e redige i sermoni del venerdì. Nel corso degli ultimi quindici anni, il Diyanet si è gonfiato fino a raggiungere dimensioni impressionanti, Dal 2003 al 2013 budget e personale sono raddoppiati e il suo campo d’azione si è allargato, prestando la propria collaborazione alle attivita e alla programmazione di diversi ministeri. (GV) (Agenzia Fides 6/10/2016).
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ASIA/INDIA - Il Direttore nazionale POM: “Aspettiamo il Papa come messaggero di pace”
 
Bangalore (Agenzi Fides) – “Aspettiamo con gioia il Papa come messaggero di pace, mentre la nazione attraversa la crisi del Kashmir. Sarebbe una benedizione per il paese. La sua presenza potrebbe suscitare tanta commozione e sciogliere dei nodi”: lo dice a Fides p. Faustine Lobo, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in India. Papa Francesco, sul volo di ritorno dalla Georgia, ha detto che “un viaggio in India e Bangladesh nel 2017 è quasi sicuro”.
“Lo aspettiamo come una grazia per l’India. Dopo la canonizzazione di Madre Teresa, sarebbe un altro momento importante per noi. In questo tempo avvertiamo l’urgenza della pace, mentre l’escalation in Kashmir preoccupa molti. Il Papa ci ricorda che solo la pace è santa e che non esiste un Dio di guerra” rileva il Direttore. Per la situazione interna della Chiesa indiana, “con la sua presenza il Papa verrebbe a ricordare a tutta la società, a volte attraversata da fermenti di odio verso le minoranze religiose, che i cattolici indiani vivono e operano solo per il bene comune del paese” conclude p. Lobo.
Secondo fonti di Fides, i passi necessari per l’arrivo del Papa sono stati compiuti. Nell’aprile scorso, una delegazione guidata dal Cardinale Baselios Cleemis, Presidente della Conferenza episcopale indiana, ha chiesto al Primo Ministro Narendra Modi di scrivere una lettera di invito ufficiale a Papa Francesco. Il Cardinale aveva anche confermato di aver egli stesso invitato il Papa a visitare l'India. L'ultimo Papa ad andare in India è stato Giovanni Paolo II che nel febbraio 1986 approdò a Goa. (PA) (Agenzia Fides 6/10/2016)
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AMERICA/ARGENTINA - Trovato morto un parroco impegnato a combattere il narcotraffico
 
