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lunedì 20 aprile 2020

Agenzia Fides 20 aprile 2020

AFRICA/COSTA D’AVORIO - Giornata nazionale dei detenuti: appello di un prete per una maggiore umanizzazione delle carceri
 


Abidjan (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica in Costa d'Avorio, attraverso la Commissione Episcopale per la pastorale sociale, celebra ogni anno dal 2007 nella festa della Divina Misericordia, la giornata nazionale dei detenuti. Un'iniziativa della Chiesa per essere più vicini ai prigionieri e mostrare loro la misericordia di Dio. Ma anche per evidenziare le realtà esistenziali delle carceri ivoriane.
In occasione della quattordicesima edizione della Giornata nazionale dei detenuti, che quest'anno dovrebbe svolgersi nell'arcidiocesi di Gagnoa e che, per motivi legati alla COVID-19, non ha potuto avere luogo, p. Charles Olidjo Siwa, segretario esecutivo nazionale della sottocommissione nazionale per la cura pastorale delle carceri, chiede il rispetto della dignità umana e la cura dell'igiene nelle carceri ivoriane.
"Diciamo che ci sono situazioni nelle nostre carceri che minano la dignità della persona umana, ad esempio la sovrappopolazione, inoltre alcune case di correzione in Costa d'Avorio sono prive di latrine. Certamente i governi fanno sforzi che accogliamo con favore, ma a questo livello pensiamo che non si sia fatto abbastanza. I detenuti devono essere davvero trovarsi in un luogo di correzione” auspica p. Siwa. Infatti il tema scelto per l'anno pastorale 2019-2020 della Giornata nazionale dei prigionieri è: "Per il rispetto della dignità della persona umana, cerchiamo di impegnarci nell'igiene in carcere”.
Durante la celebrazione della giornata nazionale dei carcerati si visitano i detenuti in una delle case correzionali del Paese, cui si donano viveri e pasti. Un'azione che non è stato possibile effettuare a causa della pandemia di Coronavirus. P.. Siwa lancia comunque un appello alla solidarietà, invitando cristiani e persone di buona volontà a sostenere i prigionieri, dando al contempo alle carceri un volto più umano.
Il Presidente della Repubblica, Alassane Ouattara nell’ambito alla lotta contro il coronavirus ha graziato lo scorso 8 aprile 1000 prigionieri e ha ridotto la pena ad altri 1004.
La Costa d'Avorio ha 34 carceri e strutture correttive con una popolazione carceraria di 16.800 detenuti. La prigione più grande e famosa del paese, il Centro di correzione e detenzione di Abidjan (MACA), progettato per ospitare 1.500 detenuti, oggi ha una popolazione carceraria di 7.400 prigionieri. Un terzo dei carcerati (2.141 persone) del MACA sono in detenzione preventiva. (S.S.) (L.M.) (Agenzia Fides 20/4/2020)
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AFRICA/NIGERIA - Covid-19: la Caritas nigeriana distribuisce generi alimentari ai poveri bloccati a casa
 
Abuja (Agenzia Fides) - La Catholic Caritas Foundation of Nigeria (CCFN) ha donato materiali alimentari a oltre 500 famiglie nella comunità di Durumi e dintorni ad Abuja (capitale federale della Nigeria), a famiglie bisognose bloccate in casa per le misure di prevenzione disposte dalle autorità per contrastare l’epidemia di COVID-19.
Il Segretario Generale della CCFN, Rev. P. Zacharia Samjumi, nello spiegare l’iniziativa, a specificato che i beneficiari sono stati attentamente selezionati e sono principalmente persone che traggono di che vivere da attività informali condotte ogni giorno. Il lock down della popolazione di 14 giorni e la sua estensione per altri 14, ha praticamente gettato queste famiglie alla fame. Per questo la CCFN ha avviato il programma di distribuzione gratuita di generi alimentari, inizialmente a 200 famiglie, ora esteso a 500 per poi raggiungere 1000 famiglie.
P. Samjumi ha rivolto un appello ai nigeriani benestanti perché contribuiscano al programma di assistenza della Caritas e di altre organizzazioni. “Pensiamo che vi siano organizzazioni credibili che possono raggiungere i più poveri della società, per i quali il blocco in casa sta avendo un impatto grave. Chiediamo ai nigeriani benestanti attraverso queste organizzazioni credibili di fornire gli aiuti ai bisognosi ", ha detto p. Samjumi
Anche Sua Ecc, Mons. Adewale Martins, Arcivescovo di Lagos, nella sua omelia per la Messa della Divina Misericordia nella Cattedrale di Santa Croce, Lagos, trasmessa per televisione a causa del lock down, ha lanciato un appello alla solidarietà. "Lodiamo i nostri parrocchiani che hanno provveduto ai poveri" ha detto Mons. Martin, che ha chiesto ai responsabili della distribuzione degli aiuti di assicurarsi che questi siano dati alle persone che ne abbiano effettivo bisogno.
Le autorità della Nigeria hanno confermato 86 nuovi casi di coronavirus e 21 decessi, per un totale di 627 casi confermati.Le autorità hanno imposto un blocco nella capitale Abuja, a Lagos e negli Statoodi Ogun e di Kano.
Le misure di lock down sono comunque difficili da far rispettare in Nigeria. Le forze dell’ordine sono accusate di aver ucciso una ventina di persone per aver violato il coprifuoco.
Inoltre uomini armati hanno ucciso 47 persone in attacchi ad alcuni villaggi nello stato nigeriano nordoccidentale di Katsina nelle prime ore di sabato 18 aprile, secondo quanto riferiscono fonti di polizia. (L.M.) (Agenzia Fides 20/4/2020)
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ASIA/INDIA - La domenica della "Divina misericordia" spesa per i più poveri, bloccati dall'emergenza coronavirus
 
