collegamento orari cp
Visualizzazione post con etichetta Filippine. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Filippine. Mostra tutti i post

mercoledì 21 luglio 2021

Agenzia Fides 21 luglio 2021

 

AFRICA/COSTA D’AVORIO - L'istruzione è la chiave per lo sviluppo: aperti gli Stati generali dell’istruzione nazionale e dell’alfabetizzazione
 
Abidjan (Agenzia Fides) – "Ripensare l'ambiente scolastico ivoriano è necessario per offrire alle giovani generazioni un'istruzione di qualità è l’obiettivo degli Stati generali dell’istruzione nazionale e dell’alfabetizzazione, inaugurati lunedì 19 luglio dal Primo ministro, Patrick Achi". Lo scrive all’Agenzia Fides padre Donald Zagore, teologo ivoriano della Società per le Missioni Africane in merito all’iniziativa.
"Non è un segreto che il sistema educativo ivoriano sia in cattive condizioni – spiega il missionario -. I programmi scolastici sono poveri di contenuti. Le nostre scuole e università, generalmente sature, funzionano molto male. Si tratta di un'iniziativa molto apprezzata e che fa ben sperare, visto lo stato di degrado in cui è sprofondato il sistema educativo ivoriano da diversi decenni. Gli stati generali consisteranno nel fare il punto della situazione, nell'ottica di tracciare solchi attraverso proposte concrete per salvare semplicemente la scuola ivoriana".
Padre Zagore sottolinea quanto l'istruzione sia la chiave di ogni vero sviluppo: "Non si può aspirare ad uno sviluppo autentico e olistico se la formazione umana integrale è relegata in secondo piano. Qualsiasi progetto deve partire dalla base educativa. Non possiamo costruire strade, ospedali, ponti, facendo sempre appello agli emigrati. E’ nelle scuole che i nostri giovani devono formarsi. L'istruzione deve essere la priorità assoluta. La grande sfida per combattere veramente la povertà in Africa consiste in un'educazione autentica e olistica".
"La società ivoriana di domani, nata dalle coscienze forgiate dall'istruzione, – conclude p. Zagore - diventerebbe il luogo dove la vita umana è rispettata, salvaguardata, protetta dal concepimento fino alla morte. Il luogo dove i giovani non sono più costretti a cercare l’illusione della felicità tra droga e gangsterismo, ma dove la giustizia, la verità, l'amore, la solidarietà, il servizio risplendono e si realizzano. La nostra società deve diventare il luogo dove la corruzione è bandita".
(DZ/AP) (Agenzia Fides 21/07/2021)
 top^ 
 
 
 
ASIA/FILIPPINE - Partecipare alla vita politica della nazione e "scegliere un leader che incarni l'esempio di Gesù": l'invito dei Vescovi
 
Manila (Agenzia Fides) - A circa nove mesi dalle elezioni generali previse nel maggio 2022, Mons. Pablo Virgilio David, Vescovo di Caloocan, da poco eletto Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine (CBCP), incarico che diverrà esecutivo il 1° dicembre prossimo, invita gli elettori a registrarsi nelle liste elettorali per le prossime elezioni e a partecipare consapevolmente alla vita politica della nazione. “Se non sei ancora registrato, hai la possibilità di farlo ora. Questa è l'espressione più elementare della tua disponibilità a partecipare alla costruzione della nazione", afferma nell'appello inviato all'Agenzia Fides. “Vota secondo la tua coscienza. Ma per favore assicurati anche che la tua coscienza sia ben formata e ben informata” rileva il Vescovo David.
Un pensiero è rivolto soprattutto ai giovani, invitati a essere presenti, a votare e ad esprimere "tutto il loro potenziale" per influenzare realmente il futuro del paese, grazie alla loro consistenza numerica. Parlando dei "voti dei giovani" si intendono gli elettori di età compresa tra 18 e 35 anni, che nelle Filippine sono circa il 37% dell'intero elettorato, in base ai dati diffusi dalla Commissione elettorale.
Di conseguenza, i giovani costituiscono una grossa fetta di elettori che può influenzare notevolmente l'esito delle elezioni nazionali e locali. Le questioni-chiave affrontate in ogni elezione riguardano direttamente le problematiche e le sfide che vivono i giovani, il loro futuro impiego, i servizi di cui possono usufruire, una governance onesta e incentrata sulla trasparenza e sul bene comune, un'istruzione di qualità.
Anche il Vescovo Broderick Pabillo, finora Vescovo ausiliare di Manila e da poco nominato Vicario apostolico di Taytay, ha parlato del voto del 2022 invitando gli elettori a "scegliere un leader che incarni l'esempio di leadership di Gesù Cristo". Secondo il Vescovo Pabillo, "i cristiani hanno l'opportunità di guardare a Gesù come guida nella loro ricerca di leader autentici".
Guardando a Cristo Gesù, ha notato, "l'obiettivo della leadership non è conquistare il potere, ma servire, e lo ha fatto con umiltà, amore disinteressato e compassione". “Questa dovrebbe essere la base della nostra scelta dei leader e non i sondaggi e i comunicati stampa, soprattutto non i social media, invasi dai titoll”, ha affermato Mons. Pabillo. “Invece di considerare i sondaggi lasciamoci influenzare dalla Parola di Dio. Ha molto da dirci sulla leadership, anche sulla leadership politica", ha affermato.
Secondo il Vicario apostolico di Taytay, "il paese ha bisogno di leader che siano vicini e commossi dalla terribile situazione della gente. Abbiamo bisogno di leader che abbiano pietà e compassione e che non dicano continuamente 'uccidi, uccidi, uccidi'. Un buon Pastore offre se stesso perché le persone, noi, la popolazione, possiamo vivere”. Per questo il Vescovo chiede agli elettori di non lasciarsi influenzare dai risultati dei tanti sondaggi pre-elettorali che, a suo dire, "sono spesso usati per condizionare la mente del pubblico".
In un recente sondaggio dell'istituto "Pulse Asia", il sindaco di Davao City, Sara Duterte e suo padre, l'attuale presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, sono i potenziali candidati maggiormente apprezzati rispettivamente per la carica di Presidente e Vicepresidente, nelle elezioni del prossimo anno.
In vista delle elezioni politiche, previste per il 9 maggio 2022, la Commissione Elettorale dovrebbe pubblicare entro gennaio 2022 l'elenco ufficiale dei candidati, compresi quelli in corsa per la carica di Presidente, Vicepresidente, per i seggi di 12 senatori e di 308 membri della Camera dei Rappresentanti. E' previsto inoltre il voto per 81 governatori e vice governatori, 780 seggi nei Consigli provinciali, 1.634 sindaci e vicesindaci di comuni, e sono 13.546 i seggi da assegnare nei Consigli comunali.
Secondo la Costituzione delle Filippine del 1987, le elezioni generali si tengono ogni sei anni, il secondo lunedì di maggio.
(SD-PA)(Agenzia Fides 21/7/2021)
 top^ 
 
