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venerdì 26 aprile 2024

Festa Diocesana dei chierichetti

 

MERCOLEDÌ 1° MAGGIO IN SEMINARIO TORNA LA FESTA DIOCESANA DEI MINISTRANTI

Mercoledì 1° maggio ritorna la “Festa diocesana dei ministranti”, appuntamento attesissimo da tutti i chierichetti (gli "zagos", in friulano) delle Parrocchie dell'Arcidiocesi di Udine. La festa si svolgerà nei locali del Seminario Interdiocesano di Castellerio, a Pagnacco, e vedrà la partecipazione di mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Da Pontebba e Tarvisio a Latisana, da Cividale a San Daniele, da Udine a Rivignano: a centinaia invaderanno i locali del seminario di Castellerio. Sono i ministranti delle Parrocchie dell’Arcidiocesi di Udine, che mercoledì 1° maggio giungeranno in Seminario da ogni dove per la tradizionale Festa diocesana loro dedicata. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze, con al seguito genitori e sacerdoti. E le immancabili “vestine” da indossare al momento della Messa. Una festa per tutti gli “zagos”, come vengono solitamente chiamati in friulano.

Il tema della giornata

Il tema di questa 38ª festa sarà «Alzati e consacralo: è lui!» (1Sam 16,12). Il motivo di questa scelta nasce dalla bellezza dell’episodio che mette in evidenza come la scelta di Dio non sia scontata; Lui non guarda all’apparenza, ma conosce a fondo il cuore dei suoi figli “Perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore” (1Sam 16,7). In Davide possono trovare un amico anche gli “zagos” i quali, stando accanto all’altare, possono sentire la stessa voce che ha invitato Samuele a consacrare, con l’olio della gioia, il giovane re Davide.

Dunque questo versetto è stato scelto sia per l’affinità con il tema dell’anno pastorale in corso, legato all’iniziazione cristiana, sia per il riferimento sacramentale e, infine, la chiamata vocazionale.

 

Il programma della Festa

La Festa si aprirà alle 9, quando i portoni di Castellerio si spalancheranno per accogliere i gruppi di ragazzi che si assieperanno ai piedi del grande palco costruito in seminario. Al mattino è previsto il lancio del tema, con alcune catechesi che i seminaristi offriranno ai ministranti suddivisi per età. Attorno alle 10, dopo la merenda, il frenetico indossare di vestine comporrà il lungo corteo che si snoderà tra le vie di Castellerio per giungere fino alla chiesa parrocchiale di Pagnacco, dove mons. Andrea Bruno Mazzocato presiederà la Santa Messa.

Immancabile la gara tra i cartelloni più belli, variopinti ed elaborati, che ogni gruppo è solito preparare prima della Festa.

I vari elementi della festa saranno coordinati dai seminaristi, ma sono molte le persone che stanno lavorando, da animatori di diverse Parrocchie agli scout.

Per partecipare alla festa è necessario che il referente del gruppo ministranti compili il modulo di iscrizione sul sito web del seminario entro e non oltre il 28 aprile 2024.

🔽 Locandina della Festa dei ministranti 2024

 

La novità: ad agosto il “Campus Zagos”

La Festa dei ministranti sarà l’occasione per lanciare una nuova iniziativa, chiamata “Campus Zagos”. Si tratta di un breve campo estivo di tre giorni in seminario, per ragazze e ragazzi dagli 11 ai 18 anni. Ci saranno incontri e animazione, preghiera e riflessione. Ma soprattutto ci si conoscerà di persona e si vivrà alcuni giorni in seminario. L’appuntamento è da giovedì 29 a sabato 31 agosto 2024. Tutte le informazioni saranno a breve disponibili sul sito web del seminario.


Chi è? Lo devi dire tu che guardi....io lo so già

 Se hai frequentato la parrocchia la conosci, ma non c'è più...un giorno forse la incontreremo e ricorderemo il suo carattere forte e le sue passioni.