Bhubaneswar, (Agenzia Fides) - Vescovi e fedeli cattolici nello stato di Orissa (Odisha) hanno vissuto la domenica della Divina Misericordia, il 19 aprile, dedicandosi agli emarginati, agli "scartati", ai migranti e agli indigenti, in questa fase di "blocco totale" della nazione, a causa dell'emergenza Covid-19, esteso dal governo fino al 3 maggio. Come spiegano all'Agenzia Fides fonti della Chiesa locale, per i più poveri, la fame è diventato un nemico peggiore di COVID-19. I poveri, emarginati, lavoratori a giornata sono i più colpiti da questo blocco: non hanno lavoro, né denaro né cibo per vivere.
I Vescovi dello stato di Odisha hanno preso l'iniziativa di aiutare i poveri e i bisognosi durante il blocco nazionale della Divina Misericordia domenica 19 aprile 2020.
La diocesi di Rayagada ha organizzato il servizio di distribuzione del cibo coinvolgendo anche altre organizzazioni della società civile, andando a beneficiare lavoratori migranti, autisti, piccoli commercianti, operai a giornata, vedove, anziani, mendicanti, senza tetto.
"La Divina Misericordia di Cristo è l'amore che ha per l'umanità, nonostante i nostri peccati che ci separano da Lui", ha spiegato a Fides mons. Aplinar Senapati, della Congregazione della Missione (CM) Vescovo di Rayagada, impegnato a offrire materiali ai poveri e ai bisognosi.
"Pur mantenendo il distanziamento sociale, i nostri cuori sono vicini ai poveri e ai bisognosi: e Gesù mostra che la sua misericordia per i piccoli", ha detto. "Nel nostro modo semplice raggiungiamo queste persone che sono di Dio".
La Diocesi ha distribuito a 700 famiglie cibo e un kit sanitario con disinfettante, sapone e maschera. Le suore Francescane Missionarie di Maria (FMM) si sono unite alla distribuzione e hanno aiutato le persone a ricevere i kit. "Grazie a questi doni, sperimentiamo l'amore e la misericordia del nostro Dio", ha detto Priti Pradhan, una vedova cattolica di Rayagada.
“Abbiamo deciso che tutte le parrocchie, le scuole e le istituzioni potrebbero generare un proprio fondo e scorte alimentari per aiutare i poveri nella razione quotidiana di cibo”, ha affermato mons. Niranjan Sualsingh, Vescovo di Sambalpur, mentre distribuiva i materiali alimentari agli abitanti delle baraccopoli e ai migranti.
In questo momento di battaglia contro COVID-19 lo stress tra le persone è in aumento, la situazione dei poveri e dei lavoratori migranti peggiora. Milioni di indiani soffrono. "Dobbiamo essere sensibili a questa tragedia umana senza precedenti. Le attuali situazioni richiedono da noi semplicità e austerità dello stile di vita , per alleviare la sofferenza dei più poveri", ha aggiunto mons. Niranjan Sualsingh.
Grazia alla collaborazione delle varie parrocchie e dei vari ordini e congregazioni religiose, maschili e femminili, le aree periferiche o i quartieri più poveri sono stati raggiunti, inclusa la colonia di lebbrosi A Burla e 250 famiglie di una baraccopoli, tutta di popolazione non cristiana.
"Il COVID-19 ci ha resi tutti più premurosi e compassionevoli verso le persone , verso la gente senza speranza della società, senza alcuna discriminazione di etnia o religiose", ha detto suor Sunita Ekka Superiora della congregazione della Santa Croce e Sambalpur. Le autorità civili dello stato hanno molto apprezzato il gesto e la solidarietà dei cattolici. (PN-PA) (Agenzia Fides 20/4/2020)
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ASIA/CAMBOGIA - La risposta al Covid-19: Vescovo e sacerdoti vicini con creatività alla gente nei villaggi
 
Phnom Penh (Agenzia Fides) - "Il nostro cuore è rivolto e affidato a Nostra Signora del Sorriso, nel mezzo delle risaie della Cambogia, mentre è in corso il fermo di ogni attività per la diffusione del coronavirus", dice all'Agenzia Fides mons. Olivier Schmitthaeusler, Vicario apostolico di Phnom Penh, raccontando come la Chiesa in Cambogia ha risposto all'emergenza. Dal 17 marzo 2020, le riunioni e le attività religiose sono vietate dal Ministero della salute e le scuole sono state chiuse, fino a nuovo avviso.
"La Chiesa cattolica in questo contesto ha cercato di organizzarsi in modo creativo e proattivo. Tutti i raduni nelle nostre comunità: messe, preghiere comuni, incontri, seminari sono sospesi e tutte le nostre scuole sono chiuse, ma Vicariato Apostolico di Phnom Penh è stato molto attivo per cercare di continuare il servizio pastorale", riferisce.
Il Vescovo ha istituito una speciale "task force Covid-19" il 19 marzo con rappresentanti dei settori pastorali e uffici diocesani. "Dalla domenica 22 marzo, abbiamo iniziato a celebrare una messa e un rosario quotidiano 'live' su social network Facebook e Youtube. Il nostro servizio di comunicazioni sociali cattoliche è in allerta 24 ore al giorno per consentire a tutti di rimanere in comunione, poiché l'Eucaristia può radunare fisicamente solo 3 o 4 fedeli", dice.
Inoltre, prosegue il Vicario, "ho chiesto a ciascun sacerdote di stabilirsi in una comunità del Vicariato per celebrare in questi luoghi, senza i fedeli certamente, ma questa presenza è preziosa ed è un segno di vicinanza concreta alle piccole nei villaggi". Lo stesso Vescovo non risiede in episcopio, ma si è temporaneamente trasferito nella parrocchia di Nostra Signora del Sorriso, a 90 chilometri da Phnom Penh: "Lì sono stato sacerdote per 10 anni, c'è la più grande comunità cambogiana del Vicariato, nonché gran parte dei programmi di istruzione e sviluppo. Ho celebrato da lì il Triduo Pasquale, trasmesso con i poveri mezzi a disposizione in mezzo alle risaie, ma ritrasmesso a Phnom Penh in modo professionale dal nostro servizio di comunicazione".
Intanto, aggiunge il Vicario, "le nostre scuole cattoliche hanno organizzato corsi di e-learning e seguono i nostri studenti dalle scuole elementari alle superiori. L'Istituto Saint Paul ha iniziatoun programma completo di istruzione a distanza per i nostri studenti. È stata istituita una formazione online per insegnanti di scuola materna".
Molto attivo il settore della carità: "La nostra Alleanza per la carità e lo sviluppo - che riunisce le nostre ONG cattoliche, le congregazioni religiose che lavorano in diverse aree della società, gli uffici ed enti impegnati in particolare per la salute, l'educazione cattolica, il servizio sociale - è molto attiva e si prepara per il post-covid-19. Stiamo distribuendo cibo, disinfettante e maschere per i più poveri. L'emergenza Covid-19 lascerà ripercussioni durature sui più vulnerabili: lavoro perduto, impennata dei debiti, attività economiche chiuse: attraverso i nostri servizi sociali e le nostre ONG, saremo in grado di essere al servizio del prossimo, in nome di Gesù Cristo risorto".
Un pensiero speciale il Vescovo lo rivolge "a 70 catecumeni che avrebbero dovuto ricevere il sacramento del battesimo nella notte di Pasqua. Possano rimanere forti nella fede in questo tempo di prova. Speriamo che, se Dio vorrà, la domenica di Pentecoste, 31 maggio 2020, possiamo riunirci di nuovo e battezzarli nella gioia dello Spirito Santo". (PA) (Agenzia Fides 20/4/2020)
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AMERICA/PARAGUAY - I Vescovi: solidarietà con altri paesi colpiti dal coronavirus
 
