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giovedì 3 dicembre 2015

Bollettino Fides News del 2 dicembre 2015

VATICANO - Papa Francesco: “tante suore, tanti preti, tanti religiosi bruciano la vita per annunciare Gesù Cristo”
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Nell’udienza generale di mercoledì 2 dicembre, il Santo Padre Francesco si è soffermato sulla sua visita pastrorale in Africa, appena conclusa, dedicando parte del suo discorso ai missionari. Queste le sue parole: “Vorrei dire una parola sui missionari. Uomini e donne che hanno lasciato la patria, tutto… Da giovani se ne sono andati là, conducendo una vita di tanto tanto lavoro, alle volte dormendo sulla terra. A un certo momento ho trovato a Bangui una suora, era italiana. Si vedeva che era anziana: “Quanti anni ha?”, ho chiesto. “81” – “Ma, non tanto, due più di me”. - Questa suora era là da quando aveva 23-24 anni: tutta la vita! E come lei, tante. Era con una bambina. E la bambina, in italiano, le diceva: “Nonna”. E la suora mi ha detto: “Ma io, proprio non sono di qua, del Paese vicino, del Congo; ma sono venuta in canoa, con questa bambina”. Così sono i missionari: coraggiosi. “E cosa fa lei, suora?” – “Ma, io sono infermiera e poi ho studiato un po’ qui e sono diventata ostetrica e ho fatto nascere 3.280 bambini”. Così mi ha detto. Tutta una vita per la vita, per la vita degli altri. E come questa suora, ce ne sono tante, tante: tante suore, tanti preti, tanti religiosi che bruciano la vita per annunciare Gesù Cristo. E’ bello, vedere questo. E’ bello.
Io vorrei dire una parola ai giovani. Ma, ce ne sono pochi, perché la natalità è un lusso, sembra, in Europa: natalità zero, natalità 1%. Ma mi rivolgo ai giovani: pensate cosa fate della vostra vita. Pensate a questa suora e a tante come lei, che hanno dato la vita e tante sono morte, là. La missionarietà, non è fare proselitismo: mi diceva questa suora che le donne mussulmane vanno da loro perché sanno che le suore sono infermiere brave che le curano bene, e non fanno la catechesi per convertirle! Rendono testimonianza; poi a chi vuole fanno la catechesi. Ma la testimonianza: questa è la grande missionarietà eroica della Chiesa. Annunciare Gesù Cristo con la propria vita! Io mi rivolgo ai giovani: pensa a cosa vuoi fare tu della tua vita. È il momento di pensare e chiedere al Signore che ti faccia sentire la sua volontà. Ma non escludere, per favore, questa possibilità di diventare missionario, per portare l’amore, l’umanità, la fede in altri Paesi. Non per fare proselitism o: no. Quello lo fanno quanti cercano un’altra cosa. La fede si predica prima con la testimonianza e poi con la parola. Lentamente”. (SL) (Agenzia Fides 3/12/2015)
EUROPA/SPAGNA - Campagna in aiuto ai rifugiati per garantire riparo, cibo, vestiario, farmaci, assistenza psicologica, istruzione e cura pastorale
Siviglia (Agenzia Fides) – Secondo i dati delle Nazioni Unite, attualmente nel mondo ci sono 60 milioni di sfollati, la Siria è il primo Paese di provenienza. Molti di loro si sono imbarcati in viaggi estenuanti verso altri Paesi ma per la maggior parte si tratta di sfollati interni. Lo stesso accade in altri luoghi come Repubblica Centroafricana, Sud Sudan, Libano, Nigeria o Ucraina. Per dare una mano concreta a queste povere vittime, la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre ha lanciato la campagna 'Una Chiesa di campagna con i rifugiati all’origine’ per continuare a garantire ai rifugiati e agli sfollati nel mondo assistenza umanitaria e pastorale della Chiesa. Nel corso di quest’ultimo anno ACS ha destinato grandi cifre affinchè la Chiesa locale offra riparo, cibo, vestiario, farmaci, assistenza psicologica, istruzione e cura pastorale. Sostiene inoltre sacerdoti, religiosi e missionari impegnati in questo lavoro. (AP) (3/12/2015 Agenzia Fides)
AFRICA/SUDAFRICA - “Molto di quello che ha detto Papa Francesco riguarda tutta l’Africa” afferma il Card. Napier
Roma (Agenzia Fides) - “Sono assolutamente convinto che la visita del Papa in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana avrà un impatto sull’intera Africa” dice all’Agenzia Fides il Card. Wilfrid Fox Napier, Arcivescovo di Durban (Sudafrica), che si trova a Roma per la XIX Assemblea Plenaria della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. “Quello che il Santo Padre ha detto in quei tre Paesi riflette molto di quello che, come africani, avremmo voluto sentire dal Papa. Per esempio il suo appello alla pace, il suo invito a prendersi cura dei malati, dei poveri e degli emarginati, riflette molto di quello che vorremmo vedere accadere nei nostri Paesi. Se il Papa dovesse venire in Sudafrica certamente gli chiederemmo di fare questo”.
“Un altro aspetto importate di questa visita - prosegue il Cardinale - è il ruolo che Papa Francesco ha riconosciuto ai laici, in particolare ai catechisti. La maggior parte dei catechisti sono uomini, e i catechisti possono essere un modello positivo per i giovani e i giovani adulti. Questo è molto importante in Sudafrica dove gli uomini non hanno dei buoni modelli da seguire” sottolinea il Cardinale.
Il Sudafrica registra uno dei tassi mondiali più alti di violenze sessuali e ultimante si sono registrati anche gravi incidenti xenofobi contro le popolazioni immigrate. A questo proposito il Card. Napier dice: “ora la situazione appare calma, ma il problema delle violenze xenofobe non è stato risolto ed è stato nascosto sotto il tappeto, pronto a riesplodere. Alcuni interventi sono stati fatti, ma quando gran parte della popolazione vive nell’indigenza sorge la tentazione di attaccare le persone ancora più svantaggiate. Non abbiamo sentito di attacchi contro immigrati provenienti da India o Pakistan, che gestiscono attività commerciali, ma abbiamo visto come sono stati colpiti migranti provenienti da altri Paesi africani, che in genere sono completamente indifesi. Comunque si stanno facendo sforzi ad ogni livello per impedire il ripetersi di questi incidenti”.
Il Card. Napier conclude con questa considerazione: “L’Africa possiede risorse enormi, non ultime quelle umane. La corruzione che porta al cattivo uso di queste risorse danneggia fortemente gli abitanti del continente. Dobbiamo lavorare per far sì che la nostra classe dirigente sia pervasa dal senso dell’integrità morale, dell’onestà e soprattutto dal sentimento di doversi prendere cura dei poveri. Penso che il cristianesimo abbia un importante messaggio da offrire”. (L.M.) (Agenzia Fides 3/12/2015)
AFRICA/CONGO RD - “Non siamo agitatori, ma Pastori preoccupati per il loro Paese” affermano i Vescovi
Kinshasa (Agenzia Fides) - “Nessuno ha il diritto di decretare il silenzio totale su qualsiasi persona che esprima la propria opinione o prenda la parola in uno Stato che si dice democratico” afferma un comunicato dei Vescovi della Repubblica Democratica del Congo, segnando una nuova tappa nello scontro con il Presidente Joseph Kabila, sospettato di voler modificare la Costituzione per ottener un terzo mandato nelle elezioni del 2016, o di cercare di ritardare il voto per prolungare il suo potere. Il 24 novembre il Comitato Permanente della CENCO aveva pubblicato un comunicato nel quale si denunciavano “le restrizioni delle libertà individuali, l’aumento delle repressioni e delle intimidazioni” (vedi Fides 27/11/2015).
Nel messaggio del 3 dicembre, pervenuto a Fides, i Vescovi ricordano ora che “il comitato permanente della CENCO non è un ufficio qualunque. È un’assemblea composta da Arcivescovi e Vescovi che presiedono differenti Commissioni della Conferenza episcopale. (…) I suoi membri non sono degli agitatori, ma dei Pastori, che hanno a cuore il Paese e il buon funzionamento delle istituzioni”. Nel loro messaggio del 24 novembre i Vescovi avevano fatto riferimento all’art. 64 della Costituzione congolese che afferma: “ogni congolese ha il dovere di fare fronte a qualsiasi individuo o gruppo di persone che prenda il potere con la forza o che l’eserciti in violazione delle disposizioni della Costituzione”.
“L’interpretazione che viene data all’articolo 64 mette il cittadino di fronte alle sue responsabilità afferma il messaggio -. Nessuno tra i Vescovi intende rovesciare il regime vigente. I Vescovi chiedono il rispetto della Costituzione e dei termini costituzionali per le elezioni; questo non può essere considerato come un appello a sollevare la popolazione contro il regime” conclude il comunicato. (L.M.) (Agenzia Fides 3/12/2015)
ASIA/FILIPPINE - I poveri aiuteranno il Card. Tagle ad aprire la Porta santa della Cattedrale di Manila
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Avere misericordia nell'Anno Santo significa per ogni uomo aprire e gli occhi e le orecchie per vedere e ascoltare i poveri. Ma non è abbastanza: bisogna agire per loro e cambiare il proprio stile di vita”: lo ha detto all’Agenzia Fides il Card. Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila, a margine della Assemblea plenaria della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in corso in Vaticano. Riferendosi al contesto filippino, segnato dalla concentrazione della ricchezza nazionale nelle mani di poche famiglie, il Card. Tagle ha detto: “Misericordia significa rivedere la propria vita nell'ottica della condivisione e di una equa distribuzione delle ricchezze”.
