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mercoledì 8 maggio 2019

Agenzia Fides 08/05/2019

AFRICA/NIGERIA - "La migrazione dei giovani nigeriani segna il fallimento di un’intera leadership” accusa il Cardinale Onaiyekan
 
Abuja (Agenzia Fides) – “Se vivi in una nazione dove i giovani ti raccontano che è meglio vivere altrove, questo è il segnale di un fallimento di un’intera leadership” ha accusato il Cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, capitale della Nigeria, alla vigilia della riunione dei Vescovi locali dedicata interamente alla questione della migrazione, che si è aperta ieri, 7 maggio.
Il Cardinale ha accusato apertamente le autorità nigeriane di creare le condizioni per far sì che sempre più giovani sono spinti a cercare la strada della migrazione. “Se fossi il presidente di un Paese come questo e continuassi a sentire frasi del genere dai miei giovani, non esiterei un attimo a dimettermi. Ricordo bene quando da bambino a scuola, ormai decenni fa, amavo la Nigeria e lo dichiaravo apertamente, perché potevo contare su un governo che si prendeva cura di me, e avevo davanti a me delle promesse per il futuro. La situazione di oggi è esattamente l’opposto”.
“Le autorità dovrebbero rendere la Nigeria la casa dei nigeriani e lo stesso vale per altre nazioni africane. Oggi invece sentiamo i nostri giovani insistere nel raccontare che i pascoli più verdi sono altrove, anche quando le cose non stanno così” ha rimarcato il Cardinale, facendo riferimento alla piaga della tratta delle ragazze nigeriane, avviate alla prostituzione in Europa, e specie in Italia.
A questo proposito il Cardinale ha affermato: “Quando giro per le strade di Roma, Milano o Napoli e vedo le figlie di questo Paese in vendita sulle strade mi vergogno. Mi fermo e provo anche a salutarle, ma non riusciamo nemmeno a comunicare, perché molte sono state portate via dal loro villaggio senza nemmeno conoscere un’altra lingua. Tutto quello che sanno l’hanno imparato sulla strada in Italia. E di questo non posso che vergognarmi per il mio Paese”. “Se sei un migrante illegale, non hai alcun diritto ovunque tu sia; probabilmente sarai manipolato, sfruttato” ha avvertito il Cardinale Onaiyekan.
Secondo la rete di ricerca panafricana Afrobarometer, il 35 per cento dei nigeriani vuole lasciare il Paese, l’11 per cento afferma di pensarci seriamente. Secondo il sondaggio, il 75% di quei nigeriani che vogliono emigrare lo fa per motivi economici: disoccupazione, fuga dalla povertà e ricerca di migliori opportunità. La ricerca ha rilevato che sono i giovani più istruiti a volere emigrare. Circa il 44 per cento dei nigeriani con una laurea vorrebbe lasciare il Paese, mentre secondo un altro sondaggio l'80 per cento dei medici vuole trasferirsi all'estero.
Secondo il Cardinale Onaiyekan per affrontare questa situazione “il governo dovrebbe sviluppare una politica che attiri gli investitori in Nigeria e generi occupazione, dando sovvenzioni ai giovani che intendono avviare un’attività autonoma”. (L.M.) (Agenzia Fides 8/5/2019)
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AFRICA - Rimanere vere testimoni della vita: un imperativo per le donne cristiane africane
 
Kara (Agenzia Fides) – “Una delle grandi rivoluzioni nella storia della Pasqua è stata quella di scoprire che le persone che per prime hanno portato il messaggio della risurrezione al mondo sono state le donne. Improvvisamente si sono ritrovate investite dalla missione fondamentale di nutrire e infondere speranza per una società umana in preda al disordine e alla sofferenza”, dice a Fides padre Donald Zagore, teologo ivoriano attualmente in Burkina Faso per la terza Assemblea plenaria dei Vescovi dell'Africa occidentale che si terrà a Ouagadougou dal 13 al 20 maggio.
“Dove gli uomini si lamentavano e piangevano - continua il sacerdote della Società per le Missioni Africane - le donne portavano sorrisi, speranza e vita. Essendo state loro le prime testimoni della risurrezione, sono diventate torce della luce della vita, che ora e sempre dissipano le tenebre, gli abissi e la morte".
“Il ruolo fondamentale di ‘madre dei viventi’ che il creatore ha dato loro fin dalle prime ore della creazione acquista la sua pienezza con la risurrezione di Cristo. Dare vita al mondo è la loro vocazione, prime testimoni della nuova vita emersa dalla tomba. La risurrezione, infatti, è la festa dei vivi” aggiunge.
Padre Zagore sottolinea che l’esperienza femminile nella Bibbia “deve diventare l'esperienza delle donne africane in generale, e di quelle dell'Africa cristiana in particolare”: “In un continente costantemente nella disperazione, nella sofferenza e nella morte, la donna deve confermarsi ‘madre dei viventi’ e non ‘madre dei morti’. Portare speranza ai popoli africani, rimanere vere testimoni della vita, in questo particolare momento storico in cui il linguaggio della morte sta diventando sempre più potente, rimane un imperativo per le donne cristiane africane. La figura femminile deve rimanete testimone permanente della risurrezione di Cristo nella vita quotidiana per l’intero continente africano.”
(DZ/AP) (8/5/2019 Agenzia Fides)
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ASIA/FILIPPINE - I Vescovi ai fedeli: "Votate responsabilmente, per contrastare la corruzione"
 
Manila (Agenzia Fides) - "Occorre votare responsabilmente e con saggezza. La gente non può aspettarsi un cambiamento se continuerà a votare per i politici corrotti": è l'appello diffuso dal Vescovo Francisco De Leon, alla guida della diocesi di Antipolo, mentre si avvicinano le elezioni di medio termine, previste il 13 maggio. Afferma il Vescovo a Fides: "La corruzione è ancora un grosso problema nel paese, perché politici corrotti continuano a essere eletti. Se continuiamo a votare candidati che sono noti per atti di corruzione, non ci si può aspettare che le nostre vite miglioreranno".
Il Vescovo De Leon si è lamentato per il modo in cui i politici spesso approfittano delle persone più povere e vulnerabili che "sono perfino disposte a vendere i loro voti per sopravvivenza", e stigmatizza la "compravendita di voti" o il "voto di scambio", fenomeno tristemente diffuso. Il Presule ha esortato gli elettori "a non vendere i loro voti, poiché ciò significa vendere la loro coscienza e la credibilità della nazione, per una somma di denaro". "Lasciandosi coinvolgere in pratiche corruttive dome questa - ha ribadito - nulla cambierà nel paese".
Il Vescovo si appella "alla coscienza cristiana degli elettori, chiamati a discernere secondo i principi della fede, di giustizia, onestà e trasparenza, a non lasciare i valori cristiani fuori dalla cabina elettorale. Seguite la vostra coscienza. E seguiamo tutto ciò che Dio ci dice di fare".
"L'appello per un voto saggio e responsabile, che è condivisibile, va rivolto in modo tutto speciale ai giovani", commenta all'Agenzia Fides Jayeel Cornelio, sociologo e direttore del programma di studi sullo sviluppo dell'Università cattolica "Ateneo di Manila", dei padri Gesuiti. In questa tornata elettorale, riferisce il sociologo, i giovani tra 18 e 30 anni costituiscono il 31% dell'elettorato registrato: sono circa 18,8 milioni i giovani filippini che possono influenzare o determinare il risultato del voto. (SD) (Agenzia Fides 8/5/2019).
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ASIA/PAKISTAN - Asia Bibi è salva in Canada. I cristiani: "Giustizia è fatta"
 
Karachi (Agenzia Fides) - Asia Bibi, la donna ingiustamente condannata a morte per blasfemia e assolta dalla Corte Suprema del Pakistan il 31 ottobre del 2018, è salva in Canada, dove si è riunita con la sua famiglia. Lo affermano fonti del Ministero degli esteri del Pakistan e lo conferma il suo avvocato Saiful Malook.
In Pakistan la notizia ha generato commenti favorevoli tra i cristiani. Il Vescovo Samson Shukardin, alla guida della diocesi di Hyderabad, parlando all'Agenzia Fides dichiara: "È una decisione importante del governo lasciarla andare fuori dal paese, è anche un atto di giustizia verso la donna, che ha subito una forte ingiustizia e sofferenza per un decennio. Infatti Asia è stata dichiarata innocente e liberata dalla Corte Suprema del Pakistan e ha tutto il diritto di andare ovunque voglia, per la sua protezione, sicurezza e vita futura ".
Il Vescovo inoltre afferma: "Non è mai facile lasciare la propria amata patria, il luogo dei propri antenati, dei propri cari e dei parenti. Ma quando non ci sono alternative, bisogna lasciare il Paese: infatti qui la sua vita sarebbe stata in pericolo anche dopo la decisione della Corte Suprema. Bisogna pensare alla sicurezza di Asia Bibi, auspicando per lei una vita sicura e felice. Preghiamo per il suo nuovo inizio, con la sua famiglia, in Canada".
P. Abid Habib, frate cappuccino ed ex direttore della Commissione "Giustizia e pace" della Conferenza dei Superiori Maggiori in Pakistan, dice a Fides: "Per il suo bene, siamo felici che Asia Bibi sia ora in Canada in un luogo sicuro. Ci sono in Pakistan gruppi estremisti che non hanno accettato la decisione della Corte Suprema, ma la sentenza va rispettata. In Pakistan accade che, anche quando un tribunale libera una persona, prosciogliendola dalle accuse di blasfemia, non è facile per quella persona continuare a vivere normalmente. La vita di Asia Bibi in Pakistan non era una vita libera: l'unica soluzione era l'espatrio".
P. Mario Rodrigues, Rettore della Cattedrale di San Patrizio a Karachi, parlando a Fides, rileva: "Siamo grati al Primo Ministro e al Governo del Canada perché hanno aiutato Asia Bibi e hanno facilitato il processo di concessione dell'asilo in Canada. Non è mai facile trattare questioni del genere: bisogna riconoscere che il governo del Pakistan e la Corte Suprema del Pakistan hanno fatto del bene e hanno ristabilito la giustizia per la donna, garantendole protezione e salvezza. Le auguriamo ogni bene. Esortiamo la comunità cristiana in Canada ad aiutare Asia Bibi e la sua famiglia in questa nuova vita". (AG) (Agenzia Fides 8/5/2019)
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AMERICA/MESSICO - E’ crisi umanitaria: migliaia di persone senza cibo da giorni che dormono per strada
 