Asuncion (Agenzia Fides) - Solidarietà, vicinanza spirituale e preghiere per la drammatica situazione in corso per le terribili conseguenze della pandemia di COVID-19: la esprimono i Vescovi del Paraguay in una lettera ai presidenti delle Conferenze episcopali di Italia, Stati Uniti ed Ecuador.
Recita la missiva pervenuta a Fides: "La Chiesa e il popolo del Paraguay si sono uniti in preghiera con Papa Francesco, con la convinzione che siamo nella stessa barca in mezzo alla tempesta, fragili e timorosi, ma chiamati a remare insieme come fratelli, con piena fiducia nell'infinita misericordia di Dio, per raggiungere la buona meta guidata dal Signore Gesù”.
La lettera è destinata al cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana; Mons. José Horacio Gómez, Arcivescovo di Los Angeles e Presidente della Conferenza episcopale dei vescovi cattolici degli Stati Uniti; Mons. Eugenio Arrellano Fernández, vescovo vicario apostolico di Esmeraldas e presidente della Conferenza episcopale dell'Ecuador.
"Anche nel nostro paese continuiamo a sopportare con incertezza e sofferenza il progresso della diffusione della malattia e offriamo preghiere al Signore Dio, dai diversi angoli della nazione per porre fine a questa pandemia", Scrivono i Vescovi.
Il gesto di solidarietà della Chiesa cattolica è stato diffuso in Paraguay attraverso le reti sociali e ha fatto prendere consapevolezza dell'importanza delle precauzioni necessarie per contenere la diffusione del Covid-19 nel paese. Il Paraguay è uno dei paesi della zona che ha il minore numero di casi di coronavirus: 206 casi positivi al virus e 8 morti. Il paese comunque è in quarantena.
(CE) (Agenzia Fides 20/04/2020)
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AMERICA/ECUADOR - Rottura dell'oleodotto: disastro per le popolazioni e per il territorio
 
Aguarico (Agenzia Fides) - E' un disastro ecologico che colpisce le popolazioni locali e il territorio: Mons. José Adalberto Jiménez Mendoza, vescovo del Vicariato Apostolico di Aguarico (Ecuador), ha denunciato con preoccupazione la rottura, avvenuta il 7 aprile, di un tratto dell'Oleodotto pesante (OCP) all'interno del Sistema dell'Oleodotto Trans-Ecuatoriano (SOTE), considerato come la principale rotta attraverso cui viene trasportato petrolio in Ecuador. Il disastro ha un impatto pesante soprattutto su un centinaio di comunità a Napo, Orellana e nel Perù settentrionale. "Siamo fortemente preoccupati per le nostre comunità e chiediamo che lo Stato e la società diventino sensibili e responsabili della difesa della casa comune", rileva ha detto mons. Jiménez in un messaggio inviato a Fides.
Secondo la denuncia del prelato, le comunità colpite dalla contaminazione non sono state informati tempestivamente. Il ritardo nel segnalare il disastro è stato chiaro nelle informazioni diffuse dai responsabili dell'azienda Petroecuador e dal governo nazionale: hanno palato solo di una "riduzione della pressione nel gasdotto influenzerebbe il funzionamento del Sistema SOTE", senza menzionare la rottura di la condotta e la conseguente fuoriuscita del petrolio.
Il Vescovo Mendoza, intanto, riferisce che non sono state ancora adottate misure di contenimento, che risultano urgentissime, per fermare la fuoriuscita del greggio, che ha raggiunto le acque del fiume Coca e Napo, causando gravi effetti ecologici e ambientali. Se si aggiunge all'inquinamento da petrolio la difficile situazione generata dalla pandemia di Covid-19, si nota che "le comunità locale subiscono il deterioramento della loro salute, la perdita delle loro garanzie alimentari e la stabilità sociale", si rileva.
L'oleodotto si è rotto il 7 aprile, apparentemente a causa di eventi naturali nelle aree circostanti la cascata di San Rafael, tra Napo e Sucumbíos. Secondo le prime stime, si calcolano 4.000 barili di greggio versati sui fiumi Napo e Coca. Circa 100 comunità della zona sono rimaste senza acqua per qualche giorno e ancora oggi si svolgono lavori di pulizia specializzata per ripristinare i principali servizi della zona.
Come accaduto in altre occasioni, si è cercato di nascondere o minimizzare l'accaduto e solo le istituzioni della Chiesa hanno denunciato apertamente il fatto con le sue terribili conseguenze. La Conferenza Episcopale del Ecuador ha dato molto spazio alla lettera di denuncia pubblicata dal Vicariato Apostolico di Aguarico che racconta la critica situazione della zona. Altre denunce sono arrivate anche dalla Red Eclesial Panamazonica (REPAM) e dalla Confederación de Nacionalidades Indígenas de la Amazonía Ecuatoriana (Confeniane)
(CE) (Agenzia Fides 20/04/2020)
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AMERICA/BRASILE - Covid-19: “Ci affidiamo alla Divina Provvidenza” scrive un missionario dallo Stato di Roraima
 