 
 
ASIA/PAKISTAN - Limite di età per la conversione religiosa: il Ministero per gli affari religiosi frena
 
Lahore (Agenzia Fides) - Il Ministero per gli affari religiosi del Pakistan non intende porre limiti di età alla conversione religiosa. Come appreso da Fides, nel corso di una recente riunione della Commissione parlamentare per i diritti delle minoranze del Senato, il Ministro per gli Affari religiosi, Noorul Haq Qadri, ha affermato di non voler sostenere un possibile limite minimo di età di 18 anni per la conversione religiosa. Se qualcuno vuole cambiare religione prima dei 18 anni, quella è una libera scelta, ha asserito, mentre per il matrimonio si tratterebbe di una questione diversa. La questione relativa al limite di età minima per il matrimonio era stata sottoposta al Consiglio per l'Ideologia Islamica, organo consultivo. Ma, come notano le organizzazioni cristiane in Pakistan, la questione è strettamente connessa alla conversione religiosa.
In un messaggio inviato all'Agenzia Fides, Nasir Saeed, Direttore della Ong "CLAAS" (Centre for Legal Aid Assistance & Settlement), spiega che i casi di giovani ragazze cristiane e indù costrette a convertirsi sono aumentati vertiginosamente nell'ultimo anno. E nota: “Tenere in considerazione lo scenario complessivo e considerare l'attuale impostazione di un'età minima di 18 anni per la conversione è fondamentale. Ho riscontrato personalmente almeno due dozzine di casi di conversione forzata di giovani ragazze cristiane nel Punjab, e il 90% delle ragazze ha meno di sedici anni". Secondo il Direttore di CLAAS, "spesso la polizia trasforma i casi di rapimento in casi di 'conversione religiosa' e poi, invece di intraprendere le necessarie azioni contro il rapitore, consegna un certificato di conversione ai genitori della ragazza rapita, dicendo che la ragazza si è convertita all'Islam di sua spontanea volontà, quindi essi non possono fare nulla ed è tutto legale".
“In alcuni casi la polizia ha perfino detto ai genitori che dovevano essere felici perché la loro figlia si era convertita all'Islam. Anche i tribunali pakistani spesso non rendono giustizia alle vittime e alle loro famiglie poiché, invece di decidere e applicare le leggi vigenti nel paese, i casi vengono decisi sulla base della dichiarazione estorte alle ragazze rapite. I giudici ignorano completamente le leggi nazionali e internazionali e danneggiano l'intero paese".
Dato questo scenario, "è opportuno e urgente che il governo agisca in base alle raccomandazioni della Commissione parlamentare sui diritti delle minoranze del Senato, fissando a 18 anni l'età minima per una conversione religiosa", nota Nasir Saeed.
Secondo i leader cristiani della società civile in Pakistan, un provvedimento che limiti l'età della conversione religiosa a 18 anni può risultare utile ad arginare il fenomeno del rapimento, conversione e matrimonio delle ragazze cristiane e indù. Ma la via migliore per risolvere la questione alla radice, si afferma, è frenare i matrimoni forzati garantendo l'applicazione di un'età minima di 18 anni per il matrimonio, secondo la legge sulla protezione delle donne.
(PA) (Agenzia Fides 21/7/2021)
 top^ 
 
 
 
ASIA/IRAQ - Incontri ecumenici per rilanciare il Consiglio dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese presenti in Iraq
 