Tapachula (Agenzia Fides) – La situazione dei migranti in Messico peggiora di giorno in giorno. Alla frontiera nord, con gli Stati Uniti, l'aumento dei migranti sta creando una crisi logistica nel tentativo di accoglienza, mentre al sud del Messico la situazione si presenta ancora più drammatica, per la presenza di gruppi di persone provenienti dai paesi africani e asiatici in cerca di mezzi di sussistenza per tentare il viaggio verso il nord.
Poche ore fa è stato reso pubblico il pronunciamento della IX Corte d'appello degli Stati Uniti secondo cui l'amministrazione Trump può costringere i richiedenti asilo ad aspettare in Messico durante lo svolgimento del processo. Di conseguenza i comuni messicani alla frontiera nord dovranno accogliere tutti i centroamericani richiedenti asilo negli Stati Uniti fino a quando non vengano convocati dal tribunale di frontiera, cosa che può accadere dopo qualche mese, se tutto procede bene e velocemente.
Ma la situazione nel sud presenta una "vera crisi umanitaria", nelle parole di Mons. Alfonso G. Miranda Guardiola, Vescovo ausiliare di Monterrey e Segretario della Conferenza Episcopale Messicana (CEM), commentando il comunicato della CEM pubblicato ieri sulla terribile realtà nel Chiapas: "Alle porte del confine meridionale ci sono migliaia di nostri fratelli, persone che sono senza cibo da diversi giorni e che dormono per strada. Ci sono bambini, anziani, malati e alcune donne vicine al parto!"
Nel testo del comunicato, pervenuto a Fides, si legge: "Siamo preoccupati per la situazione al confine meridionale, in particolare quello che vive la città di Tapachula, in Chiapas. L'immenso numero di migranti continentali ed extra-continentali ha superato l'aiuto della Chiesa e l'azione del governo. Le strutture della stazione migratoria Siglo XXI sono sovraffollate e non consentono l’attenzione umanitaria, costringendo i migranti a girovagare per la città in cerca di aiuto".
Secondo Mons. Miranda Guardiola a Huixtla (sempre in Chiapas) ci sono tanti migranti che arrivano da Congo, Camerun, Haiti, Sri Lanka, Bangladesh e Angola. "Come Chiesa, la nostra occupazione oggi è diventata una preoccupazione. Insieme ad altre chiese e gruppi della società civile, abbiamo partecipato e allo stesso tempo collaborato con le nostre autorità per l'emergenza umanitaria che vive il nostro paese, dinanzi al fenomeno migratorio manifestato nelle carovane che qui transitano e continuano a muoversi nella nostra nazione".
"Noi messicani siamo sempre stati caratterizzati dalla gioia, dalla solidarietà, dall’ospitalità – prosegue il testo -. Tuttavia, dato il flusso di carovane di migranti, alcuni hanno assunto atteggiamenti di rifiuto, indifferenza, xenofobia, discriminazione e razzismo. Abbiamo chiesto l'intervento della Caritas nazionale per coordinare l'aiuto esistente nel nostro paese, allo stesso tempo motiviamo le diverse diocesi del nostro paese, in modo che sollecitino tra i nostri parrocchiani uno sforzo supplementare di generosità a favore dei nostri fratelli."
Il documento invita infine il governo federale ad elaborare un Piano d'Emergenza al riguardo, in modo speciale per la città di Tapachula. "Vi esortiamo a rispondere adeguatamente a questo momento di crisi in cui il nostro paese ha l'opportunità di mostrare il suo vero livello di umanità" conclude il testo, firmato dal presidente della CEM insieme ai Vescovi responsabili della Commissione per la mobilità umana, e da Mons. Jaime Calderón Calderón, Vescovo di Tapachula.
(CE) (Agenzia Fides, 08/05/2019)
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AMERICA/BRASILE - Assemblea dei Vescovi: il Mese Missionario Straordinario esperienza di comunione con la Chiesa in tutto il mondo
 
Aparecida (Agenzia Fides) - "La cosa straordinaria di questo Mese Missionario è che, per la prima volta nella storia, il Santo Padre, il Papa, indice un mese come questo per la Chiesa cattolica in tutto il mondo”: a sottolinearlo è stato Mons. Odelir José Magri, Vescovo di Chapecó e Coordinatore del gruppo di lavoro che prepara in Brasile le attività di animazione per il Mese Missionario Straordinario dell’ottobre 2019 (MMS). Il Vescovo ha parlato ai giornalisti durante una conferenza stampa nel pomeriggio del 6 maggio, convocata nell’ambito della 57 Assemblea generale dell’Episcopato brasiliano (CNBB), che si svolge ad Aparecida dall’1 al 10 maggio, e durante la quale il MMS ha trovato ampio spazio. “Noi abbiamo la tradizione in Brasile, in America Latina e in alcuni paesi europei, di celebrare ad ottobre il Mese Missionario, ma questa volta è un'esperienza che vivremo in comunione con la Chiesa in tutto il mondo” ha sottolineato il Vescovo ai giornalisti.
Secondo le informazioni pervenute all’Agenzia Fides dalla CNBB e dalle POM, Mons. Magri ha ricordato che la preparazione al MMS in Brasile è iniziata all'Assemblea generale nel 2018, quando la presidenza della CNBB ha nominato un gruppo di lavoro, "per presentare alcune proposte, che poi sono state approvate dal Consiglio permanente per tutto il Brasile". Quindi il Vescovo ha presentato la Guida per il MMS, strumento di formazione e celebrazione per tutto il Brasile, a livello regionale, diocesano e parrocchiale.
La mattina dello stesso giorno, 6 maggio, Mons. Magri aveva presieduto la concelebrazione eucaristica in ringraziamento per l’indizione del MMS. Nell’omelia ha citato la testimonianza di Stefano, che appariva nella prima lettura, e ha sottolineato che "oggi abbiamo bisogno di cristiani del calibro di Stefano. Di uomini e donne pieni di fede e di Spirito Santo. Capaci di una testimonianza coraggiosa e vera dall'incontro con Gesù". Quindi ha proseguito: "Da qui nasce tutta la forza della missione. La missione è nata solo dall'amore fontale del cuore della Trinità. Dio è una fonte inesauribile di amore che si irradia e trabocca nell'intero universo, raggiungendo ognuno con la sua grazia misericordiosa".
Al termine dell'omelia, sottolineando l'importanza del MMS per risvegliare la coscienza battesimale del popolo di Dio, Mons. Magri ha auspicato: "I nostri sforzi per guidare, vivere e celebrare questo Mese speciale ci rafforzino ancora di più nella convinzione che la Missione rinnova la Chiesa, rinvigorisce la sua fede e la sua identità. Gli dà nuovo entusiasmo e nuove motivazioni". Al termine della Messa, i Vescovi referenti dell'azione missionaria nelle 18 regioni in cui è suddivisa la CNBB hanno ricevuto la Croce missionaria del 5° Congresso Missionario Americano (CAM 5) e il materiale di lavoro, che poi sarà inviato ad ogni arcidiocesi e diocesi del Brasile, insieme alla Guida e alla bandiera con il logo del MMS.
Lo stesso Mons. Magri ha parlato delle iniziative per il MMS all’assemblea dei Vescovi brasiliani, il 4 maggio, sottolineando le sei dimensioni che lo caratterizzano: incontro, testimonianza ed esperienza, formazione, carità missionaria, cooperazione e celebrazione. L'apertura del MMS avrà luogo il 1° ottobre nel Santuario di Aparecida, e particolare importanza verrà data alla Veglia missionaria, con la proposta di un gesto concreto di comunione tra tutte le realtà ecclesiali brasiliane.
Successivamente il Vescovo si è soffermato sulle proposte per sviluppare il tema a livello nazionale, regionale, diocesano e parrocchiale, evidenziando la richiesta che comunque non sia “un’attività in più” rispetto alla pastorale ordinaria delle comunità. Dopo la presentazione di un video sul MMS, Mons. Giovanni Crippa, Vescovo di Estância, ha proseguito la riflessione su questo tema sottolineando l’unità della Chiesa, locale e universale, e la missionarietà: “La comunione di ciascuno di noi con le altre Chiese, la sollecitudine di ciascuno verso tutti è costitutiva dell'atteggiamento di ogni Chiesa particolare. La Chiesa è chiamata a manifestare l'ansia missionaria di Cristo, che non ha limiti. La Chiesa è vera se testimoniamo che Dio ama non solo noi, ma tutti". (SL) (Agenzia Fides 8/5/2019)
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AMERICA/STATI UNITI - Jean Vanier: "missionario della tenerezza"
 