Tucuman (Agenzia Fides) – "La Conferenza Episcopale Argentina esprime il suo dolore e il suo sgomento per la morte di padre Juan Heraldo Viroche, parroco della parrocchia di Ntra. Sra. Del Valle de La Florida, a Tucuman. Ci uniamo alla richiesta dell'Arcivescovo locale al fine di un chiarimento veloce dei fatti e siamo vicini alla famiglia di padre Viroche, ai fedeli della parrocchia e della Chiesa di Tucuman": è il testo del comunicato della Conferenza Episcopale Argentina pervenuto a Fides, sulla morte del sacerdote.
Ieri, 5 ottobre, padre Juan Heraldo Viroche è stato trovato morto nella sua abitazione, a Tucuman, circa 70 km dalla capitale. Il sacerdote era molto conosciuto nella zona per la sua lotta contro il narcotraffico. Era una persona molto positiva e dinamica, riferiscono testimonianze di chi lo conosceva nella sua parrocchia, dove era molto impegnato anche con le famiglie della zona.
La Commissione Episcopale per la pastorale per la droga-dipendenza ha pubblicato un breve comunicato dove si legge: "Padre Juan era conosciuto perché spendeva la vita contro il traffico di droga, ha parlato chiaramente all'interno e all'esterno della sua comunità, per difendere la vita in pericolo". La Commissione ha anche fatto notare che “padre Viroche, ai suoi più stretti collaboratori, aveva espresso profondo dolore per le minacce ricevute dalle mafie della droga”.
Un primo rapporto delle autorità, secondo quanto diffuso dalla stampa locale, sembra orientare verso un suicidio, perché non c’erano segni di violenza esterna sul corpo ed è stato trovato in una stanza chiusa dall’interno. Ma la comunità resta incredula di fronte a questa versione dei fatti e nella stessa giornata di ieri ha organizzato una manifestazione davanti alla parrocchia per chiedere un chiarimento dei fatti.
(CE) (Agenzia Fides, 06/10/2016)
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AMERICA/HAITI - Morti e distruzione, più di 14 mila sfollati per l’uragano Matthew
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – Martedì 4 ottobre l'uragano Matthew ha colpito in pieno Haiti, seminando desolazione e morte. Il paese più povero e vulnerabile delle Americhe che ancora sta cercando faticosamente di riprendersi dal terremoto del 2010, ha dovuto fare i conti con venti che hanno raggiunto 230 chilometri all'ora, piogge torrenziali che hanno causato inondazioni, frane, distruzione delle infrastrutture e perdita del bestiame.
Secondo un primo rapporto del giorno dopo, 5 ottobre, ci sono stati cinque morti ad Haiti. Matthew è considerato la peggiore tempesta degli ultimi decenni e la sua violenza ha lasciato, oltre ai morti, circa 14.500 persone sfollate, costrette a lasciare le loro case. Si calcola che 1.855 case sono state allagate. L’interruzione delle linee elettriche e delle comunicazioni rendono molto difficile quantificare l'entità esatta dei danni.
Martine Haentjens, responsabile della Caritas Internazionalis ad Haiti, sul posto al momento del passaggio dell’uragano, ha detto in una nota pervenuta a Fides: "Ho preso contatto con i nostri responsabili nelle diverse regioni del paese. I nostri programmi sono stati colpiti, in particolare a Les Cayes, dove quasi tutto è stato distrutto. Qui tutte le case sono state scoperchiate. Non abbiamo alcuna notizia del comune di Jérémie, ma è probabile che, dato come si muove ciclone, anche questa regione sia stata gravemente colpita. Per quanto riguarda Port-au-Prince, la situazione è sotto controllo, il danno è limitato. Ma le strade del paese sono impraticabili, anche i ponti distrutti".
La Caritas Internationalis è attiva sul paese con progetti di sicurezza alimentare dal terremoto del 2010, ed ha già stanziato un budget di 50.000 euro per sostenere Caritas Haiti.
(CE) (Agenzia Fides, 06/10/2016)

Verso la beatificazione per il Card. Celso Costantini

VATICANO - Si apre la strada verso la beatificazione per il Card. Celso Costantini
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale Triveneto “ha espresso parere favorevole all'avvio della causa di beatificazione del cardinale Celso Costantini (1876-1958), figura di notevole slancio missionario e carità pastorale nonché evangelizzatore della Cina, originario della diocesi di Concordia – Pordenone”. Il comunicato dei Vescovi del Triveneto informa così della decisione presa durante una giornata di approfondimento dedicata alla catechesi e all’annuncio del Vangelo, che si è tenuta il 30 settembre nella sede della Conferenza regionale, a Zelarino (Venezia).
Nato a Castions di Zoppola il 3 aprile 1876, Celso Costantini venne ordinato sacerdote il 23 dicembre 1899. Fu parroco in diverse parrocchie, dimostrando un grande spirito missionario. Nel 1920 venne nominato Amministratore apostolico di Fiume, eletto Vescovo il 22 luglio 1921. Il 12 agosto 1922 Papa Pio XI lo nominò primo Delegato apostolico in Cina, elevandolo alla dignità Arcivescovile.
Nel 1924 promosse il primo "Concilio Sinense", Concilio Plenario della Cina, tenuto a Shanghai. Grazie alla sua opera, il 28 ottobre 1926, vennero consacrati da Papa Pio XI nella Basilica di San Pietro in Vaticano, i primi 6 Vescovi cinesi. Nel 1927 fondò la prima congregazione religiosa cinese, la Congregazione dei Discepoli del Signore, per promuovere l’evangelizzazione in Cina fatta dai cinesi. Grazie al suo impegno nacque la prima Università cattolica cinese, Fu Ren, oggi a Taiwan.
Tornato in Italia, dal 1935 al 1953 fu Segretario della Congregazione "de Propaganda Fide", attuale Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, e durante il suo mandato, per suo diretto interessamento, venne istituita la gerarchia ecclesiastica in Cina, nel 1946. Papa Pio XII lo creò Cardinale nel Concistoro del 12 gennaio 1953. Morì a Roma il 17 ottobre 1958, tra la morte di Pio XII e l'elezione di Giovanni XXIII. La sua fulgida figura e la sua opera rimangono come punto di riferimento per le relazioni tra Cina e Santa Sede. (SL) (Agenzia Fides 06/10/2016) 

