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venerdì 9 giugno 2017

Agenzia Fides 8 giugno 2017

AFRICA/CONGO RD - Rapiti due operatori della Croce Rossa nell’est del Paese
 
Kinshasa (Agenzia Fides)- Rapiti nell’est della Repubblica Democratica del Congo due incaricati del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). Secondo notizie inviate all’Agenzia Fides dal CEPADHO (una ONG locale), i due responsabili della Croce Rossa, indicati solo con i loro nomi di battesimo, Muhindo e Joseph, sono stati bloccati intorno alle 8,30 del mattino del 7 giugno, sulla strada tra Kirumba e Kaseghe, nella parte meridionale del Territorio di Lubero, nella provincia del Nord Kivu.
“Secondo diverse testimonianze - dice il comunicato inviato all’Agenzia Fides - alcuni banditi di strada sono usciti dalla foresta per intercettare due veicoli, tra cui quello del CICR. Nel corso della rapina, dopo aver maltrattato e depredato gli occupanti delle autovetture, gli assalitori hanno preso in ostaggio Muhindo (componente dello staff) e Joseph (l’autista)”.
Il CEPADHO, nel condannare con forza il rapimento, “esprime la sua inquietudine sulla sorte dei due operatori umanitari, visto la crudeltà dei gruppi armati” e si dice preoccupato che il rapimento “possa colpire l’azione umanitaria nel sud Lubero, nel momento in cui ve ne è un acuto bisogno”.
Gli operatori di agenzie umanitarie sono ultimamente presi di mira in diverse aree della RDC. Nella provincia del Kasai Centrale si è aperto il processo a due dei presunti responsabili dell’uccisione di due esperti dell’ONU, Michael Sharp e Zaida Catalan, incaricati d’indagare sulle violenze che sconvolgono la provincia (vedi Fides Fides 29/3/2017). (L.M.) (Agenzia Fides 8/6/2017)
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ASIA/IRAN - Sacerdote iraniano dopo le stragi a Teheran: i terroristi non riusciranno a impaurire il nostro popolo
 
Teheran (Agenzia Fides) - “Come sacerdote assiro caldeo cattolico iraniano, sono addolorato per simili atti inumani, per di più compiuti da persone che si presentano come fedeli a Dio e all'islam, e così diffondono un'immagine falsa della fede e della religione”. Così il sacerdote iraniano Hormoz Aslani Babroudi, della diocesi di Urmias e Salmas degli Assiro Caldei, Direttore nazionale in Iran delle Pontificie Opere Missionarie (Pom), riporta all'Agenzia Fides i sentimenti e le considerazioni provocati in lui e nei suoi connazionali dagli assalti terroristici che mercoledì 7 giugno hanno seminato morte e devastazione a Teheran. Le autorità iraniane confermano che nelle ultime ore il numero delle vittime del duplice attentato è salito a 17. “Ma gli autori delle stragi” aggiunge padre Hormoz “non sanno che questi atti non riusciranno a diffondere paura tra il popolo o a indebolire lo Stato: tanti hanno cercato di farlo prima di loro, e non ci son o riusciti, e non riusciranno neanche stavolta e in futuro. Perché il popolo iraniano, musulmani e cristiani, resteranno sempre uniti. Anzi saranno resi ancora più forti nell'unità, per difendere i principi della propria fede e il loro Paese tanto amato”.
Come sacerdote, p. Hormoz esprime le sue condoglianze anche alla "Guida Spirituale, l'Ayatollah Ali Khamenei, e al Presidente Hassan Rouhani", e si dichiara “vicino alle famiglie delle vittime: pregherò per l'anima di coloro che hanno perso la vita, per il conforto dei loro familiari ed anche di tutti i feriti. Che Dio doni loro la guarigione al più presto”.
Mercoledì 7 giugno, nel duplice attacco terrorista rivendicato dallo Stato Islamico (Daesh), uomini armati sono entrati nel parlamento, mentre un altro commando apriva il fuoco sui pellegrini al mausoleo dell'Ayatollah Khomeini, fondatore della Repubblica Islamica. Le autorità iraniane affermano di aver sventato un terzo attacco, e che almeno 5 tra gli attentatori avevano in passato fatto parte delle milizie del Daesh attive a Mosul e a Raqqa. Alle 17 vittime vanno aggiunti circa cinquanta feriti, dei quali almeno 6 sono ancora in gravi condizioni, ricoverati nei reparti di terapia intensiva.
Nelle ultime ore, il Ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha definito “ripugnanti” le condoglianze espresse dal Presidente USA Donald Trump per le vittime degli attentati di Teheran. Trump aveva detto di aver pregato per i morti, ma aveva anche aggiunto che “gli Stati sponsorizzatori del terrorismo rischiano di cadere vittime del male che sostengono”. (GV) (Agenzia Fides 8/6/2017).
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ASIA/INDIA - Oltre 15.000 malati di Aids curati con compassione in strutture cattoliche
 
