collegamento orari cp
Visualizzazione post con etichetta profughi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta profughi. Mostra tutti i post

mercoledì 3 febbraio 2021

Vatican News mercoledì 3 febbraio 2021

 


Non riesci a vedere la newsletter?  Guardala online

Vatican News

Le notizie del giorno

03/02/2021

1612343341059.JPG
video icon

Nella catechesi dell’udienza generale, dedicata alla preghiera liturgica, Francesco sottolinea che le liturgie pubbliche e i sacramenti sono “mediazioni concrete” per arrivare all’incontro con Cristo, “presente nello Spirito Santo attraverso i segni sacramentali”. No quindi ad una spiritualità ... 

Padre-Yoannis-Lahzi-Gaid-ad-Abu-Dhabi.jpeg
video icon

Una Giornata di impegno globale per il dialogo e la fratellanza: è quella che le Nazioni Unite hanno fissato, da quest'anno, ogni 4 febbraio. Alle celebrazioni ... 

San Francesco dona il mantello a un povero. Si tratta di una delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco della Basilica superiore di Assisi, attribuiti a Giotto.
article icon

Alla vigilia del secondo anniversario della firma del Documento sulla Fratellanza Umana, il 4 febbraio del 2019 negli Emirati Arabi Uniti, ripercorriamo i passi ... 

Latifa ibn Ziaten and Antonio Guterres, premiati del Zayed Award for Human Fraternity 2021
article icon

L’annuncio è stato dato durante una conferenza stampa virtuale. Domani, 4 febbraio, l’assegnazione del riconoscimento durante l’incontro online nella prima ... 

Domenica Papa Francesco tornerà ad affacciarsi dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico
article icon

Dopo un periodo di lockdown dovuto alla pandemia, il 7 febbraio Francesco reciterà l’Angelus dalla finestra del Palazzo apostolico 

SANTA SEDE E CHIESA NEL MONDO

Papa Francesco celebra la Messa nella chiesa Padre Nostro del carcere di Rebibbia (Roma, 2 aprile 2015)
article icon

Il luogo di culto all’interno del carcere romano è una realtà di integrazione e fraternità, anche grazie alla sua denominazione, ideata da don Sandro Spriano, ... 

Bosnia, Bihac: padre Stanko Perica (a destra) con un profugo che ha trovato rifugio in un ex ospizio abbandonato
article icon

In Bosnia, nell’inferno di gelo dei campi per migranti, operano insieme, per il Jesuit Refugee Service, musulmani, cattolici e ortodossi. “Diamo voce a chi non ... 

Nuovo sito Web per raccontare la Giornata della  Fratellanza umana
article icon

Che cosa significa celebrare la Giornata Internazionale della Fratellanza Umana il 4 febbraio? Un nuovo sito web ne spiega nel dettaglio i punti chiave 

Il campo profughi di Bihac, in Bosnia
article icon

“Mediterraneo e Balcani. Frontiere, accoglienza, inclusione” è il titolo del webinar che si svolgerà il 4 febbraio sui processi di accoglienza e inclusione dei ... 

Una foto tratta dall'archivio dell'Ordine dei Camilliani
article icon

C'è una concreta speranza di sviluppo per l'Ordine dei Camilliani in Pakistan. Nei giorni scorsi, nella capitale, si è dato il via ad una nuova missione ... 

visita a pazienti malati di Aids, Kenya
article icon

L'Hiv è e resta una minaccia per l’Africa e il Madagascar. La realtà in evidenza in una nota pubblicata del gesuiti nel continente, in vista dell’Assemblea ... 

Un carcere (foto d'archivio)
article icon

Si tratta di due nuovi ordini esecutivi del presidente Joe Biden finalizzati a promuovere l’uguaglianza razziale nell’ambito delle politiche abitative e ... 

Rifugiati eritrei in un campo dell'Unhcr
article icon

Vittime e sfollati : è drammatica la situazione nella regione etiopica, serve un sostegno maggiore. A chiederlo, in una lettera, la Conferenza episcopale di ... 

venerdì 14 luglio 2017

Agenzia Fides 14 luglio 2017

EUROPA/SPAGNA - Missionari madrileni: 602 all’opera in 84 nazioni di tutti i continenti
 
