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domenica 7 gennaio 2018

News Vaticano del 6 gennaio 2018

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Le notizie del giorno
06/01/2018
In occasione della Solennità dell’Epifania del Signore, Papa Francesco presiede la Celebrazione ...
ATTIVITÀ DELLA SANTA SEDE
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All’Angelus nella Solennità dell’Epifania, il Papa si sofferma sui tre atteggiamenti con cui nel Vangelo è accolta la venuta del Signore: la ricerca premurosa ... 
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Visita a sorpresa di Papa Francesco nella sede dell'Ospedale Bambino Gesù di Palidoro. Intervista con la presidente dell'Ospedale, Mariella Enoc
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"E' stata una visita molto intensa": lo ha detto la presidente dell'Ospedale Bambino Gesù, Mariella Enoc, dopo la visita del Papa ai pazienti della sede di ... 
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Nella solennità dell’Epifania, in tutte le comunità cattoliche del mondo si celebra la Giornata dell’infanzia missionaria. Istituita da Papa Pio XII nel 1950 e celebrata dal 1951 proprio il 6 gennaio
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Siamo in una nuova fase delle relazioni tra Patriarcato ortodosso di Mosca e Santa Sede: così in prossimità del Natale delle Chiese orientali che seguono il ... 

domenica 24 settembre 2017

venerdì 6 gennaio 2017

Omelia del Papa nella Messa dell'Epifania 2017

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Basilica Vaticana
Venerdì, 6 gennaio 2017



«Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo» (Mt 2,2).
Con queste parole i magi, venuti da terre lontane, ci fanno conoscere il motivo della loro lunga traversata: adorare il re neonato. Vedere e adorare: due azioni che risaltano nel racconto evangelico: abbiamo visto una stella e vogliamo adorare.
Questi uomini hanno visto una stella che li ha messi in movimento. La scoperta di qualcosa di inconsueto che è accaduto nel cielo ha scatenato una serie innumerevole di avvenimenti. Non era una stella che brillò in modo esclusivo per loro né avevano un DNA speciale per scoprirla. Come ha ben riconosciuto un padre della Chiesa, i magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella ma videro la stella perché si erano messi in cammino (cfr San Giovanni Crisostomo). Avevano il cuore aperto all’orizzonte e poterono vedere quello che il cielo mostrava perché c’era in loro un desiderio che li spingeva: erano aperti a una novità.
I magi, in tal modo, esprimono il ritratto dell’uomo credente, dell’uomo che ha nostalgia di Dio; di chi sente la mancanza della propria casa, la patria celeste. Riflettono l’immagine di tutti gli uomini che nella loro vita non si sono lasciati anestetizzare il cuore.
La santa nostalgia di Dio scaturisce nel cuore credente perché sa che il Vangelo non è un avvenimento del passato ma del presente. La santa nostalgia di Dio ci permette di tenere gli occhi aperti davanti a tutti i tentativi di ridurre e di impoverire la vita. La santa nostalgia di Dio è la memoria credente che si ribella di fronte a tanti profeti di sventura. Questa nostalgia è quella che mantiene viva la speranza della comunità credente che, di settimana in settimana, implora dicendo: «Vieni, Signore Gesù!».
Fu proprio questa nostalgia a spingere l’anziano Simeone ad andare tutti i giorni al tempio, sapendo con certezza che la sua vita non sarebbe terminata senza poter tenere in braccio il Salvatore. Fu questa nostalgia a spingere il figlio prodigo a uscire da un atteggiamento distruttivo e a cercare le braccia di suo padre. Fu questa nostalgia che il pastore sentì nel suo cuore quando lasciò le novantanove pecore per cercare quella che si era smarrita, e fu anche ciò che sperimentò Maria Maddalena la mattina della domenica per andare di corsa al sepolcro e incontrare il suo Maestro risorto. La nostalgia di Dio ci tira fuori dai nostri recinti deterministici, quelli che ci inducono a pensare che nulla può cambiare. La nostalgia di Dio è l’atteggiamento che rompe i noiosi conformismi e spinge ad impegnarsi per quel cambiamento a cui aneliamo e di cui abbiamo bisogno. La nostalgia di Dio ha le sue radici nel passato ma non si ferma lì: va in cerca del futuro. Il credente “nostalgioso”, spinto dalla sua fede, va in cerca di Dio, come i magi, nei luoghi più reconditi della storia, perché sa in cuor suo che là lo aspetta il Signore. Va in periferia, in frontiera, nei luoghi non evangelizzati, per potersi incontrare col suo Signore; e non lo fa affatto con un atteggiamento di superiorità, lo fa come un mendicante che non può ignorare gli occhi di colui per il quale la Buona Notizia è ancora un terreno da esplorare.
Come atteggiamento contrapposto, nel palazzo di Erode (che distava pochissimi chilometri da Betlemme), non si erano resi conto di ciò che stava succedendo. Mentre i magi camminavano, Gerusalemme dormiva. Dormiva in combutta con un Erode che, invece di essere in ricerca, pure dormiva. Dormiva sotto l’anestesia di una coscienza cauterizzata. E rimase sconcertato. Ebbe paura. E’ lo sconcerto che, davanti alla novità che rivoluziona la storia, si chiude in sé stesso, nei suoi risultati, nelle sue conoscenze, nei suoi successi. Lo sconcerto di chi sta seduto sulla ricchezza senza riuscire a vedere oltre. Uno sconcerto che nasce nel cuore di chi vuole controllare tutto e tutti. E’ lo sconcerto di chi è immerso nella cultura del vincere a tutti i costi; in quella cultura dove c’è spazio solo per i “vincitori” e a qualunque prezzo. Uno sconcerto che nasce dalla paura e dal timore davanti a ciò che ci interroga e mette a rischio le nostre sicurezze e verità, i nostri modi di attaccarci al mondo e alla vita. E così Erode ebbe paura, e quella paura lo condusse a cercare sicurezza nel crimine: «Necas parvulos corpore, quia te necat timor in corde» (San Quodvultdeus, Sermo 2 sul simboloPL 40, 655). Uccidi i bambini nel corpo, perché a te la paura uccide il cuore.
Vogliamo adorare. Quegli uomini vennero dall’Oriente per adorare, e vennero a farlo nel luogo proprio di un re: il Palazzo. E questo è importante: lì essi giunsero con la loro ricerca: era il luogo idoneo, perché è proprio di un Re nascere in un palazzo, e avere la sua corte e i suoi sudditi. E’ segno di potere, di successo, di vita riuscita. E ci si può attendere che il re sia venerato, temuto e adulato, sì; ma non necessariamente amato. Questi sono gli schemi mondani, i piccoli idoli a cui rendiamo culto: il culto del potere, dell’apparenza e della superiorità. Idoli che promettono solo tristezza, schiavitù, paura.
E fu proprio lì dove incominciò il cammino più lungo che dovettero fare quegli uomini venuti da lontano. Lì cominciò l’audacia più difficile e complicata. Scoprire che ciò che cercavano non era nel Palazzo ma si trovava in un altro luogo, non solo geografico ma esistenziale. Lì non vedevano la stella che li conduceva a scoprire un Dio che vuole essere amato, e ciò è possibile solamente sotto il segno della libertà e non della tirannia; scoprire che lo sguardo di questo Re sconosciuto – ma desiderato – non umilia, non schiavizza, non imprigiona. Scoprire che lo sguardo di Dio rialza, perdona, guarisce. Scoprire che Dio ha voluto nascere là dove non lo aspettavamo, dove forse non lo vogliamo. O dove tante volte lo neghiamo. Scoprire che nello sguardo di Dio c’è posto per i feriti, gli affaticati, i maltrattati, gli abbandonati: che la sua forza e il suo potere si chiama misericordia. Com’è lontana, per alcuni, Gerusalemme da Betlemme!
Erode non può adorare perché non ha voluto né potuto cambiare il suo sguardo. Non ha voluto smettere di rendere culto a sé stesso credendo che tutto cominciava e finiva con lui. Non ha potuto adorare perché il suo scopo era che adorassero lui. Nemmeno i sacerdoti hanno potuto adorare perché sapevano molto, conoscevano le profezie, ma non erano disposti né a camminare né a cambiare.
I magi sentirono nostalgia, non volevano più le solite cose. Erano abituati, assuefatti e stanchi degli Erode del loro tempo. Ma lì, a Betlemme, c’era una promessa di novità, una promessa di gratuità. Lì stava accadendo qualcosa di nuovo. I magi poterono adorare perché ebbero il coraggio di camminare e prostrandosi davanti al piccolo, prostrandosi davanti al povero, prostrandosi davanti all’indifeso, prostrandosi davanti all’insolito e sconosciuto Bambino di Betlemme, lì scoprirono la Gloria di Dio.