Con questo spirito, ha informato che il rito di apertura della Porta Santa che si terrà il 9 dicembre a Manila, avrà una dimensione e una presenza speciale: quella dei poveri che aiuteranno il Cardinale a spingere i battenti della Porta, in un gesto che intende simboleggiare “l’attenzione preferenziale” agli emarginati e agli indigenti nell'Anno Santo. Come rimarca una nota dell’Arcidiocesi di Manila inviata a Fides, durante l'Anno Santo la Chiesa locale aprirà uno speciale fondo per l’assistenza ai malati e agli anziani bisognosi, che non possono permettersi di coprire le spese di assistenza sanitaria. Sarà potenziato anche il servizio della Caritas Manila che ha già in piedi programmi di istruzione per i bambini di famiglie meno abbienti e piani di aiuti umanitari per le vittime di disastri naturali che si sono abbattuti sul paese negli ultimi anni. (PA) (Agenzia Fides 3/12/2015)
ASIA/IRAQ - Nuovo appello del Patriarcato caldeo sulla modifica della legge sull'islamizzazione dei minori
Baghdad (Agenzia Fides) – Una nuova lettera-appello è stata rivolta ai rappresentanti del Parlamento iracheno dal Patriarca di Babilonia dei caldei, Louis Raphael I, per sollecitarli a rompere gli indugi e superare le eventuali resistenze poste alla già approvata modifica della legge che attualmente dispone il passaggio automatico alla religione islamica dei figli minori, quando accade che uno dei due genitori non musulmani si converte all'islam.
Nella lettera, diffusa dei media ufficiali del Patriarcato caldeo e pervenuta all'Agenzia Fides, il Patriarca caldeo ricorda che i bambini cristiani, sabei, mandei e yazidi non vogliono diventare musulmani nel caso che un loro genitore si converta all'islam, e cita tutti gli articoli della Costituzione che affermano e tutelano l'uguaglianza tra i cittadini, come l’articolo 37/2 ("Lo Stato garantisce la protezione dell'individuo dalla coercizione  intellettuale, politica e religiosa") e l'articolo 42 ("ogni individuo deve godere della libertà intellettuale, di coscienza e di fede"). Nella lettera del Patriarca viene citata anche la raccomandazione del Corano secondo la quale "non c'è obbligo nella religione".
"I cristiani – scrive il Primate della Chiesa caldea “partecipano ai riti religiosi islamici come la Ashura e la ricorrenza della nascita del Profeta Maometto, e varie chiese in Occidente hanno aperto le loro porte per accogliere gli sfollati musulmani, permettendo loro di praticare i loro riti religiosi al loro interno. (…). Noi speriamo che i musulmani si comportino allo stesso modo nei nostri confronti, perché l’Islam è una religione di misericordia e perdono".
La richiesta rivolta ai parlamentari iracheni è sempre quella di permettere ai minorenni di mantenere la religione che avevano alla nascita, fino al raggiungimento della maggiore età, quando saranno liberi di scegliere la propria appartenenza in piena coscienza. Secondo quanto riportato dal sito Baghdadhope, il nuovo intervento del Patriarca caldeo è stato ispirato anche dal fatto che alcuni parlamentari si sono rivolti all'Ayatollah sciita Ali Al Sistani per avere un suo parere riguardo alla modifica della legge, già disposta dal Parlamento. Con la lettera, il Patriarca ha voluto implicitamente rimarcare che le decisioni prese non possono essere ora cambiate, anche nel caso Sistani esprimesse un parere negativo rispetto alla modifica della legge. (GV) (Agenzia Fides 3/12/2015).
ASIA/MEDIO ORIENTE - L'8 dicembre nasce “Radio Maria” in lingua araba
Erba (Agenzia Fides) - Inizieranno l'otto dicembre, nel giorno della solennità dell'Immacolata in cui inizia anche l'Anno santo della Misericordia, le trasmissioni via web in lingua araba dell'emittente radiofonica Radio Maria. La nuova iniziativa si sviluppa all'interno della rete radiofonica mariana diffusa in tutto il mondo, e nelle intenzioni degli ispiratori vuole essere un segno concreto di vicinanza e conforto per i cristiani sparsi in tutti i Paesi di lingua araba. “Una Radio Maria in lingua araba” ha scritto sul sito web dell'emittente radiofonica il direttore, padre Livio Fanzaga “è un modo concreto ed efficace per aiutare i nostri fratelli perseguitati, le cui radici antiche sono una ricchezza per la nostra fede”. Le trasmissioni potranno essere ascoltate accedendo al sito web www.radiomariam.org. Eventuali richieste di informazioni possono essere inoltrate scrivendo all'indirizzo e-mail info.arab@radiomaria.org. (GV) (Agenzia Fides 3/12/2015).
AMERICA/BRASILE - Solidarietà e sostegno al CIMI dalle comunità missionarie del Mato Grosso
Mato Grosso (Agenzia Fides) – Il Consiglio Missionario Regionale (COMIRE) del Mato Grosso do Sul (Brasile), riunito in Assemblea annuale dal 27 al 29 novembre a Dourados, ha pubblicato una lettera di sostegno e solidarietà con il Consiglio Indigenista Missionario (CIMI) e con tutti membri che lavorano nella pastorale al servizio dei poveri e degli esclusi.
La lettera denuncia le intimidazioni rivolte a membri del CIMI da parte della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI), in corso presso l'Assemblea legislativa del Mato Grosso do Sul, che sta esaminando la situazione delle proprietà delle terre e dei legittimi proprietari. La Commissione non desidera l’intromissione del CIMI in questo processo, sebbene i missionari lavorino da lungo tempo nella pastorale dei popoli indigeni. La nota è stata inviata a Fides dalle POM del Brasile.
Secondo il CIMI, in quello stato, un gruppo dei proprietari agricoli (fazendeiros) e i loro sicari hanno attaccato con le armi i popoli Guarani Kaiowá di Tekoha Ñanderú Marangatu, Guyra Kamby'i, Pyelito Kue e Potreiro Guasu. Di conseguenza, il leader Guarani Kaiowá, Semião Vilhalva, è stato ucciso, tre indigeni sono stati uccisi da armi da fuoco, molti altri sono stati feriti da proiettili di gomma e decine di indigeni sono stati picchiati. Tutto ciò è accaduto nell’agosto scorso.
Negli ultimi 12 anni, almeno 585 indigeni si sono suicidati ed altri 390 sono stati uccisi nel Mato Grosso do Sul, sempre a causa del conflitto sui terreni. Nel frattempo, le procedure di demarcazione sono ferme, e circa 45 000 Guarani Kaiowá sono ancora costretti a vivere in 30 mila ettari delle loro terre tradizionali.
(CE) (Agenzia Fides, 03/12/2015)
AMERICA/CUBA - Preoccupazione della Chiesa locale per i migranti cubani bloccati in Centro America
L’Avana (Agenzia Fides) – Sua Ecc. Mons. Dionisio García, Presidente della Conferenza Episcopale di Cuba, esprime la preoccupazione della Chiesa locale per la situazione di migliaia di cubani bloccati alla frontiera tra Costa Rica e Nicaragua (vedi Fides 25/11/2015). I migranti cubani sono bloccati perché il Nicaragua non permette il passaggio sul suo territorio verso gli Stati Uniti.
Mons. Dionisio García si è espresso al riguardo in una lettera inviata a Sua Ecc. Mons. José Domingo Ulloa, Presidente del Segretariato episcopale dell’America Centrale (SEDAC), che nel suo incontro della scorsa settimana ha affrontato la questione, chiedendo l’apertura di un corridoio umanitario (vedi Fides 25/11/2015).
“A nome della Chiesa cubana vorrei esprimerle il nostro ringraziamento per la preoccupazione e l’appoggio materiale che i Vescovi del SEDAC stanno offrendo e per cercare una soluzione umanitaria” si legge nella lettera pervenuta, a Fides, e pubblicata nella rivista diocesana dell’Avana Palabra Nueva.
(CE) (Agenzia Fides 03/12/2015)
OCEANIA/AUSTRALIA - Gioia e misericordia all'Australian Catholic Youth Festival
Adelaide (Agenzia Fides) - Sono oltre tremila i giovani provenienti da tutte le diocesi australiane giunti ad Adelaide per celebrare l'Australian Catholic Youth Festival, Convention di tre giorni, organizzata dalla Chiesa australiana. L’incontro, apertosi oggi, 3 dicembre, è dedicato ai giovani fino a 25 anni che, con l'aiuto di Vescovi, sacerdoti e religiosi, rifletteranno e approfondiranno il tema della misericordia, coniugato con quello della gioia, declinate in tutti i campi della loro vita personale, comunitaria, di studio, lavoro, nella società, nella comunicazione.
Come riferisce un comunicato inviato a Fides, Malcolm Hart, Direttore dell'Ufficio per la gioventù nella Conferenza episcopale, ha detto che “il Festival offre ai giovani una straordinaria opportunità di incontrare e comprendere la diversità e la ricchezza della Chiesa cattolica”.
Il Festival ha preso tra i temi principali il versetto “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt, 5, 8), dato da Papa Francesco come tema per la Giornata Mondiale della Gioventù 2015, in preparazione alla GMG di Cracovia nel 2016.
Il Festival, afferma la Conferenza Episcopale Australiana, intende “offrire ai giovani l'opportunità di approfondire il loro rapporto con Gesù, e poter essere discepoli nel mondo di oggi”. La prima edizione si è tenuta a Melbourne a dicembre 2013. (PA) (Agenzia Fides 3/12/2015)