Madrid (Agenzia Fides) – I missionari dell’arcidiocesi di Madrid che operano in 84 nazioni dei cinque continenti, sono attualmente 602 e appartengono a 122 istituti e congregazioni religiose, oltre che al clero dell’arcidiocesi di Madrid. Secondo le cifre rese note di recente dal “Consejo Diocesano de Misiones”, pervenute a Fides, le religiose missionarie madrilene sono 180 ed appartengono a 73 congregazioni, le religiose di clausura sono 6 di 5 congregazioni, i religiosi sono 124 di 29 istituti, i membri del clero diocesano sono 76 e del clero religioso 216, di 15 congregazioni o istituti.
Riguardo alla distribuzione geografica, il numero più alto di missionari madrileni, 338, svolge la propria opera in America, dove sono presenti in 25 paesi: al primo posto in Perù, dove operano 52 missionari, seguito da Messico, Venezuela, Stati Uniti. Segue per ripartizione continentale l’Africa, dove 68 missionari lavorano in 21 paesi: Repubblica democratica del Congo, Angola, Benin, Camerun, Etiopia tra i primi per numero di missionari presenti. In Europa i missionari madrileni sono 123, distribuiti in 21 paesi: al primo posto in Francia, quindi in Italia, Portogallo, Germania. In Asia 61 missionari operano in 15 paesi: in Giappone sono 16, seguono Filippine r Cina. Infine in Oceania sono presenti 12 missionari dell’arcidiocesi di Madrid: 10 in Australia e 2 a Guam (Micronesia). (SL) (Agenzia Fides 14/07/2017)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/CAMERUN - Rimpatri forzati e violenze spingono i profughi nigeriani a tornare in patria
 
Yaoundé (Agenzia Fides) - Sono 91 mila le persone che hanno lasciato la Nigeria per rifugiarsi in Camerun, tuttavia le ostilità incontrate stanno spingendo molti a tornare al loro paese di origine, a costo di esporsi alle violenze del gruppo armato Boko Haram. “Anche se le autorità camerunensi smentiscono ogni accusa di rimpatrio forzato, molti testimoni parlano di villaggi completamente militarizzati. Arresti, assassini, rinvii verso la Nigeria” informa Radio France International. Diverse testimonianze hanno parlato all’emittente di rimpatri forzati, ma numerosi sono anche i rifugiati che decidono di tornare a casa autonomamente, pagando 2.500 franchi Cfa (circa 4 euro) per tornare verso la frontiera nigeriana. Il fenomeno dei rimpatri volontari è alimentato anche dalla mancanza di informazioni sullo stato del conflitto in Nigeria. Dei 91 mila profughi presenti in Camerun, un terzo si trova nei villaggi vicini alla frontiera, mentre gli altri sono ospitati dal cam po di Minawao, nato per contenerne al massimo 30 mila.
(AP) (14/7/2017 Agenzia Fides)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/EGITTO - Il figlio di un copto ucciso dai jihadisti dona a una moschea e a una chiesa la somma riservata alle famiglie delle vittime
 
Minya (Agenzia Fides) – Il giovane copto Michael Atef Munir, figlio di una delle vittime della strage dei pellegrini copti uccisi lo scorso 26 maggio in un agguato jihadista, ha annunciato di voler devolvere in beneficenza a una moschea e a una chiesa della provincia di Minya la cifra in denaro che il governo egiziano riserva ai parenti delle vittime del terrorismo. La somma, pari a 100mila sterline egiziane (equivalenti a circa 5mila euro) verrà donata per metà alla chiesa di San Michele, nel villaggio di al Fikriya, e per l'altra metà alla moschea del villaggio di Saft al-Labban. Il figlio di Atef Munir, trucidato dai jihadisti insieme ad altri 27 copti, ha dato l'annuncio ai primi di luglio, nel corso di una messa di suffragio per le vittime celebrata nel monastero di San Samuele dal Vescovo copto ortodosso Basilios, Abate del monastero. Alla fine della messa – riferisce Watani.net – il governatore di Minya, Essam al Bedeiwi, ha consegnato alle famiglie delle vittime presenti alla liturgia, le somme messe a loro disposizione dal ministero della solidarietà sociale. In quella cornice, Michel ha annunciato l'intenzione della famiglia di voler donare la somma alla chiesa e alla moschea. Tale gesto – ha spiegato Michel – mira a rendere evidente che il tentativo jihadista di scatenare lotte e divisioni tra copti e musulmani egiziani ha sortito un effetto contrario rispetto a quello cercato dai terroristi.
La comitiva di copti massacrati lo scorso 26 maggio era diretta in pullman verso il monastero di San Samuele, quando ha subito nell'ultimo tratto di strada sterrata l'assalto di uomini mascherati sopraggiunti su degli autoveicoli. I terroristi hanno ucciso almeno 28 persone, compresi dieci bambini.
Intanto, da giovedì 12 luglio, le Chiese e le comunità cristiane presenti in Egitto hanno sospeso pellegrinaggi, conferenze e vacanze collettive per motivi di sicurezza, su indicazione delle autorità militari e politiche del Paese. La sospensione si protrarrà almeno fino alla fine di agosto. Secondo i media egiziani, la decisione è stata presa sulla base dei suggerimenti venuti dalle forze di polizia, che hanno alzato l'allerta intorno a possibili ulteriori attacchi jihadisti e hanno anche garantito un aumento delle misure di sicurezza per consentire lo svolgimento di alcuni importanti tradizionali raduni estivi ospitati da monasteri e santuari egiziani. (GV) (Agenzia Fides 14/7/2017).
 top^ 
 