Erbil (Agenzia Fides) – Una delegazione della Chiesa caldea, guidata dal Patriarca e Cardinale Louis Raphael Sako, ha realizzato a Erbil una serie di incontri con rappresentanti di altre Chiese e comunità ecclesiali presenti in Iraq, nel tentativo di avviare un processo volto a riqualificare e rilanciare strumenti di contatto e organismi ecumenici “congelati” da anni in uno stato di sostanziale inerzia.
Il Patriarca Sako, con alcuni suoi collaboratori, ha incontrato tra gli altri Mor Nicodemus Daoud Matti Sharaf, Arcivescovo siro ortodosso di Mosul, l’Arcivescovo Nathanael Nizar Samaan, alla guida della diocesi siro cattolica di Hadiab (Kurdistan iracheno) e rappresentanti della Chiesa Assira d’Oriente. Negli incontri – riferiscono le fonti accreditate del Patriarcato caldeo – gli esponenti delle diverse Chiese si sono soffermati in particolare sulla necessità di trovare nuove vie di cooperazione fraterna, alla luce delle tante emergenze che affliggono il popolo iracheno e rappresentano il contesto reale in cui le comunità ecclesiali sono chiamate a confessare la stessa fede in Cristo.
Gli incontri hanno rappresentato un primo passo del processo volto a rilanciare il ruolo del Concilio dei Capi delle Chiese presenti in Iraq, organismo ecumenico costituitosi a partire dal 2006, che negli ultimi anni è entrato in una fase di sostanziale afasia e latitanza.
A giugno, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 18/6/2021), il Patriarca Sako aveva pubblicato un intervento centrato sulle relazioni ecumeniche in cui sottolineava tra l’altro che il cammino per ricomporre la piena unità tra Chiese e comunità ecclesiali “non è così facile come qualcuno immagina”. In quel testo, il Porporato iracheno riconosceva che la questione del cammino per ricomporre la piena unità sacramentale tra i battezzati rappresenta una “questione complessa” che non può essere trattata con supponenza o sentimentalismo. Le Chiese e le comunità ecclesiali - riconosceva il Patriarca – non possono essere unificate in maniera forzosa, e non possono nemmeno essere spogliate delle loro singole identità “per decreto”, perché “la Chiesa non è una mera entità amministrativa”, ma una realtà intimamente connotata dalla sua propria, inconfondibile natura spirituale. Il modello storico e ideale a cui guardare – sottolineava Sako, proseguendo la sua riflessione – rimane quello della Chiesa nascente, raccontato negli Atti degli Apostoli. In quell’inizio – faceva notare il Cardinale iracheno – l’unità dei battezzati era non un obiettivo ideale da raggiungere attraverso sforzi e stratagemmi umani, ma fioriva come effetto gratuito della fede e della carità che animavano i cuori raggiunti dalla grazia di Cristo. Nel suo intervento, il Patriarca caldeo aveva anche deplorato l’immobilismo che, a suo giudizio, connota gli organismi ecumenici e i contatti inter-ecclesiali nel suo Paese, chiamando in causa proprio la stagione di appannamento attraversata negli ultimi anni dal Consiglio dei patriarchi e dei capi delle Chiese in Iraq, resa evidente anche dal paragone con la vivacità operativa di organismi analoghi presenti in Egitto, Giordania e Libano. (GV) (Agenzia Fides 21/7/2021)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/HAITI - Un missionario a Fides: “Il popolo haitiano deve riprendere la sua dignità di popolo”
 
Madrid (Agenzia Fides) - Padre Miguel de Haro, missionario redentorista spagnolo alla guida di una piccola Ong che gestisce alcuni progetti ad Haiti, in attesa di rientrare nell’isola caraibica dove risiede, in seguito alle vicende legate all'assassinio del presidente Moïse. In questo periodo era impegnato a costruire una piccola dispensa sociale a Les Anglais, nel sud del paese, e per questo scopo sta raccogliendo il materiale necessario, per poterlo portare ad Haiti. In un colloquio con l’Agenzia Fides, padre Miguel descrive la situazione nel paese caraibico, che conosce da tempo.
"La gente vive nella paura, secondo le informazioni che mi arrivano da Haiti, perché nell'isola sono continuati gli omicidi anche nella capitale, Port au Prince. Le bande armate agiscono per creare e provocare paura, e ci riescono. Questo spinge al caos sociale e politico con il rischio dell'anarchia – racconta a Fides -. Dinanzi a questo scenario, gli Organismi Internazionali, come ONU, OEA, UE, premono per ottenere un consenso, un accordo politico, fra i partiti e le istituzioni. Concretamente fra Claude Joseph e il nuovo candidato alla Presidenza, Ariel Henry. Secondo le ultime notizie, quest’ultimo ha avuto il riconoscimento di Joseph per guidare il paese, questo aiuta a creare un clima più tranquillo anche per i funerali del Presidente Moïse, il prossimo 23 luglio. Si tratta di un importante passo avanti per la ricostruzione del paese, ma non rappresenta certo la soluzione”.
Per il missionario la soluzione non può essere rappresentata dalle elezioni gestite, come in passato, dai soliti gruppi politici che ormai mancano di credibilità. “Non basta fare le elezioni tanto per farle – sottolinea -, bisogna che tutta la popolazione abbia un documento valido per poter svolgere elezioni chiare e giuste. Non bisogna nemmeno chiedere l'intervento degli organismi internazionali per controllare lo svolgimento del voto, ma bisogna fare un lavoro previo. Bisogna dare fiducia al popolo, perché ogni haitiano riesca ad avere un documento e possa partecipare realmente al voto”.
Come secondo punto, padre Miguel ritiene necessario verificare che i candidati non abbiano contatti con il narcotraffico o con qualsiasi tipo di corruzione. “Qui, penso, potrebbe partecipare direttamente la Chiesa, segnalando candidati giovani e non corrotti, per riuscire così a fare un cambio generazionale dei leader della politica haitiana. Bisogna proporre candidati con senso etico, con qualità umane, che siano formati per proporre la trasformazione necessaria al paese. Solo così la gente potrà ritrovare la fiducia e andare a votare, e le elezioni saranno realmente rappresentative”.
Riguardo alla situazione attuale, il missionario ribadisce che “è molto difficile, non c'è stabilità economica e neanche sicurezza. Bisogna cambiare l'idea che l'unica via di uscita sia la violenza, piuttosto occorre proporre il dialogo, il rispetto, la solidarietà. Il popolo haitiano deve riprendere la sua dignità di popolo. Una proposta che ritengo potrebbe dare fiducia al popolo e sarebbe parte della soluzione, è fare dei controlli sui soldi che riceve qualsiasi organismo per aiutare Haiti. Tante donazioni infatti sono sparite o perché è intervenuto lo stato o perché non è stato realizzato quanto promesso. E’ necessario che questi controlli siano pubblici e trasparenti.”
Su questo argomento padre Miguel ribadisce l’importanza di controllare e di rendere conto del denaro investito in modo pubblico, senza considerare se la Ong in esame sia sponsorizzata da personaggi famosi o politici in vista. “In questo ambito – prosegue - potrebbe essere di aiuto la Chiesa, che come istituzione ha il riconoscimento del popolo, quindi potrebbe chiedere di fare i controlli. Non interessa perdere eventuali privilegi o presentarsi come una realtà scomoda, ma sarebbe un modo di fare missione, riconoscere cioè che non bastano le parole ma occorrono i fatti”.
Ci sono tante voci in circolazione sui politici haitiani, secondo cui questi hanno rapporti con il crimine organizzato, direttamente o in modo indiretto. “Fino a quando questa situazione continua, non ci sarà un futuro diverso per il popolo” sottolinea il missionario, che auspica: “la Chiesa dovrebbe parlare in modo profetico e dire ad alta voce ai politici di non giocare con la fame dei poveri, perché sono loro a pagare le conseguenze della fame e della disperazione”.
“Ho fiducia nei giovani haitiani – conclude padre Miguel - che amano il loro Paese e vogliono un futuro diverso, più etico e più solidale per tutti coloro che da troppo tempo subiscono l'arroganza di una minoranza”.
(CE) (Agenzia Fides 21/07/2021)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/VENEZUELA - Inizia la missione evangelizzatrice della Diocesi di San Cristobal nel Vicariato apostolico di Caroni
 