martedì 22 settembre 2015

Bollettino Fides News del 22 settembre 2015

AFRICA/BURKINA FASO - I golpisti verso la resa, ma la popolazione non vuole che sia premiato chi usa la forza
Ouagadougou (Agenzia Fides) - “La crisi si sta evolvendo in modo positivo, ma non è ancora finita” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa del Burkina Faso dove i militari golpisti hanno annunciato la liberazione del Primo Ministro di transizione, Isaac Zida, che era stato posto in “residenza vigilata” nel Palazzo Presidenziale occupato il 17 settembre dagli uomini del Régiment de Sécurité Présidentiel (RSP), la “guardia pretoriana” del deposto Presidente Blaise Compaoré (vedi Fides 17/9/2015).
La popolazione è scesa nelle strade della capitale Ouagadougou per protestare contro il golpe e i militari dell’esercito regolare hanno accerchiato la città dando un ultimatum ai golpisti perché si arrendano entro mezzogiorno di oggi, ora centrale europea. La Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO) ha proposto un accordo che, in cambio della resa dei golpisti, prevede la loro amnistia e la partecipazione degli appartenenti al partito dell’ex Presidente alle elezioni che sono state posticipate dall’11 ottobre al 22 novembre.
“L’accordo proposto dalla CEDEAO è stato però respinto da vasti settori della popolazione locale perché questo accordo significa rendere legittimo l’uso della forza. I magistrati hanno già annunciato di respingere l’accordo minacciando addirittura di dimettersi se fosse applicato” dicono le fonti di Fides. “Non è detto dunque che l’accordo presentato dalla CEDEAO venga accettato da tutte le parti politiche e si punti invece ad una resa incondizionata dei golpisti. La cosa positiva è che l’esercito regolare vuole evitare uno spargimento di sangue”.
“Il capo dei golpisti, il generale Gilbert Diendéré ha chiesto scusa alla popolazione per il golpe ma occorre vedere se verranno accettate. In ogni caso speriamo che la crisi si risolva senza spargimenti di sangue” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 22/9/2015)
AFRICA/EGITTO - Una Fatwa per ammettere i copti nelle liste elettorali salafite
Il Cairo (Agenzia Fides) – Ai dirigenti del Partito salafita al-Nour è servito il ricorso a una vecchia Fatwa, emessa dallo Sheikh albanese Mohammed Nasreddin al Albani, per giustificare agli occhi dei dirigenti e dei militanti più rigidi, la cooptazione di candidati copti nelle liste elettorali della formazione politica islamista, in vista delle prossime elezioni politiche. Secondo fonti copte consultate dall'Agenzia Fides, la Fatwa pronunciata dallo studioso di Legge coranica scomparso nel 1999 - e oggi ripresa come punto di riferimento dai leader di al-Nour - giustifica la presenza di battezzati nelle liste di matrice islamista con l'argomento che i cristiani sono considerati meno pericolosi degli atei per l'islam, e rappresentano quindi una sorta di “male minore”.
Intanto, discussioni sull'opportunità di candidare cristiani nelle liste islamiste continuano anche in seno alla comunità copta. Nei giorni scorsi (vedi Fides 11/9/2015), Nader El-Serafy, candidato cristiano nelle liste di al-Nour, in risposta alle polemiche di chi critica la sua scelta, aveva sottolineato che la Chiesa copta non ha mai condannato la scelta dei cristiani che decidono di militare nei Partiti di ispirazione islamista. A suo giudizio, la presenza di battezzati nelle liste di al-Nour rappresenta “un modello ottimale di esercizio della cittadinanza”, e mostra che le persone di diversa fede religiosa possono coesistere nella stessa formazione politica perseguendo programmi che guardano all'interesse nazionale più che rivendicazioni particolari. (GV) (Agenzia Fides 22/9/2015).
AFRICA/SUD SUDAN - Donne, vedove e bambini orfani continuano ad aumentare e a vivere nella precarietà assoluta
Juba (Agenzia Fides) - I dati provenienti dal Sud Sudan, il terzo Paese dell’Africa Subsahariana con il maggior numero di riserve di petrolio, sono scioccanti. Si parla di un milione e mezzo di sfollati, vedove e bambini orfani, e sono in costante aumento. Oltre 100 mila persone hanno cercato riparo in diverse strutture delle Nazioni Unite in tutto il Paese. A Juba, l’80% degli sfollati sono donne, bambini e bambine. Oltre 500 mila sono fuggiti nei Paesi vicini. Molti hanno dovuto attraversare il Nilo per arrivare fino in Uganda, lasciando tutti i loro averi e mettendo in serio pericolo le loro vite. Nel campo di Baryar, a Wau, la maggior parte delle donne sono vedove e si occupano di tutto: dalla mattina alla sera vanno a prendere l’acqua, cercano erbe, canne, rami da vendere nei mercati, distanti 10 km, e comprare qualcosa con quello che riescono a guadagnare, si occupano della cucina, dei figli e delle case. Il Governo ha concesso loro del terreno ma non possono col tivarlo. (AP) (22/9/2015 Agenzia Fides)
AFRICA - L’Africa si prepara ad accogliere Papa Francesco
Roma (Agenzia Fides) - Mentre Papa Francesco continua la sua visita in terra americana, si stanno definendo i dettagli del suo prossimo viaggio a fine novembre in tre Stati africani (Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana). Secondo notizie pervenute all’Agenzia Fides, in un comunicato del 18 settembre il governo di Nairobi ha espresso il proprio compiacimento di accogliere dal 25 al 27 novembre Papa Francesco auspicando che il Pontefice possa ispirare i keniani ad essere più uniti.
A Nairobi, il Papa oltre ad incontrarsi con il Presidente Kenyatta, visiterà i locali uffici del Programma Ambientale dell’ONU.
“Il Santo Padre verrà a visitarci come il Buon Pastore del gregge di Dio, rafforzando la nostra fede e incoraggiandoci mentre cerchiamo di rivivere il martirio dei nostri antenati nella fede attraverso il sacrificio per il bene degli altri” ha affermato Sua Ecc. Mons. John Baptist Odama, Arcivescovo di Gulu e Presidente della Conferenza Episcopale dell’Uganda. A Kampala dal 27 al 29 novembre, Papa Francesco celebrerà il Giubileo d’Oro della canonizzazione dei 22 Martiri Ugandesi. (L.M.) (Agenzia Fides 22/9/2015)
ASIA/PAKISTAN - Urge promuovere la tolleranza e prevenire il settarismo
Faisalabad (Agenzia Fides) – In Pakistan è urgente promuovere la tolleranza e prevenire il settarismo. Il governo deve costituire una task force che metta in atto un piano strategico di azione per garantire la tolleranza religiosa. E’ quanto hanno chiesto, in una pubblica manifestazione, attivisti cristiani e musulmani di varie organizzazioni della società civile a Faisalabad, in occasione della Giornata internazionale per la pace, promossa dall’Onu. Come riferito a Fides, i manifestanti chiedono “una nuova normativa per sconfiggere il settarismo, che preveda azioni severe contro quanti etichettano gli altri come ‘infedeli’ o incitano ad uccidere in nome della religione”.
La manifestazione titolata “Pace e dignità per tutti” ha visto la partecipazione di membri di diverse comunità ed è stata promossa da enti come “Associazione delle Donne per la consapevolezza e la motivazione” (Awam), “Fondazione per la Pace e lo Sviluppo Umano” (PHD Foundation), la rete “Pakistan Ngo Network” (PNN),(LDO), “Diritti di espressione, riunione, associazione e pensiero” (REAT Network). I partecipanti hanno fortemente condannato il recente attacco terroristico al campo dell’aeronautica militare a Peshawar, ricordando che settarismo e terrorismo vanno mano nella mano. “Urge ogni sforzo possibile per eliminarli dal paese, trovando i finanziatori e punendo quanti istigano all'odio”.
In una nota inviata a Fides, il direttore della “Fondazione per la Pace e lo Sviluppo Umano”, Suneel Malik, afferma: “Bisogna mettere in campo iniziative concrete per promuovere la diversità e l'inclusione, per combattere la polarizzazione, l'odio e gli stereotipi, per migliorare comprensione e cooperazione tra persone di culture e comunità differenti”, auspicando che il governo possa “tener fede all’impegno di sconfiggere il settarismo e l’odio religioso”.
Resta determinante l’istruzione: “Urge un programma più ampio per affrontare le cause alla radice, per combattere l'estremismo, la disuguaglianza e la discriminazione a partire dal settore dell'istruzione” ha ricordato Naseem Anthony dell’Ong Awam, invitando il governo ad attuare il giudizio della Corte Suprema del Pakistan, emesso il 19 giugno 2014, in cui si invitava l’esecutivo a compiere passi concreti per garantire la tolleranza religiosa e tutelare le minoranze religiose. (PA-SM) (Agenzia Fides 22/9/2015)