 
 
AFRICA/GABON - Festival delle Culture, ripreso l’evento culturale più popolare del Paese
 
Libreville (Agenzia Fides) – Si è appena conclusa l’edizione 2017 del Festival delle Culture in Gabon nei comuni di Libreville, Akanda e Owendo. Il tema di quest’anno è stato ‘Diversità Culturale e Coesione Nazionale’. Sospeso per qualche anno a causa di motivi organizzativi, il Festival è l’evento culturale più popolare del Paese che quest’anno, nella sua nuova versione, ha aperto le sue porte alle comunità straniere. Il Gabon vuole coinvolgere ulteriormente i gabonesi, gli africani e gli europei per un’espressione culturale ricca e diversificata e rendere Libreville un centro culturale.
Ospite speciale di questa 13a edizione, una delegazione di decine di artisti venuti direttamente dal Marocco. Fanno parte della competizione diversi giochi come il SONGO, un gioco tradizionale basato su calcoli matematici e strategie. Giochi e gare spesso accompagnati dalle melodie di strumenti tradizionali come la “mvet”, una specie di chitarra che racconta attraverso le sue corde: poesia, filosofia e talvolta la conoscenza scientifica del mondo.
Il Festival della Cultura è stato lanciato nel 1997 da padre Mba Abessolo, allora sindaco di Libreville prima di essere istituito come celebrazione nazionale da parte dell’ultimo Omar Bongo Ondimba.
(AP) (14/7/2017 Agenzia Fides)
 top^ 
 
 
 
ASIA/FILIPPINE - A Marawi si combatte ancora, ma “non è guerra di religione”
 
Marawi (Agenzia Fides) - “Siamo in attesa trepidante per la sorte dei nostri 15 parrocchiani cristiani, ostaggi nelle mani del gruppo terrorista Maute a Marawi. La crisi continua e l’esercito profonde il massimo sforzo. Ma non si tratta di guerra di religione: lo abbiamo rimarcato con chiarezza come vescovi delle Filippine nei giorni scorsi”: lo dice all’Agenzia Fides il Vescovo Edwin de la Pena, alla guida della Prelatura di Marawi, che segue le vicende dell’assedio della città, dove i jihadisti del gruppo “Maute”, che ha giurato fedeltà allo Stato Islamico, continuano a restare asserragliati in un’area del territorio cittadino. Dal giorno dell’attacco terroristico, lanciato il 23 maggio, il numero di morti negli scontri di Marawi ha superato quota 500: 392 morti sono militanti jihadisti, 93 sono soldati e almeno 45 vittime civili.
I vertici militari hanno informato che la crisi di Marawi non finirà, come auspicato, entro il 24 luglio, e giorno in cui il presidente Duterte pronuncerà il suo secondo discorso sullo stato della nazione. Il 22 luglio, inoltre, è il giorno in cui scade il periodo di due mesi di “legge marziale” che, prevedibilmente, potrà essere prolungato dal presidente, se i combattimenti saranno ancora in corso.
Le forze armate delle Filippine hanno infatti annunciato di avere bisogno di altri 10-15 giorni per riconquistare gli edifici occupati dai terroristi a Marawi. Come reso noto, circa 600 edifici devono ancora essere liberati dai cecchini e l’esercito riesce, in media, a riconquistare circa 40-50 edifici al giorno. (PA) (Agenzia Fides 14/7/2017)
 top^ 
 
 
 
ASIA/SIRIA - Offensiva “autonomista” dei curdi a Hassaké. L'Arcivescovo Hindo: si sentono protetti dagli americani
 