San Cristobal (Agenzia Fides) – Ieri, 20 luglio, è stato reso pubblico il decreto con cui la Santa Sede, attraverso la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, affida il Vicariato apostolico di Caroní alle cure pastorali della Diocesi di San Cristóbal, in Venezuela. Il Vicariato apostolico, che comprende lo stato venezuelano di Bolívar, è stato eretto il 4 marzo 1922 da Papa Pio XI. Il 30 luglio 1954 ha ceduto una parte del suo territorio per l'erezione del Vicariato apostolico di Tucupita. Sede del Vicariato di Caroni è la città di Santa Elena de Uairén, dove si trova la Cattedrale dedicata a Sant'Elena.
Secondo le notizie pervenute all’Agenzia Fides dalla diocesi venezuelana, ieri mattina l'aereo con destinazione Santa Elena de Uairén, è decollato dal suolo tachirense, con a bordo il nuovo Vicario apostolico, Monsignor Gonzalo Ontiveros, e tre sacerdoti che lo accompagneranno nella missione: Hugo Ochoa, Javier Parra e José Luis Pereira. Monsignor Mario Moronta, Vescovo di San Cristóbal, ha annunciato che nei prossimi mesi invierà seminaristi e laici impegnati, oltre all'aiuto materiale che è già stato raccolto dai fedeli della diocesi.
Il Vicariato Apostolico di Caroní era affidato all'ordine dei Frati Minori Cappuccini, che hanno svolto un lungo e diligente ministero pastorale in quel territorio, ma a causa della carenza di vocazioni missionarie hanno dovuto lasciare l’incarico. Il Vicariato apostolico ha una popolazione di 91.100 abitanti di cui 57.700 cattolici. Ci sono 6 parrocchie, 2 sacerdoti diocesani e 6 religiosi, 4 religiosi non sacerdoti e 3 suore. Mons. Gonzalo Alfredo Ontiveros Vivas è stato nominato Vicario apostolico di Caroni da Papa Francesco il 28 aprile 2021. E’ nato il 5 dicembre 1968 a El Valle Capacho, nella Diocesi di San Cristóbal de Venezuela. E’ stato ordinato sacerdote il 14 agosto 1993 e Vescovo il 26 giugno 2021. Era Cappellano militare e Vice coordinatore del team responsabile della preparazione per il Centenario della Diocesi (vedi Fides 28/4/2021).

lunedì 12 aprile 2021

Agenzia Fides 12 aprile 2021

 

AFRICA/NIGERIA - Ennesimo sequestro di un sacerdote in Nigeria
 
Abuja (Agenzia Fides) – Secondo fonti locali, p. Marcel Izu Onyeocha è stato rilasciato dopo 24 ore dal suo sequestro. Si tratta dell’ennesimo rapimento di un sacerdote in Nigeria. La polizia dello Stato di Imo, nel sud della Nigeria, ha reso noto che ieri, domenica 11 aprile, p. Marcel Izu Onyeocha, missionario claretiano, che opera presso la Mother Theresa of Golgotha, è stato rapito lungo la strada tra Enugu e Owerri. Intorno alla 19:45 circa, il veicolo sul quale si trovava il religioso ha avuto un guasto a Ihube, nell'area del governo locale di Okigwe. Mentre p. Onyeocha e il suo accompagnatore scendevano per controllare il veicolo, un gruppo di persone che si suppone siano pastori Fulani, è apparso dalla boscaglia e, dopo aver ferito l’autista, ha rapito il religioso. (L.M.) (Agenzia Fides 12/4/2021)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/GHANA - “Gli omicidi rituali sono una minaccia per la sicurezza nazionale” denunciano i Vescovi
 