lunedì 26 ottobre 2015

Bollettino Fides News del 26 ottobre 2015

AFRICA/ANGOLA - I Vescovi mettono la riconciliazione al centro delle celebrazioni per i 40 anni d’indipendenza
Luanda (Agenzia Fides) - I 40 anni dell’indipendenza nazionale dal Portogallo saranno al centro della seconda Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale di Angola e Sao Tomé (CEAST) che si terrà dal 4 e al 10 novembre. Secondo il comunicato giunto all’Agenzia Fides, la posizione della CEAST sui 40 anni dell’indipendenza verrà espressa in un messaggio che verrà pubblicato alla fine dell’Assemblea. I Vescovi inoltre hanno organizzato una Conferenza internazionale sul 40 ° anniversario della proclamazione dell’indipendenza.
All’approssimarsi di questa importante ricorrenza, diversi Vescovi hanno lanciato appelli alla riconciliazione, che è tra l’altro al centro del Congresso Eucaristico Nazionale dell’Angola, aperto a marzo di quest’anno, che si concluderà il 21 agosto 2016.
Prima del 4 novembre, giornata di inizio dei lavori della Plenaria CEAST, la radio Católica de Angola, organizzerà una tavola rotonda dedicata all’anniversario con i Vescovi che sono stati scelti per animare il dibattito pubblico sui 40 anni di storia del Paese. A sua volta l'Università Cattolica organizza una Conferenza internazionale sulla missione della Chiesa negli anni dell’indipendenza nazionale. (L.M.) (Agenzia Fides 26/10/2015)
AFRICA/KENYA - “La visita di Papa Francesco rafforzerà la coesione nazionale” auspicano i Vescovi
Nairobi (Agenzia Fides) - La visita di Papa Francesco aiuterà a rafforzare la coesione nazionale minacciata da attacchi terroristici, corruzione, politiche che puntano alla divisione sfruttando l’elemento etnico. Ne sono convinti i Vescovi del Kenya, che stanno moltiplicando appelli e indicazioni ai fedeli in preparazione della visita di Papa Francesco nel Paese, dal 25 al 27 novembre.
Sua Ecc. Mons. Philip Anyolo, Vescovo di Homa Bay e Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya, ha invitato i keniani ad accogliere la visita del Papa come un dono di Dio, per ricevere la Grazia portata dal Vicario di Cristo.
Il Coordinatore del comitato incaricato di preparare la visita di Papa Francesco, il dottor Stephen Okello, ha annunciato che il Santo Padre terrà incontri interreligiosi con musulmani, hindu, appartenenti alle religioni tradizionali, oltre ad incontrarsi con i leader delle principali confessioni cristiane, per ridurre la radicalizzazione e accrescere invece lo spirito di tolleranza e di mutuo rispetto.
In particolare, ha sottolineato il dottor Okello, il Papa incontrerà le vittime del reclutamento forzato in gruppi armati, come gli Shabaab “incoraggiandoli a incanalare le loro energie ed i loro entusiasmo nelle giusta direzione”.
Altro punto importante della visita di Papa Francesco è l’incontro con gli abitanti degli slum di Nairobi, dove rinnoverà l’appello che “i poveri non possono essere abbandonati o ignorati”, e che “non si possono mettere in pratica politiche che vadano a loro detrimento”. (L.M.) (Agenzia Fides 26/10/2015)
ASIA/SIRIA - Chiesa latina di Aleppo raggiunta da una granata durante la messa. Il Vescovo Abou Khazen: rischiata la strage