ASIA/INDIA - Il governo dell’Andhra Pradesh assicura il sostegno alle Chiese
Secunderabad (Agenzia Fides) – Il governo dello stato indiano di Andra Pradesh assicura servizi e diritti alle minoranze cristiane e la tutela per i beni della Chiesa: è quanto è emerso dal recente incontro in cui i rappresentanti della Federazione delle Chiese cristiane nello stato di Andhra Pradesh hanno incontrato Chandrababu Naidu, Primo Ministro dello stato.
Come riferito a Fides da una nota della Federazione delle Chiese cristiane, i leader cristiani hanno consegnato un memorandum in cui si solleva la questione dei diritti delle minoranze e delle proprietà ecclesiali, chiedendo allo stato di non interferire negli affari amministrativi delle Chiese, delle diocesi e delle istituzioni legate alle Chiese, già regolate dalla Costituzione indiana.
Il Primo Ministro ha assicurato alla delegazione dei Vescovi la correttezza dell’approccio delle istituzioni civili, assicurando il sostegno alle Chiese soprattutto nei casi in cui vi sia stata l'occupazione dei terreni e dei beni. L’incontro ha confermato i buoni rapporti intercorrenti tra le Chiese e il governo dell’Andra Pradesh, costruiti sui binari del reciproco riconoscimento, della legalità e dello stato di diritto, presupposti per costruire l’armonia sociale e religiosa in India. (PA) (Agenzia Fides 22/9/2015)
ASIA/ISRAELE - Disposto l'indennizzo per l'incendio della chiesa di Tabgha
Tabgha (Agenzia Fides) – Lunedì 21 settembre il Procuratore generale israeliano ha annunciato che lo Stato d'Israele offrirà un indennizzo al Santuario del miracolo della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci, a Tabgha, che lo scorso 18 giugno era stato oggetto di un incendio appiccato da terroristi della estrema destra radicale. Lo riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme.
La chiesa presso il Lago di Tiberiade, che ospita una comunità monastica benedettina, aveva ricevuto molte attestazioni di solidarietà dopo l'incendio vandalico subìto. Lo scorso 27 agosto, la chiesa era stata visitata anche dal Presidente Reuven Rivlin. In quella occasione, il Presidente dello Stato ebraico aveva ricordato che “Israele è un paese democratico, che garantisce la libertà di culto per tutti, nel quale le comunità cristiane devono poter fiorire in tutta sicurezza”.
La notizia dell'indennizzo disposto dal Procuratore generale è stata accolta positivamente dagli ambienti delle Chiese di Terra Santa. Soltanto pochi giorni fa (vedi Fides 14/9/2015), i responsabili dell'autorità fiscale israeliana avevano respinto la richiesta di risarcimento presentata dalla Chiesa cattolica per i danni provocati dell'attentato incendiario, sostenendo che la matrice terroristica dell'incendio non era dimostrabile e che il danno provocato dall'incendio non rientrava tra quelli da loro risarciti, in quanto i regolamenti in vigore garantiscono un indennizzo solo per atti di violenza causati dal conflitto arabo israeliano. (GV) (Agenzia Fides 22/9/2015).
AMERICA/CUBA - Le “case di missione”: luoghi di vita comunitaria e forza della Chiesa a Cuba
Holguin (Agenzia Fides) – Papa Francesco ha lodato ieri, durante l'omelia della Messa celebrata nella Piazza della Rivoluzione di Holguín (est), seconda tappa della sua visita pastorale a Cuba, il ruolo fondamentale per l’evangelizzazione svolto delle cosiddette "case di missione". "So con quale sforzo e sacrificio la Chiesa a Cuba sta lavorando per portare a tutti, anche nei luoghi più remoti, la parola e la presenza di Cristo" ha detto il Papa alla folla riunita nella Piazza della Rivoluzione Calixto Garcia Iniguez. "Una menzione speciale meritano le cosiddette ‘case di missione’, che, data la scarsità di chiese e sacerdoti, consentono a molte persone di avere un luogo per la preghiera, l’ascolto della Parola, la catechesi e la vita comunitaria" ha detto il Papa. "Sono piccoli segni della presenza di Dio nei nostri quartieri e un aiuto quotidiano per rendere vive le parole dell’apostolo Paolo: ‘Vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevut o’.”
Questo tipo di case sono attualmente 70 nella diocesi di Holguin, e si aggiungono a 32 parrocchie e 18 luoghi dedicati al culto. Le “case di missione” sono nate negli anni Settanta del secolo scorso, nell’ambito della missione evangelizzatrice della Chiesa e non sono mai state proibite dalle autorità di Cuba. In tutto il paese sono attualmente circa 2.330. In questi luoghi si celebrano i battesimi, si riuniscono stabilmente le comunità cattoliche, e si svolgono celebrazioni periodiche. Per questi motivi sono state considerate dalla Conferenza dei Vescovi Cattolici di Cuba come "uno dei maggiori punti di forza della Chiesa".
Nella nota pervenuta a Fides da una fonte locale, il Vescovo di Holguin, Sua Ecc. Mons. Emilio Aranguren Echeverría, ringraziando il Papa della sua presenza, ha sottolineato che la sua visita obbligherà la Chiesa locale "a lavorare per promuovere la pastorale dell'incontro". Mons. Aranguren ha fatto riferimento allo sforzo per promuovere le "riunioni tra amici, parenti, vicini e concittadini, come un gesto preliminare che può favorire la necessaria riconciliazione".
(CE) (Agenzia Fides, 22/09/2015)
AMERICA/VENEZUELA - Dall’Assemblea nazionale delle POM la solidarietà con i fratelli dell’Oriente
Caracas (Agenzia Fides) – Dal 14 al 17 settembre si è svolta in Venezuela la 48.ma Assemblea Nazionale delle Missioni, organizzata dalla Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) e dal Dipartimento delle Missioni della Conferenza Episcopale. Come riferisce la nota inviata all’Agenzia Fides, al centro dei lavori c’è stato il ruolo dei Direttori diocesani delle missioni e l'istituzione dei Segretari diocesani delle missioni, perché siano presenti in tutto il paese. Con il contributo dei partecipanti all'Assemblea, è stato possibile delineare il profilo e le responsabilità del Direttore diocesano delle Missioni, sulla base degli Statuti generali delle POM, al fine di migliorare il processo di animazione missionaria attraverso le quattro Pontificie Opere Missionarie.
L'assemblea ha visto la partecipazione anche di Sua Ecc. Mons Georges Kahhale, Esarca Apostolico dei Melkiti greci in Venezuela, che durante il suo discorso, ha presentato la situazione attuale dei cristiani in Medio Oriente, sottolineando l'importanza di pregare per questi nostri fratelli. Ha inoltre riferito sulle varie forme di sostegno e solidarietà dei venezuelani con la popolazione del Medio Oriente.
Infine sono stati avviati i preparativi per la Giornata Missionaria Mondiale 2015, che avrà come tema: "Testimoni di Misericordia", per riprendere l’annuncio del Giubileo Straordinario della Misericordia, mettendo in evidenza la figura del missionario come “testimone della misericordia di Dio”.
(CE) (Agenzia Fides, 22/09/2015)
AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - Allerta dengue negli ospedali e nei centri sanitari del Paese
Santo Domingo (Agenzia Fides) - I principali ospedali pediatrici della capitale e i centri sanitari privati continuano a segnalare un aumento di visite nei loro ambulatori e di ricoveri di pazienti sospetti di dengue. Finora ufficialmente sono stati registrati 57 decessi e circa 5.222 contagi. Secondo fonti locali, pervenute a Fides, negli ospedali all’interno del Paese, il direttore dei Servizi Sanitari Nazionali ha assicurato che sono già state date indicazioni riguardo alla formazione di gruppi di vigilanza. Per rafforzare il controllo e ottenere una diagnosi, oltre che una adeguata assistenza, gli ospedali Materno Infantili di Herrera hanno dato vita a commissioni di vigilanza e assistenza, formate da specialisti e altri referenti di diverse aree. In altri centri di cura il personale sanitario è stato allertato sull’aumento dei casi di dengue e informato sulle raccomandazioni al riguardo del Ministero della Sanità. Negli ospedali pediatrici è operativo anche il rep arto per il controllo di dengue, malaria, leptospirosi e altre malattie. (AP) (22/9/2015 Agenzia Fides)