Hassaké (Agenzia Fides) - I militanti e i miliziani che fanno capo al Partito Democratico Curdo (PYD), braccio siriano del Partiya Karkeren Kurdistan (PKK), hanno iniziato a realizzare nei fatti il loro intento – coltivato da anni - di creare una regione autonoma curda nella regione siriana di Jazira, che nei media curdi già viene indicata col nome curdo di Rojava. Nella provincia siriana nord-orientale di Hassaké, l'auto-proclamata amministrazione autonoma di Rojava ha iniziato a implementare un sistema di tassazione locale per sovvenzionare i pubblici servizi della regione. Secondo quanto affermano i responsabili del progetto, le tasse saranno utilizzate per sostenere i servizi sanitari e educativi locali, per migliorare il sistema di sicurezza e anche per affermare con più forza nelle istituzioni e nella vita sociale i diritti delle donne. Il programma di tassazione prevede imposte per tutti i cittadini che hanno entrate mensili pari o superiori a 100mila lire siriane (circa 200 dollari), e quindi dovrebbe coinvolgere circa il 75 per cento della popolazione locale. “Oltre a cercare di imporre questo nuovo sistema di tasse” riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo siro cattolico Jacques Behnan Hindo "quelli del PYD hanno anche requisito e chiuso le scuole. Metà le hanno trasformate in caserme, e nelle altre hanno detto di voler introdurre nuovi programmi scolastici, che verranno realizzati in lingua curda. Tempo fa hanno provato anche a espropriare un terreno appartenente alla nostra Chiesa, ma lo hanno subito restituito, dopo che io avevo inviato lettere di denuncia sia alla Nunziatura che ad alcuni dei loro responsabili”. Secondo l'Arcivescovo Hindo, che guida l'Arcieparchia siro cattolica di Hassaké-Nisibi, anche la regione di Jazira è coinvolta nella delicata e complicata partita geopolitica che si sta giocando in tutta la regione, e che ruota anche intorno alla 'questione curda': “ I militanti curdi del PYD” riferisce a Fides l'Arcivescovo Hindo “si sentono forti perché credono di avere l'appoggio degli USA. Io li ho messi in guardia: guardate, gli americani prima o poi se ne andranno, e voi vi troverete peggio di prima. Questi militanti sono collegati al PKK, che opera in Turchia, e dicono di aspirare soltanto a una maggiore autonomia locale, senza perseguire mire indipendentiste. Inoltre, sono nemici dei curdi di Masud Barzani, che in Iraq stanno invece marciando verso il referendum per proclamare la piena indipendenza del Kurdistan iracheno. Qui da noi, il progetto di una amministrazione autonoma sostenuto del PYD sembra andare avanti perché loro hanno le armi, ma in realtà non riscuote consensi neanche da parte degli altri curdi. Tanto meno da parte delle tribù musulmane e di noi cristiani. E non credo che sarà mai accettato dal governo di Damasco”. (GV) (Agenzia Fides 14/7/2017).
 top^ 
 
 
 
AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - Mons. de la Rosa y Carpio: combattere i gruppi mafiosi dell'immigrazione illegale
 
Santiago (Agenzia Fides) – L'Arcivescovo emerito di Santiago de los Caballeros, Mons. Ramón Benito de la Rosa y Carpio, ha dichiarato in un breve colloquio con la stampa locale che fino a quando non si combatteranno i gruppi mafiosi composti da dominicani e stranieri che fanno affari con le necessità degli haitiani, il problema dell'immigrazione clandestina nella Repubblica Dominicana continuerà.
Per l'Arcivescovo i gruppi mafiosi esistono e gestiscono operazioni di traffico illegale di persone da Haiti alla Repubblica Dominicana. Il loro giro d'affari illegale muove ogni anno milioni di pesos e riescono ad agire in diverse parti del confine tra Repubblica Dominicana e Haiti. A tale proposito, nel testo pervenuto a Fides, l’Arcivescovo si è rammaricato del fatto che le grandi nazioni hanno completamente abbandonato Haiti e hanno lasciato il pesante fardello alla Repubblica Dominicana, che sta ricevendo una pacifica invasione di immigrati clandestini che arrivano in cerca di migliori condizioni di vita.
La Chiesa cattolica dominicana si è sempre mostrata solidale con Haiti, e tale sostegno è stato ribadito durante l'ultima riunione dei Vescovi dominicani, dove si è deciso di continuare il sostegno pastorale ad Haiti.
“Tra la Chiesa cattolica dominicana e la pastorale haitiana c'è un grande rapporto, nel cui ambito vengono trattati temi come il rispetto e la sovranità dei popoli” ha sottolineato Mons. de la Rosa e Carpio. "Dobbiamo anche ricordare - ha concluso l'Arcivescovo -, che la Repubblica Dominicana non è come le grandi potenze che hanno promesso e poi sono sparite, comunque noi non possiamo assumere l'intero peso degli haitiani, perché il nostro paese è piccolo e il governo ha le sue esigenze e anche gli impegni con la popolazione dominicana".
Solo pochi giorni fa, il governo della Repubblica Dominicana si è visto costretto a ribadire sulla stampa nazionale che le forze dell’ordine vigilano alle frontiere e a smentire ingressi in massa degli haitiani, come appare in alcuni video diffusi dalle reti sociali. Comunque la presenza di haitiani per le strade di alcuni città dominicane è in aumento, come la mano d’opera clandestina.
(CE) (Agenzia Fides, 14/07/2017)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/PERU’ - La salute della popolazione in pericolo per l’attività mineraria, denuncia dell’Arcivescovo
 