Hyderabad (Agenzia Fides) – Oltre 15mila tra malati di Aids o portatori di Hiv sono curati con amore e compassione in strutture cattoliche gestite dalla Catholic Medical Association of India (CHAI), ente nazionale fondato nel 1943 che riunisce ospedali cattolici, centri sanitari e servizi sociali in diverse diocesi cattoliche in tutto il paese. Come appreso dall’Agenzia Fides, la CHAI ha avviato programmi di intervento rivolti a pazienti con l’HIV/AIDS dal 1993.
“In oltre 150 dei nostri centri di assistenza siamo autorizzati a curare pazienti affetti da Hiv o Aids, che sono seguiti adeguatamente nella gestione clinica, nella consulenza e nella cura, in collaborazione con istituti governativi e altre Ong” spiega a Fides il Redentorista Mathew Abraham, direttore generale della CHAI.
In circa 25 anni di attività su questo versante, più di 15 milioni di pazienti hanno ricevuto servizi ambulatoriali e circa 500mila hanno ricevuto diretta assistenza. Oggi circa 40 istituti membri della CHAI si concentrano esclusivamente sull'affrontare le esigenze di bambini e adulti affetti da Hiv/Aids, per garantire loro una migliore qualità di vita.
Secondo cifre del governo indiano, circa 2,4 milioni di indiani vivono con l'Hiv e i bambini sotto i 15 anni rappresentano il 3,5% di questi pazienti
Negli ultimi decenni la CHAI ha indirizzato le sue attenzioni specialmente sulla gioventù, con un focus particolare sulle giovani donne: tra i temi curati nelle campagne di prevenzione, si sono trattati aspetti relativi all'età del matrimonio, a una migliore istruzione, alla salute materna.
“L'India è un paese relativamente giovane: il 65% dei soggetti con cui veniamo in contatto ha meno di 35 anni. Tuttavia, i giovani non sono una categoria omogenea, ma sono divisi in base a genere, casta, classe, religione, etnia, sessualità, occupazione, residenza e capacità fisiche o mentali. Pertanto è necessario un approccio globale per includere tutti i giovani nella nostra pianificazione e negli interventi”, spiega a Fides Manisha Gupte, ricercatore nella CHAI.
In India oggi “la donne giovani sono colpite da vecchie e nuove forme di violenza sessuale, da attacchi con l’acido, da espressioni maschiliste della casta o dell'identità religiosa”, ricorda Gupte. “Il contributo paritario degli uomini e delle donne nella società va riconosciuto da tutti”, conclude. (SD-PN) (Agenzia Fides 8/6/2017)
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ASIA/IRAQ - I cristiani alla prova del referendum sull'indipendenza del Kurdistan iracheno
 
Erbil (Agenzia Fides) – Il prossimo 25 settembre gli abitanti della Regione autonoma del Kurdistan iracheno saranno chiamati a esprimere il proprio parere sulla proclamazione di completa indipendenza di quella Regione autonoma dall'Iraq. La decisione, destinata a provocare la reazione negativa del governo centrale di Baghdad, è stata presa ieri sera, mercoledì 7 giugno, in un summit tra il Presidente Masud Barzani e i membri del governo della Regione autonoma.
La prospettiva di una secessione unilaterale del Kurdistan iracheno, e la sua trasformazione in entità statale indipendente, chiama in causa anche le comunità cristiane della regione. L'annuncio del referendum di settembre ha già provocato la reazione dei dirigenti del Partito dei “Figli della Mesopotamia” (Abnaa al Nahrain), formazione politica animata da militanti cristiani assiri, che giudicano inappropriato e insufficiente l'uso del referendum per imporre un cambiamento politico istituzionale che andrebbe raggiunto attraverso processi più lunghi, concordando i passaggi anche con le autorità di Baghdad e con gli organismi politici sovranazionali. I responsabili del piccolo Partito assiro – che conta un rappresentante nel Parlamento nazionale di Baghdad e uno nel parlamento regionale della regione autonoma del Kurdistan iracheno – fanno notare che, dopo le deportazioni e le sofferenze subite dalle popolazioni del nord Iraq, qualsiasi mossa politica potenzialmente destinata a provocare ulteriori lacerazioni appare inappropriata, mentre occorre favorire in maniera prioritaria il ritorno alle proprie case degli sfollati - compresi decine di migliaia di cristiani – che erano dovuti fuggire dalle proprie terre conquistate dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh), e avevano in gran parte trovato rifugio proprio nel Kurdistan iracheno. Intanto, sempre nella giornata di mercoledì 7 giugno, prima dell'annuncio del referendum, una riunione dei Vescovi caldei svoltasi a Erbil sotto la Presidenza del Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, aveva ribadito l'invito a tutti i cristiani a superare le divisioni confessionali sul terreno politico, presentandosi in maniera unitaria come “componente cristiana” nei contatti e nei rapporti con le forze e le istituzioni politiche.
Il progetto di un referendum per sancire la piena indipendenza del Kurdistan iracheno era da tempo accarezzato dai vertici politici della Regione autonoma. Quasi un anno fa (vedi Fides 19/7/2016) lo stesso leader curdo Masud Barzani, Presidente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, ne aveva parlato anche in una riunione svoltasi ad Erbil con i rappresentanti di sigle e partiti politici formati da leader e attivisti cristiani e operanti nell'area. In quella riunione era emersa in maniera evidente l'intenzione del Presidente Barzani di coinvolgere tali formazioni politiche nell'elaborazione di un piano preliminare sull'assetto politico futuro della Regione, prima della riconquista di Mosul e della liberazione delle terre a quel tempo controllate dal Daesh. L'ipotesi prefigurata in quei colloqui era quella di fare della contigua area della Piana di Ninive una “provincia autononoma a maggioranza cristiana”; e poi permettere agli abitanti del la Provincia di scegliere, attraverso un referendum, il proprio inquadramento politico sotto il governo di un Kurdistan iracheno indipendente, piuttosto che sotto il governo federale con sede a Baghdad. (GV) (Agenzia Fides 8/6/2017).
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AMERICA - Incontro di leader politici del continente convocato dal CELAM
 