lunedì 21 settembre 2015

Messa nella Plaza de la Revolucion de La Habana,


vaticanit - italiano has uploaded Papa: chi non vive per servire, non serve per vivere
Papa: chi non vive per servire, non serve per vivere
vaticanit - italiano
Il missionario della misericordia celebra messa nella Plaza de la Revolucion de La Habana, come San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI prima di lui, e lega la misericordia al servizio, chiedendo ai cubani di prendersi cura e servire la fragilità dei fratelli.
Papa Francesco, davanti a più di 500mila cubani, idealmente abbracciati da una grande statua di Gesù Risorto posta davanti all’altare e dall’immagine del Cristo della Divina Misericordia nel lato opposto della gigantesca piazza, ha parlato del grande paradosso di Gesù. “Chi vuol essere grande, serva gli altri, e non si serva degli altri”, ha detto commentando il Vangelo domenicale dedicato ai due discepoli di Emmaus che discutevano tra loro su ch ...

domenica 13 settembre 2015

Bollettino Fides News del 12 settembre 2015

VATICANO - Il Card. Filoni ai Vescovi del Bangladesh: “siate seminatori di unità nelle diocesi”
Dhaka (Agenzia Fides) – L’unità con Cristo e con la comunità dei fedeli, che “hanno il diritto di vedere i loro Vescovi vivere in comunione, sia nelle decisioni pastorali da loro adottate che nella loro attuazione”, è stata sottolineata questa mattina dal Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che ha incontrato i Vescovi della Conferenza Episcopale del Bangladesh a Dhaka, nell’ambito della sua visita pastorale in Asia (vedi Fides 7/9/2015).
“Seminate l'unità e non la divisione nelle vostre Diocesi” ha raccomandato il Cardinale. Anche se il contesto di ogni diocesi può essere diverso, e di conseguenza anche le attività missionarie e i modi di evangelizzare, tuttavia “la direzione di tutte le Diocesi deve sempre essere una e la stessa”. Quindi ha spiegato: “L'unità non implica uniformità… Nessun Vescovo può reclamare che una Diocesi è sua proprietà personale. La Chiesa appartiene a Cristo e noi siamo i suoi servi, che si sforzano di fare la sua volontà. Tutti i battezzati appartengono alla Chiesa e ai suoi Pastori è affidato il compito di guidare i membri per il giusto cammino. Siamo servi non padroni”.
Il Prefetto del Dicastero Missionario ha citato con soddisfazione il gran numero di persone che ricevono il battesimo e le tante conversioni, soprattutto nelle zone rurali e fra i gruppi tribali, esortando i Vescovi a “continuare questa missione” e a “promuovere l’evangelizzazione di queste persone”, senza comunque trascurare gli impegni pastorali nelle zone urbane. Ha quindi elogiato l’impegno dei Vescovi, che si recano spesso a visitare parrocchie, comunità ed altre istituzioni, “questo dimostrerà che siamo servi di tutti, inoltre sapete bene quanto queste persone si sentano riconoscenti e privilegiate quando vengono visitate dal loro Pastore”.
“Sono ben consapevole delle difficoltà che incontrate vivendo come minoranza in Bangladesh – ha proseguito il Card.Filoni -. La grande sfida è vivere in armonia con quanti professano altre religioni, cercare un terreno comune di dialogo senza compromettere la verità della nostra fede… Vi invito a costruire relazioni armoniose con tutti. Le altre religioni non sono né i nostri rivali, né i nostri concorrenti. Papa Francesco ci ricorda che la fede si propone non solo attraverso la predicazione, ma anche attraverso il contatto personale e la testimonianza… Siamo chiamati a stabilire Chiese locali radicate nella cultura di ogni nazione, ma sempre coerenti con gli insegnamenti e le dottrine della Chiesa cattolica. Col tempo ogni Chiesa locale deve crescere, con il clero diocesano e i Vescovi locali, in modo che l'attività missionaria raggiunga ogni zona remota e bisognosa”.
Tra le raccomandazioni del Card. Filoni ai Vescovi del Bangladesh, in primo luogo figura l’attenzione particolare al cammino di formazione che si svolge nei seminari, quindi la cura per la formazione permanente dei sacerdoti, e la partecipazione dei laici alla vita della Chiesa, all’opera di evangelizzazione ed all’amministrazione delle diocesi.
“Il Popolo di Dio ha grandi aspettative da voi come Vescovi – ha concluso il Cardinale -. La vostra gente si aspetta che siate missionari che lavorano duro; promotori di comunione; collaboratori nella Chiesa; tra i primi ad incoraggiare i sacerdoti, i religiosi e i laici”. (SL) (Agenzia Fides 12/9/2015)
VATICANO - Il Card. Filoni incontra Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici del Bangladesh: “siamo tutti in stato permanente di missione”
Dhaka (Agenzia Fides) – In tarda mattinata il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha incontrato oggi a Dhaka, i rappresentanti delle 7 diocesi del Bangladesh: Vescovi, superiori dei religiosi, sacerdoti e laici, circa 120 persone.
L’ampio discorso del Prefetto del Dicastero Missionario ha avuto per tema “La prospettiva missionaria nella Evangelii gaudium: da una missione della Chiesa a una Chiesa ‘in missione’" e si è articolato sviluppando quattro punti: La novità della Evangelii gaudium; lo scopo di questo documento; la Chiesa come agente di missione; una prospettiva missionaria.
“Evangelii Gaudium non è un documento pontificio composto nel modo tradizionale” ha evidenziato prima di tutto il Cardinale, “cioè, suddiviso in varie sezioni… Inoltre, non è un documento che si rivolge esclusivamente ad una singola categoria di persone che sono obbligate a trattare con il Vangelo in una maniera quasi-professionale”. La parola “missione” è un termine aperto, e fin dall’inizio del suo Pontificato Papa Francesco ha ripetuto che la prospettiva missionaria è insita nella vita del battezzato, viene prima di ogni altro tipo di impegno pastorale. Secondo il Papa, in linea con i suoi predecessori, tutti noi, in quanto battezzati, sacerdoti, religiosi o laici, “siamo tutti chiamati ad essere agenti di missione, che appartiene a tutto il popolo di Dio”.
“Lo scopo di questo documento è mettere tutta la Chiesa in stato permanente di missione – ha sottolineato ancora il Prefetto del Dicastero Missionario -. Forse in passato, abbiamo pensato e vissuto la Chiesa in un certo modo statico, come una realtà consolidata, collegata con l'immobilità e la conservazione, piuttosto che a una realtà collegata al dinamismo e al movimento. Papa Francesco preferisce una Chiesa in movimento… in grado di trovare nuove espressioni, nuovi metodi e una nuova vita”. Quindi il Card. Filoni ha sottolineato che l’intera Chiesa è chiamata ad essere soggetto di missione, in quanto “la Chiesa non è una realtà astratta, ma una entità concreta. Di conseguenza, non si può parlare di ‘natura missionaria’ della Chiesa, senza impegnare concretamente tutti i cristiani”.