Washington (Agenzia Fides) - “Quello che non vogliamo perdere di vista - e ciò su cui vogliamo riflettere, che vogliamo celebrare e proclamare - è che Jean Vanier era un missionario” afferma Donald R. McCrabb, Direttore esecutivo della United States Catholic Mission Association (USCMA), in un messaggio inviato all’Agenzia Fides per la morte del fondatore de L'Arche, comunità di accoglienza per persone disabili presente con 152 centri in 37 paesi.
Nato 90 anni fa a Ginevra da genitori canadesi, Jean Vanier era ufficiale della Marina. Nel 1950 rinuncia alla carriera militare e inizia a studiare teologia e filosofia. Insegna all'Università di Toronto, ma presto lascia anche la carriera universitaria per dedicarsi ad incontrare Gesù nelle persone più deboli e abbandonate. Nel 1964 fonda l'Arche e nel 1971 contribuisce alla nascita del movimento “Foi et Lumiere” (Fede e Luce). Nel 2015 riceve il Premio Templeton. E' morto a Parigi all'alba del 7 maggio, in seguito ad una grave malattia.
“Il missionario è un testimone dell'amore salvifico di Dio riversato in Gesù Cristo – scrive McCrabb -. L'amore di Dio per l'umanità ha assunto la carne umana. Jean ha incarnato questa verità; la sua prima regola per diventare più umano era essere a proprio agio con i nostri corpi. Jean era amico di Gesù e testimone del suo amore nell'integrità della sua vita, in quello che ha fatto e nelle parole che ha usato. I missionari vanno a vivere con le persone alla periferia della società. Jean viveva con uomini e donne con gravi disabilità. Voleva attraversare il confine costruito da parole come forti e deboli, abili e disabili, persone che parlano bene e muti, sordi e udenti. Jean viveva qui”.
Il Direttore esecutivo della USCMA ricorda infine che “Papa Francesco ha detto che la missione è allo stesso tempo, una passione per Gesù e una passione per la sua gente. Jean Vanier incarnava questa passione. Jean Vanier, missionario di tenerezza, prega per noi”. (SL) (Agenzia Fides 8/5/2019)

venerdì 5 febbraio 2016

Bollettino Fides News del 4 febbraio 2016

AFRICA/KENYA - La Chiesa cattolica plaude la decisione del Presidente di ritirare la proposta di regolamentazione del culto
 
Nairobi (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica in Kenya plaude la decisione del Presidente Uhuru Kenyatta di ritirare la proposta di regolamentazione delle confessioni religiose (“Religious Societies Rules 2015”, vedi Fides 30/1/2016) che aveva suscitato le proteste dei Vescovi cattolici e dei leader di altre confessioni (vedi Fides 13 e19 gennaio 2016).
In una intervista a Waumini News Today, p. Daniel Rono, Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Kenya, spiega che la decisione del Presidente Kenyatta è stata presa dopo una consultazione tra i leader religiosi e il governo.
P. Rono ricorda che i leader religiosi riconoscono le preoccupazioni del governo sugli abusi della libertà di culto da parte di truffatori, che estorcono denaro ai fedeli, e da parte di coloro che istillano idee estremiste nei giovani, ma allo stesso tempo ribadiscono che ogni culto deve avere la possibilità di autoregolamentarsi.
I leader religiosi musulmani, induisti, cattolici e delle chiese protestanti ed evangeliche, hanno deciso di incontrarsi per discutere la questione. Il Presidente Kenyatta ha affermato di attendersi lo sviluppo di una regolamentazione che sostenga il sacrosanto principio della libertà di religione. (L.M.) (Agenzia Fides 4/2/2016)
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AFRICA/BURUNDI - Rapporto ONU: il Rwanda addestra rifugiati burundesi per rovesciare il Presidente Nkurunziza
 

Bujumbura (Agenzia Fides) - Un rapporto di esperti dell’ONU accusa il Rwanda di addestrare e armare dei rifugiati burundesi accolti nel proprio territorio al fine di rovesciare il Presidente burundese Pierre Nkurunziza.
Secondo quanto riporta un dispaccio Reuters, il gruppo di esperti ONU incaricato di indagare sulle violazione delle sanzioni ai gruppi armati che operano nella Repubblica Democratica del Congo, ha raccolta le testimonianze di 18 ribelli burundesi basati nel Sud Kivu, nell’est della RDC al confine con il Burundi, che affermano di essere stati reclutati nel campo di rifugiati di Mahama nell’est del Rwanda. I ribelli sostengono di aver ricevuto armi e un addestramento militare di due mesi da parte di istruttori dell’esercito rwandese e di aver visto almeno 4 compagnie di 100 uomini ciascuna in fase di addestramento durante la loro formazione in una foresta rwandese.
Dopo l’addestramento iniziale, i ribelli sono stati condotti nel Sud Kivu con falsi documenti congolesi procurati dalle autorità rwandesi. Il governo di Kigali ha respinto le accuse affermando che questo rapporto mina la credibilità del gruppo di esperti ONU.
Secondo fonti dell’Agenzia Fides, in Burundi sono sorti almeno tre gruppi di guerriglieri che si oppongono al terzo mandato del Presidente Nkurunziza. (L.M.) (Agenzia Fides 4/2/2016)
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AFRICA/EGITTO - Il Patriarca copto Tawadros inizia la sua visita alle diocesi: diciamo no alle violenze domestiche
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – Le violenze domestiche di cui sono vittime soprattutto le donne e i bambini, rappresentano un fenomeno sociale devastante, che ha gravi effetti sulla vita delle persone e anche sulla convivenza civile. Lo ha detto il Patriarca copto ortodosso Tawadros II, durante l'incontro di catechesi e preghiera del mercoledì, ospitato presso la chiesa di San Giorgio, nel sobborgo cairota di Guizeh, alla presenza di migliaia di fedeli. Nella sua catechesi, citando le parole di Gesù nel discorso della montagna (“Beati i miti, perchè erediteranno la terra”), il Primate della Chiesa copta ortodossa ha sottolineato che anche i problemi coniugali e familiari “vanno risolti con dolcezza”, seguendo l'insegnamento evangelico della mitezza, caratteristica essenziale del modo di vivere di chi segue Gesù. In occasione della sua catechesi, il Patriarca Tawadros ha reso noto che, a partire da adesso, si recherà ogni settimana in visita in una dio cesi diversa, per incontrare fedeli e pastori, e conoscere le esigenze e le iniziative delle diverse comunità locali. (GV) (Agenzia Fides 4/2/2016).
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ASIA/SRI LANKA - Il card. Ranjith: “Pace e unità, i valori più importanti per la nazione”
 
Colombo (Agenzia Fides) – “Pace, unità, armonica convivenza tra tutte le comunità presenti nella società”: sono questi i valori più importanti da ricordare nel giorno dell’indipendenza dello Sri Lanka, che si celebra il 4 febbraio. Lo sottolinea il cardinale Malcolm Ranjith, Arcivescovo di Colombo in un messaggio pervenuto all’Agenzia Fides, in cui esorta la nazione a guardare avanti, dopo aver superato i traumi di una lunga guerra.
Il card. Ranjith ricorda: “E’ ben noto che avremmo potuto ottenere l'indipendenza sconfiggendo il colonialismo britannico grazie agli sforzi del popolo, unito per un unico obiettivo. Non siamo riusciti a conseguirlo in quanto il nostro paese è stato diviso in base a etnie e opinioni politiche”.
“La necessità prioritaria di questo momento – prosegue – è che tutti i leader politici e religiosi lavorino uniti per lo sviluppo del Paese e che proteggano i diritti, la cultura nazionale, le libertà, per costruire l'equità, la giustizia, l'uguaglianza, la verità e la convivenza. E’ dovere di tutti, politici e semplici cittadini, svolgere le proprie responsabilità e i propri obblighi con massimo impegno per conseguire tale nobile obiettivo”.
“Preghiamo il nostro Dio Onnipotente – conclude il messaggio – perche ci dia la forza e il privilegio di esercitare con piena lealtà il compito di valorizzare ulteriormente l'indipendenza che la nostra patria ha guadagnato”. (PA) (Agenzia Fides 4/2/2016)
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ASIA/PAKISTAN - Legge sulla blasfemia, la Chiesa spera in una modifica imminente
 
Lahore (Agenzia Fides) - "Approviamo la riflessione e i passi del Consiglio per l'ideologia e speriamo che una modifica della legge sulla blasfemia, per impedirne l'abuso, possa essere imminente. Già il Presidente del Pakistan, Mamnoon Hussain, incontrando noi Vescovi e altri leader religiosi lo scorso anno, ci aveva comunicato che si sarebbe impegnato in tal senso. L'abuso della legge, usata per altri scopi, fa soffrire molti cittadini pakistani musulmani e cristiani, e di tutte le religioni, distruggendo ingiustamente la vita di molti innocenti. Speriamo in un cambiamento in meglio": è quanto dichiara all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Sebastian Shaw, Arcivescovo di Lahore, parlando delle possibili modifiche alla legge sulla blasfemia, composta da tre articoli del Codice penale che puniscono con l'ergastolo o con la pena di morte il vilipendio alla religione islamica.
Nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio dell'ideologia islamica, Muhammad Khan Sherani, ha manifestato la disponibilità a rivedere la legge sulla blasfemia. In un paese dove la critica all'islam è argomento altamente sensibile, questo passo è stato per anni impossibile, e anche discuterne pubblicamente è divenuto un tabù. Sherani potrebbe riaprire il dibattito e dare al Parlamento e al governo raccomandazioni che propongono modifiche atte a evitare gli abusi della legge. Secondo Nasir Saeed, attivista cristiano e direttore dell'Ong CLAAS (Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement), impegnata nella difesa dei diritti dei cristiani in Pakistan, “le parole del presidente Sherani sono incoraggianti, dato che fino a qualche anno fa non si poteva nemmeno discutere di questa legge. Speriamo che ben presto avvenga una evoluzione positiva". (PA) (Agenzia Fides 4/2/2016)
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ASIA/TURCHIA - Associazioni cristiane reagiscono alle false voci sul ritrovamento di armi in una chiesa di Diyarbakir
 