Bogotà (Agenzia Fides) – Un gruppo di politici e di leader di vari partiti dell’America Latina, di diverso orientamento, sono stati convocati per un incontro senza precedenti con i Vescovi, ispirato al pensiero di Papa Francesco. L'incontro, organizzato dal Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) e dalla Pontificia Commissione per l'America Latina (CAL), è previsto dall’1 al 3 dicembre 2017 a Bogotà, in Colombia. "Vogliamo incoraggiare un dialogo, non ci saranno conferenze né lezioni, ma spazi di riflessione che ci permettano di aprire delle strade per fare in modo che i nostri popoli vivano più in pace, per cercare il bene comune, lo sviluppo, l'uguaglianza e che i governi diventino più giusti" ha spiegato Sua Ecc. Mons. Juan Espinoza, Segretario generale del CELAM, Vescovo ausiliare di Morelia, Messico, come si legge nella nota pervenuta a Fides.
(CE) (Agenzia Fides, 08/06/2017)
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AMERICA/BRASILE - Lo stato di Roraima si appella al governo federale per aiutare i venezuelani che arrivano
 
Roraima (Agenzia Fides) – Le autorità dello stato di Roraima, dove c'è l'unica frontiera terrestre tra Venezuela e Brasile, hanno chiesto aiuto al governo federale del Brasile per poter rispondere adeguatamente al crescente flusso di venezuelani che arrivano in questo stato, fuggendo dalla grave situazione in cui versa il loro paese. Il fenomeno sta causando un innalzamento dei costi per offrire servizi adeguati ed anche problemi sociali legati all’immigrazione incontrollata.
Un totale di 3.181 venezuelani ha chiesto asilo come rifugiato alle autorità dello stato tra gennaio e aprile 2017, praticamente lo stesso numero di tutto l’anno scorso, secondo i dati della Polizia Federale citati dal quotidiano “Folha de Sao Paulo”.
Tra le domande per il riconoscimento dello status di rifugiato presentate nel 2016, i venezuelani rappresentavano il 30%, così hanno superato i siriani, che erano il numero più alto nelle petizioni tra il 2014 e il 2015. Oltre alle richieste di asilo, sono aumentati anche i venezuelani che entrano in Brasile come turisti o come abitanti della zona di confine tra i due paesi: se ne sono registrati 575.000 fino ad aprile, mentre nei dodici mesi dello scorso anno sono stati 947.000.
(CE) (Agenzia Fides, 08/06/2017) 
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AMERICA/URUGUAY - Oltre 3 mila persone evacuate a causa delle inondazioni nel nord del Paese
 
Montevideo (Agenzia Fides) - A causa delle inondazioni che hanno provocato lo straripamento del fiume Uruguay, si contano finora 3.700 persone sfollate nel nord del Paese. Il dipartimento più colpito continua ad essere Salto, con 1.993 persone rimaste senza casa. Centinaia di migliaia di sfollati si registrano a Paysandú e Artigas. Le famiglie stanno ricevendo assistenza sia dal punto di vista sanitario che alimentare, dalle amministrazioni locali e dal Sistema Nazionale per le Emergenze (Sinae).
(AP) (8/6/2017 Agenzia Fides)
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lunedì 16 maggio 2016

Bollettino Agenzia Fides del 16 maggio 2016

AFRICA/CENTRAFRICA - ONG cristiane e islamiche unite per promuovere la pace
 
Bangui (Agenzia Fides) - “Partnership interconfessionale per il consolidamento della pace nella Repubblica Centrafricana (CIPP)”. È questo il nome di un progetto comune finanziato da un gruppo di ONG cristiane e islamiche per sostenere il processo di pacificazione nel Paese africano che sta compiendo importanti progressi per uscire dalla guerra civile,
Il CIPP è promosso dalla piattaforma interreligiosa per la pace del Centrafrica, fondata nel 2013 dai rappresentanti delle tre religioni più importanti del paese, l'Arcivescovo cattolico di Bangui, Mons. Dieudonné Nzapalainga, il presidente del Consiglio islamico centrafricano, Imam Oumar Kobine Layama, e il presidente dell’Alleanza Evangelica, il pastore Nicolas Guérékoyaméné-Gbangou, dal Catholic Relief Service (CRS), dall’ Islamic Relief Worldwide, da World vision e Aegis Trust.
“Per la prima volta, i partner sosterranno un progetto della durata di 5 anni, una cosa che non hanno mai fatto” ha dichiarato Mons. Nzapalainga.
L’iniziativa ha ricevuto un finanziamento di 7 milioni di dollari dall’Agenzia americana per lo sviluppo (USAID), che si aggiungono ad altri 4 milioni donati da privati. Il programma ha tre obiettivi strategici: rafforzamento della capacità delle istituzioni centrafricane affinché diventino promotrici della coesione sociale; sviluppo economico degli strati più poveri della popolazione; sostegno alle vittime delle violenza ed educazione alla pace.
Il progetto è stato presentato a Bangui il 13 maggio con la proiezione di un’intervista ai tre leader della piattaforma interreligiosa per la pace che affermano che la crisi centrafricana non è confessionale, come spesso è stata presentata, ma politica e sociale. (L.M.) (Agenzia Fides 16/5/2016)
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AFRICA/CIAD - Migliaia di profughi sudanesi in Ciad hanno disperato bisogno di aiuto
 