Nell’ultima parte del suo discorso, il Card. Filoni ha evidenziato che la Parola di Dio è il prerequisito per annunciare il Vangelo, in quanto essa “continua il dialogo e l’incontro di Dio con il suo popolo”. Inoltre la gioia della fede, che siamo chiamati a comunicare e a testimoniare, nasce dall’incontro con Cristo. “La manifestazione dell'amore di Dio in Gesù ha un destinatario preciso, ogni persona, me compreso, nell'esperienza di essere salvato da Gesù Cristo. L'esperienza di stupore nell'incontro rivela il mistero dell'amore di Dio per me. In questo si trovano le ragioni per la missione e il suo contenuto”. (SL) (Agenzia Fides 12/9/2015)
AFRICA/BURUNDI - I Vescovi denunciano il clima di violenza e il riaccendersi dello spirito di divisione del Paese
Bujumbura (Agenzia Fides)-“Non uccidere”. Con questo richiamo al quinto comandamento i Vescovi del Burundi invitano i burundesi a lavorare per la pace nel Paese che sta vivendo la peggiore crisi dalla fine della guerra civile nel 2003, dopo che il Presidente Pierre Nkurunziza è stato rieletto per un terzo mandato in violazione della Costituzione.
I Vescovi si sono espressi sulla situazione del Paese in un comunicato pubblicato al termine della loro Assemblea Plenaria all’inizio di settembre. I Presuli sottolineano come si sia creata una divisione nella popolazione tra coloro che si sentono al sicuro e quelli invece che temono per la propria vita al punto che in diversi sono stati costretti a fuggire anche all’estero.
I Vescovi condanno gli atti criminali che si registrano quotidianamente in particolare nella capitale Bujumbura, dove ogni notte si verificano omicidi, e dove diverse persone non dormono nel proprio domicilio per paure di essere rapite o uccise. In alcuni quartieri, denuncia il comunicato, gli abitanti sono consegnati in residenza sorvegliata e, non potendo uscire di casa per andare a lavorare o procurarsi da mangiare, rischiano di morire di fame.
“La povertà minaccia la popolazione- scrivono i Vescovi- e questa accresce il dramma che stiamo vivendo, dal momento che alcuni membri della comunità internazionale sembrano aver sospeso i loro aiuti al Burundi”.
I Vescovi deplorano inoltre il linguaggio utilizzato nel confronto politico sia da parte del governo che dall’opposizione, giudicandolo “minaccioso e teso a denigrare gli altri. (…). Un linguaggio a carattere terroristico volto a provocare il confronto come se fossimo in guerra”. Un linguaggio che serve a risvegliare lo spirito di divisione di un Paese che con gli accordi di pace voleva cambiare pagina e intraprendere la via della riconciliazione nazionale.
Dopo aver invitato i fedeli alla preghiera per la pace nel Paese, i Vescovi rivolgono un pressante appello ai protagonisti della crisi politica perché si siedano attorno ad un tavolo per “prendere i provvedimenti che permettano al Burundi di ritornare ad essere un Paese vivibile dove ciascuno si senta libero nel rispetto reciproco”. (L.M.) (Agenzia Fides 12/9/2015)
ASIA/ISRAELE - Il Vescovo Marcuzzo: non ci sarà nessuna “serrata” dei Luoghi Santi in appoggio allo sciopero delle scuole cristiane
Nazareth (Agenzia Fides) - “Non c'è niente di serio e di attendibile nelle voci che parlano di una possibile chiusura dei Luoghi Santi come iniziativa da intraprendere in appoggio allo sciopero delle scuole cristiane”. Così riferisce all'Agenzia Fides il Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale per Israele del Patriarcato Latino di Gerusalemme. L'autorevole e perentoria smentita pone fine alle indiscrezioni su una possibile “serrata” dei Luoghi Santi cristiani che sarebbe stata presa in considerazione dalla Chiese di Terra Santa come misura estrema da mettere in campo nel braccio di ferro in corso tra le scuole cristiane e il governo israeliano. “Questa ipotesi non è stata affatto presa in esame, a nessun livello. Anzi, noi incoraggiamo i pellegrini a venire da tutto il mondo per visitare i Luoghi Santi. Diciamo a tutti: venite in Terra Santa, non c'è nessun motivo di esitare e di avere paura” ribadisce a Fides il Vescovo Marcuzzo, che presiede anche il Co mitato negoziale delle scuole cristiane, incaricato delle trattative con il governo israeliano.
Nei giorni scorsi, secondo quanto riportato da alcune agenzie, un portavoce delle scuole cristiane durante una conferenza stampa aveva fatto balenare l'ipotesi di una chiusura dei Luoghi Santi - che ogni anno attirano da tutto il mondo milioni di pellegrini - come strumento di ritorsione per colpire l'economia israeliana e nello stesso tempo sensibilizzare la comunità internazionale suo trattamento – considerato discriminatorio – che il governo israeliano sta riservando alle scuole cristiane.
Tale ipotesi è apparsa da subito in contraddizione con i numerosi appelli - lanciati di recente anche dalla Custodia francescana di Terra Santa – che invitavano i pellegrini a tornare senza indugio nella terra di Gesù, dopo il preoccupante calo di pellegrinaggi registrato negli ultimi mesi, e attribuito dagli operatori sia alla crisi economica che all'instabilità di Paesi confinanti con Israele e Palestina.
Proseguirà quindi in altre forme – compresi presidi e manifestazioni pubbliche - la protesta messa in atto dalle scuole cristiane di Terra Santa, che dall'inizio dell'anno scolastico proseguono lo sciopero a oltranza e non hanno ancora riaperto le aule per la ripresa delle ordinarie attività scolastiche. Alla radice della protesta ci sono le restrizioni di bilancio imposte dallo Stato ebraico. In pochi anni, i contributi pubblici alle scuole cristiane sono diminuiti di oltre il 45%, costringendo gli istituti ad aumentare le rette scolastiche a carico delle famiglie, spesso dotate di redditi bassi, sotto la media nazionale. Le 47 scuole cristiane presenti in Israele sono frequentate da 33mila studenti (di cui solo la metà sono battezzati) e impiegano 3mila insegnanti. I sussidi statali, che fino a qualche anno fa coprivano il 65% delle rette, sono stati drasticamente ridotti e adesso non coprono nemmeno il 30% delle spese di gestione. (GV) (Agenzia Fides 12/2015).
AMERICA/CUBA - Indulto per 3522 detenuti: i Vescovi esprimono la loro soddisfazione per “questa azione di misericordia”
L’Avana (Agenzia Fides) – "La notizia della liberazione dei prigioni è motivo di allegria e di sollievo spirituale per gli stessi detenuti e per i loro parenti così come per i collaboratori della pastorale penitenziaria" afferma un comunicato della Segreteria generale della Conferenza dei Vescovi cattolici di Cuba, pubblicato ieri 11 settembre, con il quale i Vescovi cubani esprimono loro sentita soddisfazione per il gesto umanitario del Governo dell’Avana che ha decretato un indulto per 3.522 detenuti, forse il più numeroso di tutti i tempi.

I Vescovi riferiscono che tutte le diocesi hanno ricevuto numerose richieste dai parenti di persone in carcere per chiedere l’indulto e che lo stesso titolare della diocesi ha portato avanti le pratiche presso le autorità governative o tramite la Commissione nazionale per la pastorale penitenziaria.

"Con quest'azione di misericordia si anticipano già i frutti che la Visita di Papa Francesco, nella sua condizione di Missionario della Misericordia, ci lascerà per il benessere di tutto il nostro popolo" conclude il comunicato.