La Oroya (Agenzia Fides) – Dopo che il governo ha ridotto gli standard di qualità ambientale (ECA) per facilitare la vendita del complesso metallurgico di La Oroya, l’Arcivescovo di Huancayo, Mons. Pedro Barreto Jimeno, SJ, ha parlato con la stampa per denunciare che questa misura è dannosa per la salute della popolazione.
Mons. Barreto Jimeno ha osservato che dal 1928 lo Stato si è arricchito a spese della popolazione di questa zona, mineraria per tradizione, e non permetterà che si ripeta questa situazione: "Lo Stato dal 1928 ha riscosso le tasse e si è arricchito a spese della vita e della salute della popolazione, e ancora una volta lo Stato vuole tornare ai suoi vecchi metodi di corruzione, ma in questa occasione va contro la vita della popolazione" ha detto.
Dalla nota inviata a Fides da una fonte locale, si apprende che il governo ha permesso le emissioni di biossido di zolfo fino a 250 microgrammi, mentre in precedenza il massimo era di 20. Il decano del Collegio degli Ingegneri, Fredy Matos, ha espresso il suo disaccordo con questa flessibilità perché le conseguenze principali saranno a carico della salute della popolazione. La vicenda dell'attività mineraria nella zona si trascina da molto tempo. La Chiesa si era espressa positivamente circa la riattivazione del complesso metallurgico La Oroya ma solo dopo aver garantito la vita, la salute e un lavoro degno per gli operai (vedi Fides 1/03/2012).

lunedì 16 maggio 2016

Bollettino Agenzia Fides del 16 maggio 2016

AFRICA/CENTRAFRICA - ONG cristiane e islamiche unite per promuovere la pace
 
Bangui (Agenzia Fides) - “Partnership interconfessionale per il consolidamento della pace nella Repubblica Centrafricana (CIPP)”. È questo il nome di un progetto comune finanziato da un gruppo di ONG cristiane e islamiche per sostenere il processo di pacificazione nel Paese africano che sta compiendo importanti progressi per uscire dalla guerra civile,
Il CIPP è promosso dalla piattaforma interreligiosa per la pace del Centrafrica, fondata nel 2013 dai rappresentanti delle tre religioni più importanti del paese, l'Arcivescovo cattolico di Bangui, Mons. Dieudonné Nzapalainga, il presidente del Consiglio islamico centrafricano, Imam Oumar Kobine Layama, e il presidente dell’Alleanza Evangelica, il pastore Nicolas Guérékoyaméné-Gbangou, dal Catholic Relief Service (CRS), dall’ Islamic Relief Worldwide, da World vision e Aegis Trust.
“Per la prima volta, i partner sosterranno un progetto della durata di 5 anni, una cosa che non hanno mai fatto” ha dichiarato Mons. Nzapalainga.
L’iniziativa ha ricevuto un finanziamento di 7 milioni di dollari dall’Agenzia americana per lo sviluppo (USAID), che si aggiungono ad altri 4 milioni donati da privati. Il programma ha tre obiettivi strategici: rafforzamento della capacità delle istituzioni centrafricane affinché diventino promotrici della coesione sociale; sviluppo economico degli strati più poveri della popolazione; sostegno alle vittime delle violenza ed educazione alla pace.
Il progetto è stato presentato a Bangui il 13 maggio con la proiezione di un’intervista ai tre leader della piattaforma interreligiosa per la pace che affermano che la crisi centrafricana non è confessionale, come spesso è stata presentata, ma politica e sociale. (L.M.) (Agenzia Fides 16/5/2016)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/CIAD - Migliaia di profughi sudanesi in Ciad hanno disperato bisogno di aiuto
 