N’Djamena (Agenzia Fides) - I rifugiati sudanesi nel campo di Goz Amer, nel Ciad orientale, lamentano una grave carenza di aiuti umanitari, servizi sanitari e generi alimentari. Un gruppo di profughi del campo, in una intervista ad una emittente radiofonica locale, ha dichiarato che presso le strutture sanitarie del campo, che ospita più di 35 mila rifugiati, mancano farmaci e medici per i controlli di routine. I profughi sono costretti ad acquistare le medicine a prezzi molto alti in farmacie esterne al campo. Inoltre, lamentano una diminuzione delle razioni mensili di generi alimentari e acqua potabile. (AP) (16/5/2016 Agenzia Fides)
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AFRICA/EGITTO - Presentato in Parlamento il nuovo progetto di legge sulla costruzione dei luoghi di culto
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – Il progetto di legge sulla costruzione dei luoghi di culto è stato presentato oggi, 16 maggio, agli uffici competenti del Parlamento egiziano, che dovrà discutere e esprimersi sul nuovo testo legislativo nelle prossime settimane. Il progetto di legge – riferiscono fonti locali consultate dall'Agenzia Fides – consiste in 13 articoli, comprende al suo interno anche la definizione di “chiesa” e la descrizione dei meccanismi con cui risolvere eventuali problemi con le autorità amministrative locali. La nuova legge riconosce anche il diritto dei Vescovi a ricorrere al Consiglio di Stato in caso di ritardi imposti in maniera artificiosa alle procedure per la costruzione di nuove chiese.
La nuova legislazione dovrebbe portare alla totale archiviazione delle regole disposte dal cosiddetto “Decreto Hamayoni”, la legge risalente al periodo ottomano che ancora regola la costruzione delle chiese in Egitto, ed è all'origine di numerose controversie a livello locale. Secondo tali regole, la costruzione delle chiese cristiane è sottoposta a vincoli che non pesano sulla costruzione di moschee, come il divieto di costruire luoghi di culto cristiani vicino alle scuole, ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali. In molti casi, l'applicazione rigida di quelle regole ha impedito di costruire chiese in città e paesi abitati dai cristiani, soprattutto nelle aree rurali dell'Alto Egitto. Inoltre, finora la costruzione di ogni nuova chiesa doveva essere autorizzata direttamente dal Presidente egiziano. La nuova proposta di legge prevede che la costruzione di nuove chiese sia vagliata e autorizzata dalle autorità locali. (GV) (Agenzia Fides 16/5/2016).
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ASIA/IRAN - Pastore rilasciato, tre fedeli trattenuti
 
Teheran (Agenzia Fides) - E' stato rilasciato il Pastore protestante iraniano Yousef Nadarkhani, della "Chiesa dell'Iran", arrestato nei giorni scorsi a Rasht, mentre altri tre fedeli arrestati il 13 maggio sono ancora in custodia. Come informa l'Ong Catholic Solidarity Worldwide (CSW), gli arresti sono parte di un raid della polizia in una decina di case cristiane. E’ la seconda volta che il Pastore Nadarkhani è stato arrestato dopo il suo rilascio dal carcere nel settembre 2012. Il Pastore era stato accusato di apostasia e condannato a morte nel 2010, nel 2012 è stato rilasciato dalla prigione dopo l' assoluzione dall'accusa.
Una nota di CSW osserva: "Restiamo profondamente preoccupati per la sorte dei cristiani ancora detenuti. Il governo promuove incursioni costanti nelle case e ripetuti arresti di cristiani senza ragione. Continuiamo a chiedere all'Iran di rispettare gli obblighi costituzionali e internazionali sui diritti umani". (PA) (Agenzia Fides 16/5/2016)
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ASIA/PAKISTAN - La misericordia tra cristianesimo e islam
 
Lahore (Agenzia Fides) - “La misericordia nel cristianesimo e nell'islam": è il titolo di un seminario organizzato a Lahore, in occasione dell'Anno giubilare, dal "Consiglio per il Dialogo interreligioso in Pakistan", coordinato da p. Francis Nadeem OFM Cap e guidato dal leader islamico sufi Pir Shafaat Rasool. Il seminario, tenutosi nell scorse settimane, si è incentrato sui valori comuni presenti in islam e cristianesimo.
Come comunicato a Fides dal Consiglio, p. Qaisar Feroz, tra i leader cristiani intervenuti, ha citato diversi passi dell’Antico e del Nuovo Testamento sulla misericordia, ricordando che "Dio è misericordioso e ci chiede di essere misericordiosi". Mentre ci si sofferma troppo spesso su fatti che "accendono l'odio e le differenze, c'è un disperato bisogno di creare situazioni di pace, di tolleranza, di perdono e di misericordia" ha detto, rimarcando che "l'Anno della misericordia proclamato da Papa Francesco è di estrema importanza per il mondo intero", ed è "un invito a costruire la cultura della misericordia, valore comune per islam e cristianesimo".
Pir Shafaat Rasool ha poi descritto la prospettiva dell'Islam sulla misericordia, riferendosi a molti versetti del Corano. "Nessuno ha diritto di convertire forzatamente un credente di un’altra religione" ha detto. "La misericordia è l'unico canale che attira un essere umano ad abbracciare una religione", ricordando che islam e cristianesimo hanno una comune origine. "La misericordia è il fattore chiave in entrambe le religioni e ascoltando l'appello di Papa Francesco, dobbiamo diffondere la misericordia nella nostra società" ha concluso.
I relatori musulmani presenti hanno espresso grande apprezzamento per il gesto di Papa Francesco di celebrare il 2016 come "Anno della Misericordia", auspicando che questo possa servire a promuovere l'armonia interreligiosa e ad estirpare l'estremismo dai cuori. "Continueremo a diffondere il messaggio della Misericordia in Pakistan, sperando che la pace possa prevalere nella nostra società". I partecipanti hanno approvato all'unanimità una risoluzione che chiede ai leader religiosi, ai politici, agli educatori e alla stampa, di contribuire a promuovere valori come misericordia, perdono e tolleranza, facendo appello ai seguaci di tutte le religioni per diffondere il messaggio di pace e armonia. (PA) (Agenzia Fides 16/5/2016)
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ASIA/GIORDANIA - Iniziata la costruzione del centro polifunzionale “Nostra Signora del Monte” a Anjara
 