(CE) (Agenzia Fides, 12/09/2015)

mercoledì 9 settembre 2015

Bollettino Fides News del 9 settembre 2015

AFRICA /EGITTO - Il Patriarca copto Tawadros: la Chiesa ha una missione spirituale e non fa politica
Il Cairo (Agenzia Fides) – La Chiesa copta è una realtà di natura spirituale che serve tutta la società egiziana, senza eccezioni, e realizza tale servizio senza rivendicare ruoli politici diretti, limitandosi a esercitare la propria missione ecclesiale. Lo ha ribadito con forza il Patriarca copto ortodosso Tawadros II, parlando in un teatro parrocchiale del Cairo. Nel suo intervento, Papa Tawadros ha ripetuto intenzionalmente che la Chiesa copta non offre appoggi diretti e personali a nessun candidato, e anche le sue iniziative sociali, assistenziali ed educative vanno tutte messe in relazione alla sua missione di natura spirituale, a vantaggio della salvezza di tutti.
Il grande Paese africano si sta preparando alle elezioni parlamentari, che si svolgeranno in più turni a partire dal prossimo 17 ottobre. I termini per la presentazione dei candidati e delle liste scadono nei prossimi giorni, e in vista di tale termine aumenta il clima di mobilitazione pre-elettorale. Nelle ultime ore, anche il copto Naguib Gabriel, leader della Federazione egiziana per i diritti umani, ha presentato presso gli organismi competenti la documentazione richiesta per partecipare alle elezioni. E’ intanto confermata la presenza di cristiani copti anche nelle liste del Partito salafita al-Nour. Nei mesi scorsi, per rispondere alle polemiche rilanciate dalla stampa, alcuni leader della formazione di matrice islamista hanno chiarito che l'inserimento di cristiani nelle proprie liste elettorali rappresenta un “atto dovuto”, reso obbligatorio dalla legge elettorale, e rientra nei pre-requisiti costituzionali a cui le formazioni politiche devono ottemperare per essere ammesse alle prossime elezioni parlamentari.
Ha annunciato da tempo la sua scelta di candidarsi nelle liste del Partito conservatore salafita anche l'attivista copto Nader El-Serafy, esponente della formazione politica Ghad el-Thawra e co-fondatore di "Copts 38", il movimento di laici sorto nel 2011 per chiedere il ripristino delle disposizioni canoniche stabilite dalla Chiesa copta ortodossa nel 1938 – e successivamente abrogate – che ammettevano 9 condizioni in cui era concesso ai cristiani copti di divorziare. La Chiesa copta non ha mai esplicitamente condannato la scelta dei cristiani che decidono di militare nei Partiti di ispirazione islamista. La legge elettorale in vigore stabilisce che i cristiani copti devono essere rappresentati da almeno 24 candidati nelle liste di Partito che concorrono a livello nazionale. (GV) (Agenzia Fides 9/9/2015).
AFRICA/MOZAMBICO - Il Presidente Nyusi riconosce il ruolo della Chiesa nella riconciliazione nazionale
Maputo (Agenzia Fides) - “La Chiesa cattolica ha sempre invitato la società mozambicana ad apprezzare tutte le persone, in particolare coloro che sono più vulnerabili e nel bisogno” ha riconosciuto il Presidente del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi, durante il suo intervento in occasione della Messa celebrata nella Cattedrale di Tete lunedì 7 settembre, anniversario dell’indipendenza nazionale dal Portogallo. Secondo le informazioni pervenute a Fides, il Presidente ha espresso apprezzamento per il ruolo svolto dalla Chiesa cattolica nel preservare la pace e per i suoi sforzi per la riconciliazione nazionale.
Il 7 settembre 1974 veniva firmato a Lusaka (Zambia) l’accordo tra il FRELIMO (Fronte di Liberazione Nazionale del Mozambico) e il Portogallo che metteva fine alla guerra per l’indipendenza nazionale. Subito dopo, nel 1975, scoppiava la guerra civile tra il FRELIMO, che aveva assunto il governo del Paese, e la RENAMO (Resistenza Nazionale Mozambicana), un movimento armato d’opposizione. Solo nel 1992 il conflitto civile è stato risolto con l’attiva partecipazione della Chiesa cattolica nella trattativa di pace.
Le celebrazioni per l’indipendenza nazionale coincidevano quest’anno con il 75esimo anniversario dell’erezione dell’Arcidiocesi di Maputo, la capitale del Paese. Essendo impegnato a Tete, il Presidente Nyusi si è fatto rappresentare alle funzioni religiose nello stadio della capitale dal Primo Ministro Carlos Agostinho do Rosario. Questi ha chiesto a tutti i fedeli, e più in generale alla società, di intraprendere azioni concrete per mantenere e consolidare la pace. Riprendendo lo slogan delle celebrazioni dell’anniversario dell’Arcidiocesi (“Ringraziate il Signore per le meraviglie realizzate in questi anni”), il Premier ha sottolineato che “solo una vera pace può permettere ai mozambicani di ‘fare meraviglie’ nell’avvenire”. (L.M.) (Agenzia Fides 9/9/2015)
AFRICA/MALI - Tre milioni di persone nell’insicurezza alimentare, tra loro 715.000 bambini
Bamako (Agenzia Fides) - Più di 3 milioni di persone in Mali (un quinto della popolazione) vive in condizioni di insicurezza alimentare, secondo le agenzie specializzate delle Nazioni Unite. La regione più critica è il nord, dove le condizioni di sicurezza rimangono precarie anche dopo la cacciata dei gruppi jihadisti che avevano conquistato la regione nel 2012.
La guerra ha costretto alla fuga centinaia di migliaia di persone. Secondo gli ultimi dati dell’Onu, circa 136.000 rifugiati nei Paesi limitrofi e 90.000 sfollati interni sono tornati a casa, ma centinaia di migliaia di persone vivono ancora nei campi d’accoglienza.
Per cercare di sopravvivere, secondo la Fao, dal 10 al 15% della popolazione del Mali è stata costretta a chiedere denaro in prestito, a vendere il bestiame o ad essere coinvolta in attività illecite. Tra i più colpiti molti i bambini: secondo il coordinamento Onu per l’azione umanitaria (OCHA), nel nord del Paese 715.000 bambini sotto i cinque anni soffrono di grave forme di malnutrizione. (L.M.) (Agenzia Fides 9/9/2015)
ASIA/BANGLADESH - Lettera pastorale del Vescovo di Rajshahi: “Un Giubileo di benedizione”
Rajshahi (Agenzia Fides) – “La celebrazione del Giubileo d'argento nella diocesi di Rajshahi intende rendere grazie a Dio per tutte le benedizioni che ha dato alla diocesi nella sua storia”: lo afferma la Lettera Pastorale inviata a tutti i fedeli da Sua Ecc. Mons Gervas Rozario, in occasione del 25° anniversario di fondazione della diocesi cattolica di Rajshahi. Le celebrazioni per l’evento, che prevedono i momenti-clou nei giorni 10 e 11 settembre 2015, saranno impreziosite dalla visita pastorale del Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli
Nella Lettera pastorale, inviata all’Agenzia Fides, il Vescovo ricorda la storia della Chiesa locale: “Il 21 maggio del 1990, la diocesi di Rajshahi è stata eretta canonicamente, guidata prima dal Vescovo Mons Patrick D'Rozario, C.S.C, e negli anni successivi da Mons Paulinus Costa. Alle origini nella diocesi c’erano sette parrocchie, oggi sono 19 e la 20a è in via di creazione. Grazie all’opera pastorale di preti diocesani, di missionari del PIME, di suore, catechisti e fedeli, la Chiesa cammina e coglie i frutti della grazia”.
Tra le priorità pastorali della diocesi, nota il Vescovo nel testo, fin dall’inizio vi furono l'evangelizzazione e l’opera di istruzione, punti ancora oggi fondamentali. L’evangelizzazione è andata avanti tra le popolazioni indigene degli adivasi (delle varie etnie: santal, uraon, mahali, mundari, pahari, mahato etc.) “per diffondere l'amore di Cristo attraverso lo sviluppo economico e sociale dei poveri, fornendo assistenza sanitaria e nella testimonianza di misericordia, giustizia e pace”. Inoltre il cammino di “rinnovamento della Chiesa locale è continuato a partire dalle famiglie, nelle parrocchie, attraverso una profonda adesione al Vangelo”. “Oggi ci sono molte persone che vogliono ascoltare la Parola di Dio. La Parola di Dio deve essere predicata loro con grande cura”, scrive il Vescovo Rozario.