Aleppo (Agenzia Fides) – Nella sera di domenica 25 ottobre, un colpo di mortaio ha raggiunto la chiesa latina di Aleppo dedicata a san Francesco, nel quartiere di Aziziyeh, mentre nell'edificio sacro era in corso la liturgia domenicale. La granata, proveniente dalle aree in mano ai ribelli anti-Assad, ha raggiunto il tetto, creando uno squarcio nella cupola, ma non è penetrata nella chiesa, esplodendo all'esterno. “Erano circa le sei meno dieci di sera, in chiesa c'erano circa quattrocento persone, e la liturgia era arrivata al momento della comunione” riferisce all'Agenzia Fides il Vescovo Georges Abou Khazen OFM, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino. “Se la granata fosse esplosa all'interno - aggiunge il Vescovo francescano - sarebbe stata una strage. Invece ci sono stati solo sette fedeli feriti in maniera non grave dalla caduta dei calcinacci, e danni materiali sul tetto. Ringraziamo il Signore e la Vergine Maria. E anche i nostri fedeli, ch e anche dalle loro case sono accorsi subito a verificare i danni subiti dalla parrocchia e a ripulire l'interno della chiesa, così che già oggi vi è stata celebrata la messa mattutina”. (GV) (Agenzia Fides 26/10/2015).
ASIA/LIBANO - Istituzionalizzare la non violenza e i diritti umani: lezioni di pace in zone di conflitto
Beirut (Agenzia Fides) – Educare ai diritti umani e alla non violenza e offrire le chiavi per poter sapere come mediare dinanzi ad un conflitto in una zona che ne è vittima è l’obiettivo che l’Università Accademica della Non Violenza e dei Diritti Umani in Libano si è prefissata sin dal 2009. Solo lo scorso anno il governo del Paese ha riconosciuto ufficialmente il centro e solo adesso ha dato la sua approvazione per un titolo ufficiale universitario ai laureati. Si tratta di 130 studenti arabi che hanno frequentato gli studi di questo progetto di pace in una zona lacerata dai conflitti. Secondo i promotori di questa iniziativa, si tratta di qualcosa di nuovo che non ha precedenti nel mondo, con l’obiettivo che non si può tutelare una società se non si introducono i concetti di non violenza e i diritti umani all’interno della propria tradizione culturale. Il Libano vive un momento di transizione tra la guerra e la pace e, per portare cambiamenti sociali, è quanto mai opportuno aiutare la popolazione alla conoscenza e alla competenza, sostengono fonti locali. Inoltre, il centro è stato creato anche per formare insegnanti, membri di associazioni, militanti politici, giudici e avvocati affinchè in guerra non venga esercitata solo la giustizia ma anche la mediazione. (AP) (26/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/PAKISTAN - Rispetto del creato e sostenibilità ambientale nel nome di Francesco di Assisi
Lahore (Agenzia Fides) – San Francesco come modello per insegnare i giusti rapporti tra l’uomo e il creato: con questo spirito i frati Cappuccini del Pakistan hanno organizzato a Lahore una giornata dedicata a “S. Francesco d'Assisi e la natura”. Come riferito a Fides da p. Francis Nadeem OFM Cap, provinciale del frati in Pakistan, i partecipanti, religiosi, preti, laici, hanno ricordato l'urgenza di rivedere lo stile di vita e le relazioni con il creato come auspicato dall'enciclica di Papa Francesco Laudato si’.
P. Morris Jalal OFM Cap, riferendosi all'enciclica, ha sottolineato che, come Francesco d'Assisi, Papa Francesco ha mostrato il suo amore per la natura, facendo appello ai leader mondiali perchè prendano misure urgenti per la tutela dell'ambiente. Dopo la celebrazione della Santa Messa, i partecipanti hanno piantato degli alberi nel giardino del Liceo di Santa Maria a Lahore come gesto simbolico di rinnovamento nel rapporto uomo-natura. L'Arcivescovo Shaw, apprezzando profondamente lo spirito del giornata, ha ricordato che “Dio Onnipotente ha creato l'universo. Egli ama tutte le sue creature e, seguendo il suo insegnamento, dobbiamo anche noi amare la natura e tutte le creature”, promuovendo uno stile di vita, sobrio, essenziale e sostenibile. (PA) (Agenzia Fides 26/10/2015)