mercoledì 6 gennaio 2016

Arrivano i Re Magi in Galilea



Telepace Holy Land TV has uploaded I MAGI SONO ARRIVATI ALLA DOMUS GALILAEAE
I MAGI SONO ARRIVATI ALLA DOMUS GALILAEAE
Telepace Holy Land TV
1287 - Servizio di Francesco Zampini - L'ormai tradizionale giornata di festa aperta al popolo ebraico in occasione dell'Epifania. Il Cammino Neocatecumenale apre la sua casa sul Monte delle Beatitudini a tutti i popoli, e in primis al popolo da cui è venuto il Cristo.

lunedì 3 gennaio 2011

Foglio Parrocchiale della domenica 2 gennaio 2011

Pubblico in ritardo il Foglietto in quanto lo scriba si è concesso una vacanza, addirittura a Roma!
Non ho cominciato l'anno con il canto del Veni Creator ma con l'Angelus Papale e la visita alle Grotte Vaticane..ho ritrovato vecchi amici notissimi!
I visitatori erano giovani e soprattutto stranieri!


sabato 25 dicembre 2010

Domenica 26 dicembre 2010


Parrocchia di S. Giorgio di Nogaro
S. Famiglia di Gesù
dicembre 2010 gennaio 2011

 
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
GIORNO
ORA
CELEBRAZ.

INTENZIONE

NOTE


DOMENICA
26  dicembre
Santa Famiglia
8.30
11.00
18.00
S. MESSA
S. MESSA
S. MESSA

X Norina Venturini
X Baldo Giocondo, Tulio e Maria
X Mettiussi Luigi
Ore 11.00 Battesimi

LUNEDì
27 dicembre
S. Giovanni apostolo
9.00
S. MESSA
 X Lucia e Fabiana X Rino  X Sandrina  e  Mario Turcato
 X Sac. Don Ezio X Sac. Don Romano XLuigia e Elisa
 X Franca e Bruno X Ugo e Maria

MARTEDì
28 dicembre
S. Innocenti martiri
9.00
S. MESSA
 X  Moro Silvano X Sachetto Giovanni e Natalina
 X Alfredo e Duilia X Taverna Chritiane


MERCOLEDì
29 dicembre
S. Tommaso Becket
9.00
S. MESSA
X Savona Francesco
X Pibnes Rinaldo
X Del Piccolo Giacomo


GIOVEDì
30 dicembre
S. Eugenio
9.00
S. MESSA
 X Sguazzin Maria ved. Zaina
 X Aldo
 X Fabris Ermando


VENERDì
31 dicembre
S. Silvestro I, papa
19.00
S. MESSA
Te Deum
 X Sec. Int. Offerente



SABATO
             1 gennaio
Maria S. Madre
di Dio
8.30
11.00
18.00
S. MESSA
S. MESSA
S. MESSA
 X Sguazzin Tarcisio
 

DOMENICA
2 gennaio
II dopo Natale

8.30
11.00
18.00
S. MESSA
S. MESSA
S. MESSA

 X Borean Antonietta
          




BUON COMPLEANNO GESU'