Inoltre “la Chiesa di Rajshahi è sempre attenta ai poveri e impegnata nelle opere di misericordia, cui si dedicano sacerdoti diocesani e religiosi, suore e catechisti”, ribadisce il testo, affermando che l’intera comunità si sta preparando a vivere con gioia e con profondo impegno l'Anno della Misericordia proclamato da Papa Francesco, come nuova opportunità di testimonianza evangelica e di missione. (DC-PA) (Agenzia Fides 9/9/2015)
ASIA/TURCHIA - Una mostra d'arte e un film sul Genocidio armeno
Istanbul (Agenzia Fides) – Alcune opere d'arte legate direttamente o indirettamente alla storia del Genocidio armeno vengono esposte per la prima volta senza censure alla Biennale di Istanbul, in programma dal 5 settembre al 1° novembre. Lo riferiscono fonti turche consultate dall'Agenzia Fides. I curatori della Biennale hanno reso noto che quest'anno la manifestazione – organizzata dalla Istanbul Foundation for Culture and Arts - ospiterà le opere d'arte di 13 artisti armeni, sottolineando che anche in questo caso il potere dell'arte ha permesso di garantire a tutti un approccio nuovo e non conflittuale a una questione considerata ancora tabù in molti ambienti turchi.
La stampa turca informa inoltre che il prossimo 30 ottobre verrà proiettato anche in Turchia il film Lost Birds (Uccelli perduti), la prima pellicola prodotta in Turchia sul Genocidio armeno e realizzata dai registi Ela Alyamac e Aren Perdeci. Nel film le vicende tragiche del 1915 vengono viste attraverso gli occhi di due bambini, fratello e sorella. (GV) (Agenzia Fides 9/9/2015).
ASIA/CAMBOGIA - Famiglie costrette a vivere nei cimiteri, dove i bambini giocano tra le tombe
Phnom Penh (Agenzia Fides) – Centinaia di vietnamiti vivono tra tombe e lapidi: una intera comunità si è vista costretta ad occupare un cimitero a sud di Phnom Penh per far fronte alla povertà e alla disuguaglianza. A Thmor San, un’area del villaggio di Doeum Sleng, i bambini giocano tra le lapidi e gli adulti preparano da mangiare tra i sepolcri. Alcune famiglie hanno occupato il terreno dopo aver abbandonato il mondo rurale in cerca di opportunità di lavoro ma, visti gli affitti troppo elevati degli appartamenti di Phnom Penh, hanno accettato la necropoli come male minore. Alcuni antropologi hanno documentato in Cambogia la diffusa credenza negli spiriti che fanno parte della realtà quotidiana delle persone e sono adorati nelle case con piccoli altari o ‘case degli spiriti’. A Thmor San migliaia gli abitanti sopravvivono con il piccolo mercato, la vendita di spazzatura e gli aiuti delle ong. Tra i problemi più diffusi ci sono alcool, violenza domestica, malnutrizione , mancanza di scolarizzazione, abuso e lavoro minorile, malattie come l’Hiv, il tutto aggravato dalle frequenti inondazioni. (AP) (9/9/2015 Agenzia Fides)
AMERICA/EL SALVADOR - “I problemi non si risolvono con le manifestazioni, ma con la buona volontà” afferma Mons. Escobar
San Salvador (Agenzia Fides) – “E' una mancanza di rispetto vedere i leader che litigano per le strade" ha stigmatizzato l'Arcivescovo di San Salvador, Sua Ecc. Mons. Luis Escobar Alas, riferendosi al confronto politico sempre più acceso, mentre la criminalità aumenta senza che le autorità intervengano in modo deciso. L’Arcivescovo sottolinea che questo atteggiamento non porta alcun beneficio, perché la società è stanca di vedere la polarizzazione estrema.
Nella nota inviata a Fides, Mons. Escobar Alas commenta le manifestazioni contro la corruzione, l'impunità e la violenza, che si sono svolte sabato 5 settembre in diversi luoghi della città, promosse dai movimenti legati ai partiti politici, alla ricerca del sostegno dei cittadini. “E' vero che si tratta di questioni complesse, che si devono affrontare con un ragionamento maturo – commenta Mons. Escobar Alas -. Ma la società salvadoregna è maturata, e lo dimostra nelle sue manifestazioni civili.... Vogliamo comportamenti maturi e responsabili, cercando di risolvere i problemi fino in fondo, non le manifestazioni di piazza. Dobbiamo essere seri e cercare una soluzione con buona volontà, altrimenti non andremo avanti".
L’Arcivescovo conclude notando che sia "molto triste e significativo" che tre Presidenti dell'America Centrale si trovino ad affrontare la giustizia a motivo della corruzione: "Se di deve lottare contro la corruzione, si deve fare attraverso le istituzioni dello Stato, che devono essere rafforzate per affrontare questi problemi".
(CE) (Agenzia Fides, 09/09/2015)
AMERICA/CUBA - Festeggiata la Virgen della Carità, Patrona di Cuba, in attesa del Papa
Cienfuegos (Agenzia Fides) – “Ogni anno la festa della Vergine della Carità del Cobre ci riempie di gioia e di speranza, perché ci ricorda la sua presenza amorevole a Cuba da più di quattrocento anni. E poi, una cosa molto importante: il prossimo anno 2016 sarà il centenario della Dichiarazione della Vergine della Carità del Cobre come Patrona di Cuba, quindi preghiamo la Vergine perché il Papa Francesco chieda per noi che l'8 settembre sia giorno festivo". Così è scritto nel messaggio di Sua Ecc. Mons. Domingo Oropesa Lorente, Vescovo di Cienfuegos, per la festa liturgica della Natività della Vergine Maria, 8 settembre, giorno in cui a Cuba viene celebrata “La Virgen de la Caridad del Cobre”, Patrona di Cuba.
Nel testo del Vescovo, inviato a Fides dalla Conferenza Episcopale Cubana, dopo aver ringraziato la principale radio locale della diocesi attraverso cui il messaggio ha potuto raggiungere migliaia di cubani, Mons. Domingo Oropesa invita a riflettere sulla figura della Vergine e sull'importanza della prossima visita di Papa Francesco. "Il rapporto, il modo in cui ci rivolgiamo a Lei, l'amicizia con la Vergine, ci fa crescere, ci ricostruisce e ci rende migliori. Se per ogni bambino la figura di una madre, di una buona madre, lo sostiene e lo fa crescere con amore, figuriamoci quanto può fare l'amore della Virgen de la Caridad de El Cobre" afferma Mons. Oropesa.
Con la festa de “La Virgen de la Caridad del Cobre” in tutta Cuba sono iniziate una serie di attività che si concluderanno con la visita del Santo Padre. Ieri si sono anche conclusi i lavori di ristrutturazione della Basilica de El Cobre, dove il Papa celebrerà la Messa il 22 settembre, nello stesso luogo dove si recò Benedetto XVI nella visita del 2012.
(CE) (Agenzia Fides, 09/09/2015)
AMERICA/HONDURAS - I bambini resistono alla carestia grazie alla merenda scolastica
Intibucá (Agenzia Fides) – La grave siccità provocata da El Niño ha causato la perdita di intere coltivazioni, unica fonte alimentare per tante famiglie honduregne. In alcuni luoghi del Paese la merenda scolastica è l’unico pasto che permette ai bambini di resistere alla carestia. In molte comunità i piccoli vanno a scuola soprattutto per avere qualcosa da mangiare. Uno dei municipi dove la situazione è più precaria è Yamaranguila, Intibucá, che registra un livello di insicurezza alimentare molto critico. Abbondano campi rimasti a secco, animali rachitici e le persone rimaste senza niente da mangiare. Nella scuola del municipio i bambini fanno lunghe file con i loro piatti e bicchieri di plastica per ricevere la merenda. Alcuni ne mangiano solamente una parte, conservando il resto per condividerlo a casa con la famiglia. Complessivamente, in Honduras, la siccità compromette la vita di 161.403 famiglie di 146 municipi. Il Governo sta mettendo in pratica un piano d’azion e per portare cibo e aiuti. Ogni razione viene consegnata alle famiglie con cinque chili di riso, cinque chili di zucchero, cinque chili di fagioli, due chili di farina di mais, un chilo di caffè, due chili di burro, due chili di spaghetti e uno di pasta. (AP) (9/9/2015 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...