N’Djamena (Agenzia Fides) - I rifugiati sudanesi nel campo di Goz Amer, nel Ciad orientale, lamentano una grave carenza di aiuti umanitari, servizi sanitari e generi alimentari. Un gruppo di profughi del campo, in una intervista ad una emittente radiofonica locale, ha dichiarato che presso le strutture sanitarie del campo, che ospita più di 35 mila rifugiati, mancano farmaci e medici per i controlli di routine. I profughi sono costretti ad acquistare le medicine a prezzi molto alti in farmacie esterne al campo. Inoltre, lamentano una diminuzione delle razioni mensili di generi alimentari e acqua potabile. (AP) (16/5/2016 Agenzia Fides)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/EGITTO - Presentato in Parlamento il nuovo progetto di legge sulla costruzione dei luoghi di culto
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – Il progetto di legge sulla costruzione dei luoghi di culto è stato presentato oggi, 16 maggio, agli uffici competenti del Parlamento egiziano, che dovrà discutere e esprimersi sul nuovo testo legislativo nelle prossime settimane. Il progetto di legge – riferiscono fonti locali consultate dall'Agenzia Fides – consiste in 13 articoli, comprende al suo interno anche la definizione di “chiesa” e la descrizione dei meccanismi con cui risolvere eventuali problemi con le autorità amministrative locali. La nuova legge riconosce anche il diritto dei Vescovi a ricorrere al Consiglio di Stato in caso di ritardi imposti in maniera artificiosa alle procedure per la costruzione di nuove chiese.
La nuova legislazione dovrebbe portare alla totale archiviazione delle regole disposte dal cosiddetto “Decreto Hamayoni”, la legge risalente al periodo ottomano che ancora regola la costruzione delle chiese in Egitto, ed è all'origine di numerose controversie a livello locale. Secondo tali regole, la costruzione delle chiese cristiane è sottoposta a vincoli che non pesano sulla costruzione di moschee, come il divieto di costruire luoghi di culto cristiani vicino alle scuole, ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali. In molti casi, l'applicazione rigida di quelle regole ha impedito di costruire chiese in città e paesi abitati dai cristiani, soprattutto nelle aree rurali dell'Alto Egitto. Inoltre, finora la costruzione di ogni nuova chiesa doveva essere autorizzata direttamente dal Presidente egiziano. La nuova proposta di legge prevede che la costruzione di nuove chiese sia vagliata e autorizzata dalle autorità locali. (GV) (Agenzia Fides 16/5/2016).
 top^ 
 
 
 
ASIA/IRAN - Pastore rilasciato, tre fedeli trattenuti
 
Teheran (Agenzia Fides) - E' stato rilasciato il Pastore protestante iraniano Yousef Nadarkhani, della "Chiesa dell'Iran", arrestato nei giorni scorsi a Rasht, mentre altri tre fedeli arrestati il 13 maggio sono ancora in custodia. Come informa l'Ong Catholic Solidarity Worldwide (CSW), gli arresti sono parte di un raid della polizia in una decina di case cristiane. E’ la seconda volta che il Pastore Nadarkhani è stato arrestato dopo il suo rilascio dal carcere nel settembre 2012. Il Pastore era stato accusato di apostasia e condannato a morte nel 2010, nel 2012 è stato rilasciato dalla prigione dopo l' assoluzione dall'accusa.
Una nota di CSW osserva: "Restiamo profondamente preoccupati per la sorte dei cristiani ancora detenuti. Il governo promuove incursioni costanti nelle case e ripetuti arresti di cristiani senza ragione. Continuiamo a chiedere all'Iran di rispettare gli obblighi costituzionali e internazionali sui diritti umani". (PA) (Agenzia Fides 16/5/2016)
 top^ 
 
 
 