Chi l'ha conosciuta e molto bene, sa che le sue piante nel " piccolo giardino" che circonda la Chiesa Vecchia di San Giorgio di Nogaro ci sono le sue piante che fioriscono ancora a primavera. 

Ricordala con una preghiera



mercoledì 24 aprile 2024

La Vita Cattolica: nuovi canonici a Cividale

 

Nuovi canonici per il Capitolo del Duomo di Cividale del Friuli

Il Capitolo cividalese si arricchisce di nuovi componenti: mons. Andrea Bruno Mazzocato ha infatti nominato tre nuovi canonici residenziali, cui si sommano due nuovi canonici ad honorem. Il Capitolo dell’Insigne Collegiata di Cividale è uno dei due Capitoli di canonici dell’Arcidiocesi di Udine, assieme a quello Metropolitano della Cattedrale di Udine.

Oggi il Capitolo di Cividale ha il compito di mantenere vive la preghiera e la liturgia nel Duomo cividalese, la Basilica di Santa Maria Assunta, amministrandovi i Sacramenti e celebrando collegialmente la Liturgia delle Ore. I canonici sono tenuti alla presenza nelle principali celebrazioni che si svolgono in Duomo, soprattutto quando a presiederle è l’Arcivescovo di Udine.

L’Arcidiocesi di Udine fa sapere che non è stata ancora definita la data dell’insediamento dei nuovi canonici.

Chi sono i nuovi canonici di Cividale

Lo statuto del Capitolo cividalese ne impone una composizione di sette canonici. Ne fanno già parte: mons. Livio Carlino, mons. Adriano Cepparo, mons. Guido Genero e mons. Pasquale Pressacco. Ora a essi si aggiungono: mons. Loris Della Pietra (nella foto in alto: il primo a sinistra), classe 1976 e sacerdote dal 2002, è direttore dell’Ufficio liturgico diocesano e direttore dell’Istituto di Liturgia pastorale “Santa Giustina” con sede a Padova, già rettore del seminario interdiocesano “San Cromazio” (2016-2022) e già vicario parrocchiale di Cividale del Friuli (2002-2016); mons. Sergio Di Giusto (nella foto in alto: al centro), classe 1952, sacerdote dal 1977, è direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano ed economo diocesano, oltre che parroco di Ziracco e Grions del Torre e direttore del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Abbazia di Rosazzo; mons. Gianni Molinari (nella foto in alto: il primo a destra), classe 1950, prete dal 1976, è collaboratore pastorale nelle Collaborazioni pastorali di Cividale del Friuli e San Pietro al Natisone.

Tra i membri del Capitolo di Cividale figurano anche alcuni canonici ad honorem. Si tratta di mons. Gianpaolo D’Agosto (canonico anche a Udine, del cui Capitolo è presidente) e mons. Giovanni “Nino” Rivetti. A essi ora si aggiungono: mons. Daniele Alimonda de Mannentreu, classe 1960 e sacerdote dal 1990, attualmente in servizio nell’Arcidiocesi di Siena; mons. Giuliano Del Degan, classe 1972, ordinato sacerdote nel 2004, attualmente collaboratore pastorale nella Collaborazione pastorale di Pozzuolo del Friuli.

A queste nomine si aggiunge quella del Decano del Capitolo cividalese: i canonici hanno indicato quale decano mons. Livio Carlino, arciprete di Cividale. L’elezione è stata confermata dall’Amministratore apostolico mons. Mazzocato.