Caracarai (Agenzia Fides) – Le attività pastorali nello Stato brasiliano di Roraima, compresa la celebrazione della messa, sono sospese dal 22 marzo per evitare la propagazione del virus. Le autorità civili hanno disposto misure di prevenzione da metà marzo, spingendo all’isolamento sociale. Tuttavia alcune attività commerciali hanno riaperto, anche se con misure di precauzione, e il clima nella strada non è certo di isolamento totale: lo riferisce all’Agezia Fides don Luigi Turato, sacerdote fidei donum missionario in Brasile. “Se anche qui arrivasse una contaminazione con qualche numero più alto, l’unica via di uscita sarà quella che usavano i nostri avi: affidarsi alla Divina Provvidenza, perché il sistema sanitario pubblico non ha le condizioni per affrontare un’emergenza di questo tipo”, scrive il missionario in una nota inviata a Fides.
Attualmente, secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University, in tutto il Paese sudamericano ci sono 30.891 casi confermati di Coronavirus con 1.952 morti.
“Le comunità lungo il fiume - aggiunge don Turato - hanno chiuso l’accesso di visite pure le comunità indigene tentano di isolarsi, ma la situazione è molto complicata. Alcuni indigeni vivono in città in condizioni precarie e si spostano continuamente verso l’interno. La frontiera con i paesi vicini è aperta solo per commercio e alcuni servizi. Quello che più preoccupa sono i campi profughi, dove risiedono rifugiati venezuelani, a Boa Vista, capitale di Roraima, e la frontiera stessa.”
Prosegue don Luigi: “Noi missionari a Caracaraí, Boa Vista e Resende stiamo bene. La Chiesa da subito ha seguito le indicazioni del governo locale chiudendo i raduni e così ci stiamo attrezzando per dare un supporto spirituale per via telematica. Celebriamo la messa in diretta Facebook per mantenere unito lo spirito della comunità locale. Anche qualche telefonata accorcia le distanze. Trovo più difficile celebrare la messa senza la presenza delle persone della comunità: mi pare di dover fare un altro tipo di sforzo per non diventare ‘meccanico’. Inoltre, siamo preoccupati per i tanti lavoratori informali della zona, credo siano la maggioranza e non sappiamo come stanno sopravvivendo, anche se il governo ha promesso un aiuto economico per qualche mese”. (LT/AP) (Agenzia Fides 20/04/2020)

giovedì 21 novembre 2019

Mentre il Papa sta in Tailandia...Agenzia Fides 21 novembre 2019

AFRICA/SUD SUDAN - La comunità cristiana in attesa della visita di Papa Francesco per rilanciare la riconciliazione
 
Juba (Agenzia Fides) – “Credo che la visita di Papa Francesco in Sud Sudan sarà una missione congiunta, una visita congiunta insieme all'Arcivescovo di Canterbury Justin Welby e all'Arcivescovo presidente della Chiesa presbiteriana in Scozia”, ha detto all’Agenzia Fides Mons. Edwardo Hiiboro Kussala, Vescovo di Tombura Yambo, dopo l’annuncio che Papa Francesco ha fatto in merito al suo desiderio di recarsi nel 2020 in Sud Sudan.
Secondo il Vescovo Hiiboro, che fino ad ottobre è stato Presidente della Conferenza episcopale cattolica del Sud Sudan, la visita di Papa Francesco e degli altri leader cristiani sarà “un'occasione speciale poiché riunirà tutte le comunità cristiane del Paese”.
“Ad aprile Papa Francesco, l'Arcivescovo di Canterbury e il leader della Chiesa presbiteriana in Scozia, hanno incontrato i nostri leader politici in Vaticano e hanno promesso di accompagnare il popolo del Sud Sudan fino a quando la nazione otterrà una pace duratura. Il Santo Padre ha espresso ripetutamente il suo desiderio di venire nel nostro Paese – evidenzia il Vescovo – e questo significa che lo vuole davvero. Per accogliere questo suo desiderio, come Chiesa locale e come Paese, abbiamo bisogno di una Chiesa inclusiva di tutta la regione AMECEA (che comprende l’Africa orientale)”, nota mons. Hiiboro.
A nome della Chiesa cattolica nel Sud Sudan, l’Arcivescovo ha ringraziato Papa Francesco per essere “padre, pastore, leader e Vicario di Cristo ed essere così vicino alla popolazione del Sud Sudan. La nostra gente si è dispersa nei conflitti, nel mondo della guerra, della divisione, della povertà. Papa Francesco continua a cercarci e lo ringraziamo anche per questo”.
Al termine dell’Angelus del 10 novembre 2019 Papa Francesco ha espresso il desiderio di visitare il Sud Sudan. La data ancora non è definita. Francesco, nell’appello rivolto per la riconciliazione, ha invitato tutti a pregare insieme con queste parole: “Il popolo sud-sudanese ha sofferto troppo negli ultimi anni e attende con grande speranza un futuro migliore, soprattutto la fine definitiva dei conflitti e una pace duratura” ha detto Papa Bergoglio. “Esorto pertanto i responsabili a proseguire, senza stancarsi, l’impegno in favore di un dialogo inclusivo nella ricerca del consenso per il bene della Nazione”, ha concluso.
(AP) (21/11/2019 Agenzia Fides)
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AFRICA/BURKINA FASO - Il Congresso di Africa e Madagascar sulla Divina Misericordia è “una benedizione per il Paese”
 