Diyarbakir (Agenzia Fides) – La Federazione delle Associazioni sire e assire (Federation of Assyrian associations) ha reagito con durezza alle voci – fatte circolare nei giorni scorsi sui media turchi – secondo cui un deposito di armi e munizioni appartenenti a gruppi armati curdi sarebbe stato scoperto dall'esercito di Ankara presso la chiesa siro-ortodossa di Santa Maria, a Diyarbakir. “Ancora una menzogna, ancora un'infamia, ancora un'operazione mirata per colpire un bersaglio” scrive in una dichiarazione la rete internazionale di associazioni legate alle comunità cristiane sire e assire sparse in tutto il mondo. “Noi” si sottolinea nella dichiarazione, pervenuta all'Agenzia Fides, “condanniamo questa attitudine ostile, che colpisce tutti i siriaci e che aveva lo scopo di indicare un bersaglio. Invitiamo tutti i membri del governo, soprattutto il ministro dell'Interno e il governatore di Diyarbakir, a compiere i passi dovuti e a sanzionare i responsabili”. Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali che riprendono le indiscrezioni mediatiche sul presunto ritrovamento di armi nella chiesa siro-ortodossa di Diyarbakir.
A fine gennaio (vedi Fides 29/1/2016), la chiesa è stata danneggiata durante le offensive militari turche contro le postazioni del Partito curdo dei Lavoratori (PKK). A provocare i danni sono stati i bombardamenti realizzati dall'esercito turco. (GV) (Agenzia Fides 4/2/2016).
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AMERICA/HAITI - Crisi politica: la Chiesa chiede di trovare un accordo in conformità alla Costituzione
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – I Vescovi di Haiti si dicono preoccupati per la situazione del paese ed hanno chiesto ai politici e alle autorità di trovare un accordo al più presto possibile per evitare il deterioramento della crisi.

"Tutti gli attori politici e statali devono lavorare per trovare una soluzione negoziata e reciprocamente accettabile alla crisi con saggezza, intuizione, moderazione e patriottismo" afferma il comunicato dei vescovi haitiani, pubblicato ieri e pervenuto a Fides.

"La Conferenza Episcopale Haitiana (CEH) incoraggia vivamente tutte le forze del paese a riunirsi al fine di raggiungere un accordo basato sulla Costituzione e la saggezza di Haiti al fine di garantire la continuità dello Stato e la stabilità politica del Paese nel rispetto della vita, della proprietà e dei diritti fondamentali della persona umana" continua il comunicato.

Di fronte al fallimento dell'accordo per lo svolgimento del ballottaggio (vedi Fides 23/01/2016) la Chiesa cattolica invita tutti, autorità e popolazione, a collaborare alla soluzione della crisi e a non incitare alla violenza per non aggravare la situazione già fragile nel Paese. "La CEH incoraggia fortemente tutti al consolidamento dell'unità nazionale, alla promozione della cultura democratica e alla ricerca del bene superiore della nazione" conclude il documento.

Dopo che il principale candidato dell’opposizione Jude Celestin, si era ritirato dalla corsa elettorale lasciando solo il candidato in carica, Jovenel Moise e dopo le violenti proteste per chiedere al governo di rinviare il ballottaggio previsto per il 24 gennaio, si è creata una situazione incontrollabile. Le principali forze politiche, secondo la stampa locale, vogliono un accordo prima del 6 febbraio, l'istituzione di un governo di unità azionale e la tenuta delle elezioni presidenziali il 24 aprile.
(CE) (Agenzia Fides, 04/02/2016)
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AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - “Ci lamentiamo della corruzione, ma dimentichiamo il lavoro e l'onestà” afferma Mons. De la Rosa
 
Santo Domingo (Agenzia Fides) – L'Arcivescovo emerito dell'arcidiocesi di Santiago de los Caballeros (RD), Sua Ecc. Mons. Ramón Benito de La Rosa y Carpio, ha criticato quanti hanno acquisito ricchezze illegalmente e rapidamente, e allo stesso tempo vogliono sminuire il lavoro serio e onesto. L’Arcivescovo è intervenuto ad una trasmissione televisiva di una emittente locale per commentare la situazione che attraversa il paese.
"Tutti ci lamentiamo della corruzione, ma la gente si dimentica del lavoro e dell'onestà" ha detto Mons. De la Rosa, sottolineando che è molto triste sapere che ci sono persone le quali oggi non vogliono lavorare in modo onesto. "Il lavoro e l'onestà non sono una cosa superata, la generazione che si dimentica di questo è una generazione che non vivrà bene" ha ribadito. L’Arcivescovo ha insistito sul fatto che è molto spiacevole vedere il rovesciamento dei valori nella Repubblica Dominicana, dove molte persone vogliono ottenere ricchezza con il minimo sforzo e molto rapidamente.
Secondo dati raccolti da Fides, nella società dominicana si sta affermando un modello sociale negativo, caratterizzato da violenza e criminalità organizzata, è in un aumento anche la delinquenza nei quartieri e persino nelle scuole. I giovani preferiscono la via facile della criminalità organizzata allo studio e al lavoro onesto.
(CE) (Agenzia Fides, 04/02/2016)