Mons. Livio Carlino

Il Capitolo dell’Insigne Collegiata di Santa Maria Assunta in Cividale del Friuli: la storia fino ai nostri giorni

Le origini di un capitolo collegiale di presbiteri a Cividale sono antichissime. Dopo la distruzione di Aquileia, negli anni 453-455 crebbe numeroso il clero a Forum Iulii, l’odierna Cividale. A quegli anni si può far risalire la nascita della Prepositura di Santo Stefano, con sede in una chiesa fuori città («in burgo s. Petri»). Ai tempi del patriarca aquileiese Callisto (737), insediatosi proprio a Cividale, la Chiesa foroiuliense era particolarmente strutturata e organizzata: proprio Callisto fece ampliare il coro della principale chiesa cittadina, dedicata a Maria Vergine, con l’intento di offrire al clero della chiesa adeguati spazi per la preghiera liturgica. Ciò significa che i Capitoli cividalesi erano in realtà due: la Prepositura di Santo Stefano (retta da un preposito) e il Capitolo di Santa Maria (retto da un decano).

In seguito alle invasioni ungare dei secoli IX e X, la chiesa di Santo Stefano fu gravemente danneggiata e i canonici della prepositura ripiegarono in città, sovrapponendosi però nella preghiera delle ore liturgiche e in altre questioni giurisdizionali al Capitolo di Santa Maria. Il patriarca aquileiese Giovanni IV, nel 1015, unì i due collegi, mantenendo distinte le cariche di decano e preposito (che restarono tali fino al 1338, quando per ulteriori discordie il patriarca Bertrando soppresse definitivamente la Prepositura e la figura del preposito).

Mons. Livio Carlino, attuale decano del Capitolo cividalese
Il primo statuto dell’unificato Capitolo cividalese risale al 1356: in quel tempo i canonici erano 45 e conducevano una vita comune. Papa Callisto III nel 1192 diede al Capitolo di Cividale la giurisdizione su ben 47 Parrocchie del Friuli orientale e delle Valli del Natisone, giungendo fino alle slovene Plezzo/Bovec e Volzana/Volče, nei pressi di Tolmino.

Il Capitolo conservò i suoi privilegi giuridici e giuriziari per diversi secoli, superando numerose traversie: il terremoto del 1448, la caduta del Patriarcato di Aquileia del 1751, le diatribe tra la Serenissima Repubblica di Venezia e l’Impero Asburgico, le leggi di incamerazione dei beni ecclesiastici da parte del Regno d’Italia a fine Ottocento. Nel 1867 il Capitolo cessò la sua personalità giuridica civile, mantenendo quella ecclesiastica. Nel 1984, con la revisione del Concordato tra la Chiesa Cattolica e lo Stato italiano, il Capitolo di Cividale ha ceduto i suoi beni all’Istituto diocesano per il sostentamento del clero. Un nuovo statuto fu promulgato nel 2013 dall’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato.

martedì 23 aprile 2024

Pensieri dello scriba

 Dico la verità: non sempre vado a messa, cioè non tutti i giorni....

Sono settimane che il nostro parroco non sta bene e speriamo nella sua guarigione.

Come gli scribi leggo il foglietto ma mi viene sempre da puntualizzare. Siamo una collaborazione pastorale e in origine c'erano le parrocchie. Da un po' di tempo San Giorgio di Nogaro sembra trascurato dal punto di vista spirituale. Non sempre ci sono preti a disposizione: fino al 7 maggio don Chimee è in Africa e il nostro Mons. Igino non può celebrare come detto. Si è deciso in alto di sostituire le celebrazioni con le LODI!

Può capitare che ci sia un santo importante sul calendario che ogni anno veniva ricordato con una messa: San Giorgio! E invece sul Foglio parrocchiale si mette un santo locale che nessuno conosce beata Elena Valentinis, religiosa e nella realtà non c'è alcuna messa questo 23 aprile 2024.

Gli altri paesi celebrano tanti santi che i sangiorgini se li sognano, ma.... se non si possono celebrare tutte le messe alla mattina(parlo di normali messe feriali) perchè non celebrare messe di sera alle 7?