Ouagadougou (Agenzia Fides) - “Il vostro Congresso è una misericordia divina per il nostro tempo” ha affermato Siméon Sawadogo, Ministro dell’Amministrazione Territoriale, del Decentramento e della Coesione Sociale del Burkina Faso, che rappresenta il Capo dello Stato al 4° Congresso di Africa e Madagascar sulla Divina Misericordia che si tiene a Ouagadougou (vedi Fides 20/11/2019). Le parole del Ministro riflettono la grave situazione nella quale vive il Burkina Faso, per l’azione di gruppi jihadisti che sconvolgono ampie aree del Paese. Ieri le autorità hanno annunciato la morte di almeno 18 jihadisti, rimasti uccisi nell’assalto ad un posto di polizia nel nord del Paese.
La presenza di 900 delegati al Congresso della Divina Misericordia viene sentita come una testimonianza di vicinanza della Chiesa universale al Burkina Faso in questo momento così difficile. I delegati provengono oltre che dal Burkina Faso, da Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Congo-Brazzaville, Costa d'Avorio, Gabon, Kenya, Madagascar, Niger, Nigeria, Uganda, Rwanda, Tanzania, Togo, Belgio, Italia, Vaticano e Polonia.
Papa Francesco ha designato come suo rappresentato al Congresso Sua Eminenza il Cardinale Dieudonné Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. "La divina misericordia si riferisce all'amore, alla pace", ha detto il Cardinale, aggiungendo però che "Siamo prigionieri del male e la Parola di Dio dice che dove abbonda il peccato, abbonda la grazia. Questo è il motivo per cui diciamo che l'ultima parola non appartiene al male, alla morte o alla violenza. L'ultima parola appartiene all’amore, alla vita, alla riconciliazione e al perdono”. (L.M.) (Agenzia Fides 21/11/2019)
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ASIA/FILIPPINE - Proclamare il Vangelo in “modo creativo” sui social network
 
Manila (Agenzia Fides) - Proclamare il Vangelo in “modo creativo”, anche sui social network: è l'appello del Vescovo Mylo Hubert Vergara, alla guida della diocesi di Pasig, Presidente della Commissione per le comunicazioni sociali e i mass media della Conferenza episcopale, che ha invitato i fedeli a "diffondere la Buona Novella con dinamismo e nuovi approcci". "Il messaggio fondamentale dell'amore di Dio va comunicato in modo creativo, ogni giorno in modo nuovo"
Come appreso dall'Agenzia Fides, il Vescovo ha parlato della "comunicazione efficace del Vangelo" durante un raduno di tutti coloro che si occupano dei social media cattolici, come strumento della pastorale. Al raduno, promosso da "YouthPinoy", un'organizzazione che si definisce di "missionari on-line", hanno preso parte più di 200 delegati, riuniti il 16 novembre scorso nella città di Mandaluyong, vicino a Manila, in collaborazione con "Areopagus Communications Inc" e con la Commissione per i media della Conferenza episcopale delle Filippine.
Il Vescovo ha sottolineato che "urge comunicare il messaggio centrale della misericordia e dell'amore di Dio. Penso che questo sia il primo principio". "Presentare il messaggio centrale di Gesù, il suo amore salvifico, qualcosa che sperimentiamo qui e ore, che è poi il mistero pasquale: questo è il nostro compito", ha aggiunto. "Credo che questo messaggio debba avere un riverbero nel mondo digitale", ha detto.
Il contatto con tutte le persone, inoltre - ha ricordato, facendo eco al messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni di quest'anno - deve avere lo stile di "una comunione compassionevole".
"Quel messaggio fa capire che la comunità degli utenti nei social network dovrebbe contribuire a una comunità umana fraterna e solidale, fuggendo da inimicizia e ostilità", ha concluso. (SD) (Agenzia Fides 21/11/2019)


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AMERICA - CELAM: “Camminare insieme per la pace dei nostri popoli”
 