ASIA – I giovani, “agenti di Vangelo”
Bangkok (Agenzia Fides) – I giovani asiatici sono “agenti di Vangelo” di fronte a problemi come relativismo morale, discriminazione religiosa, povertà ed emarginazione: è quanto affermano i delegati della Pastorale giovanile dei paesi asiatici in un recente incontro organizzato in Malaysia dal Desk dedicato ai giovani, nell’ambito dell’Ufficio per il laicato e la famiglia, in seno alla Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia.
Come riferito a Fides, l’incontro, a cui hanno preso parte 95 delegati dai diversi paesi, è servito a confermare che nei paesi asiatici la pastorale giovanile è fruttuosa: “I giovani sono una benedizione per la nostra Chiesa, per la quale rendiamo grazie” afferma il documento finale dell’incontro, pervenuto a Fides. "I giovani cercano la propria identità, la verità e il significato della vita. Come la Samaritana, hanno sete di Dio e cercano relazioni significative”, prosegue il documento, osservando: “Con la rapida evoluzione delle società asiatiche e l'impatto della tecnologia, hanno bisogno di una guida per trovare uno scopo e crescere in autostima”.
Una questione emersa riguarda “i giovani divenuti migranti per cause economiche. In alcune parti dell'Asia, le vittime della tratta di esseri umani, clandestinità e lavoro forzato sono in gran parte giovani”. E se la risposta delle organizzazioni internazionale punta su “istruzione, occupazione e impegno”, la Chiesa in Asia ricorda “la necessità di una crescita più profonda nella relazione con Dio”.
Fare Pastorale giovanile, hanno concluso i delegati asiatici, significa “avere una preoccupazione e compassione per tutti, soprattutto per coloro che sono disprezzati e ai margini della società; essere accoglienti e sinceramente interessati ai giovani, mostrando pazienza, presenza e disponibilità a instaurare relazioni autentiche; ascoltare i giovani con apertura, senza pregiudizio e in modo rispettoso, in modo da avviare un dialogo significativo, portandoli a scoprire il tesoro degli insegnamenti e l'esperienza di Cristo”. (PA) (Agenzia Fides 26/10/2015)
AMERICA/GUATEMALA - Morales nuovo presidente del Guatemala
Città del Guatemala (Agenzia Fides) – Il Guatemala ha vissuto ieri, domenica 25 ottobre, il secondo turno delle elezioni presidenziali. Secondo le informazioni rilanciate dai media locali, Jimmy Morales è il vincitore, anche se manca ancora la nomina ufficiale. Rappresentante del Frente de Convergencia Nacional (FCN-Nación), Morales si impone con un ampio margine su Sandra Torres, dell'Unità Nazionale della Speranza: sarebbe riuscito ad avere il 95,7% dei voti.
Con una carriera di artista comico e un diploma di ragioniere, Morales, 46 anni, ha anche fatto studi di teologia. Insieme alla sua contendente, Sandra Torres, ha promesso di lottare contro la corruzione di cui soffre il paese. Male che la popolazione ha denunciato pubblicamente negli ultimi mesi, in modo particolare dopo le dimissioni dell’ex-presidente Otto Pérez Molina, ancora indagato (vedi Fides 1/6/2015; 5/6/2015; 5/9/2015).
(CE) (Agenzia Fides, 26/10/2015)
AMERICA/ARGENTINA - Previsti due anni per la prima fase della causa di beatificazione di Mons. Angelelli
Buenos Aires (Agenzia Fides) – Uno dei membri del Tribunale della diocesi di La Rioja (Argentina), il sacerdote Roberto Queirolo, prevede che la fase diocesana durante la quale verrà ricercato e raccolto tutto il materiale riguardante il Vescovo Enrique Angelelli, ucciso nel 1976, potrebbe concludersi nel giro di due anni. Al termine del processo di ricerca, che ha avuto inizio questa settimana, sulla vita e l'opera del Vescovo, tutto il materiale verrà inviato in Vaticano, alla Congregazione per le cause dei Santi, che lo esaminerà e deciderà per la sua eventuale proclamazione a beato e martire della Chiesa.