Anjara (Agenzia Fides) - Su iniziativa della Parrocchia dedicata alla Madonna della Visitazione, hanno preso inizio i lavori per la costruzione di un centro polifunzionale ad Anjara,nel nord della Giordania. Il progetto, dedicato alla Madonna del Monte, servirà le esigenze pastorali della parrocchia, offrendosi anche come luogo di riferimento per iniziative sociali e educative a servizio di tutta la popolazione locale. I primi a fruire dei nuovi spazi saranno i bambini accolti in affido dalla parrocchia, animata dai sacerdoti e dalle suore dell'Istituto del Verbo Incarnato.

Il nuovo centro si svilupperà su 3 piani. Il primo piano comprende 10 camere e 5 bagni e verrà utilizzato dai bambini. Il piano terra e il secondo piano saranno a disposizione di pellegrini e visitatori. La struttura verrà utilizzata anche per incontri, conferenze e workshop. Negli altri spazi, nel seminterrato e al terzo piano, saranno allestiti spazi polivalenti messi a disposizione della popolazione locale anche per eventi sociali e privati.
La costruzione dell'opera avverrà sotto il controllo del dipartimento per lo sviluppo dei progetti che fanno capo al Patriarcato Latino di Gerusalemme. La struttura dovrebbe essere completata nell'arco di otto mesi. (GV) (Agenzia Fides 16/05/2016).
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AMERICA/STATI UNITI - Migliaia di cubani arrivano a El Paso, la Chiesa chiede solidarietà
 
El Paso (Agenzia Fides) – Dinanzi all'arrivo quotidiano a El Paso in Texas, località di frontiera negli Stati Uniti d’America, di centinaia di cubani che erano stati fermati in precedenza a Panama, l’accoglienza in questa città è ormai al collasso e sono anche esaurite le risorse per sostenerli finanziariamente.
Secondo una nota pervenuta a Fides, il Vescovo della diocesi di El Paso, Sua Ecc. Mons. Mark Joseph Seitz, ha dichiarato: "è preoccupante l'arrivo dei cubani, perché non è stato notificato nè il numero di coloro che possono rimanere più a lungo qui, nè il numero di coloro che devono arrivare, e non è neanche aumentato il sostegno finanziario del governo federale”.
Mons. Seitz ricorda che il centro sociale Houchen è l'unico autorizzato a livello locale ad accogliere i migranti cubani, che solo qui possono ricevere un sostegno mensile di $ 445 mentre ottengono il permesso di lavoro, ma con l'arrivo massiccio di tanti migranti non è più possibile assicurarlo.
Da qualche giorno, segnala la nota, stanno arrivando voli giornalieri che trasportano i cubani dal Panama a Ciudad Juarez, e subito dopo questi si spostano a El Paso. Il Vescovo ha segnalato inoltre alla stampa locale che la maggior parte dei cubani arrivati sono destinati a Houston o a Miami, ma almeno il 10 per cento di loro non può continuare il suo viaggio senza un aiuto.
Si prevede che circa 3.000 cubani arriveranno questa settimana e la prossima a Ciudad Juarez e quindi a El Paso, perciò la diocesi di El Paso chiede il sostegno di tutti per aiutarli.
(CE) (Agenzia Fides, 16/05/2016)
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AMERICA/COLOMBIA - Congresso Missionario a Bucaramanga: “Chiesa colombiana in uscita missionaria"
 