Bogotà (Agenzia Fides) – Vicinanza ai popoli latinoamericani che stanno attraversando gravi instabilità, solidarietà alle Chiese delle singole nazioni che danno testimonianza della loro fede, rifiuto di ogni forma di violenza e frattura sociale, necessità di un discernimento evangelico sugli eventi e del dialogo tra fratelli: questi i sentimenti espressi in un messaggio della Presidenza del CELAM (Consiglio Episcopale Latinoamericano) indirizzato “al Popolo di Dio e alle Conferenze episcopali di America latina e Caribe”, intitolato “Camminare insieme per la pace dei nostri popoli”.
La Presidenza del CELAM, che si è riunita a Bogotà dal 19 al 21 novembre per discutere il rinnovamento e la ristrutturazione del CELAM, nel messaggio che porta la data del 21 novembre, pervenuto a Fides, si dice “unita a tutti i paesi che in questi momenti sono attraversati da situazioni di grave instabilità sociale e politica”.
“Negli ultimi mesi e settimane – prosegue il testo -, nei paesi fratelli come Bolivia, Colombia, Cile, Ecuador, Haiti, Nicaragua e Venezuela, si stanno verificando grandi mobilitazioni di cittadini, che protestano per le disuguaglianze e le ingiustizie che sono frutto del peccato che si è istituzionalizzato, voltando le spalle ai più poveri ed emarginati. Queste mobilitazioni in molte occasioni sono state duramente represse”.
“Il discernimento evangelico su queste realtà, che sono autentici segni dei tempi, è urgente e necessario” sottolinea il messaggio, ribadendo che “Gesù Cristo è l’unico che può redimere realmente le persone e le società” e quindi vengono appoggiate “tutte le iniziative di dialogo per la pace che consentano di ricostruire il tessuto sociale danneggiato”. “Solo con l’amicizia civile e l’impegno solidale, soprattutto con i poveri e gli esclusi – ribadiscono -, possiamo affrontare questa crisi, per progredire verso un futuro condiviso più ricco di speranza. Non dobbiamo desistere nella promozione del dialogo per la convivenza, la pace sociale ed il bene comune”.
Citando San Paolo, la Presidenza del CELAM esorta a “vincere il male con il bene” e, come Chiesa e come popolo di Dio, ad operare per la riconciliazione e la pace. Invita quindi le autorità “ad assumere le proprie responsabilità, garantendo il buon funzionamento dei rispettivi paesi e delle loro istituzioni; allo stesso modo tutti i cittadini devono partecipare con responsabilità al bene comune della nazione, e così sconfiggere l’insicurezza, la corruzione, l’impunità, la violenza e tutti i semi di morte. La violenza non si combatte con la violenza. Distruggere i nostri paesi non è una vera soluzione. E’ ora di agire come fratelli e non come nemici”.
Nella conclusione la Presidenza del CELAM sottolinea che “tutti i popoli sono responsabili gli uni degli altri”, per questo chiede “alle grandi nazioni del mondo di rispettare il cammino di ogni paese, pur piccolo che sia, lasciando da parte i propri interessi e optando per un aiuto solidale”. Il messaggio si conclude invocando l’intercessione di Santa Maria di Guadalupe per l’America latina, in questi momenti di tensione, affinchè conceda di fare di ogni angolo di questa regione, “un luogo dove si possa amare Dio, vivere con dignità e si possa godere del dono della libertà che rende possibile la giustizia e la pace autentica”. (S.L.) (Agenzia Fides 21/11/2019)
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AMERICA/COLOMBIA - Oggi sciopero nazionale; non si ferma la violenza nel Cauca e nel Chocò
 
Cauca (Agenzia Fides) – Si svolge oggi 21 novembre, in Colombia il cosiddetto "Paro Civico": i sindacati colombiani, gli indigeni, gli studenti e i settori sociali hanno indetto una giornata di protesta. Lo sciopero nazionale e la marcia cittadina nazionale vogliono manifestare il rifiuto su varie questioni dell'agenda del governo, come la riforma del lavoro, la riforma delle pensioni, l’aumento delle aliquote energetiche, le riduzioni fiscali alle grandi multinazionali, reclamando la dignità dei salari e la lotta alla corruzione.
Mentre settori del governo sottolineano che le motivazioni della protesta si basano su notizie false, gli organizzatori accusano il governo di criminalizzare la mobilitazione. Proprio per questo clima di tensione che si è creato già da qualche settimana, la Conferenza Episcopale Colombiana aveva proposto 6 temi di riflessione (vedi Fides 15/11/2019). Domenica scorsa, 17 novembre, i Vescovi hanno anche invitato "tutti i cattolici e le persone di buona volontà a pregare per la nostra Patria", fornendo ad ogni parrocchia il testo di una “Preghiera per la Colombia” da recitare a conclusione della preghiera dei fedeli.
La Chiesa cattolica colombiana si è espressa a favore della protesta pacifica e ha chiamato alla costruzione di una nazione riconciliata e in pace: "il cammino per il superamento dei problemi sociali e per lo sviluppo integrale del nostro paese, passa per l’ascolto e il dialogo, con la partecipazione di tutti i protagonisti della società. La soluzione dipende da tutti, è necessario costruire, senza dilazioni, un progetto comune di paese, una casa comune in pace", ha ripetuto più volte in questi giorni Mons. Elkin Fernando Álvarez Botero, Vescovo ausiliare di Medellín e Segretario generale della Conferenza Episcopale.
Purtroppo in Colombia si verificano ancora episodi di violenza in diverse zone. In meno di 30 giorni nel dipartimento di Cauca ci sono stati veri massacri di indigeni e della popolazione civile, che vive ancora la tensione delle guerre del narcotraffico degli anni passati, senza poter verificare se ora si tratti di dissidenti delle FARC o di nuovi gruppi armati. E’ stato comunque annunciato l'invio di 2.500 militari nella zona.
Diego Jaramillo, della Rete dei diritti umani di Cauca, ha spiegato alla stampa internazionale che preoccupano le conseguenze dell'aumento della presenza militare governativa: "Il timore delle comunità è che l'aumento militare, come annunciato, radicalizzi molto di più la reazione delle organizzazioni armate contro la popolazione". Poi ha aggiunto: "è già stato visto molte volte che l'esercito entra nell'area senza rispettare la giurisdizione indigena, né l'autorità indigena".
Ma la tensione popolare a questo riguardo non si registra solo nel Cauca, ma anche nel Chocò, nel comune di Bojayà, si vive una situazione molto simile. “Mentre in questi giorni le comunità di afro-colombiani e le comunità indigene nel comune di Bojayá hanno ricordato i massacrati del fatidico 2 maggio 2002, veniamo a sapere di nuove minacce e di sfollamenti, reclusioni, massacri, torture, sparizioni e ricatti” ha affermato il sacerdote Sterling Londoño, della diocesi di Quibdó.
Padre Londoño lo ha afformato presentando una lettera firmata dalla diocesi di Quibdó, insieme al Forum interetnico di solidarietà di Chocó, dal Consiglio della Comunità dell'Associazione contadina integrale di Atrato, dalla Federazione delle Associazioni dei Consigli indigeni di Chocó (Fedeorewa) e dall'Ufficio Indigeno di Chocó.
In questa lettera, le comunità hanno denunciato che dopo la firma dell'accordo di pace nel novembre 2016, lo spazio lasciato dalle FARC è stato occupato dalla guerriglia dell'Esercito di liberazione nazionale (ELN), che "si è rafforzato militarmente e ha aumentato le sue aggressioni alla popolazione civile". Questo il motivo per cui hanno chiesto al presidente Duque di attuare gli Accordi di Pace in "modo tempestivo e globale, soprattutto per quanto riguarda il capitolo etnico, e di fornire garanzie costituzionali agli afro-colombiani e agli indigeni di Bojayá".
(CE) (Agenzia Fides, 21/11/2019)