mercoledì 20 gennaio 2016

Bollettino Fides News del 20 gennaio 2016

EUROPA/SPAGNA - Al via nuova campagna triennale contro la fame
Madrid (Agenzia Fides) – La ong della Chiesa cattolica spagnola “Manos Unidas”, che si occupa di sviluppo, lancia una nuova campagna annuale contro la fame: “Plántale cara al hambre: siembra”. Inoltre, in occasione della Giornata nazionale della ong che si celebrerà il 14 febbraio, in tutta la Spagna saranno intraprese iniziative ed eventi. Secondo le informazioni pervenute a Fides, la campagna segna l’inizio di un triennio di lotta alla fame (2016-2018) durante il quale la ong si impegnerà per dare risposta alle cause e ai problemi che provocano la fame nel mondo, partendo da una tripla prospettiva: il cattivo uso delle risorse alimentari ed energetiche; un sistema economico internazionale che esclude le fasce deboli e alcuni stili di vita e consumo che aumentano la vulnerabilità e l’emarginazione. (AP) (20/1/2016 Agenzia Fides)
AFRICA/BURKINA FASO - “La nostra sola arma è la preghiera” affermano i Vescovi nel condannare l’assalto di Ouagadougou
Ouagadougou (Agenzia Fides) - “Le ferite inferte a persone concrete sono sentite dalla nazione intera. Nel vivere il lutto nazionale, vi invitiamo a ricordare e a pregare per le vittime, i feriti, le loro famiglie e i loro amici” afferma un comunicato della Conferenza Episcopale del Burkina Faso e Niger, pervenuto a Fides, nel quale si invitano i fedeli a pregare per le vittime degli assalti perpetrati a Ouagadougou nella notte tra il 15 e il 16 gennaio, da membri di AQMI (Al Qaida nel Maghreb Islamico).
“La nostra sola arma è la preghiera” sottolineano i Vescovi. “Possano tutti i credenti accrescere l’ardore della preghiera come abbiamo fatto in altre circostanze. La nostra invocazione per l’unità nazionale resterà sempre la nostra forza” conclude il comunicato.
Il bilancio dell’assalto all’Hotel Splendid e al vicino bar-ristorante “Le Cappuccino” è di 30 vittime. Tre assalitori sono stati uccisi nello scontro a fuoco per liberare gli ostaggi nell’hotel, mentre secondo alcune fonti altri tre terroristi sarebbero riusciti a fuggire.
Nel frattempo cresce la mobilitazione internazionale per chiedere il rilascio di una coppia di medici australiana (e non austriaci come detto in un primo momento) rapiti a Baraboulé, nel nord del Burkina Faso, alla frontiera con il Niger e il Mali.
L’annuncio del rapimento dei due ottantenni è avvenuto qualche ora dopo l’assalto nella capitale. Il rapimento è stato rivendicato dal gruppo jihadista maliano Ansar al Dine. (L.M.) (Agenzia Fides 20/1/2016)
AFRICA/NIGERIA - Il Card. Onaiyekan: “Da 20 anni assistiamo alla crescita del fanatismo religioso che alimenta la violenza”
Abuja (Agenzia Fides) - Le violenze a sfondo religioso in Nigeria vengono da lontano, ha affermato il Cardinale John Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, nel suo intervento alla facoltà di Giurisprudenza dell’Ahmadu Bello University, a Zaria, nello Stato di Kaduna.
“Circa due decenni fa, abbiamo iniziato a vedere la crescita di un fenomeno che colpisce negativamente l’armonia religiosa” ha detto. “Abbiamo cominciato a vedere la crescita di un rigido fanatismo, che tiene la gente così strettamente aderente alla propria fede al punto di affermare che solo loro sono accetti agli occhi di Dio. Questo porta ad escludere totalmente tutti coloro che non seguono la linea (di questi fanatici)”.
Il Cardinale ha sottolineato che i fanatici, musulmani ma anche cristiani, interpretano in maniera distorta brani del Corano e della Bibbia. “Abbiamo visto - aggiunge il Cardinale - come l’estremismo dottrinale si trasformi facilmente in violenza fisica. Disordini e conflitti mortali sono sviluppi naturali della negazione fanatica ed esclusiva dell’altro. L’anomalia di Boko Haram è un chiaro caso”.
Per questo il Card. Onaiyekan afferma che “condannare le violenze dei terroristi non è sufficiente. Dobbiamo anche far fronte al grave pericolo costituito da coloro che predicano l’esclusione delle altre fedi, che siano nelle moschee o nelle chiese”. (L.M.) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/PAKISTAN - Assalto dei talebani all'università: chiese e società civile contro il terrorismo
Peshawar (Agenzia Fides) – Un gruppo di militanti talebani ha preso d'assalto questa mattina la Bacha Khan University a Charsadda, cittadina nel Nord del Pakistan tra Islamabad e Peshawar, uccidendo in modo indiscriminato studenti e professori, nelle aule e negli alloggi. Dopo l’intervento delle forze di polizia, il bilancio provvisorio delle vittime è di 30 morti, inclusi 4 terroristi e oltre 60 feriti. L'attacco, rivendicato dal gruppo Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), i cosiddetti “talebani pakistani”, giunge a un anno dall'attentato alla scuola militare che a dicembre 2014 uccise a Peshawar oltre 150 persone, per la maggior parte bambini. Il TTP ha avvertito che porterà ulteriori assalti a università, collegi e scuole, soprattutto appartenenti all’esercito.
Samule Pervaiz Asghar, arcidiacono della Chiesa anglicana a Peshawar, dichiara a Fides: “Il terrorismo è una piaga in Pakistan e in tutto il mondo. Siamo sconvolti e senza parole. Condanniamo questa violenza insensata. Come cristiani siamo un popolo che cerca di costruire pace e armonia nella società. Siamo convinti che in Pakistan questa sia la nostra missione. Usiamo anche l’arma della preghiera: preghiamo anche per i terroristi, che Dio illumini le loro menti, perché abbandonino la violenza contro innocenti”.
“E' un evento tragico soprattutto per la scelta degli obiettivi soft, con meno disposizioni di sicurezza, come scuole e università e non basi militari” aggiunge a Fides Ghulam Dastagir, giornalista e intellettuale di Peshawar, membro della Ong “Human Rights Commission of Pakistan”. Significativa è la scelta: “Si intende colpire simbolicamente un istituto di istruzione: i talebani nella regione hanno distrutto in passato già oltre 400 scuole. Oggi cercano visibilità” spiega. Secondo Dastagir, “è una questione interna al Pakistan e non legata allo Stato Islamico (IS): i TTP non hanno rivendicato comunanza ideologica o strategica con l’IS, anche se non è escluso possano farlo in futuro”. Per combattere il terrorismo, conclude, “urge una strategia complessiva e più efficace dello stato. La società civile, le chiese, le istituzioni religiose possono dare un supporto con marce pacifiche, veglie di preghiera, con un’opera di sensibilizzazione culturale. Ma una risposta concreta s petta al governo". (PA) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/SIRIA - Il Patriarca siro ortodosso organizza un incontro con i diplomatici presenti a Damasco
Damasco (Agenzia Fides) – Sua Beatitudine Mar Ignatius Aphrem II, Patriarca siro ortodosso di Antiochia, ha organizzato un ricevimento in occasione dell'inizio del nuovo anno a cui sono stati invitati tutti i diplomatici accreditati presso la Repubblica araba di Siria. Il ricevimento si è svolto ieri presso la sede patriarcale, situata nel quartiere di Bab Tuma, nell'area della Città vecchia di Damasco. Al ricevimento hanno preso parte tra gli altri anche l'Arcivescovo Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco, insieme agli ambasciatori di Argentina, Armenia, Bielorussia, Egitto, India, Indonesia, Russia, Ucraina, Cuba, Iran, Pakistan, Iraq, Brasile e Venezuela. Durante il suo discorso ai diplomatici accreditati presso il governo di Damasco, il Patriarca Mar Ignatius Aphrem ha ribadito che il terrorismo e la guerra in atto in Siria sono alimentati dall'esterno, e ha rinnovato l'appello al sostegno internazinale nei confronti del popolo siriano.
Nei giorni scorsi, il Patriarca siro ortodosso si era recato a Qamishli, nel governatorato siriano nord-orientale di Hassakè, per compiere una mediazione riconciliatrice tra le milizie curde e i gruppi di autodifesa Sootoro, formati in prevalenza da cristiani siri e assiri, che l'11 gennaio si erano scontrati per il controllo di un checkpoint (vedi Fides 12/1/2016). In quell'occasione, l'attacco curdo al posto di controllo presidiato dai miliziani di Sootoro aveva provocato uno scontro a fuoco, durato un'ora, durante il quale aveva perso la vita il miliziano assiro David Gabriel ed erano rimasti feriti alcuni soldati curdi. (GV) (Agenzia Fides 20/1/2016).
ASIA/IRAQ - I raid della coalizione su Mosul devastano anche una chiesa
Mosul (Agenzia Fides) – Nella notte ra lunedì 18 e martedì 19 gennaio, i bombardamenti aerei compiuti dalla coalizione internazionale su Mosul – conquistata nel giugno 2014 dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) – hanno colpito la chiesa siro-ortodossa dedicata alla Vergine Maria, nella zona del mercato. Fonti locali hanno riferito al sito d'informazione ankawa.com che la chiesa era occupata da elementi del Califfato, e che è stata devastata dal bombardamento subito. (GV) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/CINA - Le “Mense della Carità” a servizio di migliaia di poveri di Xi An
Xi An (Agenzia Fides) – “Sono loro che hanno portato il calore ai clochard” era il titolo sulla prima pagina del quotidiano Chinese Business View (500 mila copie cartacee giornaliere e 17 milioni di visitatori per l’edizione in internet) della provincia cinese dello Shaan Xi. L’articolo mostrava grande apprezzamento per due iniziative gestite da volontari cattolici: la “Mensa della Carità della domenica” della parrocchia di Nan Tang e la “Mensa della Misericordia del Fiume Giallo” della parrocchia di Tian Xing, entrambe dell’arcidiocesi di Xi An, capoluogo della provincia.
Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, la “Mensa della Carità della domenica” è stata fondata tre anni fa, e ogni domenica offre il pranzo ai barboni, ai senzatetto, ma anche ai lavoratori immigrati e ai contadini. Come spiegano i parrocchiani, “siamo aperti a tutti i bisognosi, perché siamo seguaci di Gesù misericordioso”. Per migliorare il loro servizio, la scorsa estate hanno riparato e ristrutturato la cucina della parrocchia, per offrire un locale accogliente e attrezzato anche con l’aria condizionata, inoltre hanno installato una doccia nei pressi della piazza della chiesa.
Dopo la messa domenicale i volontari si dedicano a questo servizio. Periodicamente ci sono anche dei medici cattolici che prestano servizio gratuitamente facendo le visite a chi ne ha necessità. A Natale, in inverno ed in estate, gli stessi volontari che gestiscono la mensa distribuiscono vestiti, bevande calde o fresche, alla stazione e in vari luoghi pubblici. Secondo statistiche non complete, nel 2015 circa 5 mila persone hanno usufruito della “Mensa della Carità della domenica”, finanziata dalla parrocchia stessa con circa 2 mila euro. Invece la “Mensa della Misericordia del Fiume Giallo” della parrocchia di Tian Xing è attiva da ben 10 anni, e ogni lunedì, mercoledì e venerdì offre la cena a senzatetto e bisognosi. In entrambe le cucine la qualità dei cibi è sotto stretto controllo sanitario, ma soprattutto si vive una grande accoglienza e l’amore cristiano per questi abbandonati ed emarginati dalla società. (NZ) (Agenzia Fides 2016/01/20)
AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - Mons. Peña Rodríguez: “La corruzione crea una ingiustizia scandalosa e disuguaglianza sociale”
Santo Domingo (Agenzia Fides) – Il Presidente della Conferenza Episcopale Dominicana (CED), Sua Ecc. Mons. Gregorio Nicanor Peña Rodríguez, ha presentato ieri la Lettera pastorale in occasione della Festa di Nuestra Señora de la Altagracia, Patrona della nazione, che si celebrerà domani, 21 gennaio, in tutto il paese.
Il documento, pervenuto a Fides prende come principali temi la corruzione dei politici e la violenza che circonda le famiglie. “L'esercizio della politica è diventato un business per avere denaro facile, ed è solo per pochi” segnala il Presule. "La corruzione crea una ingiustizia scandalosa e disuguaglianza sociale, allargando il divario tra le persone che sono diventate ricche, come per magia, senza altra giustificazione se non dopo aver assunto un incarico nella pubblica amministrazione" ha ribadito Mons. Peña Rodríguez.
La Lettera pastorale deplora la violenza e la criminalità che vanno dal femminicidio in famiglia ai rapimenti e agli omicidi su commissione. La Conferenza Episcopale Dominicana segnala in questa lettera, che “appare incredibile veder uccidere solo per un cellulare oppure sopportare la vergogna di riconoscere il coinvolgimento in atti criminali dei membri delle autorità che devono garantire l'ordine pubblico e combattere la violenza".
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)
AMERICA/STATI UNITI - “Due nazioni, una fede”: El Paso e Ciudad Juarez unite per la visita del Papa
El Paso (Agenzia Fides) – La diocesi statunitense di El Paso sta invitando i fedeli allo stadio Sun Bowl dell'Università del Texas, a El Paso (UTEP), per il 17 febbraio, per partecipare alla trasmissione in diretta della visita di Papa Francesco in Messico. Questo evento è una alternativa per coloro che non potranno raggiungere Ciudad Juarez o preferiscono non attraversare la frontiera nel giorno in cui il Papa sarà nella città vicina.
Sua Ecc. Mons. Mark J. Seitz, Vescovo della diocesi di El Paso, ha confermato ieri in una conferenza stampa la celebrazione, che si chiamerà "Two Nations, One Faith" (Due nazioni, una fede) e che si terrà nello stadio UTEP, dove sarà trasmessa su maxi schermi la Messa del Papa a Ciudad Juarez. Ci sarà anche un programma di musica religiosa con il cantante e chitarrista Tony Melendez.
"Vogliamo che più persone possibili riescano a godere questa meravigliosa visita, una delle più importanti della regione. Ecco perché abbiamo deciso di cercare un luogo e adeguato per ospitare migliaia di persone" ha detto Mons. Seitz. Lo stadio può ospitare fino a 51 mila persone, le porte rimarranno aperte dalle 12 alle 18. Anche le scuole cattoliche di El Paso avranno la giornata libera per poter assistere insieme alla celebrazione.
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)
AMERICA/MESSICO - Anche un sacerdote tzotzil concelebrerà con il Papa durante la sua visita in Messico
Chiapas (Agenzia Fides) – Anche un sacerdote di etnia tzotzil concelebrerà la Messa che sarà presieduta dal Santo Padre Francesco il 15 febbraio a Altos de Chiapas, durante la sua visita pastorale in Messico. Il tzotzil è una lingua che viene dai Maya ed è parlata soprattutto sugli altopiani del Chiapas, dai popoli di etnia tzotzil. Secondo i dati dell'ultimo censimento (2005), il numero di persone che lo parlano è di circa 350.000.
Sua Ecc. Mons. Felipe Arizmendi ha informato che padre Sebastián López, sacerdote tzotzil nato a El Bosque, il quale attualmente svolge il ministero pastorale a Chalchihuitán, sarà presente alla celebrazione del Papa insieme ai catechisti che lavorano presso la comunità di La Selva e Altos de Chiapas. La Messa sarà celebrata nel pomeriggio del 15 febbraio presso il Centro Sportivo del Comune.
Secondo la nota inviata a Fides, dopo aver celebrato la Messa, il Papa andrà in Cattedrale, dove incontrerà 500 anziani e 500 malati, poi dopo pranzo, andrà a Tuxtla Gutiérrez a presiedere un incontro con le famiglie nello stadio di calcio. Quel giorno il Papa pranzerà insieme a 8 indigeni della zona. Gli ornamenti per la Messa sono stati già confezionati da donne artigiane di Chilón, della Cooperativa Artegianale Jluchiyej Nichimetic.
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)