Mi sento emozionato, caro Gesù, nel farTi gli auguri di buon compleanno.
In ogni Natale Tu sei il festeggiato, ma quante volte noi ci appropriamo della festa… e Ti lasciamo nell'angolo di un vago ricordo: senza impegno, senza cuore e senza ospitalità sincera! Da più di duemila anni, ad ogni Natale, noi ci scambiamo gli auguri perché avvertiamo che la Tua Nascita è anche la nostra nascita: la nascita della Speranza, la nascita della Vita, la nascita dell'Amore, la nascita di Dio nella grotta della nostra povertà. Però - quanto mi dispiace doverlo riconoscere! - il Tuo Natale è minacciato da un falso natale, che prepotentemente ci invade e ci insidia e ci narcotizza fino al punto da non vedere più e non sentire più il richiamo del vero Natale: il Tuo Natale, il Natale di cui abbiamo bisogno! Quante luci riempiono le vie e le vetrine in questo periodo! Ma la gente sa che la Luce sei Tu? E se interiormente gli uomini restano al buio, a che serve addobbare la notte con variopinte luminarie? Non è una beffa, o Gesù? Non è un tradimento del Natale? Queste domande, caro Gesù, si affollano nel mio cuore e diventano un invito forte alla conversione. E noi cristiani mandiamo luce con la nostra vita? E le famiglie e le parrocchie rassomigliano veramente a Betlemme? Si vede la stella cometa nei nostri occhi pieni di bontà? Dalle case e dai luoghi di divertimento in questi giorni escono musiche che vorrebbero essere invito alla gioia. Ma di quale gioia si tratta? Gli uomini hanno scambiato il piacere con la gioia: quale mistificazione! Il piacere è il solletico della carne e, pertanto, sparisce subito e va continuamente e insaziabilmente ripetuto; la gioia, invece, è il fremito dell'anima che giunge a Betlemme e vede Dio e resta affascinata e coinvolta nella Festa dell'Amore puro.
Sarà questa la nostra gioia? Sarà questo il nostro Natale? Gesù, come vorrei che fosse così!  Ma c'è un altro pensiero che mi turba e mi fa sentire tanto distante il nostro natale dal Tuo Natale. A Natale, o Gesù, Tu non hai fatto il cenone e non hai prenotato una stanza in un lussuoso albergo di una rinomata stazione sciistica: Tu sei nato povero, Tu hai scelto l'umiltà di una grotta e le braccia di Maria (”la poverella” amava chiamarla Francesco d'Assisi, un grande esperto del Natale vero!). Come sarebbe bello se a Natale, invece di riempire le case di cose inutili, le svuotassimo per condividere con chi non ha, per fare l'esperienza meravigliosa del dono, per vivere il Natale insieme a Te, o Gesù! Questo sarebbe il vero regalo natalizio!A questo punto io Ti auguro ancora con tutto il cuore: buon compleanno, Gesù! Ma ho paura che la Tua Festa non sia la nostra festa. Cambiaci il cuore, o Gesù, affinché noi diventiamo Betlemme e gustiamo la gioia del Tuo Natale con Maria, con Giuseppe, con i pastori, con Francesco d'Assisi, con Francesco Saverio, con Vincenzo de' Paoli, con Teresa di Lisieux, con Carlo de Foucauld, con Papa Giovanni, con Madre Teresa di Calcutta e con tante anime che, con il cuore, hanno preso domicilio a Betlemme.
Buon Natale a tutti…, ma ora sapete di quale Natale intendo parlare.
Mons. Angelo Comastri
Anno 2010
Hanno ricevuto il sacramento del Battesimo: Mauro Lorenzo, Tecovich  Giulia, Lazzarini Matteo, Provinzano Jessica, Zanutto Sira, Pez Gloria, Savorgnan Miriam, Bettin Lucrezia Maria Greta, Lucchesi Martina, Vicenzino Aurora, Indri Riccardo, De Michele Riccardo, Collavin Mattia, Cecotti Esposito Leonardo, Sguassero Enrico, Collavin Tomas, Barusso Denis, Masolini Matteo, Sinigalia Mathias, Finamore Filippo, Del Giulio Christian, Furlan Emma, Casotto Jessica, Kete Filippo, Riu Ginevra, Pelizzon Lorenzo, Maran Alex, Minazzoli Desirè, Tarussio Jacopo, Pines Giulia, Sguazzin Brian, Venturini Sharom Daniela, Antonelli Francesco, Wilson Jahlim Nὂel. (2009: 41 – 2010: 34)