Accra (Agenzia Fides) - “Dobbiamo proteggere i nostri giovani da certe cose. Quindi parte di ciò che i media propongono dovrebbe essere censurato per i giovani, in particolare certe presunte pratiche per ottenere rapidamente “soldi facili", ha detto Sua Ecc. Mons. Philip Naameh, Arcivescovo di Tamale, Presidente della Conferenza Episcopale del Ghana (GCBC), in una dichiarazione sugli omicidi rituali, dopo che la polizia ha arrestato due giovani, l’uno di 16 e l’altro di 18 anni, con l’accusa di aver assassinato in modo orrendo Ishmael Mensah Abdallah, un bambino di 10 anni, con l'intenzione di usare le parti del suo corpo per pratiche rituali.
"Questo triste e raccapricciante incidente, avvenuto in un sobborgo di Kasoa, nella Regione Centrale, ci interpella come popolo e come nazione, e richiede un intervento urgente per scongiurare ulteriori eventi in futuro” afferma Mons. Naameh. "L'azione orribile di questi adolescenti dovrebbe servire da campanello d'allarme per scoprire che forse abbiamo perso la nostra bussola morale come individui, popolo e nazione".
Mons. Naameh ha definito queste pseudo pratiche magiche “una minaccia per la sicurezza nazionale”. Nella sua dichiarazione, il Presidente della GCBC mette sotto accusa i media locali che diffondono programmi nei quali presunti “stregoni” insegnano pratiche magiche con la promessa di rendere le persone ricche in breve tempo. “Questo significa che non abbiamo preso precauzioni sufficienti per valutare ciò che stiamo alimentando nelle menti dei nostri giovani, al punto che pensano che la possibilità di uccidere qualcuno per ottenere ricchezza non sia sbagliata”.
Mons. Naameh, a nome di tutti i Vescovi del Ghana, chiede “a tutte le principali parti interessate, in particolare ai gestori del nostro spazio mediatico, di reprimere le attività di questi imbroglioni spiritualisti che attraverso i loro contenuti audiovisivi continuano a propagare il male e l’illusione del denaro facile, dalle emittenti televisive e dalle piattaforme di social media”
I Vescovi condannano la tendenza a celebrare la ricchezza, manifestata nell'adorazione dei ricchi senza mettere in dubbio la fonte della loro ricchezza, equiparando le donazioni a una buona leadership e la convinzione che il denaro debba essere fatto "con le buone o con le cattive", ed esortano i ghaniani "a tracciare un nuovo percorso verso i valori genuini, come il lavoro duro e l’onestà.
"Raccomandiamo l'anima del giovane Ishmael Mensah Abdallah alla misericordia di Dio e preghiamo per la consolazione dei genitori e dell'intera famiglia, e perché il Signore guidi gli adolescenti nel nostro mondo moderno” conclude il testo. (L.M.) (Agenzia Fides 12/4/2021)
 top^ 
 
 
 
ASIA/FILIPPINE - Rete della società civile: fermare le esecuzioni extragiudiziali, il "red tagging" e l'impunità
 
Manila (Agenzia Fides) - “Le comunità cattoliche sono veramente indignate, deplorano le innumerevoli violazioni dei diritti umani e le esecuzioni extragiudiziali commesse da forze governative e stigmatizzano la cultura dell'impunità prevalente nel nostro Paese”. E’ quanto afferma padre Aris Miranda, sacerdote Camilliano filippino, in un incontro svoltosi online tra diverse associazioni di difesa e monitoraggio dei diritti violati nelle Filippine. Le associazioni, tra le quali molte comunità cattoliche, sono parte di un’estesa coalizione internazionale che monitora, segnala e alza la voce per gli omicidi di persone, leader indigeni, avocati, attivisti che proseguono, ad opera delle forze di polizia. Molti di questi leader sono etichettati come “ribelli comunisti” ed eliminati con questo pretesto.
Nei giorni scorsi Mons. Gerardo Alminaza, Vescovo di San Carlos, chiedendo pubblicamente di fermare la cultura dell'impunità, ha sostenuto l'approvazione di un apposito disegno di legge, elaborato da alcuni parlamentari, che punisce il "red-tagging", ovvero la pratica di etichettare come "terroristi" o "comunisti" individui o organizzazioni, critiche verso governo di Duterte, esponendoli in modo pretestuoso a esecuzioni extragiudiziali. Il disegno di legge n. 2121 del Senato, noto come "Act Defining and Penalizing Red-tagging", punisce quanti sono stati giudicati colpevoli di "red-tagging" con il carcere per almeno 10 anni. La legislazione, ha detto il Vescovo, dovrebbe tutelare la libertà di parola e proteggere da perquisizioni, sequestri e omicidi quanti criticano l'amministrazione di Duterte.
P. Miranda, membro di "Promotion of Church People’s Response" (PCPR), e la rete delle associazioni che include, tra le altre, International Commission of Human Rights in the Philippines (ICHRP), Ecumenical Movement for Justice and Peace, ricordano l’omicidio di nove attivisti filippini, uccisi in un raid simultaneo della polizia il 7 marzo scorso, appena due giorni dopo che il presidente Rodrigo Duterte aveva emesso l’ennesimo appello a eliminare i “combattenti comunisti nelle Filippine”. Il raid si è svolto nelle province meridionali di Luzon (Laguna, Batangas, Cavite e Rizal).
“Quelli uccisi e arrestati sono stati etichettati come simpatizzanti o reclutatori del New People's Army, l'ala armata del Partito Comunista delle Filippine. Ma – ricorda il Camilliano - non sono membri del gruppo comunista. Le organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani, comprese le Nazioni Unite, hanno a lungo sottolineato come tutto ciò sia un incitamento alla violenza”.
“Chiediamo – dice a Fides padre Miranda - che tutti gli arrestati siano liberati e che un'indagine indipendente e credibile sui raid simultanei sia condotta dal Congresso e dalla Commissione per i diritti umani (CHR) per individuare i responsabili. Vogliamo anche che la Corte Suprema prenda provvedimenti immediati per prevenire ulteriori mandati di perquisizione o altri strumenti giudiziari per mettere a tacere attivisti, dissidenti politici e critici del governo. Invitiamo dunque il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e la Corte penale internazionale a occuparsi di questi casi, mentre va infine abolita la Task Force istituita per porre fine al conflitto armato ed eliminata la legge sul terrorismo voluta da Duterte”.
Il 7 marzo sono stati uccisi 9 attivisti ed altri 6 sono stati arrestati, rileva Luciano Seller del “Comitato di Amicizia Italo Filippino” (Italy – Philippine Friendship Association), una delle associazioni europee che ha partecipato al meeting online. Seller, che ne è portavoce, spiega a Fides che il Comitato, battendosi per una pace giusta nelle Filippine, “chiede al Parlamento italiano di promuovere un’azione dell’Unione Europea per la ripresa dei colloqui di pace fra il governo filippino e il National Democratic Front of Philippines, interrotti dal governo Duterte”.
(MG-PA) (Agenzia Fides 12/4/2021)
 top^ 
 
 
 
ASIA/PAKISTAN - Il nuovo Arcivescovo di Karachi si insedia, per essere "pastore con l'odore delle sue pecore"
 