Famiglia Cristiana ci racconta di San Giorgio

 



Il culto per san Giorgio è antichissimo, come testimoniano tanti documenti letterari e monumenti archeologici tra cui il suo sepolcro venerato a Lydda, in Palestina. Eppure le notizie storicamente certe su di lui sono scarse. Il suo nome richiama immediatamente la nota leggenda del cavaliere che libera la fanciulla dal drago Secondo una delle più antiche passiones che ne parlano, dopo essere stato educato cristianamente, Giorgio entrò nell’esercito arrivando a ricoprire la carica di tribuno delle milizie. Durante la persecuzione di Diocleziano (ma secondo altri di Daciano, imperatore dei Persiani), distribuì i suoi beni ai poveri e si professò apertamente cristiano, rifiutandosi di sacrificare agli dei; per questo fu battuto con verghe, sospeso, lacerato e gettato in carcere, dove gli apparve Gesù predicendogli sette anni di atroci sofferenze. Al racconto della sua ferma testimonianza di fede si aggiunsero poi elementi fantasiosi meno credibili. Il martirio avvenne per decapitazione in una data incerta. Ma da allora, a confermarne le radici storiche, la sua vicenda fu celebrata con panegirici e biografie per la penna di Gregorio di Tours, Venanzio Fortunato, san Pier Damiani e Jacopo da Varazze nella sua Legenda aurea. All’epoca delle crociate il suo culto conobbe un forte incremento anche grazie ad alcuni elementi leggendari. Dai crociati Giorgio fu proclamato patrono della cavalleria. Moltissime chiese gli furono dedicate un po’ dovunque, anche in Italia: a Roma, Ravenna, Ferrara, Genova, Venezia, Napoli e Reggio Calabria. Lo hanno come speciale protettore l’Ordine Teutonico, l’’Ordine militare di Calatrava di Aragona, il Sacro militare Ordine Costantiniano di san Giorgio, riconosciuto dalla Santa Sede, e l’Ordine della Giarrettiera, fondato da re Edoardo III d’Inghilterra, nonché gli scouts e gli arcieri. Ricchissima è l’iconografia che lo riguarda, in Occidente e in Oriente, legata soprattutto alla leggenda del drago sconfitto.

The Chosen... il mio parere da teologo

lunedì 22 aprile 2024

4 classi accolte alla Casa della gioventù(da La Vita Cattolica)

 Con il trasferimento, mercoledì 3 aprile, delle 4 classi ospitate provvisoriamente in altri locali comunali all’interno della Casa della Gioventù parrocchiale, nelle vicinanze delle scuole elementari dove peraltro avevano già trovato ospitalità altre 5 classi, ha trovato soluzione, almeno temporanea, il problema della continuità dell’attività scolastica che si era venuto a creare un mese fa dopo la chiusura e lo sgombero delle Medie “Nazario Sauro” da parte del Comune, motivati da questioni di sicurezza legate a criticità relative al rischio sismico dell’edificio. Un provvedimento che aveva messo in difficoltà e creato non poca preoccupazione non solo agli studenti (circa trecento gli allievi fra i corsi del mattino e le lezioni serali), ma anche alle loro famiglie e al personale scolastico. Una decisione non certo facile quella presa dalla Parrocchia, che fra l’altro ha da poco avviato importanti lavori di ristrutturazione dell’edificio, e alla quale già da diversi mesi si era rivolto il sindaco Pietro Del Frate con la richiesta di valutare l’eventualità di poter usufruire in un prossimo futuro della struttura in favore delle scuole locali.

«La chiusura improvvisa della scuola media – spiega il parroco, mons. Iginio Schiff – ha reso attuale e urgente una risposta di assenso, la qual cosa ha comportato l’accelerazione di alcuni lavori, la sospensione di altri e l’aggiunta di altri ancora non previsti. Il Consiglio parrocchiale per gli Affari economici – aggiunge mons. Schiff – ha dato il proprio assenso a condizione che potessero continuare le attività parrocchiali. Così è stata predisposta un’accoglienza in spazi definiti, dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 15, dal 3 aprile al 6 giugno». Un’apposita convenzione, sottoscritta da Parrocchia, Comune e Istituto Comprensivo locale, regola le responsabilità, i rapporti economici e le modalità di utilizzo degli ambienti concessi.