ASIA/PAKISTAN - La misericordia tra cristianesimo e islam
 
Lahore (Agenzia Fides) - “La misericordia nel cristianesimo e nell'islam": è il titolo di un seminario organizzato a Lahore, in occasione dell'Anno giubilare, dal "Consiglio per il Dialogo interreligioso in Pakistan", coordinato da p. Francis Nadeem OFM Cap e guidato dal leader islamico sufi Pir Shafaat Rasool. Il seminario, tenutosi nell scorse settimane, si è incentrato sui valori comuni presenti in islam e cristianesimo.
Come comunicato a Fides dal Consiglio, p. Qaisar Feroz, tra i leader cristiani intervenuti, ha citato diversi passi dell’Antico e del Nuovo Testamento sulla misericordia, ricordando che "Dio è misericordioso e ci chiede di essere misericordiosi". Mentre ci si sofferma troppo spesso su fatti che "accendono l'odio e le differenze, c'è un disperato bisogno di creare situazioni di pace, di tolleranza, di perdono e di misericordia" ha detto, rimarcando che "l'Anno della misericordia proclamato da Papa Francesco è di estrema importanza per il mondo intero", ed è "un invito a costruire la cultura della misericordia, valore comune per islam e cristianesimo".
Pir Shafaat Rasool ha poi descritto la prospettiva dell'Islam sulla misericordia, riferendosi a molti versetti del Corano. "Nessuno ha diritto di convertire forzatamente un credente di un’altra religione" ha detto. "La misericordia è l'unico canale che attira un essere umano ad abbracciare una religione", ricordando che islam e cristianesimo hanno una comune origine. "La misericordia è il fattore chiave in entrambe le religioni e ascoltando l'appello di Papa Francesco, dobbiamo diffondere la misericordia nella nostra società" ha concluso.
I relatori musulmani presenti hanno espresso grande apprezzamento per il gesto di Papa Francesco di celebrare il 2016 come "Anno della Misericordia", auspicando che questo possa servire a promuovere l'armonia interreligiosa e ad estirpare l'estremismo dai cuori. "Continueremo a diffondere il messaggio della Misericordia in Pakistan, sperando che la pace possa prevalere nella nostra società". I partecipanti hanno approvato all'unanimità una risoluzione che chiede ai leader religiosi, ai politici, agli educatori e alla stampa, di contribuire a promuovere valori come misericordia, perdono e tolleranza, facendo appello ai seguaci di tutte le religioni per diffondere il messaggio di pace e armonia. (PA) (Agenzia Fides 16/5/2016)
 top^ 
 
 
 
ASIA/GIORDANIA - Iniziata la costruzione del centro polifunzionale “Nostra Signora del Monte” a Anjara
 
Anjara (Agenzia Fides) - Su iniziativa della Parrocchia dedicata alla Madonna della Visitazione, hanno preso inizio i lavori per la costruzione di un centro polifunzionale ad Anjara,nel nord della Giordania. Il progetto, dedicato alla Madonna del Monte, servirà le esigenze pastorali della parrocchia, offrendosi anche come luogo di riferimento per iniziative sociali e educative a servizio di tutta la popolazione locale. I primi a fruire dei nuovi spazi saranno i bambini accolti in affido dalla parrocchia, animata dai sacerdoti e dalle suore dell'Istituto del Verbo Incarnato.

Il nuovo centro si svilupperà su 3 piani. Il primo piano comprende 10 camere e 5 bagni e verrà utilizzato dai bambini. Il piano terra e il secondo piano saranno a disposizione di pellegrini e visitatori. La struttura verrà utilizzata anche per incontri, conferenze e workshop. Negli altri spazi, nel seminterrato e al terzo piano, saranno allestiti spazi polivalenti messi a disposizione della popolazione locale anche per eventi sociali e privati.
La costruzione dell'opera avverrà sotto il controllo del dipartimento per lo sviluppo dei progetti che fanno capo al Patriarcato Latino di Gerusalemme. La struttura dovrebbe essere completata nell'arco di otto mesi. (GV) (Agenzia Fides 16/05/2016).
 top^ 
 
 
 
AMERICA/STATI UNITI - Migliaia di cubani arrivano a El Paso, la Chiesa chiede solidarietà
 