domenica 28 aprile 2019

SECONDA DOMENICA DI PASQUA – C Ottava di Pasqua 28 Aprile 2019

SECONDA DOMENICA DI PASQUA – C
Ottava di Pasqua
28 Aprile 2019

Regnare con Cristo nella gloria

RITI DI INTRODUZIONE

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la Seconda Domenica di Pasqua.
«Otto giorni dopo... venne Gesù»: è il giorno in cui il Risorto si rende presente. L’esperienza della Pasqua si sviluppa nella comunità dei primi credenti in Gesù, ora riconosciuto come il Cristo. Nel nome di Gesù la fede diventa fonte di vita.
In un’epoca in cui si vuole spiegare tutto, vedere e comprendere tutto, noi cristiani continuiamo a radunarci nel nome di Colui che non abbiamo visto, ma sappiamo vivo e presente. Ogni Eucaristia è un incontro con lui, il Risorto. Siamo disposti a riporre la nostra fiducia in Gesù? Volgiamoci verso di lui per dirgli i nostri dubbi e le nostre questioni e per essere accolti dalla sua misericordia.
Da questa Liturgia impariamo a vivere il mistero della Domenica ed a tradurlo nella vita comunitaria ecclesiale e familiare, perché il Signore risorto sia al centro della nostra quotidianità.

SALUTO
C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.   T – Amen.

C – La Pace sia con voi.   T – E con il tuo spirito.



RITO PER L’ASPERSIONE DOMENICALE
CON L’ACQUA BENEDETTA DURANTE
LA VEGLIA PASQUALE
C - Fratelli e sorelle, otto giorni dopo la Pasqua siamo di nuovo convocati in assemblea nel giorno del Signore. Veramente questo è il giorno fatto dal Signore! Egli stesso ha come suggerito e consacrato il ritmo settimanale della Domenica, manifestandosi risorto e vivo ai suoi discepoli. Ora il rito di aspersione con l’acqua benedetta durante la Veglia pasquale, ravvivi in noi la grazia del Battesimo: così il dono della fede ci permetterà di riconoscere, con l’apostolo Tommaso, la presenza di Gesù, nostro Signore e nostro Dio.

Breve pausa di silenzio.

G – Glorifichiamo il Signore dicendo:
Gloria a te, o Signore.

C - Padre, che dal costato del tuo Figlio hai fatto scaturire le sorgenti della salvezza.  
T – Gloria a te, o Signore.

C - Cristo, che eri morto, ma ora vivi per sempre.  
T – Gloria a te, o Signore.

C – Spirito, sorgente d’acqua viva, effuso dal Risorto per la remissione dei peccati.  
T – Gloria a te, o Signore.


C - O Dio che raduni la tua Chiesa, sposa e corpo del Signore, nel giorno memoriale della risurrezione, benedici il tuo popolo + e ravviva in noi per mezzo di quest’acqua il gioioso ricordo e la grazia della prima Pasqua nel Battesimo. Per Cristo nostro Signore.   T – Amen.

Il Celebrante asperge se stesso, quanti stanno in presbiterio e l’assemblea. Poi conclude:
C - Dio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno, in Cristo Gesù nostro Signore.  T – Amen.


Se non fosse possibile fare il rito di aspersione, si usi il seguente formulario per l’Atto penitenziale.

ATTO PENITENZIALE
C – Fratelli e sorelle, chiediamo al Signore la conversione del cuore, affinché possiamo riconoscerlo Risorto nelle vicende della nostra vita e nella storia.
Chiediamo perdono per i nostri peccati di incredulità, perché la sua Misericordia che risana gli occhi del nostro cuore li renda capaci di vedere e di credere.
-          Signore, che chiami beati coloro che credono in te, [abbi pietà di noi]  
T – Signore, pietà!
-          Cristo, che vieni in mezzo a noi per donarci la tua pace, [abbi pietà di noi]  
T – Cristo, pietà!
-          Signore, che doni a noi lo Spirito che purifica le nostre colpe, [abbi pietà di noi]   T – Signore, pietà!

C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.   T – Amen.

GRANDE DOSSOLOGIA

COLLETTA
C - Dio di eterna misericordia, che nella ricorrenza pasquale ravvivi la fede del tuo popolo, accresci in noi la grazia che ci hai dato, perché tutti comprendiamo l'inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo...   T – Amen.
oppure:
C - O Padre, che nel giorno del Signore raduni il tuo popolo per celebrare colui che è il Primo e l’Ultimo, il Vivente che ha sconfitto la morte, donaci la forza del tuo Spirito, perché, spezzati i vincoli del male, ti rendiamo il libero servizio della nostra obbedienza e del nostro amore, per regnare con Cristo nella gloria. Egli è Dio...  T – Amen.


LITURGIA DELLA PAROLA

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – Non si giunge magicamente a professare la fede nel Signore crocifisso e risorto. Per diventare suo discepolo ognuno deve compiere un percorso non privo di difficoltà, ma anche ricco di risorse. Non basta aver ricevuto l’annuncio della risurrezione: dubbi e perplessità non scompaiono all’istante. Tutt’altro! Ecco perché è importante mettersi per strada, accettare di camminare insieme.