Soluzione che ha trovato soddisfazione nell’Amministrazione comunale. «Ringrazio la Parrocchia di San Giorgio e il parroco mons. Schiff – afferma il primo cittadino Pietro Del Frate – per la disponibilità a concederci l’uso dei locali della Casa della Gioventù al fine di garantire le lezioni dei ragazzi in presenza e in sicurezza. Poter usufruire delle aule in prossimità delle scuole elementari crea meno disagio alle famiglie, ai ragazzi e agli insegnanti. È stato un gesto che abbiamo apprezzato, che va nella direzione della necessaria collaborazione a favore della comunità sangiorgina».
Ma quale è stata la motivazione per tale assenso, di certo non indolore, da parte della Parrocchia? «A spingerci in tale direzione – evidenzia mons. Schiff – sono state la presa d’atto delle difficoltà insorte, la dovuta attenzione al disagio dei ragazzi e delle loro famiglie, e la conseguente opportunità di esprimere solidarietà all’Amministrazione Comunale e all’Istituto Comprensivo». «Nonché – ha aggiunto Del Frate – il desiderio di ricomporre nel paese un clima di serenità e fattiva collaborazione».

Flavio D’Agostini

Nuovo Parroco a Dignano e Vidulis

 

Dignano e Vidulis accolgono il nuovo parroco, don Agostino Pitto

Campane a festa nelle Parrocchie di Dignano e Vidulis, compresa la comunità di Bonzicco, per l’ingresso del nuovo parroco, don Agostino Pitto. Egli farà il suo ingresso nelle due comunità domenica 21 aprile alle 11 con una Santa Messa nella Pieve di San Sebastiano a Dignano.

Classe 1985, tra pochi giorni don Agostino Pitto compirà 39 anni. Originario di Branco di Tavagnacco, è stato ordinato sacerdote nel 2015 e da allora ha prestato servizio a San Daniele del Friuli e nelle comunità limitrofe (in particolare le Parrocchie dei comuni di Forgaria e Ragogna). Don Agostino Pitto ha collaborato a lungo nella Parrocchia di San Daniele, guidandola soprattutto negli anni di malattia dell’allora parroco mons. Marco Del Fabro.

Nel 2023 don Pitto ha assunto la guida delle Parrocchie di Flaibano e Sant’Odorico, comunità che continuerà a guidare anche ora che è parroco di Dignano e Vidulis. Don Pitto è anche parroco coordinatore della Collaborazione pastorale di Coseano e docente di filosofia sistematica ed etica all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Santi Ermagora e Fortunato” con sede a Udine.

Nelle due Parrocchie di Dignano e Vidulis don Pitto aveva già prestato servizio in qualità di collaboratore pastorale dal 2015 al 2018. Ora subentra a don Giuliano Del Degan, che nei giorni scorsi ha presentato all’amministratore apostolico mons. Andrea Bruno Mazzocato la sua rinuncia alla guida delle due comunità. Don Del Degan collaborerà ora nelle Parrocchie della Collaborazione pastorale di Pozzuolo del Friuli; continuerà a prestare servizio nell’Archivio diocesano.

domenica 21 aprile 2024

In principio...alla fine del video si capisce il post

 In principio Dio creò il cielo e la terra.  La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

3 Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. 


[1]In principio era il Verbo,

il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
[4]In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[5]la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.



Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Vita Cattolica: L’ex Caserma Piave nei “viaggi della memoria” di Monika Pascolo

  Palmanova. L’ex Caserma Piave nei “viaggi della memoria” 18 Maggio 2024 Quelle stanze furono scenario di feroci torture e uccisioni. Un lu...