sabato 28 novembre 2015

Un cammino di morte


vaticanit - italiano has uploaded Papa: giovani, no alla corruzione, è un cammino di morte
Papa: giovani, no alla corruzione, è un cammino di morte
vaticanit - italiano
I cinquantamila giovani dello stadio Kasarani di Nairobi, esultano all’arrivo di Papa Francesco in papamobile come se avesse segnato un goal, e prima del suo ingresso si erano preparati facendo ballare anche i vescovi e il presidente della Repubblica. Due giovani, Lynette e Manuel, rivolgono al Pontefice alcune domande e poi gli consegnano una placca con il numero di rosari recitati dai giovani keniani per prepararsi all’incontro. Il Papa risponde in spagnolo a braccio, iniziando dalla domanda di fondo: perche’ c’e’ un desiderio di autodistruzione nell’uomo? Alla base c’e’ lo spirito del male che ci porta alla disunità, al tribalismo, alla corruzione, alla dipendenza dalla droga… Ci porta alla distr ...

sabato 10 ottobre 2015

Bollettino Fides News del 10 ottobre 2015

AFRICA/GUINEA -Elezioni presidenziali sotto tensione
Conakry (Agenzia Fides)- Sono 6 milioni i guineani chiamati alle urne, domenica 11 ottobre, per eleggere il nuovo Presidente.
L’ultima fase della campagna elettorale è stata segnata da incidenti, anche gravi, con morti e feriti. Gli ultimi scontri si sono avuti l’8 ottobre nella capitale, Conakry, con la morte di 2 persone.
I candidati in lizza sono 8. I principali sfidanti sono il Presidente uscente Alpha Condé e l’ex Primo Ministro Cellou Dalein Diallo, che aveva già sfidato Condé alle presidenziali del 2010.
Sono soprattutto i sostenitori dei due candidati principali ad essersi scontrati nei giorni scorsi a Conarky e in altre zone del Paese.
La tensione degli ultimi giorni è legata al rifiuto delle autorità alla richiesta di Diallo di posticipare il voto, per permettere agli esperti elettorali internazionali di controllare le liste elettorali, che si sospetta siano irregolari. Secondo l’opposizione infatti sarebbero state riscontrate diverse irregolarità, in particolare, l’iscrizione nelle liste di minori. I sospetti dell’opposizione sono accresciuti dall’impostazione data dal Presidente uscente alla sua campagna elettorale, il cui slogan è “un colpo KO” per vincere subito al primo turno. Una vittoria del genere, secondo l’opposizione, è possibile solo con il ricorso a brogli.
Mons. Vincent Coulibaly, Arcivescovo di Conakry, in un messaggio sulle elezioni, aveva denunciato gli “istinti etnocentrici” risvegliati dalla campagna elettorale ed aveva invitato tutti a far sì che le elezioni siano pacifiche e che tutti accettino i risultati usciti dalle urne (vedi Fides 9/10/2015). (L.M.) (Agenzia Fides 10/10/2015)
ASIA/IRAQ - I cristiani di Erbil protestano contro la corruzione: “stanno riempiendo i nostri quartieri di locali malfamati”
Erbil (Agenzia Fides) – Centinaia di cristiani iracheni, abitanti di Ankawa, sobborgo di Erbil, hanno partecipato nel pomeriggio di venerdì 9 ottobre a una manifestazione pacifica per protestare contro i fenomeni di corruzione e di degrado che stanno rendendo ancora più difficile la vita quotidiana in quell'area della capitale del Kurdistan iracheno, dove sono concentrate le locali comunità cristiane. Il corteo di protesta è partito dall'area antistante alla chiesa di san Giuseppe, e ha attraversato le vie del sobborgo per incontrare alla fine dell'itinerario un rappresentante del governatore di Erbil, al quale è stata consegnata una lista con le richieste concrete rivolte alle locali autorità amministrative, per una sollecita soluzione delle emergenze che tengono la popolazione di Ankawa in stato di crescente sofferenza.
A provocare la protesta dei cristiani di Ankawa è anche la crescita esponenziale di locali notturni e discoteche registrata nel sobborgo. In quei locali e in quelle discoteche si vendono bevande alcoliche, e gli avventori - provenienti in gran parte da altri quartieri - poi scorrazzano per le strade dando vita a episodi di ubriachezza molesta. Col tempo, sono cresciuti nell'area anche luoghi in cui si pratica la prostituzione. “A affollare questi locali malfamati” riferiscono all'Agenzia Fides fonti locali “sono soprattutto curdi musulmani provenienti da altre zone di Erbil. Nei loro quartieri non si vende alcol, non ci sono locali notturni, così stanno trasformando Ankawa nella loro 'Las Vegas'...”.
La manifestazione, organizzata anche su iniziativa delle formazioni politiche in cui militano i cristiani e da organizzazioni della locale società civile, ha chiamato in causa anche i funzionari corrotti che nel recente passato si sono fatti complici di malversazioni e abusi a danno dei cristiani, e ha espresso anche la protesta di agricoltori e proprietari che si sono visti espropriare le proprie terre dalla pubblica amministrazione, senza ricevere i dovuti risarcimenti.
Nel pro-memoria consegnato al rappresentante del governatore di Erbil, gli organizzatori della manifestazione chiedono alle autorità cittadine anche di chiudere i locali malfamati aperti nei pressi delle chiese e nelle aree residenziali, di incentivare l'edilizia pubblica a favore delle giovani famiglie della zona, e di assumere giovani delle comunità locali nei corpi di polizia. “Non abbiamo bisogno di bar e discoteche, abbiamo bisogno di ospedali” recitava uno striscione esposto durante la manifestazione, che compare nelle foto e nei filmati dell'evento pubblicati sul sito ankawa.com. (GV) (Agenzia Fides 10/10/2015).
AMERICA/BRASILE - La Chiesa: urge salvare l’infanzia abbandonata e gli adolescenti scomparsi
Brasilia (Agenzia Fides) – “Salvare l’infanzia abbandonata e indagare sull’inquietante fenomeno degli adolescenti scomparsi”: è l’appello lanciato dalla Conferenza Episcopale del Brasile che ha ufficialmente aperto la campagna “Andiamo a salvare i nostri figli!”, mobilitando tutte le istituzioni cattoliche e segnalando una questione che scuote le coscienze.

Come appreso da Fides, la campagna è stata resa nota nel giorno stesso in cui la stampa internazionale ha pubblicato il durissimo atto di accusa delle Nazioni Unite verso le autorità brasiliane affermando che “la polizia starebbe uccidendo bambini e adolescenti per ripulire le metropoli”, soprattutto Rio de Janeiro, in vista dei Giochi del 2016.

La Chiesa ha sposato l’iniziativa del Consiglio Federale di Medicina (CFM) che, insieme ad altre istituzioni che lavorano a favore dell'infanzia, ha come obiettivo contribuire a chiarire i casi di bambini scomparsi.

Secondo il registro nazionale dei bambini e adolescenti scomparsi – si legge nella nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale del Brasile – attualmente ci sono 371 casi di sparizioni di bambini e adolescenti tra i 4 ei 15 anni, 204 ragazzi e 167 ragazze. E solo quattro persone sono state ritrovate.

Secondo i dati del CFM, sono più di 250 000 i casi di bambini scomparsi in Brasile, non denunciati. Una delle cause è il traffico di esseri umani, flagello che conta più di 20 milioni di vittime in tutto il mondo. Secondo uno studio della CFM in Brasile la ragione principale per la scomparsa dei ragazzi è la violenza, sia a causa dei maltrattamenti familiari che nelle strade dei quartieri.