Bogotà (Agenzia Fides) – "Siamo Chiesa colombiana in uscita missionaria" è il tema del XII Congresso Missionario Nazionale della Colombia che si svolgerà a Bucaramanga dal 26 al 29 maggio. Ad organizzarlo sono le Pontificie Opere Missionarie (POM) della Colombia insieme alla Conferenza Episcopale, particolarmente la Commissione Episcopale per l'Animazione Missionaria, e all'arcidiocesi di Bucaramanga.
Secondo le informazioni pervenute a Fides, saranno presenti i delegati delle 77 giurisdizioni ecclesiastiche del paese. Coordinati da padre Mario Álvarez Gómez, Direttore Nazionale delle POM, un gruppo di Vescovi, sacerdoti, religiose e missionari, hanno preparato il materiale per l’animazione del Congresso.
Nel documento di preparazione, le POM presentano gli obiettivi dell'incontro: "risvegliare, approfondire e maturare la consapevolezza e l'azione missionaria delle nostre Chiese particolari, perché i loro progetti e processi d'evangelizzazione rispondano con generosità ed efficacemente alle sfide della missione ad gentes".
La Messa di apertura sarà presieduta dal Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, giovedì 26 maggio. Il Cardinale terrà anche la prima conferenza del Congresso, il giorno seguente, sul tema: “Coscienza e responsabilità missionaria delle Chiese particolari”.
Il programma dei lavori prevede testimonianze e conferenze di Vescovi, religiosi e missionari, fino alla celebrazione dell’invio missionario, sempre presieduta dal Card. Filoni, il 28 maggio. Domenica 29 la Messa di chiusura e la consacrazione missionaria a Nostra Signora del Rosario di Chiquinquirá, Patrona della Colombia, che sarà presieduta da Sua Ecc. Mons. Luis Augusto Castro Quiroga, Arcivescovo di Tunja e Presidente della Conferenza Episcopale della Colombia.
(CE) (Agenzia Fides, 16/05/2016)
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AMERICA/ECUADOR - Un mese dopo il terremoto: celebrazioni religiose mentre continua l’emergenza
 
Quito (Agenzia Fides) – Ad un mese di distanza dal sisma che ha isolato la zona costiera settentrionale dell’Ecuador, 120 mila bambini hanno urgente bisogno di spazi provvisori dove poter frequentare le lezioni scolastiche. Il terremoto del 16 aprile ha provocato la morte di 660 persone, ha distrutto i sistemi idrici e danneggiato 33 centri sanitari, la metà dei quali risultano non operativi come pure 560 scuole e circa 10 mila edifici. Per celebrare questa triste ricorrenza, nel Paese oggi sono previste delle cerimonie religiose, alcune all’aperto perchè le chiese sono andate distrutte o danneggiate nella provincia di Manabí, la più colpita dal terremoto insieme a quella di Esmeraldas. Attualmente il 75% dei bambini sono rientrati a scuola e oltre 30 mila persone sono accolte in rifugi ufficiali dove ricevono assistenza di base oltre che sostegno psicologico e sanitario. “In una regione dove 1 bambino su 5 soffre di diarrea e denutrizione cronica è essenziale da re loro gli strumenti fondamentali per la loro sopravvivenza e crescita”, ha dichiarato il rappresentante Unicef in Ecuador. Il devastante terremoto ha lasciato 7600 famiglie in alloggi provvisori e accampati in tende di campagna donate dai Paesi amici e dagli organismi internazionali. (AP) (16/5/2016 Agenzia Fides)

domenica 15 maggio 2016

Bollettino dell'agenzia Fides del 14 maggio 2016

AFRICA/KENYA - Preoccupazione della Chiesa per la chiusura dei campi per rifugiati
 
Nairobi (Agenzia Fides) - Sta suscitando forte preoccupazione l’annuncio del governo del Kenya di chiudere il campo per rifugiati di Dadaab (considerato il più grande campo per rifugiati del mondo con oltre 320.000 persone, in maggioranza somali), quello di Kakuma (che accoglie più di 190.000 persone) e di sciogliere il Dipartimento per gli Affari dei Rifugiati (DRA).
Il 13 maggio la Commissione per i Rifugiati, i migranti e i marittimi della Conferenza Episcopale del Kenya ha partecipato ad un incontro con l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR), il governo keniano e altre parti interessate per accertare la situazione.
Secondo un comunicato inviato all’Agenzia Fides, la ragione principale per la quale il governo keniano ha chiuso i campi è il non rispetto dell’accordo tripartito. L’accordo prevedeva un piano di rimpatrio firmato dall’UNHCR, dal governo del Kenya e da quello della Somalia nel 2013.
Il comunicato afferma inoltre che le autorità di Nairobi intendono chiudere il campo di Dadaab e non quello di Kakuma, ma precisa che “questa affermazione non è stata finora supportata da nessuno annuncio ufficiale”.
Particolare preoccupazione è stata espressa sia dalla Conferenza Episcopale, sia dal Jesuit Refugee Services (JRS), per lo scioglimento del Dipartimento per gli Affari dei Rifugiati, perché questo comporta la mancata registrazione dei richiedenti asilo e il rilascio dei permessi per gli operatori umanitari.
Secondo i Vescovi, la responsabilità della situazione va condivisa tra il governo di Nairobi e la comunità internazionale, che “non ha riconosciuto i problemi di sicurezza ai quali deve far fronte il Kenya, come risultato il governo si sente sopraffatto e frustrato, si è quindi dimostrato indisposto ad accogliere i rifugiati e ha adottato un atteggiamento negativo verso quelle agenzie che operano con i rifugiati come dimostrato dallo scioglimento del DRA”.
Il 25 maggio l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati si recherà in Kenya per cercare di trovare un accordo con le autorità locali. (L.M.) (Agenzia Fides 14/5/2016)
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AFRICA/NIGERIA - “Fermate gli attacchi contro gli agricoltori” chiede l’Arcivescovo di Lagos
 