Karachi (Agenzia Fides): “Ringrazio Dio per avermi scelto come Arcivescovo di Karachi e ringrazio Papa Francesco per avermi considerato degno di guidare l'arcidiocesi. L'umiltà e l'amore del Santo Padre per coloro che sono nelle periferie e, in particolare, il richiamo ai Pastori a vivere con l'odore delle pecore, saranno sempre il principio guida nel mio ministero episcopale”. Con queste parole Mons. Benny Mario Travas ha rivolto il suo saluto al clero, ai religiosi e ai fedeli, dalla Cattedrale di San Patrizio a Karachi, nel momento del suo insediamento avvenuto ieri, domenica 11 aprile 2021. Si tratta del sesto Vescovo dell'Arcidiocesi di Karachi.
“L'Arcidiocesi di Karachi ha un gran numero di giovani sacerdoti, religiosi e suore e assicuro a tutti il mio impegno ad essere un buon pastore. All’insegna del mio motto episcopale ‘Comunione’ - prosegue il Presule - sarà mia missione sradicare ogni divisione. Con il lavoro di squadra, pregando insieme e facendo del bene a tutti, possiamo curare le ferite dell'arcidiocesi di Karachi”.
“Dobbiamo lavorare per promuovere lo spirito di umiltà, di amore, di cura e di comprensione sotto la guida del nuovo Pastore dell'Arcidiocesi” ha detto il Nunzio Apostolico in Pakistan, l'Arcivescovo Christophe Zakhia El-Kassis. “È così che costruiamo e rafforziamo la Chiesa e questo è il modo in cui lo Spirito Santo ci guida sin dall'inizio”.
La presenza alla celebrazione della Santa Messa è stata limitata a causa dell'inizio della terza ondata di Covid-19 nel Paese. Seguendo rigorose procedure operative standard (SOPs) hanno preso parte circa 300 fedeli provenienti da tutte le diocesi cattoliche del Pakistan, inclusi sacerdoti, religiosi e suore. Insieme al nuovo Arcivescovo hanno celebrato il Nunzio Apostolico Mons. Christophe Zakhia El-Kassis, il Cardinale Joseph Coutts, suo predecessore, l'Arcivescovo Joseph Arshad della diocesi di Islamabad-Rawalpindi, l'Arcivescovo Sebastian Francis Shaw, OFM, di Lahore, Mons. Indrias Rehmat di Faisalabad, Mons. Khalid Rehmat OFM, Cap di Quetta e Mons. Evarist Pinto, Arcivescovo emerito di Karachi.
Mons. Benny Mario Travas è nato il 21 novembre 1966 a Karachi. Dopo gli studi compiuti nel Seminario Minore e Maggiore di Karachi, è stato ordinato sacerdote per l’Arcidiocesi di Karachi il 7 dicembre 1990. Dopo sette anni di ministero pastorale è stato inviato a Roma per la Licenza in Diritto Canonico, ottenuta presso la Pontificia Università Urbaniana nel 1997. Tornato in patria, ha svolto l’ufficio di Vicario Generale di Karachi e, nel contempo, di Rettore del Seminario Minore S. Pio X della medesima Arcidiocesi, nonché docente al National Catholic Institute of Theology di Karachi. È stato pure Giudice del Tribunale ecclesiastico di Karachi e Membro del Collegio di Consultori e del Consiglio presbiterale. Dopo aver svolto per 9 mesi l’incarico di Amministratore Apostolico della Diocesi di Multan, il 29 maggio 2015 ne è stato nominato Vescovo. L’11 febbraio 2021 Papa Francesco lo ha nominato Arcivescovo Metropolita di Karachi.
(AG/AP) (12/04/2021 Agenzia Fides)

 top^ 
 
 
 
ASIA/IRAQ - Il Patriarca caldeo nel ‘messaggio per il Ramadan’: togliamo dai testi scolastici le definizioni che offendono i cristiani
 
Baghdad (Agenzia Fides) – “In occasione dell'avvento del mese sacro del Ramadan, estendo le mie sincere congratulazioni e le mie sincere benedizioni ai nostri fratelli e sorelle musulmani, chiedendo a Dio Onnipotente di benedire il loro digiuno e di fargli godere la salute, la sicurezza e di risparmiare loro e tutta l'umanità dal pericolo della pandemia da Covid-19”. Lo scrive il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, in un breve e intenso messaggio augurale rivolto ai suoi concittadini di fede islamica all’inizio del mese sacro del Ramadan, il tempo speciale che le comunità islamiche di tutto il mondo dedicano al digiuno, alla preghiera e all’elemosina.
Nel testo del messaggio, pervenuto all’Agenzia Fides, il Patriarca auspica che questo tempo speciale per i musulmani “diventi un'opportunità per avvicinarsi a Dio e alle persone attraverso il digiuno, la preghiera, gli atti di carità, misericordia, perdono e riconciliazione, e per approfondire i legami di fratellanza, amicizia e rispetto che Papa Francesco ha richiamato durante la visita da lui compiuta nel nostro Paese dal 5 all'8 marzo”.
Il Primate della Chiesa caldea si augura che anche il Ramadan diventi occasione per “promuovere i principi di pace, stabilità e convivenza, così da aprire una nuova pagina positiva nella vita degli iracheni, così che tutti possano godere di gioia e felicità dopo tutti i mali che hanno sofferto”. Il messaggio non si limita a considerazioni generali a favore della convivenza tra diverse componenti della società irachena, ma si conclude con una richiesta molto concreta: “In questa occasione” scrive il Patriarca Sako, “chiedo l'adozione della denominazione dei cristiani come ‘Popolo del Libro’, che deve essere inclusa nei libri di testo usati nelle scuole nazionali in sostituzione di altre definizioni errate e inaccettabili”.
In alcuni libri scolastici, anche in Iraq, i cristiani vengono ancora indicati come “infedeli” o “politeisti” (takfir, kafir), espressioni tipiche della polemica anti-cristiana di matrice islamica. La definizione che il Patriarca suggerisce di adottare per indicare i cristiani nei testi scolastici è anch’essa di matrice islamica, essendo riportata nel Corano. (GV) (Agenzia Fides 12/4/2021)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/HAITI - Nella domenica della Divina Misericordia rapiti 5 sacerdoti, 2 suore e 3 laici
 