PRIMA LETTURA: At 5,12-16
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne


Dagli Atti degli Apostoli

Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.

Parola di Dio

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SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 117

Rit.  Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele: / «Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.

SECONDA LETTURA: Ap 1,9-11.12-13.17.19
Ero morto, ma ora vivo per sempre.


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito».

Parola di Dio


SEQUENZA
Alla vittima pasquale,
s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato / noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, / il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto
e vi precede in Galilea».

Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.

CANTO AL VANGELO: Gv 20,29

Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

VANGELO: Gv 20,19-31
Otto giorni dopo venne Gesù.

PROFESSIONE DI FEDE
C - «“Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto…”  Sì, felici noi che crediamo senza aver visto… Felici di poter professare ora la fede della Chiesa!».
La professione di fede di Tommaso fa appello alla nostra professione di fede, che è abbandono fiducioso, prima di essere confessione di alcune verità. Noi, che per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere alla vita nuova. Ora, ricordando Cristo Signore, che attraverso la sua gloriosa passione è passato dalla morte alla vita, rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa.

C – Rinunciate a satana?   T - Rinuncio.
C – E a tutte le sue opere?   T - Rinuncio.
C – E a tutte le sue seduzioni?   T - Rinuncio.

C - Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?   T - Credo.
C - Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?   T - Credo.
C - Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?   T - Credo.

C - Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore per la vita eterna.   T - Amen.


PREGHIERA DEI FEDELI
C - Ci siamo riuniti perché convocati dal Risorto. Riconosciamolo presente in mezzo a noi e, con un solo cuore, rivolgiamo al Padre, per mezzo di Cristo, nello Spirito, la nostra preghiera per tutti coloro che faticano a sperare, perché sappiano riconoscere i segni della presenza del Risorto che viene a visitarli.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Apri i nostri occhi, Signore, alla tua presenza!
  1. Per la Chiesa di Cristo: vivendo con impegno credibile la fede del Risorto, possa — come la Comunità di Gerusalemme – crescere nel numero dei suoi figli e nella stima del popolo; preghiamo.
  2. Per tutti i battezzati: accogliendo il dono della vita del Signore risorto, che è il Primo e il Vivente, si comportino come nuove creature, libere dal fermento del peccato e segnate dalla grazia divina; preghiamo.
  3. Per chi dice di credere: la fede lo porti davvero all’incontro con Dio, a sperimentare in prima persona la sua amicizia e la sua verità; preghiamo.
  4. Per chi dice di non credere: il suo desiderio di vedere sia purificato dall’irruzione nella sua vita del dono gratuito della fede nel Signore Risorto; preghiamo.
  5. Per tutti coloro che vivono nelle difficoltà: l’esperienza della fede li aiuti a scoprire il valore dell’incontro con Dio vissuto come dono, come forza e come sostegno nella prova; preghiamo.
  6. Per questa nostra Comunità parrocchiale: il tempo pasquale ci spinga a riproporre nelle nostre scelte di vita i valori che la Risurrezione di Cristo ci ha consegnato; preghiamo.
C – Dio nostro Padre, tu sai che i nostri cuori sono lenti a credere e che la nostra vita desidererebbe avere prove tangibili della tua presenza. Apri i nostri occhi, perché riconoscano i segni divini che ci offri, e rendi salda nei nostri cuori la fede nel Signore risorto che vive e regna per tutti i secoli dei secoli.   T - Amen.





PREFAZIO PASQUALE I
Cristo agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo giorno
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello
che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...

venerdì 21 aprile 2017

II DOMENICA DI PASQUA 23 aprile 2017

    II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO A)




Antifona d'ingresso
Come bambini appena nati,
bramate il puro latte spirituale,

che vi faccia crescere verso la salvezza. Alleluia. (1Pt 2,2)

Oppure:
Entrate nella gioia e nella gloria,
e rendete grazie a Dio, che vi ha chiamato
al regno dei cieli. Alleluia. (4 Esd 2,36-37 (Volg.))

Colletta
Signore Dio nostro,
che nella tua grande misericordia
ci hai rigenerati a una speranza viva
mediante la risurrezione del tuo Figlio,
accresci in noi,
sulla testimonianza degli apostoli, la fede pasquale,
perché aderendo a lui pur senza averlo visto
riceviamo il frutto della vita nuova.

Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 2,42-47)
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.

Dagli Atti degli Apostoli

[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.

Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.

Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.

Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.

Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!


SECONDA LETTURA (1Pt 1,3-9)
Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.

Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco –, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.
Parola di Dio

SEQUENZA
[Facoltativa]

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

Alleluia.

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana,
mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La realtà che ci rende Chiesa, fratelli e sorelle, è la presenza di Gesù risorto in mezzo a noi. Nella gioia che è frutto di questa consapevolezza, eleviamo al Padre le nostre preghiere. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché le Chiese e le comunità cristiane si incamminino con decisione e passione sulla strada della piena unità. Preghiamo.
2. Perché i cristiani, che si riuniscono nell’assemblea domenicale per celebrare la santa Eucaristia, sperimentino il senso della festa e della comunione fraterna intorno a Cristo risorto. Preghiamo.
3. Per tutti coloro che sono increduli o dubbiosi, perché il Signore risorto si manifesti nella loro vita e li attragga a sé con il suo amore misericordioso. Preghiamo.
4. Per coloro che hanno il compito di annunciare il Vangelo, perché proclamino con la vita ciò che credono con il cuore. Preghiamo.
5. Per la nostra comunità, perché sia animata da una fede autentica, vissuta nell’ascolto assiduo della Parola e nella carità fraterna. Preghiamo.

Ascolta, o Padre, le nostre preghiere ed esaudiscile con la tua bontà, perché sappiamo essere cristiani veri e sinceri, nella pace e nella comunione fraterna. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO PASQUALE I
Cristo agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo giorno
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello
che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.

Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...