 Si sono sposati in parrocchia: Lazzarini Daniele e Gori Jessica; Candotti Roberto e Boem Elena; Bressan Rinaldo e Accaino Taryn; Titton Massimo e Tomasello Alessandra; Barusso Michele e Bala Dorina; Lopes Maria e Revelant Gabriele; Basile Alessandro e Gonella Michela; Virco Massimiliano e Ciulla Alice; Loi Valentino e Grosso Debora; Cristin Denis e Della Pupa Sara; Filippo Michele e Linza Erica; Bearzi Davide e Negroni Stefania; Kete Alberto e Mazzola Elisabetta. (2009: 9 – 2010: 13).
Si sono sposati fuori parrocchia: Fantini Andrea e Dalla Valle Elisabetta; Michielan Roberto e Landello Elisa; Inserra Daniele e Roson Sara; Mestrone Andrea e Buoncompagno Francesca; Malisan Giuliano e Bulfon Marianna; Pascolini Mattia e Baldo Debora.
Quest’anno ci hanno lasciato: Sguazzin Tarcisio (72) – Viola Giovanna Regattin (72) – Fonda Guido (86) – Visentin Alfonso (75) – Sguazzin Giosuè (45) – Chiaruttini Noemi Di Blas (68) – Pacorich Bruna Chiabà (88) –Regattin Alfredo (82) – Zanchin Elisa Moratti (67) – Sguazzin Romano (93) – Polentarutti Rino (60) – Carrara Emilio (78) – Zago Emilio (56) – Tomasin Dino (54) – Scapinello Cesarino (70) – Schiff Maria Tagliabue (88) – Gigante Zita Zanelli (86) – Croatto Gianfranco (59) – Ietri Nara Bulfoni (84) – Beltramini Franco (63) – Farina Umbertina Morandini (89) – De Faccio Franca Gatti (72) – Bianco Stefano (86) – Cortello Amabile Tonelli (87) – Fornezza Bruno (84) – Marchi Arcangelo (82) – Taverna Ezio (80) – Commendatore Francesco (83) –Greatti Bruno (72) – Zuttion Silva Canciani (72) – Ietri Dante (76) – Gregoris Edes (75) – Zanchin Gervasio (88) – Spadaro Tarcisio (87) – Zanon Marianna Pitta (92) – Ietri Nerina Fabris (83) – Carrara Claudia Flaugnacco (45) – Zanutto Isidoro (80) – Finesso Tullio (83) – Taverna Ancilla Ciocca (90) – Simeoni Teresa Ferrazzo (86) – Franceschinis Elvia Comisso (90) – Franceschinis Adelmo (96) – Bertossi Walter (75) – Ratzenbech Fabiola Di Bello (70) – Olivo Susanna Cudin (84) – Barbuio Alba Gigante (94) – Sguassero Antonio (73) – Bornacin Francesco (68) – Faruzzo Felice (89) – Finco Angelina Moretto (69) – Pitton Ermenegildo (81) – Savona Francesco (65) – Fornezza Pietro (99) – Venturini Mario Alessandro (95) – Del Frate Valentina Turchetti (90) – Corsello Vincenzo (68) – Scarpin Albino (65) – Ietri Vittorio (83) – Garbin Mario (Casa di Riposo) – De Simone Roberto (49) – Sguassero Valentino (85) – Aiza Antonio (75) – Marcon Matilde Bruna (59) – Cazzola Alfonso (88) – Chiabà Maria Macor (83) – Ietri Graziano (63) – Pantanali Lucia Taverna (83) – Manzan Bruno (77) – Mazzilli Raffaele (88). ( 2009 : 63 – 2010 : 70).

     BREVISSIME DIOCESI, FORANIA, PARROCCHIA
Oggi ricevono il battesimo:
 Wilson Jaheim Noel



Te Deum
Il 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, ci incontriamo per ringraziare il Signore, cantando il Te Deum:
 San Giorgio ore 19.00;
Villanova ore 19.00;
 Porto Nogaro ore 17.00;
Zellina ore 18.00.


Rappresentazione Epifania
Venerdì 28 dicembre e martedì 4 gennaio in Duomo alle ore 20.30, si svolgeranno le prove per la rappresentazione dell’Epifania. Sono invitati a partecipare bambini, ragazzi , adulti e tutti coloro che vogliano collaborare.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...