Port au Prince (Agenzia Fides) - Nella seconda domenica di Pasqua, mentre la Chiesa universale celebrava la Divina Misericordia, la Chiesa cattolica di Haiti, in particolare la Società dei Sacerdoti di Saint Jacques e l'Arcidiocesi di Cap Haitien, lamentavano il rapimento di 5 loro sacerdoti, due suore e 3 parenti di padre Jean Arnel Joseph. Il sequestro è avvenuto ieri, domenica 11 aprile, nella città di Croix-des-Bouquets, vicino alla capitale Port-au-Prince. Padre Stevenson Montinard, sacerdote di Saint Jacques ha confermato la notizia alla fonte di Fides e ha chiesto preghiere per il rilascio dei Padri: Michel Briand (di nazionalità francese), Jean Nicaisse Milien, Joël Thomas, Evens Joseph, e Jean-Hugues Baptiste (sacerdote dell'Arcidiocesi di Cape Haitian, studente di medicina) e di suor Agnès Bordeau, della Congregazione della Provvidenza di Pommeraye, di nazionalità francese, e di suor Anne Marie Dorcelus, della Congregazione delle Piccole Sorelle di Gesù Bambino.
Le vittime sono state rapite mentre si dirigevano verso la parrocchia di Galette Chambon, per partecipare all’insediamento come parroco di padre Jean Arnel Joseph. Secondo padre Stevenson Montinard, i rapitori chiedono una ingente somma di denaro per il rilascio dei rapiti.
Purtroppo i casi di sequestro di persona avvengono quotidianamente nel Paese, che da anni affronta una crescente ondata di insicurezza. "Questo nuovo caso è un riflesso del crollo dell'apparato di sicurezza dello Stato e del Paese. Nessuno sembra essere più al sicuro" afferma all’Agenzia Fides P. Renold Antoine, C.Ss.R, che lavora sul posto. "I gruppi fuori legge continuano a seminare paura e tristezza nel cuore della popolazione" ha concluso padre Renold.
La polizia sospetta che dietro al rapimento ci sia una banda armata attiva nell'area, soprannominata "400 Mawozo", secondo una fonte locale. La Conferenza dei religiosi haitiani (CHR) ha informato in un suo comunicato che sono state rapite anche altre tre persone, parenti di un altro sacerdote che non erano inizialmente considerate nel numero dei rapiti. "La CHR esprime il suo profondo dolore ma anche la sua rabbia per la situazione disumana che stiamo attraversando da più di un decennio" si legge nel comunicato.
La violenza delle bande e l'instabilità politica nel Paese hanno recentemente portato a manifestazioni per le strade della capitale (vedi Fides 10/03/2021). Haiti, il paese più povero del continente americano, è precipitato da tempo in una profonda crisi politica. Il presidente Jovenel Moïse ritiene che il suo mandato scadrà il 7 febbraio 2022, mentre per l'opposizione e parte della società civile è terminato il 7 febbraio 2021. Questo disaccordo è dovuto al fatto che Moise era stato eletto in una votazione annullata per frode, poi rieletto un anno dopo.
(CE) (Agenzia Fides 12/04/2021)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/ECUADOR - Appello dei Vescovi dopo il secondo turno delle presidenziali: “E' l’ora dell'Ecuador”
 
Quito (Agenzia Fides) – Ieri, domenica 11 aprile, si è svolto in Ecuador il secondo turno delle elezioni presidenziali. Lo scrutinio ufficiale realizzato dal Consiglio nazionale elettorale (Cne) del 97,97% dei voti, ha decretato che Guillermo Lasso, banchiere e uomo d’affari, ha ottenuto il 52,48% dei voti, mentre il suo concorrente Arauz, si è fermato al 47,52%.
In un loro comunicato pubblicato con la data dell’11 aprile, pervenuto a Fides, i Vescovi della Chiesa cattolica, “come fratelli e servi di tutti”, invitano “le autorità elettorali a garantire la trasparenza e la veridicità dei risultati, i candidati simpatizzanti e i cittadini tutti ad attendere e ad accettare i risultati con dignità e patriottismo", in quanto "la campagna è ormai passata. È l’ora dell'Ecuador!”
I Vescovi si rivolgono a chi è stato eletto per ricordare l’impegno di “dare il meglio di se stessi, in modo che le aspirazioni del nostro popolo siano soddisfatte, come è stato promesso durante la campagna elettorale”. Chiedono inoltre “il superamento del fanatismo ideologico e di posizioni estremiste”, e di "governare saggiamente, legiferare in modo equo e controllare con trasparenza". Inoltre è necessario il rispetto di quanti pensano diversamente e ribadiscono che il dialogo, in un sistema democratico, “è imprescindibile” per garantire la credibilità delle autorità e la fiducia dei cittadini.
"Il nostro appello è ad essere sempre vicino alla popolazione, condividendo e ascoltando le sue necessità, soprattutto delle persone più vulnerabili, per trovare insieme le soluzioni migliori" chiedono i Presuli, ribadendo la necessità di “una cultura dell’ascolto”, in modo che nessuno si attribuisca il diritto di pensare e decidere per gli altri.
Nel loro appello chiedono a chi viene eletto, di "assumere il potere come un servizio alla comunità" e "non come strumento di dominio, prestigio sociale o di privilegi personali, familiari e di parte. I poveri non sono oggetto o mezzo per conquistare il potere e perpetuarlo". Infine ribadiscono l’appello al rispetto dei diritti umani fondamentali, cominciando dalla vita in tutte le sue espressioni, la libertà individuale, sociale, politica e religiosa, il diritto ad un'istruzione completa, ad un lavoro dignitoso e adeguato, il diritto alla salute, assicurare i diritti della donna e i diritti della natura, infine, scrivono i Vescovi, "rivendichiamo il nostro diritto ad alzare la nostra voce profetica per denunciare l'oblio dei deboli". (SL) (Agenzia Fides 12/4/2021)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/PARAGUAY - L’Arcivescovo di Asunción alla Messa crismale: "In questo tempo di pandemia come si sente il valore della vita!"
 