La campagna promuove diverse attività e l'uso dei social media per informare, prevenire e segnalare i casi. (CE) (Agenzia Fides, 10/10/2015)
OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - I Vescovi: “Fermare i crimini su persone accusate di magia nera”
Port Moresby (Agenzia Fides) – In Papua Nuova Guinea, la Chiesa cattolica ha convocato una riunione speciale alla fine del mese per affrontare la questione dei crimini e degli omicidi contro le persone sospettate di avere usato la magia nera.
In Papua le donne accusate di magia nera o stregoneria sono spesso vittime di esecuzioni sommarie.
Come appreso dall’Agenzia Fides, la riunione di vescovi, sacerdoti, operatori pastorali si terrà a Mendi, cittadina sugli Altipiani i meridionali. Qui alla fine di agosto tre donne e un uomo sono stati accusati di aver provocato la morte di alcuni abitanti locali lanciando un incantesimo. Un tribunale “popolare” si è riunito e ha deciso di torturare i quattro imputati con ferri incandescenti. Le foto delle torture sono state mostrate sui social media.
Secondo Donald Lippert, O.F.M. Cap, Vescovo di Mendi, organizzatore del vertice straordinario, “non è possibile controllare le credenze delle persone, ma si può controllare le loro azioni. Gli attacchi a persone sospettate di praticare la magia nera si fermeranno solo quando gli autori saranno condannati”.
Secondo alcuni osservatori, infatti, il problema è l’impunità e il governo della Papua non sembra volerlo affrontare con efficacia. Nel 2013, dopo uno scandalo mondiale suscitato dagli omicidi di donne sospettate di aver praticato malefici, il Parlamento di Papua Nuova Guinea ha abolito la Legge sulla stregoneria del 1971.
Quella legge divideva la stregoneria in “buona” e “cattiva” e considerava una circostanza attenuante, nei casi di omicidio, il fatto che la persona uccisa fosse sospettata di essere una strega.
Da allora l’uccisione di una persona sospettata di stregoneria è, per la legge, un omicidio puro e semplice. Ma la legge non viene applicata e il governo non spinge la polizia e giudici di intervenire in questi crimini. (PA) (Agenzia Fides 10/10/2015)