Abuja (Agenzia Fides) - Mons. Alfred Adewale Martins, Arcivescovo di Lagos, ha rivolto un appello al Presidente Muhammadu Buhari perché il governo intervenga per porre fine alle stragi commesse dai pastori Fulani nel sud del Paese (vedi Fides 2/5/2016).
Secondo un comunicato inviato all’Agenzia Fides, l’Arcivescovo ha condannato le uccisioni di agricoltori lungo la cosiddetta “middle-belt”, la fascia che divide il Nord dal Sud della Nigeria, e le sanguinose incursioni dei pastori Fulani in alcune località del sud, Ukpabi e Nimbo, lamentando l’atteggiamento lassista della polizia, che spinge chi commette questi crimini a sentirsi “al di sopra della legge”.
Gli attacchi nel frattempo continuano. Secondo notizie di stampa, un pastore Fulani si sarebbe reso responsabile della decapitazione di una donna e del ferimento grave di altre due in una località del Delta. Secondo il governo, gli attacchi attribuiti ai pastori Fulani sono in realtà commessi da una fazione della setta islamista Boko Haram. Il Ministro dell’Agricoltura, Heineken Lokpobiri, ha dichiarato che le persone arrestate in relazione ai recenti attacchi non parlano Fulani o altre lingue nigeriane, facendo intendere che sono terroristi stranieri. (L.M.) (Agenzia Fides 14/5/2016)
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ASIA/FILIPPINE - Il Card. Quevedo: "Il presidente Duterte lavori per la pace a Mindanao"
 
Davao (Agenzia Fides) - Affrontare il nodo della stabilità e della riconciliazione a Mindanao e impegnarsi subito per definire il processo di pace con la comunità islamica e con i ribelli comunisti: lo chiede il Card. Orlando Quevedo, Arcivescovo di Davao, al neo eletto presidente Rodrigo Duterte, che è stato per 22 anni sindaco della stessa città, Davao, sul'isola di Mindanao. Come appreso da Fides, il Cardinale ha rimarcato l’urgenza di colloqui di pace, invitando a “considerare la Chiesa come una forza positiva, partner per lo sviluppo nazionale” anche in questo campo. Realizzare la pace "è possibile senza bisogno di revisioni costituzionali" ha detto il Card. Quevedo, mentre il presidente aveva espresso in passato l'idea di riformare la Costituzione del paese, per implementare una forma di governo federale. Secondo il Cardinale, il federalismo è un progetto a lungo termine, che non deve distogliere lo sguardo dalle urgenze del presente. Una di queste è l’approvazione della "Legge fondamentale Bangsamoro", elaborata dopo decenni di conflitto e che si è arenata prima dell'approvazione del Congresso, nella scorsa legislatura.
L’Arcivescovo di Davao ha anche suggerito all'amministrazione Duterte di prendere in considerazione la revisione dei libri di testo scolastici, che "perpetuano disinformazione sui musulmani e sugli altri popoli tribali di Mindanao", ricordando gli sforzi compiuti negli ultimi anni sul piano del dialogo interreligioso. (PA) (Agenzia Fides 14/5/2016)
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ASIA/IRAN - Arrestato un Pastore protestante
 
Teheran (Agenzia Fides) - Il Pastore cristiano Yousef Nadarkhani, della comunità protestante "Chiesa dell'Iran", assolto nel 2012 dall'accusa di apostasia, è stato arrestato ieri, 13 maggio, in Iran insieme alla moglie, Tina Pasandide Nadarkhani, e a un fedele della sua comunità, Yasser Mosayebzadeh, per ragioni ancora ignote. Come riferito a Fides dall'Ong "Christian Solidarity Worldwide" (CSW), che monitora la situazione dei cristiani in Iran, non è la prima volta che il Pastore Nadarkhani viene nuovamente tratto agli arresti, dopo il suo rilascio dal carcere avvenuto nel settembre 2012.
Il pastore Nadarkhani era stato inizialmente arrestato nel 2009 dopo aver messo in discussione il monopolio dell'istruzione musulmana nelle scuole, che aveva definito "incostituzionale". È stato accusato di apostasia e condannato a morte nel 2010, decisione confermata dalla Corte suprema nel 2011. Al Pastore è stato più volte chiesto di rinunciare alla fede durante il processo, per evitare la pena di morte, ma ha rifiutato. L'8 settembre 2012 è stato rilasciato dopo l' assoluzione dall'accusa di apostasia, anche se è stato riconosciuto colpevole di "evangelizzare i musulmani", e condannato per questo a tre anni di carcere.
Dopo il rilascio del Pastore Nadarkhani, anche il suo avvocato, Mohammed Ali Dadkhah, eminente avvocato e difensore dei diritti umani, è stato imprigionato per dieci anni e radiato dall'albo a settembre 2012 per "azioni e propaganda contro il regime islamico"
Nella nota giunta a Fides, CSW manifesta "profonda preoccupazione per il Pastore" e chiede "chiarimenti sulle ragioni del nuovo arresto", invitando le istituzioni a “rispettare pienamente gli obblighi costituzionali e internazionali sui diritti umani, assicurando giustizia e uguaglianza davanti alla legge per tutti i cittadini, a prescindere dal loro credo". (PA) (Agenzia Fides 14/5/2016)
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AMERICA/PERU - Al via il progetto “Prevenzione della tratta di persone e traffico di migranti”
 