El Paso (Agenzia Fides) – Dinanzi all'arrivo quotidiano a El Paso in Texas, località di frontiera negli Stati Uniti d’America, di centinaia di cubani che erano stati fermati in precedenza a Panama, l’accoglienza in questa città è ormai al collasso e sono anche esaurite le risorse per sostenerli finanziariamente.
Secondo una nota pervenuta a Fides, il Vescovo della diocesi di El Paso, Sua Ecc. Mons. Mark Joseph Seitz, ha dichiarato: "è preoccupante l'arrivo dei cubani, perché non è stato notificato nè il numero di coloro che possono rimanere più a lungo qui, nè il numero di coloro che devono arrivare, e non è neanche aumentato il sostegno finanziario del governo federale”.
Mons. Seitz ricorda che il centro sociale Houchen è l'unico autorizzato a livello locale ad accogliere i migranti cubani, che solo qui possono ricevere un sostegno mensile di $ 445 mentre ottengono il permesso di lavoro, ma con l'arrivo massiccio di tanti migranti non è più possibile assicurarlo.
Da qualche giorno, segnala la nota, stanno arrivando voli giornalieri che trasportano i cubani dal Panama a Ciudad Juarez, e subito dopo questi si spostano a El Paso. Il Vescovo ha segnalato inoltre alla stampa locale che la maggior parte dei cubani arrivati sono destinati a Houston o a Miami, ma almeno il 10 per cento di loro non può continuare il suo viaggio senza un aiuto.
Si prevede che circa 3.000 cubani arriveranno questa settimana e la prossima a Ciudad Juarez e quindi a El Paso, perciò la diocesi di El Paso chiede il sostegno di tutti per aiutarli.
(CE) (Agenzia Fides, 16/05/2016)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/COLOMBIA - Congresso Missionario a Bucaramanga: “Chiesa colombiana in uscita missionaria"
 
Bogotà (Agenzia Fides) – "Siamo Chiesa colombiana in uscita missionaria" è il tema del XII Congresso Missionario Nazionale della Colombia che si svolgerà a Bucaramanga dal 26 al 29 maggio. Ad organizzarlo sono le Pontificie Opere Missionarie (POM) della Colombia insieme alla Conferenza Episcopale, particolarmente la Commissione Episcopale per l'Animazione Missionaria, e all'arcidiocesi di Bucaramanga.
Secondo le informazioni pervenute a Fides, saranno presenti i delegati delle 77 giurisdizioni ecclesiastiche del paese. Coordinati da padre Mario Álvarez Gómez, Direttore Nazionale delle POM, un gruppo di Vescovi, sacerdoti, religiose e missionari, hanno preparato il materiale per l’animazione del Congresso.
Nel documento di preparazione, le POM presentano gli obiettivi dell'incontro: "risvegliare, approfondire e maturare la consapevolezza e l'azione missionaria delle nostre Chiese particolari, perché i loro progetti e processi d'evangelizzazione rispondano con generosità ed efficacemente alle sfide della missione ad gentes".
La Messa di apertura sarà presieduta dal Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, giovedì 26 maggio. Il Cardinale terrà anche la prima conferenza del Congresso, il giorno seguente, sul tema: “Coscienza e responsabilità missionaria delle Chiese particolari”.
Il programma dei lavori prevede testimonianze e conferenze di Vescovi, religiosi e missionari, fino alla celebrazione dell’invio missionario, sempre presieduta dal Card. Filoni, il 28 maggio. Domenica 29 la Messa di chiusura e la consacrazione missionaria a Nostra Signora del Rosario di Chiquinquirá, Patrona della Colombia, che sarà presieduta da Sua Ecc. Mons. Luis Augusto Castro Quiroga, Arcivescovo di Tunja e Presidente della Conferenza Episcopale della Colombia.
(CE) (Agenzia Fides, 16/05/2016)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/ECUADOR - Un mese dopo il terremoto: celebrazioni religiose mentre continua l’emergenza
 
Quito (Agenzia Fides) – Ad un mese di distanza dal sisma che ha isolato la zona costiera settentrionale dell’Ecuador, 120 mila bambini hanno urgente bisogno di spazi provvisori dove poter frequentare le lezioni scolastiche. Il terremoto del 16 aprile ha provocato la morte di 660 persone, ha distrutto i sistemi idrici e danneggiato 33 centri sanitari, la metà dei quali risultano non operativi come pure 560 scuole e circa 10 mila edifici. Per celebrare questa triste ricorrenza, nel Paese oggi sono previste delle cerimonie religiose, alcune all’aperto perchè le chiese sono andate distrutte o danneggiate nella provincia di Manabí, la più colpita dal terremoto insieme a quella di Esmeraldas. Attualmente il 75% dei bambini sono rientrati a scuola e oltre 30 mila persone sono accolte in rifugi ufficiali dove ricevono assistenza di base oltre che sostegno psicologico e sanitario. “In una regione dove 1 bambino su 5 soffre di diarrea e denutrizione cronica è essenziale da re loro gli strumenti fondamentali per la loro sopravvivenza e crescita”, ha dichiarato il rappresentante Unicef in Ecuador. Il devastante terremoto ha lasciato 7600 famiglie in alloggi provvisori e accampati in tende di campagna donate dai Paesi amici e dagli organismi internazionali. (AP) (16/5/2016 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...