martedì 14 luglio 2015

Bollettino Fides News del 14 luglio 2015

AFRICA/SUDAFRICA - “Priorità alla vita della povera gente invece che agli interessi delle aziende farmaceutiche”: appello di Giustizia e Pace
Johannesburg (Agenzia Fides) - “Date accesso alle cure per il cancro e l’Aids agli strati più poveri della popolazione”. È l’appello lanciato dalla Commissione Episcopale “Giustizia e Pace” del Sudafrica in una dichiarazione firmata da Sua Ecc. Mons. Abel Gabuza, Vescovo di Kimberley e Presidente della Commissione “Giustizia e Pace”, pervenuta a Fides.
“Diversi farmaci contro il cancro sono brevettati e il loro prezzo li mette fuori della portata dei più poveri” ricorda il Vescovo. Secondo “Giustizia e Pace” il Paese ha bisogno di un approccio innovativo che contemperi la protezione dei poveri e la necessità delle industrie farmaceutiche di recuperare i costi ed ottenere profitti ragionevoli dai farmaci da loro prodotti.
Per i Vescovi la protezione della proprietà individuale, come è gestita in Sudafrica, ha fallito nel bilanciare queste due esigenze. “Il nostro sistema fa sì che le nuove medicine siano finanziariamente insostenibili per il ministero della sanità e quindi indisponibili per milioni di poveri del Sudafrica”.
I Vescovi infine invitano il Dipartimento del Commercio e dell'Industria a salvare la vita dei pazienti affetti da cancro facendo approvare con urgenza la nuova politica sulla proprietà intellettuale dal Consiglio dei Ministri. “È deplorevole che il processo di messa a punto delle riforme dei brevetti sembri essere sequestrato dagli interessi meschini delle multinazionali farmaceutiche. Facciamo fermo appello al ministro del Commercio e dell'Industria perché abbia l’audacia di dare la priorità alla vita della nostra gente invece che agli interessi di lucro di potenti aziende farmaceutiche” conclude la dichiarazione. (L.M.) (Agenzia Fides 14/7/2015)
AFRICA/MALAWI - “Continueremo ad essere poveri senza un rinnovamento morale” dice l’Arcivescovo di Blantyre
Lilongwe (Agenzia Fides) - “Perché siamo poveri?” si è chiesto Sua Ecc. Mons. Thomas Luke Msusa, Arcivescovo di Blantyre, nel suo messaggio per il 51esimo anniversario dell’indipendenza del Malawi, celebrato il 6 luglio. “La nostra povertà è molto più profonda della mancanza di industrie, miniere, valuta straniera nelle nostre banche mal gestite. Forse la popolazione del Malawi è povera perché abbiamo perso la trasformazione umana e morale ancora prima di quella economica” risponde Mons. Msusa. “La trasformazione economica non potrà mai essere raggiunta senza una morale economica dimostrata dai nostri leader in ogni settore della società”.
“Fintanto che la corruzione, il nepotismo e il regionalismo saranno le caratteristiche principali dei leader di governo, non ci sarà un Malawi diverso” commenta in un report inviato all’Agenzia Fides, P. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano. “I discorsi dei leader religiosi per l’anniversario hanno raccontato chiaramente di un Paese che con il trascorrere degli anni sprofonda nella povertà: per la cronica mancanza di medicine negli ospedali, il sistema sanitario vicino al collasso per il mancato pagamento dei salari, la mancanza di aule e insegnanti per le scuole, la scarsità di impiego per i giovani obbligati a cercare lavoro in Sudafrica nonostante la violenza causata dalla xenofobia, il tasso di interesse applicato dalle banche vicino al 40%”.
Il missionario ricorda che il Malawi, in queste condizioni, accoglie quasi mille persone scappate dal Mozambico, in fuga dalla violenza derivante dalla tregua mai del tutto raggiunta tra il partito della Frelimo al governo e l’opposizione della Renamo. Il Malawi inoltre non ha ancora completato il rimpatrio dei rwandesi, a causa della mancanza di aiuti per coprire le spese di trasporto, nonostante l’accordo che prevedeva il rimpatrio nel 2013.
Ad aggravare la situazione infine c’è la carenza di cibo per i mesi a venire, da ottobre a marzo 2016. Il raccolto è stato decimato dall’alluvione, lasciando due milioni e ottocento mila persone direttamente a rischio di sopravvivenza. (L.M.) (Agenzia Fides 14/7/2015)
ASIA/IRAQ - Trasformata in moschea la chiesa caldea di San Giuseppe a Mosul
Mosul (Agenzia Fides) - Dopo quella dedicata a Sant'Efrem, anche la chiesa caldea di Mosul intitolata a San Giuseppe è stata trasformata in moschea su disposizione dei leader dello Stato Islamico (Daesh), l'entità jihadista che dal giugno 2014 si è insediata nella seconda città irachena, trasformandola nella capitale dell'autoproclamato Califfato Islamico. A diffondere la notizia sono fonti di Mosul in contatto con il website ankawa.com. Alcune immagini del luogo di culto mostrano che la cupola è stata ridipinta di nero, e la chiesa – situata nel quartiere di Maidan, nel centro storico della città– è stata spogliata delle croci e di tutte le immagini e i simboli cristiani. La moschea sarebbe stata intitolata a Abu Abdulrahman al-Bilawi, un comandante iracheno del Daesh ucciso dalla polizia irachena.
Quella di San Giuseppe era una chiesa storica di Mosul, ma negli ultimi anni, per la diminuzione di sacerdoti e fedeli registrata dopo gli interventi militari a guida Usa, vi si celebrava la messa solo una volta al mese e vi si svolgevano pellegrinaggi nelle festività legate alla figura del padre putativo di Gesù, in particolare in occasione del primo maggio, festa di San Giuseppe lavoratore.
Dopo la conquista di Mosul da parte dei jihadisti, tutti i cristiani della città sono stati costretti a fuggire e molti di loro vivono da rifugiati a Ankawa, sobborgo di Erbil. Mons. Amel Shamon Nona, già Arcivescovo caldeo della metropoli irachena, è stato trasferito a guidare l'eparchia caldea in Australia, e per la nomina del suo successore a Mosul si attende di vedere se davvero avrà inizio la tante volte annunciata campagna militare per liberare la città dai jihadisti.
“La voce più insistente - riferisce all'Agenzia Fides Paolo Mekko, sacerdote caldeo di Mosul, attualmente rifugiato ad Ankawa - era quella secondo cui le operazioni militari su larga scala sarebbero iniziate dopo la fine del Ramadan. In effetti, in questi giorni sembra iniziata un'offensiva per recuperare terreno nella provincia di al-Anbar e liberare Ramadi. Vedremo se poi toccherà a Mosul”.
Nel frattempo, il Patriarcato caldeo, in accordo con i preti di Mosul, ha deciso di vendere alcuni veicoli di proprietà dell'arcidiocesi che giacevano inutilizzati nelle autorimesse, per evitare che con il passare del tempo perdano valore. Il ricavato dalla vendita – pari a quasi 60mila dollari - è stato versato nel conto bancario intestato all'arcidiocesi, nella speranza di poterlo usare quando arriveranno tempi migliori, e le parrocchie di Mosul potranno “ripartire”. (GV) (Agenzia Fides 14/7/2015).
ASIA/TERRA SANTA - Gli Uffici locali dell'Unione Europea: “rammarico e preoccupazione” per il muro nella Valle di Cremisan
Gerusalemme (Agenzia Fides) – Gli uffici di rappresentanza dell'Unione Europea (UE) a Gerusalemme e Ramallah hanno diffuso un comunicato relativo alla recente decisione della Corte suprema israeliana di autorizzare il proseguimento della costruzione del Muro di separazione nella Valle di Cremisan (vedi Fides 8/7/2015). Nella dichiarazione, che porta la data del 10 luglio, si esprime “profondo rammarico e preoccupazione” per la decisione presa dal supremo organo giudiziario israeliano. “Se verrà costruita - si legge nel comunicato, pervenuto all'Agenzia Fides – questa barriera restringerà severamente l'accesso di 58 famiglie palestinesi alle proprie terre, e avrà conseguenze profonde sulle loro vite. Inoltre la decisione comporterà un'ulteriore usurpazione di terra palestinese nell'area adiacente a Betlemme, in una zona già pesantemente colpita dall'espansione degli insediamenti di coloni”. Le famiglie palestinesi direttamente penalizzate dalla decisione della Corte su prema israeliana sono tutte cristiane.
Nel comunicato delle rappresentanze dell'UE e Gerusalemme e Ramallah si ricorda anche che l'Unione Europea aveva appoggiato il parere consultivo con cui la Corte Internazionale di Giustizia, già nel luglio 2004, aveva definito “illegale” la costruzione del Muro di separazione su terreni arbitrariamente e unilateralmente confiscati. (GV) (Agenzia Fides 14/7/2015).
AMERICA/NICARAGUA - Due bambini e una donna uccisi per errore dalla polizia; Mons. Baez chiede giustizia
Managua (Agenzia Fides) – Il Vescovo ausiliare dell'Arcidiocesi di Managua, Sua Ecc. Mons. Silvio Baez, chiede giustizia per i due bambini e la donna, loro parente, uccisi dalla polizia nell'ambito di un'operazione contro i narcotrafficanti, e per gli altri due bambini rimasti feriti in modo lieve. In una breve nota pervenuta a Fides, il Vescovo chiede di "ripristinare la giustizia, perché la violenza e l'impunità non prevalgano nella società. Le mie preghiere per questa famiglia e per i bambini feriti".
Secondo dati raccolti da Fides, l'incidente è avvenuto la sera di sabato scorso, 11 luglio, lungo una strada rurale a est di Managua. Secondo la versione della polizia, gli agenti hanno scambiato la famiglia di sette membri, quattro dei quali bambini, con un gruppo di narcotrafficanti,. Quattordici agenti di polizia coinvolti nell’operazione anti-droga sono stati arrestati e rimangono a disposizione per ulteriori indagini e verificare il loro grado di responsabilità.
Mons. Baez ritiene che la polizia dovrebbe fare un "esame di coscienza" dinanzi a quanto è accaduto: "La polizia dovrebbe rivedere il suo modo di operare, il protocollo nell'uso delle armi, i responsabili, il rispetto per i diritti umani, per i cittadini e per la legge. Il fatto più grave è che non si tratta di un caso isolato da parte della polizia. Sono molte le imprudenze nelle sparatorie, come gli abusi e la repressione" ha affermato il Vescovo.
(CE) (Agenzia Fides, 14/07/2015)
AMERICA/MESSICO - I Vescovi sulla fuga di El Chapo: “non siamo ingenui, bisogna eradicare la corruzione”
Irapuato (Agenzia Fides) – “La seconda fuga di Joaquin ‘El Chapo’ Guzman, leader del ‘Cartel de Sinaloa’ attraverso un tunnel dal carcere di massima sicurezza, indebolisce ulteriormente la poca credibilità della popolazione nelle autorità federali” ha commentato il Vescovo della Diocesi di Irapuato, Sua Ecc. Mons. José de Jesus Martinez Zepeda. Ha poi osservato che "questo caso è una tragedia in più per il Messico, perché tutto ciò che si dice riguardo alla sicurezza e alla serenità del paese svanisce quando uno spacciatore fugge per la seconda volta da un carcere di massima sicurezza, e rappresenta una presa in giro dei cittadini. Dobbiamo lavorare tutti per superare questa crisi di credibilità, di giustizia, di legalità e quindi provare a ricostruire il paese su una solida base di verità, di giustizia e trasparenza". Per Mons. Martinez Zepeda le autorità dovrebbero avere senso etico e di responsabilità, quindi evitare categoricamente i casi di corruzione.
La nota pervenuta a Fides segnala anche le dichiarazioni di altri Pastori della Chiesa cattolica in Messico riguardo a questo caso eclatante di cui sta parlando tutto il mondo. Sua Ecc. Mons. Francisco Moreno Barrón, Vescovo di Tlaxcala, segnala la "fragilità" di questi centri di "massima sicurezza" e richiamo a non cadere nella trappola mediatica che questo caso comporta, in quanto ci sono altri gravi problemi in Messico e non solo la fuga di un narcotrafficante.
Sua Ecc. Mons. Eduardo Porfirio Patiño Leal, Vescovo di Córdoba, Veracruz, chiede alle autorità di non trattare da "ingenua" la popolazione affermando che nessuno si era accorto di un tunnel di un km e mezzo da dove, si dice, è fuggito El Chapo. Piuttosto occorre prendere in esame il limite fin dove arriva la complicità di molti elementi dentro e fuori il carcere, e rivedere la velocità dei processi, che a volte durano anni.
(CE) (Agenzia Fides, 14/07/2015)
AFRICA/GHANA - Dimissioni del Vescovo di Ho e nomina del successore
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 14 luglio 2015, ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Ho (Ghana), presentata da Sua Ecc. Mons. Francis Anani Kofi Lodonu, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato Vescovo di Ho (Ghana) il Rev.do P. Emmanuel Fianu, S.V.D., Segretario del Consiglio Generale dei Padri Verbiti.
Il Rev.do P. Emmanuel Fianu, S.V.D., è nato il 14 giugno 1957 a Tegbi, vicino a Keta (ora la località si trova nella diocesi di Keta-Akatsi). Dal 1963 ha frequentato le scuole elementari e secondarie a Tegbi, Ada-Foah e ad Accra. Per tre anni (dal 1976 al 1979) è stato alunno del Seminario maggiore di Tamale. Entrato nella Congregazione dei Missionari del Verbo Divino (SVD), ha svolto il Noviziato a Nkwatia-Kwahu, ha emesso la prima Professione nel 1980 ed ha pronunciato i voti perpetui nel 1984. È stato ordinato sacerdote il 14 luglio 1985 ad Accra.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha svolto i seguenti uffici e ulteriori studi: 1986-1990: collaboratore in parrocchia nel Togo, Cappellano dei giovani e incaricato dell’apostolato dei laici; insegnante nel College d’Enseignement General di Kante; 1990-1994: studente di Teologia Biblica presso il Pontificio Istituto Biblico a Roma; 1994-1996: Admonitor del Distretto SVD di Lome, docente di Scienze Bibliche al St Jean Paul II Seminaire e all’Institut St. Paul di Lome, Segretario della Commissione per le pubblicazioni liturgiche Ghana-Togo; 1996–1998: Consigliere del Collegio del Verbo Divino a Roma; 1998-2000: Admonitor del Collegio del Verbo Divino a Roma; 2000-2004: Rettore del Collegio del Verbo Divino a Roma, docente e formatore al St. Victor’s Major Seminary a Tamale; 2001-2003: Segretario per la formazione delle Province SVD Africa-Madagascar; 2004-2006: Coordinatore per la zona AFRAM con sede ad Accra; dal 2006: Segretario del Consiglio Generale della sua Congregazione, confermato nello stesso incarico nel 2012.
La Diocesi di Ho, eretta nel 1994, suffraganea dell’Arcidiocesi di Accra, ha una superficie di 5.893 kmq e una popolazione di 658.845 abitanti, di cui 200.670 sono cattolici. Ci sono 28 Parrocchie, 82 sacerdoti (78 diocesani e 4 religiosi), 11 Fratelli Religiosi, 81 Suore e 19 seminaristi. (SL) (Agenzia Fides 14/07/2015)
ASIA/COREA - Nomina del Vescovo Ausiliare di Seoul
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 14 luglio 2015, ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Seoul (Corea), il Rev.do Benedictus Son Hee-Song, Direttore del Dipartimento per la Pastorale arcidiocesana, assegnandogli la sede titolare vescovile di Campli.
Il Rev.do Benedictus Son Hee-Song è nato il 28 gennaio 1957 a Kyenki Yeonchenun Chadari, allora territorio dell’Arcidiocesi di Seoul ed ora della Diocesi di Uijeongbu. Ha svolto gli studi nel Seminario Maggiore di Seoul (1975-1979) e ad Innsbruck (Austria), dove ha conseguito la Licenza in Teologia (1986) e, poi, il Dottorato (1992).
È stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1986, e incardinato nell’Arcidiocesi di Seoul.
Dopo l’ordinazione ha svolto i seguenti incarichi: dal 1986 al 1992: Studi per il Dottorato in Austria; dal 1992 al 1994: Parroco a Yongsan; dal 1994 al 2012: Docente al Seminario Maggiore di Seoul (Università Cattolica di Seoul), Direttore della Biblioteca del Seminario, Capo del Dipartimento per l’Informatica; dal 1999 al 2007: Membro della Commissione per la recensione delle pubblicazioni; dal 2007 al 2013: Vice-Direttore della Commissione per la recensione delle pubblicazioni; dal 2012: Direttore della Pastorale arcidiocesana, Membro del Consiglio Presbiterale, Membro del Consiglio Pastorale, Membro della Commissione per la Formazione Permanente del Clero, Membro della Commissione per le Missioni Estere, Membro e Vice-direttore della Commissione per la Tutela dei Luoghi Sacri di Martirio in Seoul, Membro della Commissione per la gestione del Centro di Assistenza giornaliera per anziani di Seoul; dal 2013: Responsabile dell’Associazione delle Donne Cattoliche, Membro della Commissione per la verifica della Pubblicità nei Media Cattolici; dal 2014: Responsabile per il Comitato Pianificazione e Coordinazione per la Visita del Papa in Corea (14-18 Agosto 2014). Ha svolto anche incarichi all’interno della Conferenza Episcopale: dal 2004 al 2005: Membro della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede; dal 2005 al 2012: Segretario Generale della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede; dal 2005: Rappresentante di Seoul e Membro della Commissione Episcopale per le Cause di Beatificazione e Canonizzazione; dal 2012: Segretario Generale della Commissione Episcopale per l’Apostolato Laico. (SL) (Agenzia Fides 14/07/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...