Asunción (Agenzia Fides) – Sabato 10 aprile, nella Cattedrale metropolitana di Asunción, è stata celebrata la Messa crismale, che normalmente si celebra durante la Settimana santa, ma a causa della pandemia e delle restrizioni vigenti in Paraguay, è stata posticipata. L'Arcivescovo di Asuncion, Mons. Edmundo Valenzuela, ha presieduto la celebrazione con la presenza di solo 20 sacerdoti del clero diocesano, ma il suo messaggio è stato diffuso dai media a tutta la comunità nazionale.
L’Arcivescovo ha commentato la difficile situazione che vive il paese: da una parte tutti sentono il valore della vita che se ne va a causa del virus, dall'altra parte non si capisce come si voglia imporre l'aborto e l'eutanasia come soluzioni o perfino come diritti delle persone. "In questo tempo di pandemia come si sente il valore della vita!" ha esclamato nell'omelia, e ha continuato: "Noi continueremo a difendere la vita, dal suo concepimento fino alla morte naturale!". In tale contesto l'Arcivescovo ha fatto un appello alle autorità per avere soluzioni veloci alla mancanza di medicine e di vaccini per i malati, verificatasi in queste ultime settimane.
Il Paraguay sta vivendo in modo più drammatico del 2020 questa seconda ondata di contagi e di morti a causa del Covid. I primi giorni di marzo la popolazione ha manifestato per le strade contro la cattiva gestione dell'emergenza sanitaria nel paese e la mancanza dei vaccini (vedi Fides 9/03/2021).
Ieri il ministro della Salute del Paraguay, Julio Borba, ha annunciato che le 100.000 dosi di vaccino indiano contro il coronavirus Covaxin sono pronte per essere somministrate, dopo che il farmaco ha ricevuto l'autorizzazione della Commissione federale per la protezione contro i rischi sanitari (Cofepris) del Messico, primo Paese nel mondo ad averlo approvato, secondo il sito d'informazione Ultima Hora. Le dosi donate dall'India erano state messe in 'quarantena' dalle autorità sanitarie paraguaiane a fine marzo, in attesa di accertarne la sicurezza, a seguito della mancata approvazione dell'Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (Anvisa) del Brasile. A seguito dell'autorizzazione dal Messico, il vaccino ha ottenuto il via libera delle autorità del Paraguay e inizierà a essere distribuito nelle diverse regioni del Paese.
La popolazione del Paraguay ha seguito ieri attraverso i social media la Messa della Divina Misericordia, espressione del culto popolare molto sentita in Paraguay, celebrata dal Vescovo della diocesi di Caacupé, Mons. Ricardo Valenzuela, che ha pregato in particolare per i malati di Covid e per gli operatori sanitari che, malgrado ancora non siano stati tutti vaccinati, assistono i malati in ogni angolo del paese.
(CE) (Agenzia Fides 12/04/2021)

domenica 4 aprile 2021

Vatican News 4 aprile 2021

 


Non riesci a vedere la newsletter?  Guardala online

Vatican News

Le notizie del giorno

04/04/2021

1617528576755.jpg
video icon

Con il rito del Resurrexit e l’aspersione è iniziata la Messa della Domenica di Pasqua presieduta dal Papa nella Basilica di San Pietro. Una solenne celebrazione dove la mancanza dell’Omelia ha accentuato i significati di ritualità e gesti. Al termine, il pensiero di Papa Francesco al nuovo ... 

1617531824722.JPG
video icon

Dopo la Messa Francesco ha impartito la tradizionale benedizione del giorno di Pasqua. Nel suo messaggio un forte appello a condividere i vaccini con i Paesi ... 

1617473345483.JPG
video icon

Papa Francesco ha presieduto la solenne celebrazione nella Notte Santa all’altare della Cattedra, con una limitata partecipazione di fedeli. La Veglia si è ... 

12205_16012015.jpg
video icon

In un videomessaggio per i 500 anni dall’evangelizzazione del Paese asiatico Franceso ringrazia i fedeli per aver saputo donare quello che gratuitamente avevano ... 


La statua di Nostra Signora del Libano ad Harissa
article icon

Il giorno di Pasqua è stato preceduto, nel Paese dei cedri, da manifestazioni di protesta a Beirut e a Sidone. Il vicario generale del Patriarca, padre Hanna, ... 

Brasile: l'iniziativa solidale della
article icon

La testimonianza, dal Paese sudamericano, del frate francescano minore Rodrigo Peret: “In Brasile viviamo un lungo Venerdì Santo". La situazione si sta ... 

Monsignor Giorgio Marengo con i fedeli della sua diocesi
article icon

Nel Paese asiatico, dove vivono appena 1.300 cattolici suddivisi in otto parrocchie, chiusi i luoghi di culto e vietate le riunioni religiose a causa della ... 

Sacro volto di Gesu
article icon

Nel giorno del Sabato Santo in cui, nella cattedrale di Torino, si è svolta una speciale liturgia davanti al Sacro Lino, la sindonologa Emanuela Marinelli ... 

IMG-20210402-WA0031.jpg
video icon

Si chiama “From Silence to Silence” il brano del compositore Federico Longo che unirà l’Italia e l’Argentina in un ponte ideale che collega anche tutto il mondo ... 

Jan Brueghel il Giovane, Noli me tangere, 1630 circa, olio su rame, 23 × 37,5 cm, collezione privata
article icon

Una cronaca per immagini del giorno che ha mutato le sorti dell’umanità: la domenica della Resurrezione di Cristo. A ripercorrerla attraverso una selezione di ... 

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...