Lima (Agenzia Fides) – La Commissione per la Pastorale della Mobilità Umana della Conferenza Episcopale Peruviana ha dato il via al progetto "Prevenzione della tratta di persone e traffico di migranti in Perù: rafforzamento delle reti sociali per la prevenzione e l’assistenza alle vittime, a livello nazionale e nelle aree di confine", in collaborazione con la Ong "Progetto Mondo MLAL" (Movimento Laici America Latina). Il progetto si propone di contribuire a ridurre la vulnerabilità sociale delle potenziali vittime della tratta e del traffico di migranti in tutto il territorio peruviano, con particolare attenzione alle aree di confine e nelle zone considerate a rischio.
Secondo le informazioni pervenute a Fides, una delle aree d'intervento del progetto è il Vicariato apostolico di Jaén, dove si svolgerà, grazie al sostegno del Vescovo Sua Ecc. Mons. Gilberto Vizcarra Mori, SJ., un workshop di formazione per sacerdoti, religiosi, catechisti rurali e autorità locali, per definire le reti e i piani d'azione in materia di migrazione e tratta di persone. Questo incontro avrà come temi: diritti umani e migrazione, dottrina sociale della Chiesa in materia di migrazione, realtà della tratta in Perù. Si prevede che sia l'inizio di un lavoro pastorale costante e in coordinamento permanente con le istituzioni del governo e della società civile nella zona, per proteggere i migranti e le loro famiglie.
Secondo l'ultimo rapporto della Commissione delegata dal Congresso per seguire questo problema, intitolato "Piano nazionale di azione contro la tratta di persone in Perù 2011- 2016", il Perù è considerato luogo di origine e transito per la tratta internazionale. Il primo grande problema è la mancanza di dati aggiornati. Dal 2004 al 2011 la Polizia nazionale ha registrato 974 vittime (92% femmine e 8% maschi), le zone con più vittime sono quelle all'interno del paese e la foresta amazzonia. Lo stesso governo ha informato che nel 2011 le vittime sono state per il 58% minorenni.
(CE) (Agenzia Fides, 14/05/2016)
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AMERICA/VENEZUELA - Situazione ancora tesa, ritardi per il referendum di revoca del mandato presidenziale
 
Caracas (Agenzia Fides) – "Il Venezuela va verso un confronto violento se quelli che hanno il potere non lo lasciano" ha affermato Sua Ecc. Mons. Roberto Luckert Leon, Arcivescovo di Coro e Presidente della Commissione “Giustizia e Pace”. Mons. Luckert, durante un intervento radiofonico, ha fatto riferimento a come il governo gestisce l’esame delle firme raccolte dall'opposizione per indire un referendum contro il presidente entro il 2016. Il 2 maggio infatti l'opposizione ha presentato al Consiglio Nazionale elettorale quasi due milioni di firme a sostegno di un referendum per la revoca dell’incarico al Presidente Nicolas Maduro, ma secondo informazioni locali pervenute a Fides, il conteggio è troppo lento e sembra trovare ogni giorno dei problemi burocratici che fermano la procedura.
Parlando ieri a Union Radio, il due volte candidato presidenziale dell'opposizione Henrique Capriles ha detto che la Chiesa potrebbe mediare in questa situazione politica tesa che sta vivendo il paese. Capriles chiede una data per realizzare il referendum definitivo contro Maduro, in quanto secondo la procedura costituzionale ci vuole un secondo referendum per revocare il presidente.

lunedì 29 dicembre 2014

Permesso d'ingresso da parte del governo di Baghdad per entrare in territorio iracheno e essere distribuiti anche tra le comunità cristiane

ASIA/IRAN - Pronti a partire convogli di aiuti iraniani destinati ai cristiani iracheni
Teheran (Agenzia Fides) - Convogli di aiuti iraniani attendono il permesso d'ingresso da parte del governo di Baghdad per entrare in territorio iracheno e essere distribuiti anche tra le comunità cristiane che hanno subito la pulizia etnico-religiosa imposta nel nord del Paese dai jihadisti dello Stato Islamico (IS). Lo riferisce alle agenzie stampa iraniane il parlamentare cristiano Yonatan Betkolia, rappresentante delle comunità assire e caldee al parlamento della Repubblica Islamica dell'Iran. Betkolia aggiunge che l'Iran ha già inviato aiuti umanitari alle minoranze religiose brutalizzate dai miliziani dell'IS, fin dal primo esplodere dell'emergenza. Adesso sono pronti a partire convogli umanitari con cibo, tende, vestiti e materiale medico-sanitario destinati anche ai cristiani che hanno trovato rifugio a Erbil e in altre aree del Kurdistan iracheno. Funzionari iraniani operanti nell'area - riferisce Betkolia - hanno già preso contatto con le locali comunità cr istiane per coordinare la distribuzione degli aiuti.
Prima di Natale, l'ambasciatore iraniano a Amman Mojtaba Ferdowsjpour aveva visitato l'Arcivescovo Maroun Lahham – Vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini – per esprimere a lui e a tutti i cristiani le proprie felicitazioni in occasione delle festività natalizie. Il diplomatico iraniano, in quell'occasione, aveva ribadito che “la Repubblica Islamica dell'Iran è pronta a assistere i cristiani dell'Iraq e della Siria per alleviare le loro sofferenze e i loro affanni”. “L'Iran” dichiara all'Agenzia Fides l'Arcivescovo Lahham “ha assunto indubbiamente in Medio Oriente un ruolo cruciale. E' in contatto permanente con la Santa Sede, con la quale condivide dialoghi molto importanti. Speriamo che il contributo dell'Iran abbia effetti positivi nella ricerca di soluzioni alle crisi che tormentano le popolazioni dell'Iraq e della Siria". (GV) (Agenzia Fides 29/12/2014).

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...