La nota inviata a Fides da una fonte locale, informa che padre Queirolo ha previsto due anni prima di inviare il caso alla Santa Sede, perchè lo stesso è stato fatto per i sacerdoti di Chamical, Carlos de Dios Murias e Gabriel Longueville. Padre Queirolo ha ricordato che dopo l'uccisione di Longueville e Murias e del laico Wenceslao Pedernera, avvenuta a pochi giorni di distanza, nel luglio del 1976, "i sacerdoti chiesero a Mons. Angelelli di proteggersi, ma egli decise di rimanere con la sua gente e di non lasciare sole le sue pecore".
La comunità cattolica argentina ha celebrato da poco l’anniversario della morte violenta del Vescovo (vedi Fides 5/08/2015), assassinato dalla dittatura militare. Mons. Enrique Angelelli era nato a Cordoba il 17 luglio 1923, fu ordinato sacerdote in Italia, nel 1961 Papa Giovanni XXIII lo nominò Vescovo ausiliare di Cordoba, dove si era formato a contatto con gli operai, i contadini e gli emarginati. Nel 1968 Papa Paolo VI lo nominò Vescovo di La Rioja, dove si impegnò a diffondere i principi enunciati dal Concilio Vaticano II, rimanendo sempre al fianco dei più poveri. Il suo omicidio, il 4 agosto 1976, venne mascherato come un incidente stradale. Nel 2014 è stata riconosciuta la responsabilità dei militari, condannati al carcere a vita. Mons. Angelelli è stato uno dei pochi sacerdoti che si opposero alla dittatura militare
(CE) (Agenzia Fides, 26/10/2015)
AFRICA/BENIN - Nomina del Vescovo di Porto Novo
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 24 ottobre 2015, ha nominato Vescovo della diocesi di Porto Novo (Benin) il Rev.do Aristide Gonsallo, del clero di Parakou, Parroco di S. Martino di Panapé.
Il nuovo Vescovo è nato a Cotonou il 4 settembre 1966. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale per l’Arcidiocesi di Parakou, il 27 dicembre 1992. Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha ricevuto le seguenti destinazioni: dal 1992 al 1997: Docente al Seminario Minore di Parakou; dal 1997 al 2001: Studi di specializzazione in Teologia e Lettere Moderne l’Università Cattolica di Angers; dal 2001al 2003: Docente al Seminario Minore di Parakou; dal 2003 al 2004: Dottorato in Teologia all’Università Cattolica di Angers; dal 2004 al 2008: Docente al Seminario Minore di Parakou; dal 2008 al 2012: Master e Dottorato in Lettere Moderne all’Università statale di Angers; dal 2013 al 2015: Parroco di S. Martino di Panapé, Cappellano dell’Ospedale diocesano ed incaricato della riorganizzazione del servizio sanitario diocesano. (SL) (Agenzia Fides 26/10/2015)

domenica 17 agosto 2014

Beatificazione in Corea



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Papa: Mettete Cristo al di sopra di tutto, senza compromessi
vaticanit
“Oggi molto spesso sperimentiamo che la nostra fede viene messa alla prova dal mondo, e in moltissimi modi ci viene chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo”. Lo ha sottolineato Papa Francesco, celebrando la beatificazione di Paul Yun Ji-Chung e 123 compagni martiri. Al suo terzo giorno in Corea, davanti a migliaia di persone, il Pontefice ha chiesto di seguire l’esempio di quanti hanno sacrificato tutto, persino la vita, per seguire il Figlio di Dio. “Il loro esempio – ha aggiunto, nel corso dell’omelia – ha molto da dire a noi, che viviamo in società dove, accanto ad immense ricchezze, cresce in modo silenzioso la ...

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...